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Ieri chiusura della kermesse del festival di Gavoi 2013 con Simonetta Agnello Hornby La letteratura insorge Stop al femminicidio

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per  approfondire   sito del festival   pagina d facebook  da  la  nuova sardegna estate del  8\7\2013 di Fabio Canessa INVIATO A GAVOI  Femminicidio. La parola ricorrente dell'ultima giornata del festival letterario di Gavoi è un termine brutto, nel suono e nel significato. Uno strano neologismo, brutale ma efficace che dà risalto a un problema che troppo spesso si è tentato e si tenta di dimenticare: la violenza domestica, quella subita dalle donne da padri, mariti, fidanzati, conoscenti. Spesso tra le mure di casa, luogo immaginato o che fa comodo immaginare sempre perfetto, felice. Ne parlano anche al festival Michela Murgia, che con Loredana Lipperini è autrice di "L'ho uccisa perché l'amavo. Falso!", e Simonetta Agnello Hornby (protagonista ieri sera dell'incontro che ha chiuso la decima edizione del festival organizzato dall'associazione l'Isola delle Storie) che quel male quasi tenuto nascosto o comunque sottovalutato l'ha

Quaresimale

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Fakra Younas, giovane pachistana, ex ballerina, alle spalle un'infanzia cancellata dalla madre prostituta e tossicodipendente e da un marito vecchio, aveva creduto di trovare un riscatto in un secondo matrimonio, ricco, felice, appassionato. Cancellato anche quello, ben presto, da una sequela di violenze, umiliazioni, stupri. Fakra si oppone, resiste: non ha che sé stessa, e si raccoglie ai quattro stracci della sua anima violata ma viva, solida, l'unica presenza reale, quasi fisica, in quel suo mondo cancellato. Il marito acculturato e facoltoso non tollera quella che considera lesa maestà: la "sua" donna ha osato ribellarsi, si è sciolta dalle sue catene. Le rovescia addosso un odio ancestrale, possente, che sembra provenire dai secoli, come direbbe Primo Levi. La cancella, ancora. Il volto con l'acido. Non la sopporta come persona, come entità slegata da quel guinzaglio muto al quale lui la pretende "naturalmente" confinata. La brucia col liquido. Ab

ma le donne d'oggi lo sanno cosa vuol dire essere violentate e strupate ?^

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IL   titolo  del post  d'oggi potrà sembrare  , ai miei  lettori  femminili , maschilista \  sessista  e  cinico  . In realtà è solo provocatorio  visti  i  fatti  di cronaca  che  andrete  a leggere  . Prima  di passare  al post  d'oggi  , però  vorrei fare  un ulteriore precisazione  non sto  generalizzando   perché :  1 ) credo che le  la maggior  parte  delle donne   lo sappia  benissimo   il significato  di tale  atto di  barbarie    , io mi riferisco alle  nuove generazioni sempre  più deboli   e senza  strumenti critici  \ punti di riferimento  in un  mare  in tempesta  che è  la vita    , 2)  a quelle donne che lo sanno   ma  per  paura   lo inventano    facendo  al lupo al lupo Il primo fatto  è  questo    la  sorella  dell'ucciso   http://www.quotidianamente.net/cronaca/rapina-in-villa-difende-la-fidanzata-4-colpi-dai-banditi-20020.html   per  difendere  la sua fidanzata  dal tentativo di violenza   ha dichiarato  che lei   si  sarebbe lasciata  violentar

delitti passionali ? ma che razza di termine usano i media ?

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stavo   facendo la raccolta   dela  carta  per  la differenziata  , quando  leggo  sul  vecchio  giornale    dell'ennesimo  omicidio   di  un uomo della propria  moglie   , e  in qui tutto  " normale  "  ( in senso  sarcastico ovviamente  )  visto che  :  L'Onu: "In Italia è femminicidio, ogni 3 giorni una donna viene uccisa dal patner" ,  quello che mi  ha lasciato  stupefatto  ( oltre  che inc..... )  è  il titolo  : << ****  omicidio passionale ......  >> . Ora  mi chiedo la  stessa cosa   che  si chiede  Mafalda,   la protagonista dell'omonima  striscia a fumetti  scritta e disegnata dall' argentino Joaquín Lavado, in arte Quino  pubblicata dal 1964 al 1973, molto popolare in America Latina e in Europa in questa  immagine ,  presa  non ricordo   da  quale   bachecadei miei  compagnidistrada  facebookiani . Qualcuno\a   mi sà  dare  una  risposta