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8.4.25

la storia di Molly Kochan, Dopo la diagnosi di cancro terminale ho deciso di lasciare mio marito e sono andata a letto con 200 uomini. Così mi sono innamorata, di me stessa”: la storia di Molly Kochan La storia di Molly è una storia di malattia, di morte, di ribellione e di consapevolezza.

da Il Fatto Quotidiano del 47\IV\2025

 Vorrei poter concludere la mia storia d’ospedale con un racconto romantico su un uomo che mi ha travolta e fatta arrossire, ma il mio cavaliere non si è mai presentato. Mi rendo conto però di essermi innamorata. Sì, sono innamorata. Di me stessa“. Le parole di Molly Kochan, quelle che sentiamo pronunciare da lei nel suo podcast, sono parole che suscitano una reazione emotiva forte. Perché la storia di Molly è una storia di malattia, di morte, di ribellione e di consapevolezza. Ed è
diventata una serie in uscita oggi 4 aprile su Disney +,
 Dying For Sex.
Molly riceve una diagnosi di cancro al seno nel 2011. Le fanno una mastectomia bilaterale, poi chemio e radioterapia. Nel 2015 il male torna, stavolta al quarto stadio, incurabile. Molly ha un marito, sposato per amore anni prima a Silver Lake, in California. Lei, cresciuta nell’Upper West Side di New York City, sogna di fare la scrittrice. Ricevuta la diagnosi, decide di separarsi per vivere una vita sessuale diversa, piena. E insieme alla sua migliore amica, Nikki Boyer, decide anche di fare un podcast. Lo chiamano Dying For Sex (così come la serie che proprio al podcast si ispira) e con le sue parole Molly Kochan vuole raccontare una via, la sua, verso l’emancipazione femminile attraverso la scelta di essere libere, anche sessualmente.
“Mentre le due amiche scavano più a fondo, scopriamo che Molly non sta affrontando solo il cancro al seno: sta anche facendo i conti con traumi del passato. Insieme, esplorano temi universali come la guarigione, il perdono e cosa fare con il tempo che ci rimane”, si legge nella descrizione del pocast. Molly Kochan è morta nel 2019, a 45 anni. Nel 2020 è uscito il podcast. “Per molto tempo, nel sesso – ed è questo il problema che avevo nel mio matrimonio – ero bravissima a capire cosa piacesse agli altri, e riuscivo a simularlo come un’attrice. Ma non avevo idea di cosa piacesse a me”, racconta in un episodio che è stato ripreso dal Time. E le sue storie, quelle con gli uomini, sono piene di ironia: uno le ha chiesto di prenderlo a calci nei testicoli, poi c’è stato un sosia di Ryan Reynolds, è un tizio che desiderava essere trattato come un cane.Nikki Boyer, che è co-potragonista del podcast e anche produttrice della serie, sempre al Time ha raccontato che “per Molly era molto più di una questione fisica. Verso la fine, credo che stesse cercando l’amore”. E l’attrice che la interpreta nella mini-serie Disney, Michelle William, dopo avere sentito il podcast ha detto di avere pianto: “E io non sono una che piange. Niente riesce a toccarmi. Ho la pelle dura, sono esperta, scaltra. Ci vuole tanto per colpirmi. Ma appena ho avuto quella reazione, ho pensato, ‘Ok, sono fregata. Qualunque cosa sia questa, io ci sono già emotivamente'”, le parole al Guardian.

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