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Le due   storie (  e  ce  ne  sono tantissime  di situazioni del  genere )  che  voglio raccontare   oggi   sono tratte  da    http://urladalsilenzio.wordpress.com/category/sullergastolo-ostativo/   La  prima    è quella  di  Salvatore Liga raccontata con le parole di Carmelo Musumeci.detenuto nel carcere di Spoleto in Alta Sicurezza, 80 anni compiuti l’estate scorsa, vecchio malato e stanco. E destinato con certezza a  morire in carcere perché è stato condannato alla pena dell’ergastolo ostativo a qualsiasi beneficio,  se al suo posto non ci mette un altro. L’ultima volta che l’ho visto era questa estate e si muoveva a malapena nel cortile del carcere con due stampelle sotto le ascelle.Stava sotto il sole seduto in una panchina di cemento armato tutto l’orario del passeggio a prendersi l’ultimo sole della sua vita Poi un giorno non l’avevo più visto. In seguito avevo saputo che gli avevano trovato un tumore maligno allo stomaco e l’avevano trasferito d’urgenza in un centro

Questo nostro amore

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Questo nostro amore è fatto di deserti di case insanguinate di filtri di persiane di chicchi di caffè. Questo nostro amore fiorisce sorpassato nel cuore di città spossate, informi, in spenti meriggi d’un rosa futurista. Questo nostro amore si pasce di silenzi, d’albe ricreate, di carezze di lino. Delicato, suadente nella lieve fralezza, un fremito commosso nel buio del mondo.

un politico sardo , miracolo rinuncia a 3884 euro d'indennità Altolà degli uffici contabil della regione i: "Non si può"

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Bruno rinuncia a 3884 euro d'indennità Altolà degli uffici contabili: "Non si può" 18.10      |   CRONACHE DALLA SARDEGNA   - Rinunciare all'indennità di carica, anche per chi ne fa richiesta, non sembra possibile almeno nel Consiglio regionale della Sardegna, dove da settembre scorso è stato avviato il percorso per dimezzare le indennità con una proposta che sembra essere rimasta nei cassetti e dove il Governatore Ugo Cappellacci, con una delibera, ha azzerato la propria di indennità.  

finalmente arriva l'autunno

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 in sottofondo   L'Autunno   de  Le quattro stagioni  di  Vivaldi . Yuk a tutti blogghisti e bloggarole !   Ci siamo   ormai , il tempo   ha smesso   ( almeno   cosi   sembra ) di   fare   il pazzerello   , e arriva    l’autunno stagione   a meta   strada   fra   il   letargo invernale   e la   laboriosità   dell’estate non fa ne troppo caldo ne troppo freddo!!                                          da una  tag fi un utente  del  forum di  http://www.papersera.net/ .Qui da me   , siamo a   800 metri   sopra il livello del mare   e a piedi del   3 monte   della Sardegna     soffia un vento pazzesco e la mattina   presto   fa   freddissimo   ieri alle   7.00   c’erano   8\9 gradi   ! Le   giornate   inizia   ad   accorciarsi   e   Le prime foglie iniziano a cadere dagli alberi danzando leggere e gli alberi    ad essere   sfogli              Il   gelso     che   abbiamo    nel   giardino   del nuovo negozio e io non so resiste e   spesso al lavoro o ca

La fine d'un mondo

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Era proprio Finisterre . Un suono, prima d’un luogo. La brughiera di Liguria, là dove si congiungeva, tra rigagnoli cinerei e mari in tempesta, con la parte alta della Toscana, luogo misterioso e battuto dai venti, selvaggio, impenetrabile. Luogo di frontiera, dalla lingua sconosciuta. Lo splendore delle Cinqueterre. Ma anche, per me che l’attraversavo di rado, una terra incognita , in cui la ruvidezza spartana dei liguri si confondeva con la grazia scapigliata degl’ignoti, leggeri toscani del Nord. Zona di passaggio, d’immigrazione. La mia bisnonna vi era salita dalla Lunigiana, anche questo un nome rarefatto, quasi spettrale. Dietro code di bauli, schiene, carri. E s’era poi insediata nel rigoglioso Ponente, concluso un matrimonio borghese, vissuta - poco tempo - felice. Luogo di pietra e di storia. Da pochi giorni cancellato, travolto, assorbito da una colata di fanghiglia e liquame. Una storia sgretolata, assieme con le code di bauli, i frantoi, la grazia mediterranea

