Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta le storie

Alice, la prof che fa parlare i neonati con i segni

Immagine
Alice, la prof che fa parlare i neonati con i segni Pordenone, è l’unica in regione fra le trenta in Italia ad applicare il programma “Baby signs” utilizzando il linguaggio dei sordi  di Giulia Sacchi  da http:/ /messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/      07 marzo 2017 PORDENONE. Aiutare i bambini sino ai due anni a parlare prima che sappiano parlare. Un percorso originale che si basa sull’utilizzo di segni semplici tratti dalla Lis (lingua italiana dei segni), impiegata dalla comunità dei sordi. A raccontare come funziona il programma “Baby signs” è Alice Preo, istruttrice certificata, peraltro l’unica della regione e una dei 30 in Italia. Trentun anni, originaria di San Vito al Tagliamento e residente a Pordenone, operatrice della cooperativa Itaca in una comunità psichiatrica del capoluogo di provincia, ha iniziato ad appassionarsi alla lingua italiana dei segni quando frequentava la facoltà di lingue e scienze del linguaggio all’università di Venezia. Tra le materie di

non è mai tardi per fare coming out la storia di Roman Blank un bisnonno a 95 anni.

Immagine
in sottofondo  Il coming out di un bisnonno a 95 anni. Roman Blank racconta su Youtube il suo desiderio di avere qualcuno accanto da L'Huffington Post | Di Silvia Renda Pubblicato: 05/03/2017 14:18 CET Aggiornato: 05/03/2017 14:47 CET Roman ha due figli, cinque nipoti e un pronipote. Per 65 anni ha vissuto al fianco della moglie Ruth, alla quale era legato da un profondo affetto. Lei gli è rimasta accanto anche quando, dopo la nascita del loro secondo figlio, ha scoperto che il marito era gay. Il segreto divenne condiviso, ma comunque attentamente tenuto nascosto, per salvare le apparenze, per non far del male a nessuno, lasciando Roman cadere in una spirale di silenzi, che per decenni gli hanno dato la sensazione di vivere rinchiuso in una gabbia. Aveva 5 anni quando ha capito di essere gay, a 95 ha chiamato a raccolta nipoti e figli e finalmente ha deciso di fare coming out. Lo racconta Roman in un'intervista apparsa su Youtube, nella quale si confronta con un

aspettando l'8 marzo 2017 Vanessa Mele: “Io, vittima collaterale di femminicidio

Immagine
Prima d'iniziare il post d'oggi ecco  cosa  ne penso del  8 marzo da   https://www.facebook.com/rosa.dicarlo.79 Riporto  qui un intervista  a Vanessa mele  che  anche grazie alla  sua  vicenda  personale   è riuscita  : a   far  cambiare  la legge   sull'assegnazione di pensione reversibilità ai mariti  colpevoli di uxoricidio e  che  ora , in quanto vittima collaterale  , sta lottando  e sperando per  avere   una legge  di tutela  per le vittime  del  femminicidio N.B chi ha  già  letto   la  sua vicenda    sul  nostro blog  (   qui e   qui   i mie post   e   qui  un sunto   della  sua vicenda  o conosce la  sua  agghiacciante  storia    di Vanessa     Cardia  Mele  può anche  saltare  le prime righe del post   By www.  www.sardegnasoprattutto.com  del  /   6 marzo 2017 /   Società & Po litica / No Comments di Maria Francesca Chiappe L’Unione Sarda 5/03/2017. Certo: si capisce tutto. Anche a sei anni. Vanessa lo sa. Ha letto il giornale, «più

Il miracolo di Scampia

Immagine
La baracca del campo rom di Scampia dove vive la donna della storia con i suoi quattro figli Grazie alla segnalazione di padre Domenico Pizzuti, 80 anni, Scampia Lavoro a Scampia da anni, mi scrive padre Pizzuti, seguo le famiglie del campo rom spontaneo di via Cupa Perillo. E’ una piccola storia questa, dice: magari non interessa. Non interessano i rom, in generale. Lo spirito del tempo è quello di scatenare gli ultimi contro i penultimi, alimentare le paure, costruirci sopra carriere e profitti. Non sono mai i penultimi ad avvantaggiarsi della cacciata e dell’ostracismo degli ultimi, però: sono sempre i primi, fateci caso. Gli sfruttatori, i caporali, gli scafisti, i corrotti. Alcuni esponenti politici che fondano le loro fortune sull’odio e sul disprezzo che coltivano. Parlare di Scampia non porta voti né consenso, in genere non se ne parla se non per alimentare l’epica degli scugnizzi pistoleri. Il crimine che ha la meglio sullo Stato. Poi però, dice questo anziano gesuita, chi viv

