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Visualizzazione dei post con l'etichetta una storia sbagliata

La Cei, il papi e la regina

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1. E’ di oggi un pesante articolo non firmato (quindi molto autorevole) del Financial Times e dell'Independent di Londra che certamente non sono comunisti che definiscono il sultano di villa Certosa «Un pericolo» per l'Italia, dopo il Times di Londra, quotidiano filo conservatore e il Guardian, quotidiano filo laburista. Essi definiscono il presidente italiano del consiglio dei ministro «un pericolo per l'Italia e un maligno esempio» e «corruttore dell’avvocato David Mills». La differenza con i giornali nostrani è abissale. 2. La Cei ha parlato . Dovremmo essere tutti contenti e soddisfatti che finalmente i vescovi, riuniti a Roma per la loro 59a conferenza (25-29 maggio 2009). I giornali hanno parlato di parole forte, di critiche al governo per le misure promesse e non mantenute e al comportamento personale del capo del governo. Insomma, un rigurgito di etica sana a salutare. Per un momento mi sono sentito orgoglioso che i vescovi avessero tutto ad un tratto acquistato q

Pacchetto sicurezza

"Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica" . Scorrono le immagini del video di Vieni a ballare in Puglia, brano in cui Caparezza , con l'acida affabulazione che lo contraddistingue (un "bravo" anche ad Albano per il cameo), punta il dito sulle morti da taluni, inspiegabilmente, definite bianche. A me son sempre sembrate nere, nerissime. Acri e primitive come il paesaggio del video, arrostato da un sole implacabile, d'un furore malato, metallico, ferrigno. Non è il Sud patinato delle agenzie di viaggio, è la periferia africana dei bus scalcagnati e tossici. E' l'Italia. Avevo condiviso questa canzone con gli amici di Facebook, qualche giorno fa. E ieri, la notizia, l'ennesima, maledetta, intollerabile: non in Puglia, ma in un'altra Africa, cioè la Sardegna: Saras . E Saras si aggiunge alla Torino della Thyssen Krupp, alla Milano del ferroviere cinquantenne, alla terra desolata di Michele e i suoi compagni (fratelli)

Governo Italiano: razzista, violento e fuorilegge rispetto al “Diritto Internazionale”

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No alla deportazione nei lager di chi chiede asilo, no alle nuove leggi razziali, sì all’applicazione delle norme internazionali per i diritti dei rifugiati Quella operata sui 227 migranti arrivati nel Canale di Sicilia, tra cui molte donne e bambini va chiamata con il suo nome: è una deportazione ! Una deportazione verso i veri e propri cam pi di concentramento messi in opera dalla Libia, con la piena complicità dei governi europei, nei quali secondo molte testimonianze dirette è praticata addirittura la tortura. Altro che rispetto dei diritti umani! E dobbiamo sopportare l’esultanza dei leghisti che definiscono questo scempio “un risultato storico”, mentre blindano gli aspetti più discriminatori del decreto sicurezza portando perfino il PD, che non brilla certo per la sua opposizione a tutto questo, a parlare di “nuove leggi razziali”. E dobbiamo sopportare l’arroganza con cui a Milano si propone addirittura di introdurre norme segregazioniste sui mezzi pubblic riservando alcune carr

Riarmo e questione occupazionale

L’Industria bellica, l’unica che non conosce crisi e continua a crescere anche in questo momento di recessione, assorbe una quantità spaventosa di risorse ed investimenti (che devono invece essere destinati a settori produttivi decisamente più virtuosi ed utili!). La crisi attuale, causata dal dilagare delle forme più oscene di speculazione finanziaria, sta esasperando le condizioni di tutti i lavoratori e in particolare degli immigrati e dei giovani precari, arrivando a produrre vere e proprie condizioni di nuova schiavitù in cui all’instabilità si somma il fatto di dover accettare il ricatto che impone di lavorare in situazioni che spesso mettono a repentaglio la vita stessa. Dove sono finite le risorse che potrebbero permettere l’uscita da questa situazione? Le risorse più ingenti di capitale, oltre che nella speculazione finanziaria diretta che non produce nulla se non povertà, sono oggi investite nell’Industria Bellica (1.300 miliardi di dollari all’anno a livello globale), che ga

