5.9.08

riflessioni sull'eutanasia e sul testamento biologico

Dopo  i  casi controversi   di

Elena Moroni


Uno dei casi che senza dubbio fece più scalpore in Italia fu quello di un ingegnere di Monza, Ezio Forzatti, che il 21 giugno 1998 si introdusse nel reparto di terapia intensiva dove la moglie Elena Moroni, di 46 anni, si trovava ricoverata in coma irreversibile a seguito di un edema cerebrale. Egli aveva con sé una pistola scarica, che usò per minacciare il personale di servizio e tenerlo a distanza mentre staccava il respiratore che teneva in vita la moglie e, una volta accertatane la morte, si lasciò arrestare dagli agenti di polizia nel frattempo sopraggiunti.
Processato, Forzatti fu condannato nel giugno 2000 dalla corte d'Assise di Monza a sei anni e sei mesi di reclusione. La richiesta del pubblico ministero era di 9 anni di reclusione, ma la corte riconobbe a Forzatti l'attenuante della seminfermità mentale[21]. Al termine del successivo processo d'appello (aprile 2002), tenutosi a Milano, Forzatti fu ritenuto completamente in grado di intendere e di volere, e assolto perché il fatto non sussisteva.[22][23] Tra le motivazioni della sentenza, decisiva fu quella secondo la quale i giudici considerarono la donna clinicamente morta al momento del distacco del respiratore. La sentenza d'assoluzione fu salutata positivamente da molti e, di converso, suscitò prevedibili polemiche da parte degli oppositori dell'eutanasia[24].




Eluana Englaro


Ugualmente dibattuto - in quanto, riguardo al quale, si parlò e si parla tuttora, benché impropriamente, di "eutanasia" - è il caso di Eluana Englaro, una giovane donna di Lecco in coma irreversibile dal 1992 a seguito di un incidente stradale avvenuto quando era poco più che ventenne: nel rispetto delle volontà espresse a suo tempo dalla donna, suo padre Beppino da tempo sta chiedendo la sospensione delle terapie e qualsiasi accanimento terapeutico. Propose il ricorso in sede giudiziaria, ma tale ricorso arrivò fino alla corte di Cassazione, da cui, nel marzo 2006, fu respinta con una motivazione tecnicistica: il ricorso non fu a suo tempo notificato ad alcuna controparte portatrice di un interesse contrario a quello di Eluana Englaro. Il ricorso era avvenuto ai sensi dell'articolo 32 della costituzione: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».


A seguito di un nuovo ricorso del padre, la Corte di Cassazione ha rinviato il caso «ad una diversa sezione della Corte d’Appello di Milano». La sentenza (depositata il 16 ottobre 2007) stabilisce due presupposti necessari per poter autorizzare l'interruzione dell'alimentazione artificiale:



  • Occorre che «la condizione di stato vegetativo sia irreversibile e non vi sia alcun fondamento medico, secondo gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale, che lasci supporre la benché minima possibilità di un qualche recupero della coscienza».

  • Occorre altresì che sia provato in maniera chiara, univoca e convincente che il paziente, prima di perdere lo stato di coscienza, sarebbe stato contrario alla continuazione delle cure.


