Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta sport

laura '75 dopo aver sconfitto un tumore ha fatto karate è arrivata a conseguire la cintura blu.

Immagine
 Dall'account stesso della protagonista Laura, classe 75, ha iniziato a praticare il Karate non più giovanissima, nonostante ciò dopo un percorso di formazione costante è arrivata a conseguire la cintura blu. Una strada non sempre facile considerando varie problematiche legate anche a problemi di salute seri a cui è dovuta andare incontro durante questo cammino. Un tragitto di grandi insegnamenti che, grazie al supporto dei due tecnici del "Martial Club Tempio Pausania" : Giuliano Addis e Pietro Manueddu, è riuscita a portare avanti nonostante le difficoltà. Questa esperienza vuole essere una testimonianza per tutte quelle persone che pensano non sia possibile seguire un percorso formativo, come quello del Karate, in età adulta e un'esortazione affinché si portino avanti i propri obbiettivi con determinazione e assiduità. Quello che sento di dire a tutte le persone che affrontano una difficoltà è di non arrendersi mai davanti ai problemi, fissare degli obiettivi e po

Martina Bernile: "Ero direttrice alle poste, ho lasciato tutto per l'Europeo

Immagine
L'italiana contro la francese Lallemand. Il sogno inseguito a costo di sacrificare il posto fisso ("Ferie e permessi a New York per fare esperienza"), la nuova vita ("Ho aperto una palestra"), l'amore per gli animali. Il match in diretta sul nostro sito a partire dalle 20,30   L’impiego alle Poste. L’immaginario collettivo, sensazione giusta o sbagliata che sia, lo associa a una vita tranquilla, magari senza picchi ma stabile. E se poi si diventa addirittura direttrice di una filiale, che volere di più dalla vita? “Nel mio caso ci si è messa di mezzo la boxe e allora ho mollato tutto per inseguire il mio sogno”.   Martina Bernile, 34 anni, novarese   (“Genitori napoletani, sennò mio padre chi lo sente”),   stasera combatte il match più importante della carriera.   Titolo europeo dei pesi mosca contro la francese Justine Lallemand,   diretta live streaming su Repubblica.it a partire dalle 20.30. Se non ci fosse tanto altro (“Amo tutti i cani del mondo, ho du

Cristina nuti wonder woman all'italiana

Immagine
CRISTINA NUTI Il dolore alla gamba. La fatica a camminare. La diagnosi di sclerosi multipla. «Ci sono giorni migliori e altri in cui mi sento un carretto». Be’, questo carretto ha fatto un Ironman. Grazie (anche) ad Alex Zanardi   settimanale  Oggi   Fiamma  Tinelli  La prima volta che Cristina Nuti si è chiesta dove fosse finita la sua gamba sinistra era l’estate del 2008. Aveva 36 anni, era in vacanza sul Mar Rosso, mentre faceva il bagno si è accorta che dall’anca alla caviglia non sentiva nulla. Solo un formicolio. E, sotto, il dolore. «Mi sono preoccupata, ma pensavo fosse un’ernia, un nervo schiacciato». Una volta tornata in Italia, la diagnosi le è piombata addosso mentre era seduta davanti a un neurochirurgo: sclerosi multipla recidivante-remittente. Traduzione: oggi cammini, domani non si sa. Nessuno può prevederlo. Il 3 luglio Cristina - milanese, marketing manager - ha completato il suo primo Ironman, l’Everest del Triathlon: 3,8 km a nuoto, 180 in bicicletta, una maratona d

I pugili di Auschwitz, veri e improvvisati: costretti a battersi nei lager per sopravvivere

