15.6.09

aggiornamenti sulla mia lotta alle pornodipendenza fra vittorie e ricadute





Oggi   registro due News  una  buona e  una  cattiva  .

Quella  Buona  è  che  ho trovato il coraggio (  rileggendo l'sms  di Mariangela vedere   primo post  su  questo argomento  qui  )  di  cancellarmi  dalla Newsletters  di  bonfaffo  che  ormai non aveva più niente  di trasgressivo (  dato che  i protagonisti  la  maggior parte  non avevano neppure il coraggio di farsi vedere senza mascherina  o   con il volto non cancellato osservazioni   fattegli anche da  una  , adesso non ricordo il nome   che  si diverte  a fare  cose  amatoriali  e  casalinghe   )  , ma  ma era diventato  solo  un qualcosa  di mercenario visto  il linguaggio  sempre  più   hard   degli annunci   di tale  Newsletter. 

La  quella  cattiva    ovviamente  è  da mettere nel conto quando s'iniziano battaglie   lunghe   e  difficili contro un fenomeno\ dipendenza    radicato in noi   è quella  di una ricaduta  . infatti lo stesso Marco distort    in come guarire  dalla pornografia    : <<  (..) Non credere di   di vincere la  guerra  in un unica  battaglia  perchè la  liberazione  da una dipendenza è  un cammino di forticazione progressiva  (....)  >> Bisogna mettere in conto  tali sofferenze   e  cadute   che   sono inevitabili   e  non gratuite  . 
Comunque  essere  riuscito  anche  se  per poco  (  adesso si tratta  di ricominciare  e  farlo durare di più   e  vincere le  crisi d'astinenza  ) ad  non comprare \  scambiare    per  diversi  giorni   è già  un grande passo  soprattuto per  chi  come  me  fino a  qualche anno  fa   era  (  e a volte lo è ancora  )  ad  agire  in maniera  discontinua e non alla  radice     e  volendo  fare troppe  cose   insieme  finisce  per  farle male  . Soprattutto quando uno ha la tendenza  a  complicarsi  \  incasinarsi la vita  . E soprattutto   delle  ragazze  e dele  donne   osserva ( adesso  di meno )    prima il seno  del viso  , o s'eccitava  ( ed in parte  e cosi  )  con le copertine   o i servizi   sull'erotismo     dei settimanali  d'attualità 
Infatti  oggi  approfittando    che mia madre  non c'era  ho acquistato in edicola un giornale  porno  e  .......   << con dolcezza   è partita la mia mano >>   come dice il finale  di una famosa  canzone di Lucio Dalla citata in uno dei precedenti post    .  Credo che per me  stesso  oltre  che per    evitare  figuracce  conl a donna delle pulizie   e mia madre  o lo butto  o  lo regalo ad  amici fruitori   \  pornodipendenti   senza  pretenderne  e (  rifiutando nel caso  )   altri in cambio  .
Mi sono sentito come  Pina di   fantozzi    vedere   scena sotto  tratta  dall'episodio   fantozzi  il ritorno
 






Ebbene si cari\e  amici\che  e  cdv  in passato  (  e  sono  riuscito  a  disintossicarmi  )  sono   stato  schiavo di tale dipendenza  da  linee  erotiche  che usavo per  gli stessi scopi del film\video \  riviste
Come sono riuscito  ( anche  se  era  una  schiavitù meno   profonda e quindi meno  radicata  , sono baste  figuracce  di  ...  e bolette  alte , rimorsi per  aver approfittato  del telefono di mia nonna paterna   che  aveva l'alzaimer visto che i miie mi avevano bloccato  quello duij casa  , e  un  loor allaccio abusivo   ala nostra linea  )  a sradicarla  ce la posso  fare  anche con quest'ultima  .

Credo che la  strada  si  quella  che   dice in questo articolo    la psicologa   e psicoterapeuta Roberta  giommi  (  fonte  repubblica del 23 settembre 2008   pagina 39 )
<< fermarsi un attimo prima che si trasformino in dipendenze, riuscire a non perdere la capacità di scegliere. Certe volte è bene farsi tentare, alla fine di una giornata di stress è come il riposo del guerriero». Roberta Giommi, psicologa e direttrice dell' Istituto internazionale di sessuologia di Firenze, mette in guardia anche da un uso eccessivo dell' autocontrollo. Quali sono i rischi di non saper resistere? «Cedere sempre alle tentazioni introduce un elemento di novità o di rassicurazione ma rischia di far perdere il progetto a lungo termine. Il confine è tra quello che dà piacere e quello di cui non si riesce a fare a meno, che invece fa abbassare l' autostima e crescere i sensi di colpa. Alcuni esempi sono le abbuffate ripetute di cioccolata tra le pareti domestiche o il marito che con leggerezza chatta senza pensare agli effetti di essere scoperto dalla moglie». Serve anche saper allentare l' autocontrollo? «Questa qualità che nel passaggio all' età adulta subentra al tratto impulsivo tipico dei bambini ci aiuta a sviluppare relazioni con gli altri, a non essere espulsi dal gruppo. L' autocontrollo si può allenare ma ogni tanto si deve anche allentare. Gli adulti devono sapere quando è sano cedere a qualche tentazione, come bere un bicchiere in più». Anche l' autocontrollo può essere nocivo? «Vedo attraverso i miei pazienti due opposti tipi di problema: chi cede con facilità e davanti alla presenza di troppe tentazioni che arrivano dal mondo esterno, anche da adulto mantiene quell' impulsività propria dei bambini ed è incapace di tracciare la linea. Ma tra gli adulti c' è anche chi vive castrando la sfera emotiva, tirando dritto verso la meta rischia di perdere il senso delle cose. È bene conservare la stanza dei giochi, quello spazio in cui allentare i freni imposti dal proprio ruolo».>>


   

  con questo  è tutto 

P.s 
molte  persone   che  hanno letto stralci  dei miei precedenti post  riportati  sulla Newsletters    no alla pornodipendenza  di  yahoogroups  o  in altri newsgroups   su tali argomenti mi  chiedono ulteriori   bibliografie o altri siti   eccovne  qualcuno


                centri per  la cura  :



  • Società italiana di intervento sulle patologie compulsive (Siipac)



  • Centro di ricerca e trattamento per la dipendenza sessuale (Cedis)


                                      definizioni




con buone  bibliografia  e approfondimenti 

                                Varie   






                                               Libri 



  • Jan paul Sartre   l'essere e  il nulla  pag  447-502 tr  it  il saggiatore Milano 1966


  • Vivere   amare   capirsi di   Leo  Buscaglia


  • La  gioia  del sesso di  Comfort Alex


  • Amarsi guida  per  costruire una   coppia felice     volume  I ( erotismo e tenerezza  la  ricetta  vicente  )  opuscolo in tre  volumi  ed da donna moderna  1998 di Franca  Rome'  e Giorgio Abrbbraham


  • "  A proposito di Arbassino " di Sergio Staino in Bobo Novecento ed  la repubblica 



  • Le  cose  dell'amore  di  Umberto galimberti   cap  5  in particolare  pag  54-56



