A Bari c'è stato un incendio in un canile! Si cercano padroni anche solo... temporanei.
Se ti interessa, o se conosci qualcuno, basta collegarsi al sito della LAV...
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
A Bari c'è stato un incendio in un canile! Si cercano padroni anche solo... temporanei.
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Carissime amiche, carissimi amici,
trascinato al
fondo dalle
onde mobili
che non sanno
dormire
vedo che
galleggiano
corpi stiepidano
le acque le
loro ombre
sembrano nuvole
danzanti qui
da dove le anime
son soltanto
ponti non riesco
ad annegare
forse tra i lilium
saprei amarti
solo per poi
lasciarti ecco
ora galleggiano
anche i chiodi
e la croce
graffia il fondo
del profondo
mare che
profumo d'incenso
denudato tra
gli squali mi
ricorda l'eroina
smorta che
circola contro
senso nella mia
bocca che sapore
di viola il
tuo ultimo bacio
m'ha divelto
come lucifero
all'inferno ora
che abbraccio
l'averno spero
che il grano
sia meno freddo
e che tu cominci
ad amarmi
FOTTI IL PADRONE FACENDOGLI MANGIARE LA SUA STESSA MERDA!
NON COMPRARE LA NUOVA 500!
La macchina che decresce in dimensione ma aumenta in prezzo, lascia che se la guidi LAPO!
San Benedetto Del Tronto
Proposta in Piazza di alcune mamme, che si sono unite per la difesa dell'infanzia a favore delle sig.ra Maria Pia Maoloni e le sue due figlie, una bambina di tre e una di sette anni. La video intervista delle "mamme coraggio". Perchè proteggere un bambino è salvare l'umanità intera".Con questo slogan oggi mamme e cittadini sono scesi in piazza per una raccolta di firme a sostegno della vicenda che vede coinvolte la sig.ra Maria Pia Maoloni e le sue due figlie, una bimba di tre e una di sette anni.Mamme coraggio, potremmo definirle, perchè unite, non da uno spirito esibizionistico mediatico, ma semplicemente dal fatto di essere mamma, sensibili alla vicenda e di voler far qualcosa per aiutare l'infanzia che molte volte viene negata.Nella video intervista oltre alla testimonianza della sig.ra Maoloni, l'intervento di Cinzia Rottoli, motore infaticabile di questa iniziativa, e Annapiera Boellis durante la raccolta di firme.A coloro che hanno aderito, spille rosa con scritto "infanzia ferita, salviamo due bambine" e nastri celesti e rosa a sostegno dell'iniziativa.
P.s
Se nel caso ci fossero difficoltà con il video potete vederlo ache sul ilquotidiano oppure i su censurati.it
Per chi volesse approfondire la vicenda in questione e trovare dei link dove poter firmare la petezione vada su questo url che combatte quotidianamente contro la pedofilia e legga i commenti in particolare il primo quello di c antonella serafini di censurati
se sapessi
dove andrei
smetterei
giro contorto
tra spine di
grano e spire
contrite ho
voglia di
fuggire ma
quel che resta
lo devo ancora
capire forse le
sigarette non
bastano a
mozzarmi il fiato
ma quel che resta
di me è un incrollabile
fede al peccato ecco
perchè ho sposato
la morte per
addormentarmi
incerto tra le braccia
della sorte
Cari lettori,
quando il Parlamento approva una legge all’unanimità, di solito bisogna preoccuparsi. Indulto docet. Questa volta è anche peggio. L’altroieri, in poche ore, con i voti della destra, del centro e della sinistra (447 sì e 7 astenuti, tra cui Giulietti, Carra, De Zulueta, Zaccaria e Caldarola), la Camera ha dato il via libera alla legge Mastella che di fatto cancella la cronaca giudiziaria. Nessuno si lasci ingannare dall’uso furbetto delle parole: non è una legge “in difesa della privacy” (che esiste da 15 anni) nè contro “la gogna delle intercettazioni”. Questa è una legge che, se passerà pure al Senato, impedirà ai giornalisti di raccontare - e ai cittadini di conoscere - le indagini della magistratura e in certi casi persino i processi di primo e secondo grado. Non è una legge contro i giornalisti. È una legge contro i cittadini ansiosi di essere informati sugli