Immagine
  repubblica  online   La storia di Noah Klieger, che sarebbe poi diventato scrittore, giornalista e dirigente sportivo in Israele, ha ispirato José Ignacio Perez a scrivere ''K.O. Auschwitz". Atleti nell'inferno dei campi di concentramento   Noah Klieger  ha avuto un vita lunga, dal 1925 al 2018. E’ stato scrittore, dirigente sportivo, giornalista: ha raccontato il basket in dieci mondiali e cinque olimpiadi. Tutto o quasi passa però in secondo piano rispetto ad anni maledetti, a un maledetto: 1944, 1945,  Auschwitz . “Sai fare la boxe?”. In quella miriade di porte che il destino apre e chiude, la sua vita può ruotare anche intorno  a una banale domanda. No, la boxe Noah non la sa fare, ma coglie la sfumatura, capisce che può essere una via di scampo. “Sì”, nonostante non abbia mai messo un paio di guantoni e sul ring non sia ammessa improvvisazione, perché su quel quadrato ci salgono non solo kapo fisicamente molto più in forma di lui, ma anche gente che prima di ent

Cherif Doumbouya, dalla “papera” alle parole di consolazione degli ultrà del UsTempio

Immagine
unione  sarda   CALCIO – PROMOZIONE  20 marzo 2022 alle 16:28 Cherif Doumbouya, dalla “papera” alle parole di consolazione degli ultrà del Tempio Un bel gesto di civiltà ed educazione sportiva dei sostenitori dei Galletti dopo l’errore che è costato il derby con il Calangianus Nella foto Cherif Doumbouya consolato dai tifosi a fine partita (foto concessa US Tempio) Una punizione certamente non irresistibile quella di Del Soldato, che al 34' del secondo tempo ha regalato la vittoria al Calangianus nel sentitissimo derby gallurese contro il Tempio, quasi uno spareggio per il salto in Eccellenza. Un tiro lento sul quale Cherif Doumbouya, 22 anni, senegalese, portiere dei Galletti, è incappato in una papera clamorosa, facendosi sfilare il pallone tra le mani. Il giovane portiere senegalese si è fatto prendere dallo sconforto. Nonostante fosse stato già consolato dai compagni alla fine ha chiesto scusa a tutti e dopo il triplice fischio dell'arbitro si è avvicinato nel settore ultr

la squadra degli Insuperabili e la break dance alle olimpiadi

Immagine
  Insuperabili è una scuola calcio per ragazzi con disabilità, nata a Torino 10 anni fa ed oggi diffusa su tutto il territorio nazionale con 650 atleti che giocano in 17 sedi. In occasione dell'annuncio della partnership con Intesa Sanpaolo, Davide Leonardi, Co-founder Insuperabili, ci ha raccontato del loro Metodo, il sistema costituito da molteplici figure professionali che insieme costituiscono l'equipe di lavoro che quotidianamente segue e allena tutti gli atleti. "Vogliamo raccontare il nostro Metodo tramite una storia concreta, quella di un nostro atleta: Alessio. Scopriremo insieme il suo percorso, la sua stagione e soprattutto come vive e come affronta quotidianamente lo sport. Il finale è tutto da scoprire, perchè proprio come nello sport, non abbiamo un finale già scritto". Il sogno di Alessio, atleta della squadra Pre Agonistica, è quello di difendere i valori ed i colori di questa realtà con la maglia della Prima Squadra. ------- Inizialmente   pensavo c

a 91 anni Nives Nives Fozzer, ha stabilito il primo record europeo indoor di categoria nel lancio del peso ., l'amore che non ti aspetti

Immagine
da un mio altro    punto di raccolta     di storie  ai margini  o  tappabuchi   dei  media  mainstream     Storie degli Altri - Carmelo Abbate   5 h   Lei è Nives. Nasce a Trieste nel 1930. È una bambina vivace, gattona per casa, sgambetta da una parte e dall’altra, poi comincia a correre ed è impossibile starle dietro. I genitori la piazzano su un campo di atletica. Vai, sfogati. Nives schizza via, veloce come un fulmine. Ha 6 anni. Partecipa alla sua prima gara, e sbaraglia tutti. Vince trofei e medaglie, tra una corsa e l’altra trova pure il tempo di dedicarsi al pattinaggio, al tennis, e al ciclismo. Si cimenta nella pallavolo, riesce bene anche nella pallacanestro. Sono gli anni Quaranta, c’è la guerra. Nives corre per lasciarsi la paura alle spalle. Un giorno sente un gran fischio e un rumore assordante. Centinaia di bombe piovono dal cielo. Nives si affretta verso casa, la trova sventrata. Non hanno nulla di meglio, continuano a vivere sotto quelle mura, senza tetto, tra le mace