anche le donne fanno calcio

Immagine
Dalla    rubrica  di concita di repubblica  del  4\3\2017  La risposta di Repubblica sport a una mamma                            Giulia, giocatrice della Roma, categoria Esordienti I dubbi di Silvia, mamma di una calciatrice, e la risposta di Angelo Carotenuto, capo dello sport di Repubblica Ho riflettuto a lungo se inviare o no questa lettera..… forse perchè, leggendo le altre storie, un po’ mi sono vergognata: ma come, si parla di difficoltà a trovare lavoro, di lettere di licenziamento in bianco, di minacce in caso di gravidanza (tra l’altro, provate sulla mia pelle) e tu stai qui a frignare perché il calcio femminile non viene trattato con la stessa dignità di quello maschile? Ma come ti viene in mente? Parlare di calcio vuol dire non avere spessore, figuriamoci lamentarsi per quello femminile! Ma poi ho guardato la foto di mia figlia, 13 anni, vestita con quei pantaloncini troppo grandi per le sue gambette fine e ho ripensato al sorriso ingenuo quando, dopo una partita terri

L’infermiera simbolo della lotta a Ebola lasciata morire dopo il parto. Il marito: “Nessuno voleva toccarla”

Immagine
per parafrasare una bellissima canzone di Guccini : << che sempre l'ignoranza è uguale a morte ed il silenzio fa paura >>  da http://sociale.corriere.it/ 2 marzo 2017 Luca Mattiucci L’infermiera simbolo della lotta a Ebola lasciata morire dopo il parto. Il marito: “Nessuno voleva toccarla” ROMA – In Africa si può morire ancora di Ebola, ma per colpa dello stigma che colpisce gli ex malati. È così che ha perso la vita l’infermiera liberiana Salome Karwah (operatrice del centro di Medici Senza Frontiere), simbolo della lotta al virus e per questo tra i nominati come persona dell’anno nel 2014 della rivista Time per il suo lavoro in prima linea contro la malattia. È morta a Monrovia, la capitale dello Stato africano, la scorsa settimana dopo aver dato alla luce un figlio, ha raccontato il marito alla BBC, perché gli infermieri non hanno voluto toccarla per paura di contrarre Ebola, anche se era risultata negativa al test della malattia. James Harris ha

non c'è più il sacrificio e la gavetta voglio tutti arrivare in alto . il caso di Andrea Zanovello ha 33 anni,laureato chiede di lavorare in poste ma non vuole iniziare come portalettere

Immagine
Questa vicenda mi ricorda come anche nella generazione dei miei e nella mia e di mio fratello era ancora diffuso come testimonia questo famosa sigla di un film e poi serial tv da non confondere con talent show Amici di Maria de Filippi    quello spirito di sacrificio  e  d'iniziare  dal basso   \  dalla gavetta  senza  lamentarsi  che  ora      si sta  (  se  non lo si  è  già  perso  )  come  potete  notare  da  questa  vicenda   riportata   sotto leggi anche  http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2017/02/26/news/ha-una-laurea-e-un-master-vuole-fare-il-postino-1.14943885 Invia un curriculum a Posteitaliane, lo chiamano come portalettere. L'amarezza del laureato Andrea Zanovello ha 33 anni, due lauree e un master. Manda il curriculum a Posteitaliane che lo richiama chiedendo se è in grado di guidare uno scooter. Sfoga la sua amarezza su Facebook. L’azienda: «Si comincia sempre dal basso» sempre  dalla  

Liberi di nascere, liberi di morire ? in italia sembra di no

Immagine
in sottofondo   Francesco Guccini - "La tua Libertà" vi potrebbe  interessare http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2017/02/chi-siamo-noi-per-decidere-la-vita-o-la.html dal  mio post  precedente  ( vedi url sopra  ) e   questo articolo sembrerebbe di No  http://invececoncita.blogautore.repubblica.it/articoli del 28\2\2017 Monica Montenegro, 28 anni, 7890 curricula inviati Grazie alle mail di Sara, Carla Romano e Monica Montenegro Un Paese dove non si può nascere e neppure morire ditemi voi che Paese è. Che ti toglie il lavoro se sei incinta, perché mettere al mondo un figlio non conta – per la legge di mercato è un costo – e che una volta nato ti costringe a restare anche quando implori che ti lascino andare. Che ti obbliga a espatriare per adottare o fare un figlio – se sei una persona sola, se hai un compagno del tuo sesso – per trovare lavoro, infine per morire. Ditemi voi se non “dobbiamo scappare dall’Italia incivile”, mi scrive  Carla

