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LA CHIESA E I REGIMI DI DESTRA

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La componente del mondo cattolico italiano più sensibile ai valori democratici prova, e in alcuni casi esprime a chiare lettere, un sincero sgomento per l'assordante silenzio delle gerarchie vaticane di fronte al pericolo costituito per la legalità democratica dalla destra italiana. Per la verità, mi pare che questo stupore sia del tutto immotivato: l'atteggiamento attuale è, infatti, assolutamente coerente con quello tenuto di solito dal Vaticano nei confronti dei regimi autoritari di destra. Di seguito, qualche esempio tratto dalla storia del secolo scorso, cominciando col fascismo che, riguardandoci più da vicino, merita un'attenzione particolare. In Italia nel 1922 Mussolini è appena arrivato al potere e mostra subito le sue intenzioni autoritarie proclamando alla Camera che poteva "fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli". La cosa non allarma il Vaticano, anzi il cardinale Gasparri, segretario di Stato, trova motivi per compiacersene e c

LA CHIESA E I REGIMI DI DESTRA

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La componente del mondo cattolico italiano più sensibile ai valori democratici prova, e in alcuni casi esprime a chiare lettere, un sincero sgomento per l'assordante silenzio delle gerarchie vaticane di fronte al pericolo costituito per la legalità democratica dalla destra italiana. Per la verità, mi pare che questo stupore sia del tutto immotivato: l'atteggiamento attuale è, infatti, assolutamente coerente con quello tenuto di solito dal Vaticano nei confronti dei regimi autoritari di destra. Di seguito, qualche esempio tratto dalla storia del secolo scorso, cominciando col fascismo che, riguardandoci più da vicino, merita un'attenzione particolare. In Italia nel 1922 Mussolini è appena arrivato al potere e mostra subito le sue intenzioni autoritarie proclamando alla Camera che poteva "fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli". La cosa non allarma il Vaticano, anzi il cardinale Gasparri, segretario di Stato, trova motivi per compiacersene e c

La Cei, il papi e la regina

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 1. E’ di oggi un pesante articolo non firmato (quindi molto autorevole) del Financial Times e dell'Independent di Londra che certamente non sono comunisti che definiscono il sultano di villa Certosa «Un pericolo» per l'Italia, dopo il Times di Londra, quotidiano filo conservatore e il Guardian, quotidiano filo laburista. Essi definiscono il presidente italiano del consiglio dei ministro «un pericolo per l'Italia e un maligno esempio» e «corruttore dell’avvocato David Mills». La differenza con i giornali nostrani è abissale. 2. La Cei ha parlato . Dovremmo essere tutti contenti e soddisfatti che finalmente i vescovi, riuniti a Roma per la loro 59a conferenza (25-29 maggio 2009). I giornali hanno parlato di parole forte, di critiche al governo per le misure promesse e non mantenute e al comportamento personale del capo del governo. Insomma, un rigurgito di etica sana a salutare. Per un momento mi sono sentito orgoglioso che i vescovi avessero tutto ad un tratto acquistato q

La Cei, il papi e la regina

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1. E’ di oggi un pesante articolo non firmato (quindi molto autorevole) del Financial Times e dell'Independent di Londra che certamente non sono comunisti che definiscono il sultano di villa Certosa «Un pericolo» per l'Italia, dopo il Times di Londra, quotidiano filo conservatore e il Guardian, quotidiano filo laburista. Essi definiscono il presidente italiano del consiglio dei ministro «un pericolo per l'Italia e un maligno esempio» e «corruttore dell’avvocato David Mills». La differenza con i giornali nostrani è abissale. 2. La Cei ha parlato . Dovremmo essere tutti contenti e soddisfatti che finalmente i vescovi, riuniti a Roma per la loro 59a conferenza (25-29 maggio 2009). I giornali hanno parlato di parole forte, di critiche al governo per le misure promesse e non mantenute e al comportamento personale del capo del governo. Insomma, un rigurgito di etica sana a salutare. Per un momento mi sono sentito orgoglioso che i vescovi avessero tutto ad un tratto acquistato q

Hanno riscoperto la misericordia...

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  Ieri pomeriggio, facendo zapping, sono incappata in un rotocalco di gossip su Raiuno. Nel salotto si trovava pure tal prete, Mario Pieracci, grasso come un porco e molto compiaciuto di trovarsi in quei paraggi, a lui del resto disinvoltamente familiari. Discettava sui divorziati risposati, che si trovano in "peccato mortale" e non possono esser riammessi ai sacramenti. Seguiva consueta passerella di vip convertiti sulla via dei lustrini che chiedevano di essere riammessi in seno alla Chiesa per continuare a fottere con la benedizione porporata, ma naturalmente non un cenno, neppur lontano, al pluridivorziato con cappella (non pensate male...) privata che la comunione continua tranquillamente a riceverla. E non solo la comunione, riceve. Annota "Repubblica" di oggi che le pur blande critiche di "Famiglia Cristiana" e "Aggiornamenti sociali" riguardo alla turpe vicenda di Noemi sono "piuttosto isolate nel panorama della stampa cattolica, a p

