Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta ricordi

La dottoressa che cura le bambole e i ricordi , Musica e nuoto: la piscina dove si impara il ritmo, Auto come opere d'arte, il restauro è in officina

Immagine
A Torino esiste una dottoressa speciale: la dottoressa delle bambole. Il suo nome è Greta Canalis, ha 32 anni e come scrive nel suo sito: "Restaura bambole, orsi e sogni d'infanzia infranti". Il suo studio si trova nel cuore del centro di Torino, in via Barbaroux, a pochi minuti dal palazzo Reale e da palazzo Madama. "Ho iniziato questo mestiere per riportare in vita i ricordi. Sono preziosi e hanno bisogno di qualcuno che li sistemi", spiega Greta Canalis. Nel suo negozio ripara di tutto: dalla bambola antica a Spiderman e Ciccio Bello. "Da me arriva chiunque, dall'anziana signora che mi porta la bambola della sua infanzia, alle madri di oggi che vogliono insegnare alla bambina a prendersi cura delle cose. Essa cura le bambole e i ricordi si definisce riparatrice "di bambole, orsi e sogni d'infanzia infranti". Nel suo studio di Torino arrivano esemplari di pregio, ma anche pupazzi moderni di Davide Cavalleri e Andrea Joly

Marco Atzeni riporta in vita nel suo blog piccole e grandi storie della città «Non sono matto ma a volte mi sembra di vedere i personaggi dei miei racconti» Vecchie ville, statue e ricordi di una Sassari che non c'è più

Immagine
dalla nuova  sardegna de  26\8\2021 SASSARI "Scorsi poco lontano una bimba sola, aveva i fiocchi che le tenevano i capelli. Muoveva le manine nell'aria concentrandosi su qualcosa che non capivo. Che fai? Le dissi. Mi rispose "Accarezzo le farfalle!", ma io non vedevo alcuna farfalla. Rimasi ad osservarla, mi arrivava poco più su del ginocchio e guardandomi seria mi chiese "Signore, io sono morta?". Mi lasciò senza parole. Fu lei stessa a concludere il suo pensiero, dicendomi "Io non cresco mai... sono sempre piccolina!". Fuggì via coi suoi passettini. Allora socchiusi gli occhi, e per un istante riuscii anche io a vedere le farfalle attorno a lei. Poi svanirono, le farfalle e la piccola Bianca Maria Boeri".Erano le 5 di pomeriggio di sabato 9 luglio 1910, e la piccola  Bianca Maria Boeri  busto al cimitero moinumentale di Sassari   Bianca Maria Boeri, a due anni e mezzo, moriva nella casa di via Cavour. Ogni palazzo, ogni statua custodisce un

Genova vent'anni dopo . IL g8 del 2001 storia di un fallimento . mia recensione - intervista all'autore Giovanni Mari

Immagine
canzoni consigliate PIAZZA ALIMONDA - Francesco Guccini Sidùn - Fabrizio De André Tra un mese  e  qualche  giorno saranno  20 anni   (  come passa in fretta  il  tempo 😥)   dal G8  di Genova  2001    e  già  iniziano  ad essere pubblicati libri   , speciali giornalistici -televisivi , ecc    su tali avvenimenti . IL primo   o  almeno uno  dei  primi   ad essere usciti  é   GENOVA, VENTI ANNI DOPO. IL G8 DEL 2001, STORIA DI UN FALLIMENTO (People editore, 180 pagine, 15 euro).   di   Giovanni Mari  , giornalista, per quasi vent’anni si è occupato dello scontro tra i partiti italiani.  Lavora per "Il Secolo XIX". Appena ho letto il libro sono ritornato ali quei giorni e alla collaborazione  con il libro suo fatto del G8 Genova nome per nome   di Carlo Gubitosa e con il forum  poi culminato  in un intervista a uno della contro inchiesta pillolarossa sulla vicenda di piazza Alimonda . Collaborazione  derivata da un processo di trasformazione della frustrazione  e senso di col

la verità cosa è a che serve ?

Immagine
partiamo  dalla definizione   di verità   Con il termine   verità   (in   latino   veritas , in   greco   αλήϑεια) si indica il senso di accordo o di coerenza con un dato o una realtà oggettiva, o la proprietà di ciò che esiste in senso assoluto e non può essere falso.  Per me   è  questa cioè   basta  solo  il concetto   primario   il resto  sono  sovrastrutture   .  Infatti    ciascuno  ha  la  sua    concezione  visto  che I principali argomenti di dibattito riguardano da un lato la definizione e l'identificazione della verità, secondo cioè una prospettiva  ontologica , dall'altro i criteri per conseguire tale verità, attinenti piuttosto all'ambito  gnoseologico .Quest'ultimo può coinvolgere anche l'aspetto  etico , essendo collegato con l'esigenza di  onestà  intellettuale, buona fede e sincerità. Infatti   ecco cosa ne pensano alcuni  compagni  di strada  (  un fotografo  il primo  ed  un prof  di  filosofia  e  curatrore  di  https://mariodomi

