15.6.17

che .... vogliono di più gli islamofobici ? Una ragazza musulmana che corre per assistere i paramedici durante il tragico incendio alla Grenfell Tower di Londra a loro non basta

  leggo sulla  home  di facebook , questo post     sull'incedio  a Londra




PennaLibera
Ieri alle 16:38
Una ragazza musulmana che corre per assistere i paramedici durante il tragico incendio alla Grenfell Tower di Londra avvenuto stanotte.








I primi soccorritori sono stati donne e uomini musulmani, svegli per la preghiera notturna del Ramadan, che sono riusciti a dare l'allarme e a salvare molti dei residenti colti nel sonno. Hanno tratto in salvo tantissime persone e le moschee locali hanno aperto le loro porte, donando acqua e raccogliendo cibo e vestiti per i bisognosi. Dalla moschea Al-Manaar: "Chiunque, di qualsiasi fede o di nessuna fede, é il benvenuto. Potrà tovare cibo, acqua o semplicemente un pò di riposo e dormire."
L'Islam che non si racconta, l'unico Islam a cui voglio dar voce ed in cui credo.
PennaLibera
@SaraBenedetti.Penna
https://pennalibera.net

Una    Italiana, musulmana. Iscritta alla facoltà di Giurisprudenza di Firenze. Scrivo pensieri e riflessioni.Una versione moderna e femminile di Robin Hood, che, con in mano una penna, lotta contro i pregiudizi, da voce a chi solitamente non viene ascoltato, racconta storie.Insomma   come me  gli pioace Raccontare storie, scrivere pensieri e riflessioni e  si cofronta  e scontra    contro  gli ignoranza   e i pregiudizi   vederfe    la discusssione  sotto   
Infatti
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Soudou Hassan Bel gesto
Mi piace · Rispondi · 6 · Ieri alle 16:48Aicha Diallo E questo l'Islam mi dispiace a qui non l'ho vede
Mi piace · Rispondi · 12 · Ieri alle 16:57Stefania Lubino Per me è così normale questo che leggo, esseri umani che salvano altri esseri umani. Grazie.
Mi piace · Rispondi · 92 · Ieri alle 17:06Nicoletta Olivi Al giorno d oggi non ce nulla di "normale" direi umano...
Mi piace · Rispondi · 1 · Ieri alle 18:15Stefania Lubino Nicoletta Olivi si, ma vorrei scrivere comunicando che questa è normlità, l'odio anormalità
Mi piace · Rispondi · 2 · Ieri alle 18:17 · ModificatoMohsin Mouqsid No xche visto nei media e in giro sentì parlare solo di musulmani terroristi malviventi ecc ecc ecc.. che ormai mi escono dalle orecchie da quanto sono pieno.! ma non sentì mai di buone azioni tipo il fatto scritto qua sopra e altri.. quindi qua ti fan...Altro...
Mi piace · Rispondi · 16 · Ieri alle 18:58Stefania Lubino Vivo in una comunità dove sappiamo che il mondo mussulmano si dissocia dalla violenza, terrore e stragi. Iniziamo a parlare di esseri umani e non di Mussulmani, neri, bianchi Cristiani ecc... Non vedo questa signora con un cartello: io sono mussulmana, ma vedo che è un essere umano. Basta con le differenze.
Mi piace · Rispondi · 7 · Ieri alle 19:03Stefania Lubino Sa quante volte subito dopo una strage pensiamo: i nostri fratelli Mussulmani staranno soffrendo terribilmente per il fango che gli stupidi gettano su di loro? Sempre, sempre massima vicinanza, perchè siamo esseri umani.
Mi piace · Rispondi · 3 · Ieri alle 19:07Mohsin Mouqsid Sono contento X te.. io purtroppo in giro vedo/sento solo odio che ne ho abbastanza.. ma di cose buone mai. nei media, sui social.. parlo del l'Islam X quanto sono musulmano.. basta si con le differenze xche siamo tutti uguali neri bianco giallo musulm...Altro...
Mi piace · Rispondi · 6 · Ieri alle 19:19Stefania Lubino Mohsin Mouqsid se io fossi al tuo posto, parlerei come te.
Mi piace · Rispondi · 2 · Ieri alle 19:20Mohsin Mouqsid Ti ringrazio
Mi piace · Rispondi · 1 · Ieri alle 19:25Cristian Dessi Mohsin Mouqsid io sono ateo non credo in nessun Dio . Ma se il mondo fossero tutti come te ne sarei davvero ma davvero felice. Sei uno che pensa !
Mi piace · Rispondi · 4 · Ieri alle 20:46Mohsin Mouqsid Ti ringrazio meno male che esistono persone che la ragionano invece di essere manipolati come delle pecore..
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Manuela Duca
Mi piace · Rispondi · 3 · Ieri alle 17:17Laika Russo

Mi piace · Rispondi · 66 · Ieri alle 17:29Manuela Iacobello L'umanità, quella vera, non ha colori, forme o religioni 💖
Mi piace · Rispondi · 57 · Ieri alle 17:51Rosalba Hajar Vito ...QUESTO ,è anche ciò che insegna l ISLAM...
Mi piace · Rispondi · 24 · Ieri alle 17:55Moh Ali Humanity come first before religion , as muslim man I'm ready to help any human regardless their religion Visualizza traduzione
Mi piace · Rispondi · 31 · Ieri alle 18:20Emilio Quadri Camponovo Non può essere altrimenti, Dio ci ha insegnato così, a musulmani, ebrei e cristiani! Questa e' la vera religione! Dio e' buono e misericordioso e noi dobbiamo seguire il suo esempio, non quello del suo antagonista menzognere e falso!
Mi piace · Rispondi · 17 · Ieri alle 18:30Andrea Bonadiman Un'altro Islam esiste fatto di uomini e donne in pace con se stessi e con il mondo perché siamo Umani prima di tutto grazie
Mi piace · Rispondi · 18 · Ieri alle 18:33Jihen Jan Non é un altro islam, É L'ISLAM
Mi piace · Rispondi · 10 · 22 hAndrea Bonadiman L'altro È ISLAM non quello che si vede in TV
Mi piace · Rispondi · 13 hAndrea Bonadiman ... non È L'ISLAM Le notizie da Londra, Parigi, Bruxelles, Berlino,...Palmira, fino a New York 11.09.2001 ma quello che prega,lavora e aiuta questo è quello che intendevo... ciao
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Giusy Barbagallo Mbengue 💝
Mi piace · Rispondi · 4 · Ieri alle 18:50Elena Murgia Questo è l'Islam che non fa notizia.quell'Islam VERO che vogliono tenere nascosto
Mi piace · Rispondi · 38 · Ieri alle 18:53Marina Rupil Semplicemente persone che aiutano altre persone. Grazie ragazzi e ragazze.
Mi piace · Rispondi · 10 · Ieri alle 19:09Sara Hussein Siamo esseri umani prima che musulmani, cristiani, ebrei o atei. Dovremmo aiutarci tutti in quanto tali 🤗
Mi piace · Rispondi · 14 · Ieri alle 19:31Mauro Lenzi Esseri umani per bene,la religione non c'entra,brave persone. Grazie,speriamo di vederlo nei vergognosi tg italiani.
Mi piace · Rispondi · 6 · Ieri alle 19:34Rossana Negri È una coincidenza toccante. Nel dramma di un incendio che ti coglie durante la notte, per fortuna c'era qualcuno che ha potuto dare l'allarme e soccorrere.
Mi piace · Rispondi · 7 · Ieri alle 19:38Grazia Giotti Bravi
Mi piace · Rispondi · 1 · Ieri alle 20:46Luca Vallesi Perché etichettiamo sempre le persone una ragazza donne e uomini hanno aiutato basta !!!
Mi piace · Rispondi · 10 · 23 hPennaLibera Perché i musulmani vengono sempre etichettati come terroristi, non facciamo finta di cadere dal pero.
Mi piace · Rispondi · 27 · 23 hFatima Zahra Oty Esatto PennaLibera è proprio una triste realtà che ci fa tanto tanto male a noi musulmani. Basta basta colpevolizzare e strumentalizzare tutto questo odio per noi e per la nostra religione siamo stanchi a dover sopportare tutto questo ormai ogni giorno :(
Mi piace · Rispondi · 2 · 20 hLuca Vallesi Ok
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Franca Sarritzu

Mi piace · Rispondi · 2 · 23 hMaria Livia Carpegna

Mi piace · Rispondi · 3 · 23 hMonica Sonis E per fortuna che ce anche gente mussulmana cosi
Mi piace · Rispondi · 2 · 23 hKhadija Benaddi Tutti musulmani sono così li trovi pronti per aiutare il prossimo
Mi piace · Rispondi · 6 · 13 hRej Gorgi Tutti i musulmani sono cosi ,purtroppo ce qualcuno fa il contrario come che fa anche qualquno della vostra religione cosi monica sonis
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Elena Rosa LE Pera Onore e merito ai cari Musulmani
Mi piace · Rispondi · 12 · 23 hFrancesco Faccio Penna libera "i Musulmani vengono sempre etichettati come terroristi" solo per il fatto tutti i terroristi sono Musulmani, è naturale e umano, non facciamo finta di cadere dal pero.
Mi piace · Rispondi · 8 · 22 h
Nascondi 21 rispostePennaLibera Tipica frase fatta dei poveretti incapaci di guardare la realtà in modo razionale. Giuro mi fate tanta pena. Almeno cercate di esprimere un concetto a parole vostre, anche il mio commento hai avuto bisogno di copiare 😂
Siete di una tristezza infinita!
Mi piace · Rispondi · 17 · 22 hFrancesco Faccio PennaLibera, grazie per il ritorno, sono contento di avere suscitato il tuo interesse.
Questa mia non è un'accusa né un'opinione, è la citazione di un fatto che ha come conseguenza, nella media delle persone, il diffondersi di una naturale diffidenza ...Altro...
Mi piace · Rispondi · 4 · 22 hPennaLibera Tutto dipende da quanti episodi tu definisci come attentati terroristici, perché dall'informazione che fanno passare i media, terroristi devono essere chiamati i soli "musulmani". Tutti gli altri sono "folli", "criminali", "assassini". Come lo chiamiamo il suprematista bianco e cristiano che ha sgozzato tre uomini per aver tentato di difendere due ragazze musulmane? Come lo chiamiamo il norvegese Breivik nella strage di Utoya? Come lo chiamiamo l'ex soldato americano che si è andato a schiantare sulla folla a New York?
Potrei citartene innumerevoli, a cui tuttavia i notiziari non danno lo stesso peso mediatico e che tralasciano o semplicemente citano in altro modo.
Mi riprometto di scrivere un articolo a riguardo con cifre e stime precise.
Intanto leggiti questa carrellata di attentati di matrice "cristiana".
http://mgpf.it/terrorismo-cristiano