La teoria della relatività

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Domani ci troveremo, come tutti gli anni, come sempre, alle 14.30 al Planetario di Milano . Come tutti gli anni, come sempre, festeggeremo il 25 aprile con orgoglio e fierezza. Noi democratici, noi antifascisti, noi umanisti. Come tutti gli anni, come sempre, presenzierà Giorgio Schultze [foto a destra] , portavoce europeo della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza e candidato indipendente nell'Idv alle prossime elezioni (presto pubblicheremo una sua intervista). “1945 liberazione dal nazifascismo, 2009 liberazione dalle armi e dalla violenza” : questa la parola d’ordine di Schultze, da sempre impegnato a favore d'una reale applicazione della Carta dei Diritti Umani. “E' giunto il momento di uscire dalla preistoria umana e cominciare a costruire una Storia finalmente umana, è urgente e prioritario fermare le guerre e la nuova folle corsa agli armamenti, smantellare gli arsenali nucleari, far ritirare le truppe di occupazione, impedire l’uso bellico dello spazio,

SOTTO IL CAMICE

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Prima è toccato a Kante, la giovane ivoriana denunciata mentre era in un ospedale di Napoli per partorire. Poi è successo a Baccan Ba, un ragazzo senegalese che, dopo aver sofferto per 4 giorni per un mal di denti, si è rivolto ad un ospedale di Brescia e che si è ritrovato in commissariato senza nemmeno essere curato. Poi è venuto il turno di Carlos, un boliviano che si è rivolto ad un ospedale di Pavia per un dolore addominale che poteva essere curato facilmente se non avesse aspettato dieci giorni per paura di essere denunciato: ora invece, a causa di quel ritardo fatale, si trova in rianimazione in fin di vita. L'ultimo episodio riguarda una ragazza nigeriana che si è rivolta ad un ospedale di Conegliano per un malore e che, dopo essere stata trattenuta in osservazione per un paio d'ore, è stata denunciata dal medico di turno, trasportata in commissariato, sottoposta ad un processo per direttissima dopo aver passato una notte in carcere e quindi espulsa dal territorio itali

Pensieri pasquali (con ruota di scorta ridicola)

Su richiesta di diversi amici, accetto di fare da tramite per coloro che sono stati colpiti dal terremoto in Abruzzo. Bisogna aspettare che finisca l’emergenza perché c’è il rischio di buttare via molte risorse e aiuti, come l’esperienza insegna. Di un governo che dovrebbe dimettersi in blocco perché ha allentato tutte le leggi di sicurezza per favorire i profitti, ha condonato l’incondonabile, ha devastato e devasterà ancora di più perché lontano dalla logica di tutela dell’ambiente, io non mi fido. In queste ore quasi tutti i ministri stanno facendo passerella perché sono vicine le elezioni. Bravo Franceschini che è andato di nascosto, quasi in punta di piedi senza farsi riprendere da alcuno. Vedo i lestofanti già pronti a saltare sulla macchina della spartizione compresi gli aiuti. Berlusconi non vuole aiuti esterni, da vero tronfio e gonfio megalomane di bassa statura. Noi abbiamo un punto privilegiato di osservazione in Abruzzo: don Aldo Antonelli che vive ad Avezzano e di cui c

