19.5.07

Senza titolo 1840

Dopo aver letto  questo articolo  trovate  il testo  sotto di uno dei piùsagaci  scrittori italiani degli ultimi 27\ 30 anni  Lello  voce  sul il giornale  di sardegna del  19\5\2007 ,  mi sono accorto  che  a causa  dell'orgoglio troppo smisurato dei familiari delle  vittime con  il non voler permettere  che  chi ha sbagliato  vittima  consapevole ed inconsapevole di cattivi maestri  e soprattutto abbia  scontato fino in fondo  la pena  non  pentendosi per  convenienza  ( ma  facendolo , in alcuni casi solo dentro di se  )  abbia una seconda  possibilità . E   lo stato  che ha paura di togliere  il segreto su detterminate cose  e di  fare  uanlegge come  gli Usa  ( tanto  esaltati  e mitizzati )  che renda pèubblicidopo un certo numero di anni  documenti segreti  . Esisteranno sempre  morti di serie A  e serei B .  Quindi come giustamente suggerisce  Lello  occorre ricordare non solo  a senso unioco  e  al di là di cercare  una utopistica  memoria  condivisa . Lo <<
io non ho alcuna prova per    essere certo al di là di ogni   ragionevole dubbio della responsabilità del Commissario Calabresi nell’omicidio di
Pinelli  ferroviere precipitato dalle finestre della Questura di Milano durante le indagini sulla bomba di Piazza Fontana, mentre le forze dell’ordine, sbagliandosi di grosso, seguivano la pista anarchica.
Sono invece certo che, fosse stato anche Calabresi stesso a spingere fuori dalla finestra Pinelli, questo non avrebbe autorizzato nessuno a farsi
giustizia da sé. Sono altrettanto sicuro,però, che quelle  indagini le dirigeva proprio   Calabresi e che offende qualsiasi intelligenza  , credo anche quella  dei familiari di calabresi  la sola eventualità di dover  prendere  per  vera la  fantasmagorica tesi  del malore  attivo  secondo la quale pinelli si sarebbe suicidato ma non avrebbe preso lo slancio  necessario  a  giustificare  una qualsiasi parabola  di caduta compatibile con questa tesi perchè  era praticamente  svenuto  nel momento in cui  gettava da quella finestra .E    sono abbastanza convinto che    (quasi fosse la nemesi della  “pista sbagliata” . nell’assassinio   Calabresi c’entrino poco    Sofri e i suoi sodali
Qualche giorno è giusto,è stato celebrato il ricordo di Calabresi:ma f   credo si dovrebbe rendere  omaggio a Pinelli .Ben fatto .  Se fossi stato là, avrei applaudito anch’io, avrei applaudito alla vittima Ma non  avrei potuto fare a meno di   pensare che il medesimo applauso  andrebbe attributato a Pinelli e anche  a lui andrebbe resa  giustizia  perchè sono certo che il non  far luce  sul suo omicidio  è stato un metodo  subdolo ed inquietante  per lasciare  soli Calabresi e la sua famiglia  .
>>

Infatti  il Commisario Luigi Calabresi  non potè  difendersi  dalla  vigliacca e brutale  campagna  (  giusta  o sbagliata che fosse )  d'odio  del movimento ed  in particolare del gruppo Lotta continua  ---- poi diventato  una lobby  come   dice il libro il tonto in cui parlava del vero o presunto ruolo di lotta continua  nell'omicidio di mauro rostagno  di Aldo ricci  un libro censurato  e fatto ritirare dal commercio per le pressioni di  appartenenti a ex  Lc  qui ulteriori  news su tale libro    ---  e dalle  accuse  vere o presunte  di esponenti  dela  sinistra  exstra parlamentare  che trovate  nelle note  del libro anonimo e collettivo  (  linkato sotto ) strage di stato , perchè  fu ucciso  qualche giorno prima del processo  ijn cui era chiamato in causa  sulla morte di Pinelli  . E poi stava diventando scomodo anche per il sistema  infatti stava indagando  suigruppi eversivi di destra  in Alto Adige   legati  a Gladio .


                                          approfondimenti


contesto
   strategia della tensione e anni  Piombo

dal libro   contro inchiesta  "  strage di stato  "  della sinistra  extraparlamentare ( libro no copy right e disponibile  integralmente qui ) sulla a strage del 12\XII\1969 meglo nota  di piazza  fontana usato anche dalla magistratura  nel 1988 per  riaprire le inchieste da  leggere  con attenzione  anche le note 



Calabresi



         Pinelli



Senza titolo 1839


Giornate dell'Attivismo


att_giorno
Per un intero fine settimana attiviste e attivisti di Amnesty International organizzeranno, nelle piazze delle principali città italiane, momenti di mobilitazione, eventi, rappresentazioni teatrali, proiezioni e tanto altro.

PARTECIPA IL 26 e 27 MAGGIO ALLE GIORNATE DELL'ATTIVISMO!
AIUTACI A DIFENDERE I DIRITTI UMANI.


Per le Giornate dell’Attivismo, dal 18 al 30 maggio, le quattro compagnie di telefonia mobile hanno messo a disposizione di Amnesty un numero per gli sms solidali.

ATTIVATI PER AMNESTY, INVIA UN SMS SOLIDALE AL NUMERO:
48586*


Quest’anno le Giornate saranno dedicate alla campagna Control Arms , con cui Amnesty International, insieme a Oxfam e Iansa, chiede un Trattato internazionale sul commercio di armi.

Il 26 e 27 maggio, nelle piazze italiane, sarà possibile sostenere pubblicamente il proprio appoggio al Trattato, partecipando alla “consultazione popolare” per chiedere al governo italiano dare parere favorevole sulla fattibilità del Trattato. Nei prossimi mesi, infatti, i governi saranno chiamati a esprimersi con il Segretario Generale delle Nazioni Unite su “fattibilità, ambito di competenze e parametri” del futuro Trattato sul commercio di armi. 

Dacci una mano, scendi in piazza!