Non c'è parola più equivoca di "amore" e più intrecciata a tutte quelle altre parole che, per la logica, sono la sua negazione. Nasce dall'idealizzazione della persona amata di cui ci innamoriamo per un incantesimo della fantasia, ma poi il tempo, che gioca a favore della realtà, produce il disincanto e tramuta l'amore in un affetto privo di passione o nell'amarezza della disillusione. Il volume penetra i meandri del sentimento e del desiderio, registrando i mutamenti intervenuti nella modalità di vivere (e patire) le dinamiche dell'attrazione, il patto con l'amato/a, la trama di autenticità e menzogna del rapporto amoroso, i percorsi del piacere. tratto   da  questa  scheda   qui una scheda in parte  pubblica  e  in parte privata  (  ti deve registrare o essere iscritto \ registrato  ) oppure  altri estratti gratuiti  e senza  registrazione    qui . Che cosa intendiamo esattamente quando diciamo "ti amo"? E soprattutto chi parla? Il nostro desiderio, il nostro eccesso, la nostra dipendenza?

Umberto Galimberti, filosofo e antropologo, svela gli enigmi dell'eros in  Le cose dell'amore.
Attraverso un'attenta analisi l'autore penetra nei meandri del sentimento più forte ed equivoco. L'amore è declinato in tutte le sue figure, dall'attrazione al corteggiamento, dalla seduzione al tradimento, dalla separazione alla solitudine. Esso nasce dall'idealizzazione della persona amata di cui ci innamoriamo per un incantesimo della fantasia. Il tempo però, che gioca a favore della realtà, produce quel disincanto che lo tramuta in un affetto privo di passione o nell'amarezza della disillusione. 








 






 

GNI

Avete letto o sentito parlare della Guardia Nazionale Italiana (GNI)?


http://www.guardianazionaleitaliana.org/ 


Su Facebook gira anche un'altra intervista del sedicente Saya con cui minaccia Il Presidente della Camera dei Deputati e altri onorevoli...sono allibito!


Secondo questo fantomatico mister nessuno (Gaetano Saya) ci sarebbe l'On. Fini che trama dietro l'esimio Presidente del Consiglio Berlusconi.


Insomma nel video c'e' un mix di minacce, calunnie e propositi eversivi dell'ordine democratico, tutto condito da una sana codardia e sudditanza lecchina, tipica dei primi tempi delle camice nere di Mussolini.


E questi del GNI hanno anche l'appoggio della camice verdi della Lega Nord, cioe' la base elettorale popolare di orientamento radicale di estrema sinistra che aveva Mussolini...facciamo attenzione!!!

Uccello del Paradiso

Nadia


I miei occhi sono stanchi
lentamente si chiudono.
Le parole scivolano
delicate nella mente.
Mi confondo ancora
poi  un bagliore
mi ha illuminato,
sento un gran fragore!
poi mi sono ancora smarrita.
Un tenero brivido sulla pelle
mi accascio...aspetto
cerco le tue braccia.
Per attimi resto immobile
mi scuoto ecco!
per vedere meglio
in uccello dalle piume di cristallo
mi sono mutata.
Leggera in volo sono andata.
Monti...verdi colline...prati fioriti...
ecco! adesso vedo
l'azzurro  del mare!
Piano ...piano trasportata
dalle correnti montane
mi sono ritrovata...
nell'opaco saliscendi
della nostra meravigliosa vita.


franca bassi


Senza titolo 1522

  VE LO RICORDATE IL DISCO 29 SETTEMBRE DELL'EQUIPE 84 ?  :-)


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14.6.09

LA CADUTA

Il nostro spirito viene dal mondo del Dio Buono, in cui sono le cose incorruttibili. Lucifero è penetrato nel mondo del Dio Buono con l'inganno e ha sedotto gli angeli, promettendo loro il libero arbitrio, mostrando una donna bellissima e dicendo che avrebbero avuto tutto questo se l'avessero seguito. Così gli angeli che si sono lasciati sedurre sono precipitati nella materia. Le anime cadute sono state imprigionate in corpi di fango nel diabolico giardino dell'Eden. E' stato così che Satana è riuscito a fare l'uomo nel corpo carnale a sua immagine, per averlo suo schiavo.


Egli ha rinchiuso gli angeli di un Cielo nel corpo maschile e quelli di un altro Cielo nel corpo femminile. Così essi si sono disperati, vedendosi imprigionati nella diversità dei loro sessi. Dalla bocca di Satana, che diceva di essere l'unico Dio, è colata la bava e si è rappresa in forma di serpente. Questo serpente ha insegnato ad Eva l'accoppiamento, penetrandola con la coda, e Adamo vedendo ciò lo ha imitato. Così il frutto che Adamo ha mangiato è stata la donna stessa. In questo modo ha avuto origine la nostra esistenza in questo mondo, che è l'Inferno.

CHE PASSIONE!

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Foto tratta dal Web.   


Ti sogno,
ti sogno di giorno, di notte
in tutte le ore.
Bello, profondo,
caldo, accogliente.
Non vedo l'ora di correre da te
per farmi accarezzare,
lambire, coccolare,
consolare.
Non vedo l'ora di fondermi con te
in un abbraccio senza fine
e perdermi
nella tua immensità.

><><><

Mare, mare
che passione!
 
(Marilicia)
                                        

Il mio cappello di paglia


Cappello di paglia             Immagine di franca bassi "Cappello di paglia"


Grazie Damiano, sono contenta per il Primo premio. La tua poesia "I mestieri di mio padre" lo merita.Ti dedico queste frasi scritte per te.


Grazie mare!



Oggi i vecchi mestieri
non si usano più.
Oggi si compra e si getta.
Io raccolgo cose vecchie
e con il calore delle mie mani
tornano a  nuovo splendere
tornano a nuova vita.
Ieri sull' arenile ho trovato
un piccolo coccio nascosto
tra una manciata di conchiglie.
Le ho raccolte! Ho riempito
il mio cappello di paglia.
Ho portato con me
un po' di storia.
Sul mio scrittoio oggi
c'é il fruscio delle onde
il profumo del mare
e un amuleto antico
di un popolo ormai
tanto...tanto lontano.