Guida al Terrorismo Cristiano nel mondo
MGPF.IT|DI MATTEO G.P. FLORA

Mi piace · Rispondi · 30 · 22 hJihen Jan Più di 300mila civili morti in Afghanistan dal 2001, a causa di Bush e compagnia bella! Non so se ci rendiamo conto del numero di vite umane di innocenti che sono state distrutte dopo l'11 settembre!
Non parliamo dei Palestinesi che muoiono ogni giorn...Altro...
Mi piace · Rispondi · 15 · 21 hFrancesco Faccio Grazie PennaLibera, l'ho letto, lo so che ci sono stati grandi massacri perpetrati da Cristiani in passato, come il massacro indiscriminato dei 20.000 cittadini di Bezier durante la crociata cattolica contro l'eresia dei Catari nel 1200.
Ma quasi tutti...Altro...
Mi piace · Rispondi · 1 · 21 h · ModificatoPennaLibera Il grande e chiaro "not in my name" lo hai sotto il naso, ogni giorno, compresa questa foto che anziché apprezzare hai voluto denigrare con un "tutti i terroristi sono musulmani". Guarda bene questa ragazza, imprimitela, e la prossima volta pensa bene alle tue parole se poi devono rivelarsi solo come crude provocazioni.
Mi piace · Rispondi · 6 · 21 hFrancesco Faccio Ho visto una foto di una brava ragazza Musulmana che aiuta in un disastro, che non è neppure stato (sembra) un attentato. Ci sono moltissime brave persone al mondo.
Ma questa brava ragazza non è rilevante ripetto al concetto di "not in my name" riferi...Altro...
Mi piace · Rispondi · 20 h · ModificatoVitalia Ferralis Allora tutti i sardi sono banditi, tutti i siciliani sono mafiosi,tutti quelli del nord sono dei corrotti corruttori, tutti i cristiani ipocriti....e posso continuare .....
Mi piace · Rispondi · 9 · 20 hFrancesco Faccio Ciao Vitalia, forse questo è quello che pensi tu, io invece non penso assolutamente che tutti i Musulmani siano terroristi, ma vedo il fatto che da molti anni quasi tutti i terroristi sono Musulmani.
Mi piace · Rispondi · 20 hAntonella Cerutti Non credo ci sia bisogno di andare tanto indietro negli anni per trovare terroristi europei.
Mi piace · Rispondi · 7 · 19 hAhlam Lossy Ma quanto ci vuole a capire che quei terroristi non sono musulmani e usano la religione islam per nascondersi? Ma ci vuole molto? Basta solo utilizzare un pó il cervello e si arriva ad una risposta! Quelli usano la religione come scusa perché vogliono ...Altro...
Mi piace · Rispondi · 10 · 10 h · ModificatoPatrizia Santamaria Forse siete troppo giovani e non vi ricordate del terrorismo delle brigate rosse in Italia. Però non è che tutti gli italiani erano terroristi. Anzi c'è chi è morto per averli denunciati.
Mi piace · Rispondi · 3 · 15 hMimma Calvia Francesco Faccio
IRA musulmani?
ETA musulmani?...Altro...
Mi piace · Rispondi · 4 · 12 hMunira Vauall Beh sarò malata io, ma quando il terrorismo è di stato la cosa è abbastanza più importante.
Gli USA ovunque vadano seminano guerra, radicano terrorismo e saccheggiano le più grande terre di tutti i tempi.
Perché non diciamo che tutti gli americani so...Altro...
Mi piace · Rispondi · 3 · 11 h · ModificatoPatrizia Santamaria Concordo pienamente con te!
Mi piace · Rispondi · 11 hBianca Pinolini Francesco Faccio le BR non commettevano attentati terroristici. Erano i loro amichetti filofascisti che mettevano bombe nelle piazze, nei treni e nelle stazioni. E non c'è stata nessun tipo di ammenda da parte dei "partiti politici" che li appoggiavano...Altro...
Mi piace · Rispondi · 11 hBianca Pinolini Per quanto riguarda "non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani, quindi capisci la diffidenza della gente" ci sarebbero così tante argomentazioni per disintegrare quest'affermazione. Però so che non c'è peggior sordo di...Altro...
Mi piace · Rispondi · 11 h · ModificatoAnnetta Albore Anche mafia ndrangheta e camorra sono italiane, non per questo tutti gli italiani sono mafiosi.... Ma che discorsi sono? Francesco Faccio
Mi piace · Rispondi · 11 hYuri Gregori hai perfettamente ragione...quindi anche tu sei un mafioso, ladro, corrotto, come tutti gli altri italiani giusto fenomeno?
Mi piace · Rispondi · 1 · 10 hShastri Pavan Noi Stati democratici facciamo terrorismo controllato.Italia in primis.
Mi piace · Rispondi · 9 hShastri Pavan A proposito mostraci la fonte di quel 95%.
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Anna Savini Allah akbar
Mi piace · Rispondi · 8 · 22 hDaniela Meo Ma ntè fa senti ..ridicola!
Mi piace · Rispondi · 12 hAnna Savini Daniela Meo sai almeno cosa significa? Cafona patetica che non sei altro? Evita di commentare se sei ignorante. Significa Dio è grande. Scommetto che se lo avessi scritto in italiano non avresti fiatato. Tutti devono ricordare che questo, come tutti gli altri nomi di Allah, Dio, sono grida di gioia, ringraziamento in questo caso, per chi aiuta il prossimo. Non grida di odio.
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Fabrizio Savini Cosa c'entra la religione. Se io tornavo a casa dopo aver fatto bisboccia, avrei svegliato i vicini(bestemmiando) e li avrei salvati.
Mi piace · Rispondi · 10 · 22 hDudo El Gaidi La religione mio caro,c'entra perché i musulmani sono stati presi di mira,e i pregiudizi sono fin troppi,questo è per dimostrare che siamo persone umili,buone,e brave,perché troppo spesso viene infangata la nostra religione,pensando che siamo persone cattive e senza cuore.
Mi piace · Rispondi · 14 · 19 hDean Latino La religione é una malattia mentale di massa che andrebbe curata o eliminata in qualsiasi modo.
Mi piace · Rispondi · 7 · 19 hAmina Ouabou La religione invece centra sempre quando si tratta di attentati, vero? Lì nessuno si lamenta del fatto che vengono sempre etichettati "terroristi islamici" e non terroristi e basta
Mi piace · Rispondi · 8 · 16 h · ModificatoDean Latino Allora non mi sn spiegato.. per me qualsiasi persona che crede in una o più divinità ha problemi mentali. Prima ci sn state le crociate ora invece l isis.. la base problematica é sempre la stessa in periodi storici diversi e questo tipo di patologia (religione) dovrebbe essere eliminata dal pianeta come l ebola o la peste bubbonica
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Fama Babou Bel gesto
Mi piace · Rispondi · 1 · 22 hAntonio Diabolik Cucinotta Siete voi che state creando il razzismo con queste distanze islam-cattolicesimo siamo uomini prima di essere fedeli!
Mi piace · Rispondi · 11 · 22 hPennaLibera AHAHAHAHAHA ci vuole coraggio per scrivere una fesseria del genere. Sarei io a fomentare il razzismo raccontando di musulmani che aiutano uomini e donne di altra fede? Ma davvero?
Non sapete più a cosa attaccarvi. CURATEVI!
Mi piace · Rispondi · 7 · 21 hAntonio Diabolik Cucinotta PennaLibera non era riferito a te il mio commento! Ma in generale,mi spiego,mica ci si deve stupire se un musulmano aiuta un cattolico. Stiamo arrivando al punto di fotografare i musulmani che aiutano i "bianchi" solo perché il mondo è sottosopra
Mi piace · Rispondi · 2 · 21 hPennaLibera Se siamo arrivati a questo punto forse è colpa di chi continua a martellare la testa delle persone facendo credere loro che Islam=terrorismo.
Appena c'è un attentato vi lamentate con "Dove sono i musulmani che si dissociano?"
"Insorgete!" Cit. Mentana.
"Dimostrate!".
E quando se ne da prova e si racconta (perché se non si racconta difficilmente si viene a sapere e se non lo fa PennaLibera stai tranquillo che non lo farà nessuna testata giornalistica italiana, controllare per credere) ci si lamenta dicendo che sono cose normali, che sono prima di tutto persone e poi fedeli e che sono questi i discorsi che fomentano il razzismo. Ma fatemi il favore, e ragionate prima di spararle grosse. Sono ben altre le immagini e gli articoli che dovreste criticare!!
Mi piace · Rispondi · 8 · 21 hAntonio Diabolik Cucinotta Ma infatti stiamo dicendo la stessa cosa
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Paolo Scatolini un gesto molto bello, la religione (raramente) può spingerti al bene
Mi piace · Rispondi · 4 · 21 hMohamed Ouhda
Mi piace · Rispondi · 21 hLauretti Romina Queste cose non le raccontami in televisione
Mi piace · Rispondi · 7 · 21 hFabiola Proietti Questo è ciò che vuol dire che siamo tutti fratelli
Mi piace · Rispondi · 3 · 21 hGiovanni Muoio Non tutti i musulmani sono da condannare ma tutti i terroristi sono musulmani. Questo è un fatto innegabile. Quindi la diffidenza, come minimo, nei loro confronti è sacrosanta
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Nascondi 14 risposteIbtissam Ben Prima devi sapere cosa vuol dire essere musulmano così magari riesci a fare la differenza tra terrorista e musulmano!
Mi piace · Rispondi · 5 · 21 hGiovanni Muoio Non lo metto in dubbio . Ma i fatti cronaca sono oggettivi
Mi piace · Rispondi · 1 · 20 hFederica Tomassi Non tutti i terroristi sono musulmani.
Il pilota della German wings che è andato deliberamente addosso le montagne con 250 persone nell'areo, come lo chiami?
Ci sono altri casi che non sto qui a descrivere, sono sicuramente meno in confronto a questa gente che decide di uccidere nel nome dell'islam.
Certamente c'è tanto rabbia e paura
Da parte di tutti Muslim and not.
Mi piace · Rispondi · 7 · 20 hAfrim Idrizoski Ha parlato Giovanni il mafioso italiano trasportatore di mafia all'estero. Ora dirai perché ma che dice sto qui? Hai ragione, tu non sei un mafioso. Ma siccome il tuo paese e persone della tua stessa religione hanno e fanno questo, anche tu per me sei uno di loro. Ah no mi dispiace, finché non ti vedo protestare in piazza contro la mafia, io non ti credo, Giovanni il mafioso.
Che figata ragionare come Salvini.
Mi piace · Rispondi · 24 · 19 hAntonella Cerutti Ira ed Eta, per citarne due a caso. E il tuo fatto "innegabile" va subito a farsi benedire.
Mi piace · Rispondi · 1 · 19 hUmm Hind Vi chiedo gentilmente di non rispondere a Giovanni Muoio essendo un Italiano è per certo un Mafioso 😂😂😂
Mi piace · Rispondi · 1 · 18 hSamir Boulanouar In un tempo non lontano tutto l'occident era colonisatore assassini. Mica qualcuno a detto chi sieti tutti. Ragiona si hai il Micro cip funzionale. Giovanni Muoio. Bisogna leggere libri e guardare meno rete 4. I lasciare quel gnaro di merda nelle valle.
Mi piace · Rispondi · 18 hClaudio Aldà Cosa??tipo i cattolici Hutu del Ruanda che hanno ammazzato 800 mila persone di fede contraria??
I separatisti dell'Ira???
Dai ma perché scrivere ste cagate......fate solo la figura dei fessi
Mi piace · Rispondi · 7 · 17 hAmina Ouabou "Un fatto innegabile " mi chiedo se abbia mai letto un libro di storia, ma non serve nemmeno andare così indietro per trovare terroristi non musulmani.
Mi piace · Rispondi · 4 · 16 hAhlam Lossy Quindi con questa tua bellissima frase Giovanni, mi porti a pensare che tutti gli italiani come te sono mafiosi
Mi piace · Rispondi · 3 · 16 hGiovanni Muoio Evidentemente non avete capito un emerito cazzo di quello che ho scritto. Non nego la storia né eccidi passati e futuri. Non sono contro l'Islam che rispetto in quanto credo che la libertà di culto sia sacrosanta. Ho solo scritto che in questo mome...Altro...
Mi piace · Rispondi · 1 · 10 hGladys Nalesso Giovanni Muoio ... ma tu la ricordi l'Ira? Per spingerci in luoghi più vicini ... le ricordi le Brigate Rosse? Forse sei troppo giovane ... Il terrorismo è terrorismo ... ed è fondato sull' odio e la violenza. Il pretesto può essere di natura religiosa o politica ma di fatto resta solo "terrorismo" ...
Mi piace · Rispondi · 8 hGiovanni Muoio Quindi ? Stiamo girando in tondo per dire le stesse cose .
BASTA .
Mi piace · Rispondi · 1 · 8 hSara Alahy Certo che mi fa ridere questa frase "non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani", la tipica frase salvinista simile al "non sono razzista, ma per me devono tornarsene da dove vengono" per logica, e se si parla la lingua ...Altro...
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Enrico Contini Ogni commento è superfluo..."chi ha orecchie, intenda"
Mi piace · Rispondi · 2 · 20 hFederica Tomassi 👍👏👏👏👏👏👏fantastic !!Visualizza traduzione
Mi piace · Rispondi · 20 hBouchra Hachmaoui Questo è l'Islam ❤️🙏🏻
Mi piace · Rispondi · 19 hSoumaya TN Condivido 💖
Mi piace · Rispondi · 18 hFrancesca Sardo Andy Coly
Mi piace · Rispondi · 1 · 18 hAndy Coly ❤ son contento
Mi piace · Rispondi · 1 · 6 hFrancesca Sardo