•  Compila il modulo e diventa Attivista per un Giorno
•  Scrivi ad attivismo@amnesty.it per fare la tua proposta. 
•  Partecipa con la tua classe o la tua scuola!


Le Giornate dell’Attivismo 2006

armi





*Per ogni sms inviato da Sim non aziendali, l'associazione riceverà 1,00 €.

Senza titolo 1838

A partire da Martedì 22 maggio saranno finalmente disponibili i teli mare STD.Indispensabili per le vacanze con i nostri amici a quattro zampe! Misure 75×150. Peso: 400 grammi Prodotto in ItaliaPuoi ordinarli a soli 15 euro + spese postali scrivendo a shop@savethedogs.it 


 


telo.jpg

18.5.07

Senza titolo 1837

sul fazzoletto


il tuo rossetto


scivola ancora


dischiusi


petali di cuore


stilano qualche


lacrima di rosa


aspetto nella


distanza d'un


momento e


tutto si contrae


nello stomaco


mi lascio andare


e poi vomito


riverso riversa


con gli occhi


che riflettono


spente finestre


oscure porte a


cui non so arrivare


e già mi manchi


anche se non


potevo far altro che


odiarti le mie


mani son scaglie di


dolore i brividi


mi fan sentire tutto


più infinito eppure


il tuo cuore non


è più tuo colmo


com'è di affondi


affilati ora staremo


per sempre insieme


aspetta un attimo


amore lasciami


tagliar le vene

Senza titolo 1836


ecco come intendo la laicità e quindi l'insegnamento nelle scuole della religione



pezzo della punta in cui lisa mette indiscussione l'insegamento del creazionismo nela scuola . Miracolo che italia uno ( nota ai fans dele simpsons e dele altre fiction per tagli , censure ,adattamento nele traduzioni , ecc itagliauno )

Su internet per ora si può vedere. Quando in TV?


Vota il post e se ti piace clicca su ok!


Sex crimes and the Vatican


 (video con sottotitoli)


Il documentario della BBC trasmesso in Inghilterra nel 2006 sugli scandali dei preti responsabili di reati di pedofilia. Si richiama il “Crimen Sollicitationis e un documento di Ratzinger che rinnova il divieto a testimoniare in tribunali civili (pena la scomunica) per reati di abusi sessuali che avessero coinvolto religiosi.(traduzione di Bispensiero.it)
Posto anche io questo documento ( in internet sta girando moltissimo, tanto che il sito di Repubblica non ha potuto fare a meno menzionarlo) perché ritengo che il video vada visto e divulgato. E' davvero sconcertante.
Qui il video sottotitolato  in italiano  tinyurl.com/25wlkc


Pensate che qui, in Italia, passi in TV?


Grazie dell'attenzione
Rosalba Sgroia






























17.5.07

Senza titolo 1835




 


Pascal Renoux




Sciogliersi d’amore



Brividi scuotono la mia pelle

quando il tuo sguardo fascia il mio corpo.

Le tue labbra, rosso ciliegia,

 morbide e vellutate,

legano ancor più il mio cuore.

Le tue mani sul mio ventre,

come miele sulla sabbia,

lo rendendolo duttile e caduco.

Vigoroso è il fragore del mare 

che sparge  canti d'amore

accarezzando,

 come gradito e caldo respiro la mia nuca.

Chiedo  di amarti  nel modo in cui sei…

senza premura,

come gradito e leggero tocco sull'anima.

Adagio incendiami,

 nel momento in cui 

 circondo i tuoi sensi coi miei fianchi,

mi abbandono in te,

  mio sorso di rugiada.

Colme labbra vibranti sono le mie mani,

pulsano  passione e piacere superbo.

Mi perdo in acque odorose di duttili amplessi

sciogliendomi d'amore.

Ti darò vita…

 ti voglio nell'anima…

Vigoroso è il fragore del mare

che sparge canti d’amore.



Silvana Bilardi

Scatta sulla fascia...Rivera...golleee!

prossime_aperture

















Suppongo che di questi tempi anche una scoreggia in Vaticano possa far gridare all’attentato. Speriamo che Bertone non mangi pesante, se no sai che casino.
Con questo post vorrei esprimere tutta la mia solidarietà ad Andrea Rivera (cantante, attore, collega), non tanto per essere stato attaccato dalla Chiesa, ma quanto per essere stato oggetto di una frase di Rocco Buttiglione. Che è un po’ come ricevere una spilla nelle chiappe da una strega voodoo.

Continua a leggere su "Il Satiro Saggio"

Senza titolo 1834












Il libro del giorno : Infedele - Ayaan Hirsi Ali





Autore: Ayaan Hirsi Ali

Titolo: Infedele

"Sono cresciuta tra la Somalia, l'Arabia Saudita, l'Etiopia e il Kenya. Sono arrivata in Europa nel 1992, a ventidue anni, e vi ho trovato una nuova casa. Ho girato un film con Theo Van Gogh che per questo è stato ucciso a sangue freddo da un estremista islamico, e da allora vivo tra guardie del corpo e automobili blindate. Poi un tribunale olandese ha ordinato che lasciassi la mia casa: il giudice ha dato ragione ai miei vicini nel ritenere pericolosa la mia presenza nel quartiere. Per questo me ne sono andata." Con queste parole Ayaan Hirsi Ali apre il racconto drammatico della propria vita, dall'infanzia, trascorsa con la nonna matriarca, custode tirannica delle leggi del clan e dell'islam, alla tortura della mutilazione genitale, dall'esilio cui fu costretta dall'opposizione del padre alla dittatura di Siad Barre, al rifiuto di un matrimonio imposto con la forza. Fino alla fuga dall'islam, all'approdo in Olanda e infine negli Stati Uniti. Ayann ci regala un'autobiografia destinata ad aprire un dibattito sulla condizione delle donne musulmane, intrappolate nella "gabbia mentale" del proprio credo, rivendica il diritto di parlare di islam e della condizione delle donne islamiche senza censure, battendosi per la libertà di parola.


Editore: Rizzoli


Dio non sbaglia!


