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Senza titolo 623

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Muore la Costituzione. L'Unione abbandona l'aula di  red Bandiere tricolori, fiocchi verdi bianchi e rossi legati ai microfoni. Nell’aula di Palazzo Madama, il giorno del voto del ddl di riforma o meglio di manomissione della Costituzione, il centrosinistra ha espresso con durezza il suo dissenso. Al momento delle votazioni, dopo le dichiarazioni dei voto, i parlamentari dell’Unione si sono alzati dai seggi e sono usciti dall’aula in segno di protesta verso quella che viene giudicata « la più grave legge tra quelle approvate in questa legislatura dal governo e dalla sua maggioranza».   Alla fine la riforma è passata con 162 sì e 14 i contrari, non prima che tra i diversi schieramenti volassero insulti e provocazioni di ogni tipo, al punto che il presidente del Senato Marcello Pera ha sospeso la seduta per ben due volte. Tra i no, anche quello di Domenico Fisichella, vice-presidente del Senato e tra i fondatori di Alleanza nazionale. «Formalmente io parlo in dissenso rispetto a

Senza titolo 622

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Incontro Odi Rumori Vicini Di assenza Contempli Paure Irreali Percorri Confusa La strada Ascoltami Tu Offri Riparo Tu Colori La vita Che cosa posso fare io, per farti comprendere il tuo potere se non urlare la tua forza al vento affinché tu stessa possa finalmente udire la mia voce? Non sei sola... Io sono qui...   Picture from http://www.pinkpigeons.com/assets/images/db_images/db_Flame_Tree1.jpg

Senza titolo 621

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Acqua per la vita Water Aid è un Ente morale inglese specializzato nel fornire acqua, sanità e promozione igienica ai paesi in via di sviluppo, operante in 15 paesi in Africa ed in Asia.     La penuria di acqua rappresenta un problema drammatico per il Terzo Mondo, in cui seimila persone muoiono ogni giorno a causa di acqua sporca e contaminata. Water Aid è un Ente morale inglese specializzato nel fornire acqua, sanità e promozione igienica ai paesi in via di sviluppo, operante in 15 paesi in Africa ed in Asia. Nel sito di Water Aid - Water for life si raccolgono donazioni, offerte individuali occasionali o regolari costruendo una rete di solidarietà. Ogni clic effettuato dagli utenti sull'icona rossa Donate Now in homepage contribuisce ad incrementare i fondi da utilizzare per portare acqua alle popolazioni più povere.

UN GATTINO ABBANDONATO* di Leopold Persio

 UN GATTINO ABBANDONATO* Come posso dir di no ad un gattino abbandonato? L' accolgo,lo riscaldo,lo nutro. Mi commuove il pianto accorato, è sempre l'amore che prevale e mi lega, dolce è la magia di questa creatura smarrita profonda è la pietà che mi pervade, resto commosso e felice e come d'incanto mi perdo. Piccola creatura Come visione appari agli occhi miei. Non hai più le tenere cure della tua mamma. Posso abbracciarti,asciugare il tuo pianto, posso nutrirti e consolarti, poi col tempo diventeremo amici in una perfetta affinità. Ora riposa,dormi,sogna beato Sono vicino a te,non sei più solo.                     Leopold Persidi     Roma.29-05-2002 *Premio Fedeltà ANNA MARIA SALERNO   Roma.28-04-2004 (sezione poesia)

Senza titolo 620

Il silenzio di questa camera ha il sapore di fumo secco,di ricordo esperto e senza letto,dopo sbarre e voci confuse,mi ritrovo a vagare negli stessi meandri vagabondi,nel riflesso sempre acceso della ragione altrui.....Cosa voglio non lo so,non lo capisco,vivo nel continuo ripiegarmi in me stesso,nell'ombra sempre accesa del mio infantilismo,non cresco,non muoio,ma non sono eterno.Mi vedo crescere nelle mie lacrime,nelle rughe di mia madre e nelle parole di mio padre,ma lo specchio è sempre lo stesso.Il vuoto che sento dentro è sempre lo stesso,mutuato nel lamento,nell'incomprensione di tutto quello che è esterno,non so,non capisco,non voglio.A volte mi illudo di essere un poeta,uno scrittore,ma è solo una illusione,un'onda in mare che si sperde nella paura di arrivare al porto,leggo altri,leggo molti,ma non li apprezzo,a mia voglia mi voglio fare apprezzare,ma solo sgomento,solo parole sfruttate per adattamento,per ipocrisia,ciò che proviamo ci rende unici e credere di cap