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Karim Khtibari Prima di appartenere a qualsiasi religione siamo umani ed è nostro dovere rispettare il prossimo
A quanto riguarda i terroristi è un complotto contro noi musulmani, prima del 11/9 non si sentiva nessun terrorismo islamico, più o meno ci sono stati att...Altro...
Mi piace · Rispondi · 12 · 18 hFrancesca Zanetti Bornagain Camara, Tawfiq Mohammed Emeritus, Ebrima H. Jawara, Thierno Alhassane BBarry Thierno AlhassanePrince Vannisa
Mi piace · Rispondi · 17 hMatilda Koxhaj So fiera di voi.Fiera della mia religione...
Mi piace · Rispondi · 17 hMarco Milanesio

Mi piace · Rispondi · 1 · 14 hMarco Milanesio

Mi piace · Rispondi · 14 hVanessa Scatena Non mi sento di condividere solo ed esclusivamente perché il sottolineare che nell'immagine c'è una donna mussulmana che arriva in soccorso è rimarcare una differenza tra noi e loro!! Per me quella è solo una donna che arriva in soccorso da ringraziare come qualsiasi altro soccorritore che era lì nel posto giusto al momento giusto!!
Mi piace · Rispondi · 32 · 13 hAlessia Dgd Esatto, e questa è Londra! ♥️
Mi piace · Rispondi · 1 · 9 hEleonora Priscilla Lacchia La donna musulmana non ha niente in più di una cattolica che va ad aiutare, su questo siamo d'accordo. Il discorso, il motivo per cui si sottolinea il fatto che questa donna è musulmana è il fatto che sempre piú persone considerano TUTTI i musulmani te...Altro...
Mi piace · Rispondi · 22 · 8 hMichela La Bello Lioi Bravaaaaaaaaa
Mi piace · Rispondi · 1 · 6 hBirba Milly Barbieri Bravissima
Mi piace · Rispondi · 6 hAbder Ait Nient Eleonora Priscilla Lacchia grazie a Dio qualcuno che capisce perlomeno la motivazione esiste....
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Antonio D'Andrea Infatti il rimarcare serve per far capire che l'umanità è presente in ogni razza e religione, e quelle meteore impazzite che fanno gli attentati non appartengono a all'umanita che vuole convivere nelle differenze e nella pace
Mi piace · Rispondi · 19 · 13 hLuisa Caruso Vabbe come noi italiano c'é il buono e il cattivo che c'entra la razza o religione perché un italiano cattolico non uccide?ci può essere anche uno cattolicissimo che però se ti vede a terra ferito se ne fotte e questione di testa di sensibilita e di umanita che poche persone hanno
Mi piace · Rispondi · 7 · 11 hMudi Khallouf Fares Fares
Mi piace · Rispondi · 11 hGiamblico Di Calcide Oggi si vota al Senato la legge sul ius soli. Se passerà ne riparleremo tra vent'anni di tutto sto buonismo d'accatto. Vedrete quanto buoni saranno i musulmani "moderati" con noi!
Mi piace · Rispondi · 4 · 10 hGiovanni Rega Tra vent'anni vedremo noi, non lei, cosa succederà.
Ricambio generazionale :)
Mi piace · Rispondi · 6 · 4 hGiamblico Di Calcide Se c'arrivi....o meglio se ti ci faranno arrivare i tuoi amici musulmani
Mi piace · Rispondi · 1 · 4 hMohamed Khatabi

Mi piace · Rispondi · 2 hAlessia Wegher Se mai avrai bisogno di farti salvare la vita (non te lo auguro di certo) spero sia un musulmano ad aiutarti
Mi piace · Rispondi · 1 · 1 hFitim Behadini O razza di imbecille prima di tutto informati prima di offendere una religione poi dicci un po le crociate cosa erano pezzo di un razzista del cazzo ignorante quei assassini
Mi piace · Rispondi · 1 hFitim Behadini Usano la religione per nascondere i tuoi amici americani perché noi non uccidiamo in nome di dio
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Mingardi Guido Le religioni non c'entrano un c...o ci vuole umanità

Mi piace · Rispondi · 8 · 10 hUmar Savaliuc Glu uomini sono naturalmente cattivi e disumani senza religioni siamo fatti cosi
Mi piace · Rispondi · 8 hMingardi Guido Religioni cancro del mondo
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Yasmine Sankaya Zizinho Serge
Mi piace · Rispondi · 1 · 10 hZizinho Serge 😘
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Nik Ki Sempre a mettere in mezzo la religione...Non mi interessa se sono musulmani o no come non mi interessa se sono musulmani quello k hanno fatto del male. Siamo persone non gruppi religiosi quando lo capirà la gente?? Ma ci saranno sempre gli ignoranti che poveri non capiscono la differenza
Mi piace · Rispondi · 2 · 9 hDino Ciprandi

