il primo ringrazio la compagna di viaggio di facebook Rosalba leoni e il sito http://perquelchemiriguarda.blogspot.com per avermi fornito e fatto conoscere tale documento
la seconda
Proponiamo il testo dell'ultima intervista rilasciata dal giudice Borsellino nella versione integrale. | ||
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«A Palermo la prima volta (è la risposta di Borsellino; ai giornalisti interessa capire in quale periodo il mafioso vivesse ad Arcore, NDR». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Fra il '75 e l'80, probabilmente fra il ‘75 e l’80». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Sicuramente era dimorante a Milano anche se risulta che lui stesso afferma di spostarsi frequentemente tra Milano e Palermo». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«A Milano credo che lui dichiarò di gestire un'agenzia, ippica o qualcosa del genere. Comunque che avesse questa passione dei cavalli risulta effettivamente la verità, perché anche nel processo, quello delle estorsioni di cui ho parlato, non ricordo a che proposito venivano fuori i cavalli. Effettivamente dei cavalli, non "cavalli" per mascherare il traffico di stupefacenti». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Guardi: se avessi la possibilità di consultare gli atti del procedimento molti ricordi mi riaffiorerebbero...» | Non c’è né domanda, né risposta |
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«...Buscetta lo conobbe già come uomo d'onore in un periodo in cui furono detenuti assieme a Palermo antecedente gli anni Ottanta, ritengo che Buscetta si riferisca proprio al periodo in cui Mangano fu detenuto a Palermo a causa di. quell’estorsione nel processo dei cani con la testa mozzata... Mangano negò in un primo momento che ci fosse stata questa possibilità d’incontro... ma tutti e due erano detenuti allUcciardone qualche anno prima o dopo il 77». | Non c’è né domanda, né risposta |
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«Posso dire che sia Buscetta che Contorno non forniscono altri particolari circa il momento in cui Mangano sarebbe stato fatto uomo d’onore. Contorno, tuttavia – dopo aver affermato, in un primo tempo, di non conoscerlo – precisò successivamente di essersi ricordato, avendo visto una fotografia di questa persona, un presentazione avvenuta in un fondo di proprietà di Stefano Bontade (uno dei capi dei corleonesi. NDR)». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Questo ritengo che risulti anche nella dichiarazione di Antonino Calderone [Borsellino poi indica un altro pentito ora morto, Stefano Calzetta, che avrebbe parlato a lungo dei rapporti tra Mangano e una delle famiglie di corso dei Mille, gli Zanca, NDR]...». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Non sono a conoscenza di questo episodio». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Sì, le posso dire che era uno di quei personaggi che, ecco, erano i ponti, le “teste di ponte” dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia. Ce n’erano parecchi ma non moltissimi, almeno tra quelli individuati. Un altro personaggio che risiedeva a Milano, era uno dei Bono, [altri mafiosi coinvolti nell'inchiesta di San Valentino, NDR] credo Alfredo Bono che nonostante fosse capo della famiglia della Bolognetta, un paese vicino a Palermo, risiedeva abitualmente a Milano. Nel maxiprocesso in realtà Mangano non appare come uno degli imputati principali, non c'è dubbio comunque che... è un personaggio che suscitò parecchio interesse anche per questo suo ruolo un po’ diverso da quello attinente alla mafia militare, anche se le dichiarazioni di Calderone [nel'76 Calderone è ospite di Michele Greco quando arrivano Mangano e Rosario Riccobono per informare Greco di aver eliminato i responsabili di un sequestro di persona avvenuto, contro le regole della mafia, in Sicilia, NDR] lo indicano anche come uno che non disdegnava neanche questo ruolo militare all'interno dell'organizzazione mafiosa...». | <<Sì, guardi le posso dire che era uno di quei personaggi che ecco erano i ponti, le teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord – Italia>>.