ed io che credevo che tali storie fossero solo opere letterarie ed artistiche

Immagine
http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/ del 22 febbraio 2017 Il vero padre era l'amico di famiglia: modenesi chiedono maxi risarcimento Un medico facoltoso rivela al figlio di un amico poco prima di morire di essere il vero padre. Dopo il test del dna anche un fratello scopre la nuova paternità. I due avviano una causa civile per disconoscere il vecchio cognome e intanto fanno una seconda causa per ottenere il nuovo cognome e chiedono un risarcimento da 2 milioni di euro ciascuno alla erede. Ma i giudici li fermano: prima va riconosciuta e cambiata la vecchia paternità                         di Carlo Gregori MODENA. Un modenese ha scoperto di essere figlio di un facoltoso medico quando questi glielo ha confessato a pochi giorni dalla morte. La perizia del Dna ha accertato che lui e un fratello erano davvero suoi figli biologici, ma i due non hanno però potuto accedere alla cospicua eredità, anche se il padre naturale aveva confidato al primo di volerlo

A Piacenza c'è un asilo dove gli estremi si incontrano e vecchi e bambini "crescono" insieme.

Immagine
 questa  vicenda  appresa  da   http://www.repubblica.it/cronaca/2017/02/19 mi ha fatto ritornare alla mente oltre i mie nonni paterni e materni ( l'ultima , quella materna , scomparsa a 96 anni nel 2010 ) e questa canzone di cui stavolta pubblico il video PIACENZA. Alcuni hanno quasi un secolo, altri soltanto tre anni. Sono l'inizio e l'autunno della vita. A Piacenza c'è un asilo dove gli estremi si incontrano e vecchi e bambini "crescono" insieme. Dove la lentezza è un dono. C'è Fiorella che ha 87 anni e Stefano e Carlo che vanno al nido. Lei spinge il deambulatore e loro la precedono. "Guardate - ride Fiorella - ho tanti cavalieri, non sembro una regina?". Poi tutti a sporcarsi di farina e a impastare torte. Divertendosi non poco. Mano nella mano. Perché i più anziani e i più piccoli hanno lo stesso passo, si sa, e basta uno sguardo per essere complici e diventare amici. Aurora, 36 mesi, taglia pezzetti di mela

Amatrice, multa da 4 mila euro per aver portato aiuti con un camion L’uomo, un privato, è passato sull’unica strada che, a tutt’oggi, collega direttamente la cittadina con la Salaria. E ora le vittime del sisma stanno facendo una colletta per aiutarlo a pagare la sanzione

Immagine
sono talmente schifato dalla cattiva burocrazia che stavolta 😈😐😢😪🙇😡 non ho il coraggio o voglia di passare ( come se me ne fosse importato qualcosa ) come qualunquista o populista lasciando commenti su tale notizia  presa  da  http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_febbraio_18    di Virginia Piccolillo LA STORIA Amatrice, multa da 4 mila euro per aver portato aiuti con un camion L’uomo, un privato, è passato sull’unica strada che, a tutt’oggi, collega direttamente la cittadina con la Salaria. E ora le vittime del sisma stanno facendo una colletta per aiutarlo a pagare la sanzione                                       Era arrivato a portare aiuti ai terremotati con un camion. Ha avuto una multa da 4mila euro per essere passato sull’unica strada che, a tutt’oggi, collega in maniera diretta Amatrice con la Salaria, visto che il centro storico è ancora ingombro di macerie ed edifici non puntellati e non è stato riaperto al traffico privato. E ora le vit

senso civico , fortuna \ culo , amore ed altre storie

Immagine
la  prima è una  storia  stavolta (  ma  anche  se non lo  fosse stata è  sempre importante  e dimostra  che il senso civico  ancora non è , anche se   sempre più raro  , morto completamente )  a  lieto fine che << contrasta >> --  il   http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2017/02/17 da cui  ho tratto la storia  -- <<  con episodi di cronaca, anche recenti, nei quali sono stati proprio il coraggio e il senso civico a venire meno.>> Bambina piomba nel Tergolino, un papà-eroe la riporta a riva Camposampiero, il genitore di un suo compagno d’asilo si getta in acqua e la salva: “Devo cambiarmi, sono pieno di fango” di Martina Mazzaro CAMPOSAMPIERO  Una bambina dell’asilo cade nel canale e il papà di un suo compagno di scuola materna non ci pensa due volte: si getta in acqua e la salva. Riaffidata la bimba alla mamma, se ne torna a casa con il figlioletto. È successo in centro. Erano le 15.40 quando la piccola, sporgendosi dal parapetto m