Mi piace · Rispondi · 8 hGiuliana Piazza Islam associato a isis è ovvio porti al razzismo. In tutte le religioni ci sono I fanatici anche tra noi cattolici. Non si può fare sempre di un erba u fascio.
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Love
Ahah
Wow
Sigh
Grrr
· Rispondi · 5 · 8 hUmar Savaliuc L isis non sono fanatici sarebbero bravi se erano fanatici islamici
Mi piace · Rispondi · 8 hGiuliana Piazza Isis sono mercenari, aldisopra di qualsiasi credo. Il loro credo è il dio denaro.x quanto riguarda islam e Maometto no posso pronunciarmi poiché non conosco questo. Ma posso assicurare che x quanto riguarda le religioni sono tutte uguali, anche tra i cattolici ci sono i fanatici. Noi abbiamo " forse " superato un po di cazzate che inculcavano anche a noi.Umar Savaliuc
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Simone Spotti Odiano l'Europa e la cultura europea, sono nemici del nostro continente. Vengono solo per imbastardire il popolo e insudiciare la nostra cultura imponendo i loro usi antiquati.
Mi piace · Rispondi · 2 · 8 h
Nascondi 12 risposteUmar Savaliuc Nella sharia la legge islamica tutti i popoli che abitano terra islamica possono usare le leggi della loro religione per giudicare e vivere e se vogliono possono chiedere di essere giudicati secondo la sharia e questo e stabilito dal trattato di Umar invece nel occidente tutti devono seguire le regole dello stato.....opressione
Mi piace · Rispondi · 8 hSimone Spotti Allora possono di grazia tornare nel loro Paese e lasciarci in pace. Vado a mangiare un po' di fette di salame, ne vuoi un po'?
Mi piace · Rispondi · 1 · 8 hFadwa Perla Che ignorante che sei.....
Mi piace · Rispondi · 3 · 8 hOmar Houdaibi Simone Spotti sei solo un ciucciapiselli ignorante!!
Mi piace · Rispondi · 7 hSimone Spotti Omar Houdaibi davvero apprezzabile la vostra espressione, sinonimo della vostra arretratezza culturale?
Mi piace · Rispondi · 1 · 7 hFatima Kozcuoğlu Chi i tuoi nonni?
Mi piace · Rispondi · 2 · 7 hPierangelo Greco Poverino simone, non riesco ad offenderti, mi fai tenerezza 😍😭 lui appoggia casapound, già questo dice tutto.
Mi piace · Rispondi · 2 · 7 hGiuliana Piazza Non mischiano il sacro col profano!. Io oggi qui in Italia brucerei tutti i politici. Ormai anche questi sono mercenari pari a isis. Riguardo religione ognuno è in grado di capire il vero e il falso, il buono e non .
Mi piace · Rispondi · 1 · 7 hMoustapha Satou Simone Spotti. Se tutti tornano a casa loro pensi che viverai meglio. Preparati ad accogliere tutti l America e Australia in Europea. Abbandonate questa idea assurda. Tutti popoli viaggiano si naturalizzano e sviluppano. Non solo gli italiani vivono diffondono esportano la cultura Italiana che sia la lingua il cibo i vestiti e i valori. Svegliati! Loser.
Mi piace · Rispondi · 4 · 6 hAlessia Wegher Viva Hitler e proteggiamo la "purezza della razza"? Tecnicamente i popoli che creano figli solamente tra di loro tendono ad essere meno intelligenti sai? La mescolanza delle "razze" e delle etnie crea intelligenza e bellezza.
Mi piace · Rispondi · 3 · 1 hMaria Francesca Obinu Intendi gli inglesi?
Mi piace · Rispondi · 1 · 57 minSalvatore Esposito Moustapha Satou ...se tutti questi extracomunitari che sono qua in Italia solo per rompere i coglioni tornassero a casa loro si starebbe meglio...e vero anche gli italiani sono stati emigranti...ma andavamo all'estero per lavorare e ci stava bene quello che ci veniva offerto...basta con sti rompi coglioni di migranti devono ritornare in Africa a raddrizzare le banane
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Maria Piras Fa comodo non raccontare ciò nei grandi mezzi di comunicazione di massa.
Mi piace · Rispondi · 3 · 8 hFiorenza Morini Hanno fatto solo il loro dovere
Mi piace · Rispondi · 7 hGaia Pedrucci Ma vai a cagare
Mi piace · Rispondi · 3 · 6 hFiorenza Morini Grazie Gaia Pedrucci,spero prima di sera di farla grazie al tuo augurio!Fai anche tu il tuo dovere,non è una brutta cosa sai?
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PennaLibera Ringrazio tutte le persone che hanno apprezzato il pezzo (fortunatamente la gran parte) ritrovando in questa ragazza un'anima affine, al di là della religione.
Per tutti gli altri che se ne sono usciti con frasi del tipo "sempre a mettere in mezzo la religione", "perché sottolineare che sia musulmana", "la religione non c'entra un c****" etc... (evito di citarne altre fin troppo ridicoli), ci siete o ci fate?
Scommetto che siete i soliti che all'indomani di un attentato fomentano odio con le banali frasi trite e ritrite del: "Dove sono i musulmani che si dissociano?"; "Non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani"; "Date prova di essere diversi"; "Cosa fate per la comunità?"; "Perché le moschee non denunciano?". Ecco, voi con i vostri commenti vi svergognate da soli, con le vostre stesse parole al veleno, nell'assidua ricerca di donne e uomini da demonizzare, criticare e umiliare. Non ci vuole un genio per capire che una campagna islamofoba la si combatte con le stesse armi dell'informazione mediatica, io faccio sentire l'altra campana. Perché se non lo fa PennaLibera, non lo farà nessuna testata giornalistica italiana. Se un attentato viene commesso da un "musulmano", state pur tranquilli che la notizia in poche ore avrà giá raggiunto anche Saturno, ma la verità è che per un dannato terrorista esistono milioni di musulmani che sono persone esattamente come voi, anzi, migliori di voi che vi nutrite di cattiveria.
Non fate finta di non capire, perché le alternative sono due: non riuscite a guardare più in là del vostro naso, non volete guardare più in lá del vostro naso perché vi comoda così. Ma vi dico una cosa, non vinceranno i terroristi come non vincerete voi, prigionieri dentro le gabbie di astio che vi siete costruiti da soli, e meritate di rimanere lí, di non godere la bellezza dell'unione, della complicità che solo l'armonia tra le diversità puó offrire.
State pure su questa pagina, mettetevi comodi, perché ne vedrete delle belle. E vi giuro che più vi leggo, vi guardo, vi ascolto, più accendete in me la voglia di smontare le vostre fragili, cadenti, marce convinzioni.
L'amore vince sempre, purtroppo per voi!
Da una musulmana che non si arrende mai.
Mi piace · Rispondi · 22 · 7 hFederica Tomassi 👊🏻😉
Mi piace · Rispondi · 1 · 7 hMauro Lenzi Cara Penna Libera, sono totalmente d'accordo con te. Siccome l'informazione deviata evidenzia sempre il negativo,serve chi dia notizie positive,grazie..il resto sono parole al vento!
Mi piace · Rispondi · 3 · 7 hPaolo Scatolini sono musulmani i terroristi e sono musulmane le brave persone, sono cristiani i razzisti e sono cristiane le brave persone. basterebbe questo per capire che la religione non è garanzia di bontà d'animo
Mi piace · Rispondi · 2 · 7 hFrancesco Faccio Accidenti quanto rancore!
Mi piace · Rispondi · 4 hMaria Clemente Bravissima. Continua a farlo ed abbi noncuranza nei confronti degli ignoranti i quali.non sapendo.cosa rispondere usano il turpiloquio.
Mi piace · Rispondi · 1 · 3 hDori Doc Rancore è il sentimento di buona percentuale mussulmana residente nei paesi europei etichettati - come proprietari di qualità che non hanno in quanto ordinati da Iddio a compiere buone opere - dai Media (che dovrebbero descrivere la realtà e non parlare con rancore e tanto meno fare propaganda), non ci si deve soffermare sul perché parli con rancore ma come mai Hai questo rancore! E se c'è vuol dire che la causa sta a cuore e la si vuole protteggere, altrimenti è facile passare da credente ad ipocrita..
https://m.facebook.com/story.php...
Are we giving the Westminster attack too much coverage?01:06

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BBC NewsnightMi piace
23 marzo ·


"The BBC has made a choice. They've opted with the terrorist." Columnist Simon Jenkins criticises the media coverage of the #Westminster attack.
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Nik Ki Sono d accordo con tutto quello k è stato detto ma perché una persona non può dire di smetterla di parlare di religione? Alla fine il problema è questo che facciamo sempre distinzioni. E farò la stessa identica cosa in caso contrario.Non trovo nulla di sbagliato nell evitare di dire quale sia la religione di chi ha aiutato o colpito.Non sono qua a giudicare ne ora ne mai ma la religione continuerà a centrare finché in ogni post viene specificata.E non sono nemmeno una di quelli che usa frasi come quelle che hai citato.semplicemente sono una persona buona e ragionevole che trova insulso specificare la religione in OGNI caso
Mi piace · Rispondi · 2 · 7 h · ModificatoPennaLibera Insulsa è una campagna islamofoba, insula è la gente che fa di tutta l'erba un fascio. Neghiamo l'evidenza? Tranquilla non occorrerá più specificare quando l'informazione di massa farà le giuste distinzioni. Quando un criminale sarà tale rispetto a quanto ha commesso non in relazione al colore della pelle, alla sua origine o alla religione che professa. Fino ad allora pezzi come questo saranno NECESSARI.
Mi piace · Rispondi · 4 · 7 hNik Ki Comprendo il tuo punto di vista. Insulsa è la gente che generalizza così come hai detto.spero solo che prima o poi capiscano che la religione come i colore degli occhi o della pelle non fanno di te la persona che sei.
Mi piace · Rispondi · 3 · 7 hMilla Ivy Forest La speculazione è insulsa e di sicuro non è necessaria.
TU STAI FACENDO SPECULAZIONE!
Mi piace · Rispondi · 1 · 1 hNik Ki




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Emilio Quadri Camponovo Io sono cristiano, cattolico romano e ne sono fiero, però rispetto tutte le religioni e tutte le convinzioni. Questa non e' una battaglia tra cristiani, musulmani, ebrei e altri! Questa e' una battaglia tra il bene e il male! Alla fine in bene trionfera' e ci renderemo tutti conto che discendiamo da Abramo!!!!!! Dio e' grande! Confidiamo in Lui!!!!!!!!
Mi piace · Rispondi · 4 · 7 hElena Bottoni Ma non discendevamo da Adamo??
Mi piace · Rispondi · 1 · 7 hEmilio Quadri Camponovo Carissima Elena, le tre religioni monoteiste, ebraica, cristiana e musulmana, sono figlie del profeta Abramo, quindi religioni sorelle! Adamo ed Eva, secondo la Bibbia sono i nostri progenitori, i due primi esseri umani, creati da Dio! Inoltre io penso che tutte le religioni, ma tutte, se professate nel bene, portano a Dio! Rispetto anche chi non crede, ognuno ha il diritto di pensarla come vuole! ☀️☀️☀️☀️🍀🍀🍀buon giovedì! Dove abito io oggi e' giorno festivo. Corpus Domini, festività cattolica!❤️🌹
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Nik Ki Io sono cristiana cattolica ma non praticante e se una persona si comporta con il prossimo come vorrebbe essere trattata per me è degna di rispetto. E può anche credere agli gnomi che non mi cambia nulla
Mi piace · Rispondi · 7 · 7 hStefania Lubino La conversazione sta vertendo sulla polemica e questa cosa mi inorridisce, visto che ancora non sono stati contati i morti. Londra è un'altra realtà, vorrei ricordare che il sindaco è mussulmano e non sono trogloditi come noi. Però basta, un pò di silenzio per chi è morto, sarebbe di buon gusto.
Mi piace · Rispondi · 4 · 7 hLuciana Riva Bravissimi...ma non facciamone un caso...a me pare quello che dovrebbe fare un qualsiasi essere umano...già il fatto che si sottolinei che sono musulmani sottintende che di solito se ne fregano...o peggio....e non lo sottintendo io, ma chi scrive quest...Altro...
Mi piace · Rispondi · 1 · 7 h · ModificatoEleonora Fiori No, penso fosse semplicemente per sottolineare che i pensieri negativi della gente verso di loro sono solo frutto di pregiudizi, perché la realtà è un'altra
Mi piace · Rispondi · 1 · 2 h · Modificato
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Gaetano Borea

Mi piace · Rispondi · 6 hGiulia Fascella Per fortuna ha vinto umanità e buon senso
Mi piace · Rispondi · 6 hPeppe Aiello Non ci sono cristiani o musulmani esistono solo brave persone o pessime persone.
Mi piace · Rispondi · 2 · 6 hPaola Sirigu Esistono anche molte persone esaltate dalla fede
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Marco Morelli Se a salvare delle persone sono degli uomini e donne "non musulmani" non fa notizia. Se lo fanno donne e uomini musulmani fa notizia. Se succede questo sono due i motivi , uno è mettere in risalto questa notizia per motivi politici , e la seconda è che sono talmente tanti quelli che si fanno saltare in aria trucidando decine e decine di persone, che noleggiano camion , furgoni ed auto per mettere sotto persone sui marciapiedi e finirli come fanno i macellai a son di coltellate , che trovare qualcuno che soccorre delle persone è una notizia da prima pagina. Questo dovrebbe far capire che loro sono talmente diversi da noi ,che il solo fatto di qualcuno di loro che soccorrw delle persone è una notiziona da dare in tutto il mondo.
Mi piace · Rispondi · 1 · 5 hYasmina Soussi
Mi piace · Rispondi · 5 hFrancesco Bandicoot Simone Caddeo <3 br="">Mi piace · Rispondi · 3 hLeila Jaouad Angelica Parricelli
Mi piace · Rispondi · 3 hWalter De Palma Il modo in cui strumentalizzate le tragedie per fare propaganda è a dir poco osceno.
Mi piace · Rispondi · 1 · 1 hMilla Ivy Forest Concordo.
Bravissimo!
Mi piace · Rispondi · 1 · 1 hMilla Ivy Forest È peggio che osceno.
Semplicemente indegno.
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Tareq Ahmed L'islam è una religione di pace e chi commette atti terroristici non rappresentano tutti I mussulmani che sono più di un miliardo nel mondo
Mi piace · Rispondi · 1 · 50 minCarlo Urbani penna libera se non ci stavate saremmo stati più contenti . andate via da noi , portatevi pure i nostri porci ma andate via
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💩

quindi mi chiedo e vi chiedo cari islamofobi e gente con i paraocchi che 
😠💩💣💥💩 volete di più da gli islamici ? ci aiutano anche quando non è terrorismo , sospendendo una loro funzione religiosa e vi lamentate . Parlano contro il terrorismo durante le celebrazioni in ricordo del vile e bastardo attentato a piazza della loggia del 1974 volete il loro culo ?