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«Sì, secondo le dichiarazioni di Calderone». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Diceva "cavalli” e diceva “magliette”, talvolta». | <<Si, tra l'altro questa tesi dei cavalli che vogliono dire droga, è una tesi che fu avanzata alla nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta al dibattimento, tanto è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxi processo per traffico di droga>> |
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«Si, comunque non è la prima volta che viene utilizzata, probabilmente non si tratta della stessa intercettazione. Se mi consente di consultare [Borsellino guarda le sue carte, NDR). No, questa intercettazione è tra Mangano e uno della famiglia degli Inzerillo... Tra l'altro questa tesi dei cavalli che vogliono dire droga è una tesi che fu asseverata nella nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta in dibattimento, tant'è che Mangano fu condannato». | <<Beh, nella conversazione inserita nel maxi-processo, si parla di cavalli da consegnare in albergo, quindi non credo potesse trattarsi effettivamente di cavalli, se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all'ippodromo o comunque al maneggio, non certamente dentro l'albergo>>. |
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«Dell’Utri non è stato imputato nel maxiprocesso, per quanto io ricordi. So che esistono indagini che lo riguardano e che riguardano insieme Mangano». | <<Dell'Utri non è stato imputato del maxi processo per quanto io ne ricordi, so che esistono indagini che lo riguardano e che riguardano insieme Mangano>>. |
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«Si. Credo che ci sia un’indagine che attualmente è a Palermo con il vecchio rito processuale nelle mani del giudice istruttore, ma non ne conosco i particolari». | <<Si, credo che ci sia un'indagine che attualmente è a Palermo con il vecchio rito processuale nelle mani del giudice istruttore, ma non ne conosco i particolari>>. |
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Non ne conosco i particolari. Potrei consultare avendo preso qualche appunto (Borsellino guarda le carte. NDR), cioè si parla di Dell’Utri Marcello e Alberto, entrambi». | <<Non ne conosco i particolari, potrei consultare avendo preso qualche appunto, cioè si parla di Dell'Utri Marcello e Alberto, di entrambi>>. |
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«Sì». | <<Sì>>. |
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«Sì». | <<Sì>>. |
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«Si tratta di atti processuali dei quali non mi sono personalmente occupato, quindi sui quali non potrei rivelare nulla» | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Nella conversazione inserita nel maxiprocesso, se non piglio errori, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo (Borsellino sorride. NDR). Quindi non credo che potesse trattarsi effettivamente di cavalli. Se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all’ippodromo, o comunque al maneggio. Non certamente dentro l’albergo». |
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«Oddio, i ricordi! Probabilmente si tratta del Plaza (l’albergo di Antonio Virgilio. NDR) di Milano». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Sì» | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Non mi dovete fare queste domande su Dell'Utri perché siccome non mi sono interessato io personalmente, so appena… dal punto di vista, diciamo, della mia professione, ne so pochissimo, conseguentemente quello che so io è quello che può risultare dai giornali, non è comunque una conoscenza professionale e sul punto non ho altri ricordi». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Non è una considerazione che induce alcuna conclusione... a Palermo gli uomini d’onore sfioravano le 2000 persone, secondo quanto ci racconta Calderone, quindi il fatto che fossero di Palermo tutti e due, non è detto che si conoscessero». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Beh, considerando che Mangano apparteneva alla famiglia dì Pippo Calò... Palermo è la città della Sicilia dove le famiglie mafiose erano le più numerose – almeno 2000 uomini d'onore con famiglie numerosissime - la famiglia di Stefano Bontade sembra che in certi periodi ne contasse almeno 200. E si trattava comunque di famiglie appartenenti a un'unica organizzazione, cioè Cosa Nostra, i cui membri in gran parte si conoscevano tutti e quindi è presumibile che questo Rapisarda riferisca una circostanza vera... So dell'esistenza di Rapisarda ma non me ne sono mai occupato personalmente» | <<Palermo è la città della Sicilia dove le famiglie mafiose erano più numerose, si è parlato addirittura in un certo periodo almeno di duemila uomini d'onore con famiglie numerosissime, la famiglia di Stefano Bontade sembra che in un certo periodo ne contasse almeno 2000, si trattava comunque di famiglie appartenenti ad una unica organizzazione, cioè Cosa Nostra, i cui membri in gran parte si conoscevano tutti, e quindi è presumibile che questo Rapisarda riferisca una circostanza vera>>. |
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<<So dell'esistenza di Rapisarda, ma non me ne sono mai occupato personalmente>>. |