scandali del potere, ma anche sul vicino di casa sospettato di pedofilia. Vediamo perché. Oggi gli atti d’indagine sono coperti dal segreto investigativo finché diventano “conoscibili dall’indagato”. Da allora non sono più segreti e se ne può parlare. Per chi li pubblica integralmente, c’è un blando divieto di pubblicazione, la cui violazione è sanzionata con una multa da 51 a 258 euro, talmente lieve da essere sopportabile quando le carte investono il diritto-dovere di cronaca. Dunque i verbali d’interrogatorio, le ordinanze di custodia, i verbali di perquisizione e sequestro, che per definizione vengono consegnati all’indagato e al difensore, non sono segreti e si possono raccontare e, di fatto, citare testualmente (alla peggio si paga la mini-multa). È per questo che, ai tempi di Mani Pulite, gli italiani han potuto sapere in tempo reale i nomi dei politici e degli imprenditori indagati, e di cosa erano accusati. È per questo che, di recente, abbiamo potuto conoscere subito molti particolari di Bancopoli, Furbettopoli, Calciopoli, Vallettopoli, dei crac Cirio e Parmalat, degli spionaggi di Telecom e Sismi. Fosse stata già in vigore la legge Mastella, Fazio sarebbe ancora al suo posto, Moggi seguiterebbe a truccare i campionati, Fiorani a derubare i correntisti Bpl, Gnutti e Consorte ad accumulare fortune in barba alle regole, Pollari e Pompa a spiare a destra e manca. Per la semplice ragione che, al momento, costoro non sono stati arrestati né processati: dunque non sapremmo ancora nulla delle accuse a loro carico. Lo stesso vale per i sospetti serial killer e pedofili, che potrebbero agire indisturbati senza che i vicini di casa sappiano di cosa sono sospettati. La nuova legge, infatti, da un lato aggrava a dismisura le sanzioni per chi infrange il divieto di pubblicazione: arresto fino a 30 giorni o, in alternativa, ammenda da 10 mila a 100 mila euro (cifre che nessun cronista è disposto a pagare pur di dare una notizia). Dall’altro allarga à gogò il novero degli atti non più pubblicabili.Anzitutto “è vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pm o delle investigazioni difensive, anche se non più coperti da segreto, fino alla conclusione delle indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare”. La notizia è vera e non é segreta, ma è vietato pubblicarla: i giornalisti la sapranno, ma non potranno più raccontarla. A meno che non vogliano rovinarsi, sborsando decine di migliaia di euro. È pure vietato pubblicare, anche solo nel contenuto, “la documentazione e gli atti relativi a conversazioni, anche telefoniche, o a comunicazioni informatiche o telematiche ovvero ai dati sul traffico telefonico e telematico, anche se non più coperti da segreto”. Le intercettazioni che hanno il pregio di fotografare in diretta un comportamento illecito, o comunque immorale, o deontologicamente grave sono sempre top secret. Bontà loro, gli unanimi legislatori consentiranno ancora ai giornalisti di raccontare che Tizio è stato arrestato (anche per evitare strani fenomeni di desaparecidos, come nel vecchio Sudamerica o nella Russia e nell’Iraq di oggi). Si potranno ancora riferire, ma solo nel contenuto e non nel testo, le misure cautelari, eccetto “le parti che riproducono il contenuto di intercettazioni”. Troppo chiare per farle sapere alla gente. E i dibattimenti? Almeno quelli sono pubblici, ma fino a un certo punto: “non possono essere pubblicati gli atti del fascicolo del pm, se non dopo la pronuncia della sentenza d’appello”. Le accuse raccolte (esempio, nei processi Tanzi, Wanna Marchi, Cuffaro, Cogne, Berlusconi etc.) si potranno conoscere dopo una decina d’anni da quando sono state raccolte: alla fine dell’appello. Non è meraviglioso? L’ultima parte della legge è una minaccia ai magistrati che indagano e intercettano ”troppo”, come se l’obbligatorietà dell’ azione penale fosse compatibile con criteri quantitativi