Senza titolo 619

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Languida tristezza         Languida è questa tristezza     che mi ha sempre accarezzato     la vita, compagna nei giochi     e nell’età divenuta matura.     Il tempo vola e i pensieri     continuano ad abbracciarsi     e a lasciarsi in questa falsa     primavera, rifugiandosi     in quel angolo di cielo     dove il niente fa da     compagno al silenzio     e l’illusione degli     occhi divenuti calici,     si colmano di questo     riverbero di luci     e di questo vento     dolce d’ambrosia.    

Senza titolo 618

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Inarrestabile strada.   ..loro camminano avanti a noi Falcone, Borsellino e tutti quelli che lottano o solo resistono ad una sistematica violenza a un ordine perverso e delinquente..   Ci fanno strada, ed è un cammino che nessun tritolo può sgretolare nessuna arma può fermare nessuna gola può ghermire e rendere silente…   Parliamone, che serve diciamolo, che vale viviamolo ogni giorno sulla pelle l’insofferenza di chi è giusto urla e noi urliamo, diamo voce all’uomo   Se il capo volti troppo spesso altrove, quando ti premeranno il tuo, la faccia al muro la forza non avrai di replicare non siamo pochi, non siamo soli e tutto quello che si fa ha un senso..   Se la speranza era che scordassimo calcolo più sbagliato non esiste ché la speranza è solo degli onesti e non da scampo a chi la volle schiava.   A Falcone, a Borsellino, e a tutti quelli che non arrivano in prima pagina ma sono un esempio quotidiano di quello che si deve fare, in questo mondo, per renderlo migliore.

Senza titolo 617

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Laggiù si muore   Il superfluo abbonda sulla bocca delle persone e intanto laggiù si muore. Impazza la corsa al primato del lusso e intanto laggiù si muore. Ed or ora nell’ agiatezza e a pancia piena in cui scrivo queste parole laggiù si muore. Sembra di sentirlo negli orecchi quel piccolo cuore che batte pian piano l’ultimo rintocco di vita. e ora laggiù è già morte. In Africa muore un bambino ogni minuto.....

Senza titolo 616

...non è la morte di mio nonno a non riuscire a scrollarmi di dosso ma i tre giorni precedenti alla sua morte... ...mi hanno stancato ... e li sento ancora addosso...

ILARIA E MIRAN

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Il 20 marzo 1994 in Somalia a Mogadiscio Nord, vengono barbaramente assassinati Ilaria Alpi (32 anni, giornalista RAI) e il suo operatore Miran Hrovatin. A loro dedico questa poesia di Pablo Neruda.... DEDICATA AD ILARIA E MIRAN Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e' infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non vi

Senza titolo 615

animare in   stormi gli   occhi   virar lì   nell’ombre   oltre i   limiti della   percezione   seminar   passione tra   i tuoi capelli   esser la   polvere gentile   che respiri   e non   cenere di   tormentati   ricordi   cangiar le   lacrime in   sorrisi di   sorte   servire   l’animo   tuo come   ragione   sfamare il   tuo cuore   d’amore   e volger al   disio ogni   speme tanto   da cancellar   la parola   sempre  

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Ti parlerò di me         Ti parlerò di me     e della mia speranza     sfiorita fra queste     mani, della mia voglia     di esserti sogno     senza ricordo alcuno     al risveglio.     Ti parlerò amante     mio,     di un amore     che mai ti ho detto,     stretto dentro un corpo     diventato vecchio     nell’attesa di una sola     tua parola da respirare     a pieni polmoni prima di     morire.     Ti parlerò fino a che avrò     ancora fiato e adorandoti     fino all’impossibile mi abbandonerò     al sonno eterno.    

