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liberarsi di una base si può è successo 44 anni fa a pratobello ( Orgosolo )

LA STORIA.  Orgosolo riuscì a scongiurare nel 1969 la costruzione di un centro addestrativo Pratobello si ribellò al grande inganno A distanza di sessant'anni, il ricordo della nascita del poligono di Teulada è rimasto indelebile negli anziani di Teulada. «Furono sradicati dalla loro case, dalle loro terre, per un pugno di soldi che spesso in parte finirono nelle mani di mediatori senza scrupoli che si fecero avanti con la scusa di aiutare gli analfabeti a leggere e le carte bollate arrivate dal Ministero della Difesa», spiegano Angelo Ledda e Guido Floris, due ex sacerdoti che hanno studiato a fondo il tema delle servitù militari in Sardegna. IL RICATTO  In realtà nelle stanze del Comando militare di via Torino a Cagliari e negli uffici del Ministero a Roma esistono i documenti che provano la compravendita di quei terreni acquisiti per realizzare l'area addestrativa. Zona utilizzata poi negli anni da tutte le forze armate della nato, comprese le navi statunitensi c

le foibe una ferita ancora aperta

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ECCO UNA RISPOSTA   A CHI MI DICE  LEGGENDO I MIEI POST  PRECEDENTI POST  SULL'ARGOMENTO  (  1   2  ) CHE  SONO  PESSIMISTA   E DICO FESSERIE   . MA  ANCHE  A TUTTI\E  QUELLI CHE CREDEVANO  NEL DISCORSO DI NAPOLITANO  DI RIAPPACIFICAZIONE  E MEMORIA  CONDIVISA  SU TALI ARGOMENTI   DA  http://www.fascinazione.info/    di sabato 11 febbraio 2012 Tensioni e incidenti per la giornate delle foibe: da Massa a Parma, da Bologna a Milano (umt) Diversi gli episodi di rilievo per il giorno del ricordo delle foibe ma, dopo gli scontri di ieri a Bergamo tra antifà e forze dell'ordine, i momenti di tensione più alta si sono registrati a  Massa con tafferugli tra Casa Pound e i militanti della sinistra antagonisti. Sono volati sassi e caschi ma nessuno è rimasto ferito A interrompere il contatto diretto tra i due gruppi sono partite le cariche delle forze dell'ordine, fatti bersaglio anche di petardi. A scontrarsi un centinaio di esponenti dei Centri sociali e dei Car

Kodak fa bancarotta

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Ecco  cosa succede  quando si  guarda lontano ,  senza  fare un passo decisivo  non ha  il coraggio   di tentare  . Dimenticando che  << Anche un lungo cammino comincia con un piccolo passo  o   Ogni Lunga Marcia Comincia Con Un Piccolo  Passo  >> (   Mao Tse-tung  ) Dentro la storia di un'azienda ci può essere la storia di tante altre aziende, specie se stiamo parlando di un colosso che nella sua vita secolare ha dato lavoro a centinaia di migliaia di persone cavalcando da sempre il cambiamento tecnologico fino a che il cambiamento non ha finito per schiacciarlo. La bancarotta di Kodak, con una procedura controllata scattata dopo il fallimento degli ennesimi sforzi di rilancio, diviene così il più recente simbolo del "furore" del capitalismo, capace di creare o distruggere in poco tempo società gigantesche. Un processo, tutto sommato, negli Stati Uniti ancora virtuoso, se è vero che lungo la parabola discendente di Kodak sono nati giganti come Googl

perchè ricordo il 10 febbraio

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Apro il post  d'oggi   con una frase adatta  a descrivere   tragedie   e barbarie  come  queste   , eccetto quella  fra  parentesi  , non mia  e di cui   non ricordo  la  fonte  , ricordo  che  era  una didascalia   di una  foto  all'interno di una mostra  fotografica  del museo Man  a  Nuoro )  : l'eventualità più verosimile è quella del giudizio storico che ci chiederà conto per aver permesso una civilissima e democratica barbarie per aver [  dimenticato ] guardato altrove   Alcuni  dei miei  utenti  di fb  leggendo  questo mio post  dell'anno scorso sul perchè  è necessario ricordare  il 10  febbraio   mi hanno accusato   di non voler  riconoscere   i crimini   di tito  e del comunismo  e di fare da scaricabarile  sui fascisti  . Accusa   che   io smentisco   come potete  vedere  dai link ( oltre  quello del  post incriminato  ) sotto riportati e  da questa  testimonianza     di  <<  Ora non sarà più consentito alla Storia di smarrire l’altra met