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«Credo che attualmente se ne occupi .... ci sarebbe un'inchiesta aperta anche nei suoi confronti ... » | Non c’è né domanda, né risposta |
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«Che Alamia fosse in affari con Ciancimino è una circostanza da me conosciuta e che credo risulti anche da qualche processo che si è già celebrato. Per quanto riguarda DellUtri e Rapisarda non so fornirle particolari indicazioni trattandosi, ripeto sempre, di indagini di cui non mi sono occupato personalmente». | <<Che Alamia fosse in affari con Ciancimino è una circostanza da me conosciuta e che credo risulti anche da qualche processo che si è già celebrato. Per quanto riguarda Rapisarda e Dell'Utri, non so fornirle particolari indicazioni, trattandosi ripeto sempre di indagini di cui non mi sono occupato personalmente>>. |
Non le sembra strano che certi personaggi, grossi industriali come Berlusconi, Dell'Utri, siano collegati a uomini d'onore tipo Vittorio Mangano? |
| <<All'inizio degli anni Settanta, Cosa Nostra cominciò a diventare un'impresa anch'essa, un'impresa nel senso che attraverso l'inserimento sempre più notevole, che ad un certo punto diventò addirittura monopolistico, nel traffico di sostanze stupefacenti , Cosa Nostra cominciò a gestire una massa enorme di capitali, una massa enorme di capitali, dei quali naturalmente cercò lo sbocco, cercò lo sbocco perchè questi capitali in parte venivano esportati o depositati all'estero e allora cosìsi spiega la vicinanza tra elementi di Cosa Nostra e certi finanzieri che si occupavano di questi movimenti di capitali>>. |
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«Non le saprei dire in proposito.. Anche se, dico, debbo far presente che come magistrato ho una certa ritrosia a dire le cose di cui non sono certo poiché ci sono addirittura... so che ci sono addirittura ancora delle indagini in corso in proposito, per le quali non conosco addirittura quali degli atti siano ormai conosciuti e ostensibili e quali debbano rimanere segreti. Questa vicenda che riguarderebbe i suoi rapporti con Berlusconi è una vicenda - che la ricordi o non la ricordi - comunque è una vicenda che non mi appartiene. Non sono io il magistrato che se ne occupa, quindi non mi sento autorizzato a dirle nulla». | <<Non le saprei dire in proposito o anche se le debbo far presente che come magistrato ho una certa ritrosia a dire le cose di cui non sono certo, so che ci sono addirittura ancora delle indagini in corso in proposito, per le quali non conosco quale atti sono ormai conosciuti, ostensibili e quali debbono rimanere segreti, questa vicenda che riguarderebbe i suoi rapporti con Berlusconi, è una vicenda che la ricordi o non la ricordi, comunque è una vicenda che non mi appartiene, non sono io il Magistrato che se ne occupa quindi non mi sento autorizzato a dirle nulla>>. |
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«So che c'è un'inchiesta ancora aperta». | <<So che c'è un'inchiesta ancora aperta>>. |
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«Su Mangano credo proprio di si, o comunque ci sono delle indagini istruttorie che riguardano rapporti di polizia concernenti anche Mangano». | <<Sì>>. |
Concernenti cosa? |
«Questa parte dovrebbe essere richiesta... quindi non so se sono cose che si possono dire in questo momento». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«A prescindere da ogni riferimento personale, perché ripeto dei riferimenti a questi nominativi che lei fa io non ho personalmente elementi da poter esprimere, ma considerando la faccenda nelle sue posizioni generali: allorché l'organizzazione mafiosa, la quale sino agli inizi degli anni Settanta aveva avuto una caratterizzazione di interessi prevalentemente agricoli o al più di sfruttamento di aree edificabili. All’inizio degli anni Settanta Cosa Nostra cominciò a diventare un'impresa anch'essa. Un’impresa nel senso che attraverso l'inserimento sempre più notevole, che a un certo punto diventò addirittura monopolistico, nel traffico di sostanze stupefacenti, Cosa Nostra cominciò a gestire una massa enorme di capitali. Una massa enorme di capitali dei quali, naturalmente, cercò lo sbocco. Cercò lo sbocco perché questi capitali in parte venivano esportati o depositati all'estero e allora così si spiega la vicinanza fra elementi di Cosa Nostra e certi finanzieri che si occupavano di questi movimenti di capitali, contestualmente Cosa Nostra cominciò a porsi il problema e ad effettuare investimenti. Naturalmente, per questa ragione, cominciò a seguire una via parallela e talvolta tangenziale all’industria operante anche nel Nord o a inserirsi in modo di poter utilizzare le capacità, quelle capacità imprenditoriali, al fine di far fruttificare questi capitali dei quali si erano trovati in possesso». | Non c’è né domanda, né risposta |
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«E' normale il fatto che chi è titolare di grosse quantità di denaro cerca gli strumenti per potere questo denaro impiegare. Sia dal punto di vista del riciclaggio, sia dal punto di vista di far fruttare questo denaro. Naturalmente questa esigenza, questa necessità per la quale l'organizzazione criminale a un certo punto della sua storia si è trovata di fronte, è stata portata a una naturale ricerca degli strumenti industriali e degli strumenti commerciali per trovare uno sbocco a questi capitali e quindi non meraviglia affatto che, a un certo punto della sua storia, Cosa Nostra si è trovata in contatto con questi ambienti industriali». | <<E’ normale che chi è titolare di grosse quantità di denaro cerchi gli strumenti per poter impiegare questo denaro, sia dal punto di vista del riciclaggio, sia dal punto di vista di far fruttare questo denaro>> |