Senza titolo 613

....che strana sensazione che sento sulla pelle ... come se mi fossi persa un pezzo di vita.... ieri dal finestrino del treno sono rimasta immobile davanti ad un cielo rosso , ho pensato a tante cose, che vorrei trascrivere, ma i pensieri di ieri non sono uguali a quelli di oggi... vorrei passare una serata che mi faccia dimenticare un pò tutto... una serata con persone stupende   che mi facciano stare bene! ...e se sto con lui mi sento già meglio...

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confeziono parole   come i becchini le tombe   nelle forme contorte   ma senza ombre   dedicando rime alle   brulle rive dell’inferno   sciogliendo l’eco nel   claudicante peso del   pentimento sposando   donne senza affetto   provando sensazioni   di lama per difetto   ridendo senza apprendere   ciò che gli altri hanno sofferto   tornando a misurare le altre   bocche solo per l’aspetto   scuotendo Ofelia dal suo   sudato letto coprendomi   di detriti per non sentir   freddo galleggio sull’orme   d’acqua fino all’oceano per   distendermi nell’immensità   delle onde sperando di non   toccare umane sponde  

IL RISPETTO DEGLI ALBERI

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La prima cosa che Garibaldi fece, giungendo a Caprera, fù di piantare un pino. Generale, che cosa fate, gli chiesero vedendolo scavare una buca vicino a casa. Voglio mettere quì un tesoro, rispose serio Garibaldi. I presenti si guardarono meravigliati. Tutti sapevano che il comandante dei 1000 non possedeva tesori. Si era imbarcato per Caprera, con un carico di stoccafisso e ceci. Garibaldi capì la meraviglia degli amici e spiegò: Un albero vale più di un TESORO. Abbellisce il paesaggio e quindi è un TESORO di bellezza; fà ombra e quindi è un TESORO di comodità; combatte il vento e quindi è un TESORO di eroismo; dà riposo agli uccelli e quindi è un TESORO di bontà; dà legna da ardere e quindi è un TESORO di previdenza. Vorrei che tutti gl'Italiani capissero ciò,imparassero cioè a piantare alberi,che formano più bello e più ricco il patrimonio della PATRIA.

Senza titolo 611

Non sto più scrivendo    In questi giorni    mi   è ritornata   la   depressione    e   il malumore perché   tutte le   volte   che faccio qualcosa   facci danno ( lo so   che    è darmi addosso   ma   purtroppo   un   fondo di verità   c’è   )   entrando   nei siti porno   ( purtroppo mi sono   assuefatto   )   credevo   di aver smesso(   vedere   post   sui sette peccati capitali )     invece    ci ricado   .; Poi l’esame   di   latino     e la   paura   di non farcela   , infatti ci sono un anno dietro    . E   po la e   attività della bottega    del commercio equo e   solidale   . Per il momento   sono in pausa di riflessione    per   capire   meglio   quello che    voglio dire   e del perché   di tale pausa     metto qui   una   canzone dei chichimeca   un  gruppo  della mia provincia  ( http://www.chichimeca.it/index.htm ) SPAR IRE PER UN PO'   Sparire per un po’ per respirare polvere di strade senza asfalto erba e spine intorno e gente senza fretta non ti chiede chi sei ma s

Senza titolo 610

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Ti cerco.         Sfoglio pagine di versi     fra le pieghe di questo desiderio     e ti cerco.     Ti cerco mentre dormi     ignaro della mia malinconia     notturna e con le spalle     alla luna guardo e sento     l’eco dei tuoi passi divenuti     ormai solo ricordo.     Il domani diviene oggi     in quel cielo che mi riempie     gli occhi di rosa e rabbia     e io sempre ti cerco.     Domani ,     detto come una preghiera,     sfiderò nuovamente il sorgere     del sole e la mente che     vuole nutrirsi delle tue parole.  

