Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
2.11.09
Senza titolo 1693
Dopo che ho visto il video sull'omicidio di camorra mi vergogno di essere campana. Premetto che dal 2007 sono residente a Prato e che mio figlio è nato a Prato. Mi vergogno per le persone che sono passate indifferenti davanti al cadavere. VERGOGNATEVI. Spero che vengano imputate di omissione di soccorso.
Romilda
ROMANZO CRIMINALE- LA SERIE, 2008
Regia di Stefano Sollima, con Francesco Montanari(il Libanese), Vinicio Marchioni(il Freddo), Alessandro Roja (il Dandi), Marco Bocci (commissario Scialoja), Daniela Virgilio (Patrizia), Alessandra Mastronardi (Roberta), Riccardo de Filippis(Scrocchiazeppi), Jesus Emiliano Contorti (il Nero), Fausto Paradivini(il Ranocchia), Andrea Sartoretti (il Bufalo), Marco Giallini (il Terribile), Alessandro Marverti (Gigio), Giorgio Caputo (il Ricotta).
Serie in 12 puntate, trasmessa da Sky(2008) e Italia 1(2009).
Nella Roma degli anni ’70 tre teppisti di borgata, il Freddo, Dandi e il Libanese si accordano con altri delinquenti cercando di formare una banda che in teoria, secondo i sogni del Libanese che ne è il capo, dovrebbe “conquistare” Roma. Nasce così una spietata organizzazione, le cui vicende si intrecciano con la storia d’Italia nell’arco di una ventina d’anni circa. Alla storia criminale si intrecciano anche le storie personali dei personaggi…
Sicuramente non posso non mettere questo splendido telefilm sul blog! Dopo il grande successo di pubblico e critica dell’omonimo film del 2006 diretto da Michele Placido, nel 2008 Sky realizza e trasmette la prima serie di un telefilm tratto dal romanzo omonimo di Giancarlo de Cataldo e ispirato alle vicende della Banda della Magliana.
Che dire?Dopo il film, un’altra operazione riuscitissima!
Io, fan della prima ora del film(è uno dei miei “colpi” di fulmine cinematografici, visto e rivisto tremila volte minimo!), quando ho saputo l’anno scorso che avevano ideato anche un telefilm, inizialmente ero scettica: ho subito pensato”non lo guarderò mai, sicuramente avranno rovinato tutto il film!”, poi quando la serie è arrivata su Italia
Il telefilm è più fedele al romanzo rispetto al film(per forza di cose), dando ampio spazio anche ai personaggi minori della Banda, mettendo meglio in risalto i legami(veri o presunti tali)tra Servizi segreti, mafia e la banda stessa, approfondendo le storie personali dei protagonisti, comprese le motivazioni che li hanno portati a decidere di intraprendere la carriera criminale. Rispetto al film rimane il sogno, ingenuo e terribile, di diventare importanti e conquistare Roma, cosa che ovviamente dopo un primo periodo di “splendore” porterà alla disgregazione della banda, i cui membri verranno inghiottiti in giochi di potere e non , molte volte più grandi di loro. In sostanza come nel film i personaggi vengono rappresentati come degli eroi, ma eroi falliti, che finiscono per rimanere soffocati dalla loro stessa smania di potere , che rovinerà anche l’amicizia e la fedeltà che erano alla base del gruppo.
Perché quello che mi ha fatto amare di più questi personaggi nonostante non siano certo dei buoni esempi, è soprattutto la fedeltà(a modo loro)ad alcuni valori, soprattutto all’amicizia,oppure alla propria donna, o alla mamma…che volete che vi dica, sarò un esempio di italiana stereotipata, ma questi criminali che comunque hanno almeno un affetto nella loro vita mi piacciono!
