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bufale e miti natalizie e menate varie

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Anche se  ancora     convalescente  dall'influenza  rieccovi  con voi   Pensate di sapere tutto sulla festa che si avvicina? Sfatiamo qualche mito (foto: Getty Images) I regali sono impacchettati, l’albero è fatto, il Presepe è quasi completo. Nelle strade le luminarie abbelliscono i monumenti e un esercito di babbi Natale fa i turni nei negozi. Ci si prepara a gustare qualche manicaretto tradizionale e a tagliare il pandoro e/o il panettone     o altri dolci tipici   delle proprie  regioni   Non manca niente, nemmeno ( purtroppo ) le decorazioni  con Babbo Natale che si arrampica…anche  se  nel mio paese    quest'anno  non si è  vista Ma come accade in molte festività , il Natale

Se qualcuno ha un piccolo filo rosso tatuato sul mignolo, significa che ....

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dopo il post precedente    sempre  a  proposito   di destino  mi  è  venuta  in mente   questa leggenda letta  qualche tempo fa  su facebook Di tatuaggi ormai se ne vedono in tutte le forme e dimensioni e molto spesso hanno un significato molto personale, raramente di basano solo sulla moda del momento. C ’è un piccolo tatuaggio che sta diventando però una tendenza molto seguita soprattutto all’estero: un filo rosso legato a fiocco intorno al dito mignolo. E’ difficile da notare, e spesso i tatuaggi più piccoli e nascosti sono quelli che celano un significato più importante e profondo. Per capire il significato di questo filo rosso è necessario conoscere questa antica leggenda cinese. Il filo rosso del destino è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha la caratteristica di

COSE DA VEDERE IN SARDEGNA: REBECCU, IL PAESE FANTASMA

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da http://sardegnaremix.com Rebeccu è una frazione del comune di Bonorva, in  provincia di Sassari  da cui dista circa sei chilometri. Il centro abitato è situato a metà del costone del monte Cuccuru de Pischinas, a circa 408 metri di altezza, quasi a dominare dall’alto la piana di Santa Lucia In passato, durant e l’epoca giudicale,Rebeccu fu un centro importante del Meilogu, poi pestilenze e carestie ne causarono la decadenza. Oggi fa parte di quei suggestivi luoghi abbandonati della Sardegna ma ricchi di fascino: antico, misterioso, disabitato … e con una maledizione che lo condanna in eterno.Rebeccu è un paese che si può definire fantasma. O quasi, visto che un abitante c’è ancora. Uno solo, però Un paese che venne maledetto, secondo una  leggenda , quella delle trenta case, lanciata dalla principessa Donoria, figlia del Re Beccu, che viveva nel castello, cacciata dal paese perché ritenuta una strega. Dopo aver lanciato la maledizione secondo cui il paese non avreb

paesi maledetti La maledizione di Lollove

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  non ricordo  la  fonte  ma  se  l'autore  o gli autori   dovesero  riconoscerlo  come proprio e ritenere una  violazione del  diritto di copy right     il post  sarà rimosso  «Sarai come l’acqua del mare, non crescerai e non morirai mai». Così le suore della chiesa di Santa Maria Maddalena che lanciarono la loro maledizione mentre lasciavano Loy, espulse dal borgo per le “relazioni licenziose” con i pastori del posto delle quali erano state accusate. E Lollove non è cresciuto e non è morto mai. E, a meno di 15 chilometri di strada scalcagnata da Nuoro, agli stupiti turisti capita di immergersi in questo misterioso pezzo di medioevo, popolato da sempre da due famiglie (di sovente in contrasto tra loro), che all’ultimo censimento contavano 26 membri. Circondati da case (e ruderi) di pietra e terra, immutati da secoli. Dominati dalla chiesetta seicentesca tardo gotica della Maddalena, con i suoi archi a sesto acuto in trachite rossa. Serviti (unica attività commerciale de