in sottofondo il ritornello la parte centrale di Come una pietra scalciata - Articolo 31 feat Bob Dylan
Su questo hai investito tutte le energie e i tuoi averi
Ricordo il tuo concetto di straniero
Dicevi questo non è il posto loro son maleducati sporchi
Ci portan via lavoro
Difendevi la tua ottusità come un tesoro
Quello il tuo sentiero che non ti ha portato a sentire
Che il terreno su cui ogni giorno camminiamo noi non lo possediamo lo occupiamo
E non è italiano africano
è un dono che è stato fatto ad ogni essere umano
I confini le barriere le bandiere sono giunti dopo
Aiutando l'odio la guerra e il razzismo a fare il loro gioco
Dimmi come ti senti ora che non ci sono più confini
E le frontiere sono aperte
E che hai dovuto appendere al chiodo la tua camicia verde
La bandiera più non serve
Ora che hai speso tutto e sei ridotta all'elemosina
Finalmente sai che non c'è colore razza ma solo anima
Ora tu sei l'emarginata evitata scalciata ignorata
Quando chiedi qualche moneta
Ora che non hai più una proprietà che ti dia un identità
Sventoli soltanto la bandiera della povertà
Ogni tendenza, psicologica o politica, suscettibile di assurgere a teoria o di esser legittimata dalla legge, che, fondandosi sulla presunta superiorità di una razza sulle altre o su di un'altra, favorisca o determini discriminazioni sociali o addirittura genocidio.ESTENS.Qualsiasi discriminazione esacerbata a danno di individui e categorie
“Prima gli Italiani”;“Ci rubano il lavoro”;“Io non sono razzista, ma…”;“Sono tutti delinquenti, ho paura, non voglio camminare vicino a loro”.Quante volte abbiamo sentito frasi del genere rivolte ad immigrati o etnie minoritarie, soprattutto in questo periodo? Molte delle persone che pronunciano queste affermazioni le sostengono con una logica di fondo che per quanto condivisa da molti, è in realtà frutto di un processo già conosciuto da tempo.Infatti, uno dei temi che ha sempre affascinato sociologi e psicologi sociali è stato quello di definire i meccanismi sottostanti alla percezione dei gruppi. Quando sentite dire da qualcuno “io non ho pregiudizi”, sappiate che sta mentendo. L’essere umano, infatti, tende a suddividere il mondo sociale, etichettando persone ed eventi. Ciò avviene anche in maniera inconscia, indipendentemente dalla nostra volontà. D’altronde sono evidenti i vantaggi evolutivi che questo comporta: la mole di dati che dovremmo analizzare sarebbe troppo grande se non sfruttassimo queste scorciatoie cognitive.Il fenomeno, detto Categorizzazione Sociale, permette di dedurre informazioni immediate e verosimili su una persona, in pochissimo tempo e sprecando pochissime risorse, al costo però di una probabilità di errore non marginale (per questo è detto Ragionamento Euristico). Proprio da questo errore nascono lediscriminazioni razziali e le false credenze. [.... ]
[...]Nel momento in cui esprimiamo un giudizio su una persona è molto probabile, quindi, che quello che esprimeremo sarà un pregiudizio, ossia qualcosa che ci siamo preformati nella nostra mente sulla base di quelle che sono esperienze nostre o del contesto sociale a cui apparteniamo. Ed è del tutto inconscio, automatico, “di pancia”. Ragionare secondo stereotipi è un processo spontaneo e che dal punto di vista evolutivo ha anche una sua ragion d’essere: ci permette di processare e catalogare in modo veloce tutta la serie di informazioni a cui siamo continuamente esposti. Ma proprio per questo esprimere un giudizio imparziale e corretto è, nella maggior parte dei casi, impossibile.Prendere consapevolezza del pregiudizio razzista inconscio che abita noi bianchi è un primo importante passo, ma secondo la professoressa Eberhardt uno degli strumenti che fornisce maggiori garanzie è quello di porre una serie di domande “di controllo”, che eliminano l’automatismo della valutazione, e costringono la persona a ragionare, posticipare il giudizio e aggirare la conoscenza pregressa all’origine delle distorsioni cognitive.Diventare consapevoli del nostro pregiudizio inconscio, chiederci chi viene protetto e chi viene esposto a un pericolo per colpa di questi pregiudizi: “Fino a quando non ci porremo queste domande e non insisteremo affinché le nostre scuole, i nostri tribunali, i nostri dipartimenti di polizia e ogni istituzione facciano lo stesso, continueremo a consentire ai pregiudizi di accecarci. E se lo facciamo, nessuno di noi è veramente al sicuro”.
spero d'essermi spiegato ed non dover ritornare sull'argomento .