Sclerate personali a parte, ho trovato molto ben caratterizzati i personaggi della serie, non conoscevo i loro interpreti finora ma spero che la loro carriera sia solo agli inizi, perché mi sono piaciuti molto. In particolare ho apprezzato il Dandi di Alessandro Roja, personaggio più fedele al romanzo rispetto a quello interpretato da Claudio Santamaria nel film. Perché il Dandi è veramente antipatico e fighetto, uno che se può evita di ammazzare gli altri, ma solo per non sporcarsi i vestiti e scarpe costosi che sono la sua passione, assieme a Patrizia, la prostituta di cui Dandi è innamorato e di cui cerca invano di ottenere l’amore comprandolo..cosa che non capisce assolutamente essere inutile. Materialista che nonostante tutto sente che gli sfugge qualcosa, proprio perché le cose che vorrebbe di più non si possono comprare.
Mi sono piaciuti molto anche il tormentato Libanese di Francesco Montanari e l’intelligente Freddo di Vinicio Marchioni, e a differenza di altri non ho trovato fuori posto la scelta di Alessandra Mastronardi(unico volto noto nel cast) nei panni di Roberta,la ragazza del Freddo, scelta da molti ritenuta sbagliata per via della fama ottenuta dall’attrice nella serie I CESARONI: non è che uno se interpreta un ruolo brillante di successo non può esprimersi anche in altre parti!Personalmente, avendo letto il libro, ho ritenuto questa Roberta più somigliante di quella del film, più dolente e debole. Più aderente anche il personaggio di Scialoja, meno piacione che nel film.Mentre alla sorella avrei dato un calcio sui denti!
Tra i personaggi secondari ho apprezzato le interpretazioni di Bufalo(davvero pazzo come nel libro!)e Scrocchiazeppi, mentre per ora ho trovato un po’ sfocato il Nero, che però ritroveremo nella seconda serie.
Ottima regia, ottima colonna sonora..che dire di più?La serie ha ottenuto grande successo anche all’estero in particolare in Francia: certo però è triste constatare che i prodotti nostrani hanno successo all’estero solo quando tratta di criminali!
Tiziana
Elegia di Alda Merini
Come hai fatto a credere che io non fossi materia
viva di solo pensiero
come hai fatto a non pensare che potevo morire per te
e scendere nel buio dell'Ade
senza neanche una lacrima
per vincere il sentimento
occorrono mille tuoni
e per raffreddare la carne
la mano della morte
in fondo questo commento storico
quest'alba maltrattata
questa tenebra atroce
merita un'altra tomba
che non sia il tuo solo corpo
meritano il mio corpo
gli uccelli
e tutti i voli del cielo
e forse uno sguardo di Dio
che piange un figlio distrutto
perchè ha sbagliato uomo
Alda Merini
9 dicembre 2002
Dal Volume "Nel Cerchio del Pensiero"
Immagine tratta dal Web.
Grazie Alda, rimarrai nei nostri ricordi.
Sul limitare
Era il Dio dei diversi che aveva sempre cantato, impossibilitata a costringerlo dentro un rito, poiché Egli stesso era rito. Era il Dio escluso e degli esclusi, che in quel fatale giorno, in quello ieri, le lastricava la strada dorata delle nuvole di grano, degli anni miti. Ma era, anche, il Dio impotente di fronte al dramma dell'umanità. Ben consapevole della tragedia che il suo troppo amore, la sua squassante gelosia, avrebbe prodotto in noi, poveri naufraghi terrestri. Destinati, d'improvviso, a piagge vaste e deserte. Perché senza Alda Merini saremmo stati davvero tutti più orfani, defraudati.
Dio incatenato dal nostro destino di finitezza, che lui pure ha prodotto, è lo stesso Dio della leggenda ebraica, turbato dalle preghiere del suo popolo per l'imminente morte di Mosè, il primo dei suoi viandanti: "'O Signore e Dio nostro, noi amiamo il corpo puro e santo di Mosè e ti supplichiamo di lasciarlo in vita'. Allora Dio portò Mosè su un monte alto, lo fece distendere a terra, gli susurrò di chiudere gli occhi e, in quell'istante, accostò le labbra alle sue, e gli rapì l'anima. Poi Dio pianse'". Anche oggi, sul limitare dei santi e dei morti, il cielo si è oscurato. Dio ha trasportato Alda nella sua primavera, e oggi le sue lacrime ci domandano perdono per averla nascosta ai nostri sguardi.