o di convenienza economica: le spese delle Procure per intercettazioni (che peraltro vengono poi pagate dagli imputati condannati, ma questo nessuno lo ricorda mai) saranno vagliate dalla Corte dei Conti per eventuali responsabilità contabili. Così, per non rischiare di risponderne di tasca propria, nessun pm si spingerà troppo in là, soprattutto per gli indagati eccellenti. A parte «Il Giornale», nessun quotidiano ha finora compreso la gravità del provvedimento. L’Ordine dei giornalisti continua a concentrarsi su un falso problema: quello del “carcere per i giornalisti”, che è un’ipotesi puramente teorica, in un paese in cui bisogna totalizzare più di 3 anni di reclusione per rischiare di finire dentro. Qui la questione non è il carcere: sono le multe. Molto meglio una o più condanne (perlopiù virtuali) a qualche mese di galera, che una multa che nessun giornalista sarà mai disposto a pagare. Se esistessero editori seri, sarebbero in prima fila contro la legge Mastella. A costo di lanciare un referendum abrogativo. Invece se ne infischiano: meno notizie “scomode” portano i cronisti, meno grane e cause giudiziarie avrà l’azienda. Mastella, comprensibilmente, esulta: «Un grande ed esaltante momento della nostra attività parlamentare». Pecorella pure: «Una buona riforma, varata col contributo fondamentale dell’opposizione». Vivi applausi da tutto l’emiciclo, che è riuscito finalmente là dove persino Berlusconi aveva fallito: imbavagliare i cronisti. Ma a stupire non è la cosiddetta Casa delle Libertà, che facendo onore alla sua ragione sociale ha tentato fino all’ultimo di aumentare le pene detentive e le multe (fino al 500 mila euro!) per i giornalisti. È l’Unione, che nell’elefantiaco programma elettorale aveva promesso di allargare la libertà di stampa. Invece l’ha allegramente limitata con la gentile collaborazione del centrodestra. Ma chi sostiene che nell’ultimo anno non è cambiato nulla, ha torto marcio. Quando le leggi-vergogna le faceva Berlusconi, l’opposizione strillava e votava contro. Ora che le fa l’Unione, l’opposizione non strilla, anzi le vota. In vista del passaggio al Senato, cari lettori, facciamoci sentire almeno noi, giornalisti e cittadini.
Alzi la mano chi alla parola, anzi alla sigla, C.I.A. non visualizza immediatamente marcantoni agilissimi in abito scuro e auricolare, capaci di intercettare, subodorare, individuare, capire prima di tutti e meglio di tutti l’ennesima minaccia alla sicurezza nazionale del loro paese. Film come SPY GAME (con due agenti della C.I.A. del calibro di Robert Redford e Brad Pitt), serie televisive come ALIAS (con un’agente praticamente miracolosa come Jennifer Gardner) ci hanno dato un’immagine delle spie della C.I.A. assolutamente romantica, eroica, superiore alle capacità del comune essere umano. Entrano in un bar affollato e immediatamente, con una sola ampia occhiata individuano il nemico, lo isolano, lo rendono inoffensivo. Il cinema americano dal dopoguerra in poi ha svolto un’attività di propaganda a livello mondiale che si può riassumere in una sola, romanissima frase: “L’Americani so’ forti!”.
L’abbiamo pensato tutti, alcuni continueranno a pensarlo per sempre. Ma certo l’apertura degli archivi della Central Intelligence (?) Agency ha dato una bella botta all’immagine dell’elefante canaglia come veniva amorevolmente indicata l’agenzia per eccellenza. E da quello che esce dai colloqui tra il direttore Colby e il presidente Ford è si un elefante, ma imbranato come pochi. Scopriamo così che grosso modo dal 1950 al 1975
Dai documenti resi pubblici risulta che Henry Kissinger (premio Nobel per
Laura
Io,la Fata Sconsy e il Folletto Flesh, abbiamo trascorso una domenica all'Indiana Jones, per realizzare delle foto per "La leggenda dell'orchidea Cegliese". Siamo andati alla ricerca della grotta fatata nei pressi della necropoli Etrusca, e poi città Romana, nella zona di Ferento.
