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la verita storica la si sà quella giudiziaria no tutti assolti per la strage di brescia 1973

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"L'unica cosa che mi domando in questo momento, a cui penso, sono quegli otto morti". Sono le parole di Manlio Milani (in questa foto) , presidente dell'associazione familiari delle vittime della strage di piazza della Loggia, nei minuti successivi alla lettura della sentenza d'assoluzione dei cinque imputati. Milani aggiunge: "Noi eravamo in piazza quella mattina...". Poi parla di "ciòche è mancato a questo processo fuori dalle aule giudiziarie" e spiega: "In questo processo le cose che mi hanno colpito sono state le reticenze, le falsità che hanno raccontato. Stiamo ancora combattendo con un Parlamento che ti dice che sull'applicazione della legge sul segreto di Stato, a quattro anni dalla sua approvazione, non ci sono ancora i regolamenti applicativi. Non c'è volontà di affrontare . Brescia, 28 maggio 1974, una bomba nascosta in un cestino portarifiuti

alcolismo un viaggo senza ritorno e un modo sbagliato d'aprire le porte della percezione

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Dedico il post  d'oggi  ad  alcuni miei amici  che  sono divntati alcoolizzati  e che ogni settimana  si cuociono  con esso  .   Dopo alcune  esperienze  e tentativi  d'aprire le porte della percezione  oltre che ad evadere dalla realtà , con  mezzi   artificiali  ed  estranei    ho iniziato  coontemporaneamente  alla lettura  e  alo studio)( per  scuola  \ università e piacere personale  ) di letteratura maledetta  \ decadente    ad  interessarmi   di stupefacenti  , droghe   leggere  e  alcool . Da  mi chiedo   e mi sono  sempre chiesto per quali motivi la  cannabis e altre erbe alluccinogeni  o roba  chimica  fossero  nella maggior  parte proibite , mentre l'acool ed altri psicofarmici  fossero probiti   e considerati illegali    . Chiedendo ed informandomi, ma soprattutto con la mia  breve esperienza fortunatamente  interrotta  dalla cefalea   e dal reflusso esofageo ,  sono giunto ad una conclusione certa , che  ubriacarsi  non serve  a  dimenticare

dimenchamo e piccole cose non le grandi stragi di brescia e fiumicino 1973

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repubblica online IL CASO Il processo di Brescia che l'Italia dimentica Dal 9 novembre i giudici della corte d'assise sono ritirati in camera di consiglio per deliberare sulla strage del 1974. Per quegli otto morti oggi si giudicano solo imputati per concorso in strage. Tanti sono stati i depistaggi di BENEDETTA TOBAGI Mentre un governo crolla a pezzi, intere province s'inondano con danni inauditi, i media seguono con morbosa attenzione i torbidi sviluppi dell'omicidio di una quindicenne, la polizia prende a manganellate un sit in non violento che solidarizza con alcuni operai immigrati che protestano per i loro diritti, in una città di provincia, nella quiete ovattata di una stanza d'albergo piena di computer e tazze di caffè, otto persone stanno studiando da giorni centinaia di migliaia di pagine di documenti in formato digitale, per decidere di un delitto di 36 anni fa. Sembra l'inizio di un

Il pony guida la ragazza non vedente.

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Mona Ramouni è una studentessa musulmana di 28 anni che vive nel Michigan, Stati Uniti. Non vedente dalla nascita, la ragazza fino ad oggi non ha potuto usufruire dell'aiuto di un cane guida perché la religione dei genitori proibisce loro di far entrare un cane - considerato un animale sporco - in casa. Grazie a un articolo trovato su internet Mona scopre però il mondo dei pony guida, cavalli dalle piccole dimensioni che accompagnano i non vedenti. Così da alcune settimane la ragazza va a scuola e torna a casa autonomamente, come si vede in queste immagini, accompagnata da un pony di nome Cali.