Senza titolo 609

Entra in   Circolo   Esanime il   Ricordo di   Rotoli   Stanchi del   Passato   Vagabondo   S’imprigiona   Nell’ombra   Delusa della   Ragione   Estrapolando il   Dolore per   Vie sempre   Più traverse   E scoscese per   La voglia di   Dimenticanza   Che mai   S’ammoglia e   Si muove   Scalza  

Senza titolo 608

Ho ricentuto questa  email    : Ciao Giuseppe, mi chiamano il poeta gattaro di Roma,vedi se puoi trovare un angolino, per questa mia poesia gattosa, sul tuo sito. Leopold Persidi e i suoi 60 piccoli a-mici della colonia felina ti salutano. LA  MIA   COLONIA  FELINA * Come l' Aurora, piange al mattino Il suo figlio morto ucciso d 'Achille Così anch' io, piango ogni giorno I miei piccoli amici che non ci sono più. Mi sento più simile a  loro e dissimile ai miei simili E se qualcuno di essi soffre e muore, mi addolora Soffre  tutto il mio essere e muore una parte di me. Amano incamminarsi  dalla colonia- avanti, indietro A me da presso, nella valle del fiume Aniene Giocano, si rincorrono, mi fermo, si fermano Mi muovo, si muovono  qualcuno dei più piccoli piange Si sente smarrito, lo chiamo, l' aspetto E  poi  tutti insieme sostiamo su dei massi di tufo . Seduto, mi salgono sulle spalle, sulle ginocchia, sulla testa, in un abbraccio continuo, si alternano gelo

Senza amore

Accettami se la luna è cangiante Non andar più lontano del mio amore Le calandre han bucato l'aurora Di là da come mi vedi è buio Le stagioni non tendono più le loro mani piene Hai bisogno d'un cuore in tua balia Riscalderò per te i colori del mondo se resti con me che ho paura... - André Frénaud-

Senza titolo 607

Sguardi ruvidi Mi scorrono Addosso Nell’inerzia Color ruggine E saliva Mentre qualcosa Mi rovina Cerco di Assaporarlo con La lingua Ma scivolano Le catene nella Polvere di Questa foschia Non ho più Ordine,ora che Con le dita Traccio un Nome trovo Soltanto Amnesia

cambiamento nei confronti delle donne

     Leggendo l’articolo del numero   scorso   di   D di repubblica   , citato   nel   mio   precedente post   sul   8 marzo    e   la frase \ aforisma    odierna   ( 12\3\05 ) dell’agenda   giorninonviolenti 2005   :<<   la   prima   illusione    , consiste nell’identificare    nella nostra mente , l’uomo [ e   la donna ]   con il male   che fa Cosi arriviamo quasi sempre   alla   conclusione   che basta   uccidere   [ non solo con le armi ]   l’uomo [e   la donna] per   eliminare il male   [ per il troppo orgoglio   ] >>( Jean Gossl ) . Sono arrivato a   questa autocritica    che   è   il post   di oggi   . Solo   i frustati    si comportano    come mi sono comportato   io   in   questi 17 anni     verso le   donne vedere il caso   C:.CL    di cui    vi ho parlato    parzialmente    (   è   una    questione   troppo personale    )   nel   blog   .,   solo recentemente   ( da quando   ho iniziato   prima con   una   pseudo ML \   Nw   fatta da me   e il mio cdv Vijana   e

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LA GUERRA CONTINUA di Pierluigi Sullo Il check point dei media e della politica italiani ha regole d'ingaggio se possibile piu' drastiche di quelle dei militari nordamericani a Baghdad. Il paragone e' certamente eccessivo, se si pensa alla pallottola che ha ucciso Nicola Calipari. Ma provate voi a mettervi nei panni di persone come Giuliana Sgrena e il suo compagno Pier Scolari, o l'intera redazione del manifesto, che hanno vissuto - in modi diversi, certo - un mese di tensione e paura, di fatica e di speranza. Uno di quei momenti della vita che si', ti cambiano per sempre, come dice Gabriele Polo, ma allo stesso tempo lasciano cicatrici nell'anima e, nel caso di Giuliana, nel corpo, visto che dovra' essere ri-operata per riparare i danni di quelle pallottole. Ecco, mettetevi nei loro panni e immaginate che, subito dopo l'enorme gioia per la salvezza della nostra compagna, e subito dopo il grande trauma della morte di un agente dei servizi che si era co