Un angolo di "Paradiso Terrestre" in pieno degrado, una vergogna! Si corre il rischio di farsi male. Un viottolo pieno di rami secchi, tronchi spezzati che ostruiscono il passo, pochi scalini ricoperti di un profondo strato di fango. Sulla destra un dirupo privo di protezione, un vero peccato, un posto così bello, non può essere accessibile a trascorrere una domenica serena. Basterebbero tre giorni di lavoro, di due persone per ripulire il viottolo e mettere una ringhiera.
Eccola finalmente! La piccola grotta fatata rivestita di "adiantum capillus veneris", che cresce rigoglioso e spontaneo appare nella sua bellezza. Spuntano da ogni fessura le piccole foglioline di un verde delicato, bagnate da goccioline di acqua colorata di rosso. A destra due cascate, Acquarossa e Francalancia, scorrono copiose nei fossi facendosi strada tra la vegetazione rigogliosa. Qui abbiamo ripreso molte immagini.
La fata immersa nell'acqua, con le sue dita gioca con l'acqua, vestita di un telo antico fatto al telaio, attende l'arrivo della sua Principessa. Intorno solo il verde, interrotto a tratti da un bellissimo color rosso mattone. I raggi del sole penetrano a fatica, le piccole libellule si posano delicate sulle foglie. Si ode il rumore dell'acqua, che scorre nel suo letto veloce.
franca bassi
La Fondazione De André raccoglie gli scritti inediti del cantautore
Alcuni frammenti di scritti inediti del cantautore Fabrizio De André sono stati trovati e raccolti.
“I ragazzi della Fondazione De André stanno facendo un lavoro molto impegnativo per catalogare i tanti materiali tra appunti scritti, aforismi e altro ancora”, ha dichiarato la vedova del cantautore Dori Ghezzi, che ha poi continuato: “Escludo ci sia materiale con cui ricostruire un eventuale disco mancato di Fabrizio: sono molti, invece, gli scritti 'sopravvissuti' ai traslochi”. (Fonte il quotidiano La Repubblica del 25\6\2007 )
oggi la
tristezza
è un vagone
vacante
di serpenti e
tormenti
troppo allegri
per esser spenti
cadono le
stelle sul mio
viso m'avvicino
al paradiso
un'altro affitto
da pagare la
sifilide consuma
le calze sputo
sangue tra
sorrisi di carte
e bicchieri distanti
ecco i corvi
distinti signori
continuano a
perdere contro le
rondini rilanciano
occhi io passo
la mano il sussulto
d'un binario m'ha
svegliato svaliggiato
della mia coscienza
spero che la
pioggia porti pazienza
se ancora la
indosso a
tratti aspetto la
bufera spero che
mi maltratti
mentre imbocco
la sera
Tutti bravi a dire abc e poi non si ha il coraggio di andare avanti. Tutti bravi a fare le vittime e dare la colpa dei propri sbagli ad altri. Tutti bravi a essere volgari e a trovare il giusto momento per dire parole insensate. La gente è brava a fare del male, credono di mettere in ridicolo il nemico...ma i primi sono loro ad esserlo. Sono pronti a distruggerti, a rovinare il rapporto che hai con la persona a te più cara. E non ci sono ragioni. Cadi giù, sempre più giù, non trovi nulla a cui aggrapparti, nè una spalla su cui piangere. Rimani solo. Non capiscono che le parole devono essere usate correttamente, tante frasi messe insieme sono peggio di un colpo di fucile, ma a loro non interessa nulla. Ridono, godono dietro quella brutta maschera che hanno. Ti lasciano morire.. e il bene che prima regnava nel cuore non c'è più, sparito, bruciato in un piccolo istante. E c'è da dire solo una cosa...
Vergognatevi!!!
per le parole false che dite, per la vostra mentalità, per il vostro orgoglio, per il vostro schifo, ma soprattutto per la vita di merda che fate!!!