Pellegrini per passione

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da  http://www.sardegna24.net/  del 24\10 2011   Una francese sta concludendo in queste ore il cammino di Santu Jacu, a piedi da Sant’Antioco, nel Sulcis, a Orosei. Ha percorso trenta chilometri al giorno in media, un sacco in spalla, due   bastoni. Viaggia di giorno, la notte dorme, dove capita, anche all’aperto. Tiene un diario. Giovedì era nelle campagne di Pattada, è sorpresa dagli spari dei cacciatori, incredula sugli uccelli («sono colombe?» si interroga nel blog) ai quali sparano. Ieri era a Ittireddu, prenderà la strada per Lula, finirà a Orosei. Campionessa di marcia, vincitrice nel 1993 della Parigi-Colmar (Strasburgo, 334 chilometri in 42 ore e 59 minuti), Isabelle Duchene ha dato ascolto a un amico italiano e si è avventurata in Sardegna Le chemin de Santu Jacu, estensione, imitazione, di quello franco-iberico, sembra un’invenzione, anche se pellegrini europei e forse nordafricani hanno attraversato la Sardegna nel Medioevo per raggiungere la tomba (ipotetic

quando la satira non è satira ma ci cinismo nonenciclopedia su Marco Simoncelli

stavolta non difendo il  sito in questione come  ho  fatto contro  vasco rossi , quella  era   , seppur  vicino  alla diffamazione    satNonciclopedia,il siira  .Questa   che  il  sitosatirico,sta facendo satira sulla morte di Marco Simoncelli in modo molto orrendo  e  cinico  ..E' una vergogna!La satira nasce dal teatro..e come tale è un'arte ma nelle loro notizie pubblicate,sin da ieri,di artistico non c'è nulla..c'è solo tanta disumanità.Neanche la morte riesce a dare sensibilità e rispetto ad un ragazzo di 24 anni che ha perso la vita per lo sport e la passione che ha sempre avuto.Si Vergognassero!

L'abdicazione

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"L'uomo si vide perduto: il terror della morte l'invase e, con un senso per avventura più forte, il terrore di diventar preda de' monatti... E cercando la maniera d'evitare quest'orribile sorte, sentiva i suoi pensieri confondersi e oscurarsi, sentiva avvicinarsi il momento che non avrebbe più testa, se non quanto bastasse per darsi alla disperazione" (A. Manzoni, I Promessi Sposi , cap. XXXIII). Il terrore della morte è naturale e, per questo, momentaneo. Nemmeno il più profondo. La morte vera viene da dentro, direbbe ancora Manzoni; è il senso del giudizio individuale; è, in fondo, la solitudine tremenda . Gheddafi, un tiranno sanguinario, che non aveva avuto pietà dei suoi nemici, ora, in mezzo alla folla dei suoi carnefici, i monatti che di lì a poco l'uccideranno, è dunque tornato a essere un uomo, un uomo-preda, dall'occhio incredulo e annebbiato, incapace di comprendere il mistero della sofferenza. Ma riottoso ad essa. Tra quelle mani

Er Pelliccia e Beatrice, dall'estintore alle lacrime TORIE A CONFRONTO DALLA PIAZZA DEL 15 OTTOBRE

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Lui si chiama Fabrizio ed è il black bloc «di buona famiglia» ritratto in piazza mentre lancia un estintore, un 24enne che va all'università privata e gioca partite a tennis arrestato oggi con l'accusa di resistenza pluriaggravata. Lei si chiama Beatrice, 17 anni, era in piazza per una gioiosa indignazione e la sua delusione si è tradotta in lacrime che hanno fatto il giro del web.  Er Pelliccia, profilo del black bloc «perbene» di  Mario Zimbalo | tutti gli articoli dell'autore Una famiglia perbene e benestante, conosciuti nel paese del viterbese, Bassano Romano, dove risiedono. E proprio a Bassano Romano stamani è stato fermato dalla Digos Fabrizio Filippi, 24 anni, il ragazzo che in una foto scattata agli scontri di sabato a Roma tira un estintore, definito da parte dei media coma il simbolo dello «sfascismo» di Roma. È stato identificato e fermato in poche ore dagli agenti della Digos della Questura di Roma, guidati dal dr. Lamberto Giannini, anc