30.10.09
Il peso delle parole
La brezza sta soffiando
verso il mare aperto
e tu sei lontano,
oltre un orizzonte tagliato
sotto un cielo cupo e sonnolente.
Vola il mio cuore a te
attraverso le onde infrante
e cade come pioggia sul mare aperto.
Tu sei andato
ed io sono rimasta qui
vivendo in un'attesa senza fine...
I tuoi passi si muovono nel buio,
non li vedo ma li distinguo sulle labbra
perchè hanno il peso
delle tue ultime parole.
@Oriana
A pelle nuda
il tempo permette di far capire meglio le cose
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.(..)
La storia Francesco De Gregori dall'Album: Schacchi e Tarocchi
Inizialmente lo presi per snobismo , poi scelto dal pulman durante la camminata dalla fermata alla facoltà per parlare con il prof per la tesi , mi sono messo ad elucubrare .. ehm.... riflettere e dirmi fra me e e quasi ad alta voce : << ha ragione , non sempre è snob chi dice cosi >> . Poi misi , entrato in facoltà ,m ho messo da parte questa mia elucubrazione per poi riprenderla appena uscito dallo studio del prof .
Poi passando vicino alla libreria koine vicino alla facoltà di lettere mi ricordai che mi serviva un block notes per annotare le cose che leggo sulla tesi e dovevo salutare il proprietario e il suo staff e vedi tra i banchi il libro di Luca telese Cuori Neri , mi è ritornato in mente il discorso del pulman fatto dal il mio amico e il settarismo di mio padre ex Pcml\servire il popolo che dice che l'autore di tale libro e un voltagabbann passato dalla sinistra ala destra e che fa revisionismo esaltando i martiri della destra , E' proprio per questo che ho comprato ( è sto leggendo , lntamente certo , per problemi di vista ma pechè ogni storia mi fa star male , visto la brutalità , l'insensatezza di quello che fecero gli appartenti ai gruppi della sinistra extraparlamentari e della le frange estreme del ex Msi fra le loro uscite rientri dal partito e i gruppi extraparlamentari puri come Nar e terza posizione ) .
IL ponderoso libro di Telese mi permette non solo di vedere e leggere ,indignandomi non per il modo con cui è scritto perchè l'autore è obiettivissimo ma per la follia che ha portato ad simili azioni , la storia di quel periodo dall'altra parte . Esso rafforza la mai apatia per la PolitiKa ( la politica dei partiti e dele ideologie ) e nel considerare le ideologie come sovrastrutture che ingabbiano le persone e non fanno pensare , e portano a simili atti INGIUSTIFICABILI e difficilmente comprensibili Un libro coraggiossimo , non retorico , che toglie alla destra oltre che all'oblio e alla nostalgia retorica e stucchevole . Finalmente uno della sinistra infatti quando Luca ha scritto tale libro era ancora adetto stampa di Bertinotti e che è ancora rimasto anche se eretico di Sinistra coem si può notare leggendo i suoi articoli del suo blog ( www.lucatelese.it) e i suoi scritti su ilfatto ( antefatto.ilcannocchiale.it/ quotidiano non ha ancora un sito questa è la pagina del blog ) .Ci sono, in questo libro, molte voci di persone che ho conosciuto, lungo il mio piccolo cammino. Altre che ho solo sentito da lontano, attraverso altri. Ci sono quelle 21 foto sui risvolti di copertina che ti accompagnano e che - anche se conosci molti di quei volti perché tappezzano ancora le sezioni di An - senti il bisogno di guardare, mentre leggi, per memorizzare i visi a te meno noti, collegandoli alle assurde vicende processuali che hanno accompagnato tutti i morti di destra, insieme ai soccorsi rossi che ti fanno saltare i nervi e che ti costringono a razionalizzare ogni voltaa me che sono crescciuto e lo sono anche se in maiera libertaria \anarchica e non settaria ma più pragmatica , oltre che apartitica di sinistra .
