23.1.17

L'altro 27 gennaio giornata della memoria terza puntata cattolici , protestanti , testimoni di geova nei lager nazisti



Ora nei simboli    dei campi nazisti  presi dalla voce wikipediana   :  simboli dei dei campi di concentramento nazisti riportati sotto  

Schemi riassuntivi dei simboli

Seguono alcuni schemi riassuntivi dei simboli.
TRIANGOLIPoliticiCriminaliEmigratiTestimoni
di Geova
OmosessualiAsocialiZingari
NormaleRed triangle.svgGreen triangle.svgBlue triangle.svgPurple triangle.svgPink triangle.svgBlack triangle.svgBrown triangle svg.jpg
RecidivoRed triangle repeater.svgGreen triangle repeater.svgBlue triangle repeater.svgPurple triangle repeater.svgPink triangle repeater.svgBlack triangle repeater.svgBrown triangle repeater svg.jpg
Prigioniero di compagnia di disciplinaRed triangle penal.svgGreen triangle penal.svgBlue triangle penal.svgPurple triangle penal.svgPink triangle penal.svgBlack triangle penal.svgMaroon triangle penal.png
EbreoRed triangle jew.svgGreen triangle jew.svgBlue triangle jew.svgPurple triangle jew.svg
Nota[46]
Pink triangle jew.svgBlack triangle jew.svgBrown triangle jew.jpg
ALTRI SIMBOLIMale race defiler.svg
Ebreo che ha una relazione "interrazziale"
Female race defiler.svg
"Ariana" che ha una relazione "interrazziale"
Ebrei Auschwitz 1944.png
Ebreo ad Auschwitz dalla fine del 1944
Escape suspect.svg
Sospetto di fuga
Inmate number.svg
Numero di matricola


Special inmate.svg
Bracciale marrone: prigioniero speciale
Sleeve badges.svg
In ordine discendente: numero di matricola, rettangolo da recidivo, triangolo o stella, membro di battaglione penale, sospetto di fuga
[46 ] La classificazione "ebreo-testimone di Geova" appare contraddittoria, ma la definizione nazista di "ebreo", in base alla politica "razziale" nazista, includeva persone che avevano antenati ebrei; era dunque possibile che tali persone appartenessero ad altre religioni. L'esistenza di un ebreo-testimone di Geova, dunque, benché forse poco comune, non era in ogni caso impossibile.
Infatti  

[----]
4.Sono una studentessa di un liceo scientifico. Nel mio libro di storia viene indicato che il triangolo viola contraddistingueva i preti nei lager e non i testimoni di Geova. Chi ha ragione?


Come documentato dai tabelloni ancora esposti in molti musei degli ex-campi di concentramento in essi (visibili in tutti i musei degli ex lager) sono riportati i colori dei triangoli di stoffa che servivano per classificare i prigionieri. Se avrete modo di visitare in un museo del genere noterete che i triangoli sono rosso per i prigionieri politici, verde per i criminali, rosa per gli omosessuali, giallo per gli ebrei (stella di Davide), etc. Affianco al triangolo di colore viola è scritto Testimoni di Geova o Bibelforscher ù. Non noterete alcun triangolo atto a indicare gli appartenenti ad altre confessioni.
Ogni tanto qualcuno fa confusione su questo argomento pensando che Bibelforscher sia un riferimento a generici studenti biblici [traduzione dal tedesco] che potrebbero includere anche il clero Cattolico o protestante. In realtà Bibelforscher indica il nome con cui l'associazione religiosa dei testimoni di Geova era registrata in Germania. "Internationale Vereinigung der Ernsten Bibelforscher". Nel 1 Aprile 1935 fu varata in Germania una legge nazionale che metteva al bando gli Ernste Bibelforscher. Il nome 'Testimoni di Geova" è un nome adottato da tale gruppo religioso solo negli anni 30, e questo spiega perché il governo tedesco non scrisse Testimoni di Geova ma Studenti Biblici sui pannelli ancora esistenti nei lager.
Per questi motivi storici possiamo dire che il triangolo viola era il segno caratteristico riservato solamente ai testimoni di Geova.
Vedi solo ad esempio i seguenti articoli in inglese da siti di musei, di matrice ebraica o di altre minoranze perseguitati :

JEVISH VIRTUAL LIBRARYhttp://www.us-israel.org/jsource/Holocaust/markings.html
UNITED STATES HOLOCAUST MEMORIAL MUSEUM http://www.ushmm.org
HOLOCAUST FORGOTTEN http://www.holocaustforgotten.com/Jehovah.htm
HOLOCAUST HISTORY http://www.holocaust-history.org/questions/triangles.shtml
INTERNATIONAL MEMORIE DACAU 
http://www.scrapbookpages.com/Dachau/dachautour18b.html
UNITED STATES HOLOCAUST MEMORIAL MUSEUM http://www.ushmm.org

Un esempio di una tabella con tutti i colori caratteristici dei prigionieri è visibile in originale in queste pagine di siti esterni oppure ad alta definizione nel nostro sito a questa pagina 

http://www.pink-triangle.org/ptps/symbol.html
-
http://www.igc.org/ddickerson/dachau-badges.html
http://www.fedglobe.org/issues/pride/PINKTRIA.PDF
http://www.vittime-dimenticate.ch/testimonianze/simboli.htm

Quindi  come  potete  vedere   è   pressoché difficile , per i profani e non specialisti trovare materiale , visto che su google materiale sui cattolici nei lager nazisti si viene rimandato al sito http://www.triangoloviola.it/ quindi mi scuso