Gli scolaretti di Cesare

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Con la sua lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica riguardo alla remissione della scomunica dei ai lefebvriani datata 12 marzo 2009, il papa ha voluto dare una strigliata a quelli che nei toni e probabilmente nelle sue più intime convinzioni dovrebbero essere degli scolaretti ubbidienti senza la possibilità di dibattito proficuo. Pare evidente, piuttosto, che la revoca della scomunica avvenuta qualche giorno prima dell'anniversario del Concilio Vaticano II e qualche giorno prima della Giornata della Memoria sia materia di colpa grave, giacché ne sussisto no tutte e tre le condizioni: materia grave, piena consapevolezza, deliberato consenso. Che il papa non fosse a conoscenza delle posizioni notoriamente negazioniste e anticonciliari del lefevbriani è una storiella cui nessuno crede. Don Pierpaolo Petrucci, Priore del Priorato di Rimini della Fraternità di San Pio X così affermava nel Messaggero del 29 gennaio scorso: « La scomunica ci è stata tolta senza che a noi fosse stata po

Il 5 aprile anche Retescuole sarà in Piazza Scala

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Per noi che facciamo scuola è più facile. La storia e la memoria ci sono compagne; sono arnesi del mestiere.Conosciamo le persone che l'hanno fatta questa nostra Repubblica, gli uomini e le donne che ce l'hanno lasciata come un´eredità preziosa, sacrificando molto della propria vita negli anni belli della loro gioventù, perché allora quel che contava era fare in modo che l'incubo del fascismo e del nazismo, de l razzismo e della violenza contro i deboli non pesasse sul futuro di chi sarebbe venuto dopo. Per noi e più facile perché il nostro mestiere è educare alla cittadinanza nella scuola della Repubblica e sappiamo che la libertà di pensiero sancita dalla Costituzione trova il suo fermo limite quando sconfina nella proposta di violenza, nel vilipendio e nell'offesa contro altri esseri umani. Per questo non comprendiamo come il Comune di Milano potrà consentire l´incontro previsto il 5 Aprile nella nostra città di formazioni neonaziste, negazioniste, xenofobe, omofob

CONtrordine CONfratelli

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CONtrordine CONfratelli "Inopportuna" . Con quest'aggettivo mons. Fisichella , dalle pagine dell'"Osservatore Romano", ha bollato la scomunica comminata dal vescovo Sobrinho alla madre e ai medici della bimba stuprata a Recife. "Rischiamo di apparire senza misericordia, mentre avrebbe meritato la massima sanzione chi ha abusato di quella fragile creatura" . Non è ozioso ricordare che Fisichella non è esattamente un prete "strano" (don Milani), un qualche religioso progressista in odore pertanto di eresia, ecc. ecc. E' presidente della pontificia accademia Pro Vita, un narciso che vediamo spesso in tv, amabilmente a fianco di politici (preferibilmente di destra) di cui è confessore. Eppure. Se deve esser risultato troppo persino a lui, e ciò malgrado l'iniziale approvazione da parte di Ratzinger dell'operato dello zelante Sobrinho, significa che è proprio vero, le vie del Signore sono infinite. Mai quanto quelle della Binetti

In memoriam

Non so come si chiamasse. Il suo nome, forse, era "Lavoratore". O, semmai, ex-lavoratore. Il quarantenne bressese che s'è tolto la vita due giorni fa, dopo esser stato licenziato, ora è una sorta di Milite ignoto. Un ribelle senza causa. Strana cosa il suicidio. Disprezzo, atto di superbia, si sentenzia. Ma ne siamo così certi? Non lo era nemmeno il nostro padre Dante, che pose come guardiano del Purgatorio - la porta aurorale verso l'eterna Vita - il pagano Catone. Sottilissimo, e gracile, è il filo che separa l'orgoglio dal sacrificio. "Lavoratore" se n'è andato con un secco e definitivo diniego, perché consapevole che il mondo non l'avrebbe mai accettato nella sua integrità d'uomo. Lo voleva numero, macchina, accessorio, merce deperibile. E, infatti, s'era ritrovato come un sacco vuoto in mezzo a una strada, percosso dalle mareggiate d'una ventosa Quaresima. Era vissuto, fino a quel momento? O l'avevano soltanto costretto a es

Luca aveva 33 anni... ed era gay!