franca bassi


 http://cegliemessapica.splinder.com/post/20753169/i+mestieri+di+mio+padre



L'ultima campanella


E siamo giunti alla lettera P. Anzi, alla triade. Quest'anno il miracolo è avvenuto, sono riuscita a spiegare P. P. P. ai miei studenti di quinta. "P" come "Programma", l'eterno incubo degli insegnanti. Stavolta concluso, e abbondantemente. Così la voce leggera, bolognese, sfilata e quasi bianca di Pasolini è risuonata nell'aula "Info 3" dell'Istituto tecnico ***, e la sua sagoma al tempo stesso aguzza e gentile, gli occhi protetti da lenti scure, le guance scavate, quasi erose, da chissà quale tormento adolescenziale o profondo, si è materializzata davanti ai miei alunni, soprattutto alle mie alunne. Le quali, alla visione di Comizi d'amore, non hanno potuto trattenere commenti spontanei, ironici, increduli, a volte impazienti. Come volessero parlare direttamente con lui. Termini come "gallismo" sono ormai decaduti nel vocabolario italiano, ma lo spirito no, quello è rimasto, trucemente amorale e già nebbioso, così immobile nell'Italia dove non si ammetteva il divorzio ma la copertura delle corna sì, e piuttosto che sacrificare la santità della famiglia meglio risolvere il tutto con una coltellata. Uomini del Sud, certo, ma pure signore bene preoccupate solo della forma, che sempre, in questi casi, è sostanza. Donne della Bassa emiliana che per le mie allieve "avranno come minimo sessant'anni" e io a spiegare che, al massimo, saranno state quarantenni. Provenienti da un'epoca di infinita pazienza e parti, ma proprio perché ancestrali, più dirette e immediate, ingenue e perciò indulgenti, dei loro uomini. E molti bambini, bambine anche. Si capiva, ha commentato una ragazza, che "Pier Paolo amava le donne". Era così, amava le donne, e si rivolgeva ai giovani da pari a pari. "Ma anche ai cantanti, ai calciatori?" mi ha domandato un'altra, stupita di vedere l'intellettuale in calzoncini corti nel rettangolo di gioco e alle prese con un imbarazzato Peppino di Capri. Signorine al ballo secondo cui gli "invertiti" da curare "se c'è rimedio, sennò pazienza", e le ragazze in sala che protestavano: "Ma non è mica una malattia!". Ignoravano che molti politici attuali, e la Chiesa, e la pubblicistica corrente, la considerano ancora tale. Peggio: secondo i signori appena citati, la "malattia" è tornata a essere un vizio, come si riteneva nei tempi più bui dell'Inquisizione. Lo ignoravano, i ragazzi; ora però lo sanno. Si regolino di conseguenza...


Così abbiamo potuto riflettere anche su quel pensiero di Moravia: "L'uomo religioso non si scandalizza mai". A differenza degli atei cattolici di ieri e di oggi, nel Paese che allegramente sta rinunciando alla libertà, e che alla croce di Cristo preferisce sempre più quella uncinata.
Questo concetto di "homo religiosus" ha lasciato i miei studenti un po' impicciati. Meno male. Affronteranno l'esame e si butteranno nella vita, combattere apertamente il sistema gli riuscirà estremamente arduo, di fatto impossibile, e molti di loro non ci proveranno nemmeno. L'unica speranza, lontana, flebile, fumigante, è aver consegnato almeno l'idea d'una realtà meno prevedibile, se non addirittura parallela, con cui il sistema non può né deve andar d'accordo; e chissà che, dopo la cena assieme, oltre i volti educati, ancora col diritto a un azzurro candore, il ricordo di un anno lontano si riaffacci, di un giorno in cui hanno sentito che "Tonino e Graziella si sposano" , e pensino che l'amore non è crudele sventatezza dei sensi, ma sentimento dolce e rivoluzionario.
In quarta, invece, mi hanno salutato in coro: Nel sole. L'avevamo, o meglio l'avevo, intonata nella gita scolastica a Roma, nel marzo scorso. Sono stata una prof rigorosa, esigente, allegra, canterina e... golosa. Sanno come viziarmi. In fondo, di loro sono anch'io un po' figlia.
Oggi una di loro verrà premiata. Ha vinto un concorso letterario. E' turca. La migliore nella mia materia. Italia multietnica, grazie a Dio.





                                     Daniela Tuscano



L'ultima campanella

E siamo giunti alla lettera P. Anzi, alla triade. Quest'anno il miracolo è avvenuto, sono riuscita a spiegare P. P. P. ai miei studenti di quinta. "P" come "Programma", l'eterno incubo degli insegnanti. Stavolta concluso, e abbondantemente. Così la voce leggera, bolognese, sfilata e quasi bianca di Pasolini è risuonata nell'aula "Info 3" dell'Istituto tecnico ***, e la sua sagoma al tempo stesso aguzza e gentile, gli occhi protetti da lenti scure, le guance scavate, quasi erose, da chissà quale tormento adolescenziale o profondo, si è materializzata davanti ai miei alunni, soprattutto alle mie alunne. Le quali, alla visione di Comizi d'amore, non hanno potuto trattenere commenti spontanei, ironici, increduli, a volte impazienti. Come volessero parlare direttamente con lui. Termini come "gallismo" sono ormai decaduti nel vocabolario italiano, ma lo spirito no, quello è rimasto, trucemente amorale e già nebbioso, così immobile nell'Italia dove non si ammetteva il divorzio ma la copertura delle corna sì, e piuttosto che sacrificare la santità della famiglia meglio risolvere il tutto con una coltellata. Uomini del Sud, certo, ma pure signore bene preoccupate solo della forma, che sempre, in questi casi, è sostanza. Donne della Bassa emiliana che per le mie allieve "avranno come minimo sessant'anni" e io a spiegare che, al massimo, saranno state quarantenni. Provenienti da un'epoca di infinita pazienza e parti, ma proprio perché ancestrali, più dirette e immediate, ingenue e perciò indulgenti, dei loro uomini. E molti bambini, bambine anche. Si capiva, ha commentato una ragazza, che "Pier Paolo amava le donne". Era così, amava le donne, e si rivolgeva ai giovani da pari a pari. "Ma anche ai cantanti, ai calciatori?" mi ha domandato un'altra, stupita di vedere l'intellettuale in calzoncini corti nel rettangolo di gioco e alle prese con un imbarazzato Peppino di Capri. Signorine al ballo secondo cui gli "invertiti" da curare "se c'è rimedio, sennò pazienza", e le ragazze in sala che protestavano: "Ma non è mica una malattia!". Ignoravano che molti politici attuali, e la Chiesa, e la pubblicistica corrente, la considerano ancora tale. Peggio: secondo i signori appena citati, la "malattia" è tornata a essere un vizio, come si riteneva nei tempi più bui dell'Inquisizione. Lo ignoravano, i ragazzi; ora però lo sanno. Si regolino di conseguenza...
Così abbiamo potuto riflettere anche su quel pensiero di Moravia: "L'uomo religioso non si scandalizza mai". A differenza degli atei cattolici di ieri e di oggi, nel Paese che allegramente sta rinunciando alla libertà, e che alla croce di Cristo preferisce sempre più quella uncinata.
Questo concetto di "homo religiosus" ha lasciato i miei studenti un po' impicciati. Meno male. Affronteranno l'esame e si butteranno nella vita, combattere apertamente il sistema gli riuscirà estremamente arduo, di fatto impossibile, e molti di loro non ci proveranno nemmeno. L'unica speranza, lontana, flebile, fumigante, è aver consegnato almeno l'idea d'una realtà meno prevedibile, se non addirittura parallela, con cui il sistema non può né deve andar d'accordo; e chissà che, dopo la cena assieme, oltre i volti educati, ancora col diritto a un azzurro candore, il ricordo di un anno lontano si riaffacci, di un giorno in cui hanno sentito che "Tonino e Graziella si sposano" , e pensino che l'amore non è crudele sventatezza dei sensi, ma sentimento dolce e rivoluzionario.
In quarta, invece, mi hanno salutato in coro: Nel sole. L'avevamo, o meglio l'avevo, intonata nella gita scolastica a Roma, nel marzo scorso. Sono stata una prof rigorosa, esigente, allegra, canterina e... golosa. Sanno come viziarmi. In fondo, di loro sono anch'io un po' figlia.
Oggi una di loro verrà premiata. Ha vinto un concorso letterario. E' turca. La migliore nella mia materia. Italia multietnica, grazie a Dio.


