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Visualizzazione dei post con l'etichetta solitudine

Senza titolo 1412

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 Leggendo republica d'ieri ( 24  agost0 )  ho riocorda la mia maestra   dalla 3  elementare  alla  5  . chi sà  che non lascim anche  a noi  una  cosa  simile  << Dal testamento i soldi per la prima elementare del 1971 di un paese abruzzese: ma non potete usarli da soli La maestra che lasciò l'eredità agli alunni della sua scuola Venticinquemila euro con un obbligo: fate beneficenza insieme di GIUSEPPE CAPORALE La prima classe del 1971 di Orsogna (Chieti). Sullo sfondo la maestra Ilia Pierantoni CHIETI - Un testamento. Morale e materiale. A scriverlo, è la maestra: "Lascio ai miei ex alunni della prima classe del 1971 della scuola elementare di Orsogna, la somma di 25 mila euro, con il vincolo di non poterli usare separatamente. Che ciò serva, per farli restare uniti negli anni, per aiutare chi, tra loro, avrà difficoltà o problemi di sorta, ed anche per avviare attività benefiche assieme. Sempre a

Italiano a Londra, è ricco e non lo sa

Una  storia  che solo  ora ,  ma  qui  sui giornali locali se ne parla da seettimane , orarriva  sui  media  nazionali  . Essa  è la storia  di  Angelo Giuseppe Piroddi il quale  è  milionario ma non lo sa. Anzi, potrebbe non saperlo mai e continuare a vivere la sua vita che forse lo soddisfa pure ma è pur sempre la vita di uno che tanti anni fa se n'è andato in Inghilterra a cercar fortuna e l'ha trovata indossando la giacca bianca da cameriere in un ristorante italiano a Londra. Ebbene, se qualcuno lo conosce, Angelo Giuseppe Piroddi, gli dica - ma prima lo faccia sedere - che ha ereditato 2 milioni e mezzo di euro. Ma glielo dica in fretta, perché se non si fa vivo presto per ritirarla, rischia di perdere tutto. E' singolare la storia di Angelo Giuseppe Piroddi, 46 anni, partito nel 1985 da Barisardo, in provincia di Nuoro, pare dopo un litigio con la zie materne, con le quali viveva. Ma è anche la storia di sua madre, Anselma Chiai, che non si rassegna alla scomparsa

Le perle

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Ho sentito la storia del vecchio cinese e delle sue perle. C'era una volta un pescatore che portava un filo di perle intorno al collo. Un giorno il filo si spezzò e le perle rotolarono tutte per terra. Disperato, il vecchio provò a cercarle con gli occhi: ma erano troppo stanchi e non le trovò. Provò con le dita: ma erano troppo inaridite. Provò con la lingua: ma era troppo tempo che non sentiva i sapori. Sempre più disperato, continuò a cercare usando tutti i suoi sensi. Ma ogni sforzo fu inutile. Quando aveva ormai spesso di sperare, inaspettatamente ritrovò, una dopo l'altra, tutte le sue perle. da P.Crepet, Solitudini

Un grande uomo giornalista

“Abbiamo combattuto contro il nazismo e il fascismo, molti hanno dato la vita per la libertà, mai avrei pensato che un giorno nel nostro Paese si tornasse a parlare di epurazione, censura, regime, secessione e si mettesse in discussione la Carta dei Padri della Patria.” Enzo Biagi, un  grande giornalista, ma soprattutto un grande uomo è tornato alla Tv nazionale. Ho guardato il viso di un uomo che ha molto sofferto per quanto ha subito in questi ultimi cinque anni. Voglio dimostrargli tutta la mia stima e simpatia e fargli avere un sorriso da chi come lui ha vissuto questi ultimi  anni con dolore. Giovanna Nigris http://www.mobbing-sisu.com

Alla ricerca della Luce

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Rincorro le tue tempestose parole, cercando sorrisi. Ricordo me bambina giocosa e allegra. A volte spaventosi mari, ombre su me si chinavano. Poi in cammino verso spazi di affanni incolmabili alla ricerca di Luce, di Amore puro. Giovanna Nigris

Senza titolo 1306

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Mentre volavi allegramente ti hanno sorpreso, ti hanno sorpreso i cacciatori e ti hanno colpito a morte. Tu non sei caduto, la forza della vita ti ha portato lontano. Le ferite dolevano però. Allora ti sei rifugiato, ti sei rifugiato in una piccola gabbia e da solo hai chiuso la porta. Pensavi, mentre ti guarivi le ferite, che non saresti uscito mai più. Molto tempo sei rimasto lì, senza sapere più quale fosse il sapore della libertà. Ad un tratto hai capito…. Hai capito che non eri morto, ma era come se lo fossi. Là fuori gli alberi frusciavano al vento, il cielo era azzurro e i tuoi compagni di viaggio cinguettavano. La vita ti aspettava, ma tu temevi di uscire. Lì, infondo, eri al sicuro.. Un mattino hai aperto la gabbia e, spaventato, hai tentato di uscire. Il mondo ti aspettava. Molte volte, molte volte sei tornato indietro, hai richiuso la porta, hai pianto. Forse la vita non era per te. Ma un raggio di luce è entrato. Tu hai osato posarti delicatamente su un ramo, su un altro e

Senza titolo 1300

Nel silenzio io stavo morendo, chiusa nella mia gabbia di sofferenza, di lacrime non espresse, di rabbia sopita, di accettazione, di solitudine. Nello scrivere le mie poesie ho espresso finalmente quel lato della mia anima che rimaneva chiuso e prigioniero a causa di un mobbing estremo: http://www.mobbing-sisu.com Solo azzurro Non temo più i tuoi sguardi. Aspetto ancora di essere sorpresa, un gesto, una parola. Mi innalzerò al di sopra degli occhi e mi perderò nell'infinito di un cielo solo azzurro, senza pianeti né stelle. La solitudine è regina. Giovanna Nigris http://sisu-g.splinder.com