Quando qualcuno di destra scriverà un libro come quello di Telse e di Mario Calabresi ( spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo , Mondadori, Milano, 2007, ISBN 9788804580447 ) sulle vittime della sinisttra e sulle stragi-- vedere il link strategia della tensione --- da essi comessi , portando su carta quei pensieri di chiudere e fare autocritica , che si trovano in alcune persone della destra parlamentare ed exttra parlamentare ( vedere documenti d'approfondimenti online del libro cuori neri ne trovate sotto l'url ) , quel periodo terribile iniziato il 12 dicembre del 1969 ( piazza fontana ) e finito nel 1988 ( omicidio Ruffilli ) o secondo altri con la stagione delle bombe del 1992 e che ancora gli irriducili e certi cattivi maestri vecchi e nuovi di sinistra vogliono continuare ( vedi igli omicidi D'antona e Biagi ) , ma anche di destra Casa Pound e Forza Nuova ed affini , questo orribile passato sarà lasciato alle spalle senza fare torto con indulti e amnistie , ai familiari delle vittime di destra e di sinistra , che alcuni irriducibili sia di destra ( vedere l'intervista conenuta insieme ad altre nel approfondimento di Cuori neri , trovate sotto a , Paolo Concutelli ) ma in modo particolare non vogliono chiudere e la sciarsi alle spalle , finira anche questa " profezia " : << Finche’ il sangue dei figli degli altri varrà meno del sangue dei nostri figli, fin quando il dolore degli altri per la morte dei loro figli, varrà meno del nostro dolore per la morte dei nostri figli, ci sarà sempre qualcuno che potrà organizzare stragi in piazze, banche o stazioni, su treni o su aerei, con bombe o missili, con la certezza di rimanere impunito.>> di Sandro Marcucci .
Concludo con questa canzone di Baccini Renato curcio e spiega che il suo essere nè pentito nè dissociato , non significa che abbia fatto autocritica o si sia messo indisussione infatti come dice egli stesso in questo video http://www.youtube.com/watch?v=qvO63g33fA8 ha messo indiscussione la lotta armata .
Per approffondire
contesto storico -politico
- http://www.cuorineri.it/audiovideo/audiovideo.php Un ulteriore ampliamento, del libro con dibattiti ed interviste a familairi dei protagonisti citati .
rassegna di siti ( con foto e video ) sugli anni di piombo http://snipurl.com/swo8n
- http://it.wikipedia.org/wiki/Strategia_della_tensione con un ottima bibliografia e ull per chi vuole approffondire ulteriormente
- http://www.misteriditalia.it/strategiatensione/ ( la prima e free il resto , sic , a pagamento )
oltre alla bibliografia dei siti prima proposti , propongo altri due libri secondo me importanti e utili sia per capire coem tutto questo è incominciato ( il primo ) sia per rispondere a chi m'accusera di difendere un terrorista ed un cattivo maestro ( ilsecondo )
- Il segreto di piazza fontana di Paolo Cucchiarelli
news e immagine tratte da http://www.unilibro.it/
Autore: Cucchiarelli Paolo
Editore: Ponte alle Grazie
Genere: scienza politica
Argomento: piazza fontana, strage di
Collana: Inchieste
Pagine: 448
ISBN: 8862200064
ISBN-13: 9788862200066
Data pubblicazione: 28 May 09
- Renato Curcio "A viso aperto - Intervista di Mario Scialoja" (Arnoldo Mondadori Editore, 1993
Soprattutto queste pagine 187-220
IL SOLE DELL'AVVENIRE
semper voster cdv
...sangue nelle vene.
29.10.09
Un omaggio alla Puglia
Ho raccolto nel mio PC una cospicua collezione di foto ed immagini, ed ogni tanto cerco di riordinarle e di catalogarle nelle varie cartelle.
L'altra notte ho dedicato un paio d'ore a questo lavoro e mi sono soffermata a guardare le foto della Puglia,mia regione d'origine.