 


Se le vie del Signore mi sembrano stranamente oscure e difficili 



e se i miei desideri affondano  nel silenzio del mare 



anche se la giornata passata con tristezza mi ha portato solo dolori e sofferenza 



allora proprio in quel momento voglio ricordare 



che DIO NON SBAGLIA MAI 



Quando i pensieri di Dio sono troppo alti 



e la sua grazia si trova in un pozzo profondo, 



quando tutti i sostegni della mia vita iniziano a vacillare



e mi manca la forza e la pazienza 



quando il mio sguardo non trova più una meta 



e le mie lacrime sono tante, si le mie lacrime sono tante,



c'è sempre una scintilla di fede e mi dice 



che DIO NON SBAGLIA MAI 



Quando il mo cuore è disperato davanti a domande senza risposte 



e dell'amore di Dio voglio dubitare perchè si eleva la mia incredulità 



allora posso rimettere tutto il mio stanco bramare nelle mani di Dio 



e con lacrime posso dire 



che DIO NON SBAGLIA MAI 



Perciò stai calmo o cuore mio 



e lascia passare le cose terrene e passeggere 



Vedrai su nel cielo



che le vie erano buone,che Lui le ha guidate. 



E ANCHE SE DOVESSI PERDERE CIO' CHE HAI DI PIU' PREZIOSO, 



SE ANCHE SE DOVESSI PASSARE PER GIORNI TRISTI E BUI, 



TIENITI STRETTO A QUESTE SAGGE PAROLE: 



DIO NON SBAGLIA MAI!!!!!!!!!!!!!!


Lettera agli Editori


Del marketing editoriale si dice che ha salvato molte case editrici dal tracollo. Balle. Le sta portando invece al disastro. Infatti, in qualsiasi altro settore industriale, il marketing si preoccupa, prima di tutto, di allargare la sua clientela e di rendere fedele quella già acquisita. Cosa succede, invece, con gli editori? Attratti dalla vendita immediata pubblicano soprattutto merda proveniente da nomi famosi in qualche altro campo. Calciatori, veline, comici, ecc. Gente incapace di scrivere, che viene puntellata da editor e ghost writers per riuscire a buttar giù un prodotto decentemente vendibile. Salvo qualche illustre eccezione, come Giorgio Faletti.


Il ragionamento che traspare da questa scelta è che per i grossi editori, i clienti più importanti sono quelli che leggono di meno. E’ come se la Kinder decidesse che il suo target principale sono i diabetici. Come spararsi nei coglioni. Bene. Bravi. A lungo andare, gli italiani compreranno sempre meno libri, specie se la qualità si abbasserà ancora. Vendere tanto? Vendere subito? Una bella trovata di marketing.


Peccato che chi compra le stronzate commerciali abbia una media di acquisto di mezzo libro l’anno. E vogliono raccontarci che è grazie a questo tipo di lettore se i loro bilanci sono in attivo? Faccio parte di quella nutrita (credo) schiera di lettori che sono colti dal ribrezzo ogni volta che entrano in libreria. Autori stranieri commerciali, oppure cretini televisivi italiani. Che faccio di solito? Esco quasi subito, senza aver comprato.


Il mio ultimo acquisto, perchè bisogna pur leggere, bisogna pur nutrire l’anima, E' "La montagna incantata" di Thomas Mann. Ma se mi trovassi al bar, casualmente, con un editore marketing oriented, eviterei di parlarne. Potrebbe non averlo mai sentito nominare.

Senza titolo 1833

il mio cuore


è una tarantola


che tesse miraggi


sputa sentenze


e resta nei


paraggi ascolto


i suoi passi


accarezzarmi e


poi spararmi in


sparuti presaggi di


indifferenza le


circostanze son


vane tutto si


insegue calunniato


dal tempo come


una bestemmia


non sai mai s'è


peccato gli


ultimi chiodi li serbo


per maculare il


pallore dei


miei dolori per


appendermi alle


stelle e far


l'amore con


l'indifferenza che


mi dai che dire


solo il silenzio mi


sa esaudire allora


tornerò a masturbare


le mie lacrime


con labbra avizzite


ed occhi orfici


perchè chi non


capisce recepisce


metà croce chi non


si sa far capire ha


ingoiato la forca


per amore

16.5.07

Senza titolo 1832




IO  sono quello che  sono attraverso   quello che tutti siamo 

Senza titolo 1831

Vota la Sinistra della Liberazione, vota Fatanuda

Senza titolo 1830

 
Volevo segnalarVi  il programma del festival Intermundia 2007, la festa dell'intercultura,  a piazza Vittorio , Roma che comincia la settimana prossima : cliccare sul link http://www.finisterre.it/eventi/


 In particolare  ci sarà  questa installazione dell'artista afroitaliana Veruska Bellistri, nonchè verrà presentato l'ultimo libro delle scrittriciafroitaliane Igiaba Scego e Ingy Mubiayi (vedere più sotto) .....


  
“Rag Dolls: Beauty and Blackness" 


   Installazione Multimediale

   a cura di Veruska Bellistri, Stephanie Muller, Christine Kewitz  

  

 

dal 22 al 25 Maggio * dalle ore 09:30 alle 22:00 * 26 Maggio * dalle ore 09:30 alle 13:00

25 Maggio Laboratorio “Beauty and Blackness” dalle ore 17:00 alle 19:00

presso Piazza Vittorio * Giardini Nicola Calipari * Festa Interculturale * INTERMUNDIA *


  

Descrizione Installazione


Dieci bambole nere di pezza lavorate con differenti stili e materiali, sono sospese a mezz'aria. Questo è possibile grazie ad un filo trasparente legato ai corpi delle bambole. Ogni bambola ha un piccolo macchinario al proprio interno dove è registrata una storia.

Sul vestito delle bambole c'è un bottone verde e se lo si preme sarà possibile ascoltare la storia di una bambina nera cresciuta in un paese occidentale.

Le storie che ascolterete sono estratti d’interviste realizzate con donne della diaspora africana tra Berlino e Monaco di Baviera, nel Novembre 2005 ed estratti di libri di autrici africane americane.

