***SENZA TITOLO*** Piangi che fa bene, rendi lacrima parola, d’un abbraccio ti accoglierò.. ..sofferenze e fragilità. Condivisione, scema il dolore.. ..e non il sarcasmo del tutto va bene ti aiuterà a crescere… Non arrenderti alla speranza, all’ombra di te che gioca con ciò che non sai. Parole del dopo, commiserazione a buon mercato, umiliano, quelle mani, che invano hanno cercato il prima. Tutti sapevano, maestri di vita zen, che ora saccenti, plaudono di polemiche, sterili come i vuoti che non rendono mai. Non sono Dio, sono uomo piccolo e fragile, come te, percorro sentieri persi nel buio che non ha luce. Ascolto, il dono del sentire e avvertire, e non solo, dell’apparire parole ben vestite. Una lacrima tra le altre, sono ora senza te, amica sconosciuta, ..che ti sei arresa e persa nei vicoli bui dell’anima tua. Nella società del finto silenzio, gli urli delle fragilità, si perdono, inoperosi, nelle vite che non ci sono. Nell’era dell’avere, non si ha, non si possiede ciò che si è