E' bellissima la Puglia, e senza peccare di campanilismo, posso affermare che è una terra benedetta da Dio, per il mare, il sole, i colori.
Ho notato che tante costruzioni dei centri storici di alcune cittadine, assomigliano per architettura a quelle della Grecia: casette basse con lunghe scalinate esterne, bianche, perchè tinteggiate con calce viva. Ovviamente, questa architettura
è il ricordo della dominazione greca.
Posto alcune foto per farle conoscere a chi non è mai andato in Puglia, e niente mare questa volta, ma solo centri storici.
Rodi Garganico: E' una cittadina in provincia di Foggia.
La perla del Gargano. Sorge su un promontorio a picco sul mare. "E' tanto soave l'odore degli aranceti sul lido di Rodi Garganico,da far venire le lacrime agli occhi quando è tempo di fioritura".
Cisternino: E' una cittadina in Provincia di Brindisi. Si affaccia sulla valle d'Itri, nella Murgia dei Trulli. Vanta di essere uno dei borghi più belli d'Italia.
Conversano: E' una cittadina in Provincia di Bari. Si trova tra le colline e il mare. E' una cittadina d'arte con un grosso patrimonio archeologico.
Locorotondo: E' una cittadina in Provincia di Bari. Appartiene all'Associazione dei borghi più belli d'Italia. Deve il suo nome alla morfologia assunta dal primo centro abitato, armoniosamente tondeggiante.
Alberobello: Cittadina in Provincia di Bari. Rappresenta il cuore della Valle dei Trulli.
I Trulli.
Spero di avervi fatto cosa gradita.
Dolce sera a tutti voi.
Alcune immagini sono stata tratte dal Web
LA CUSTODE DI MIA SORELL(My sister's keeper),2009
Regia di Nick Cassavetes, con Cameron Diaz (Sara Fitzgerald), Sofia Vassilieva (Kate Fitzgerald),Jason Patric (Brian Fitzgerald), Abigail Breslin (Anna Fitzgerald), Alec Baldwin (Campbell Alexander),Evan Ellingson (Jesse Fitzgerald), Joan Cusack(Joan de Salvo).
Anna Fitzgerald ha undici anni e la sua vita è stato un continuo andirivieni dagli ospedali, dove ha subito trattamenti dolorosissimi; però la malata non è Anna ma sua sorella Kate, di diciassette anni), affetta da una grave forma di leucemia sin da piccola.I loro genitori hanno concepito Anna in provetta per usarla come donatrice compatibile in caso di qualsiasi bisogno, ma quando le viene imposto di donare un rene alla sorella Anna si ribella e si rivolge a un avvocato, Campbell Alexander, per far valere i diritti sul proprio corpo; la bambina fa causa ai genitori e la madre Sara, ex avvocato, decide di difendersi da sola…
Tratto dal romanzo omonimo (2005) di Jodi Picault , è un film sconvolgente, toccante, bellissimo e coraggioso, il primo- almeno credo- che tratta di un tema controverso e scottante: è giusto per salvare un figlio malato, concepirne un altro e usarlo come fornitore di pezzi di ricambio?
La riposta non è così semplice, anche se nel mio caso(ma avevo già letto il libro, molto più crudo e meno buonista del film) ho parteggiato più per la povera Anna, sin da piccola privata di una vita normale e sacrificata per amore della sorella. La madre in particolare pensa che sia scontato che lei metta il benessere di Kate davanti al proprio, che si sottoponga a operazioni dolorosissime senza controbattere; a tal punto che, quando Anna si ribella, nella scena in cui spiega i suoi motivi per cui si rifiuta di dare un rene- che non salverà Kate ma potrà prolungare di qualche mese la sua vita- ( e sono motivi gravi:l’operazione è rischiosa, e se la farà Anna non potrà fare sport, non potrà avere figli, non potrà mangiare normalmente, insomma rimarrà menomata per sempre), la donna non fa una piega.