Sara…jeans a vita bassa e magliette attillate, troppo truccata per essere una bambina, troppo fragile per essere una donna, Sara…troppi sogni in un vicolo sporco alla periferia di Palermo, dove si cresce in fretta e le favole non esistono più o forse non sono mai esistite…Sara che canta a squarciagola le canzoni di un vecchio cd e si sente una diva, come quelle della televisione, balla e poi si inchina davanti ad un pubblico fatto di bambole di pezza, che la fissano con vuoti occhi stanchi. Quando era cominciato tutto questo? Gli uomini avevano iniziato a guardarla in quel modo strano, che un po’ la spaventava, ma la faceva sentire importante. La sera sua madre piangeva, stirava,lavava,badava ai suoi cinque fratelli e poi non faceva che piangere, sembrava una vecchia eppure aveva solo quarant’anni, suo padre quasi non lo ricordava, era andato via tanti anni prima…la notte rimaneva sveglia fino a tardi a sognare di scappare via da tutto quel dolore, da tutta quella miseria, no, lei non avrebbe fatto quella fine, sarebbe diventata una star della televisione, non faceva parte di quel mondo, era troppo bella per appassire nelle lacrime come sua madre.
Così, quando aveva un po’ di tempo libero, si chiudeva nella sua stanza e giocava a fare la velina, appena riusciva a mettere da parte qualche euro correva assieme alle amiche al vicino mercato rionale a comprare cd, trucchi e vestiti…il passaporto per fuggire via…il ragazzo non ce l’aveva, non voleva stare con uno del quartiere, erano tutti così banali, non facevano che fumare, andare in giro in moto, parlare di calcio, fischiare quando le ragazze passavano davanti a loro, le altre arrossivano e ridacchiavano,ma Sara no, mai, andava avanti a testa alta, guardandoli con disprezzo…un giorno avrebbe incontrato un ragazzo ricco, come quelli delle soap e avrebbe avuto vestiti firmati, grandi macchine con l’autista, ville con piscina e poi alla sera il suo principe azzurro sarebbe tornato da lavoro con grandi mazzi di rose e diamanti, niente miseria, niente lacrime, avrebbe portato con sé anche la madre e i fratelli. Ogni tanto sarebbe tornata nel vecchio vicolo, perché la gente potesse vederla in tutto il suo splendore e avrebbe sentito su di sé sguardi carichi di approvazione ed invidia…
Sara…jeans a vita bassa e magliette attillate, troppe fiabe in un mondo dove è difficile sognare, dove la speranza ha lasciato il posto a secoli di rassegnazione, Sara coi vestiti strappati e il sangue che gli scorre tra le cosce e giù fino alle gambe, quel dolore profondo nel corpo e nell’anima, quell’uomo, l’odore del suo sudore, quel corpo troppo più forte del suo, ancora da bambina, malgrado i vestiti e il trucco.
Ieri ha messo via i suoi vestiti da finta vamp e le bambole di pezza, guarda fuori dalla finestra i cumuli d’immondizia, tristi monumenti ad un mondo che dimentica, poi si passa una mano sulla pancia e si siede a piangere, come sua madre, come tutte le donne di quel quartiere che non avrebbe mai lasciato, aspettava un figlio…forse sarebbe stata una bambina…forse avrebbe avuto più fortuna e sarebbe riuscita ad andare via o sarebbe rimasta in quel vicolo sporco contando sulle note di uno dei suoi vecchi cd…
Reagisci, tu vali e non farti schiacciare da nessuno!
( sottofondo: Gracias a la Vida Mercedes Sosa & Joan Baez -)
-ooo-
Con queste parole mi piacerebbe invitare a reagire tutti coloro che si fanno trascinare dall’insoddisfazione altrui, fino ad arrivare a tormentare la propria vita.
Reagire senza violenza, ma con intelligenza, con lucida circospezione.
Come?
Continua su Nero assenso
Grazie dell'attenzione
Ma non usciamo dal seminato.