Prima d'iniziare ecco comunque i siti a cui ho fatto riferimento 

 CATTOLICI E PROTESTANTI 

TESTIMONI DI GEOVA 


E'n troppo lungo   e  impossibile  da  risssumere   in poche  righe  e     rischierebbe   d'allungare   erende  troppo  pesante  il post  ,  spiegare
PERCHE’ PER TANTO TEMPO NON SI È PARLATO DI QUESTA STORIA? IN SOSTANZA, COME MAI SOLO OGGI, A DISTANZA DI TANTI ANNI, SI PARLA DI PERSECUZIONE NAZISTA DELLE MINORANZE
 trovate la  risposta   a  tale  domanda  in questa   analisi storica Claudio Vercelli, ricercatore presso l'Istituto di studi storici Salvemini di Torino, risponde a questa domanda.
Quello  che  si  può dire    è che nella sua lucida e diabolica follia Adolf Hitler non voleva solo lo sterminio degli ebrei, degli omosessuali, degli zingari, dei malati di mente. Voleva la distruzione di quanti si opponevano e combattevano il nazifascismo. Voleva --- non condivido quest'ultima ipotesi http://www.lavocedeltempo.it/Chiesa2/Il-martirio-dei-cristiani-nei-lager-nazisti ( da cui ho preso queste notizie ) altrimenti non si spiegherebbero gli accordi \ concordati della chiesa cattolica con i vari regimi fascisti e nazisti europei oltre che con Hitler e Mussolini qui maggiori dettagli --- di distruggere la Chiesa cattolica, invadere il Vaticano, sequestrare e deportare Pio XII, uccidere cardinali, vescovi e preti. Nei campi di sterminio, ai ministri di culto, specie cattolici, si riservano le più raffinate umiliazioni con sadismo tutto nazista. A Dachau a un prete cattolico tedesco un aguzzino delle SS mette la corona del rosario sulla testa, con la croce pendente sulla fronte e, a pugni e calci, gli fa girare il campo urlando: «È arrivato final­mente il primo maiale di prete. Poi arriverà anche il gran prete di Roma e allora la truffa cattolica finirà una volta per tutte».Il «giorno della memoria» viene celebrato il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto degli ebrei: è il giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta 70 anni fa, il 27 gennaio 1945, a opera delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa.Centinaia i sacerdoti cattolici uccisi dai nazisti, dai fascisti o dai loro alleati in Europa: in Germania 164 preti diocesani e 60 religiosi tedeschi; nella Francia del regime-fantoccio di Vichy del maresciallo Philippe Pétain. In Polonia una vera «mattanza» di preti: 3 mila, di cui 1.992 nei campi di concentramento e 787 a Dachau. In Germania il giovane gesuita Alfred Delp è ucciso perché accusato di complicità nel fallito attentato contro Hitler. Padre Tito Brandsma, carmelitano olandese, beato dal 1985, è deportato e ucciso a Dachau per la sua opposizione al nazismo e per la sua strenua difesa della libertà religiosa. Il francescano polacco Massimilano Kolbe, santo dal 1982, è martire della fede e della carità
C’è (....) secondo https://appuntialessandrini.wordpress.com/2014/01/22/i-sacerdoti-cattolici-nei-lager-nazisti/ << una questione, al di là delle cifre, che potrebbe rendere importante il capitolo dei sacerdoti nei Lager. Nella maggiore parte dei casi la loro deportazione non era collegata a motivazioni di consapevolezza politica; soprattutto i preti italiani deportati non lo furono per una loro scelta antifascista o antitedesca. Più spesso, per non dire quasi sempre, essi si trovarono nei campi o perché, cappellani militari, dopo la sfaldamento dell’esercito (8 settembre 1943), vollero seguire i militari arrestati dalla polizia politica nazista, o perché non vollero abbandonare le popolazioni delle loro parrocchie, sottoposte alla deportazione. >> (... continua nell'articolo sopracitato )

  La stessa   aberrazione  fu Lo sterminio nazista dei Testimoni di Geova  . Infatti     secondo    questo articolo  di G. Di Biasi  preso  da   Triangoloviola

"Lo strazio più grande, in questi cinquant’anni è stato quello di dover subire l’indifferenza e la vigliaccheria di coloro che, ancora adesso, negano l’evidenza dello sterminio. Come tanti altri sopravvissuti mi ero imposta di non parlare, di soffocare le mie lacrime nello spazio più profondo e nascosto della mia anima, per essere io sola, testimone del mio silenzio; così è stato fino ad oggi!". Con queste parole Elisa Springer, autrice del libro, Il silenzio dei vivi,1interrompe il suo silenzio e ritrova le parole che le sembravano perdute. Ha taciuto per il timore di non essere capita, di non essere creduta e cinquant’anni dopo la sua deportazione ad Auschwitz, proprio suo figlio, vuole capire e sapere di quell’immane tragedia.
"E’ un dovere verso milioni di ebrei, di zingari, di Testimoni di Geova, di omosessuali e di mille fiori violenti, calpestati e immolati al vento dell’assurdo; è un dovere verso tutte quelle stelle dell’universo che il male del mondo ha voluto spegnere… I giovani liberi devono sapere, capire che tutto ciò che è stato, è storia, e oggi la storia si sta paurosamente ripetendo". Con questa determinazione, Elisa Springer, ha voluto dare voce ad un silenzio, prima che fosse troppo tardi.
I contrassegni dati dai nazisti nei lager. Il triangolo viola identificava i Bibelforscher


A questa voce si è aggiunta negli ultimi anni, anche quella di un altro gruppo dimenticato dalla storia, quello dei Bibelforscher o Studenti Biblici, come erano chiamati in Germania i Testimoni di Geova. Per molti anni si è parlato dell’"Olocausto"come riferimento esclusivo alla terribile sorte del popolo ebreo sotto il regime nazista. Recentemente l’interesse dei ricercatori e degli storici, ha cominciato a includere altre minoranze. Lo storico ecclesiastico protestante tedesco, Detlef Garbe,2 pubblicò per primo, un’opera fondamentale su questo spaccato di storia. In seguito, altri studiosi,3 hanno approfondito le vicende dei Bibelforscher, facendo luce sul buio che avvolgeva questa storia. Perché il silenzio, perché la dimenticanza per molto tempo, di questo gruppo? A questa domanda, ci risponde Mauro Mellini4: "Rimuovendo la loro persecuzione, il loro sterminio, molti, troppi hanno voluto e vogliono rimuovere la loro responsabilità, il loro colpevole silenzio… Dimenticando il sacrificio dei Bibelforscher, molti si aiutano oggi a mimetizzare il loro "fastidio" per il proselitismo dei Testimoni di Geova".

Quindi   , pur  essendo critico sui testimoni geova ( li considero fondamentalisti ) il loro olocausto è particolare perchè tesi non vera ( o dubbia non ho trovato fonti neutrali nè da una nè da l'altra parte ) a questa accusa dell'antisemitismo dei testimoni di Geova (  articolo  con  numerosi  link  e  documenti  i  merito ) 

22.1.17

L'altro 27 gennaio giornata della memoria seconda puntata l'omoolocausto

 Nonostante  il mio intento sia  chiaro   fin  dalla puntata   precedente  e  dagli altri  post    sulla  giornata  del  27   gennaio  2017     faccio per  chi  dovesse   leggere    ,  non avendo letto  o  letto  male t precedenti post   a  tale  argomento  .