New York alla maratona numero 50 con Larry Trachtenberg superstite della prima volta che ha promesso di correre per l'amico Jim Isenberg ora paralizzato che vi partecipo'

Immagine
canzoni consigliate  Frank Sinatra - Strangers In The Night             "            - That's Life   Oggi domenica 7 novembre è andata in scena la Maratona di New York 2021. La 42,195 km più famosa, iconica e prestigiosa al mondo torna dopo due anni e si preannuncia spettacolo nella Grande Mela con tantissimi big pronti a darsi battaglia per la vittoria a Central Park. Purtroppo . causa il travel ban che ha vietato vista la pandemia di COVID-19 la trasferta ai podisti provenienti dal resto del mondo. la folla di amatori alla partenza sul Ponte di Verrazzano, l'edizione dei 50 anni è stata contenuta . Oggi si riprende, ma dovendo fare ancora i conti con il maledetto virus: all’ormai tradizionale partenza dal ponte di Verrazzano, a Staten Island, saranno in circa 33.000, suddivisi in cinque ondate, tutti vaccinati o con tampone effettuato nelle ultime 48 oreMa non è della maratona in se che voglio parlare oggi ( per quello trovate qui su https://www.oasport.it   e alla 

quando la passione è più forte delle offese federica 22 arbitro donna , trekking per sole donna nasce l'associazione Abbarra

Immagine
 Lo  so che   nn è l'8 marzo  ma tali storie   non hanno  una  data  fissa  o istituzionalista. Perchè  anche le  donne hanno le  loro storie .  Concludo il post d'oggi con un altra storia presa da  La farfalla della gentilezza Masomah Ali Zada era ancora molto piccola quando i genitori decisero di scappare dall’Afghanistan dei Talebani, che non amano le donne, e non amano nemmeno gli Hazara, il gruppo etnico cui appartiene la famiglia Ali Zada. Scappano in Iran, ma anche lì la vita non è semplice: non ottengono lo status di rifugiati, non hanno i documenti. Masomah e sua sorella Zahra non possono nemmeno andare a scuola. Sono discriminate e isolate, ma trovano conforto in una vecchia bicicletta usata. Imparano a pedalare, a correre spensierate, a sognare successi talmente impensabili che non hanno nemmeno il coraggio di raccontarseli. Dopo qualche anno, però, la famiglia pensa che la situazione nel loro paese sia migliorata, e decidono di tornare a Kabul. All’inizio sembra vad

Da Assunta Legnante a Vincenzo Boni, da Angela Procida a Gianni Sasso, capitano della nazionale di calcio per amputati: sono i portavoce di 2000 atleti disabili e chiedono che non si spenga l'eco delle Paralimpiadi di Tokyo: "Perché qui in gioco c'è la vita"

Immagine
 leggi anche   Il cammino di Santiago in stampelle, l’ultima sfida di Gianni Sasso   di PASQUALE RAICALDO  29 Novembre 2018 Oltre la disabilità: i campioni e le storie dello sport campano senza barriere Angela Procida  Sono storie di passione e di coraggio. Storie straordinariamente normali. Perché loro rispondono tutti allo stesso modo, più o meno: "Non chiamateci eroi, semplicemente ci mettiamo gioco, come se i limiti non esistessero". Eppure i limiti ci sono, o meglio: ci sarebbero. Un arto mancante, la sedia a rotelle, la vista che non c'è più, o quasi. Quanto basta per smettere di giocare? Per nulla. Perché  l 'esercito silenzioso degli atleti paralimpici campani  suona la carica per chi vorrebbe desistere, dopo una diagnosi o dopo un incidente. O non vorrebbe neanche iniziare, in caso di una malattia congenita.  La nazionale di calcio  E se va spegnendosi l'eco delle ultime  Paralimpiadi di Tokyo , dove l'Italia ha conquistato 69 medaglie (secondo risul