In realtà Sara, interpretata da un’ottima Cameron Diaz, è una madre disposta davvero a tutto per salvare la figlia malata, non si rende completamente conto che così sacrifica una figlia per amore dell’altra…anche quando si arrabbia con Anna, non la odia, nonostante ciò non riesce, a mio avviso, ad amarla e capirla come fa con Kate. Tutti gli attori del film sono davvero straordinari nella loro semplicità e umanità: Jason Patric nel ruolo del padre, più comprensivo della moglie di fronte alla tragedia delle figlie, e soprattutto l’affiatamento tra le giovani e brave Abigail Breslin e Sofia Vassilieva, due sorelle unite dalla sorte nella malattia della prima, ma in cui c’è un rapporto normale di complicità e affetto e non un rapporto di dipendenza, al punto che Kate appoggia Anna nella sua lotta.
La parte più commovente del film è quella riguardante il fidanzatino di Kate, anche lui malato,storia destinata a una triste fine, ma tenera e dolce come quella di tanti adolescenti sani: l’unico momento di gioia per Kate in tutto il film, insieme alla gita al mare.
UP, 2009
Regia di Pete Docter e Bob Peterson, con le voci di Edward Asner(Carl Frederiksen), Jordan Nagai(Russel), Delroy Lindo(Beta), Christopher Plummer(Charles Muntz),Bob Peterson (Doug).
Carl Friederiksen è un 78enne ex venditore di palloncini che vive nel ricordo dell’amata moglie Ellie, custodendo gelosamente la loro vecchia casa che dovrebbe essere abbattuta per fare posto a nuovi moderni edifici.Lui ed Ellie avevano un sogno, da giovani: viaggiare nell’America del Sud fino alle cascate Paradiso. Ora Carl ha deciso, in barba a tutto e tutti, di concretizzare questo sogno….e infatti trova il modo di far volare la casa attaccata a migliaia di palloncini, diretta proprio verso le cascate! Ma involontariamente è salito a bordo Russel, un boy scout di nove anni che da tempo cercava di rendersi utile a Carl, il quale nonostante la seccatura decide di non rimandarlo indietro. La grande avventura è solo all’inizio…
Sebbene continui a rimpiangere i vecchi cartoni con disegni, non posso dire di disdegnare anche film come questo, soprattutto visto che negli ultimi anni questo tipo di produzione si sta affinando come tecnica e come messaggio.
UP è un film delizioso, coinvolgente, divertente e anche molto toccante. La parte iniziale , quella che descrive in breve la vita della coppia Carl- Ellie, non è priva di malinconia, così come il vedere il pensionato ormai solo coi suoi ricordi in un mondo divenuto troppo veloce per dare importanza ai sentimenti e ai sogni fa davvero tristezza. Eppure questo mix di malinconia e comicità(che inizia quando compare il piccolo Russel) è reso in maniera davvero ottima,sensibile senza turbare, così come ottima è la trovata di far volare la casa attaccata ai palloncini(diciamocelo, a chi non piacerebbe?) segnando così il percorso che porterà Carl a una “rinascita”, a ricominciare una nuova avventura, intesa come vita, in compagnia dei suoi nuovi amici.Ognuno dei quali sarà a sua volta arricchito dall’avventura vissuta suo malgrado.
Forti i riferimenti cinefili (Carl assomiglia a Spencer Tracy, Muntz a Vincent Price)in un film davvero carino, che ha aperto il Festival di Cannes di quest’anno.
Tiziana
Il serpente antico
Negarne l'alterità, quindi la ragion d'essere. "Donna con le palle": cioè coraggiosa, nobile, forte, determinata, razionale. Cioè, maschio. Una donna che dimostra le qualità elencate, secondo la vulgata pagano-sessista, non può appartenere a sé e al suo sesso. Sesso viene da "secare", dividere, e il sesso femminile, per il paganesimo sessista, è di per sé divisione, mancanza. Peggio: nullità.