ADDIO Gloria e Marco © Daniela Tuscano

L'immagine può contenere: 2 persone, persone che sorridono, spazio all'aperto
Di affiancare le foto belle e sorridenti di Gloria e Marco alla carcassa funebre del grattacielo in fiamme, come molte testate online hanno fatto, no, non me la sento. Lo trovo cinico. Anche se, forse, non inadatto: sono morti per quello, perché non dovevano trovarsi lì, ma in Italia, a raccogliere il frutto del loro impegno. Entrambi architetti, laureati col massimo dei voti ma costretti a emigrare perché, da queste parti, non sappiamo che farcene dell'acribia generosa, un po' sventata - com'è giusto - delle nostre giovani menti. Dunque via, lontano, pure - nel caso di Gloria - per aiutare la famiglia a ricomprarsi la casa perduta all'asta. E ne esistono tanti, di ragazzi così. Li incontriamo tutti i giorni, magari senza saperlo. Quasi sempre lo scopriamo quando è tardi, e i loro sogni finiscono in cenere assieme al futuro. Ci si adatta subito, da giovani, e tutto sembra comunque meraviglioso, e brilla di quella particolare luce - che ancora traspare, nelle immagini d'archivio - assetata di bellezza, perennemente in ricerca, abbacinata e famelica. Dunque no, fissarli accanto a quella macabra tomba (chi ha azzardato paragoni col film "L'inferno di cristallo" se ne vergogni in perpetuo), ancorché giusto per il valore simbolico, di denuncia, è al tempo stesso riduttivo. La morte li ha ghermiti, certo; ma quale tributo migliore di quella bimba sparuta, ingenua anch'essa ma già compresa del dolore, di fronte al muro di pianto e fiori? Gloria e Marco sono morti da italiani, da emigranti, assieme ad altri provenienti da situazioni ancor più drammatiche: come l'aspirante ingegnere Mohammed, siriano di 23 anni, intenzionato ad aiutare il suo paese una volta terminati gli studi; come Rania, 30, che aveva invocato aiuto perfino dal suo profilo Facebook, inviando due filmati; nell'ultimo, pregava in arabo chiedendo perdono. Come due sorelline dai nomi pure asiatici, salve, ma i cui genitori rimangono dispersi. Tutta brava gente, si dice in simili casi. Tutte persone normali, tutte nel silenzio e defunte nel clamore di un'incuria devastante, assurda. Morti nella rabbia, rabbia nostra, impotente e vigliacca, perché così no, non si può, non si deve. Morti di fronte a un cielo che non risponde, ma che non chiamiamo in causa, poiché da essi invocato fino alla fine. Morti in relazione; Marco protettivo, tentando di rassicurare i genitori, e Gloria, non si sa se più cosciente o tenera, forse solo donna, quasi scusandosi di dover procurare alla famiglia un pianto antico: "Mamma, grazie di tutto". E anche noi vi ringraziamo, fra le lacrime.

© Daniela Tuscano

14.6.17

In una mostra l'epopea della Strada delle 52 Gallerie sul Pasubio A Schio si ripercorre il secolo di storia della retrovia del fronte divenuta oggi meta del turismo escursionistic

la prima guerra  mondiale  non  fu  solo battaglie  , morti ma  anche retrovie   

In una mostra l'epopea della Strada delle Gallerie sul Pasubio

A Schio si ripercorre il secolo di storia della retrovia del fronte divenuta oggi meta del turismo escursionistico


SCHIO (Vicenza). La strada delle gallerie sul Pasubio compie quest’anno cento anni. È un’opera della guerra combattuta sulle nostre montagne, le Prealpi Vicentine, è nata con essa, densa della sua storia. Quando la percorriamo ogni passo ne porta le tracce e il ricordo
Inizia a Bocchetta Campiglia, a 1216 metri di altezza, e termina a 1980 metri a Porte del Pasubio, una sella, un passo. Durante la guerra lì eral’immediata retrovia del fronte: uno snodo di mulattiere, sentieri e camminamenti, il punto di arrivo di tutto un sistema di teleferiche, ma anche un affastellamento di case, baracche, ricoveri in caverna a formare una piccola città aggrappata alle rocce, che i soldati chiamavano “el Milanin del Pasube”.
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                    La 33a compagnia minatori a Bocchetta Campiglia. Archivio famiglia Zappa

A guerra appena finita il CAI di Schio scelse di costruire proprio lì, a Porte, il suo rifugio alpino, sui resti di una di quelle case, un gesto fortemente simbolico, di adozione della montagna da parte di una città e di tutti i paesi delle valli, una casa della guerra mantenuta viva per proteggerne la memoria. Inaugurato nel 1922, si chiamava rifugio Pasubio.Ampliato via via negli anni è oggi quello che conosciamo come il rifugio Papa. La strada delle gallerie vi arriva dopo un percorso di più di sei chilometri scavato interamente nella roccia, di cui due chilometri e trecento metri distribuiti in 52 gallerie.
Tre ore di cammino attraverso luoghi e scenari sempre mutevoli, di incantata bellezza. Fu costruita dalla 33a compagnia minatori del Genio in soli dieci mesi, e iniziando nel pieno di uno degli inverni più freddi e nevosi del secolo, a fine gennaio del 1917, quando il Pasubio era coperto da metri e metri di neve.Serviva a mettere in difesa i crinali della Bella Laita e di Forni Alti, l’unico tratto del fronte della montagna che rimaneva ancora pericolosamente scoperto, ma doveva anche aprire una nuova via di accesso a Porte del Pasubio.
All’uscita della 13a galleria. Archivio famiglia Zappa
uscita della 13a galleria. Archivio famiglia Zappa
Per riuscirci dovette inoltrarsi, o meglio inerpicarsi su un lato della montagna allora del tutto sconosciuto, ancora inesplorato, aspro, selvaggio, un groviglio di torrioni, dirupi, e strettissimi canaloni, un territorio di cui non c’erano perciò rilievi topografici e in cui non esisteva nessuna traccia di sentiero preesistente da seguire, che indicasse o suggerisse la via.«Si decise di innalzarsi man mano – scrisse il tenente Cassina, uno degli ufficiali protagonisti dell’impresa – e di condurre avanti contemporaneamente un sentiero, che permettesse di studiare il tracciato ulteriore della strada. Lo scopo principale che ci proponemmo innanzitutto – continua Cassina – fu quello di raggiungere la cresta della parete rocciosa che s’elevava a picco, di fronte a Bocchetta Campiglia. Poi, avremmo deciso il da farsi. Infatti noi sapevamo di dover raggiungere Forni Alti e il Passo di Fontana d’Oro, ma non avevamo la minima idea del come avremmo potuto arrivarci, perché la Bella Laita, che bisognava attraversare, era inaccessibile».È così che iniziò, cent’anni fa, l’epopea della costruzione della strada. Richiese ai soldati che vi presero parte, ma in particolar modo agli ufficiali, un coinvolgimento profondo. Fu per loro, se ci si può permettere di dire così parlando di un fatto della guerra, al tempo stesso un’impresa e un’avventura, del fare, dell’osare, della giovinezza.
In baracca_gara di fotografi. Da sinistra Ricci, Fuselli, un ufficiale non identificato, Ruffini
Lo si avverte a ogni passo della “memoria” del tenente Cassina, scritta appena finita la guerra e «fatta di ricordi freschissimi», che fa da filo conduttore alla grande mostra che quest’anno il CAI di Schio, con il Comune di Schio e l’Unione Montana dei Comuni del Pasubio e dell’Alto Vicentino dedicano alla strada.Le sue parole ci trasmettono il senso dell’ignoto, dell’esplorazione, dell’interrogare la montagna per cercare il passaggio, la sfida a trovare ogni volta la soluzione per forzarla con una strada. Ma anche la consapevolezza orgogliosa di essere diventati via via una squadra, che ha saputo darsi un metodo di lavoro forte, fondato sulla divisione e al tempo stesso condivisione dei compiti.
In baracca_gara di fotografi. Da sinistra Ricci, Fuselli, un ufficiale non identificato, Ruffini

Oggi, la strada delle gallerie, unica nel suo genere per come in essa sono venuti a unirsi storia, ingegno umano e grandiosità dei luoghi che attraversa, è divenuta una meta per migliaia e migliaia di escursionisti che vengono ogni anno a percorrerla da ogni parte d’Europa.Da opera della guerra è diventata un luogo della pace, una strada speciale, “un cammino”, cioè uno di quei percorsi che non sono più solo delle vie di accesso, degli itinerari per arrivare a dei luoghi, ma sono diventati dei luoghi essi stessi, una di quelle strade che sono allo stesso tempo percorso e meta, esperienze che racchiudono in sé il loro significato


