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Letteratura. La poesia indaga l'abisso della Shoah

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da  https://www.avvenire.it/agora Alessandro Zaccuri sabato 19 gennaio 2019 Giovanni Tesio raccoglie un’ottantina di poesie dedicate al dramma dello sterminio ebraico                         Il campo di concentramento di Birkenau (Ansa) Una donna ha i capelli d’oro, l’altra ha capelli di cenere: le parole non possono raccontare quello che c’è in mezzo, non riescono a popolare il vuoto che separa Margarete, perduta all’amore per Faust, da Sulamith, la sposa del Cantico dei Cantici. Le parole possono però testimoniare, anche con il silenzio e con la reticenza, specialmente con il pudore. Sono versi famosissimi, questi di Paul Celan in Fuga di morte, e non stupisce ritrovarli nell’antologia di «voci poetiche sulla Shoah» allestita da Giovanni Tesio per Interlinea con il titolo Nell'abisso del lager (pagine 292, euro 18,00). Un libro che in un certo senso esisteva già, ma in forma invisibile, disperso in altri libri e in altre antologie. Solo adesso viene finalmente in superfic

"Ho salvato il palazzo di Capa dove morì l'ultimo soldato Usa

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per chi non capisse l'inglese o non ha voglia di tradurselo sotto trovate l'articolo scarno nella versione web in italiano su repubblica del 15\4\2017 https://www.theguardian.com/artanddesign/2016/sep/01/leipzig-flat-poignant-memorial-clean-beautiful-death-robert-capa-second-world-war Leipzig flat made famous in Capa war photo becomes poignant memorial Apartment featured in one of the most memorable images of the second world war restored to its former glory American soldiers in the Leipzig apartment building now known as the Capa House. Photograph: Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos Thursday 1 September 2016 13.00 BSTLast modified on Friday 11 November 2016 11.35 GMT Robert Capa called them his most definitive images of the second world war. Seconds after the photographer had taken a portrait of a fresh-faced sergeant poised with a heavy machine gun on a Leipzig balcony, the soldier slumped to th

anche se odio le celebrazioni \ ricordo ed ipocrite a date fisse ricordo ecco come ricordare a 360 gradi la giornata del 27 gennaio

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Vi potrebbero interessare  per  capire  meglio  il mio post http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2017/01/il-27-gennaio-si-celebra-la-shoah-od.html  parte  1 http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2017/01/il-27-gennaio-si-celebra-ricorda-l.html  parte  2 http://www.mosaico-cem.it/articoli/che-cosa-e-diventato-il-giorno-della-memoria-il-dibattito http://it.gariwo.net/editoriali/la-nostra-gratitudine-e-la-nostra-responsabilita-10098.html Eccoci come  ogni   alla  giornata della memoria  ( 27 gennaio  1945 ) , ricorrenza  diventata   ormai  sempre  più un rituale  retorico  e lava  coscienza ed  per  il  90  % dei  casi   celebrata  a senso unico  parlando   solo ed  esclusivamente dello  shoah ( olocausto  del popolo ebraico  )  .  Infatti  riprendendo  il finale di questo  mio precedente post  memoria  tra   mistificazione  \ mitizzazione  e realtà   faccio mie  le  osservazioni  \  aggiunte  di   Pino Nicotri   a  questa  bellissima intervista  a Moni Ovadia fatta

Memoria: tra mistificazione e realta'

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Lo so  che spesso viene  da fare  anche  me  , discorsi del genere  :   se  ci fosse  ancora lui , chi sa  come  reagirebbe , ecc  . Ma  poi  leggendo  questo articolo e il relativo intervento di Pippo Pollina  ,  ho rimesso in discussione  tale   mie   elucubrazioni  nostalgiche   e  pessimiste . E   credo  che  mi saranno  utili  per  i  post  sulla   giornata  della memoria  e sul  giorno del ricordo  . emoria: tra mistificazione e realtà DI RADIO AUT · PUBBLICATO 5 GENNAIO 2016 · AGGIORNATO 5 GENNAIO 2016 Oggi Peppino avrebbe 68 anni. Sarebbe facile scrivere di come Peppino avrebbe reagito nell’osservare la realtà del 2015. Disgusto, orrore, ribellione. Sarebbe facile. Ma in cosa differirebbe la reazione di Peppino dalla nostra? Di certo, non solo nel nome. “Pinco Pallino è disgustato dall’attuale situazione politica italiana ” sarebbe molto diverso da “Peppino Impastato è disgustato dall’attuale situazione politica italiana”. Il punto è che Peppino è morto a 30