Su un punto l’americano viene preso in castagna: alla domanda sul come avesse il popolo tedesco potuto accettare una cosa simile, il nazista avrebbe risposto grossomodo: “quello che abbiamo fatto noi con gli Ebrei l’avete sempre fatto voi con gli Afroamericani”, ghettizzati, discriminati per legge, sfruttati.ra, nessuno ha mai messo i Neri in campi di concentramento, era un’esagerazione retorica volta a spiazzare l’avversario, ma nella sostanza Goering aveva ragione, aveva mostrato come anche un paese democratico può conservare sia a livello istituzionale che psicologico forme di razzismo e discriminazione che sono difficili da superare.
Passiamo ai nostri giorni.
Se una persona che viene dal Marocco in Italia
1) lavora onestamente
2) studia
3) conosce e si innamora di una donna italiana (Khadija)
4) i due si sposano
5) lavorano insieme per tradurre e diffondere documenti in lingua araba
qual è la nostra reazione ?
Non c’è niente di male. Fanno la loro vita e diffondono la fede in cui credono.
Buona fortuna.
Ma se l’uomo, Abou Elkassim Britel cittadino italiano d’origine marocchina, viene arrestato in Pakistan e poi con una extraordinary rendition della CIA (quella che il parlamento UE ha dichiarato illegale, facendo finta di non saperne nulla) consegnato alle amorevoli cure della polizia marocchina, dove viene pestato, torturato e processato in modo sommario, lo stato italiano e l’opinione pubblica, informati dalla nostra stampa di parastato non dovrebbero intervenire ?
Questo pover’uomo e sua moglie sono in difficoltà, ed è nostro dovere intervenire e fare il possibile per aiutarlo: siamo esseri umani e del resto…cittadinanza comune, ca77i comuni
Lo stato italiano fa schifo: se aiutiamo il povero Abou (detto Kassim) ad essere trattato come qualunque essere umano ha diritto di essere trattato non cambieremo le cose da così a così, ma certamente faremo un piccolo, grande passo avanti.
L’apparato democratico va preservato negli aspetti che funzionano bene e migliorato in quelli poco curati, per evitare che la macchina si inceppi.
Per mettere un po’ d’olio negli ingranaggi è possibile aderire alla campagna No More Word, indetta da varie ONG, come IND, UNACR e Secondo Protocollo (ma non sono le sole), inviando una email con nome e cognome all’indirizzo email che trovate sotto nomoreword@secondoprotocollo.org.
In questo modo verrà recapitata una email di protesta all’ambasciata marocchina in Italia, oltre che ai ministeri italiani degli Interni, degli Esteri e di Grazia e Giustizia
Consiglio anche di leggere le considerazioni-appello, che condivido in pieno, di Elisa
Il profumo delle ginestre in fiore
mi ricorda di te,
amore lontano.
sono sola...
ma a te sto pensando.
Guardo alla finestra
il giallo della tua ginestra
e ti sento vicino.
Buonasera!
Intanto ti ringrazio per avermi invitata qui e farmi partecipare al tuo blog :) ho letto alcuni post, quelli più recenti. Vuoi la verità? Non ho capito niente!!! Ti prego non ti offendere, ma su certi argomenti sono veramente ignorante.
Cosa dire.. non so se è il luogo adatto per parlare di questo argomento ma... spero voi tutti sappiate cosa è successo qualche settimana fa in calabria: un 32enne ha ammazzato i genitori. Beh anche se era un genio in pc era un pazzo.. mi chiedo come può un uomo premeditare l'uccisione delle persone che lo hanno cresciuto, curato...per me dire che era pazzo non è una giustificazione.
E poi i corpi... scomparsi! C'è chi dice che sono in una discarica, chi seppelliti sulla spiaggia... ma a cosa e a chi credere?
