Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta tradizioni

HALLOWEEN VS FESTA DEI MORTI Una ricorrenza intima Tra tradizione e globalizzazione

Immagine
 A  chi mi dice  che  è  << beati  voi sardi che mantenete le usanze     e resiste te alla  globalizzazione contro  le americanate  di halloween >>  ebbene  cari signori\e  vi  sbagliate  perchè tali tradizioni e resistenze  si trovano in tutto  il sud  d'italia  , ecco un articolo  , con foto   al centro annessa  ,   tratto da   http://livesicilia.it/2012/10/30 Bancarella di dolci Festa dei morti  Da qualche anno, da quando ha preso piede l’abitudine di festeggiare Halloween a pochi giorni dalla festa dei morti, c’è chi lamenta la “colonizzazione” delle nostre usanze, in favore del consumismo e della spettacolarizzazione che viene d’oltreoceano. Ma le celebrazioni del culto dei morti, presenti in culture diversissime, hanno subito influenze reciproche già in epoche antiche. (Guarda la fotogallery della tradizione dei morti QUI) Mancano due giorni alla All Hallow's Eve,la vigilia di Ognissanti, la festa pagana trasformata in cristiana e poi anc

Mostra Fotografica "Sardegna, un altro pianeta" a Milano

Ciao a tutti. Chiunque dovesse trovarsi a Milano il 28 febbraio e 1 marzo e, sardo o no, dovesse amare particolarmente quella magnifica terra che è la Sardegna, potrebbe essere interessato a visitare la mostra fotogafica "Sardegna, un altro pianeta". Verranno esposte quarantacinque fotografie del maestro Franco Fontana e di due giovani fotografi, Paolo Bianchi e Sveva Taverna. Franco Fontana mostra il paesaggio sardo con i suoi colori e la sua forza primitiva. Paolo Bianchi le donne e le maschere, simbolo di una terra arcaica in perenne conflitto con la modernità, mentre Sveva Taverna si concentra su volti e persone, i loro legami e i loro rituali. La mostra si terrà presso la Società Umanitaria, in via San Barnaba 48 a Milano il 28 febbraio e il 1 marzo. L'orario è dalle 10 alle 18 e l'ingresso è libero. Una piccola anteprima la si può avere qua .

Nostalgia del tempo perduto

Immagine
Ricordo ancora con nostalgia quelle lunghe estati di una trentina d'anni fa: i balconi circondati da piante di gerani, le feste del Santo patrono e della Madonna, le bancarelle del torrone, lo zucchero filante, le noccioline appena tostate, i lupini e i pistacchi salati. Poi c'era tutta quella gente che - vestita in modo sgargiante - veniva dai paesi limitrofi per sentire la "musica". Noi adolescenti seguivamo quelli più grandicelli che facevano la corte alle ragazze, oppure spiavamo i musicisti mentre  incominciavano a provare gli strumenti in vista dell'esibizione serale. Poi si andava alle giostre, all'autoscontro. Direte voi: "Sono cose che si possono vivere ancora adesso". Certo. Ma non è più la stessa cosa! Oggi, ho l'impressione, sono cambiate molte cose. A cominciare dalla gente. Le persone che arrivano dai paesi limitrofi hanno perso quell'interesse genuino per la festa. Non c'è più stupore nei loro volti. Sono omologati, uguali