L'Olocausto degli ebrei europei fu l'aspetto più tragicamente macroscopico   ed    eviente   del pensiero razzista portato alle sue estreme conseguenze. L'intolleranza verso "il diverso da se" che è l'elemento fondante di ogni razzismo venne applicato in primo luogo verso gli ebrei ma non soltanto verso di loro. Il numero delle vittime ebree e la scientificità con la quale i tedeschi perseguirono lo sterminio totale ha meritato l'uso del termine "Olocausto", oggi con più esattezza denominato "Shoah". Infatti  secondo  / A fianco dell'Olocausto si manifestarono altri orribili crimini frutto di quello stesso razzismo che generò la "Soluzione Finale". Altri gruppi di individui, altre etnie vennero individuate come inferiori dai nazisti e contro di esse furono perpetrati crimini abominevoli. In primo luogo i nazisti considerarono "inferiori" i popoli slavi e ciò si tradusse nel tentativo di annientamento dei polacchi e nell'assassinio - in disprezzo di ogni regola di guerra - di circa 2.000.000 di prigionieri di guerra russi.

Dopo  questo  spiegone     facoltativo   veniamo  al post  d'oggi  .  Iniziamo   con  elenco  di siti   da  cui  ho tratto   e ricavato  l'articolo    che trovate  sotto    




fin quando ci saranno persone     come  lui ( evito di scrivere  altro  sia per  abbassarmi al  suo livello , sia  per  evitare   di finre  in tribunale  con l'accusa  di vilipendio   alle istituzioni   in quanto  SIC   il potere    ha il coltello dala  parte del manico  sia perchè  è come  sparare sulla  croce  rossa   ) 


 continueranno   a negare  l'olocausto  dei gay e lesbiche io , come  ho detto  più volte in questi 13 ani di blog    e  in post  recenti  

Risultati immagini per omosessuali nei lager
In secondo luogo l'intolleranza razzista si esercitò verso i deboli: i malati di mente, gli incurabili, i disabili. Per queste persone venne varato il "Progetto T4", meglio noto come "Progetto Eutanasia" che condusse alla morte circa 70.000 cittadini tedeschi. La stessa idea secondo la quale esistevano "vite indegne di essere vissute" portò alla persecuzione in tutta l'Europa occupata dei Sinti e dei Rom, vale a dire degli zingari che a decine di migliaia vennero fucilati o mandati alle camere a gas dei campi di sterminio. Infine il razzismo tedesco si volse contro gli omosessuali contro i quali il secolare pregiudizio era ben radicato nella società tedesca e  non   solo  .

« Anche gli omosessuali sono vittime dimenticate del regime nazista. Quanti siano stati condannati e internati nei lager non è noto , sia per la distruzione di parte degli archivi, sia perché molti di loro come altre categorie di perseguitati dai nazisti, sono stati catturati dalla Gestapo e fatti sparire in base al decreto Nacht und Nebel ("Notte e nebbia") emanato da Hitler il 7 dicembre 1941, con lo scopo di eliminare i "soggetti pericolosi per il Reich", senza lasciare traccia »(Giorgio Giannini in Vittime Dimenticate) .le  testimonianze  di : 1) Pierre Seel (Haguenau, 16 agosto 1923 – Tolosa, 25 novembre 2005) uno scrittore francese il quale  fu l'unico omosessuale francese ad avere testimoniato a viso aperto la deportazione delle persone omosessuali ad opera del nazismo.  2) Heinz Heger era uno studente ventiduenne dell'Università di Vienna senza alcun impegno politico, non era membro dell'associazione studentesca nazista né di qualsiasi altra organizzazione.Cresciuto in una famiglia cattolica osservante ciononostante trovò in sua madre comprensione e accettazione per la sua omosessualità. Heinz non fece mistero con nessuno della propria omosessualità e gli effetti non tardarono a manifestarsi. Infatti  oltre  a  finire  nei lager  nazisti con la liberazione dei campi da parte degli Alleati paradossalmente  e  gli come   tutti  i triangoli rosa  (  vedere  url  sopra   citati  )   non riacquisto la libertà ,  in quanto  gli  Americani ed Inglesi non considerarono gli omosessuali alla stessa stregua degli altri internati ma criminali comuni.
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In più non considerarono gli anni passati in campo di concentramento equivalenti agli anni di carcere. Ci fu così chi, condannato a otto anni di prigione, aveva trascorso cinque anni di carcere e tre di campo e per questo venne trasferito in prigione per scontare altri tre anni di carcere.> Si stima che, tra il 1933 e il 1945, furono arrestati circa 100.000 omosessuali. Dal momento che i registri sono incompleti, non sapremo mai quanti finirono nei campi di concentramento. Devono essere stati molte migliaia. Nei campi, i prigionieri gay erano trattati come la feccia della feccia, disprezzati dalle guardie SS -ma anche dagli altri detenuti. Infatti  gli abusi  compiuti  verso di loro  da  i medici nazisti (  il più noto  è Josef Mengele ) non furono mai citati durante il processo di Norimberga e nessuno dei dottori nazisti coinvolti venne perseguito.I gay erano ultimi tra gli ultimi, paria in quell'universo mostruoso che era il lager. Molti di loro vennero castrati, alcuni addirittura su propria richiesta, per dimostrare al regime l’intenzione di “guarire dalla malattia” e sperando così di tornare a casa. Molti altri vennero usati come cavie per esperimenti clinici, come l’impianto di una ghiandola artificiale di testosterone che, nelle intenzioni dei macellai del Reich, avrebbe dovuto sanare la devianza omoaffettiva. Centomila omosessuali furono coinvolti dalle purghe naziste: 60mila scontarono la pena (dai 5 ai 10 anni) in carcere, dai 10 ai 15mila furono internati nei campi di concentramento. Numeri importanti di un Olocausto dimenticato. I crimini nazisti contro l’omosessualità non devono essere dimenticati. Se non ricordiamo noi le vittime gay, chi lo farà? Molti monumenti, film e musei non menzionano nemmeno la vicenda dell’imprigionamento e assassinio degli omosessuali. fanno eccezione   due  film diretti  :   Bent  e il  rosa nudo
 e alcuni film   che trattano il tema dell'omosessualità nei lager  nazisti e  leggi   ed  le  persecuzioni  fasciste   in maniera indiretta  in particolare   la  finestra  di fronte  se poi qualcuno\a   ne  conosce altri mi faccia  sapere

