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Dedicato alle maestre del #cucù.Daniela Tuscano

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Humans of Bombay Ieri alle 06:29 · "Vendo decorazioni natalizie ormai da un decennio e adoro questo periodo dell'anno! Sono un uomo musulmano, e spesso le persone mi chiedono "come mai ho scelto di fare questo... e a quale religione appartengo? La mia risposta è semplice: seguo l'Islam e sono molto religioso, ma perché questo dovrebbe limitarmi comunque? Parlo fluentemente marathi, mi piacciono le storie del Ramayan e mando entrambi i miei figli in una scuola cattolica... Ecco cosa significa la religione... accettazione e rispetto. Anche ora, molti dei miei clienti non sono necessariamente cattolici o cristiani... ma sono altrettanto entusiasti di decorare i loro alberi! La religione non è mai fatta per creare una divisione: si tratta di unire le persone con amore. L'unica cosa che dovremmo seguire con fermezza è il più grande potere che abbiamo. "

una piccola riflessione su un medico e su una sanità di altri tempi. di Emiliano Morrone

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Premetto che  non sono  Calabrese    ,   come Emiliano  , ma  avendo passato la mia infanzia  con  questo  tipo   di sistema  sanitario   concordo  con lui . Perchè  certe  cose vannoal di là del regionalismo  e  provincialismo  .    da  Emiliano Morrone   Emiliano Morrone  Buongiorno per tutto il giorno, un caro saluto e rinnovati auguri di buone feste. Qui una piccola riflessione su un medico e su una sanità di altri tempi. Grazie per l'attenzione e cordiali saluti A San Giovanni in Fiore se n'è andato in silenzio Biagio Guzzo, uno degli ultimi medici della generazione precedente, quella che ha visto nascere il Servizio sanitario nazionale con la grande riforma del '78, della cattolica Tina Anselmi. Del dottore Guzzo hanno scritto in tanti, ricordandone la bravura, l'umanità e l'altruismo. Il ritratto più bello l'ha firmato Biagio Simonetta , giornalista professionista che con pennellate da maestro ci ha restituito il vissuto e la missione di Guzzo, rimasto me

non sempre si riesce ad evitare di farsi le seghe mentali . a che serve vivere se poi dobbiamo morire

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Colonna   sonora Far finta d'essere sani - Giorgio Gaber Senso  -  Vasco Rossi  ⁕  Lo  so  che   devo smettere   di farmi seghe mentali    e mettere  in pratica  questo manon sempre   siu  può fuggire    dal farsi   ed  rifarsi      certe  domande   . Ora    La domanda "a che serve vivere se poi si muore" quesito filosofico che ha tormentato ed tormenta l'umanità ( sottoscritto comreso ) per secoli non sempre si riesce ad eluderla ed Non esiste una risposta definitiva, poiché il senso della vita è una questione di fede o di opinione personale.Tuttavia, ci sono alcune possibili risposte a questa domanda che possono essere considerate.Una possibile risposta è che il senso della vita è semplicemente di vivere. La vita è un dono prezioso, e anche se è breve, è importante viverla al massimo. Possiamo farlo sperimentando il mondo che ci circonda, coltivando relazioni significative con gli altri e perseguendo le nostre passioni.Un'altra possibile risposta è

ma basta parlare dei FERRAGNEZ

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canzoni in sottofondo mia dolce rivoluzionaria Mcr Ormai    ,  almeno  fino alla  loro  prossima  trovata  pubblicitaria   o polemica  creata ad  arte  , non  c'è niente  di  nuovo  .  Così facciamo solo  il loro  gioco  cioè è  cocome  sparare  sulla  croce   rossa   o   come  si  diceva  un  tempo    tu uccidi un  un  uomo morto    . Si è già scusata  (  o  ha  fatto  finta  dipende  dai  punti  di  vista  )   basta infierire  . Essi  sono  solo  una   parte  del sistema   sociale  economico coime  evidenzia  questa  intervistra      a  Massimo Coen Cagli, fondatore della Scuola di Fundraising    su   il   Fq  d'oggi      e     di  cui  si è  già parlato  nell'articolo    sempre  del   FQ  del 23\12\2023 da me  riportato nel precedebnte    post     chge   potete    trovare   qui    e  di cui  <<   [....]   Oggi Contessa ha cambiato sistema\ Si muove fra i conti cifrati\  Ha lobby potenti ed amici importanti\ E la sua arma più forte è comprarti,\ La sua arma più for