solidarieta A Martinelli vilmente insultato da Gasparri

13.6.09

SETTEMBRE di Mario Pischedda


Ora  doopo la parentesi   della  fdipendenza  (  vedere i mie ultimi post  )  non    riuscendo  , a  volte  capita  ,  cosa condividere con voi  e cosa tenermi  ,  provo a parlare  di me   con una poesia  dell'amico \  compagno di  viaggio Mario pischedda ( blog   e video  )   tratta  dal suo libro  Spam Poetries   qui  delle recensioni da me  trovate   con google 



Ora è il momento  della poesia
quelle sensazioni che mi attraversano strane 
una sospensione  leggera
un angoisse subtitle et incroyablement  bien dosèe
appunti piccoli   e rapidi alla bombard
naufragè volontaire
pesci volanti i pensieri
la  sete  quella  di sempre 
astratto
distratto
la  gioia di settembre 
che mi fa  gustare tutto come qualcosa di speciale 
i fichi  d'uva
e l'aria   cosi trasparente  



      Mario pischedda  da



questa poesia    va bene  con questo sottofondo musicale   con questa  canzone  trovata  da poco  di Rino Gaetano  di cui  trovate sotto un video







con questo  è tutto  alla  prossima 

Sei sempre con me

La mia ombra2La mia ombra 4


La mia ombra


La mia ombra3


Immagini di franca bassi "La mia ombra" Mar Tirreno 


Amica mia


Sei sempre com me!
Delle volte ti trovo al mio fianco
e fai mosse sbarazzine.
Altre volte mi precedi
saltellando mi fai strada.
Quando ti nascondi silenziosa
per difendemi resti alle mie spalle
poi piano... piano mi prendi la mano.
Anche quando sono triste
ti chiedo di andartene
di lasciarmi sola
ma tu che mi ami non lo fai.
Hai visto? oggi il vento
ha spettinato i miei capelli.
L' onda del mare
ha accarezzato la mia pelle.
Ho ancora il sapore di sale
sulle labbra.
Che bello! quando felici
sulla riva insieme
abbiamo per ore giocato.
Sei sempre  con me!
Sei un'amica sincera.
Sei la mia sorella preferita.
Sei la mia gemella.
Sei la mia fedele ombra.


franca bassi




Primi giorni di libertà sono 4 giorni sobrio

Primi giorni di libertà In questi giorni sto riuscendo a non comprare ( ne direttamente ne indirettamente , cioè a farmi mettere da parte dall'edicolante materiale porno per poi prenderlo quando non ci sono i miei ) ne scambiato , ne visto al pc . Anche se ho avuto in edicola o avendo il cell dell'amico pornodipendente di continuare , ma poi mi sono detto perchè .... devo complicarmi la vita , voglio veramente uscire dalla prigione ventennale in cui ero o voglio continuare a rimanerci ? Ma poi il desiderio di libertà , di lasciarmi ale spalle un passato( vedere post precedenti  1  e 2  )         di abberrazione e bruttura , oltre che la coerenza e la voglia di  qualcosa di costante mi hanno fatto desistere da ciò e mi hanno fatto dire a me stesso un NO . Ma soprattutto con il fatto che il piacere si può cercare in altri modi senza ricorrere a questi mezzi artificiali e temporanei, dove la donna ( solo per citare gli esempi più evidenti ) viene vista come parte passiva cioè è lei che desiderosa di ....... e l'uomo cade come una pera cotta e ... il resto lo immaginate . Adesso aspettiamo chenon ci siano i miei per vedere se questo processo di disintossicazione sta dando i suoi frutti o meno oppure se devo cambiare strategia . Concludo con questa canzone  degli ex Cccp  fedeli alla  linea   (che poi  è anche la colonna sonora  del post  d'oggi  )  dedicato  a come  facevo io in passato   continua  a  rimnmanere  nella dipendenza   , dicendo è l'ultima volta





Per  me  lo so 





Conforme a chi
Conforme a cosa
Conforme ad ogni
Strana posa
Va meglio,
Va peggio
Per me non lo so

La prima volta fa sempre male (yeah yeah yeah)
La prima volta ti fa tremare (yeah yeah yeah)

Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più
Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più

La terza volta ti fa pensare
La quarta volta stai a guardare

Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più
Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più
Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più
Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più

In questo presente che capire non sai
L’ultima volta non arriva mai
L’ultima volta non arriva mai
In questo presente che capire non sai

Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più
Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più



con questo  è tutto  . alla  prossima gente  .  se  volete  i  miei contatti gli avete 

Senza titolo 1521

  L'AVETE LETTO IL LIBRO IL CAPPOTTO ?  :-)


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12.6.09

Li regazzini de Rione prati



                                ricordi Pictures, Images and Photos

      Una bella immagine presa in rete. Grazie!


Li regazzini de Rione Prati


De Diménica matina
se sciacquettàvamo tutti
drénto la tinozza.
Scorticàti inzaponati
co' er sapone da bucato.
Lèsti infiocchettati odoràti
istésso li panni stesi ar sole.
Lèsti co' la mano tesa
pe' pija du lire de paghetta.
Poi s'annava a Messa
tutti in fila come tanti sordatini
boni senza fiatà en sacrestia
pe' pija li santini colorati.
Se poi t'avanzava er tempo
prima te tornà a casa
pe' anna a magnà
'na cofena de maccheroni
du giri pe' le bancarelle
e via annisconnìjo tramèzzo
er colonnato de San Pietro.
Che tempi rega!

franca bassi

Vi regalo...

Civita5


Buzzichino auguriImmagine 011


Quanti di voi da bambini hanno giocato con la paglia? Posso solo dirvi:"Quando vedo un vecchio pagliaio mi tornano in mente: odori antichi e una grande gioia mi sale nel petto". Una settimana fa, sono andata a Civita di Bagnoregio, ecco la magia! questa immagine mi ha regalato tanta gioia, e mi sono trasferita nelle terre dei miei nonni. Ho giocato scivolato sul pagliaio insieme al simpatico folletto Buzzichino. Vi mando un grande abbraccio pieno di gioia.franca bassi


Immagine 013


Immagine 022Immagine 038


Immagine 039


Immagine 029


I fili di paglia con il caldo, pizzicano un po', ma poi la merenda è buonissima!


Immagine 001Ciao amici soonooo...vabbè ormai mi conoscete... felice giornata dal mio bosco...