Con sentenza[25] depositata il 9 luglio 2008, la Corte d'Appello Civile di Milano ha autorizzato il padre Beppino Englaro, in qualità di tutore, ad interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzata che mantiene in vita la figlia Eluana.[26]. Le Suore Misericordine di Como, che dal 1994 si sono prese cura dei Eluana presso la casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco, hanno fatto sapere che si rifiuteranno di interrompere l'idratazione e l'alimentazione forzate e hanno altresì manifestato la disponibilità a continuare ad assistere la donna. Per tale motivo il padre ha deciso di trasferire la figlia Eluana presso altra struttura ove dare seguito alle sue volontà (certificate nella sentenza attraverso le testimonianze) . A seguito della decisione della Corte di Cassazione, vi sono state varie manifestazioni, come quella a favore promossa dai Radicali Italiani[27] e quella contraria promossa dal giornalista Giuliano Ferrara. Sono stati inoltre presentati alcuni appelli, come quello dell'assoziazione Scienza & Vita[28] e quello del giornalista Magdi Cristiano Allam[29]. In riferimento a quest'ultima sentenza, entrambi i rami del Parlamento hanno votato la promozione di un conflitto di attribuzione contro la Corte di Cassazione, ritenendo che la sentenza dell'ottobre 2007 costituisca «un atto sostanzialmente legislativo, innovativo dell'ordinamento normativo vigente»[30]. La Procura di Milano ha a sua volta annunciato un ricorso contro la sentenza d'appello. Il 3 agosto 2008 Marco Pannella ha introdotto[31] nel dibattito un parallelo tra Eluana e Giovanni Paolo II, ricordando le parole che il Pontefice pronunciò poche ore prima della morte: "Lasciatemi tornare al Padre", argomentando che se si fossero usate un decimo delle 'cure' che imposte nel caso Englaro per il Pontefice egli sarebbe ancora vivo.




Giovanni Nuvoli


Giovanni Nuvoli, ammalato di sclerosi laterale amiotrofica e ormai completamente paralizzato, chiese più volte ai medici che gli staccassero il respiratore artificiale che lo manteneva in vita. Il medico anestesista Tommaso Ciacca, che il 10 luglio 2007 stava per eseguire le sue volontà, fu bloccato dall'intervento dei carabinieri di Alghero e della procura di Sassari[32].A seguito di ciò, il 16 luglio 2007 Giovanni Nuvoli iniziò uno sciopero della sete e della fame che lo portò alla morte il 23 luglio 2007[33].


Piergiorgio Welby


Il dibattito sull'eutanasia si è riproposto, alla fine del 2006, quando il citato Piergiorgio Welby20 dicembre 2006 per insufficienza respiratoria sopravvenuta a seguito del distacco del respiratore a opera del medico anestesista Mario Riccio, di Cremona. Questi, in una conferenza stampa tenutasi il giorno dopo, ha confermato le circostanze della morte di Welby e si è autodenunciato. La Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma ha avviato un'indagine sul medico. Nel frattempo, il 1° febbraio 2007 l'Ordine dei medici di Cremona ha stabilito che la condotta tenuta da Riccio è stata corretta e non è meritevole di alcuna sanzione[34] sebbene, anche in questa occasione, la notizia non abbia mancato di suscitare polemiche[35]. Secondo alcune posizioni, espresse soprattutto nella Chiesa cattolica, in questo caso, si sarebbe impropriamente tirato in ballo l'argomento "eutanasia", in quanto la questione riguardava solamente se fosse fondata la richiesta di Welby di sospendere qualsiasi terapia che lo tenesse in vita, incluso il distacco dal respiratore artificiale, cosa che lui, immobilizzato per via della distrofia muscolare, non poteva fare. Come per il caso Englaro, il ricorso era motivato dalla lettera del citato articolo 32 Cost. ha chiesto che gli venisse staccato il respiratore che lo teneva in vita. Welby è morto il




Terri Schiavo


Negli Stati Uniti fece scalpore il caso di Terri Schiavo, in stato vegetativo persistente (PVS) dal 1990, al cui marito Michael la corte suprema dello Stato della Florida diede nel 2005 il permesso di sospendere l'alimentazione forzata. Anche in quel caso si discusse sulla correttezza dell'uso del termine eutanasia. La sospensione della terapia in casi di coma irreversibile o PVS è prassi normale negli Stati Uniti: il caso nacque perché i genitori di Terri si erano sempre opposti alla richiesta del genero, imputandola solo al suo desiderio di liberarsi della moglie. Terri divenne, suo malgrado, oggetto di battaglia ideologico-politica tra i sostenitori e gli oppositori dell'eutanasia.L'esame autoptico praticato sulla donna dopo la sua morte appurò che il cervello di Terri Schiavo pesava circa la metà di quello di una donna in salute della stessa età, che gran parte delle cellule era irrimediabilmente distrutta o danneggiata, e che essa era totalmente incapace di percepire alcun senso, tanto meno sentire o vedere.