Dal clima al femminismo: il buon cuore è un business Il social washing è ovunque, i marchi e gli influencer lo usano per posizionarsi, spinti dalle analisi di mercato

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Il Fatto Quotidiano 23 Dec 2023 » Virginia Della Sala FACEBOOK TVBOY Doni e selfie Un murales di tvboy apparso ieri a Milano con Chiara Ferragni che fa la carità Gli hanno trovato un termine preciso: woke washing, che stando alla migliore delle traduzioni rintracciabili sarebbe l’usare “temi di giustizia sociale come strategia di marketing”. Da qui discende una declinazione al dettaglio quasi infinita – green washing, social washing, rainbow washing, mental health washing, curve washing, white washing, pink washing – a seconda della tematica sociale che si sceglie di appoggiare perché potrebbe avere (anche) un ritorno di immagine sui potenziali clienti. Eni, ad esempio, è accusata di greenwashing dagli ambientalisti: l’ultimo Sanremo era targettizzato (lunghi siparietti fuori dal teatro con gli striscioni inquadrati) con il marchio del suo braccio “green” Plenitude mentre l’azienda continuava a cercare e siglare accordi per l’estrazione di petrolio e gas. SU TIKTOK, invece, ha fatto mo

CLAN - SCHOLA VITAE -: AUGURI ANCHE PER ATEI, AGNOSTICI, E PAGANI Fiore Leveque

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Auguri! Ma non siano pagani auguri ! Auguri! Che il cristiano non accetti Ché legati sono a quei sacrifici, Che il Cristo aborra, ed i coeredi suoi. Non àuguri, con mani immerse in riti Sanguinolenti, intenti a fare augùri, Son Quei che a sequela Christi vanno, Ma sol Profeti eterni in Verità. Profeti che ritrovi ovunque e sempre, Che al di là d’ogni apparenza, e in essa, Luce portan qual Diogene di giorno, Per qualche uman trovare nel Presepio. Un artificio il presepio, un dei tanti, Ma strumento di beata povertà, Donde un bimbo dal di suo dentro illumini L’uomo smarrito in convenzioni vane. Auguri! Ma non siano pagani auguri! Auguri! Che il cristiano non accetti! Ma Auguri! Lasciam fare pure a chi è, E a chi scopre che honesto pagano è. O con il Cristo, o con l’Idea del Cristo, Pur senza Lui conoscere, o seguire, Sei salvo, perfin per ateo passando, Ché oltre ogni apparenza si asconde il Vero.                                                                 Fiore Leveque

Noi continuiamo a parlare, a mettere fiocchi rossi e segni in faccia. E loro continuano a morire. Si chiamava Vanessa Ballan, aveva 27 anni

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Ancora una di meno. Ancora una donna morta ammazzata a coltellate. A Treviso. Ancora una volta incinta di qualche mese, come Giulia Tramontano. E un altro figlio di quattro anni a casa. Ancora un femminicidio. Ancora per mano di un uomo che lei aveva già denunciato per stalking, senza che questo le abbia salvato la vita. Si chiamava Vanessa Ballan, aveva 27 anni. Noi continuiamo a parlare, a mettere fiocchi rossi e segni in faccia. E loro continuano a morire. E, nel frattempo, non c’è più rimasto nessun uomo che possa chiamarsi fuori. Perché anche chiamarsi fuori, anche solo non dire o fare niente, è parte del problema. Ma allo stesso tempo Nella storia del femmincidio di Vanessa Ballan c’è, una volta tanto, la storia di un uomo meraviglioso nella sua dignità: il compagno Nicola Scapinello. Si erano conosciuti presto, prestissimo. La classica storia d’amore nata sui banchi di scuola, poi la convivenza e un figlio, oggi di quattro anni. Entrambi originari di Castelfranco Veneto, da q

se invece di fare le solite grida manzoniane pensassero ad curassero di il sistena educativo e si passa alla parole ed indignazione ai fatti i i femmicidi dimuirebbero ed non avremo episodiu come quello della Clerici

