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Visualizzazione dei post con l'etichetta c'era una volta

prima del pc c'era ....

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Quando ancora il pc era per pochi . Ricordo mio padre che preparava i compiti in classe agli alunni e usava ( se ne trovo ancora in soffitta la fotografo e la metto ) la carta carbone .

se va un altro fondatore della repubblica Miriam Maffai

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Proprio  mentre  ascoltavo   questa  canzone   Leggo  sui  facebook la   e poi cerco in rete  , qui dal  corriere  della sera  online d'oggi   Addio a Miriam Mafai Signora scomoda e polemica del giornalismo e della sinistra Miriam Mafai con Giorgio Napolitano in una foto d'archivioMILANO - Scomoda, polemica. E attenta osservatrice dei cambiamenti della società italiana. Miriam Mafai, editorialista di Repubblica, se n'è andata. E con lei si è persa una penna raffinata che ha fotografato le donne e gli uomini che hanno cambiato il volto della società italiana: Diario italiano 1976-2006 (Laterza) è uno dei sui libri. Dimenticare Berlinguer. La Sinistra italiana e la tradizione comunista e Botteghe oscure, addio le sua analisi non pietose sulla sinistra italiana di cui è stata militante. Sempre assai critica. MILITANZA - Direttore di Noi Donne dal 1965 al 1970, era poi diventata inviato speciale a Paese Sera. Miriam Mafai era nata a Fir

c'è musica e musica

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Questo post credo che non piacerà a tutti, ma vabbè… de gustibus .pazienza  non sempre i compagni di viaggio  \ di strada  devono essere d'accordo  . Fin dalla più tenera  età  sono stato educato   sia  in famiglia  ( anche  se    a   causa  del mio  pragmatismo  culturale   mi  scontro  con loro  )  dai nonni paterni e materni  sono stato educato  all'ascolto  tutti i generi musicali   e poi per  formazione  culturale prima con  : la  trasmissione radiofonica  rardiofonica    sul 2  canale   di radio  rai     planet  rock e   suoi  gemelli  .,    Big! Musica   (  trasmissione    rai  ) a cura di Emilio Levi, si discuteva delle  hit  in voga in quel periodo.ad esempio le canzoni di  Tina Turner ) e si mostravano talvolta i videoclip degli artisti. Nell'edizione del 90/91 la musica era a cura di Sammy Barbot e Riccardo Gnerucci al pianoforte. Dal vivo ogni giorno eseguivano brani famosi, seguiti sempre dal racconto di un aneddoto particolare di quella canzone o di quel

La nonnina delle poesie e la letteratura da stadio \ ultra

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non   ricordo la  fonte   È il 1978. Siamo a Nuoro. E, come ogni mattina, una vecchia signora apre la sua logora valigia di pelle e cartone e mette in mostra la sua preziosa mercanzia: piccoli libricini di versi sardi, rilegati alla buona, comprati all’ingrosso e venduti per poche centinaia di lire. Prima di lei «il lavoro» lo faceva il marito, che ai tempi di questa meravigliosa foto di Claudio Gualà era morto da pochi anni. Ma la «nonnina», rimasta sola, non si era persa d’animo. E ogni mattina, presa la sua valigia, continuava ad andare alle bancarelle della piazza del mercato, o alla vecchia fermata dell’Arst, vestita di tutto punto dal suo costume e seduta su una sdraio logora ancora più della sua valigia. Indicando con immutata passione e dita nodose la sua preziosa mercanzia. Come la mattina della foto, con la sua cliente, vecchia quanto e più di lei, che si accovaccia. Tocca un libro con la mano mentre la nonnina ne indica un altro. E insieme parlano di

una volta ci si puliva i piedi prima d'entrare in casa

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quando gli zerbini  non esistevano   o erano rari    ci si puliva  prima d'entrare  a casa  o nelle case    le scarpe  in affari del genere

dura esperienza femminile IN quello che 'era l'industria del sughero

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DALLA NUOVA SARDEGNA DEL 7\3\2012 Nanneddha e le sue sorelle, "tappaie" senza tutela di Tonio Biosa  TEMPIO  PAUSANIA .  Le donne e la fabbrica. Le celebrazioni dell'8 Marzo traggono spunto dalle vicende legate all'industrializzazione che coinvolse le donne. E in Sardegna le prime furono le operaie sugheriere di Tempio: le «tappaie», le addette alla produzione di tappi di sughero usati per molteplici impieghi, dall'enologia alla farmaceutica (i cosiddetti "medicinali", per turare boccette di vetro contenenti pastiglie o sciroppi). Le «tappaie» erano tante, costituivano una categoria distinta e battagliera, progressista e di sinistra. L'avvento della macchina ha poi soppiantato il loro ruolo mentre nel frattempo la presenza della donna in fabbrica è divenuta normale. Ma alla bella età di 91 anni, Giovanna "Nanneddha" Fresi, «tappaia» fin da ragazzina e per alcuni decenni, vivace e fiera, è una fonte preziosa di ricordi su un pe