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La storia di Mirtilla, la “Hachiko” padovana

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E' Per storie come questa che vi apprestate a leggere che riporto storie e fatti che riguardano gli animali ed anche nelle mie guide natalzie ( anche recente ) parlo d'essi . Infatti faccio ma ciò che chiede << Ora che si avvicina il Natale, vorrei lanciare un appello: gli animali sono meravigliosi, e se ne prendete con voi vi saranno accanto per sempre, soprattutto nei momenti bui. Ma comportano anche impegno e responsabilità: non regalatene se non siete disposti a considerarli una parte della vostra famiglia >>la protagonista di questa bellissima storia da http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2016/ del 11\12\2016 La storia di Mirtilla, la “Hachiko” padovana Una cagnolina meticcia ogni giorno accompagna una donna sulla tomba del figlio di Silvia Quaranta PADOVA. Ogni mattina, di buon’ora, Mirtilla aspetta Roberta al cimitero di Terranegra: la segue all’interno, la accompagna per il tempo di una preghiera e poi ognuna riprend

Sapienza perduta © Daniela Tuscano

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Che fatica Sant'Ivo, per il suo autore ma anche per chi vi entra. È un ottovolante, un maroso, starei per dire un terremoto. Esito un attimo a scriverlo. Poi proseguo con decisione.  Sant'Ivo è esattamente questo: interminato vortice, grido di marmo. Non vi entri, la penetri. E subito anneghi in tutto quel bianco, che non illumina ma acceca. Per capirlo, devi arrenderti. Dimentica re la razionalità. Assecondare quei flutti, le ingannevoli lesene, la preghiera inascoltata.  Sei nel cuore di Francesco Borromini, nell'attimo precedente la sua disperazione, i tormenti d'elvetico smarrito nella Roma papale. Quando il cervello si svuota, e sei illuso di veder luci, voli d'angeli e spazi nimbici.  Risposta logica non c'è. La vita è ricerca oscura, leopardiana. La sapienza, forse, risiede nella consapevolezza di questa fatica, d'un cammino apparentemente senza scopo, del cervello che all'improvviso parte, e non cogita più. Ma tu, sei. L'assioma cartes

neanche dei morti c'è più rispetto

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nei giorni  scorsi   camminando per la città sono  capitato  nel viale  cittadino  , luogo della passeggiata   estiva   e  della movida  . In fondo al viale  c'è  il  famoso monumento  ai caduti  delle dellle due guerre mondiali e delle  guerre  fasciste  .  l'autore  di tale  post  è stato duro  ,  ma   ogni tanto  tale durezza  ci vuole  . Infatti neppure  io  ,  almeno  fino a  qielache  anno fa , che  ero  un imbattatore   (  anche se  per  educazione   ricevuta   dai nonni , e  dai genitori  non sno arrivato a deturpare  monumenti  storici  o celebrativi  )  seriale  di  : muri  , banchi scolastiic  ,  pareti , ecc  non solo domestici    sono arrivato   tanto .  A mancare   di rispetto   ai morti  .  A  diffferenza  di alcuni commenti   del post (....) Fabrizio Mereu Brutti stronzi, senza un minimo di rispetto. Meritereste di essere messi in galera. Vergogna. Mi piace · Rispondi · 4 h Anna Deiana I ragazzini di oggi so

Ha fatto tappa a ‪#‎Bari‬ la "Quarto Savona Quindici", l'auto di scorta di Giovanni Falcone sulla quale lavoravano gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani, che persero la vita nella strage di Capaci 23.5.1992

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"E la memoria ritorna alla stagione delle stragi, 23 maggio cinque lacrime rigano il mio volto...";  Colpo su Colpo  - 400colpi per  saperne di più https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Capaci   http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/cosa-sono-stati-capaci-ore-17-56-minuti-48-secondi-23-maggio-39272.htm La carcassa accartocciata è all'interno di una teca. Di intatto è rimasta soltanto una ruota. Ha fatto tappa a Bari la 'Quarto Savona Quindici', l'auto di scorta di Giovanni Falcone *(sulla quale lavoravano gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani, che persero la vita nella strage di Capaci. A inaugurare la giornata nell'oratorio del Redentore, al quartiere Libertà di Bari, è stato il sindaco Antonio Decaro. Sono passati 24 anni da quell'attentato, quelli della mia generazione  sono cresciuti con le immagini viste  più o meno in diretta  (  come  nel mio caso   )  tv o  ai  telegiornali  nei giorni successivi

