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Ledi L’odissea in musica di un albanese in fug

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Poichè ancora ci si ostina a non considerare italiani gli immigrati che nascono e crescono qui nel nostro paese ( o sono qui da secoli come il caso degli Gli Arbëreshë ossia gli albanesi d'Italia[7][8], detti anche italo-albanesi che sono la minoranza etno-linguistica albanese storicamente stanziata in Italia meridionale ed insulare.Provenienti dall'Albania e dalle numerose comunità albanesi della Morea e della Ciamuria, oggi nell'odierna Grecia, si stabilirono in Italia tra il XV e il XVIII secolo ... continua qui https://it.wikipedia.org/wiki/Arbëreshë ) ed a considerarli stranieri da oggi inizio una nuova rubrica all'interno delle " le storie . La storia  che riporto oggi  è quiella  di Ledi Cafuli, cantautore italo-albanese figlio di immigrati a loro volta figli di immigrati, è raccontata nel suo album d'esordio. Una lingua che passa dall’italiano all’albanese con “cadute” liguri Figlio di immigrati, a loro volta figl

Il cinema fa sognare. La televisione dormire di Matteo Tassinari

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I l cinema fa sognare. L a televisione dormire                     di Matteo Tassinari T empi duri per i troppo “ buoni ”, recitava ad effetto uno spot televisivo di qualche tempo fa. Il sottinteso era, naturalmente, chiaro a tutti: nessuno poteva resistere all'appetibilità del prodotto reclamizzato. Ci perdoni il copywriter di questo spot se prendiamo a prestito il suo slogan per applicarlo al mondo della televisione dei giorni nostri. L a grande appetibilità del mezzo, dovuta alla sua capacità di raggiungere milioni e milioni di case, è diventata ironicamente anche il suo tallone d’Achille . Davanti ad essa fanno ressa i personaggi più disparati: mercanti, prestigiatori, uomini e donne di spettacolo, politici, medici, industriali, intellettuali, showgirl col seno rifatto alla 8° taglia,  e tanta gente comune e disperata della propria vita e allora si mette in cerca di una grande fuga che intorti gli stessi interessati di aver talento.

Padre, madre e figlia: maturità per tre

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anchequesta  è maturità  . Padre, madre e figlia: maturità per tre                              La famiglia Di Canito (Foto di Maurizio Bosio, Reporters Srl) la  stampa.it   del  23/06/2016 di  Massimo Gramellini Siamo la famiglia Di Canito, abitiamo a Piossasco in due camere e cucina e ieri abbiamo sostenuto l’esame di maturità. Padre, madre e figlia. Tre in un colpo solo. Chissà se era mai successo. Di sicuro è successo a noi. Ci presentiamo. Carmine ha 52 anni, viene dalla provincia di Foggia e fa l’operaio al centro ricerche della Fiat. Arrivando da una famiglia povera ha dovuto mettersi presto a lavorare e gli è rimasto un conto aperto con la cultura. Gli piace capire, parlare, essere all’altezza della situazione. La moglie Cinzia, di sei anni più giovane, è cresciuta a Messina e ha fatto l’operaia alla Merloni, prima che la spingessero in cassa integrazione. Tre anni fa. È stato allora che Carmine se n’è uscito con quel

DIFFONDERE UNA BUFALA SUL WEB PUÒ SEMBRARE INNOCUO, MA PUÒ’ FARE PIÙ DANNI DI QUELLO CHE PENSI.

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Leggo questo articolo interessante di  www.bufale.net   . Un po'ovvio  certo  per  chi  come me    sa  già  ipericoli e  gli effetti collaterali dele bufale  \ panzane , ma  meglio ripeterle     continuamwente    certe cose  visto che tutti\e  ( sottoscritto compreso  )  siamo  a  rischio di ricaduta  in esse  . DIFFONDERE UNA BUFALA SUL WEB PUÒ SEMBRARE INNOCUO, MA PUÒ’ FARE PIÙ DANNI DI QUELLO CHE PENSI. E’ capitato a tutti prima o poi di di condividere una bufala sul proprio profilo social, probabilmente perché il titolo ci ha colpito oppure perché l’immagine a corredo ha attirato la nostra attenzione. Sicuramente lo abbiamo fatto in buona fede,  perché volevamo che più persone possibili sapessero quello di cui trattava l’articolo in questione, ma spesso non sapevamo quello che quella semplice condivisione avrebbe contribuito a creare sul web. Ogni volta che condividiamo qualcosa sulla nostra bacheca di Facebook o attraverso Twitter o Google Plus contribuiamo a

Punto di Rottura: il capitolo “apocrifo” di Orfani di Michele Mecozzi e Davide Paoletti:

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la 3 serie \ stagione d'orfani fumetto della bonelli s'avvia a meno 3 numeri dal termine ed ecco che compare una fanfiction di Orfani intitolata: Punto di Rottura. da http://www.dimensionefumetto.it/orfani-fanfic/   dalla  pagina  fb  ufficialke di Orfani più precisamente  qui L'opera è di Michele Mecozzi e Davide Paoletti: un duo di giovanissimi autori marchigiani che ha pensato, guardacaso, di promuoversi con quest'opera .L’episodio si colloca tra la prima e la seconda le  stagione  del fumetto ufficiale   Orfani percui diventerà apocrifo all’uscita del romanzo dedicato alla serie Bonelli ma vale comunque la pena di leggerlo. merita  d'essere letto   soprattutto    da  cloro  che  non vogliono o  no sanno usare l'immaginazione    per   riempire  il buco   creato  appositamente  o volutamente   dagfli  autori tra la 1  e  la  2  stagioner  .  Esso   racconta cosa è accaduto tra la prima e la seconda stagione. La risposta

Si ammalò poco prima della diffusione del vaccino. Dopo la morte la sorpresa: la scienziata Elena Cattaneo, senatrice a vita, nominata erede

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Ecco un esempio  in cui  la solitudine non è  separazione dal mondo:ma partecipazione  in  esso  .  Peril  protagonosta della storia  che leggerete  nele righe seguenti   la  solitudine  e  la relativa morte  è stata la conclusione nobile di un'esistenza.  Una testionianza  che  conferma  quando diceva  un  poeta    cantautore    questa  canzone     e in questo discorso  Non riuscendo  piàù a scrivere di tale vicenda  , senza  farmi venire le lacrime a  gli  occhi  , copio ed  incollo  l'articolo di repubblica  di oggi 19\6\2016   "Lascio tutto alla ricerca". La generosità di Franco che ha lottato contro la polio Si ammalò poco prima della diffusione del vaccino. Dopo la morte la sorpresa: la scienziata Elena Cattaneo, senatrice a vita, nominata erede                                  di MICHELE SMARGIASSI   BOLOGNA - Calligrafia veloce ma sicura: "Lascio ogni mio avere, beni mobili e immobili, alla dottoressa Elena Catt

IL DOVERE di © Daniela Tuscano

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Una notte parigina e nulla di romantico. Sei giunto tu, privo di storia. Hai ucciso un poliziotto (disarmato), violato l'intimità della sua casa, trovato sua moglie, anch'essa poliziotta, anch'essa disarmata. Tutori dell'ordine che non custodivano arsenali.Ovviamente l'hai sgozzata. Era una donna, e francese. Più che sufficiente e poco conta fossi francese pure tu. Tu non sentivi d'appa rtenere a nulla e a nessuno, se non a un dio sanguinario con cui t'eri illuso di dare un senso - uno sciagurato senso - alla tua vana esistenza.   L'hai ammazzata freddamente, sventatamente, urlando, forse. Poi è seguito il silenzio. Di fronte a te c'era il figlio di quella donna, di quella coppia. Un bimbo di tre anni, l'età in cui si esce dal giardino di Eden, l'età in cui tutto si conosce. Ma tu non eri il Tentatore. No, non illuderti. Non meriti neppure la patente di diavolo. Terrorista? Non scherziamo. Tu eri e rimarrai, nella fissità eter

Francesco De Gregorio Liutaio in vetrina di Ferruccio Gianola

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dall'interessante  sito di Ferruccio Gianola  ( http://www.ferrucciogianola.com ) questo interessante  Pagina facebook : Francesco De Gregorio Liutaio   Esistono professioni, per conto mio, che sembrano sogni e ci sono professionisti, per conto mio, che con la loro opera ti portano nel mondo dei sogni. Il caso - neppure tanto in verità - vuole che sulla mia vetrina settimanale il posto sia occupato da uno di questi, Francesco De Gregorio : un liutaio e un giovane professionista che si porta dentro, connaturata in se stesso, l'abilità manuale per costruire chitarre. Un'abilità che Francesco pensa di aver appreso, sin da bambino, emulando il nonno materno, quando gli bastava osservarlo mentre faceva qualsiasi cosa con le mani: mani che si rendevano preziose nel fare cose utili e concrete per la vita di tutti i giorni. Un qualcosa che a quindici anni si è trasmesso nelle sue di mani. Dapprima semplicemente nello studio della chitarra come aut

Beni confiscati, quando i fondi per la ristrutturazione svaniscono : la storia di Palazzo Teti Maffuccini

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da http://ifg.uniurb.it Beni confiscati, quando i fondi per la ristrutturazione svaniscono: la storia di Palazzo Teti Maffuccini Foto di Pietro Nardiello (Antimafia Duemila) Foto di Pietro Nardiello (Antimafia Duemila) di JACOPO SALVADORI SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE) – La storia di Palazzo Teti Maffuccini, bene confiscato in provincia di Caserta, è l’esempio più efficace per raccontare le occasioni perse dai fondi delle politiche di coesione per ristrutturare i beni confiscati alla mafia. L’edificio è stato sequestrato nel 1996 e si trova a Santa Maria Capua a Vetere, dove nel 1998 è iniziato il processo Spartacus, uno dei processi più importanti contro il clan dei casalesi. Ma questa non è la sua unica peculiarità. Là dentro, infatti, è stato scritto un capitolo della storia italiana: il 2 novembre 1860 è stata firmata la resa di Capua, dopo la quale il Regno