 Non  riesco   a  scrivere  oltre  per  via  delle  lacrime e  gi orrori  che ho letto nella  consultazione dei siti    sopra  riportarti e  chi  si  sono accumulati  in  seguito  alla  ricerca  e lettura  di articoli   sugli   altri olocausti 


L'altro 27 gennaio giornata della memoria Prima puntata le etnie gitane il Porrajmos,

in sottofondo Khorakhané (A forza di essere vento) -  Fabrizio  de  Andrè


da  http://www.famigliacristiana.it/
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Lo so che  con questo post   m'inimicherò  e  vedrò l'abbandono sui miei social   molti  persone  ,visto il pregiudizi  e luoghi comuni  che  ci sono   ancora  oggi  verso i  popoli gitani  io preferiscono chiamarli cosi    tanto da  non distinguerli (anche se  differenze  sono labili e  sottili  )  e   da  considerarli  tutt'uno  ed  usare  un unico termine  Zingari . Come  annunciato  nel post precedente
Inizierò la prima  delle   4 puntate    sui  vari olocausti   fatti  da Hitler e Mussolini   . Oggi parlerò   e lo faccio iniziando  con queste  serie di poesie  di Mariella Mehr scrittrice e poeta svizzera di etnia Jenisch



« Per tutti i Rom, Sinti e Jenische,
per tutte le ebree e gli ebrei, per gli uccisi di ieri e per quelli di domani »
« Non c'era mare ai nostri piedi
anzi gli siamo
sfuggiti a malapena
quando le disgrazie
si dice
non vengono mai sole
il cielo d'acciaio ci incatenò il cuore
Abbiamo pianto invano le nostre madri
davanti ai patiboli
e ricoperto i bambini morti con fiori di mandorlo
per scaldarli nel sonno
il lungo sonno
Nelle notti nere ci disseminano
per poi strappare noi posteri alla terra
nelle prime ore del mattino
Ancora nel sonno ti cerco
erba selvatica e menta
chiuditi occhio ti dico
e che tu non debba mai vedere i loro volti
quando le mani diventano pietra
Per questo l'erba selvatica la menta
Ti stanno leggere sulla fronte
                                                             quando arrivano i mietitori ».




Esso è una tragedia che ancora oggi è avvolta da una coltre di silenzio e oblio. Infatti La legge 211 del 20 luglio 2000, istitutiva della “Giornata della memoria”, ricorda «la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia». anche se in realtà in tv non si parla , se raramente o tarda notte d del loro e degli altri olocausti e delle leggi razziali di Mussolini o dei campi di transito e deportazione italiani . Infatti sono anni che per le celebrazioni della giornata della memoria non danno film come il giardino dei finzi contini di Vittorio De Sica ( tratto dal omonimo romanzo di Giorgio Bassani ) o concorrenza sleale diretto da Ettore Scola.
Riprendendo l'argomento , dei rom e sinti non c’è neanche una menzione. Anche il Tribunale di Norimberga non dedicherà grande attenzione a questi popoli, che non riceveranno alcun risarcimento per tutto il male subito. Il «grande divoramento» è stato totale.Meno male   che   che   c'è qualcuno   che  

   dalla  nuova   sardegna    online   

cerca di recuperare brandelli di memoria. Al Senato sarà presentato il libro «Io non mi chiamo Miriam» della scrittrice svedese Majgull Axelsson, in un’iniziativa nata su impulso della Commissione straordinaria per i diritti umani, della Coalizione italiana libertà e diritti civili (Cild) e dell’Associazione 21 Luglio. «Il libro parla di una bambina rom tedesca che sul treno per Auschwitz si accorge di una coetanea morta e indossa la sua uniforme con la stella di David, invece del triangolo marrone destinato ai rom», spiega Carlo Stasolla presidente dell’associazione 21 luglio. Sopravvissuta al campo di concentramento fu accolta con calore in Svezia, dove i rom erano ancora perseguitati. Arrivata al suo 85esimo compleanno rivela ai parenti: «Io non mi chiamo Miriam. Mi chiamo Malika». «È una storia che ci racconta la rimozione individuale di chi cerca di nascondere a tutti i livelli la tragedia subita - spiega Stasolla -. Ma qui c’è anche il mimetismo, una strategia che molti rom utilizzano ancora oggi per sopravvivere non rilevando la propria appartenenza etnica, come ha fatto anche Miriam».Le leggi contro rom e sinti in Italia. In Italia, come ricorda l’archivio virtuale“Porrajmos.it”, è possibile dividere la persecuzione contro rom e sinti in tre momenti distinti. Dal 1922 al 1938 furono  respinte le carovane che cercavano di varcare il confine italiano e allontanati forzatamente gli indesiderati stranieri (o presunti tali) dal territorio. L’odore della guerra, però, cambia le cose: dal 1938 al 1940 inizia la pulizia etnica di tutti i rom e i sinti – italiani e stranieri - presenti nelle regioni di frontiera. Molti vengono spediti al confino in Sardegna, in particolare a Perdasdefogu. Nel 1940 l’ordine viene esteso e si costruiscono campi di concentramento specifici, come quello di Tossiccia in provincia di Teramo e quello di Agnone vicino Campobasso. Dal 1943 inizia la deportazione verso i campi di sterminio nazisti.
La potenza dei rom: la storia di Rukeli. C’è poi una memoria viva e attiva: quella che mette in luce la potenza del popolo rom. La ricorda l’ultimo libro di Dario Fo «Razza di zingaro», che narra la storia di Johann Trollmann, al secolo Rukeli (che significa albero), il pugile sinto-tedesco che ridicolizzò il Terzo Reich. Era svelto, agile, danzava tra le corde con una tecnica che irritava gli avversari, che sarebbe stata ripresa qualche decennio dopo da un certo Muhammad Alì. Il 9 giugno del 1933 stende in sei round l’arianissimo Adolf Witt e conquista il titolo dei pesi medi, in piena persecuzione degli «atleti non ariani». I gerarchi nazisti, nel panico, tentano di annullare l’incontro, ma l’intero palazzetto di Amburgo si rivolta e mette la corona di vincitore sulla testa del pugile zingaro. Lui piange di felicità e quelle lacrime gli costeranno il titolo: secondo la federazione tedesca, non sono degne di un vero pugile. Il 21 luglio sfiderà un colosso ariano, Gustave Eder, avrebbe la vittoria in tasca, ma i nazisti gli intimano di non usare il suo stile,  di non danzare, di restare al centro del ring. Altrimenti, dicono, gli toglieranno la licenza. Rukeli si presenta il corpo cosparso di farina e coi capelli tinti
biondo: fa la caricatura di un ariano. Resta al centro di ring, non combatte e perde la sua finale. Morirà nel 1943 nel campo di Neuengamme, vicino ad Amburgo, dopo aver steso in un incontro un kapò del lager. Nel 2003 la federazione tedesca gli restituirà la sua cintura.