Parte dell’installazione è anche un video con le interviste in versione integrale intervallate da brani musicali e spoken word.  


 

 Concetto


Le bambine nere raramente vedono la propria identità riconosciuta, oltre che difronte ad uno specchio. Questa installazione si propone come riflessione su questo tema, raramente rappresentato. E' un invito a decolonizzare la nostra anima e la nostra mente. Ad essere sempre vigili ad ogni tentativo di svalutazione dell'esperienza/bellezza delle bambine/donne nere.

 


  

Lista dei nomi delle bambole e titoli dei libri da cui sono stati ispirati

 

 

Jabberwocky Baby – “The Riot Inside Me: More Trials and Tremors” di Wanda Coleman
Beloved  - "Amatissima" di Toni Morrison
Sula  - "Sula" di Toni Morrison
Pecola - "L'occhio più azzurro" di Toni Morrison
Po - "Po's Man Child" di Marci Blackman
Tashi - " Il Colore Viola" di  Alice Walker
Will Mae - "Short Stories for Students" di Jamaica Kincaid
Tar Baby - "Tar Baby" di Toni Morrison

Cypress  -  “Sassafrass, Cypress and Indigo” di Ntozake Shange
Precious Jones  - "Push" di Sapphire


 

L’installazione è stata presentata al: Ladyfest Nurnberg (2005), Torino Les Pride (2006), Ladyfest Frankfurt (2006), SomArts San Francisco (2006), Homo

a go go, Olympia WA (2006), Queer Beograd (2006), Black History Month, Newark NJ (2007), Black History Month, Parigi (2007), Sick Marilyn, Roma (2007)

 

 E QUESTO è IL LIBRO DI IGIABA E INGY:

QUANDO NASCI È UNA ROULETTE


Giovani figli di migranti si raccontano a cura di Ingy Mubiayi e Igiaba Scego Terre di mezzo Editore,120 pagine, 7,00 euro
Sette ragazzi e ragazze di origine africana spiegano cosa significa essere nati a Roma da genitori stranieri (o esserci arrivati da piccoli): la scuola, il rapporto con la famiglia e con i coetanei, la religione, il razzismo, i sogni. Il futuro dell’Italia sarà sempre più disegnato da storie come quella di Adil,che vorrebbe fare il giornalista, di George e del suo gruppo rap o, ancora,come quella di Iman, attiva nell’associazione dei Giovani musulmani d’Italia.





Ingy Mubiayi


congolese. È laureata in Storia della civiltà arabo-islamica e gestisce una libreria a Roma. Ha pubblicato racconti in diverse antologie, tra cui nere www.terre.it/libri


è nata a Il Cairo nel 1972 da madre egiziana e padrePecore(Laterza).

Igiaba Scego
Lingue e sta svolgendo un dottorato di ricerca in pedagogia all’università di Roma Tre. Ha pubblicato i romanzi è nata a Roma nel 1974 da genitori somali. È laureata inLa nomade che amava Alfred Hitchcock E nere Rhoda (entrambi Sinnos editrice) e due racconti nell’antologia Pecore(Laterza).


 


 


VEDERE ANCHE IL SITO www.secondegenerazioni.it che presentaranno al festival Intermundia il primo romanzo realizzato da una rete di figli di migranti nati e /o cresciuti in Italia, per pubblicizzare la loro rivendicazione al diritto di cittadinanza



Senza titolo 1829


Passiamo a cose più allegre   che  è meglio và

Iniziamo con un video commento  sulla  prima tappa a cronometro quella di Caprera-maddalena    preso dallo spazio  youtube  di Mario Pischedda  alias  PIXEL1mariopischedda che trovate qui non capisco il perchè non mi riesce  a metterlo  qui  su splinder 


Eccovi il mio reportage sulla vigilia fra la prima e la seconda tappa e la 2 tappa del 90 giro d'italia .







Sabato 12



La Notte Rosa , manifestazione clou delle iniziative di preparazione alla data di domenica . Oltre a tutte le vetrine dei negozi e di bar palloncini e altri oggetti diore rosa , compreso il nostro , allestite durante la settimana , c'è stata l'apertura di tutti i negozi del centro cittadino fino alle 02.00 di notte . Inoltre c'erano : uno stand con i prodotti delle poste e per l'annullo speciale, bancarelle sia delle varie associazioni di volontariato compresa la nostra bottega del commercio equo e solidale ( vedere foto al centro )








sia dei vari venditori di prodotti tipici ( formaggi , salumi , pane carasau , fresa , panadas , bottarga --- bottariga come diciamo dalle nostre parti ---, conserve alimentari , ecc ) provenienti dalla Gallura , dal sassarese , e dall'alta provincia di Nuoro . Oltre alle fiorierenei balconi e nelle piazze  ( di solito trascurate dall'amministrazione e dal vandalismo della gente ) e ai balconi spogli o pieni d'erbacce  salvo eccezioni durante il resto dell'anno , riempiti con gerani e altre piante di color rosa in quanto tempio come dice lo speciale online redatto  dalla  gazzetta sul giro d'Italia : << ( ...) Ospitano per la prima volta una partenza del Giro: Caprera, Tempio Pausania, Barumini, Teano, Barberino di Mugello, Serravalle Scrivia, Scalenghe, Cantù, Agordo, Bardolino, Vestone >> . Inoltre ci sono stati mostre sul sughero e sull'artigiano locale , sulla storia della brigata Sassari ( il cui , il 152° Fanteria uno dei due  reggimenti è nato proprio a tempio ) ---- incompleta in quanto esaltava solo le glorie della 1 guerra mondiale e sulla difesa di Roma dai tedeschi al 8 settembre del'43 e sulle “ missioni umanitarie “ dai Balcani all'Afghanistan,mentre ha taciuto : sulle torture vere o presunte  l'indagine  è stata archiviata  e  chi le  ha denunciate  è stato ucciso ( come la  giornalista  ILaria Alpi  o  stramnnamente promesso  )  in Somalia nel 90\92 , i massacri e gli eccidi fatti nei Balcani  tra il 40-43 , sulla partecipazione alla resistenza greca e balcanica di alcuni suoi elementi ---- esibizioni di cori cittadini e provinciali ,l'esibizione della banda della brigata Sassari , che si esibivano per le vie cittadine riporto qui a destra  una  foto  ( le altre  o erano tropo distanti da dove   tenevamo il banchetto o sono venute male da nonpoter essere riportate  nè nei miei media ne nei due album fotografici oinline  e neppure  essere messe su questo sito   sia per  probelmi di  luci troppo forti  , sia   a causa della  fiumana  di gente   che  c'era  visto l'evento in questione che si sarebbe tenuto l'indomani  mattina )