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Cara Daniela, Povia afferma che il "suo" Luca ex gay in realtà porta un altro nome, ora ha 58 anni, è sposato, ha una figlia e ha finalmente raggiunto felicità e benessere interiore. Io invece voglio raccontarti d'un altro Luca. Che si chiamava proprio così, e la cui storia è un po' diversa da quella cantata a Sanremo. Luca aveva 33 anni quando ci ha lasciati! Ma la sua energia è ancora dentro tutti coloro che l'hanno conosciuto. Come a me e a Matteo. Io e Matteo siamo due volontari di una pubblica assistenza di Firenze, e ci venne chiesto se volevamo fare un servizio di assistenza domiciliare in una casa vicino a dove abitavamo noi. L'impegno era soltanto per due volte alla settimana e si trattava di preparare la cena, se lo sapevamo fare, oppure andare a fare la spesa, perché questa una viveva sola e non poteva uscire perché malata. Negli altri giorni altri volontari a svolgevano questo servizio, ma eravamo liberi di anda

Con l'acqua alla gola?...

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Mi giungono notizie contrastanti (e inquietanti) sul futuro dell' acqua pubblica . Da un lato, trovo l'accorato appello di Giuseppe Lo Presti, politico di sicuro valore, che riporto integralmente: Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica. (varie lobby e lobbettine si stanno gia formando o sono gia presenti!). Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che po ssiedono l'acqua minerale). Già a Latina la "Veolia" (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, "Veolia" manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori. La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livel

Milano: contro lo scudo spaziale in Europa, la marcia degli invisibili

Dov'è Mimì

Era rimasta chiusa in un cassetto, quasi si vergognasse della propria bellezza. La diversità piaga, non solo nell'abiezione. Lascia senza fiato, turba, scuote. E piange per la propria solitudine incompresa, statuina d'alabastro che nessun principe vorrà mai sposare. Sono trascorsi vent'anni da quel miracolo, da quel balenio di perfezione che, proprio sul palco di Sanremo, prorompeva nell'addogliata grazia dell'eccesso. Su quel palco era tornata, scalfendo un impenetrabile muro di silenzio, Mia Martini offrendo un disperato inno d'amore: Almeno tu nell'universo . Tornava da chissà quali mondi, spersa, sepolcrale ma sanguigna, e con occhi mani gesti e denti supplicava, implorava di essere riamata, poco, male, incomprensibilmente, banalmente: ma fosse amore, una buona volta.Io la vedevo come un'infiorata pop. Inquadrata dal basso in alto, Mimì aveva qualcosa di regale, una Madonna da processioni. Ma l'umanità che sprigionava appariva così tagliente e s

9 febbraio, di sera

Soltanto ora riesco a scrivere, non di te, ma a te. Di te e dei tuoi cari s'è scritto, e detto, e urlato, e bestemmiato troppo in questi interminabili mesi, in queste infinite ore. Scrivere di te mi riusciva impossibile. La tua impalpabile possanza m'invadeva con tale prepotenza, il fermo immagine della tua stralunante, succosa e sfrontata giovinezza mi appariva così in contrasto con l'impenetrabile cappa in cui giacevi, oscura ai nostri occhi ansiosi, che no, nessun motto, nessun pensiero, nessuna preghiera poteva in me sostituire il silenzio. Tu che potevi essermi figlia, se restavi quella dei vent'anni. E forse perché avvertivo questa tua figliolanza, questa tua estrema e disperata dipendenza da noi, poveri umani, non potevo - non posso - nominarti per esteso. Avverto un frizzo stridente, come volessi rinchiuderti ancora una volta in qualche lettera, in un caso clinico, e proprio nel momento in cui sei sciolta da ogni legame. E. "E" come Eterno, "E&quo

Papa, vescovo lefebvriano: "Le camere a gas? Disinfettavano"