Ricordo bene il 16 marzo 1978 di © Daniela Tuscano

Immagine
Ricordo bene il 16 marzo 1978. Era plumbeo, come al solito. Le figure di quegli anni scorrono uniformi davanti agli occhi della memoria. L'immaginario cromatico lo formava la televisione e molti programmi venivano trasmessi in quel non-colore monotono, ingessato, quasi autarchico; lo chiamavano bianco e nero e in realtà era grigio, come i cappotti, le giacche strizzate, i colletti inamidati e le sterminate periferie cittadine. Anche le voci dei mezzibusti risuonavano neutre, vagamente untuose, con echi di democristiana pudibonderia. Quella stagione istituzionale volgeva al declino mentre attorno a me urlavano mondi scarlatti che l'informazione ignorava o non comprendeva: indiani metropolitani, controcultura, femministe, diversità, marginalità, sorrisi psichedelici, sogni libertari e sessi incerti. Quelli erano colori, anche quando irrompevano nel bigiognolo del piccolo schermo. Pensavo sarebbe presto scoppiata la rivoluzione della pace.  Invece, il mondo era in gue

gennaio non è solo shoah ma anche ... intermezzo scolastico e non solo .

Immagine
Per i moltissimi tra voi che vanno a scuola, questo è uno dei periodi più faticosi dell’anno. Fine quadrimestreo sessioni straordinarie ( ed a volte anche non ) d'esami universitari .IL che significa: compiti in classe, interrogazioni dell’ultimo minuto, voti in bilico ... o ultimi ripassi . Che ansia! Che stanchezza ! Io  dal ontano 1995  non ho la pagella in consegna e  da  7  anni ho finito all'università ma per una serie di concomitanze mi sento un po’ sotto esame anche io. Giorno dopo giorno e ora dopo ora mi rendo conto che, in situazioni ad alto livello di stress, l’importante è non lasciarsi trascinare nelle grinfie della “spirale negativa”, quel pensiero funesto e assillante che si può sintetizzare con un “non ce la farò mai, che ti porta a vedere le cose molto più nere di quel che sono in realtà  e  farti prendere  dal panico  ed  andare  male   .  Quando ci sentiamo risucchiati, l’antidoto è… pensare a cose belle. Che sono capitate o che capitera

L'elzeviro del filosofo impertinente

Immagine
In vista di un imminente trasloco ho riportato alla luce frammenti di un passato distante anni luce dalla mia memoria e personalità. Rovistando fra scatole e scatoloni ho fatto un viaggio nei ricordi. Sicuramente alcuni vissuti con coscienza e altri un po' meno. Che strana sensazione rivedere i quaderni delle elementari, i primi sussidiari, i ritagli di giornale,  le riviste, i giocattoli dell'infanzia  etc. Più cestinavo e più mi accorgevo che in quei contenitori non c'era più il mio presente e nemmeno il mio futuro. Io come essere umano sono cristallizzato in una dimensione temporale che possiamo chiamare adesso, ma in verità abito un nonluogo! Io sono un progetto in fieri. Una idea partorita da qualche mente sognante che non ha fatto ancora pace con la realtà. Sono stato una determinata persona, e il tempo mi ha portato inevitabilmente altrove. Rivedere quegli appunti e andare immediatamente con la memoria a quell'istante in cui scrissi tutto mi ha riportato a ved

ad ucciddere la memoria è anche il menefreghismo dee istituzioni . il caso delle lapidi del vajont stipate nei magazzini del cimitero "Rischiano di finire in discarica "

Immagine
due  al  prezzo  di una     sulle  note  di   :   A wither shade of pale - Procol Harum - 1967  nota in italia con  senza luce DIK DIK  La  prima   Vajont, le lapidi stipate nei magazzini del cimitero Quasi ottocento lastre di marmo attendono da tempo una collocazione migliore. Il timore dei superstiti: "Rischiano di finire in discarica". Per  chi  non  avesse  volgia di cercare nel mio archivio i post  iun cui  ho parlatio    di tale  evento   ecco  un sunto  preso   dalla  rete  .Mentre le foto sono  di  https://www.facebook.com/agora.fanpage.it / più precisamente qui  Erano le 22.53 del 9 ottobre 1963: quella sera nella strage del Vajont morirono 1917 persone. Un’alluvione, una frana, una delle più grandi sciagure della stori a italiana. Non il disastro naturale, ma la negligenza dell’uomo diede origine ad una strage. Un terrore che vive ancora negli occhi dei sopravvissuti. 53 anni fa come oggi La  seconda   Badde Lontana: storia