La mostra a Palazzo Fogazzaro
La strada delle gallerie ha cent'anni, una grande mostra dedicata alla strada: aperta sino al 24 settembre. Curata da Claudio Rigon, è promossa dal CAI di Schio, assieme al Comune di Schio e all’Unione Montana dei Comuni del Pasubio e dell’Alto Vicentino.Ricostruisce e ripercorre tutta la storia della strada, la sua costruzione ma anche il dopo, a partire da quando, appena finita la guerra, cominciò a essere percorsa da chi saliva in visita al Pasubio e iniziò a diffondersi e ad affermarsi il suo mito.
Una mostra sulla strada delle Gallerie: parla il curatore Claudio RigonClaudio Rigon: la strada delle gallerie è un luogo amatissimo, non solo a Schio e dintorni. Una mostra a palazzo Fogazzaro ne racconta l'epopea, il curatore la racconta
L’esposizione è costruita soprattutto attraverso fotografie (quasi trecento il totale, integrate da documenti e oggetti), riunite per piccoli nuclei significativi capaci ognuno di raccontare un pezzetto di storia. È divisa in tre sezioni: ognuna ha un suo senso compiuto oltre che un suo specifico allestimento.La costruzione della strada è naturalmente il tema della prima sezione, la sua epopea ripercorsa attraverso le fotografie scattate dal tenente Zappa, che era al comando della 33a compagnia nella fase di avvio dei lavori, ma anche poi dai tenenti Ruffini, Ricci, Ortelli, dal sottotenente Cassina e da altri ufficiali protagonisti dell’impresa, e infine quelle raccolte dal capitano Picone, il nuovo comandante.Sono fotografie molto belle, dense e vere, uniche. Sono molte, più di un centinaio. Per la gran parte non sono mai state viste, o pubblicate. Le abbiamo ritrovate presso le famiglie degli ufficiali di allora, con cui abbiamo stabilito un contatto e anche un’amicizia. Alcune anche in archivi, spesso disperse e separate dalla loro storia: abbiamo esposto solo quelle di cui siamo riusciti a ricostruirne la storia. Una dopo l’altra ci riportano indietro nel tempo, a quei momenti e a quegli uomini, ci restituiscono il senso di quell’epopea.La seconda sezione indaga il primo affermarsi del mito. Lo fa riproponendo le fotografie fatte fra il 1922 e il 1925 da Mario Zuliani, un fotografo di Schio, e che furono pubblicate in un libretto edito dal CAI di Schio. Si intitolava appunto La strada della Prima Armata ed ebbe un ruolo importante nel farla conoscere e nel fondarne il mito.È un libretto, quello di Mario Zuliani, solo apparentemente semplice: le gallerie fotografate una di seguito all’altra, salendo. A volte un’entrata, a volte il tratto che separa due gallerie successive ripreso da un’uscita, altre volte un interno.Di tanto in tanto una visione d’insieme del percorso fatto. Sessantaquattro fotografie in tutto, qualcosa che poteva riuscire monotono e che invece restituisce l’esperienza dell’andare, del guardare, dell’essere lassù. Un’opera concettuale ante litteram. Infine la terza sezione che riguarda gli anni a seguire, fino ai nostri giorni. Le campagne di manutenzione, certi interventi, l’escursionismo di massa. E naturalmente i fotografi: per chiederci come sia cambiato, nel corso di cento anni, il modo di guardare, e di raccontare la strada. E quale significato abbia il fatto che le sue ultime rappresentazioni, quelle con cui si chiude la mostra, le si veda su schermi comandati da computer: da un lato la sua mappatura fatta con lo scanner laser, dall’altro il suo percorso in 3D.
INFORMAZIONI

Informazioni e prenotazioni
tel. 0445 691392 dal lunedì ore 9.00 – 13.00 e negli orari di apertura della mostra
cultura@comune.schio.vi.it

Orari di visita
Da mercoledì a domenica ore 10.00 – 19.00; lunedì e martedì chiuso. Aperture straordinarie 17 aprile, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno

Biglietti
Il biglietto è personale e dà diritto a 2 visite
  • Intero € 5.00
  • Ridotto € 3.00  (giovani 13 – 25 anni, residenti nel comune di Schio, Soci CAI)
  • Scuole € 2.00 (2 accompagnatori gratuiti per ogni classe)
  • Gratuito per bambini e ragazzi fino ai 12 anni
Visite guidate
Tariffa comprensiva di biglietto d’ingresso, per gruppi: a persona € 7.00
Laboratori per bambini a tema: a persona € 6.00
(attivati con un minimo di 10 partecipanti). Durata complessiva 90 minuti

Per le scuole
Visita guidata interattiva per le scuole di ogni ordine e grado, differenziata per età e contenuto.
Durata complessiva di 1 ora.
Per studente € 3.50 (insegnanti e accompagnatori gratuita)
Laboratorio didattico per le scuole: laboratori con reperti e materiali fotografici inediti.
Durata complessiva di 1 ora.
Per classe € 70.00

Informazioni e prenotazioni:
Biosphaera: tel. 0445.1716489  gallerie100anni@biosphaera.it

Accesso e servizi per disabili
La mostra è completamente accessibile.

Visite guidate alla città
Sono previste, su prenotazione, visite turistiche a Schio e al suo patrimonio di archeologia industriale per i gruppi che volessero effettuare oltre alla visita alla mostra anche un percorso guidato alla città.

Come arrivare
In auto: autostrada A4 Milano-Venezia, A31 Valdastico, uscita Thiene-Schio, poi SS122 per Schio.
SS 46 del Pasubio da Vicenza-Costabissara-Motta-Isola Vicentina-Malo.
In treno e bus
Stazione di Schio, sulla linea Vicenza -Schio.

Parcheggio
Parcheggio interrato a pagamento in piazza Falcone e Borsellino, sul retro di Palazzo Fogazzaro
parcheggio adiacente alla Fabbrica Alta, via Pasubio 149, in parte a pagamento
parcheggio gratuito in via Milano, con passaggio pedonale attraverso la Stazione ferroviaria, 5 minuti a piedi (400 m). Palazzo Fogazzaro, Via Fratelli Pasini, 44, 36015 Schio VI
Per ulteriori informazioni: www.stradadellegallerie.it


 ufficiale non identificato, RuffinIn baracca_gara di fotografi. Da sinistra Ricci, Fuselli, un ufficiale non identificato, Ruffini










se prima era la tv ora sono i cellulari e i social parcheggio i bambini ? da questa storia : «Così i pedofili minacciano mia figlia» La 13enne aveva foto erotiche nel telefono. Il padre chatta al suo posto: «Ne volevano altre o avrebbero pubblicato tutto»


o è tonto oppure è uno di quei genitori chje credono che il cell sia come la tv . e vienen usato per " parcheggiare" i figli \e e farli stare buoni   questo   è quello che mi  viene  leggendo e sentendo  fatti    . come  quello riportato sotto  .
Accusatemi  pure  di generalizzare  o altro  ma io  non so  come   si spiega   che  si regalano o s'acquistano    senza  prima  spiegarli \ ed insegnarli  ad  uso corretto ed  etico  gli iphone  , smarthone , ipad  , tabelt  , ecc  hai  ragazzi  delle elementari . 



«Così i pedofili minacciano mia figlia» 

La 13enne aveva foto erotiche nel telefono. Il padre chatta al suo posto: «Ne volevano altre o avrebbero pubblicato tutto»


Questa è la storia di una normale famiglia della provincia di Modena, che trascorre alcune ore insieme in casa. Padre, madre e la figlia di 13 anni.Lei, come tutti gli adolescenti, ha il cellulare in mano e chatta con le amiche. Almeno così sembra, finché quell’andirivieni dal bagno non insospettisce la mamma, che le strappa il cellulare dalle mani. Quello che trova è così sconvolgente che distrugge l’apparecchio, lo fa in mille pezzi: nelle chat ci sono foto di sua figlia nuda e anche qualcosa in più.Alla rabbia della madre, si affianca la lucidità del padre, che chiameremo Paolo. 
Prima cerca di spiegare alla figlia le conseguenze di ciò che ha fatto e i pericoli che ne derivano. Poi ha un’idea: vuole capire davvero cosa sta succedendo, allora dai resti del cellulare estrae la sim e la inserisce sul suo tablet, di fatto sostituendosi alla figlia, che nel frattempo, furiosa, la sera non torna a casa. Si rifugia da un’amica, dove i genitori la trovano e condividono con l’altra famiglia la propria esperienza scoprendo che pure l’amica era vittima nello stesso giro di scambio di immagini.Ma torniamo a Paolo che si immerge nella vita virtuale della figlia e si rende conto dell’esistenza di un mondo che non immaginava nemmeno lontanamente: non solo Facebook e WhatsApp, ma anche altri social network e servizi di messaggistica istantanea (come Telegram, Kik o Instagram) attraverso cui la figlia era finita nelle rete di almeno due persone adulte. Già, perché quelle immagini non erano scambiate semplicemente con ragazzini della stessa età della figlia, ma con pedofili.
Paolo, così, inizia lentamente a ricostruire quel mondo virtuale andando a ritroso nel tempo. Tutto ha inizio con un concerto di una tra le band più note a livello italiano. È qui che la figlia viene inserita in una chat di gruppo, che, apparentemente, è solo un modo per i giovani fan di tenersi in contatto. In realtà è la strada preferenziale attraverso la quale i pedofili ottengono i contatti delle ragazze e da lì iniziano quella che si può definire come una vera e propria caccia.La figlia di Paolo è una delle vittime. Lui, infatti, riesce a ricostruire le cronologie, avvalendosi anche dell’aiuto di due ragazzi che lo affiancano dal punto di vista tecnologico, e trova non solo le immagini, ma anche le minacce: «O mandi altre foto o pubblico quelle che mi hai già inviato». «Troia mandami le tue foto». Oppure: «Vengo lì e ti metto incinta», quest’ultima minaccia rivolta all’amica della figlia.Lui per un po’ sta al gioco fingendosi la figlia e i messaggi sono sempre sulla stessa lunghezza d’onda e la rabbia dall’altra parte aumenta per la mancanza di nuove immagini. Ci sono richieste a dir poco esplicite ed evitiamo di entrare nello specifico. C’è anche una sorta di psicologia inversa, con frasi del tipo «sei noiosa» per far leva sulla fragilità di una ragazzina di 13 anni che, per sentirsi accettata, si potrebbe fare sempre più audace, inviando immagini di volta in volta più spinte.Poi il padre si rivela e dall’altra parte viene addirittura deriso. Uno dei due, ad esempio, che utilizza un numero tedesco per chattare, risponde con delle note audio che palesano chiaramente la voce di un adulto. Dice: «Uso il numero straniero perché non mi voglio far beccare. Se la foto arriva di tua spontanea volontà non è più sotto il tuo potere, posso farci quello che voglio e soprattutto c’è la crittografia perché non vogliono aver problemi». Cosa non del tutto vera, dato che la polizia postale ha i mezzi per risalire a cronologie e numeri di telefono. E ancora al padre: «È inutile che parlate di polizia postale. Voi fatelo, vi sfido, perché io non ho fatto niente e quelli che stanno sopra di me (non è chiaro a chi si riferisca, ndr) a controllarmi vanno a controllare in questura e non c’è niente, 
cosa va su di voie non su di me».
Paolo ha voluto rendere pubblica la sua storia per un motivo ben preciso: «Vi prego, controllate i vostri figli perché non si può mai sapere chi si cela dietro ai cellulari. Vigilate sui vostri figli».