Senza titolo 605

Mi perdo tutto,negli attimi che spreco a capire quello che per gli altri è un difetto,rubo sguardi solo per appagare il mio silenzio,non importa attraverso,il tempo m’ha cambiato? Vorrei gridare,ma ormai ho perso la voce,l’intonazione,la reazione,sono uno sconfitto,allora mi fermo a capire qualcosa del tutto,del tutto le persone,delle persone il niente,del niente la ragione,della ragione la sconfitta,nella sconfitta il niente…..E torno all’ideale superamento dell’eccesso,a me stesso da cui scappo e non rientro,mi sto intorno come ombra od intonaco,tanto prima o poi cado giù nell’estensione rappresa della mia assenza,tornando in strada,ma cosa cambia,domani è oggi,sempre uguali non mi resta che continuare ad infrangermi nei loro discorsi,tanto l’orizzonte non riscalda,è lontano,sicuro della sua distanza,non mi prende per mano ed io m’infrango nell’eterea aria dei sogni,che non vogliono morire,che non sanno dire,che non so interpretare,tutto scannando il tutto,nella ragione atavica degli

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Senza titolo 603

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  Raccontare una giornata stupenda nei minimi particolari.. non mi riesce bene… Vederlo di mattina.. fa sempre un certo effetto… (inebriante???).. raramente capita, siamo una coppia notturna noi… siamo stati al comicon, per l’intero giorno…e poi..sonnecchiare in macchina, con la pioggia che tamburellava, e poi di nuovo insieme agli amici… Non ho sentito né tristezza né rabbia… camminavo di nuovo sentendomi leggera… GRAZIE! ..te l’ho scritto già, ma te lo ripeterei all’infinito…     … e tra il gelo che c’era a lavoro la mia mente riandava alla giornata di ieri, si, voglio sempre sentirmi come ieri… ho voglia di iniziare tante nuove cose… e lo devo fare!     Ora… Ora… senza parole, dalla bellezza del suo post nel suo blog….non pensavo scrivesse per me… FELICE!!!

Senza titolo 602

Mi sento assente Tra la gente Fatto a pezzi per la realtà che conosco perché oso dire ciò che penso non farmi comandare gridare da solo in mezzo al mare mi sento assente quando c’è il bisogno di sentirsi corrotto quando tutto è rotto e si da la colpa a chi è più sotto mi sento assente un po’ perdente a volte fetente ma mai indifferente come i cani chiamati gente   

Senza titolo 601

Non ci sono lacrime Nei miei occhi Solo sguardi Di morsi Discorsi colti E senza volti Si ripetono nel vuoto Cercando ciò Che non trovano Provocando dolo Non ci sono lacrime Nei miei occhi Solo sospiri Nei rintocchi Profonde ossessioni D’unghia Giorni recisi Come foglie Da bruciare Non ci sono occhi Nelle mie lacrime Li tengo chiuso Forse la polvere Forse il desiderio Quando mi sveglierò Cercherò il sereno   

Senza titolo 600

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Sgrena: perché hanno sparato? di  Enrico Fierro Il faro del blindato ha illuminato con una luce accecante la macchina sulla quale viaggiavano Giuliana Sgrena, Nicola Calipari - entrambi seduti sul sedile posteriore - un maggiore dei carabinieri seduto davanti e un iracheno collaboratore del Sismi alla guida del veivolo. Non è un fuoristrada blindato, ma una macchina come le tante che circolano a Baghdad. Il gruppo non voleva dare nell’occhio, per questo qualcuno di loro aveva indossato abiti arabi. Dalla proiezione del fascio di luce sparato dal blindato americano - un Humvee corazzato - alle raffiche di mitra non sono passati miniuti, neppure secondi. Solo attimi. Accendere la luce, premere il grilletto: si è trattato di una azione unica. Tre-quattrocento colpi, non solo di calibro pesante, ma anche di armi leggere, hanno investito la macchina degli italiani, quasi fino a spaccarla in due. Questo raccontano a caldo le «fonti» dei servizi accorse sulla strada per l’aeroporto civile d