Senza titolo 1520

  L'AVETE VISTO IL FILM MALEFEMMENE ?  :-)


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Inquietante...



Dicono che sogniamo, l'articolo di "Repubblica.it" è stato fatto sparire, ma qui siamo in Parlamento, o no?



Non mi fa impazzire Grillo, però parla dal Senato... acciderba...




11.6.09

Peonie di carta per voi

Peonie di carta                                               Immagine di franca bassi "Peonie di carta"


Cari amici, oggi mi sentivo molto stanca per scrivere, ho letto moltissimo per un lavoro. Ho dovuto riposare la mente e gli occhi. Ci sono persone che per riposare e passare il tempo, guardano la TV, leggono, giocano a carte, a bocce, oppure fanno quello che credono meglio. Oggi non sapevo come passare il tempo.Vabbè dopo che mi sono preparata  un bel piatto di spaghetti con le cozze, erano buonissimi! Ho cambiato scrivania e sono andata alla stanza dove lavoro. Una specie di laboratorio, dove c'è: La  colla, la carta crespa di tanti colori, pinze ecc. cosa ho fatto? cinquanta peonie di carta crespa, le regalerò a una ragazza nel mio palazzo, che si sposa  la prossima settimana. Adesso ho fatto questa immagine per voi. Anche se sono peonie di carta, le ho fatte con  amore e ve le dono volentieri. Un caro saluto franca 


Lettera agli amici

I tempi della profezia sono maturi

Nella Bibbia quando Dio vuole mandare un castigo al suo popolo, gli toglie «la Parola» e la siccità diventa sinonimo di mancanza di profeti e profezia. Quando invece vuole benedire il suo popolo, manda i profeti e la Parola scorre come la pioggia e ne impregna tutta la terra. Il profeta Gioele (sec. IV a.C.) annuncia che l’era messianica vedrà una abbondanza straordinaria di profezia: «Sopra ogni carne effonderò il mio Spirito. I vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani vedranno visioni»(Gl 3,1). Questo testo  non distingue tra Israeliti e non Israeliti (credenti e atei), ma afferma che lo spirito di profezia sarà effuso su tutti: «su ogni carne».
Pensavo a queste parole profetiche, quando lessi l’e-mail di Maurizio Chierici il quale mi comunicava che oltre tre mila persone in quattro giorni avevano letto la mia «Lettera aperta al cardinale Angelo Bagnasco: “Senza la profezia rimane la complicità”». Sono rimasto colpito dalla valanga di adesioni e ho sentito immediatamente la mia responsabilità aumentare. Oltre al sito del settimanale «Domani», (http://domani.arcoiris.tv/?p=602) , la lettera è stata ripresa dal sito di Paolo Moiola (http://www.paolomoiola.it/) e del Tafanus (http://iltafano.typepad.com/il_tafano/) e so che moltissimi l’hanno mandata ai loro contatti e conoscenti. Veramente la rete è uno strumento di democrazia e di libertà.
Con la mia lettera aperta non ho compiuto un atto di coraggio, né ho voluto cercare consensi a buon mercato, ma ho adempiuto un voto di coscienza, cioè un obbligo interiore che mi deriva dal mio essere cittadino di uno stato democratico e laico e di essere al tempo stesso un credente che svolge la funzione di prete nella Chiesa Cattolica. Parlare di coraggio e di paura è fuorviante, oggi è sufficiente essere solo se stessi per emergere in un oceano di servilismo e di omertà. Io non rappresento la Chiesa e non intendo essere un capo popolo, ma nello stesso tempo non posso rinunciare ad essere me stesso e solo me stesso: perché valgo soltanto per il grado di autenticità nella verità che sono capace di dare con la mia vita, la mia dirittura e il mio disinteresse. Non temo le conseguenze di alcun genere perché non ho mai avuto mire di carriera, e oggi sono parroco di una parrocchia senza territorio e senza parrocchiani, mentre don Milani stava meglio: era parroco di 40 persone.
Credo in Dio e il mio Dio ha il volto di Gesù Cristo che ha sempre preso le distanze da ogni forma di potere, che ha messo in guardia dall’esercizio del potere, basato sullo sfruttamento e ha imposto ai suoi discepoli un comportamento e scelte diametralmente opposti. Gesù non ha cercato il compromesso con l’esistente, non è venuto a patti con il potere, né civile né religioso, ma ha indicato le responsabilità e le connivenze, additandole al disprezzo della coscienza illuminata dalla Parola di Dio a favore del principio invalicabile che è la persona umana. A questo scopo non ha esitato a schierarsi contro «il sabato», come dire che ha negato la ragione stessa dell’esistenza della religione. Davanti ai nostri occhi, gli atei travestiti da laici e gli psudo-credenti, travestiti anche da vescovi e cardinali, stanno facendo scempio delle regole della convivenza sociale e umana, basata sui bisogni dei più piccoli e incapaci di badare a se stessi. Costoro contrabbandano i principi e i cosiddetti «valori» con gli affari e le convenienze, con gli intrallazzi e i tornaconti.
E’ tempo della Parola e delle parole di senso: in un mondo seppellito da «morte parole», facciamo sentire il suono e la musica della Parola che libera la coscienza e impegna la volontà per fare argine davanti al degrado politico, sociale,  istituzione e religioso in cui stiamo affondando perché abbiamo permesso che un pazzo «malato» di egotismo andasse al governo per guidare l’intera Nazione verso l’abisso della decadenza. Non si può più restare muti senza diventare complici. E’ l’ora che i credenti non chierici e i laici custodi dell’autonomia dello Stato, sorgano dalle loro comode poltrone, e rompano il silenzio di rassegnazione di fronte all’emergenza educativa che sta attanagliando il nostro Paese, divenuto zimbello del mondo intero a causa di un presidente del consiglio che si comporta e agisce come un malato mentale assetato di narcisismo auto celebrativo. I cattolici e in modo particolare i vescovi non possono tacere di fronte a questa deriva che ha toccato livelli da sub-basso impero, senza sentire la colpa di essere responsabili «in solido» di quanto sta accadendo.
I vescovi possono parlare di  «emergenza educativa», ma solo se ammettono la loro responsabilità di avere sostenuto un uomo indegno di governare il nostro popolo e a condizione che si assumano la responsabilità piena delle conseguenze del loro sostegno. Il governo sta compiendo scelte scellerate nel più totale disinteresse rassegnato: il decreto sicurezza che ripropone le schedature dei bambini, dei senza fissa dimora, ecc., riportandoci indietro alle schedatura di stampo nazifascista che credevamo finita per sempre con l’avvento della democrazia e la costituzione dell’Europa. Non possiamo tacere di fronte ai poveri che affrontano l’esodo della salvezza verso la Terra Promessa del benessere, senza dimenticare che l’occidente, mèta dei diseredati, è colpevole dello sfruttamento dei paesi da cui essi scappano. Abbiamo depredato l’Africa da oltre due secoli per il nostro benessere (materie prime) e per il sollazzo di pochi imbecilli (safari), stiamo ammazzando l’Africa con le scorie radioattive, vendiamo armi alle bande in permanente guerra, succhiando l’anima all’intero continente e abbiamo anche il coraggio di respingere il barconi della disperazione. L’aggravante sta nel fatto che tutto avviene anche per opera di un governo che si dichiara ispirato ai principi cattolici, appoggiato dal mondo cattolico e sostenuto dai vescovi, i quali di fronte all’immoralità dilagante si girano dall’altra parte come il prete e il sacrestano della parabola del Samaritano (Lc 10,30-33).
Il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, in occasione dell’80° anniversario del Patti Lateranensi (11 febbraio 2009) ebbe a dire che mai le relazione con un governo in Italia erano state così eccellenti come con l’attuale governo. Dopo i fatti degli ultimi mesi, dopo le accuse della moglie, dopo gli eventi di Casoria, su cui il capo del governo ha giurato sulla testa dei figli, dando nei giorni successivi quattro versioni differenti dello stesso fatto, commettendo così uno spergiuro imperdonabile per la morale cattolica, di fronte alle bugie sistematiche ammannite come verità, il cardinale segretario di Stato e il presidente della Cei, a mio avviso, se avessero avuto un minimo pudore evangelico, avrebbero dovuto parlare apertamente e dire: noi come Chiesa rescindiamo unilateralmente il concordato per indegnità morale di un governo che opera palesemente l’ingiustizia, per un presidente del consiglio dichiarato da un tribunale «colpevole di corruzione di testimoni» e responsabile attivo del degrado morale dell’intera nazione con i suoi comportamenti privati, con il suo esempio tracotante, con le sue bugie manovrate come verità, per il suo disprezzo delle istituzioni statuali, per lo spergiuro con cui ha condannato se stesso e i suoi figli: un uomo che spergiura sulla testa dei suoi figli non è degno né della paternità né tanto meno del governo della nazione perché sta scritto: «Non giurate: né per il cielo né per la terra né con qualunque altra forma di giuramento, ma il vostro sì sia sì, il vostro no sia no, in modo da non cadere nel giudizio » (Giacomo 5,12). I vescovi avrebbero dovuto chiedere ad una sola voce le dimissione del governo e avrebbero dovuto dire ai cattolici che non è loro lecito sostenere un megalomane del genere che tutto deforma e inquina a proprio vantaggio, incurante del bene comune dell’intera nazione.
La gerarchia, se vuole proporsi come guida morale, deve distinguersi dai sistemi immorali di governo e ancora di più dalla politica amorale e senza alcun riferimento etico che invece di educare il popolo prospettando la complessità degli eventi e proponendo le soluzioni ragionevoli.
Vediamo minori che compiono «delitti» contro la persona «per noia», che ricattano i coetanei per avere cellulari e denaro, minori che si spostano da una città all’altra per delinquere senza alcun problema … madri che offrono le figlie per lo «jus primae noctis», pur di vederle apparire nude in tv e avere una particina in qualche reality per individui complessati e senza speranza. Non è questa una emergenza educativa?
E’ tempo della profezia. Torni la profezia, ma non la voce esile di un singolo che conta poco, ma torni la voce di un popolo, la voce del popolo del concilio Vaticano II, abortito appena nato,  torni il laicato che è la spina dorsale della Chiesa e nessuno abdichi dal proprio servizio, dal proprio compito, dal proprio identità. In questo momento in tutta Italia stano sorgendo gruppi che celebrano il concilio come contrasto alla deriva fondamentalista di una gerarchia e di un papato che invece di guardare avanti, si voltano indietro, rimpiangendo le cipolle d’Egitto. Credo che bisogna assumersi la responsabilità in prima persona. Credo che sia urgente che i credenti e i non credenti prendano penna carta e calamaio e scrivano al Cardinale Bagnasco e al proprio vescovo, facendo sentire la propria voce. Se qualcuno non riesce ad esprimere i suoi sentimenti, copi la mia lettera, vi scriva due parole di accettazione o di rifiuto, di condivisione o di contestazione e la spedisca a titolo personale. Se duemila contatti scrivessero duemila lettere sono duemila segni e duemila parole, autentici sassi che rompono il virus «tacere», autentico strumento di connivenza e di malaffare.
Verrà un giorno in cui la Storia ci chiederà conto se c’eravamo e se abbiamo avuto sentore dei «segni dei tempi» e se siamo stati capaci di viverli e di difenderli con la nostra vita e con le nostre parole del cuore. In caso contrario ci additerà ai posteri come complici indegni del nostro tempo.