Buona serata a tutti!!
da avvenire 22 Giugno 2007 MATTUTINO | ||
AMARE E ODIARE | ||
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Valle del Simento - I comitati ambientalisti simetini si stanno attivando per fare una conferenza dei servizi per meglio affrontare, con l'aiuto dei sindaci dei comuni interessati, il proiblema dell'emergenza rifiuti nella Valle del Simeto. Per molti di loro l'accordo Prodi-Cuffaro potrebbe essere un bluff. Intanto continua il presidio a Parternò ed a S.Maria di Licodia. Dal sito "etnarossa" si evince la la Cgil ha elaborato un documento sull'emer4genza rifiuti in Sicilia. I sindacalisti nell documento hanno scritto: "Nell’ultimo convegno, infine, promosso il 5 Giugno scorso, dal titolo “Una rivoluzione energetica per un nuovo modello di sviluppo”, si è sostenuto che la Sicilia deve diventare il centro propulsore dell’intera area euro - mediterranea per la ricerca, lo sviluppo di tecnologie nella produzione di fonti rinnovabili ed idrogeno. Abbiamo chiesto - continuano i redattori dell'epistola - con forza una nuova politica industriale per un nuovo modello di sviluppo: non più cattedrali nel deserto ma industrie innovative e "verdi", poli energetici più sinergici, più "leggeri" e compatibili ecologicemente". Il Governo, invece, ha dato come risposta alle esigenze della Regione Sicilia l'intesa Prodi - Cuffaro. La Sicilia, grazie a questa "intesa", potrebbe diventare una grande piattaforma del centro del Mediterraneo per l'incenriemtno dei rifiuti e l'emissione di gas altamente inquinanti: I adti parlano chiaro: la mRegione Sicilia sopporta il 15% di tutte le emissioni di gas serra del Paese con appena il 3% din presenza di industrie in ambito nazionale. Nel documento non mancano testimoniaze atte a darew forza a quanti pensano che Mafia - Politica e Ambiente in Italia siano divenute una cosa sola:"Pesantissimo è stato anche il giudizio della Corte dei Conti, secondo cui la violazione delle direttive europee in materia di appalti pubblici, ha comportato l’affidamento della realizzazione dei quattro grandi inceneritori a prescindere dall’acquisizione dell’informativa antimafia. Tale comportamento, definito “particolarmente imprudente” dalla Corte, ha comportato che una delle società riunite in associazione temporanea di imprese, aggiudicataria di due dei quattro inceneritori, risultasse infiltrata dalla criminalità mafiosa". Nel documento sono stati riportati anche dei dati riferito ad un'analisi della Corte dei Conti risalente al 2006:dal 1999 al 2005, evidenziano come la percentuale in Italia dei rifiuti smaltiti in discarica è passata dal 76,7% al 54,3%, in Sicilia il dato è sconcertante: dal 97,2% al 90,7%, meno di sette punti.La raccolta differenziata nella Regione Sicilia è cresciuta dall’1% del 1998 al 5,5% del 2005, mentre la media nazionale era pari al 23,3%. Nella frazione Secca, ad oggi, non è operante alcun impianto din selezione rifiuti.In Sicilia si sono raggiunti due soli primati sullo smaltimento dei rifiuti: tra le più basse percentuali di raccolta differenziata d’Italia ed il più alto numero di ATO, che malgrado le disposizioni contenute in Finanziaria Regionale non si riescono ancora a ridurre.Nel documento della Cgil, inoltre, si legge:"Un ricorso così massiccio all’incenerimento determinerebbe, nei quattro siti previsti, un preoccupante aumento delle emissioni inquinanti in atmosfera, che seppur ridotte del 50%, nel caso in cui l’accordo dovesse essere applicato, sarebbero ugualmente pericolose e potrebbero non essere controllabili, vista la mancanza strutturale ed atavica nella nostra Regione di un sistema di monitoraggio efficiente ed efficace, in grado di verificare e controllare le emissioni".Non mancano i casi di mobbing verso chi tentas di far capiere la realtà dei fatti. Due impiegati presso l’Assessorato Territorio e Ambiente del Servizio 3 “Tutela dell’inquinamento atmosferico e della Unità Operativa S3, infatti, stanno per essere licenziati perchè hanno presentato delle irregolarità per la struttura di smaltimento rifiuti che stà per essere aperta presso la località Bellolampo.
Romilda Marzari
corriere della sera tramite msn.it \ bing Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...