Il paganesimo sessista procede per sottrazione, poiché teorizza l'esistenza d'un solo vero sesso, quello maschile. Il quale però, contrariamente all'etimologia del vocabolo, è esaltato a paradigma assoluto, parabola suprema, e divinizzata, dell'intera umanità. Relativo che diventa totalità.
Per il paganesimo sessista nessuna donna possiede pertanto qualità positive, né i suoi comportamenti possono essere presi a modello. Se ciò avviene, è perché essa ha rinunciato alla sua femminilità-inesistenza per riempirsi e significarsi (travestirsi?) del divino maschile. "Donna con le palle", quindi: fatta uomo.
Nessuno si domanda quanto dolore,quale ale immane catastrofe psicologica si nascondano dietro il volto deciso,il sorriso franco e commovente di Roberta. Al paganesimo sessista importa solo l'apparenza, la lacrima esibita, la parodia della sofferenza. In una parola: la sceneggiata. Viviamo o no, nel gran teatro del mondo ?
Tra i tanti commenti che hanno riempito le pagine dei quotidiani in questi giorni, ne ho trovati tre degni di nota, firmati rispettivamente da Giulia Bongiorno e Marina Terragni ("Corriere della Sera").
"Di fronte a un tradimento, qualunque tradimento, si tende a ritenere che una donna abbia una sola alternativa: tutelare la propria dignità chiudendo il rapporto, oppure custodire l'unità familiare e la sua immagine", annota Bongiorno. Ma quest'ultimo caso - la salvaguardia delle apparenze e il dovere coniugale - è la tipica scelta coatta delle donne sottomesse e tradizionaliste; non certo di Roberta Serdoz che invece, libera ed emancipata, svolge anche una solida professione di giornalista e conduce una vita sua. Nulla di più logico, quindi, dell'abbandono del tetto coniugale. Ma non accade: "Perché lei ha deciso, in piena libertà, che in questo frangente la priorità non è lei stessa. E così ha compiuto una vera scelta di emancipazione: si è emancipata persino dal bisogno di dimostrare la propria dignità. Ci ha rinunciato, sapendo di non esserci costretta", conclude la presidente della commissione Giustizia.
Ci troviamo di fronte a un passaggio fondamentale. Da sempre, e anche in questa particolare situazione, i sacerdoti del paganesimo sessista agitano lo spettro della femmina diabolica, il cui sesso è contemporaneamente nullificato e tenebroso, la cui natura è inesistente ma pericolosa, imperfetta ma temibile. Ancora qualche giorno fa, il cardinale Antonelli ha tuonato contro il femminismo che, assieme a gay, neomarxisti e addirittura "ambientalisti estremi" ( ?!? ) , insidierebbero la sacertà della Famiglia Tradizionale (E anche il suo Papa, spalancando scandalosamente le porte agli anglicani più retrivi e intolleranti - gesto empio reputato, da osservatori accecati e storditi,"Corriere" in primis, addirittura ecumenico... -, si muove nella stessa direzione.)
Secondo Antonelli, Ratzinger e gli alfieri del paganesimo sessista, unico compito della donna, per la sua natura incompiuta e peccaminosa, è stare asservita all'uomo, subire le sue prepotenze senza lagnarsi mai, partorire con dolore, ché questo è lo scotto da pagare per averlo strappato all'Eden. Poiché la donna non si può eliminare, come pure sarebbe desiderabile secondo tale visione, la si deve tenere a bada, negarle una propria e individuale personalità, la quale, se affermata, costituirebbe necessariamente un contro-valore rispetto all'Ordine Costituito, maschile. In questa prospettiva il femminismo, che al contrario esalta la diversità-ricchezza delle donne e si batte per la loro affermazione indipendentemente da chiunque, non può che risultare eretico e perverso, foriero di sovvertimenti e di divisioni.