Genova, 7 giugno 2009
Paolo Farinella, prete



Inquietante...

Dicono che sogniamo, l'articolo di "Repubblica.it" è stato fatto sparire, ma qui siamo in Parlamento, o no?



Non mi fa impazzire Grillo, però parla dal Senato... acciderba...

un ulteriore passo in avanti nella lotta contro la pornografia

Come  da me   accennato precedentemente  sulle pagine di questo  blog , oggi ho fatto un ulteriore passo   di  fuoriuscita dala  mia dipendenza  \  prigione    della  ornografia   Infatti cercando Persepolis  ( vedere  sotto  )


ho trovato  due  dvd (  di uno non ricordo il titolo, l'altro  era  Eros e Tanatos (1995) - Dir. Mario Salieri )  . Gli ho presi  e  gettati , verso le  06.45\07.00  mentre  uscivo a  correre  nel bidone  dell'indifferenziato  . Cosi pure  ho guardato per  l'ultima volta  alcuni video di youporn  e  , Sic  ,  ho usato  tali immagini come fantasia autoerotica  . .Ma  da  Domani   usero  solo ed  esclusivamente  la  fantasia  proprio  come  la  canzone di Dalla Disperato  erotico  stop ,
Quindi Domani  è  un altro  giorno  (  come dice  il famoso  film  via  con  il vento , trovate  a destra   un immagine  e  la  sigla è usata   nel  famoso  programma  uscio ad  uscio o, anzi meglio a  casa mia  visto  che  il conduttore  fa  parlare , fa  dare monologhi la  gente  senza    contrasdditorio  o senza  domande  scomode    e i  giornalisti   fanno  solo da  tappezzeria  )  . Poi  Per me  da  domani :sarà  come  la  famosa  canzone  Domani  21 aprile  2009 una  canzone  piena di speranza   ne trovate  sottto il testo 