August Landmesser fu l'uomo che nel 1936 si rifiutò di salutare Hitler

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Ho scoperto   questa  storia     d'ogi l'anno scorso  proprio quiando ormai per i media  la  giornata  della shoak  era già stata  archiviata e digerita . Ma per  non annoiare   e  non renderla  ancora più odiosa ale  nuove  generazioni   l'ho archiviata   . Infatti  quest'anno  mentre  cercavo  ispirazione  e storie  nuove  per evitare  di scadere  nel solito post  retorico  e ripetitivo su tali eventi   che ormai (  ma purtroppo non è cosi  )    dovrebbero  essere relegati al passato  ho ritrovato   questa  storia  . Essa  è    poco conosciuta  al tritacarne mediatico , la  vicenda  è  quella  di  August Landmesser ( che  trovaste rikassunta  oltre  nella pagina di wikipedia  che riporto sottto in questo  libro  : L'uomo che disse  no ad  Hitler  \ Josef Mayr-Nusser un erore  solitario    di Frncesco Comina    ,  foto a destra ) di  fu l'uomo che nel 1936 si rifiutò di salutare Hitler. Troppe storie sono rimaste in silenzio, nell'attesa che qualcun

«Così la bicicletta mi ha salvato la vita» Il racconto del manager Filippo Mari che ha vinto la depressione aprendo l’agenzia Biko Adventures a Praga. Paola Gianotti 34 anni ciclista d'ivrea in bici fino ad Oslo: "Il Nobel per la Pace 2016 alla bicicletta" La 34enne ciclista di Ivrea,

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vi potrebbe  interessar e  APPROFONDIMENTI Annamaria, mamma coraggio: "Settecento km in bici per i bimbi autistici" Il giro del mondo in bicicletta: è l'avventura di Pangea Cicloturismo: viaggiare pedalando Ma  è possibile  che ogni volta  che  leggo storie di biciclette  , mi debba  venire  in mente   sempre  questa  canzone   da   http://lanuovaferrara.gelocal.it/tempo-libero/   del 17\1\2016 «COSÌ LA BICICLETTA MI HA SALVATO LA...LA STORIA «Così la bicicletta mi ha salvato la vita» Il racconto del manager Filippo Mari che ha vinto la depressione aprendo l’agenzia Biko Adventures a Praga  di FILIPPO MARI Mi chiamo Filippo, sono di Ferrara e questa e la storia di come la bici mi ha salvato la vita. Ho 37 anni, molti dei quali passati godendomi la gioia del vento tra i capelli che solo una bici può dare. La mia storia comincia con una piccola bicicletta sulle rive del Po dove scavavo trincee andando avanti e indietro mentre i miei genitori grigliavano con

Le ZeroSculture di Maurizio Petrucci

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 Maurizio Petrucci Classe 1957, livornese,  è scultore e ceramista. All’attivo ha svariati premi prestigiosi ed è impegnato anche nel sociale, soprattutto in occasione della Giornata della Memoria. Eclettico, è anche un fan di Renato Zero di vecchia data, e molte sue sculture sono ispirate alle canzoni dell’artista romano. L’abbiamo intervistato.  1) Qual è la tua formazione? 2) Ho frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Pisa , dove mi sono diplomato Maestro d'arte nel 1976. La passione per modellare l'ho avuta sin da piccolo, quando usavo la mollica di pane impastata con l'acqua. Ho scoperto la ceramica al Villaggio scolastico di Corea, il mio quartiere di Livorno, dove ho poi insegnato la manipolazione dell'argilla ai bambini diversamente abili. Dal 1986 ho aperto il mio laboratorio LabroArte dove lavoro e insegno ceramica ai miei allievi. 3) Hai uno stile artistico preferito ? 4) Il mio stile è il figurativo. Cerco di rappresentare l'essenza di

Intervista ad Alina Rizzi autrice di Pelle di Donna

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per la serie  interviste  ai  compagni di viaggio  \  di strada  oggi  è la  volta  dell'affabulatrice  e poliedrica  Alina Rizzi   come dimostra  la  sua bibliografia  ed  i suoi lavori  ( qui sul suo blog maggiori dettagli  )  Alina Rizzi è nata a Erba (CO). Giornalista dal 1991, ha scritto articoli e servizi per i seguenti periodici: Cosmopolitan, Tuttodonna, GrandHotel, Cavallo Magazine, Lo Sperone, Argos, Maxim, 20Anni, Essere e Benessere, Comogolf, Natural Medicine, Trentadì, Il Corriere di Como, Marea. Giornalista pubblicista dal 1991, si dedica da sempre a realizzare iniziative rivolte alla valorizzazione del mondo femminile. Attualmente collabora col settimanale F e il mensile Natural (Cairo Editore). Per  contatti oltre il  suo blog  citato sopra nelle righe  precedenti    e  il suo account facebook   la potete  trovare  a questo  indirizzo  email  :    alinarizzi67@vodafone.it. Ora p oiché   non sta bene  iniziare  dall'ultima opera   Pelle  d