La barbarie nazista   , oltre  gli ebrei  stermino  anche  omosessuali  , testimoni  geova , i malati di mente  i cosiddetti Aktion T4  <<  è il nome convenzionale con cui viene designato il Programma nazista di eutanasia che sotto responsabilità medica prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili e da portatori di handicap mentali (ma non fisici, se non per casi gravi), cioè delle cosiddette "vite indegne di essere vissute". >>  da https://it.wikipedia.org/wiki/Aktion_T4  ed  tutte  le etnie   viaggianti   dei  I Rom o Zingari, i Sinti ,  i Jenisch .

Porajmos o Porrajmos (pronuncia italiana: poraimòs; in romaní[pʰoɽai̯ˈmos]; traducibile come "grande divoramento" o "devastazione") è il termine con cui Rom e Sinti indicano lo sterminio del proprio popolo perpetrato da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale. Si stima che tale eccidio provocò la morte di 500.000 di essi [2].Questo disegno genocida è definito da Rom e Sinti anche con il termine Samudaripen, che significa letteralmente tutti morti [3].[ ...  continua  nel link  sopra   ]
IL Porrajmos non venne mai classificato come una persecuzione razziale al pari di quella ebrea fino agli anni Sessanta, quando storici e studiosi come Miriam Novitch iniziarono ad interessarsi a questo argomento allora poco noto o quasi totalmente sconosciuto. Molte sono le prove e i documenti che certificano invece il trattamento razziale che il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori riservò agli zingari. E' considerato come dice l'interessante articolo di di Veronica Fernandes 24 gennaio 2015 Il grande "divoramento": l’olocausto di Rom e Sinti   da http://www.rainews.it/ sotto riportato << Un pagina di storia strappata, tanto che ancora oggi è difficile stabilire il numero delle vittime >>
Eliminazione fisica dell’uomo per mano di un altro uomo. La loro Shoah, i Rom, i Sinti e gli Jenisch (quelli che i nazisti chiamavano zingari bianchi) la chiamano Porrajmos, “il grande divoramento”, in lingua romanì. Un pagina di storia strappata, tanto che ancora oggi è difficile stabilire il numero delle vittime. Secondo Ian Hancock - massimo esperto e direttore del Programma di Studi Rom presso l’Università di Austin, Texas – potrebbero essere 500 mila, secondo altri studiosi meno della metà ,    secondo altri di più  ,  ma  che  importa  sde pochi o molti  sempre  di brutture  ed  abberazioni si  tratta  e    di  genocidi   \olocausti  si tratta   corsivo  mio . Bambini e gemelli, cavie umane di Mengele Con il decreto di Auschwitz, il 16 dicembre del 1942, Himmler ordina di internare tutti gli zingari in una sezione separata del campo, lo Zigeunerlager, dove vivevano in unità familiari, moglie e mariti insieme ai figli. Mengele li scelse come cavie umane predilette, i bambini e in particolare i gemelli: a molti di loro vennero inoculati germi e virus patogeni, altri vennero obbligati ad ingerire acqua salata fino alla morte. Il campo fu attivo fino all’agosto del 1944, quando tutti gli internati “passarono per il camino”. -[...  continua  su  qui  ] ..

Purtroppo  il Porrajmos   fu  fatto anche  dal regime  fascista   Infatti  secondo  http://porrajmos.it/?lang=it

A partire dagli Anni Venti, la politica fascista si è progressivamente radicalizzata delineando quattro periodi di riferimento: 1922-1938: i respingimenti e l’allontanamento forzato di rom e sinti stranieri (o presunti tali) dal territorio italiano; 1938-1940: gli ordini di pulizia etnica ai danni di tutti i sinti e rom presenti nelle regioni di confine ed il loro confino in Sardegna; 1940-1943: l’ordine di arresto di tutti i rom e sinti (di cittadinanza straniera o italiana) e la creazione di specifici campi di concentramento fascisti a loro riservati sul territorio italiano; 1943-1945: l’arresto di sinti e rom (di cittadinanza straniera o italiana) da parte della Repubblica Sociale Italiana e la deportazione verso i campi di concentramento nazisti. L’intero percorso verso la persecuzione di rom e sinti in Italia è stato supportato dagli studi di docenti universitari, tra i quali Guido Landra, che elaborarono e diffusero i concetti relativi alla pericolosità razziale di queste minoranze linguistiche.
Questa la classificazione   che Ritter e Justin (  i  medici  che  fecero  esperimenti   su di loro ) fecero degli Zingari tedeschi:
- Z zingaro puro;
- ZM zingaro meticcio;
- ZM1 metà zingaro e metà tedesco;
- ZM2 metà ZM 1 e metà tedesco;
- ZM+ zingaro più che a metà;
- ZM- tedesco più che a metà;
- NZ non zingaro.