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Tra le nuvole e i sassi passano i sogni di tutti
passa il sole ogni giorno senza mai tardare.
Dove sarò domani?
Dove sarò?
Tra le nuvole e il mare c'è una stazione di posta
uno straccio di stella messa lì a consolare
sul sentiero infinito
del maestrale
Day by day
Day by day
hold me shine on me.
shine on me
Day by day save me shine on me
Ma domani, domani,/ domani, lo so
Lo so che si passa il confine,
E di nuovo la vita
sembra fatta per te
e comincia domani
domani è già qui
 Estraggo un foglio nella risma nascosto
scrivo e non riesco forse perché il sisma m’ha scosso
 Ogni vita che salvi,
ogni pietra che poggi,
fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi e la vita la vita si fa grande così
e comincia domani
Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare
con un pò di fortuna
si può dimenticare.
Dove sarò
domani? Dove sarò?
Dove sarò domani che ne sarà dei miei sogni infranti,
dei miei piani Dove sarò domani,
tendimi le mani,
tendimi le mani
Tra le nuvole e il mare
si può andare e andare
sulla scia delle navi
di là del temporale
e qualche volta si vede
domani
una luce di prua
e qualcuno grida: Domani come l’aquila che vola
libera tra il cielo e i sassi siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi
hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso
che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo
eccoci qua cittadini d’Abruzzo
e aumentano d’intensità le lampadine una frazione di
secondo prima della finee la tua mamma,
la tua patria da ricostruire,
comu le scole, le case e specialmente lu core
e puru nu postu cu facimu l’amorenon siamo così soli
a fare castelli in aria
non siamo così soli
sulla stessa barca
non siamo così soli
a fare castelli in aria
non siamo così soli
a stare bene in Italia
sulla stessa barca
a immaginare un nuovo giorno in Italia
Tra le nuvole e il mare si può andare,
Qualche volta si vede una luce di prua e qualcuno grida, domani
Non siamo così soli

Domani è già qui



In tale  gesto    ho provato le stesse sensazioni   del post  citato precedentemente  .  Sono   un po'  duro con me  stesso  , certo , ma  su certe  cose  onde  evitare  ricadute frequenti  è meglio essere  duri senza perdere la  tenerezza  ( per  parafrasare Ernesto che Guevara )   che  essere troppo sensibili   e quindi  rovinare il percorso che s'intende  portare  avanti  e  quindi  morire  o peggio sopravvivere  .
Un ulteriore passo  in avanti   verso la luce  , come   ho  fatto per il mio  ubriacarmi  e  consumare  abbondantemente  alcool  e   sulla mia  (   ci sto  ancora  lavorando  dato  che  ogni tanto ci ricado )  la fame  nervosa  rendente  alla bulimia  , posso  ( lo voglio )   liberarmi  da questa mia dipendenza 


concludo  dedicando  questo  post  A  dessy  fornara  ,  Mariangela  Scrufari ,  Antonietta Vinciguerra,Costanza  Valenti , Francesca Valeria Baicchi

Europa, Europa...


4.203. Tante sono le preferenze accordate a Giorgio Schultze nella corsa all'Europa. Insufficienti a ottenere un seggio, ma risultato lusinghiero soprattutto per uno sconosciuto, che non ha mai ottenuto spazi in canali televisivi importanti, e che ha dovuto contare sulle sue sole forze (e sui quelle di noi volontari) per la propria campagna elettorale.

Eppure Giorgio si è piazzato ottavo su 18. In che modo? "Andando casa per casa, persona per persona, entrando da sotto le porte, dagli spifferi delle finestre socchiuse - risponde. - Abbiamo incontrato giovani in cerca di riferimenti certi e profondi. I sorrisi e gli abbracci di chi ha ritrovato la forza della solidarietà e della fiducia". E la simpatia, anche, di chi l'ha scoperto grazie alla rete: un mezzo potentissimo, l'unico finora rimasto - specialmente dopo l'infame decreto anti-intercettazioni - in nostro possesso per veicolare un'informazione libera e diffondere un messaggio diverso da quello quotidianamente ammannito dai media-scendiletto. Le periodiche voci allarmistiche sulla censura a Internet, pertanto, anche quando infondate non possono che allarmarci, e ci sembrano tanto dei ballon d'essai per saggiare la nostra resistenza e capacità di reazione, in attesa di sferrare il colpo finale. Nervi saldi, quindi, ma occhio vigile .



Giorgio ha affrontato i temi di giustizia, legalità, diritti civili, ambiente, nucleare, crisi, sicurezza e spesa pubblica con Vattimo, De Magistris e con tante, tantissime persone comuni. Ora proseguirà nel suo impegno come coordinatore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Ne abbiamo bisogno. Giova infatti informare che, mentre per il giocondo ministro Brunetta la crisi è un'invenzione o quasi, quello del commercio d'armi è l'unico settore che prosperi davvero. E incarna il maggiore, e più temibile, dei poteri forti che contrastano Obama.

Schultze ha ribadito in più di un'occasione come le spese militari provochino disoccupazione e impoverimento, tagli a sanità, istruzione, servizi pubblici, persino a quella sicurezza oggi così tanto invocata: ma per l'Italia intorpidita dalla banda BB tutto quanto non conta nulla, anzi, è proprio incomprensibile; roba "lontana". D'altro canto il vento destro ha travolto l'intera Europa: ma, per questo, vi lascio alle accurate disamine di Mìklos Tamàs e don Paolo Farinella. Qui mi limito a registrare, e lo faccio con infinita pena, la pervicace miopia e inconcludenza dei rimasugli della sinistra italiana (alludo, sia chiaro, al Pd e non alle decrepite frattaglie finto-rivoluzionarie, ormai definitivamente - e giustamente - polverizzate dalla storia). La quale, se non è stata del tutto travolta dall'uragano berlusconista, lo deve solo ai demeriti di quest'ultimo - ma voglio vedere i ballottaggi per le amministrative... -. Adesso, una, specie se a quella sinistra appartiene, vorrebbe non infierire. Ma quando una Concita De Gregorio, dalle pagine dell'"Unità" (?), invece di porsi delle domande preferisce smarronare sul successo di Italia dei Valori, paragonandolo incautamente a quello della Lega; quando persino un quotidiano amico deve riconoscere che il Pd "si stringe nella vecchia foto di famiglia dell'apparato, sempre uguale a sé stessa" ("Repubblica" del 9 giugno); quando non si riesce a elaborare un lessico al passo coi tempi, espressione del cuore che vada di pari passo con la mente (non con la pancia, cara De Gregorio); quando non ci si vuol liberare delle scorie clericali che paralizzano il partito e nulla condividono con la storia di quest'ultimo... certi esiti non possono sorprendere.

Le uniche affermazioni davvero importanti, le due donne (anche questo un segnale da non sottovalutare) che hanno sconfitto il Cavaliere machista, rispettivamente a Udine e a Parma, sono state Debora Serracchiani e Simona Caselli: poco note, e percepite come lontane dalla nomenklatura.
Non sono una nuovista per vocazione; anzi, amando la realtà che costruisco - vale a dire, il futuro - il passato, cioè la Storia, quella con la maiuscola, mi è cara. Non considero quindi dirimente l'età d'una persona per attestarne o meno il valore. Mi limito a constatare che, perfino nella realtà dove vivo, la cosiddetta sinistra da una ventina d'anni continua a proporre le stesse facce, brava gente magari, ma, senza offesa, a mio parere prive di quelle qualità che giustifichino un loro, per dir così, "diritto all'insostituibilità". Eppure restano lì, immutabili. Per un quindicennio circa a Bresso ha operato un bel gruppo di ragazzi: entusiasti, un po' ingenui e bislacchi forse, ma generosi e pieni di sogni. Quel bel gruppo eravamo noi.
La maggior parte di quei giovani ben volentieri avrebbe offerto il suo entusiasmo a servizio della "causa": io, sicuramente. E la cosa era risaputa. Ebbene, nella quasi totalità dei casi o siamo stati ignorati, o trattati con sufficienza, salvo qualche apprezzamento del tutto isolato che non ha sortito alcun effetto. Nel frattempo, i giovani sono incanutiti e il gruppo disperso. Non morto, evidentemente: abbiamo incontrato altri interlocutori e ci siamo ancora, vivi e vitali, ma solo grazie alla nostra incrollabile e ostinata volontà. Una volontà che ci ha resi più forti, quasi inscalfibili: ma quanto tempo sprecato, e per sempre







