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il Moscow Music Peace Festivall 12 e 13 agosto del 1989 a Mosca nello Stadio Lenin la woodstock che porto al crollo del muro dei Berlino e alla fine della guerra fredda

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La bufera di libertà che soffia sull’Europa nel 1989 arriva da lontano: inizia con la salita al soglio pontificio di Papa Wojtyla nel 1978, continua con l’azione di Lech Walesa in Polonia e deflagra grazie alle mosse di Mikhail Gorbachev in Russia. Nell’estate del 1989, due mesi prima della caduta del Muro, trova anche la più improbabile delle colonne sonore: un festival che per la prima volta porta il rock occidentale al di là della  cortina di ferro. Si chiama Moscow Music Peace Festival, e per due giorni ospita dentro lo stadio Lenin esaurito Bon Jovi, Motley Crue, Ozzy Osbourne, Skid Row, Cinderella, Scorpions e molti altri . un evento che rappresenta per il blocco sovietico quello che Woodstock è stato per l’Occidente. E chissà che la fine dell’Unione Sovietica per come il mondo l’ha conosciuta non cominci proprio qui, mentre una rockstar americana taglia in due la folla dello Stadio Lenin e tutto il 1989. Inizia con questo prologo il nuovo viaggio di Riccardo Gazzaniga in

Le ragazze del radio: uno dei segreti più terribili d’America

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visto  l'indirizzo del sito  da cui  ho tratto la storia  d'oggi     credevo fosse  uno di  quelli acchiapalike  pieni  pubblicità  o  con news  sensazionalistiche  o inventatre  . invece :  alla  fine dell'articolo  compare questa  scritta Poi ho  fatto  varie ricerche . ed  ecco  che ho trovato  conferma .  oltre  all'articolo  di    commentimemorabili    che  trovate sotto  ecco    cosa  dice  https://www.notizie.it/ragazze-radio-salvarono-lavoratori/ La storia dimenticata delle ragazze del radio, le cui morti salvarono migliaia di lavoratori   8 Maggio 2017    di  Linda Condividi su Facebook Non vengono mai ricordate, ma le ragazze che morirono a causa del radio durante la prima guerra mondiale sono le anticipatrici dei diritti dei lavoratori Durante la prima guerra mondiale, centinaia di giovani donne andarono a lavorare nelle fabbriche di orologi, dipingendone i quadranti con della  vernice luminosa al radio . Ma presto le ragazze, c

Il medico di Lampedusa, oggi europarlamentare, continua a essere presenza fissa sul molo Favaloro. Perché 30 anni non possono essere dimenticati, e tanto ancora si può fare

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da  https://www.vanityfair.it/news/storie-news del 31\8\2019   Da qualche anno a questa parte tutti i weekend  Pietro Bartolo  si mette in viaggio. Europa, Italia, nord, sud, isole. Scuole, circoli, convegni, associazioni, piazze. «Ufficialmente» Pietro Bartolo presenta i suoi libri (prima  Lacrime di sale , ora  Le stelle di Lampedusa ), ma in pratica racconta quel che ha visto e che non può (e non vuole) dimenticare in 30 anni da medico di Lampedusa. Si porta dietro un cd, Pietro Bartolo, e mentre parla chiede di proiettare alle sue spalle, immagini, brevi video.Sono un pugno nello stomaco, dice, ma servono a capire meglio, a rispondere alle peggiori ovvietà dei nostri tempi «perché non te li porti a casa tua?», «non possiamo accoglierli tutti». In questa strana estate di crisi di governo, di navi ONG che continuano a rimanere ferme, in attesa, Pietro Bartolo – reso noto dal documentario  Fuocoammare  di Gianfranco Rosi e che da qualche mese porta avanti la sua «battaglia» an