La mia storia - Fall to pieces (and rise again?!) - 1

Tratto dal mio blog Anoressia: after dark Ci sono cose della vita che pensi non potranno mai accaderti. Le vedi in TV, le leggi sui giornali, ne senti parlare, ma sono così distanti che non ti sembrano davvero reali. Poi un giorno apri gli occhi e ti accorgi che, invece, sono vere. E che stanno succedendo proprio a te. Fino ai 14 – 15 anni ho avuto una vita tutto sommato “normale”. Ero una ragazzina brava a scuola, ubbidiente, ordinata, carina… una ragazzina normale. Eppure, ad un certo punto, è successo. Cosa, esattamente? Neanch’io saprei dirlo. Ma è successo. Avrei potuto avere tutto, tutto quello che una ragazza normale potrebbe avere, ma non era abbastanza. O, forse, era troppo. Un giorno mi sono guardata allo specchio e non ho visto quel che avrei voluto vedere. Il riflesso che mi rimandava non era quello che avrei voluto che fosse. Non mi piaceva. Non volevo essere quella me stessa. Volevo essere un’altra me stessa. Non mi piaceva quel riflesso. Mi faceva schifo. Se avessi potut

La mia storia - Fall to pieces (and rise again?!)

Tratto dal mio blog - Anoressia: after dark Ci sono cose della vita che pensi non potranno mai accaderti. Le vedi in TV, le leggi sui giornali, ne senti parlare, ma sono così distanti che non ti sembrano davvero reali. Poi un giorno apri gli occhi e ti accorgi che, invece, sono vere. E che stanno succedendo proprio a te. Fino ai 14 – 15 anni ho avuto una vita tutto sommato “normale”. Ero una ragazzina brava a scuola, ubbidiente, ordinata, carina… una ragazzina normale. Eppure, ad un certo punto, è successo. Cosa, esattamente? Neanch’io saprei dirlo. Ma è successo. Avrei potuto avere tutto, tutto quello che una ragazza normale potrebbe avere, ma non era abbastanza. O, forse, era troppo. Un giorno mi sono guardata allo specchio e non ho visto quel che avrei voluto vedere. Il riflesso che mi rimandava non era quello che avrei voluto che fosse. Non mi piaceva. Non volevo essere quella me stessa. Volevo essere un’altra me stessa. Non mi piaceva quel riflesso. Mi faceva schifo. Se avessi pot

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IL MIO NUOVO LIBRO LO STRANO CASO DI FEDERICO II DI SVEVIA UN MITO MEDIEVALE NELLA CULTURA DI MASSA Ecco - dopo SUD EST Vagabondaggi estivi di un settentrionale in Puglia - il mio nuovo libro. La prefazione è di Raffaele Licinio   e la postfazione è di Franco Cardini, entrambi noti storici del Medioevo. Il volume è stato pubblicato dalla casa editrice barese Palomar, nella collana "altreStorie". --- LINK DEL BLOG DEDICATO AL LIBRO: http://federicosecondodisvevia.splinder.com/

Darwinismi

"Perché sbaglio?" se lo domandava ad alta voce, anzi forse il tono di voce in realtà era più che alto, stava quasi urlando. Con i finestrini chiusi e la radio ad alto volume, fuori nessuno si preoccupava delle sue urla. Che poi in ogni caso era buio e lui era fuori dalle strade cittadine sicché non c'era poi tanto pubblico ad assistere alla sua performance. Continua a leggere...

censura mediatica perchè gay Alan Rogers il 4000 soldato morto in Iraq

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Che strano paese gli Usa  patria   dei diritti civili   e  dele  battaglie pert i diritti umani   , oltre che  della    contro  cultura   per i diritti  dei Gay  e  non solo ,   pattia  di bigotti e conservatori   come testimonia questa news  Bufera mediatica negli Usa sull'eredità morale del maggiore Alan Rogers, (  foto in basso  a  destra  ) il militare di carriera morto il 27 gennaio in Iraq dopo essere saltato in aria su una mina mentre era in servizio di pattuglia a Baghdad. Per il Pentagono è un eroe, un patriota modello, per gli attivisti omosessuali è invece il primo soldato gay a morire in guerra, un simbolo contro l'omofobia nell'esercito.Del caso in America se ne sono occupati tutte le testate più importanti. Secondo il prestigioso settimanale "New Yorker", la vicenda potrebbe cancellare definitivamente la politica di "non chiedere per non dire" varata dall'amministrazione Clinton negli anni '90 per i militari gay in divisa. Ma n

Mai ostaggi

Mi è piaciuto vederti muovere sul palco. Ti ho ascoltata e ti ho immaginata uscire sorridendo dietro la tenda. Mentre con un inchino salutavi la platea ho sperato che a un certo punto guardassi nella mia direzione. Continua a leggere...

Il “grande sonno” nazional-popolare. Critica e autocritica.