Domenica 13




L'affollamento della gente è iniziato fin dala mattina presto intorno alle 08.30\09.00 . Io avendo un pass per la tribuna riservata alle autorità ( ma che poi salvo pochissimi ) non si sono presentati , e sono riusciti ad entrare anche la gente comune passandosi il pass , in quanto lo appreso con ritardo, quando ero già dentro l'area riservata  e vista  la fiumana di gente  non riusciov ad  uscire   e  avevo paura di non trovare  altro posto  visto che ormai   c'era  già un  casino di gente   , al parco c'era solo una passerella e la “ chiama “ dei ciclisti , la vera partenza era all'uscita dal paese , ma questo lo saputo tardi .
Essendo la zona palco , quella su cui salivano i ciclisti dopo il passaggio con le bici , destinata alla stampa nazionale ed internazionale , non ho sia per la lontananza dal palco  sia  per la  fiumana  che  di  gente che  c'era   , come dimostra questo video da me fatto prima che iniziassero a vedersi i ciclisti



questa  foto sfocata  quando alcuni  ciclisti  fra cui anche  la maglia rosa della tappa  di Caprera  era salita  sul podio della chiama per lo schiacciamento di gente dalla posizione in cui ero , e la lontananza del palco dala mia posizione  e la una digitale  di 4.6 pixel  . Per chi volesse vedere anche  gli altri video oltre quello qui riportato,li trova qui  sul mio spazio di  yotube più precisamente qui .
Mi scuso  per la pessima qualità dei video   e  se nei video manca  l'audio  in sottofondo della  gente  e  dei cronisti  del giro , ma  avendo  pochissimi  € (   anche per il fatto  che   non m'importa granchè  spendere una cifra  per  l'ultimo moello quando poi l'anno   dopo sarà supertato  e   quello che hai puoi trovarlo a prezzo più basso  )  ho potuto comprarmi una  digitale  vecchio modello  e quindi  Sic   per questo  e  per i  problemi di cui parlavo prima non ho potuto  prendere  i  campioni




ecco le  foto  riuscite meglio  e più  suggestive  per le  altre le  trovate  nel mio album fotografico di  picasaweb.google.it/redbeppe





       una delle tante ragazze che  distruevano  giornali ,e gaget
             degli sponsor


 




 Una  vecchia  gloria del Giro  e  che  ancora  corre  Francesco Moser  intervistato  da un Tv giapponese
 


 




 


Moser  che  firma  autografi su  fogli  , cappellini  e  presenta  ai fotogrgfi  " ufficiali  " e non   prima di mettersi in sella


 



Per concludere ecco le  foto  fatte dal compagno di strada  ops  compare come prefrisce  essere chiamato Mario Pischedda  qui il suo blog  da cui ho preso queste bellissime  foto 



 


 






 



per le altre  durante  il percorso cittadino  e forse anche  della  partenza   vera  e propria ch mi sono state concesse  gentilemte  dai concittadini  Antonio Tamponi e Giuseppe Pirinu . le riporterò prossimamente sempre su questo sito



15.5.07

Senza titolo 1828

le marionette
stregate
ballano nel
silenzio la
sera si allunga
tra le gocce
di assenzio e
fumo lacrime e
sapone nella
speranza di
annegare il mio
cuore oltre
l'ombra del
sole due bolle
di sapone
s'eclissano nel
rumore qualcosa
distrae il
conducente è
la nebbia delle
sette o forse
è la primavera
rimangono solo
buche da
riempire con
le parole per
sedare le
pozzanghere
che ha lasciato
l'amore e
mentre si fan
cenere le
marionette i
topi bestemmiano
l'astemia dei
giorni abbandonati
al dissenso

14.5.07

Senza titolo 1827


  dal  cdv  esterno  ( quyelli che non hanno   un account    o non sono  registrati  qui su splinder  ) mariopischeddainmovement.blog.tiscali.it
 apprendo   questa iniziativa 


So che si può vivere / non esistendo, senza una speranza tra questi escrementi che possa esaltarmi ad una nuova impresa. So che si può esistere / non vivendo, con la folla intorno a dire ormai trascorso il tempo delle rivalità, lasciandoti senza scampo in questo labirinto di gole spaccate. So che non c’è fuga possibile né rivolta che possa dispiegarsi tra queste pietre, io rassegnato comunque alle narici ricolme di fango, pena inflitta come esecuzione da un carnefice che se ne sta in sordina. So che si può morire consumati da una febbre che non finisce mai, senza che nessuno ricordi quello che sei stato, trucco o abbraccio, promessa velenosa o storpio legato ad un palo, io che per essere credibile ho cercato insensatamente la mia rovina. So che a furia di stare fermo qui sono diventato io stesso una zolla di terra, una creatura della roccia, che tra uno strepito e l’altro del vento svela a se stesso il vero nome delle cose, la frode e le stragi, il dominio e l’abitudine che rende sordi alle sue logiche di morte - perché so che è la morte ad apparire in questo teatro, ma so anche che dietro nascosto nell’ombra c’è qualcun’altro tutto intento a tessere lo spirito dell’epoca. Ora torno al mio ruolo, muovendo i piedi, come tremando col corpo, accompagnato dal suono di questo fardello, io attore per nulla, scelto a caso dal carico di merce umana. Siamo in tanti e il più impresentabile / di tutti, perché gli altri almeno collaborano, / io, a sputare sul mondo.