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Post scriptum. Gheddafi è giunto a Roma in visita ufficiale sfoggiando sull'uniforme l'immagine di Omar al-Mukhtar, dai nostri giornali definito "l'eroe della resistenza anti-italiana". L'aggettivo smentisce il sostantivo, veicolando nei nostri connazionali l'idea che Mukhtar fosse una sorta di bandito, antesignano di al Qaida. Ora, la mia simpatia nei confronti del colonnello libico, forse l'unico uomo al mondo più truccato di B., è pari a quella che nutro per un carciofo nelle terga; ma descrivere Mukhtar - la cui vicenda conobbi molti anni fa grazie a un incontro pubblico col prof. Del Boca - come "anti-italiano" equivale a spacciare Garibaldi per un nemico di austriaci e francesi, solo perché all'epoca li combatté. Lo stesso fece Mukhtar: eravamo noi gli invasori, e a lui non andava. Doveva forse applaudire? Che poi Gheddafi lo usi per le sue smargiassate, beh, rientra nello stile del personaggio. Guarda il caso proprio lui e Putin sono tra i più accesi sostenitori di B.. Tra simili ci s'intende.










                                                                     Daniela Tuscano








Niente crisi per i mercanti di armi

Più 4% nel 2008, più 45% in dieci anni. Un commercio che vede anche l'Italia ai primi posti e a cui ogni cittadino contribuisce con 689 dollari l'anno La crisi economica vi ha colpito pesantemente? Entrate nel business che non conosce stallo: il commercio di armi. Come ogni anno da Stoccolma il Sipri, l'istituto internazionale di ricerca per la pace, la più autorevole fonte internazionale nel campo del monitoraggio sul sistema degli armamenti, ci offre una panoramica su un settore dell'economia internazionale tanto fiorente quanto poco vantato e pubblicizzato, almeno al di fuori delle riviste specializzate. Intanto il dato globale, che è eccellente: nel 2008 le spese militari nel mondo sono cresciute del 4%, raggiungendo 1.464 miliardi di dollari, ovvero oltre 900 miliardi di euro, pari al 2,4% del pil globale e a 217 dollari a persona. E anche se la crisi in realtà, ha un po' inciso anche sui profitti delle aziende che lavorano nel sttore della "difesa", resta la bella sicurezza di operare in un ramo dove nel medio periodo, dieci anni, l'aumento del volume d'affari è stato del 45%. Tanto più che, secondo il Sipri, dal 2002 il valore delle armi è cresciuto del 37%. Come per ogni altro settore industriale ci sono delle eccellenze e delle congiunture particolarmente favorevoli. Ad esempio: «Durante gli otto anni della presidenza di George W. Bush la spesa militare è aumentata a livelli che non si registravano dalla Seconda guerra mondiale: questo periodo ha dato continuità all'industria delle armi, che si era consolidata già nei primi anni Novanta». Gli Usa del resto primeggiano tanto come produttori - il 66% delle industrie di armamenti sono americane - quanto come consumatori, detenendo il primo posto al mondo per le spese militari con 607 miliardi di dollari nel 2008. L'Europa si deve accontentare del 31% della produzione e sente il fiato sul collo di new entry più recenti ma già agguerrite come Russia, Giappone, Israele e India. Fra i mercati emergenti più promettenti spicca la Cina che, sempre nell'anno passato, ha speso 85 miliardi di dollari per la difesa, in un'ascesa apparentemente inarrestabile: più194% nel periodo 1999-2008 . Seguita dalla Francia che, grandeur oblige, ne ha spesi 65 e dalla Russia che ha dedicato al settore 58 miliardi. L'Italia, con i suoi 40 miliardi, che comunque gravano su ogni cittadino italiano nella misura di 689 dollari annui pro capite data la relativa scarsità della popolazione, si colloca solo all'ottavo posto di questa speciale classifica e pesa appena per il 2,8% sulle spese mondiali per la difesa. Però, si sta impegnando per fare di più: il budget militare è aumentato dell’1,8% rispetto al 2007. Un cliente eccezionale - e seguendo le cronache non stupisce più di tanto - è l'Iraq, dove il budget militare è cresciuto del 133% rispetto al 2007. La "guerra al terrore", del resto, è un bel volano. Insieme, le guerre in Afghanistan e in Iraq sono costate agli Stati Uniti 903 miliardi di dollari. Non manca un grido d'allarme. Se, scoraggiate dalla crisi, le nazioni del mondo virassero durante l'anno in corso al pacifismo e riducessero le spese militari per risollevare i bilanci - così pare voglia fare l'Italia, imitata da Lituania, Serbia, Spagna, Svezia e Lettonia - le industrie che producono armi potrebbero affrontare un brusco calo della domanda. Ne resterebbe danneggiato anche il nostro Paese che detiene l'ottavo posto anche come produttore e che ha tra le compagnie di spicco Finmeccanica, al nono posto nella classifica ’Top 100’ dei produttori, con armi vendute per un totale di 9,8 miliardi di dollari e un profitto di 713 milioni di dollari. Ma consola a questo proposito sapere che Cina e Russia hanno triplicato le spese dal 1999 e Corea del Sud, Arabia Saudita e Stati Uniti hanno avuto un aumento del 50%. Segnali incoraggianti anche dall'America Latina dove le spese militari sono aumentate del 50% nell’ultimo decennio, «spinte dalla corsa intrapresa dal Brasile per ottenere lo status di potenza regionale e la scalata delle spese in Colombia legate al suo conflitto». Scriveva Marinetti: Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo.


 

La Stampa.it

8 giugno 2009

Senza titolo 1519

Paura dei tuoi occhi,
di quel vertice puro
entro cui batte il pensiero,
paura del tuo sguardo
nascosto velluto d'algebra
col quale mi percorri,paura delle tue mani
calamite leggere che chiedono linfa,
paura dei tuoi ginocchi
che premono il mio grembo
e poi ancora paura
sempre sempre paura,
finchè il mare sommerge
questa mia debole carne
e io giaccio sfinita
su te che diventi spiaggia
e io che divento onda
che tu percuoti e percuoti
con il tuo remo d'amore.
(A.Merini)





Macché censura, Tony Effe è lo specchio del mondo quindi non rompete se va a san remo

Chiedo scusa per coloro avessero già letto i miei post su un fìnto ribelle o un nuddu miscato cu' niente ( cit dal film  I cento passi  ...