ho passato tutta la notte al cesso,le braghe posate sul pavimento,le mutande celate,ho passato tutta la notte a pregare,disperatamente informe,sgranando la speranza in ogni sua sostanza,sperando in una risposta,ma solo rumori di scarico. ora che mi guardo allo specchio,mi duole il culo,le gambe addormentate a fatica mi tengono in piedi,nella disperazione mi viene quasi di insultare,di bestemmiare,mi chiedo perchè non c'è qui dentro una croce,eppure ci sono tanti chiodi. le occhiaie ai bordi dei miei occhi,sembrano balconi,non s'affacciano più le lacrime,come vampiri,si nascondono dalla luce del sole e come un pozzo prosciugato,tiro su con il naso,sperando di sputare quel morbo che m'anela l'anima come una iena,ma solo catrame e sangue. mentre guardo le poche onde,che s'impattano nella vasca,sputo un mosaico di cerchi concentrici,che toccano il fondo svanendo,come le mille preghiere che speravo fossero miele ed invece son fiele mero. ancora mi chiedo,che senso abbia