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leggi anche  https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2023/12/analisi-degli-speti-culturali-el.html da uomo che lotta i questa  notte buia   per per reprimere o quanto meno non alimentare il proprio maschio alfa concordo con quanto ha scritto  << Quando parliamo di cultura dello stupro ci riferiamo a cose come queste che passano tranquillamente in TV tra le risate generali. Il pensiero comune. >>  da  Grazia Marrapodi Lamma  e quyanto ha detto l'ex compagna di stradda Stefi Pastori del Gloos ( vedi url in cima  al post oppure  qui   ) sulle cause dei femminicidi Infatti  nonostante lotti    giorno er giorno  , h24 ,  contro il maschio alfa  che  è in me  ,  tali battute  anzi meglio  battuttacce   scappano  anche  a me  . Ma  fortunatamente ,  mi  ci  sono  voluti  anni  e fiugure  di  💩  ed  perdita  di amiche  ,  riesco   a  controllarmi sempre  di più  e  farle  a tempo ed  a luogo   nma  soprattutto  a  farne   il meno possibile   e  non  co

il mio Canto di Natale

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Questa canzone rispecchia il mio stato d’animo ... profonda ... bellissima. L’ ho sempre amata tanto.., oggi ancora di più Contro l'ipocrisia del natale,il capitalismo sfrenato che gli gira attorno,contro le ingiustizie che in quei giorni (altro che la favoletta del siamo tutti più buoni) aumentano a dismisura...... Vi voglio regalare questo splendida canzone !

Volete sapere qual è l’ultima grande battaglia di civiltà di Fratelli d’Italia? rendere obbligatorio per legge Il presepe a scuola

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O, più precisamente, un disegno di legge con cui - ci spiegano - «non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado». In pratica, Fratelli d’Italia ha pensato bene di fare una legge per vietare di vietare il presepe nelle scuole, rendendolo di fatto obbligatorio. Neanche nell’Iran di Khamenei hanno una visione così teocratica dello Stato, negando non solo qualunque forma di libertà o autonomia scolastica ma silenziando, di fatto, qualunque altro credo che non sia quello cattolico. Quando vi chiedono cosa fa Fratelli d’Italia in Parlamento, rispondetegli il presepe. Si occupa di presepe. Di blindare il presepe. Le famose “priorità” di questo Paese. Riceverò email del tipo : << sei miscredente , è nostra tradizione e nostra cultura , una volta si faceva , ecc >> . Ma concordo , soprattutto nella seconda parte . I punti parziali sono messi fra parentesi

Le feste di Natale sono una tortura: ci salverà Pasqua di Massimo Fini e le sedie vuote a Natale, del male che fanno di Roberta broccia di Madre terra amici di cuore

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 due  articoli  che descrivono il scrunge  natalizio di cui  avevo parlato   nel post   : <<   mi  avvicino ai  50 e inizio a sentirmi    come    Ebenezer Scrooge  di Charles Dickens  >> l primo  è  di Massimo fini      da  il FQ  dl 20\12\2023 L’imperativo categorico è: sopravvivere alle Feste. Non sarà facile. Un’impresa, anzi. C’è innanzitutto la cerimonia degli auguri. A chi farli? Al tuo amico Sempronio, ma Sempronio è anche amico di Caio che è pure tuo amico ma in tono minore e se Caio viene a sapere che hai fatto gli auguri a Sempronio ma non a lui si incazza. E in che forma poi gli auguri? Per telefono no, è seccante e quello ne approfitta per attaccarti un bottone. Per mail o sms? Troppo freddi. Ci sono poi le persone importanti che conosci. Per telefono è escluso, troppo confidenziale. Con un biglietto da visita? A parte che non ce l’ho, come dev’essere il biglietto? Di cartone spesso? Troppo volgare. Di carta esile? Troppo sparagnino, troppo genovese, troppo ‘st