Da La lingua recisa (il tragico monologo di Calibano), che andrà in scena sabato 26 maggio a Imola, ex Osp. Psichiatrico dell’Osservanza.

SIC - Scrittura Industriale Collettiva


Cari amici,
dopo la presentazione al Litcamp collaterale alla Fiera del Libro di Torino,
annunciamo anche in rete la nascita della SIC, scrittura industriale collettiva.

Il proposito che si nasconde dietro un nome volutamente provocatorio è trasformare la scrittura collettiva in una prassi, qualcosa che non si limiti a tentare di imitare in modo efficace la scrittura individuale, ma in un processo creativo di ordine differente, con obiettivi differenti.

Il nostro obiettivo è creare tanti gruppi di scrittura autonomi (noi ne coordiniamo già due) e scrivere (creando un gruppo molto grande) un grande romanzo collettivo (da settembre in poi). Questo annuncio, quindi, è anche un invito. A partecipare, a discutere: la scrittura collettiva è giovane e ha bisogno innanzitutto di una prima rivoluzione industriale.
Chi partecipa a un blog collettivo ha senz'altro dentro di sé il germe della scrittura collettiva, la voglia di amalgamarsi con le altre menti non solo in un luogo virtuale ma anche nell'atto creativo.

Il sito è www.scritturacollettiva.org

Gli obiettivi che vogliamo perseguire con questo progetto APERTO sono TRE:

- Aprire il dibattito sulla scrittura collettiva in Italia (e sulla scrittura collettiva in generale)
- Creare una rete di persone interessate ai temi della condivisione del sapere e dell'arte partecipativa (e una rete di piccoli gruppi che scrivano opere collettive)
- Scrivere (a settembre) un grande Romanzo Aperto, da centinaia di autori, che sia innanzitutto un buon libro.


A voi,
Sarmigezetusa (Vanni Santoni) & PeterPoe (Gregorio Magini)

Senza titolo 1826




















Rignano: liberi i bianchi
Cpt per il "negro"


 


Tutto ciò
non è forse
fascismo?


 


Piero Sansonetti da Liberazione del 13-05-07
Noi non ci siamo occupati della scuola di Rignano. Quella al centro dello scandalo giornalistico-giudiziario di questi giorni. Sapete tutti cos'è successo: qualche settimana fa hanno fatto una retata di maestre, bidelli e amici vari delle maestre e dei bidelli, e li hanno sbattuti tutti in galera accusandoli di essere un branco di pedofili. Alcuni di loro hanno avuto le celle assediate giorno e notte dagli altri carcerati che li insultavano e minacciavano di pestarli. Poi si è scoperto che non era vero niente, neanche uno straccio di indizio: liberi. Il motivo per il quale noi non abbiamo mai scritto su questa vicenda è che - a naso - abbiamo sempre avuto la sensazione che fosse una montatura. E preferiamo, in genere, non cadere nelle trappole.
Oggi però voglio raccontarvi un dettaglio di questa vicenda, che è sfuggito quasi a tutti (ne ho letto solo su "Repubblica"). Quando hanno finalmente aperto le porte del carcere ai sei arrestati, li hanno divisi in due gruppi: un gruppo di cinque persone e un gruppo di una sola persona. I cinque erano bianchi, il sesto era un po'"negro". Cingalese. Lui non è potuto tornare a casa, lo hanno mandato al Cpt. Sapete, credo, cosa sono i Cpt: campi di concentramento per stranieri clandestini. Rebibbia è un discreto carcere - specie ora, dopo l'indulto - il Cpt è un inferno. Il benzinaio cingalese innocente ha subìto un danno dalla decisione del giudice che ne ha riconosciuto l'innocenza: è finito in un girone peggiore di quello della prigione.
Voi adesso potete stare anche due ore a spiegarmi che purtroppo è così, che la legge è quella, che per modificare la Bossi-Fini ci vuole un po' di tempo, che Kelum Weramuni de Silva (si chiama così il benzinaio di Rignano) aveva il permesso di soggiorno scaduto, che la legalità è un valore superiore, altissimo supremo e che va rispettato, eccetera, eccetera eccetera. Io non vi sto a sentire: da estremista quale sono ripeto quello che ho scritto qualche giorno fa: a me tutto ciò sembra frutto di una mentalità razzista, totalmente razzista, e nella sostanza fascista. Dicono tutti che sbaglio le parole, che non è bene dire fascista: il Cpt però mi ricorda troppo il confino dei tribunali speciali di Mussolini. E in fondo, Ustica o Ponza non erano peggiori delle stamberghe di Porto Galeria, dietro il raccordo anulare di Roma.
Perché non si solleva una gigantesca protesta intorno a questo episodio, francamente paradossale e infame? Ve lo spiego: perché è in corso una monumentale campagna, nella quale sono impegnati anche uomini politici chiave del centrosinistra e grandi giornali democratici, volta a dare base di massa e legittimità culturale al nuovo razzismo.
Ho letto ieri l'articolo di Miriam Mafai, su "Repubblica", e sono rimasto di ghiaccio.
M iriam è una grandissima giornalista, la considero una delle due o tre persone dalle quali ho cercato di imparare qualcosa di questo mestiere. Ma perché anche lei - che è di sinistra, che è liberale - si allinea a questa orda, messa in movimento con quella lettera sciagurata di un lettore un po' fesso? Non riesco a spiegarmelo. Possibile che non capisca che legalità non vuol dire proprio un fico secco difronte a una società dove c'è chi gudagna 7 o 8 milioni di euro all'anno, e chi ne guadagna 10.000? Possibile che non capisca - senza andare a questi estremi - che nella metà di questo pianeta con il mio stipendio (e il suo penso che sia più grande) vivono 100 persone?
Diceva il lettore di "Repubblica": «oddio, una ragazza nera non si è alzata in autobus davanti a una vecchietta, e io l'ho dovuta buttare giù dal bus... oddio ho visto uno scippo... oddio, una zingara sporcava...". Nessuno che gli abbia risposto: «non è illegale restare a sedere, è illegale buttare giù dal bus: sì sei razzista e basta, e hai anche commesso un reato». No, tutti a fargli i complimenti. E tutti a dire, a chi obiettava: «se ti capitasse a te di passare una giornata in autobus con gli albanesi e i rom!»
Io vi do un consiglio (lo do anche alla mia amica Miriam): passate mezz'ora, solo mezz'ora davanti a un semaforo, dove delle ragazze puliscono i vetri e chiedono le elemosina; e ascoltate le reazioni e i commenti dei bianchi. Poi tornate davanti alla tastiera e scrivete un articolo: vedrete che vi verrà diverso, molto diverso da quelli scritti in questi giorni...
13/05/2007  da Liberazione

