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Stalking e maltrattamenti: parla una donna sopravvissuta

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Il mio nome è Rosaria. Stamani come tutte le mattine ho cliccato il tuo blog . Ho avuto un tuffo al cuore. Le immagini del mio vissuto  scorrevano davanti ai miei occhi. Ho chiuso il computer,per rannicchiarmi a terra e lasciare che le lacrime scorressero sul mio viso. Ti scrivo e poi deciderai se pubblicare la mia lettera. Ho subito ogni forma di violenza dal mio ex marito. Una volta mi ha caricata di botte da farmi vomitare e poi ha preteso che mangiassi ciò che il mio stomaco aveva espletato sotto la minaccia della sua pistola d'ordinanza.                         Quando non mi segregava in casa scappavo dai miei genitori. IL  lupo veniva a riprendermi travestito da agnellino implorando il mio perdono. Ogni volta ci cascavo. Gli ho permesso di picchiarmi anche quando ero incinta. Al terzo mese di gravidanza mi buttò giù per le scale e quando fù costretto ad accompagnarmi all'ospedale minacciò di uccidermi se avessi detto la verità,anzi il primo colpo sarebbe partito sul mio

Senza titolo 503

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Lo  so che è un post non mio  ma tale  fatto , nonostante sia appassionato di storia  , a me ignoto , mi ha molto scioccato , soprattutto da sardo  perchè non credevo che  anche in italia  fossero successe cose  simili  . Ringrazio vivamente  il nostro compagno  di strada copperhead   Itri 1911: il colore del sangue  da wikipedia : << [...] Nel 1911 erano presenti nel comune cinquecento dei circa mille emigranti sardi arrivati per lavorare al V lotto della Direttissima Roma-Napoli . Nel contesto nazionale erano già presenti elementi di razzismo contro i sardi, chiamati sardegnoli , che non scomparvero fino alle imprese della Brigata Sassari nella Prima guerra mondiale Gli emigranti ricevevano un salario inferiore rispetto agli altri lavoratori, ma si rifiutarono di pagare ogni tangente alla camorra , allora infiltratasi nell'appalto, e per tutelarsi cercarono di costituire una lega di autodifesa operaria. Il 12 e 13 luglio, a seguito di futili pretesti, avvengono due imb

Pechino 2008: le Olimpiadi dello sfruttamento

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Libertà di espressione, liber- tà di associazione, diritto al- la vita.. ci sono dei diritti che sono imprescindibili dall’ uomo in quanto tale . Una conquista, questa, in realtà non ancora raggiunta in gran parte del mondo, ma un obiettivo al quale le demo- crazie, tra un errore e l’altro, almeno provano a raggiungere, talora riuscendoci. Non è questo invece il caso della Cina , dove il diritto dei cittadini viene sempre dopo la volontà dei politici e delle grandi aziende di governare secondo i propri interessi legati all’autoconservazione per i primi, e al profitto per gli altri. Insomma, come dice Michele Cavaliere : "Ci sono cose che i cinesi ancora non sanno copiare.. i diritti umani per esempio" . L’ultimo scandalo è quello relativo allo sfruttamento dei bambi ni con gli occhi a mandorla ( più del 75% dei bambini sfruttati al mondo si trova in Cina), impiegati per produrre borse, cappellini e gadget vari per le Olimpiadi che si terranno a Pechino nel 2008 . Un giro