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In nome del popolo Italiano vi ricorda qualcosa oltre le frasse espressa dai giudici che leggono le sentenze ed il film omonimo del 1971?

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N.B L  so che  dovrei usare  parole mie  , ma spesso  ( più di quanto   s'immagini )   capita  che  qualche  compagno\a  di strada  \  di viaggio,ma   anche no  ,  arrivi  prima di  te   e  lo esprimo meglio  concordo con quando  scroiv e sulla  sua bachec a di facebook   Giampaolo Cassitta  quando dice : << C'è gente che in nome dell’antica purezza e dell’orgoglio nazionale chiede di boicottare i negozi stranieri e scrive dei manifesti davvero imbarazzanti. In quei manifesti c’è tutta l’ignoranza, la protervia, la piccolezza, il razzismo insito e mai del tutto sopito di chi, davvero, pensa agli uomini in termini di “razza” e prova a utilizzare anche la parola popolo: “Aiuta il tuo popolo”. C’è da chiedersi dove queste  persone abbiano vissuto in questi ultimi anni. Se per caso siano stati ibernati e non abbiano capito che il “popolo” è divenuto in un mondo totalmente globalizzato un’accezione completamente diversa da quelle che essi immaginano.>> riferendosi al

Donne smettete di aver paura delle altre donne

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fonte originale  http://invececoncita.blogautore.repubblica.it/lettere/2017/04/19/ http://invececoncita.blogautore.repubblica.it/articoli/2017/04/19 Alessandra Leoni solleva quesiti che hanno a che fare con maschilismo e parità fra i sessi Alessandra Leoni  Da una lettera di Alessandra Leoni, Parma Alessandra ha 28 anni, una sorella gemella e un fratello minore. E’ nata a Milano, si è laureata alla Cattolica, è andata a vivere a Parma dove ha da poco trovato “un piccolo lavoretto, che è già qualcosa”. Vive da sola, ha qualche relazione anche lunga alle spalle. Mi scrive una lettera allegra e diretta piena di domande sulle relazioni sentimentali e sul sesso: il sesso come lo pensa lei, come lo pensano gli altri – il mondo fuori. “Perché se parlo di sesso con gli uomini, apertamente come fanno loro tra di loro, le donne mi additano come minaccia?”. “Perché se elogio una donna e le dico quanto è bella, che mi piace come parla e cosa dice, gli uomini (e anche le donne, sp

Mosul, il violinista che sfida l'Isis: torna a suonare nella città in guerra

"La musica è una cosa bellissima". E' il messaggio che Ameen Mokdad, musicista iracheno vuole lanciare al mondo. "Contro ogni terrorismo o ideologia che limita le libertà". Quando nel 2014 l'Isis prese il controllo della città di Mosul, la musica venne immediatamente vietata perché considerata peccaminosa. I miliziani irruppero nella casa del giovane e confiscarono tutti i suoi strumenti. Ora che l'esercito iracheno ha ripreso il controllo dell'area Ameen ha deciso di tornare nella sua città natale organizzando un piccolo concerto con il suo violino tra le rovine della moschea di Giona, sito caro tanto ai musulmani che ai cristiani. L'evento, pubblicizzato attraverso i social network, ha attirato alcuni curiosi. "La gente ama la musica", afferma il ragazzo. Nel breve video di tanto in tanto il rumore degli spari si mescola alle note del violino Ameed, ricordando che la lotta in città non è ancora terminata e che i combattimenti tra es

La nemesi del fondamentalismo libertario. Reportage dall’Olanda

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Il rock metallico sovrasta il rumore delle rotelle in piena velocità sull’impiantito di legno. Solo il tonfo dello skateboard che ricade al suolo dopo il fulmineo volo si distingue dal sottofondo musicale. Le linee ondulate orizzontali di sezioni cilindriche e di piani inclinati combinano strane armonie con gli archi ad ogiva sui lati della navata centrale e con quelli che si succedono prospetticamente verso il fondo dell’abside. Il bianco e beige delle attrezzature stridono col rosso cupo dei mattoni a vista e col mosaico ingrigito dell’abside: lo Spirito Santo che procede dal Figlio sulla croce e discende sulla Madonna e sugli apostoli. Sulla parete opposta un telone dipinto a olio viola e blu reca i tratti di un’ingenua figura demoniaca. Figure sottili con casco e ginocchiere saettano longitudinalmente prima di cadere o di frenarsi. Spicca la stazza corpulenta di Amy, un transessuale 28enne che fa anche il volontario per tenere aperta questa struttura: «Vengo qui a pattinare un

dittattura di presidi secondo la buona scuola di renzi Modena, una maestra di scuola elementare è stata sanzionata dalla preside perché "troppo permissiva" a lavoro. Dopo una perizia psicologica, la docente ha ottenuta una nuova idoneità al lavoro

stranerzza ci s'indigna per una donna che allatta ma si volta lo sguardo per le cose serie

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Questa foto ha scatenato una bufera su Instagram La foto in cui allatta il suo Tagir ha prodotto indignazione tra i followers di Aliya Shagieva, figlia del presidente del Kirghizistan. da   http://www.supereva.it/ Fonte: Instagram Uno scatto quasi innocuo, almeno per la nostra sensibilità, sta invece provocando delle reazioni assai più accese del previsto in Kirghizistan. A suscitare così tanto clamore è stata Aliya Shagieva, figlia del presidente che ha deciso di pubblicare sul suo profilo Instagram una immagine in cui allatta il suo bambino. Il 75% della popolazione del Paese è musulmana: questo atteggiamento da diva, nella percezione dei followers è distante dalla cultura locale. In particolare, sono finite un paio di foto in cui la figlia “ribelle” del Presidente, Almazbek Atambayev, allatta a seno nudo il suo Tagir. Qualche settimana fa, sempre sul suo profilo Instagram, Aliya, aveva già suscitato scandalo: la figlia del premier aveva attirato numerose critiche con

Boston Kathrine la rivoluzionaria di nuovo in corsa ritorno alla maratona dopo 50 anni

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https://it.wikipedia.org/wiki/Maratona_di_Boston https://it.wikipedia.org/wiki/Kathrine_Switzer Il numero sul pettorale sarà lo stesso: 261. Eppure di anni ne sono passati 50 da quando Kathrine S wizter lo indossò per diventare la prima donna a partecipare alla Maratona di Boston, nel 1967. La maratona era aperta solo agli atleti di sesso maschile fino al 1972. Nel 1967 l'atleta di sesso femminile  Kathrine Switzer  ha corso la maratona di Boston grazie a uno stratagemma e gli organizzatori cercarono di strattonarla fuori dalla pista. Infatti Le gare di fondo erano vietate alle atlete - considerate troppo fragili - e Kathrine usò un nome falso per registrarsi alla gara. Un giudice che l'aveva notata tra la folla cercò di strattonarla e impedirle di proseguire    foto sotto  )   ma il fidanzato la difese, lasciando che completasse la corsa in 4 ore e 20 minuti.  e impedirle di proseguire ma il fidanzato la difese, lasciando che completasse la c