 ho  meditato le mie riflessioni e   la mia scelta   se nel caso  fossi colto da  tali problemi 








E' vero che ( per chi crede sia da praticante sia da non praticante o praticante tiepido \ laico credente ) è per qualunque religione un dono di Dio , ma mi chiedo è vita costringere un individuo a vivere come un vegetale o un essere inanimato .? perché imporla a gli altri (credenti o non credenti ) o fare pressioni dirette o indirette su politici cattolici ( anche se , sic , di cattolici coerenti sono mosche bianche dato che la maggior parte si dicono per la chiesa per opportunismo e predicano bene ma poi razzolano male ) ? perché ne abbiamo avvuto un classico esempio in tv : <<Si parlava della vita e della morte (cioè praticamente di tutto quello che abbiamo o non abbiamo al mondo) l'altra sera a Primo piano. Conduceva, con la solita fermezza, Bianca Berlinguer, che però, a tratti, non poteva evitare di apparire sgomenta di fronte alle pur abili argomentazioni della sottosegretaria Roccella. Una signora che conosciamo (televisivamente s'intende) per le sue precedenti battaglie antiaborto e che non arriva certo dall'avanspettacolo, come altre che, infatti, sono diventate subito ministre del governo Berlusconi. Ma un punto del suo discorso (ribadito più volte) ci ha lasciato di stucco: quando la sottosegretaria ha criticato l'autodeterminazione che, secondo lei, non può essere criterio assoluto per decidere delle proprie condizioni di sopravvivenza. Ma, se non è la persona a decidere della sua vita, chi deve essere? Lo Stato? O, peggio, la religione? O, peggio ancora, il partito di maggioranza (.... ) [ fronte del video di maria Novella Oppo unità del 5\08\2008 ] . Nei movimenti cattolici , esperienza diretta e internettiana si fa l'errore di considerare l'eutanasia come un omicidio o come la teoria del nazismo ma : << (....) non può essere considerata a tutti gli effetti eutanasia: non prevedeva infatti il consenso dei pazienti, ma la soppressione contro la loro volontà. Il programma non era poi motivato da preoccupazione per il benessere dell'ammalato, come il desiderio di liberarlo dalla sofferenza,(...) http://it.wikipedia.org/wiki/Eutanasia e poi Nel 1936 la neonata Pontificia Accademia delle Scienze chiamò tra i suoi membri un fautore dell'eliminazione selettiva dei disadattati, il chirurgo francese Alexis Carrel, premio Nobel per la medicina nel 1912.[15]cattolicesimo a seguito di una sua esperienza mistica a Lourdes e in seguito, dal 1941, collaboratore dei nazisti al tempo nella Repubblica di Vichy, solo un anno prima della sua cooptazione nella pontificia accademia avrebbe scritto: Questi, già da tempo convertito al << « Criminali e malati di mente devono essere umanamente ed economicamente eliminati in piccoli istituti per l'eutanasia, forniti di gas adatti. L'eugenetica è indispensabile per perpetuare la forza. Una grande razza deve propagare i suoi migliori elementi; le donne si deteriorano volontariamente attraverso alcool e tabacco. D'altro canto rifiutano d'avere figli grazie alla loro educazione, al progredire del femminismo, alla crescita d'una miope autoaffermazione. L'eugenetica può esercitare una grande influenza sul destino delle razze civilizzate; l'espandersi di pazzi e deboli di mente deve essere prevenuta perché è peggiore di qualsiasi fattore criminale. L'eugenetica chiede il sacrificio di molti singoli esseri umani. »e non a non distinguere tra eutanasia passiva ed eutanasia attiva e che queste forme devono essere considerate moralmente identiche. Al contrario nella giurisprudenza e nel codice di deontologia medica i due casi devono essere considerati in modo nettamente diverso: la Legge, infatti, proibisce ad un medico di compiere terapie senza il consenso del paziente, quindi ulteriori