 Infatti  ci  furono  anche  Le leggi contro rom e sinti in Italia. In Italia, come ricorda l’archivio virtuale“Porrajmos.it”, è possibile dividere la persecuzione contro rom e sinti in tre momenti distinti. Dal 1922 al 1938 furono  respinte le carovane che cercavano di varcare il confine italiano e allontanati forzatamente gli indesiderati stranieri (o presunti tali) dal territorio. L’odore della guerra, però, cambia le cose: dal 1938 al 1940 inizia la pulizia etnica di tutti i rom e i sinti – italiani e stranieri - presenti nelle regioni di frontiera. Molti vengono spediti al confino in Sardegna, in particolare a Perdasdefogu. Nel 1940 l’ordine viene esteso e si costruiscono campi di concentramento specifici, come quello di Tossiccia in provincia di Teramo e quello di Agnone vicino Campobasso. Dal 1943 inizia la deportazione verso i campi di sterminio nazisti

mi stanno venendo le lacrime a gli occhi . s e volete saperne di più sula cultura rom non solo sul porrajmos ed avete coraggio di fare un viaggio e rimettere in discussione i vostri pregiudzi e scarse o superficiali conoscenze su tali etnie guardatevi questo video su Santino Spinelli e non solo rom abruzzese, poeta, docente universitario ma, soprattutto, musicista. La camera lo segue nei momenti fondamentali del suo processo creativo, con i suo musicisti durante le prove, in sala di registrazione, ma anche nei momenti di vita quotidiana, la domenica pomeriggio a casa con la sua numerosa famiglia, durante le sue lezioni all’università di Teramo, in salotto a discutere con l’anziano padre. Proprio dai racconti di suo padre Santino ha conosciuto per la prima volta il dramma delle persecuzioni nazi-fasciste. E forse proprio per lui ha deciso finalmente di scrivere l’opera musicale che va elaborando ormai da molti anni: Porrajmos.




un documentario di Fabio Parente e Luca Ricciardi

montaggio: Matteo Parisini
produttore esecutivo: Arianna Iachetti
ricerche e soggetto: Fabio Parente
riprese: Francesco Principini, Angeles Parrinello
suono: Francesco Principini
musiche originali di Santino Spinelli
produzione: Circolo Gianni Rodari Onlus e Fabula Film srl con la collaborazione del LABnovecento
durata: 45’
formato: full HD
L’OPERA MUSICALE: PORRAJMOS




Il documentario progressivamente racconta, con l’ausilio di testimonianze, materiali di repertorio, fotografie e documenti originali, l’anatomia di una persecuzione taciuta, che ancora oggi attende una legittimazione storica. A partire dalle testimonianze di suo padre e di altri Rom e Sinti italiani, Santino compone un’ora di musica e parole capace di restituire il dramma dimenticato di un intero popolo che ha pagato, tra il 1940 e il 1945, un prezzo altissimo ai deliri del nazifascismo: 500.000 morti in tutta Europa.


Concludo    due   testimonianze  \  storie   la  prima  è   della  centenaria Klara Marcus  presa  la  prima parte  foto compresa    da http://www.lavoceditaranto.com/speciale-shoah-la-storia-di-klara-sopravvissuta-ad-auschwitz-perche-era-finito-il-gas/


Klara Marcus,[  foto sotto  a destra  ] il nome della donna che, originaria della Romania, ha voluto raccontare la sua esperienza all’interno del campo di concentramento di Auschwitz.Una testimonianza diretta e, al contempo, agghiacciante che permette di ripercorrere gli anni più bui della storia dell’umanità; anni in cui la “diversità” era simbolo di imperfezione e impurezza; anni che
hanno scritto parte della storia mondiale, i quali narrano le inaccettabili, condannabili e deplorevoli azioni compiute illogicamente dagli uomini che sottostavano alle direttive di un uomo spregevole, abietto e ignobile.Quella che vi raccontiamo è la storia incredibile di una donna che, nonostante le angherie e i soprusi subiti fisicamente e moralmente, ha avuto la forza di andare avanti (senza la sua famiglia), creandosene una nuova, riuscendo a sopravvivere a tre campi di concentramento: Dachau, Ravensbruck e Auschwitz.Ecco la sua preziosa testimonianza, raccontata al tedesco Bild, in merito alle vicende e alle barbarie che segnarono il periodo della Seconda Guerra Mondiale: “Oggi è il tuo giorno fortunato”, questo è ciò che, inizialmente, rammenta Klara Marcus; ciò che le SS le dissero quando la fecero uscire viva (assieme ad altre donne) da una camera a gas di uno dei più grandi campi di concentramento costruiti, quello di Auschwitz.Quando ci hanno fatto entrare e hanno aperto il gas, si sono accorti che era finito. Una delle guardie ha scherzato dicendo che era il nostro giorno fortunato perché ne avevano già uccisi talmente tanti che non era rimasto gas per noi. Quel giorno Dio mi stava guardando”.La donna, costretta a entrare nella camera a gas, pesava solo 32 Kg e, fortunatamente, da quel momento riuscì a trovare la forza di fuggire da quell’inferno e tornare nella sua patria, dove, seppur senza più una famiglia, trovò il coraggio e la determinazione di ricostruirsi una nuova vita assieme a colui che, poi, sarebbe diventato il suo compagno di vita, suo marito.Quel giorno ho capito che non avevo veramente nulla da perdere”, commossa racconta a un rappresentante del governo romeno, Anton Rohian, il quale si recò presso la sua abitazione per farle visita per congratularsi con lei. “In questa storica occasione”, proferisce Rohian, “Ho portato una bottiglia di champagne, un mazzo di fiori e un attestato di onorificenza per ringraziare la signora Marcus per essere tornata a Marumares dopo tutto quello che ha attraversato nella sua vita”.Le lacrime di una storia vissuta, il volto e gli occhi di chi ha vissuto la disperazione sulla propria pelle; il coraggio di una donna che ha continuato a lottare per amore e per amare, perché, nonostante l’odio, il bene supremo vince su tutto!
Oggi è il tuo giorno fortunato". Questo dissero le SS a Klara Marcus, allora trentenne, quando la fecero uscire viva assieme ad altre donne da una camera a gas di Auschwitz. "Quando ci hanno fatto entrare e hanno aperto il gas, si sono accorti che era finito. Una delle guardie ha scherzato dicendo che era il nostro giorno fortunato perché ne avevano già uccisi talmente tanti che non era rimasto gas per noi. Quel giorno Dio mi stava guardando". A raccontarlo oggi è lei stessa, alla vigilia del suo 101esimo compleanno.La sua storia - raccontata da Bild - ha dell'incredibile. Klara, originaria della Romania, è sopravvissuta a ben tre campi di concentramento: prima Dachau e Ravensbruck, poi Auschwitz. Quando l'hanno costretta a entrare nella camera a gas, pesava appena 32 chilogrammi. Quel giorno - racconta oggi - ho capito che non avevo veramente nulla da perdere". Così ha trovato la forza di scappare dal campo e tornare in Romania. La sua famiglia era tutta morta, ma lei, piano piano, si è ricostruita una vita, assieme a quello che sarebbe poi diventato suo marito.Un rappresentante del governo romeno, Anton Rohian, l’ha visitata a casa sua con qualche giorno d’anticipo (il compleanno sarà il 31 dicembre) per congratularsi con lei per il suo 101esimo compleanno. "Ho portato una bottiglia di champagne, un mazzo di fiori e un attestato di onorificenza per ringraziare la signora Marcus per esser tornata a Marumares dopo tutto quello che ha attraversato nella sua vita".
Eleonora Boccuni

