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Riace, il sindaco Domenico Lucano è tra le persone più influenti al mondo

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la news di oggi è tratta , foto comprese da http://www.irpinianews.it/un-sindaco-meridionale-tra-i-leader-piu-influenti-del-mondo-ecco-perche/   http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/riace-il-sindaco-domenico-lucano-e-tra-le-persone-piu-influenti-al-mondo_2167796-201602a.shtml da Riace, il sindaco Domenico Lucano è tra le persone più influenti al mondo Lo sostiene la rivista americana "Fortune", che ha pubblicato la classifica delle 50 persone più "importanti" sulla Terra. E' l'unico italiano citato, fianco a fianco a nomi come Papa Francesco, Angela Merkel e Bono degli U2 di Lucrezia Agnes Domenico Lucano, sindaco di Riace da tre mandati, è pressoché sconosciuto al grande pubblico, ma secondo la rivista americana Fortune è tra le 50 persone più influenti al mondo, nonché unico italiano presente in classifica. Da quando è primo cittadino, Lucano ha accolto a Riace seimila immigrati: tutti hanno ricevuto una casa e un

c'è femminismo e femminismo . la orima rivendica la propria libertà del proprio corpo , la seconda disprezza i maschi specie quelli immigrati

La prima una campagna per un nuovo modello di corpo alternaticvoalla anoressia imposta dai media della moda Questo è il mio corpo, fatto per tutto ciò che voglio Questi corpi, le forme morbide e arrotondate, sono belli. Resilienti. Fieri. Corpi da far girar la testa. Protagonisti di una rivoluzione estetica. E' questo il messaggio di #ThisBody , nuova campagna lanciata da Lane Bryant per invitare tutte le donne a predere consapevolezza delle potenzialità dei loro corpi, a prescindere da ogni dimensione e colore della pelle. Davanti l'obiettivo del fotografo Cass Bird, si muovono le più famose modelle plus-size del momento: Ashley Graham, Precious Lee, Tara Lynn, Denise Bidot, Georgia Pratt. Onguna con un messaggio preciso: questi corpi non sono fatti per essere coperti ma per esprimere audacia, potenza, sensualità. Per amare ed essere amati. Dopo aver ridefinito il concetto di sexy con la campagna #ImNoAngel e aver preteso la stessa attenzione mediatica pe

"Ero forestiero, e mi avete imprigionato"

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Don Luigi Ciotti: «Come ai tempi della discriminazione razziale» «Non sic urezza, crudeltà. Non c’è altra parola per definire le misure sull’immigrazione approvate oggi, giovedì 2 luglio 2009, in Senato. Non c’è altra parola per definire questo accanimento contro chi fugge dalla miseria, dalla discriminazione, dall’oppressione, dalle guerre. Sono persone, prima che immigrati, quelle che chiedono di essere riconosciute e accolte nella legalità, nei diritti e doveri di ogni cittadino parte attiva del consorzio sociale. É doloroso constatare come questa legge ci faccia scivolare indietro, ai tempi della discriminazione razziale, negando i valori della Carta universale dei diritti umani, della nostra Costituzione, della Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Baluardi contro il ritorno della barbarie e della guerra, antidoti perché legge sia tutela del bene comune a partire dai più deboli, non legge del più forte. Sono vittime della povertà, gli immigrat

Senza titolo 1499

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Africa chiama Europa Questo blog affaticato cerca di scrivere qualcosa di non troppo scontato sul tema dei migranti, cosa difficile perché sulla questione si sono già espressi in tanti, comprese persone di grande competenza e autorevolezza. Tuttavia è troppo il disgusto per il consueto tatticismo con cui si muove il nostro governo nell’affrontare i problemi (*), accompagnato come sempre da una grande capacità mediatica che anche in questo caso va a sposarsi benissimo con le ventate emotive di ampi settori dell’opinione pubblica. E’ per me innegabile l’estrema complessità del problema, che esclude risposte facili sia nel senso dell’accoglimento che in quello del respingimento: trovo peraltro scontato che sia necessario porre un freno all’attuale flusso migratorio proveniente dal Mediterraneo, se penso a quanto poco può offrire l’Italia in termini di bacino occupazionale rispetto al potenziale numero di migranti provenienti dal continente africano, e senz’altro vanno affrontate le band