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«Ma, guardi, Mangano era una persona che già in epoca ormai diciamo databile abbondantemente da due decadi, era una persona che già operava a Milano, era inserita in qualche modo in un’attività commerciale. E' chiaro che era una delle persone, vorrei dire anche una delle poche persone di Cosa Nostra, in grado di gestire questi rapporti». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Ma tutti questi mafiosi che in quegli anni - siamo probabilmente alla fine degli anni ‘60 e agli inizi degli anni ‘70 - appaiono a Milano, e fra questi non dimentichiamo c'è pure Luciano Liggio, cercarono di procurarsi quei capitali, che poi investirono negli stupefacenti, anche con il sequestro di persona». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Entro ottobre di quest'anno ... ». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Certamente…». | Non c’è né domanda, né risposta. |
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«Passerà del tempo prima che ... ». | Non c’è né domanda, né risposta. |
Nel 2000, durante il suo breve mandato di direttore del TG1, Gad Lerner decide di non mandare in onda quell'intervista, sostenendo: <<Non sono per niente coraggioso [...] Vivo nella bambagia e non l’ho mai nascosto. [...] Non ho trasmesso (e neppure con il senno di poi trasmetterei) un’intervista che mi venne recapitata, opera di giornalisti francesi, già montata e confezionata, dal direttore di un altro canale Rai, pochi giorni dopo il mio insediamento. Celli e Zaccaria mi avevano nominato all’insaputa del governo e delle forze politiche abituate a dire la loro sul direttore del Tg1. Intorno a me c’era già molta diffidenza per questo. Ho avuto l’impressione mi si chiedesse una sorta di preventivo schieramento interno su una materia che non ero in grado di controllare. Chiamala prova del fuoco, o polpetta avvelenata. A più di sette anni di distanza è ormai evidente che quella intervista non conteneva notizie fondamentali su Berlusconi. Non modificherei in alcun modo la mia scelta di allora>>.
L'allora DS Fabio Mussi commentò: <<"In qualunque sistema informativo sarebbe stata mandata in onda ad un orario di massimo ascolto e poi sarebbero stati invitati i protagonisti a parlarne. Invece la cassetta è scomparsa...>>
Solo un allora semi-sconosciuto Marco Travaglio, intervistato da Daniele Luttazzi durante la puntata di Satyricon del 14 Marzo 2001, ne parlò. Conclusione? Il programma Satyricon venne chiuso dall'editto bulgaro di Berlusconi...
Quante volute omissioni da parte dei media anche sulla morte dei due magistrati...
Gli elementi ci sono, ma l'informazione "ufficiale", a quanto pare, preferisce non parlarne (il motivo non è tanto difficile da capire). Per non parlare degli altri capi d'imputazione di Berlusconi, ma per questo occorrerebbe un gruppo a parte, anche se ve ne sono già alcuni in cui se ne discute. Per questo esorto tutti a diffondere il più possibile tali notizie e comunicare l'esistenza di spazi in rete (in questo caso di un gruppo) in cui si discute di questioni di cui chi ci governa si guarda bene dal fare.
E questa gente oggi ci rappresenta in Parlamento anzi che abbiamo portato noi perchè disinformati per conformismo , per paura di cambiare o per proteggere i nostri interessi coem agffermava questa canzone profetica scritta da Mcr prima delel elezioni del 1994 dal titolo profetico
Giro di vite in arrivo
E' cominciato il silenzio ai bordi della Milano da bere
tra i padri di famiglia coi loro bot e le loro mercedes
timorati di Dio e delle tasse, elettori di Craxi e dei suoi
spaventati di perdere tutto se qualcuno li avesse sorpresi
è continuato a Pontida in un grido di rabbia e paura
di geometri con lo spadone, di dentisti con l'armatura
decisi a difendere il Patrol e la villetta sulla tangenziale
le nigeriane sui viali e la loro evasione fiscale
Hey-oh stanno arrivando armati di spranghe e luoghi comuni
non lasceranno che niente cambi, c'è un giro di vite in arrivo
Eh-oh attento alle spalle a dove e con chi vai in giro la sera
a quello che dici ai sogni che fai
c'è un giro di vite in arrivo
e adesso è come un'onda, un'onda nera e appiccicosa
che cola dalle TV e dai settimanali rosa
che uccide i nostri pensieri, che ci droga di calcio e sesso
e intanto chi tira le fila insabbia e corrompe e non ha mai smesso
e quindi devi decidere cos'hai intenzione di fare
rimanere in riva al Lough Derg a vedere le fate danzare
oppure seguirmi a Carlow e andare incontro al nostro destino
una guerra che non si può vincere e una stella a guidare il cammino
Hey-oh fai la tua scelta,
c'è già chi è partito e chi ha rinunciato
che la fortuna sia con tutti loro,
c'è un giro di vite in arrivo
Eh-oh la resa dei conti,
se hai delle carte giocale e spera
ma stai attento, il gioco è truccato,
c'è un giro di vite in arrivo...
La resa dei conti è in arrivo
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