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Pubblico qui l'intervista al prete Abrahamowicz (tratta da ApCom). Cliccando sul suo nome si può trovare il video di una sua "Messa": tra i fedeli , il neonazista Paolo Karatossidis (Forza Nuova) e altri seguaci. Abrahamowicz è anche il celebrante di Umberto Bossi . Grassetti miei. © APCOM Roma, 29 gen. (Apcom) - Le camere a gas? "L'unica cosa certa è che sono state usate per disinfettare " . Lo afferma in un'intervista alla 'Tribuna' di Treviso il prete lefebvriano don Floriano Abrahamowicz . Dopo la clamorosa intervista del vescovo Richard Williamson , che minimizza la Shoah, altre affermazioni negazioniste. Don Abrahamowicz (che il 15 settembre 2007 celebrò messa in latino a Lanzago di Silea per il leader della Lega Nord Umberto Bossi ) rilancia la teoria per cui i numeri d ella Shoah sono un "problema secondario" , accreditati dagli stessi capi delle comunità israeliane subito dopo la liberazione "sull'onda dell'emoti

Razzisteria: destra fascista in Italia e nella rossa Toscana

Saverio Tommasi e Ornella De Zordo hanno frequentato incontri, dibattiti e concerti organizzati da aderenti a gruppi di estrema destra e da movimenti giovanili di partiti di governo, e lo hanno fatto innanzitutto con lo scopo di comprendere dinamiche e motivazioni. Solo in seguito, affermano, si è resa necessaria l'esigenza di una pubblica denuncia politica delle connivenze culturali che gruppi di estrema destra intessono con i partiti che al momento governano il paese. Una destra estrema nelle parole, nella gestualità e nei simboli, che oramai sdoganata si richiama espressamente a ideologie di tempi passati della storia. L'inchiesta parte da una panoramica italiana per concentrarsi sulla Toscana: Lucca, Pistoia, Prato e soprattutto Firenze, dove fra le altre cose il centro sociale di destra Casaggì (Casa di AG, cioè di Azione Giovani, organizzazione di Alleanza Nazionale), vende libri e "cimeli fascisti", come il cappellino "Boia chi molla" o spille che ric

Benedizioni

In questi giorni non posso dedicarmi al blog come vorrei. Ed è un vero peccato, perché di cosette interessanti ce ne sarebbero parecchie, e sarebbe anche il caso di soffermarvisi un poco. Dacché, appunto, non mi è del tutto possibile, mi limito a qualche lapidario commento. Innanzi tutto sul neopresidente Barack Hussein . Il quale, per aver semplicemente manifestato di voler rispettare la volontà delle donne che abortiscono (ché questo è il VERO senso dell'abolizione delle norme oscurantiste del suo predecessore W.) si è beccato le infiammate reprimende del Vaticano . Conosciamo tutti a menadito la strenua battaglia d'un pugno di maschi celibi, misogini e saccenti contro le esecrande assassine che osano violare la legge divina e, soprattutto, la potestà dell'uomo sul loro corpo-contenitore. In nome della Vita, certo. Forse dovremmo rettificare con "integrità della stirpe" . Già. Perché non è forse ozioso ricordare che l'aborto era considerato un reato abominev

GAZA: FERMATEVI SUBITO, FERMIAMOCI TUTTI!

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Comunicato stampa "Quello in corso a Gaza è un massacro, non un bombardamento, è un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice" . P. Manauel Musallam, parroco a Gaza, 27 dicembre 2008. Un inferno di orrore, morte e distruzione, di lutti, dolore e odio si sta abbattendo inqueste ore sulla Striscia di Gaza e sul territorio israelianoadiacente. A voi, capi politici e m ilitari israeliani , chiediamo di considerare che insieme ai 'miliziani' di Hamas state colpendo, uccidendo e ferendo centinaia di civili palestinesi. Non potete non averlo calcolato. Non potete non sapere che a Gaza non esistono obiettivi da mirare chirurgicamente. Non potete non aver messo in conto che da troppo tempo è la popolazione di Gaza a vivere sotto embargo, senza corrente elettrica, senza cibo, senza medicine, senza possibilità di fuga. Le vostre crudeli operazioni di guerra compiono opera di morte su donne, bambini e uomini che non possonoscappare né curarsi e sopravvivere, essendo st