Giovanni Balugani

12.6.17

la realtà a volte è una favola la storia Marisa Leonzio, la bambina di Hollywood ed il suo ponte ., Dopo 36 anni riceve le scuse per il furto la storia di Lorenzo Alberton

per chi dice che   :  le favole non esistono ed i sogni non si realizzino,   che    il carcere     non educa  e  chi  esce  dal carcere continuare a delinquere le ecco due storie .

per  chi acvesse  dubbi  trova  qui  sotto    oppure  qui direttamente dall'archivio dell'istituto luce il vido dell'evento






Il ponte e la favola bella: Marisa Leonzio, la bambina di Hollywood, oggi fa la nonnaLei aveva solo 9 anni e ogni giorno percorreva chilometri a piedi per andare a scuola. Chiese alla Befana di avere un aiutino. La sua lettera fece il giro del mondo e un produttore americano esaudì il suo sogno. Ma il viaggio tra i divi non l’ha cambiata

Marisa Leonzio attraversa il ponte sul Chioma al taglio del nastro: è il 1958

Una storia che sembra un film: la piccola Marisa da Nibbiaia, frazione di Rosignano Marittimo, catapultata nel magico mondo di Hollywood accanto a star come William Holden (protagonista di “Sabrina” a fianco di Audrey Hepburn e Humphrey Bogart). Diva lei stessa, immortalata su quel ponte da favola. Ma la piccola Marisa non perderà mai di vista la vita vera. Come ci racconta...
Sessantanove anni ma non li dimostra, nata da una famiglia di contadini a Gorgo, località sperduta nelle campagne di Nibbiaia, oggi è residente a Collesalvetti, sposata, due figli e cinque nipoti. Lei si chiama Marisa Leonzio ed è un po’diversa dalle donne della sua età perché ha un passato favoloso, anzi la sua storia è davvero una favola. Tutto cominciò esattamente 60 anni fa quando di anni ne aveva solo 9. Nell’anno scolastico 1957-1958 frequentava la quarta elementare a Nibbiaia e la sua maestra era la signorina Rossana Cecconi diplomatasi da poco.
La "bambina del ponte" è diventata nonnaLa storia di quando Hollywood esaudì un suo desiderio, espresso in un tema a scuola, resta solo un bel ricordo. Aveva 9 anni e fu invitata negli Stati Uniti, alla Casa Bianca, al Quirinale e in televisione. Ora, nonna felice, racconta questa storia alle nipotine come fosse una fiaba
La piccola Marisa in braccio all'attore William Holden
In quel dicembre del 1957 la maestra dette agli alunni il compito di descrivere quali doni desideravano per le feste natalizie. Molti ragazzi scrissero che la loro aspirazione era di ottenere un trenino o un fucile, mentre per le ragazze l’oggetto del desiderio era in genere una bambola. Bisogna dire che Marisa, abitando in campagna a tre chilometri dalla scuola, ogni mattina doveva anche attraversare quasi a guado il torrente Chioma. E allora nella sua letterina alla Befana scrisse che il dono per lei più bello sarebbe stato un ponte su quel torrente in modo che il suo viaggio giornaliero fosse un po’più agevole.
L’allora direttore del Circolo didattico del comune di Rosignano prof. Benincasa, colpito dall’originalità di quel desiderio, pubblicò la lettera alla Befana sul giornalino scolastico “Sei Rose” da lui creato. Subito dopo sulle cronache locali uscirono articoli che riprendevano integralmente ciò che aveva scritto Marisa.
La notizia rimbalzò poi sulle pagine di alcuni quotidiani nazionali e dopo qualche giorno la favola della bambina di Gorgo ebbe inizio. Un grosso dirigente della casa cinematografica americana Columbia, che stava per lanciare nel mondo il film “Il ponte sul fiume Kwai” con Alec Guinness e William Holden, per la regia di David Lean, chiese il permesso al comune di Rosignano di costruire un ponte sul torrente Chioma identico a quello del film per regalarlo a Marisa Leonzio.
In tempo di record il ponte in legno lungo 16 metri e largo 5 fu realizzato e, il 19 gennaio 1958, quel fantastico dono fu ufficialmente “consegnato” all’alunna di Gorgo. Alla cerimonia erano presenti il prof. Demiro Marchi sindaco di Rosignano con la fascia tricolore, il provveditore agli studi della provincia di Livorno, alcuni dirigenti della Columbia, una quantità di giornalisti dei quotidiani nazionali e quasi tutti gli abitanti di Nibbiaia. Ancora oggi Marisa ricorda che mentre attraversava il ponte molti di loro piangevano e lei a quel tempo non riuscì a comprendere perché. «Solo qualche anno dopo – dice – ho capito il significato di quelle lacrime».

Il ponte sul Chioma in costruzione


Fu comunque una festa meravigliosa che scintillava negli occhi stupefatti e anche un po’increduli della piccola Marisa bersagliata dai flash e dalle domande. Quel ponte era destinato a segnare una svolta radicale nella vita di quella bambina. Lei, cresciuta in modo semplice nella campagna di Gorgo fra le galline che razzolavano nell’aia e i buoi che tiravano l’aratro nei campi, venne catapultata in un mondo che non era il suo. Infatti dopo l’inaugurazione Marisa fu ricevuta al Quirinale da donna Carla, moglie di Giovanni Gronchi a quel tempo presidente della Repubblica. Lei si presentò con due regali: il giornalino scolastico “Sei Rose” dove era pubblica la sua lettera alla Befana e un mazzo di sei rose che sono il simbolo del comune di Rosignano Marittimo.

Marisa ospite a "Lascia o raddoppia" con Mike Bongiorno

Il 2 febbraio del 1958 Marisa conquistò addirittura la pagina della copertina della Domenica del Corriere che in un grande disegno a colori la rappresentava mentre attraversava il ponte seguita dalla banda musicale. Anche i giornali americani pubblicarono foto e articoli della vicenda di “Marisa del ponte” . Una vicenda che a questo punto divenne ancora più favolosa perché l’Associazione Americana Scambi Studenteschi Internazionali con sede a Washington, la cui presidentessa onoraria era Mamy Eisenhower, consorte del presidente degli Stati Uniti, la invitò per una visita di dieci giorni in quel Paese.

La copertina della Domenica del Corriere
(2 febbraio 1958) dedicata alla "bambina del ponte"

Marisa Leonzio con suo padre Alberto il 19 marzo partirono da Roma alla volta di New York. Il viaggio di andata e ritorno fu offerto dall’Alitalia. Con loro era un interprete messo a disposizione dalla Columbia che li avrebbe accompagnati durante tutta l’avventura americana. Su quell’aereo salì anche l’attore William Holden che prese posto accanto a Marisa e che scese a Parigi dove aveva impegni di lavoro. Lei racconta che durante il viaggio lui fu molto gentile e le regalò perfino un mazzolino di violette.
Poi ci fu il gran salto Parigi-New York e Marisa arrivò nella Grande Mela dove rimase 5 giorni. Fu sottoposta a una lunga serie di interviste televisive, filmati, foto... La portarono sull’Empire State Building, a quel tempo il più alto grattacielo della città, e in cima alla Statua della Libertà. Partecipò poi alla prima del film in uno dei più famosi cinema della metropoli. Gli altri cinque giorni di questa straordinaria vacanza li trascorse a Washington dove fu accolta alla Casa Bianca dalla nuora di Eisenhower. Poi fu ospite dell’allora vicepresidente Nixon che aveva due figlie quasi coetanee dell’alunna di Nibbiaia e finalmente ebbe occasione di trascorrere qualche giorno divertendosi molto a giocare con loro.

Ricorda che nel giardino di casa Nixon faceva le pallate di neve con le due nuove amichette. Un giorno la portarono in giro per negozi di giocattoli e le regalarono due bambole. I Leonzio, padre e figlia, rientrarono in Italia il 19 marzo ma la favola di Marisa non era finita. Fu invitata a Milano alla prima nazionale del film e poi fu ospite nella trasmissione di Mike Bongiorno “Lascia o raddoppia” e qualche giorno dopo in quella dello “Zecchino d’oro” condotta dal Mago Zurlì Cino Tortorella.

Marisa Leonzio con il marito in un'immagine recente

La favola si concluse in bellezza perché la Croce Rossa Italiana comunicò ufficialmente che dopo le elementari avrebbe completamente mantenuto agli studi Marisa fino alla maturità. Un anno dopo i Leonzio si trasferirono da Gorgo al Castellaccio vicino a Montenero. Marisa frequentò le medie all’Istituto Santo Spirito di Livorno. Poi scelse le magistrali e allora, sempre a spese della Croce Rossa, entrò in collegio all’Istituto Sacro Cuore di Cecina, dove si diplomò maestra.
Qualche anno dopo si fidanzò e poi sposò Angelo Antonio Olivola che era un dipendente della CMF di Guasticce e si trasferì quindi a Collesalvetti. Nel 1988 Marisa partecipò alla trasmissione televisiva “Trent’anni della nostra storia” condotta da Paolo Fraiese su Raiuno ed ebbe modo di raccontare la sua straordinaria vicenda. Nel 1997 il Comune di Rosignano la festeggiò in una manifestazione al Castello Pasquini di Castiglioncello durante la quale le fu consegnata una targa. I suoi due figli Andrea e Davide le hanno regalato cinque nipoti: Benedetta, Edoardo e Filippo il primo, Alberto e Alice il secondo.
Oggi Marisa Leonzio fa la nonna a tempo pieno ed è felicissima di questo suo ruolo. Dice che quando racconta ai nipoti la sua storia, quasi non le credono e allora lei gliela racconta come se fosse davvero una favola. Il ponte sul torrente Chioma non esiste più. Sono rimasti soltanto i 4 pali piantati in terra che lo sostenevano ma la favola che nacque da quel ponte forse non sarà mai dimenticata.