Ha fatto tappa a ‪#‎Bari‬ la "Quarto Savona Quindici", l'auto di scorta di Giovanni Falcone sulla quale lavoravano gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani, che persero la vita nella strage di Capaci 23.5.1992

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"E la memoria ritorna alla stagione delle stragi, 23 maggio cinque lacrime rigano il mio volto...";  Colpo su Colpo  - 400colpi per  saperne di più https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Capaci   http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/cosa-sono-stati-capaci-ore-17-56-minuti-48-secondi-23-maggio-39272.htm La carcassa accartocciata è all'interno di una teca. Di intatto è rimasta soltanto una ruota. Ha fatto tappa a Bari la 'Quarto Savona Quindici', l'auto di scorta di Giovanni Falcone *(sulla quale lavoravano gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani, che persero la vita nella strage di Capaci. A inaugurare la giornata nell'oratorio del Redentore, al quartiere Libertà di Bari, è stato il sindaco Antonio Decaro. Sono passati 24 anni da quell'attentato, quelli della mia generazione  sono cresciuti con le immagini viste  più o meno in diretta  (  come  nel mio caso   )  tv o  ai  telegiornali  nei giorni successivi

La cacciarono da scuola bambina perché ebrea. Ora lo Stato le dà ragione: Edi Bueno, livornese, ha diritto a riscuotere il vitalizio di benemerenza

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ti potrebbe interessare  La storia di Edi Bueno: "Sei ebrea, niente scuola" LA STORIA DI EDI BUENO: IL VIDEO INTEGRALE   e questa  puntata  de  il   tempo e la storia  sulle leggi razziali da http://iltirreno.gelocal.it/regione/    del  28 maggio 2015 La cacciarono da scuola bambina perché ebrea. Ora lo Stato le dà ragione: Edi Bueno, livornese, ha diritto a riscuotere il vitalizio di benemerenza. Così ha deciso la Corte dei conti. In questa lunga intervista alla nostra giornalista Ilaria Bonuccelli, Edi racconti alcuni toccanti momenti della sua infanzia, come la deportazione evitata per miracolo e quella bici riconsegnata da un soldato tedesco                                      Edi Bueno ospite al Tirreno in compagnia del niporte Renzo Sanguinano i piedi. Edi avverte caldo e dolore, ma non si ferma. Scappa per i campi di Marlia. Via dai fascisti. Non ci crede che la vogliano mandare in Germania a lavorare, come dice sua madre. Sirio, il fratelli

la storia e' anche la gente non solo gli eventi [ perchè racconto storie ]

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fa rivivere gli antichi giochi di strada per liberare i ragazzi delle dipendenze della playstation e perchè non crescano solo cellulari dipendenti

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vi potrebbero essere  utili   queste due  libri   Abò  -giochi di strada  in un villaggio della  Gallura   Quintinio Mossa ( editrice  Taphiros luglio2004 ) Bruno Vargiu, Via Mannu e dintorni   rievocazione di ricordi che l’autore fa della via dove è nato e ha vissuto in adolescenza. Attraverso la descrizione di una copiosa galleria di personaggi, aneddoti e giochi di carrèra, emerge uno spaccato, non solo di via Mannu, ma della Tempio degli anni dell’ultimo dopo guerra. e questo mio precedente  post   su uno dei giochi  più usati http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2014/02/lu-carruleddu-i-ricordo-della-mia.html il 28\5\2014 L'associazione  culturale  (  di   cui sono fiero  di far parte  )  la sardegna  vista   da  vicino   per  cercare  materiale  per   la  nuova  sardegna  de l20\4\2014 La terza edizione di Primavera in Gallura, la manifestazione etnica, ideata ed organizzata dall’associazi