la  seconda  la storia di Rukeli
 Johann Rukeli Trollmann, il campione...
Johann "Rukeli" Trollmann, il campione sinto che ridicolizzò il Terzo Reich
 una memoria viva e attiva: quella che mette in luce la potenza del popolo rom. La ricorda l’ultimo libro di Dario Fo «Razza di zingaro», che narra la storia di Johann Trollmann, al secolo Rukeli (che significa albero), il pugile sinto-tedesco che ridicolizzò il Terzo Reich. Era svelto, agile, danzava tra le corde con una tecnica che irritava gli avversari, che sarebbe stata ripresa qualche decennio dopo da un certo Muhammad Alì. Il 9 giugno del 1933 stende in sei round l’arianissimo Adolf Witt e conquista il titolo dei pesi medi, in piena persecuzione degli «atleti non ariani». I gerarchi nazisti, nel panico, tentano di annullare l’incontro, ma l’intero palazzetto di Amburgo si rivolta e mette la corona di vincitore sulla testa del pugile zingaro. Lui piange di felicità e quelle lacrime gli costeranno il titolo: secondo la federazione tedesca, non sono degne di un vero pugile. Il 21 luglio sfiderà un colosso ariano, Gustave Eder, avrebbe la vittoria in tasca, ma i nazisti gli intimano di non usare il suo stile,  di non danzare, di restare al centro del ring. Altrimenti, dicono, gli toglieranno la licenza. Rukeli si presenta il corpo cosparso di farina e coi capelli tinti
biondo: fa la caricatura di un ariano. Resta al centro di ring, non combatte e perde la sua finale. Morirà nel 1943 nel campo di Neuengamme, vicino ad Amburgo, dopo aver steso in un incontro un kapò del lager. Nel 2003 la federazione tedesca gli restituirà la sua cintura.


21.1.17

anche se odio le celebrazioni \ ricordo ed ipocrite a date fisse ricordo ecco come ricordare a 360 gradi la giornata del 27 gennaio

Vi potrebbero interessare  per  capire  meglio  il mio post


Eccoci come  ogni   alla  giornata della memoria  ( 27 gennaio  1945 ) , ricorrenza  diventata   ormai  sempre  più un rituale  retorico  e lava  coscienza ed  per  il  90  % dei  casi   celebrata  a senso unico  parlando   solo ed  esclusivamente dello  shoah ( olocausto  del popolo ebraico  )  .  Infatti  riprendendo  il finale di questo  mio precedente post memoria  tra   mistificazione  \ mitizzazione  e realtà   faccio mie  le  osservazioni  \  aggiunte  di   Pino Nicotri  a  questa  bellissima intervista  a Moni Ovadia fatta 3 anni fa

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Giusto e comprensibile che ognuno, ogni gruppo sociale, etnia o popolo pianga i propri morti. Il laidume inizia quando si impone a TUTTI di piangere solo una parte dei morti, quella di un gruppo altrui. Pianga e piangete pure i vostri morti nei kampi nazisti, ma la smetta e la smettiate di voler far credere che siano stati gli unici morti e che quindi sono da ricordare, commemorare e piangere solo quelli, cioè i vostri. La Giornata della Memoria NON fa nessun cenno alle vittime non ebree, e dire che lo sterminio di 400-600 mila morti “zingari” (un milione, secondo Moni Ovadia) è percentualmente molto più grave della Shoà.
Se oggi Israele non servisse come cuneo occidentale nel mondo del petrolio arabo, la Giornata della Memoria NON esisterebbe, sarebbe solo una ricorrenza ebraica così come i “pellerossa” hanno la loro il 1* febbraio, gli armeni la loro il 24 aprile, i palestinesi il 15 maggio hanno la Giornata della Nabka, peraltro porcamente vietata e negata in Israele, ecc. Tutte Giornate della Memoria altrui delle quali ce ne freghiamo allegramente.
Ripeto l’esempio: che ne direbbe se si istituisse la Giornata delle Twin Towers per ricordare solo ed esclusivamente le vittime ispaniche o irlandesi o protestanti e la Giornata del Titanic per ricordare solo ed esclusivamente i passeggeri di prima classe morti, ignorando quelli di seconda classe? Che oltretutto furono fatti crepare chiudendogli in faccia i cancelli d’uscita onde evitare non ci fossero scialuppe sufficienti per i privilegiati di prima classe.
Per essere molto chiari e sintetici: a me non interessa nulla commemorare e/o piangere solo una parte delle vittime dei campi di sterminio, lo trovo un gesto di vile ipocrisia e di interessata bottega. Le vittime o si commemorano tutte o si sputa su quelle che non vengono commemorate. Il tenerle presenti in registri e affini è solo un’elemosina, non il riconoscimento di un loro diritto e di un nostro dovere.
La Giornata della Memoria è diventata un transfer per dimenticare che il nazismo è stato, ed è tuttora, una mostruosità europea e solo europea, del mondo cristiano, in particolare di quello cattolico, e solo del mondo cristiano, in particolare cattolico, e per sostenere che il nazismo è l’islam.
Il problema è semplice: o si ricorda l’intero Olocausto, che comprende anche i rom, ecc., o si commette una amputazione, una censura, cioè un falso. È come voler commemorare il terremoto di Messina o l’affondamento del Titanic o la distruzione delle Twin Towers commemorando solo le vittime cattoliche o circasse o nere o rom o islamiche o ebraiche. Sarebbe un falso. E infatti la Giornata della Memoria è in parte un falso, perchè omette gli “altri”, tant’è che per cattolici e affini è ormai la Giornata del Buonismo Ipocrita. La tragedia è che NON si ricordano più le date dell’entrata in guerra, così la memoria nazionale viene man mano cancellata od ottusa…. Avanti di questo passo i 40 milioni di vittime della seconda guerra mondiale, 20-30 delle quali sovietiche, verranno dimenticate, gettate nella spazzatura, e in parte è già avvenuto, e si sosterrà che la seconda guerra mondiale è stata fatta solo contro gli ebrei. La Giornata della Memoria è diventata, esattamente come volevano i suoi promotori, la Giornata del Giustificazionismo di Israele, cioè dell’Odio Verso i Palestinesi, gli Arabi e gli Iraniani. [---] 