Senza titolo 1825

Dopo questa news (   di cui riporto  sotto l'articolo )  , e la bellissima poesia  di sephiroth777 ,ovvero lo sfruttamento  sessuale da parte di una mman   di una ragazza  di 12 , sono ancora  di più convinto  che  accorre  visto  la sua impossibile  eliminazione  data la sua antichità  e il suo essere cosi radicato  della legalizzazione   e  il controllo da parte  dello stato   come avviene  nel nord europa  .






 Dallla  nuova sardegna  del 14\5\2007

 SASSARI. I clienti facevano la fila per avere un rapporto con quella ragazzina dalla pelle nera. Guardata a vista dalle colleghe, lei si vendeva ogni sera nella zona industriale di Sassari. Il 26 aprile, quando i carabinieri bloccarono una prostituta evidentemente più piccola dei diciotto anni dichiarati, a Predda Niedda ci fu il fuggi fuggi generale di uomini in cerca di sesso e donne in vendita. I medici hanno stabilito che la ragazza, da allora ospite in un centro di accoglienza, ha solo quattordici anni. Una inchiesta della Procura di Genova, che oggi approda in udienza preliminare, svela inediti e agghiaccianti retroscena della storia. La giovanissima, infatti, è la stessa che, secondo le accuse, due anni fa venne venduta a una maman. A soli dodici anni, Leonore sarebbe stata una delle tante schiave del sesso costrette a battere il marciapiede per ripagare i padroni che le portano in Italia. Sono sedici gli imputati di riduzione in schiavitù, compravendita di persone e favoreggiamento della prostituzione.
La maman aveva paura di lei, anche se non lo avrebbe mai confessato. Non in sua presenza. Il fatto è che la maman temeva che Leonore fosse una strega. Altrimenti dove trovava, lei così minuta, la forza di gelare chi la picchiava con uno sguardo impavido? E poi, perché riusciva a starsene ostinatamente seduta in disparte, senza degnare di uno sguardo i clienti, quando la sua padrona la mandava a battere il marciapiede? Meglio liberarsi alla svelta di quella ragazzina che prima di partire dalla Nigeria aveva fatto il giuramento voodoo di fedeltà, però non sembrava particolarmente impressionata dalla minaccia che il dio Ogun potesse incenerirla.
 Così, nel novembre 2005, Leonore venne venduta per poche migliaia di euro a un’altra maman che aveva bisogno di carne fresca da far prostituire tra i capannoni di un’anonima zona industriale. A Sassari, in Sardegna. Un posto come un altro per Leonore, che qualcuno aveva prelevato nella capanna di un villaggio in Nigeria.
 Ma, anche nella città sarda, la piccoletta diede filo da torcere alla nuova padrona. «Tua figlia è arrogante - tuonò un giorno, al telefono, la donna con la madre della ragazza -. Mi ha chiesto di poterti chiamare ma io, quando ero sotto la mia maman, mi mettevo in ginocchio per pregarla di chiamare i miei genitori». «Perdonala» implorò la madre che, evidentemente, sapeva bene cosa faceva Leonore per vivere. E però non poteva, o non voleva, fare niente per salvarla.
 Forse oggi le maman di Leonore avranno capito che la forza sovrumana di quella ragazzina era solo l’incoscienza dell’età. Perché Leonore, sottratta nei giorni scorsi dai carabinieri ai clienti in fila nella zona industriale di Sassari, ha solo quattordici anni. Quindi ne aveva dodici quando arrivò in Italia in aereo con un passaporto falso, un debito da pagare a chi l’aveva presa in consegna dai suoi genitori. Prologo precocissimo di una vita da marciapiede.
 Leonore potrebbe essere una delle tante schiave, comprate e vendute, trattate come un oggetto di carne viva in quell’imperscrutabile dedalo tracciato dai nuovi mercanti delle donne. Suoi connazionali, con protezioni altolocate in patria e il denaro sufficiente per comprare le ragazze nei villaggi sperduti e portarle in Italia con in tasca un documento falso. E un debito da pagare con il proprio corpo.
 La storia di Leonore è solo una di quelle che stamane, a Genova, saranno rievocate dal pubblico ministero Giovanni Arena in una udienza preliminare che vede sedici persone (quindici nigeriani e un italiano) imputate di riduzione in schiavitù, compravendita di esseri umani, violazione della legge sulla immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione. Tra queste persone ci sarebbe anche l’ultima padrona di Leonore - Faith Omokaro, 31 anni, nigeriana, residente a Sassari ma attualmente detenuta - e l’uomo che nel novembre di due anni fa andò a prelevare la ragazza al porto di Genova per portarla a Sassari. Qui, in un anonimo appartamento di via Lamarmora, il 28 giugno 2006 si chiuse un capitolo della storia di Leonore.
 Quella mattina, molto presto, arrivò la polizia con un ordine di custodia cautelare per Faith, firmato dal giudice delle indagini preliminari Maria Teresa Rubini. Fu la conclusione di una indagine aperta un anno prima della squadra Mobile di Genova. La coppia, difesa dall’avvocato Giuseppe Onorato, si difende negando le accuse.
 L’indagine, ora al vaglio della magistratura, offre uno squarcio inedito sulla tratta delle ragazze nere che ogni sera vagano nelle periferie cittadine. Relitti umani in balìa dei loro padroni e degli uomini che le comprano per pochi euro. Padroni in subaffitto.
 Leonore un anno fa venne identificata, come gli altri occupanti dell’appartamento, dalla polizia. Risultava ventenne, almeno dai documenti, ma sarebbe proprio la stessa ragazza fermata il 26 aprile scorso dai carabinieri in città. Dai controlli, anche sanitari, cui è stata sottoposta, risulta che la ragazzina ha solo quattordici anni.