                                                      [....] io vi darò tutto, basta che non domandate nulla [.....]                                                                    da “ Nerone ” di Ettore Petrolini Si fa un gran parlare di diritti, di tolleranza, di libertà, di informazione corretta, tanto da sconfinare assai spesso nelle discussioni e suggestioni di una Storia invece scritta ad libitum, ma si presta poca attenzione a cosa siamo quando tocca fare i conti con la propria capacità di percepire il mondo che ci circonda. A pensarci bene, non è che sia poi una novità, e se a tutto ciò si aggiunge il misto-fritto di certi “ideali” che affannano le italiche genti alle prese prima con le parate militari del 2 giugno scorso e poi con le parate di Buffon agli Europei di Calcio, ci si può rendere conto dei limiti oggettivi di un popolo che rincorre affannosamente la propria carota, anche senza il bastone. Altro che Berlusconi e le sue leggi ad personam: il vero problema

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Lo  so che è un post non mio  ma tale  fatto , nonostante sia appassionato di storia  , a me ignoto , mi ha molto scioccato , soprattutto da sardo  perchè non credevo che  anche in italia  fossero successe cose  simili  . Ringrazio vivamente  il nostro compagno  di strada copperhead   Itri 1911: il colore del sangue  da wikipedia : << [...] Nel 1911 erano presenti nel comune cinquecento dei circa mille emigranti sardi arrivati per lavorare al V lotto della Direttissima Roma-Napoli . Nel contesto nazionale erano già presenti elementi di razzismo contro i sardi, chiamati sardegnoli , che non scomparvero fino alle imprese della Brigata Sassari nella Prima guerra mondiale Gli emigranti ricevevano un salario inferiore rispetto agli altri lavoratori, ma si rifiutarono di pagare ogni tangente alla camorra , allora infiltratasi nell'appalto, e per tutelarsi cercarono di costituire una lega di autodifesa operaria. Il 12 e 13 luglio, a seguito di futili pretesti, avvengono due imb

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gli altri video li trovate nei preferiti all'interno della mia pagina di youtube

UNO Ziqqurath IN SARDEGNA?

Oggi vi condurremo a 11 km da Sassari, sulla strada statale che conduce a Porto Torres per scoprire insieme un esempio architettonico di straordinaria importanza, unico in tutta Europa e in tutto il Mediterraneo : è l'altare preistorico o Ziqqurath di Monte d'Accoddi , una collina artificiale a pianta quadrangolare alta circa dieci metri, simile appunto alle ziqqurath mesopotamiche. Gli archeologi lo fanno risalire al IV millennio a.C., attribuendolo alla Cultura di Abealzu-Filigosa e con molta probabilità si trattava di un tempio dedicato ad una divinità celeste, forse al Dio Sole, come potrebbe confermare una sfera di pietra che simbolizza proprio il globo solare, sceso a giacersi sulla terra con la Grande sacerdotessa ossia la Dea Madre, chiamata anche dea della fertilità. I riti sacri si svolgevano alla sommità della costruzione, alla quale si accedeva tramite una rampa - larga nove metri e lunga 41,80 metri . Di fianco alla rampa stava, ma è ben visibile ancora oggi,

Senza titolo 1598

San Pietro e Carloforte Mille liguri nell'ottobre del 1541, al seguito dei Lomellini, Signori di Pegli (Genova), approdarono a Tabarka, isola della Tunisia, per dedicarsi alla pesca del corallo. All'inizio del '700, per le ripetute incursioni dei pirati barbareschi e per l'impoverimento dei banchi coralliferi, i Tabarkini accettarono l'invito di Carlo Emanuele III di Savoia, re del regno Sardo Piemontese, e si trasferirono nell'isola di S.Pietro allora disabitata; fondarono quindi la città di Carloforte in onore del sovrano (17 aprile 1738). Nell'isola di S.Pietro essi proseguirono le attività di sempre dedicandosi alla pesca del tonno e del corallo. Alla fine del '700 Carloforte subì due invasioni, la prima ad opera dei francesi e la seconda, ben più drammatica, da parte dei pirati tunisini che ripartirono per l'Africa con oltre 800 persone come ostaggi. Solo dopo cinque anni vennero finalmente liberati grazie al re Carlo Emanuele IV. Nella seconda

Senza titolo 1567

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 Io  Ieri   non ho festeggiato  ne  scritto un post  , sui 210 anni del nostro  tricolore  , perchè odio (  anche  se  molte  volte non riesco  a liberarmene   e  ad esserne immune )  la retorica  --- da qualunque parte  provenga --e  le  sue celebrazioni   soprattutto quella stucchevole  e obbligatoria   che viene propinata  dai media  e  dalle istituzioni  . Ma il becero e vergognoso  commento   \  dichiarazione    « 210 anni sono troppi, infatti il Tricolore è vecchio, stanco e rappresentativo soltanto delle tifoserie calcistiche. Oggi nel giorno del suo anniversario, dovremmo avere il coraggio di metterlo nel cassetto, come simbolo di periodi storici, anche quelli sicuramente non positivi per il Paese. Il Tricolore è lento, il Federalismo è rock e per poter vivere, e non solo sopravvivere, dobbiamo ballare e non stare fermi».  del putribondo   figuro  Roberto Calderoli, leghista e vicepresidente del Senato, Adnkronos 7 gennaio 2007 , mi hanno  spinto a  scrivere questo post   d'