Ora  molti  di voi  mi accuseranno  d'essere  contro il popolo  ebraico  ,  di solito      me en frego e  la lascio scivolare  tali  accuse   perchè   chi mi conosce realmente   sa  che  no è vero  ,  ma  stavolta   rispond0   con  queste  dichiarazioni  di  Robert Rozett, direttore delle biblioteche di Yad Vashem, il museo dell’Olocausto di Gerusalemme



Posso  confermare  e testimoniare  ( vedere i  commenti  ai miei  vari post    su tale giornata pubblicati in  13 anni  di blog  )   che  essa  è   Una    giornata   come   dice giustamente questo articolo   del'anno  scorso    del  sito  glistatigenerali.com    Inizialmente   , volevo rifiutarmi   di celebrare  il  27 gennaio, vedi articolo di Piuno Nicotri  , ma  ricordarlo sempre  .  ma  poi   leggendo   di come esistono

Cari pontilexi, care pontilexe,
visto e considerato che Bruno Volpe ha deciso di non lasciarci partecipare ai  suoi articoli su FB,  bloccando o censurando i nostri  commenti (sapete quanto sia sensibile alle critiche!!), abbiamo pensato di prenderci la libertá di fargli pervenire  la nostra opinione, comodamente da Pontilex.org.Dunque, in occasione della Giornata della Memoria, in cui si commemorano le vittime dell´Olocausto, vi propongo questo scenario devastante che Bruno Volpe offre di se´, non solo sul piano culturale (deve aver preso la laurea coi punti delle figurine Panini!) ma anche  su quello umano:
adp giornata degli ebreiqui la  riposta ( rrrampicata  sugli specchi  direi  )   del sito  sitaccio https://pontilex.org/
 e  http://www.terzobinario.it/le-riflessioni-di-ieri-sulla-giornata-della-memoria/905  in particolare  questi due  commenti  


e  questi   articoli  
http://www.terzobinario.it/le-riflessioni-di-ieri-sulla-giornata-della-memoria/905
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/26/giornata-della-memoria-perche-bisogna-ricordare/480666/
http://www.mosaico-cem.it/articoli/primopiano/ma-sappiamo-gia-tutto-come-insegnare-la-shoah-a-70-anni-da-auschwitza-memoria-il-dibattito
in particolare  il commento  di Francesca Scanu

Per non dimenticare… i sopravvissuti che sono riusciti a valicare il cancello della rinascita…per non dimenticare le vittime di un’ideologia malsana. A 68 anni da questo orrore pochi vogliono ricordare, pochi ne vogliono parlare… Forse perché, come diceva Primo Levi, ritorniamo nelle nostre tiepide case, perché troviamo del cibo caldo, perché non dobbiamo lottare per un pezzo di pane… Anche questo per me è orrore, l’egoismo che cresce in ognuno di noi. Io non voglio dimenticare i 6 milioni di “luci spente”, lo smarrimento nei loro occhi, la sofferenza che ha accompagnato i giorni, i mesi e gli anni della loro prigionia e quel briciolo di speranza di libertà che può aver tenuto compagnia ai loro cuori.
tratto dal 1  url
  come ne  uscirne  allora  ?  semplice
  •   celebrare   sempre  e non solo  a  date fisse  
  •  farlo a  360  gradi (   vedi  miei  interventi dei  giorni  scorsi  )  trovi il  link    sopra   in cima  al post  )  
  • sfatando miti  antistorici    , stupidi e  negazionisti  \ revisionisti estremi  (    quello degli italiani  brava  gente   o  quello    che   la persecuzione  degli ebrei in italia  fu  fatta  all'acqua  di rose  ,   che l'italia  varò   anche  essa  una legislazione anti ebraica  ,  fece  in africa  e  nei  balcani   campi di concentramento  ,  che  ci furono   anche  in italia  campi  di  transito  e lager   ecc  ) , 
  • senza tabù e censure  stupide  bigotte    come  questa avvenuta  nel 2010 

  • Leggono a scuola il Diario di Anna Frank deputato leghista li denuncia: "Pagine hard"
    Interrogazione di Grimoldi al ministro Gelmini: "Vi è un passo nel quale Anna Frank descrive in modo minuzioso le proprie parti intime e la descrizione è talmente dettagliata da suscitare turbamento in bambini delle elementari"
    qui l'articolo completo 
    altri   mezzi per  ricordare  e  far  ricordare  in maniera  non retorica     li trovate    qui  e qui

io continuerò a ricordare  , anche SIC  il 27  gennaio  , perchè

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

ma  soprattutto  a modo ,chi  mi conosce  e  segue dalle  origini   del blog  lo sa  ,   ricordando  anche  gli altri olocausti    perchè 

Nessun testo alternativo automatico disponibile.
  e non  ci  siano  più  solo   olocausti    , stermini  e  genocidi  di serie  A  e  serie  B  



20.1.17

solidarietà agli attivisti del Blitz non violento ad Affile (Roma), coperto con un drappo il sacrario del gerarca fascista.



si vede che in italia è ancorar tabù ( oltre ad essere molto forte il mito di italian bravi gente) d se degli attivisti di Roma Futura, associazione politica legata a Sel, hanno messo in scena un flash mob ad Affile, in provincia di Roma, dove dall'agosto scorso, come fu rivelato dal Fatto Quotidiano, sorge il sacrario intitolato al soldato fascista Rodolfo Graziani. Un telo rosso









ha coperto il busto di Graziani che si rese protagonista dell'eccidio degli etiopi, gasati nella guerra coloniale del regime di Mussolini. Gli attivisti hanno dedicato la piazza a Sandro Pertini. Dopo l'iniziativa, sono accorsi i carabinieri e il sindaco Ercole Viri, centrodestra, che reputa Graziani 'un esempio per i giovani'. " Il sindaco ha sporto querela contro di noi - racconta Gianluca Peciola, dirigente di Sel e portavoce di Roma Futura -- per oltraggio alla bandiera. Noi pensiamo che la bandiera italiana non possa essere associata ad un criminale fascista, così, simbolicamente, l'abbiamo apposta