la vera amicizia è fatta di soorprese e di timidezza \paure -- sfogo

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N.b Per i motivi della iniqua  e malfatta   legge  suilla privacy apppicabile    e con grandi sanzioni per le fesserie \ cose di piccolo conto   e non punibile  o con pene ridicole    per  le  grandi volazioni    ,  e per la mia esperienza  avuta  con essa , il  nome della persona   è di fantasia   cosi pure  i  fatti veri   sono stati leggermente  modificati \  romanzati -  per evitare   problemi d sorta  con tale legge e per rispetto  verso , anche se non c'è niente di vergognoso  ed intimo  . Finalmente  Antonella  mi ha restituito  la  mia  digitale  . Ma c'è  una  sorpresa, che mi ha  lasciato sbigottito  e meravigliato  per  un brevissimo attimo  ,  non era   il mio modello  cioè la  DMC F-3 Ma  un altro tipo DMC F-10 , sempre  con lo stesso numero di mega pixel   . DMC F-10 Appena fatta  la scoperta anzichè telefonargli  oltre   a meravigliarmi, ho iniziato ( era da tempo che non lo facevo )   ad elucubrare  e  chiedermi :  che  caspita  sarà successo

storie di chi potrebbe essere curato , ma la cura viene boicottata , con la CCSVi

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In attesa   delle  risposte  alle domande\intervista  a  uno dei relatori   la mia compagna di viaggio  Stefania  Calledda  ( gfià intervista  qui   su questo blog   per la sua attività  di scrittrice )  per  buttare giù un post   che  non sia  la  semplice  segnalazione    del convegno  sulla CCSVI   trovate  a fine  post   dei link in merito* che si terrà a tempio pausania   a fine mese   (  sopra in alto  )  Riporto la storia   di  http://leucosia.blog.kataweb.it/info/ .                                                                                         La sua  storia  come dimostra sia questo articolo  e  l'altro che riporto interamentre  sotto   tratto  dal blog  donnepensanti  è fatta  di sofferenza  ma  anche di speranza  di  una malata  di Scla  che nonostante le sofferenze  di tale  malattia   non ha  voluto   rinunciare  ad essere mamma . Cosa   cosa in paese ipocrita  e sempre  più menolaico e sempre più filo vaticano   come il nostro,  è  diventata s

il figlio di bakunin film ( ma anxche romanzo ) per non dimenticare chi siamo , chcom'eravamo , e dovew andiamo

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L'identità come un dono da scambiare     Unione sarda del 12 novembre 2010 I l primo cartello nei titoli di coda de Il figlio di Bakunìn è dedicato a Sergio Atzeni, il mio amico caro della giovinezza, ritrovato da adulto e troppo presto perduto. Sergio aspirara a essere un cantore che racconta storie, un “custode del tempo”. Un aspetto che ci univa, rispetto alla Sardegna, era l'importanza del salvare la memoria, del raccontro tramandato, il valore della testimonianza, l'epica delle storie, l'idea dell'identità come un dono da scambiare col mondo. Tullio Saba, minatore, cantante, sindacalista, che attraversa il Novecento (dagli anni Trenta alla fine

cari pastori oltre a cendere in guerra per migliori condizioni vendete i vostri prodotti ai turisit

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i1 Unione  sarda  del 12  novembre 2010 DAL NOSTRO INVIATO LELLO CARAVANO FUNTANAZZA (ARBUS) Petro e Carlotta non vanno alla guerra del latte. Non sanno cosa sia. Non ne hanno mai sentito parlare. Non combattono la battaglia dei prezzi che coinvolge migliaia di pastori sardi. Nascono in un mondo di pecore nere, vecchia razza rustica, abituata da decenni a scarpinare sulle colline di Funtanazza, nei pascoli davanti al mare della Costa Verde. Pecore robuste che danno un latte ricco di grassi e proteine, un latte che profuma di macchia mediterranea e forse dell'aria che viene dal Mediterraneo. Petro e Carlotta sono fatti con questo latte. Appartengono a quella categoria di souvenir che i turisti amano portarsi a casa, rientrano nell'elenco dei benemeriti prodotti che tentano nell'impresa di raddrizzare la sgangherata bilancia com