Dopo 36 anni riceve le scuse per il furto  


Lorenzo Alberton, di Cassola, si è visto recapitare una lettera e un assegno provenienti dal Bellunese: «Vorrei conoscerlo»

BELLUNO.
 Ne è passata di acqua sotto il ponte di Bassano da quando, quel marzo di tanti anni fa, Lorenzo Alberton si trovò il finestrino dell’auto rotto e l’autoradio sparita. Se ne era quasi dimenticato, preso dalla vita che va avanti, dal lavoro, dalla passione per il canto. Qualcuno, però, ha continuato a pensare a quel gesto. E, dopo 36 anni, ha deciso di porvi rimedio con una lettera di scuse e un assegno di 100 euro.
Parte da Belluno la raccomandata con ricevuta di ritorno che lascia a bocca aperta il signor Alberton, residente a Cassola, nel vicentino. Porta la data del 25 maggio di quest’anno ma racconta una storia risalente al 1981. «Scrivo la presente in merito al furto dell’autoradio posta all’interno dell’autovettura di sua proprietà» si legge nella missiva «avvenuto a Bassano del Grappa, episodio per il quale sono stato prima arrestato, poi condannato alla pena di mesi tre di reclusione e al pagamento di lire 30 mila di multa, oltre al pagamento delle spese processuali».
«Quel giorno ero andato a trovare mia moglie, che aveva avuto la mia seconda figlia» ricorda Alberton «e poi ho parcheggiato l’auto sul ponte degli alpini. All’epoca si poteva fare. Dopo un po’ ho sentito dei colpi: qualcuno aveva rotto il vetro dell’auto e aveva portato via l’autoradio». La vittima del furto non poteva immaginare che 36 anni dopo il destino gli avrebbe fatto ricordare quei momenti grazie al postino che gli ha recapitato una lettera firmata con nome e cognome.
«Da anni vivo e lavoro regolarmente nel Bellunese ed ho deciso di intraprendere un percorso di riabilitazione» spiega l’autore della lettera, «vorrei pertanto scusarmi per la condotta posta in essere all’epoca dei fatti e sono pronto, quale piccola azione riparatoria, a corrispondere una somma pari ad euro 100».
«Ricevere questa lettera è stata una grande sorpresa» spiega Alberton «non ho mai incontrato questo signore prima e di certo non mi aspettavo di ricevere una sua comunicazione». Tanto è stato lo stupore, e anche la gioia per essere stati destinatari di un gesto così raro, che ha deciso di raccontare la sua storia in televisione, a Rete Veneta. E grazie al Corriere delle Alpi spera di incontrare di persona l’autore del gesto.
«Per il momento non ho intenzione di spendere quei soldi»  -- aggiunge Alberton  -- «li vorrei usare per brindare, insieme a lui, a questa vicenda. Mi trovo spesso a passare per il Bellunese e mi piacerebbe incontrarlo per farmi raccontare come ha maturato questa idea, qual è la sua storia. Un atto così non è comune ed è da ammirare»

Giuseppe Scano intervista Cristian A. Porcino Ferrara autore del libro "Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne".



Il 12 giugno 2016 un killer uccise ad Orlando 49 persone che si trovavano nel locale gay Pulse. Alle vittime di Orlando e a Eddie Justice è dedicato il libro di Cristian A. Porcino Ferrara Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne. Inoltre Porcino dedica il proprio volume anche a Sara Di Pietrantonio barbaramente assassinata dal fidanzato. Nell'intervista con l'autore si è discusso di omofobia, femminicidio, i moti di Stonewall e molto altro.

1) Qual è il tuo bilancio a un anno dall'uscita del libro "Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne"?

«Molto buono. Quest'anno ho ricevuto recensioni positive, tanti pareri autorevoli come quello della senatrice Monica Cirinnà, ringraziamenti da parte di associazioni Lgbt e molte altre soddisfazioni personali. Penso alle tante opinioni dei lettori che mi hanno contattato in privato per congratularsi del lavoro fatto. Alcuni di loro mi hanno raccontato le loro vite, i problemi che li hanno segnati e la rinascita dopo la consapevolezza di sé»

2) Una bella soddisfazione

«Certo, perché l'unico a credere nel progetto sono stato io. Ho contattato tanti editori ma quasi tutti, pur se interessati, non hanno voluto investire economicamente su un progetto da loro ritenuto di nicchia. In Italia domina l'editoria a pagamento e se non accetti di sborsare quattrini devi impegnarti a fare tutto da solo e diventare quindi indipendente»


3) Se osserviamo i risultati raggiunti non hai avuto torto. Ma mi dicevi di Christopher Park (che appare proprio nella copertina del libro) e la comunità Lgbt. Raccontaci qualcosa.

«Dici bene. Ricordo la soddisfazione di aver portato la mia opera a Christopher Park, New York, dove nacque il movimento Lgbt. Proprio in questi giorni ricorre l'anniversario dei moti di Stonewall. Accanto a Christopher Park si trova lo storico locale Stonewall Inn (foto 2) dove il 27 giugno 1969 si lottò per affermare il proprio diritto di esistere in quanto esseri umani. L'orgoglio di essere se stessi e di reclamare e combattere per ciò in cui si crede davvero. In quelle manifestazioni si sancì la fine della violenza psicologica e fisica affrontando le autorità che volevano schiacciare i diritti civili delle persone gay confinandole in un ghetto. Infatti, per le strade di New York nel mese di giugno ogni anno il gay pride riempie la Grande Mela non solo di colore, ma dimostra concretamente che il proprio orientamento sentimentale e sessuale non deve essere più tenuto nascosto ma vissuto alla luce del sole. La libertà di amare non è una concessione ma, per l'appunto, un diritto»


4) In fondo New York è un po' la tua seconda casa, e quindi è stato un piacere ricevere attenzioni dai newyorkesi, o mi sbaglio?

«Esatto. Non dimentico la gente seduta a Christopher Park (foto 1) che mi continuava a chiedere se il libro era scritto in inglese e se potevano acquistarlo nelle loro librerie. Non posso scordare il loro entusiasmo e la loro positività. Da italiano confesso che tanta dimostrazione di stima e affetto mi ha fatto un certo effetto. In Italia non siamo abituati a manifestare il nostro interesse per qualcuno che non conosciamo. Forse se lo vediamo in TV sì ma per uno scrittore indie è del tutto impensabile. Siamo molto invidiosi dei successi degli altri e raramente ci facciamo coinvolgere dai progetti culturali degli sconosciuti»

 5) All'interno del libro tu includi un interessante progetto educativo sulle varie forme di affettività da realizzare nelle scuole. Hai trovato il modo di presentarlo negli istituti?

 «Da ben tre anni e senza grandi risultati. Ho inviato tempestivamente il progetto all'assessorato alla pubblica istruzione di Catania. L'assessorato ci ha fatto sapere che il progetto era valido però mancavano i soldi per poterlo realizzare. All'epoca ho fatto un tour de force insieme ad una mia amica psicologa nelle scuole statali, ma oltre a congratularsi per il progetto la litania che ascoltavamo era sempre la stessa: non ci sono soldi. Altre volte, invece, i dirigenti scolastici non ci ricevevano  e ci dirottavano presso segreterie didattiche o vicepresidi. Di conseguenza il progetto è stato depositato e protocollato ovunque, ma non mi è mai stato permesso di attuarlo. Il progetto si rivolge proprio ai ragazzi e ragazze delle scuole medie  inferiori e superiori, e l'intento era proprio quello di sensibilizzare i più giovani su tematiche che li riguardano da vicino. Ho notato un ostruzionismo sistemico inaccettabile, e un'indifferenza preoccupante che è la maggiore causa dei problemi che affliggono questo paese. Ed è questo che mi dispiace tanto»

6) Dicevamo prima che il tuo libro ha ricevuto anche l'apprezzamento della senatrice Monica Cirinnà ed è stato ben accolto da pubblico e critica. Mi chiedevo se da parte cattolica hai ricevuto apprezzamenti o rifiuti?

«Colgo l'occasione per ringraziare ancora una volta la senatrice Cirinnà per le parole di apprezzamento alla mia opera. Devo dire che è una persona davvero sensibile, e soprattutto dotata di grande empatia. Per quanto riguarda l'ambito cattolico io vedo spesso dei muri nonostante i vari appelli al dialogo pronunciati da Papa Francesco. Ci tengo a precisare che non appartengono a nessuna chiesa, e di conseguenza non frequentando alcuna comunità sono escluso in automatico dai vari dibattiti su omofobia e femminicidio. Già in passato per via di alcuni miei libri sono stato estromesso da lavori che erano offerti da strutture religiose, ed ho patito varie forme discriminatorie a causa della mia non appartenenza a nessuna fede preposta al culto. Ho tentato anni fa di parlare con l'arcivescovo della mia città ma non mi ha accordato alcun appuntamento. Chiaramente sono disponibile ad un confronto con le strutture cattoliche ma dubito che ciò  accadrà»

7) Quali sono secondo te i metodi per combattere i numerosi casi di femminicidio e di aggressione omofoba nel nostro paese? E a cosa è dovuta tanta intolleranza e furia omicida?

«È evidente che il nostro paese porta avanti un sistema discriminatorio frutto di una cultura prettamente machista. Una subcultura abbastanza diffusa che deve essere estirpata alla radice. Goleman parla di alfabetizzazione emotiva da iniziare fin da ragazzi ed è proprio quello che nella nostra società manca. Non possiamo restare con le mani in mano e non colmare questo vuoto culturale. Da questo dipende il futuro delle nuove generazioni. Nessuno può possedere nessuno, tantomeno la vita della persona che dichiariamo d'amare. L'amore vero libera dalle catene e non distrugge la vita della persona amata. Stesso discorso per l'omofobia. Si combatte con la violenza ciò che non si comprende con la ragione e la cultura. L'ignoranza genera paranoie e nemici inesistenti. Purtroppo in Italia non esiste ancora una legge per combattere il femminicidio e l'omofobia. Senza una cultura dell'accoglienza e del rispetto reciproco la discriminazione e l'ineguaglianza troverà piena cittadinanza. A tal proposito ho apprezzato il toccante messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella diffuso in occasione della giornata mondiale contro l'omofobia. Per ringraziarlo gli ho inviato in dono una copia del mio libro»

8) Nel libro analizzi alcune canzoni straniere e italiane, mi chiedevo se poi qualche artista italiano si è fatto vivo con te, magari per ringraziarti o per altro?

«Purtroppo no. Ho contattato molti artisti italiani da me citati ma non ho ricevuto alcun segnale. Ho scritto diverse mail ed ho tentato anche tramite i social ma nulla. In fondo ci sono abituato. Ho notato molti messaggi visualizzati a cui però non è mai seguito alcun riscontro. In Italia i 'famosi' ti scrivono solo se vai in Tv e diventi anche tu un fenomeno televisivo. Ma va bene così. Non ho scritto il libro per essere ringraziato da loro, ma per incentivare una lotta attiva al femminicidio e l'omofobia. Ed è questa la mia priorità»

Giuseppe Scano



Il libro Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne è in vendita su Amazon al seguente link: https://www.amazon.it/Canzoni-contro-lomofobia-violenza-sulle/dp/1326718746



non so chi è peggio tra trap e neomelodici ( ovviamente senza generalizzare ) "Frat'mio", "Lione", "Amo'": i post che esaltano gli omicidi, a Napoli, e le armi «facili» nelle mani dei ragazzi

Dice: «Gli zingari». Dove hai preso la pistola? «Dagli zingari». E sarà pure vero. E se è vero, certo non lo ha scoperto guardando Gomorra, ...