limiti e divieti si possono porre solo sull'eutanasia attiva, mentre non può si può fare nulla riguardo all'eutanasia passiva che di fatto può essere "garantito" dai diritti del paziente. E fra l'eutanasia è volontaria, ossia esplicitamente richiesta - se del caso, più di una volta e in momenti differenti - e autorizzata dalla persona malata; eutanasia attivatossiche - ed eutanasia passiva qualora la morte sopraggiunga in via indiretta, generalmente a seguito della sospensione delle cure indispensabili a tenere in vita il malato; suicidio assistito, forma di eutanasia che può essere definita indiretta in quanto consiste nel fornire alla persona richiedente i mezzi e le competenze necessarie a terminare la propria vita nel modo più indolore possibile. E definiscono eutanasia ,erroneamente , la cessazione delle cure dopo la diagnosi di morte, in particolare dopo la diagnosi di morte cerebrale .E poi la chiesa cattolica ( non so come sono le altre religioni perchè non ho avuto modo di affrontare la discussione salvo che  con l''utente    virginiafat   di religione mussulmana  : << cosa ne penso sull'eutanasia e il testamento biologico ?contrario per il primo e favorevole per il secondo.Togliere la vita ad una persona per non farla soffrire? forse io ragiono in modo religioso ma solo Dio può decidere di dare o togliere la vita ad una persona, quindi sono contrario ed il Corano stesso proibisce questo tipo di pratiche.Favorevole per il testamento biologico, è giusto che una persona possa decidere che tipo di trattamento usare quando è ancora lucido di mente, però NON può decidere di morire, questo no, sono contrario.  >>)    c'è una contraddizione : << (....) il porre fine all'accanimento terapeutico non coincide con l'eutanasia passiva, ma è semplicemente riconoscere i limiti oggettivi della scienza e dell'esistenza umana. Per la dottrina, è peccato mortale della stessa gravità dell'omicidioaccanimento terapeutico   ) >> e poi considera l'eutanasia volontaria come un omicidio o è favorevole alle cure palliative, anche nel caso in cui il ricorso ad esse possa avere come effetto secondario il rendere più breve la vita del paziente . Preferisco  da  laico credente  o praticante  tiepido  le posizioni ( trovate in rete http://it.wikipedia.org/wiki/Eutanasia_e_religione qualora la morte sia provocata in maniera diretta - ad esempio con la somministrazione di sostanze omettere di fare tutto quanto è possibile per salvare la vita altrui. Tuttavia, se l'esito dell'azione non è la guarigione, bensì il prolungamento della vita di qualche mese, non c'è colpa od omissione ed è legittimo sospendere le cure. (....) dalla  voce di wikipedia  sull' ) dei protestanti o chiese riformate che : Non essendo le posizioni etiche soggette a imposizioni gerarchiche come nella Chiesa cattolica, ma più che altro frutto di una sintesi tra le sensibilità delle varie comunità e della maggior vicinanza dei pastori con il tessuto sociale in cui la comunità vive e opera, in altre confessioni cristiane il dibattito sull'eutanasia è più ampio . E quelle dell'ebraismo è parzialmente diviso sul tema dell'eutanasia. In genere i teorici dell'ebraismo ortodosso si oppongono all'eutanasia, spesso in modo vigoroso, anche se alcuni dimostrano una certa comprensione per l'eutanasia passiva in circostanze limitate. All'interno dell'ebraismo conservativo e riformato, invece, c'e' un sostegno abbastanza diffuso per l'eutanasia passiva.pur non accettandola salvo che non sia è consesuale ( vedere il sito  questo url del sito www.filosofico.net/ per ulteriori dettagli .Quindi ben venga il testamento biologico , di questo e di come io lo renderei legale ne parleremo in un prossimo post non vorrei tediarvi ulteriormente





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