I pupi, i papy e il puparo senza arte

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1. Sulla preside di Genova, Giovanna Cipollina, che scrive le liste di proscrizione, mercoledì prossimo spedirò il mio articolo per la Repubblica/Il Lavoro che verrà pubblicato domenica prossima. 2. Ci mancava questa! Il Corruttore (sic! «C» Maiuscola per dire che rappresenta un modo d’essere irreversibile) di testimoni perché dicano il falso, il papino bugiardo preoccupato della sua «bambina», ora appena maggiorenne, l’«uomo malato» che si crede Napoleone, Gesù Cristo, il Padre eterno, si trucca di nascosto al raduno della Confindustria: il trucco nascosto nel fazzoletto e lui, il papino delicato, che fa finta di asciugarsi il sudore, mentre invece si sta stuccando per «venire meglio in tv». Anche nelle frivolezze è falso. Anche quando agisce di nascosto è finto. 3. La scena raccapricciante però non è lui, ma quelli che gli stavano davanti: il gotha dell’intellighenzia italiota, la classe nobile del Paese, che ascolta in silenzio le fregnacce di un uomo malato (parola di moglie) e all

Diversa preghiera

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In un modo o nell'altro, sempre a Cristo si torna. Correva il fatidico '79, l'alba del riflusso, anni terribili, come osservatori più adulti continuano a ripetere, ma io ero solo una ragazzina, barcamenata tra sogni colorati, puri e libertari, impegno e Renato Zero. E il "Fuori". Ne avevo notata qualche copia a casa di strambi amici, sempre conosciuti all'insaputa dei genitori, capelli lunghi, aria periferica, pomeriggi trascorsi a fantasticare di lotte e pace trangugiando cioccolata. Wojtyla, appena eletto, aveva quasi subito attaccato gli omosessuali: "moralmente disonesti" , due parole terribili, una condanna senz'appello. Non capivo cosa significassero, se non per il sordo fragore che emettevano, ma so che quegli strambi amici non mi sembravano disonesti, anzi mi stavano simpatici e certo non ne provavo alcun timore. Il "Fuori" riprodusse la copertina qui a fianco nel dicembre '79: un trucibaldo Giovanni Paolo II inchiodava alla

Gli scolaretti di Cesare

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Con la sua lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica riguardo alla remissione della scomunica dei ai lefebvriani datata 12 marzo 2009, il papa ha voluto dare una strigliata a quelli che nei toni e probabilmente nelle sue più intime convinzioni dovrebbero essere degli scolaretti ubbidienti senza la possibilità di dibattito proficuo. Pare evidente, piuttosto, che la revoca della scomunica avvenuta qualche giorno prima dell'anniversario del Concilio Vaticano II e qualche giorno prima della Giornata della Memoria sia materia di colpa grave, giacché ne sussisto no tutte e tre le condizioni: materia grave, piena consapevolezza, deliberato consenso. Che il papa non fosse a conoscenza delle posizioni notoriamente negazioniste e anticonciliari del lefevbriani è una storiella cui nessuno crede. Don Pierpaolo Petrucci, Priore del Priorato di Rimini della Fraternità di San Pio X così affermava nel Messaggero del 29 gennaio scorso: « La scomunica ci è stata tolta senza che a noi fosse stata po

CONtrordine CONfratelli

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CONtrordine CONfratelli "Inopportuna" . Con quest'aggettivo mons. Fisichella , dalle pagine dell'"Osservatore Romano", ha bollato la scomunica comminata dal vescovo Sobrinho alla madre e ai medici della bimba stuprata a Recife. "Rischiamo di apparire senza misericordia, mentre avrebbe meritato la massima sanzione chi ha abusato di quella fragile creatura" . Non è ozioso ricordare che Fisichella non è esattamente un prete "strano" (don Milani), un qualche religioso progressista in odore pertanto di eresia, ecc. ecc. E' presidente della pontificia accademia Pro Vita, un narciso che vediamo spesso in tv, amabilmente a fianco di politici (preferibilmente di destra) di cui è confessore. Eppure. Se deve esser risultato troppo persino a lui, e ciò malgrado l'iniziale approvazione da parte di Ratzinger dell'operato dello zelante Sobrinho, significa che è proprio vero, le vie del Signore sono infinite. Mai quanto quelle della Binetti

Senza titolo 1311

Dal Corriere della Sera - IL CARDINALE BARRAGAN - Se Beppino Englaro ha ucciso la figlia Eluana, «è un assassino» perché «ha violato il quinto comandamento che dice di non uccidere»: è chiaro il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro Vaticano della Salute, commentando l’accusa rivolta a Beppino Englaro di aver ammazzato la figlia. «Abbiamo un comandamento, il quinto, che dice di non uccidere - ha spiegato Barragan a margine del convegno su "Malattie rare e disabilità" promosso dall’Associazione Giuseppe Dossetti - chi uccide un innocente commette un omicidio e questo è chiaro. Se Beppino Englaro ha ammazzato la figlia allora è un omicida, se non l’ha ammazzata allora non è un omicida. Questo mi sembra totalmente chiaro». HO SPEDITO IN EMAIL ALLA DIOCESI DI QUESTO CARDINALE QUANTO SEGUE: Carissimo Cardinale Barragan, lei accusa il signor Englaro di aver violato il V comandamento che dice "non uccidere"... un'accusa velata dal dubbio perché usa l'ipotetico