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Cantù. Il medico è «negro»: rifiuta di farsi visitare La risposta ironica del dottore, il 30enne Andi Nganso, originario del Camerun: «Ti ringrazio, ho 15 minuti per un caffè»

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 Meno male  che c'è  chi la prende  con ironia  davanrti al razzismo  o  non  inventa  scuse  accusandoci  di razzismo  .  La risposta ironica del dottore, il 30enne Andi Nganso, originario del Camerun  ed  in Italia  da  12  anni   : «Ti ringrazio, ho 15 minuti per un caffè»  s'inquadrta  in questo  contesto   .   dalle news   di    https://www.avvenire.it Da Facebook L'ironia è una delle armi più efficaci contro l'ottusità e l'ignoranza che sconfinano nel razzismo e nel pregiudizio. Lo ha dimostrato il giovane medico originario del Camerun e in Italia da 12 anni nel rispondere con sarcasmo a una paziente che ha rifiutato di farsi visitare per il colore della sua pelle: «Non mi faccio visitare da un negro» aveva detto la donna. E lui in tutta risposta: «Ti ringrazio. Ho un quarto d'ora per bere un caffè». È la storia - ripresa dalla Provincia di Como in primis e da altre testate online - che ha raccontato sul suo profilo Facebook il protagonista

Giornata della memoria, il pugile sinto che irrise il Terzo Reich L'incredibile storia di Johann "Rukeli" Trollman e uno degli eroi silenziosi Placido Cortese

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L'incredibile storia di Johann "Rukeli" Trollman, che prima di Mohamed Alì iniziò a danzare sul ring per sfiancare gli avversari. Nel '33 vinse il titolo dei pesi medi, che gli fu revocato dai gerarchi nazisti. Fu costretto a combattere di nuovo rinunciando al suo stile: si presentò cosparso di farina e coi capelli tinti di biondo. Poi la sterilizzazione e il campo di concentramento (di Andrea Scutellà). Incuriosito   da queste poche   e sintetiche  news    sono andato a  cercarmi qualcosa  sia in rete    sia  come si faceva una  volta   su cartaceo  ed  ecco cosa  ho trovato  su  di lui   sul  numero del mese   di  gennaio  dell'anno scorso   del  http://www.messaggerosantantonio.it/                                          Johann Trollmann I grandi uomini non muoiono mai  (  se  vengono    ricordati  e   se  n'è conservata memoria   i sepolcri  di Ugo Foscolo   docet  insegnano corsivo  ed  aggiunta mia  ) Nemmeno quand

davanti all'ipocrisia sulla shoah ed ai tanti bla bla ipocriti meglio il silenzio . Ma ......

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Come  già accenbato   dal  titolo  , inizialmente     volevo   dire  Basta  e  smettere     di  parlare di Shoah!, e  d'aderire  \  condividere    quel mal  cpmntento   sempre  più  diffuso  fra  i giovani e  non slo  : <<   non se ne può più  E gli altri genocidi, allora? E quello che fanno oggi gli israeliani ai palestinesi ? >> e  dare   quindio non bioasimaree  \  non sapere  come replicare   a mio padre che  sbotta  ogni anno la  solita   ... tiritera  . Ecco  quindi  che   ero  indeciso se    parlare  , come ho fatto in alcuni post    sulla  mia   facebook  ,  di altri genocidi    di  cui si parla poco  o nulla  oppure   stare in silenzio  ( OVIAMENTE  SILENZIO ATTIVO DA  NON CONFONDERE  CON  QUELLO  PASSIVO  CHE HA   CONTRIBUITO  ALLA  DIFFUSIONE  E A  NASCONDERE    I  GENOCIDI    COME LA  SHOAH   )    perchè  alla retorica  ed  ai bla  bla  inutili  e  puli coscienza    e  " lasciare   la  parola  " alle  canzoni      presenti  nella lista  dei po

Contro il bullismo ci vogliono i filosofi ? secondo me non solo

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«[---] Poi si rivolse, e parve di coloro che corrono a Verona il drappo verde per la campagna;  e parve di costoro  quelli che vince, non colui che perde . [----] » Dante  Alighieri  canto  XV inferno canzone  consigliate  stop - mattia sanna   ( per  chi  è registrato su  spotify  ) ciao bullo  .   AAV  leone  d'oro per  lacreatività  2016   su   http://invececoncita.blogautore.repubblica.it/ leggo  questo interessante   intervento  di    Andrea Vito   ex  vittima del bullismo scolastico                              Andrea Vito a scuola fu vittima del bullismo Grazie ad Andrea per questo suo ricordo Sono un filosofo di 24 anni, che ai tempi del liceo venne disturbato dai bulli. A ricreazione capitava che io stessi da solo e non con gli amici perché stavo scrivendo un romanzo e avevo bisogno di ispirazioni. Mi hanno osservato, provocato a parole e infine messo le mani in testa. Niente di serio dal punto di vista fisico, si intende, ma mi hanno fatto paura perché

sarebbe bello che il 27 gennaio fosse Una Giornata della Memoria per tutte le vittime degli eccidi (non solo gli ebrei)

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accolgo la proposta  de   http://www.inuovivespri.it  che   riporto integralmente   Ignazio Coppola propone l’istituzione di una Giornata della Memoria per  tutte quelle vittime di ogni razza,di ogni colore e di ogni religione,  che sono state oggetto di stermini, massacri, deportazioni da parte di regimi criminali totalitari che, indignando le nostre coscienze, hanno insanguinato il mondo  In seguito alla risoluzione dell’ONU 60/7, il 27 gennaio di ogni anno è stata decretata la data in cui viene celebrato il giorno della memoria in ricordo della Shoah   e dello sterminio degli ebrei. In Italia a sua volta gli articoli 1 e 2 della legge 211 del Luglio 2000 definiscono le finalità e le celebrazioni del giorno della memoria e del genocidio nei campi di sterminio nazisti. Un giorno della memoria sancito dalla risoluzione dell’ONU e celebrato dagli stati membri e dallo stato italiano in ricordo dell’eccidio del popolo ebreo . Ma viene a questo punto legittimamente da chiedersi

Essere Altro e altrove. Il nuovo libro di Cristian A. Porcino Ferrara

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Il nuovo libro di Cristian A. Porcino Ferrara arriva a due anni di distanza da “ Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne ” che ha ricevuto diversi apprezzamenti istituzionali. “ Altro e altrove ” raccoglie un sapere ‘eretico’ che spinge il lettore verso una consapevolezza dimenticata. Il filosofo impertinente affronta tante tematiche e in ogni riflessione si intravede l’anima dell’autore. Porcino mette al centro delle sue elucubrazioni proprio l’umanità. Non ama giudicare i suoi simili, e ritiene addirittura uno ‘scandalo’ la parola tollerare perché nessuno deve sentirsi sopportato da altri umani. In tal senso il capitolo che dà nome al libro è significativo per comprendere il mondo interiore del filosofo catanese. L’autore si scaglia contro un finto moralismo sempre più elaborato e debordante nella nostra società. Analizza e scardina stereotipi e luoghi comuni, critica i desideri indotti dalla pubblicità, le fantomatiche teorie gender, gli abusi sessuali del clero ai da