 La storia di Leonore, così come viene raccontata nell’ordinanza di custodia cautelare e nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, è simile a tante altre ma aiuta a capire come funziona (o come funzionerebbe, avvertono gli avvocati difensori degli imputati, invocando doverosamente la presunzione di innocenza per i propri assistiti) lo schiavismo del terzo millennio.
 Nel novembre 2005 Leonore era a Genova da qualche mese ma la sua maman - Abiodun Egbor, 32 anni - si era stufata di lei. Una telefonata a Victor Osawaru, 30 anni, presunto capo delle maman, e la giovanissima viene «sistemata» a Sassari da Faith, che già de tempo chiede una nuova ragazza. Abiodun è felice di consegnarle la ragazza, ma chiede a Victor di farle fare un rito magico da un santone «perché si metta a lavorare, almeno con la nuova maman». L’«affare» viene concluso una settimana dopo. Al telefono, Victor suggerisce a Faith di telefonare alla madre di Leonore per informarla di averla comprata. Al telefono, Abiodun riferisce a Victor che la madre dell’adolescente è preoccupata per il sospetto di stregoneria che aleggia su sua figlia. La peggiore accusa, annota il gip di Genova, che possa essere mossa a una donna nigeriana.
 «Le ho detto che non dovevano parlare dell’accusa - spiega Victor alla maman -. Lei si è lamentata che in questo modo verrà sfruttata da due persone. Le ho detto che se la vendiamo o no, l’importante è che vada a stare bene dove andrà. Così ho detto a sua madre, che tu hai tolto un po’ dal suo debito... Hai capito?».
 «L’ho sgridata così - insiste l’uomo - e sua madre ha cercato di calmarmi. Le ho detto che non mi piacciono le cose senza senso, che la figlia non può parlare così. Ho detto alla madre cosa ha fatto per cui l’hanno accusata di essere una strega. Le ho detto che starà meglio dove andrà, perché lì fanno presto a estinguere... Vanno due volte a lavorare lì. Se è furba, andrà sia a quello di giorno che a quello della notte. La polizia non le controlla lì...».
 Invece a Sassari - almeno stando alle intercettazioni confluite nella ordinanza di custodia cautelare e poi nel fascicolo processuale - Leonore continua a mostrare un carattere ribelle. È Faith, sfogandosi al telefono con il suo compagno, a lamentarsi perché la ragazza avrebbe spedito soldi di nascosto alla madre. «La picchierò appena torna a casa» annuncia la donna a un’amica, anche lei maman, che le suggerisce di chiamare la madre della ragazzina minacciandola che le manderà dei ragazzi perché la violentino.
Nuovi problemi quando Leonore rifiuta di tagliarsi capelli e le unghie delle mani e dei piedi («è noto - scrive il gip Rubini - che occorrono per fare riti voodoo»). «Mi ha chiesto per quale motivo debba fare questa cosa - si sfoga la maman - e le ho detto che se non vuole farlo da sola ci penserò io, con le forbici, ma deturpandola». Al compagno, che le chiede di non picchiare più la giovane («tanto l’importante è che paghi il suo debito»), Faith annuncia di avere chiesto a suo padre, in Nigeria, di andare a prendere la madre di Leonore e di imporle il «giuramento» voodoo. In modo tale che nel caso in cui la figlia le dovesse inviare del denaro o le dovesse telefonare, di nascosto, Ogun (il dio del ferro) le ucciderà una alla volta. Perché Leonore è un problema, non porta niente dalla «strada», mentre le altre ragazze consegnano anche 1.500 euro ogni dieci giorni alla loro maman.
Faith non sa che le sue minacce, che non fanno presa su Leonore ma terrorizzano sua madre in Nigeria, sono ascoltate dalla polizia di Genova. Qualche settimana più tardi è lei a conoscere il ferro, ma delel sbarre in una cella.
A giudicare dall’inchiesta, la giustizia italiana sarebbe stata capace di scoprire i suoi «padroni». Ma, fino al 26 aprile, non sarebbe riuscita a liberare Leonore. Che, evidentemente, dopo l’arresto della sua presunta sfruttarice ha trovato un’altra maman. Qualche settimana fa, i carabinieri hanno sorpreso la ragazzina a battere a Predda Niedda. Per quella baby prostituta dallo sguardo fiero c’era la fila, hanno spiegato i carabinieri che l’hanno accompagnata in un centro di prima accoglienza per minori. L’unico momento magico per la bambina nigeriana che non ebbe paura di sfidare il dio Ogun.




PIANTO

Diluviano,
le cateratte al vetriolo,
circonfuse dallo squaglio
che stinge
su dolore concentrazionario:
focolare d'enigma,
un balenio minaccioso,
la trappola
per cani da pagliaio.

Senza titolo 1824

la strada è un


demone che


va posseduto


esorcizzato ha


il sapore


dell'antracite


il gusto del


cancro il


ricordo del


malanno non


c'è angolo


terso di polvere


il quieto polline


dei nostri


passi il dolore


di accogliere la


perversione come


i fiori nei


vasi e poi


perdersi per


riabbracciarsi


in quei versi


sterili di tutti


i nostri anni

Senza titolo 1823

Recitando il Rosario



Stasera sgranando il rosario mi sono accorta di come alcuni grani di legno fossero lucidi e lisci al tatto mentre altri risultavano opachi e ruvidi. Ho pensato che i grani rappresentano le giornate della mia vita: alcune vissute della pace e nella serenità, gioiosamente dedicate al Signore e al suo servizio, altre opache e tristi, faticosamente avvinghiate alle cose da fare, senza però slancio ne voglia.


Il rosario è diventato così la contemplazione del mio cammino cristiano: ciascun giorno una preghiera elevata a Dio che alla fine compone un tutto unitario.