La vicenda di Roberta Serdoz smaschera, ancora una volta, la menzogna di queste tesi. Roberta resta accanto al marito non perché deve farlo, ma perché lo vuole; e lo vuole seguendo una sua libera scelta, ascoltando il suo cuore, valutandolo, rispettandolo. E' vero: le donne amano vivere in relazione. Ma non perché non abbiano valore in sé; bensì perché valorizzano gli altri e loro stesse attraverso una spontanea auto-donazione. Gli uomini sono manichei; le donne in tale ottica, forzando il concetto, più "naturalmente" cristiane.
E, sempre in tale ottica, il femminismo aiuta la famiglia (certo, anche quella tradizionale mitizzata dal card. Antonelli), e non la insidia affatto. Tantomeno la distrugge.
Gli uomini non l'hanno ancora compreso, né sono stati in grado di fornire una risposta altrettanto valida al femminismo. L'hanno dapprima combattuto, poi irriso, infine subìto, ma mai sfruttato come occasione di crescita anche per loro.
Pertanto l'esortazione a "pensarci un po' su", che si legge nel contributo di Marina Terragni, può e deve essere accolta soprattutto dagli uomini; viceversa, frasi come "Dispensatrici di bellezza e di gioia, le donne hanno rinunciato per sempre a questa prerogativa divina... Valgono questo prezzo, i loro strepitosi guadagni?", rischiano di suonare terribilmente ambigue e fuorvianti. Come se l'attuale distorsione maschile sia imputabile, ancora una volta, al femminismo aggressivo ed emancipatore. Terragni continua così: "Mi scrive, straordinariamente sincero, un lettore sul blog: 'Il vero unico desiderio è vivere momenti di bel cameratismo con altri maschi... Anche il travestito, ama esclusivamente il mondo maschile e ritiene che la sua missione sia dare amore ad altri maschi, di cui comprende le sofferenze profonde che nessuna donna potrebbe lenire' [...]. Molti maschi regrediscono a un consolatorio 'tra uomini'. Un mondo a cui le donne non hanno accesso; solo maschere di donne, come sulle scene del teatro medievale; solo pseudo-donne, a misura di un immaginario semplificato e un po' autistico. Un'omosessualità spirituale e culturale che può contemplare anche un passaggio strettamente sessuale". Qui emerge un'altra e, se possibile, più complessa questione, che le analisi attuali, sia per effettiva mancanza di basi culturali, sia per timore d'infrangere il "politically correct", non affrontano mai del tutto. Ci ha provato Umberto Galimberti, che non a caso è stato in malafede accusato, di omofobia, transfobia ecc. ecc.
Poniamoci, innanzi tutto, una domanda. La regressione menzionata da Terragni e Galimberti, e che quest'ultima sembra attribuire all'autonomia e alla libertà femminili, è realmente una malattia contemporanea? In parte, senza dubbio, sì.
Abbiamo accennato all'uomo Marrazzo. Ma il governatore Marrazzo è altra cosa. L'ozio d'un potere molle e sfatto arriva a sfigurare i luoghi più evocativi, sacri e (perché no?) nobilmente "paterni" in cui si riconosce la comunità (Marrazzo consumava i suoi piaceri in via Gradoli, memoria storica del rapimento Moro, B. riceveva la sue cortigiane a palazzo Grazioli; e i carabinieri corrotti e ricattatori, privi di volto e d'anima, hanno persino abdicato alla loro storica ragion d'essere). La mercificazione del corpo; la (in)cultura del qui e ora; l'impotenza da Basso Impero o, meglio da Impero (del) Basso, anatomicamente inteso; il ripiegamento su sé stessi; la serra riscaldata della compagnia d'un proprio simile, anziché la sfida ma anche l'entusiasmo di mettersi in gioco con qualcuno opposto a te; tutto quanto è tipico del nostro tempo. Quanto all'"omosessualità culturale e spirituale" denunciata da Terragni, e che ha ben poco da spartire con l'effettiva condizione vissuta da alcuni uomini e donne, sarebbe più appropriato definirla, con Luce Irigaray, "uomosessualità". Conta relativamente poco, infatti, il sesso dell'altro, perché conta poco l'altro. Conta la sessualità dell'uno, o il suo degrado, la sua insaziabilità e, al tempo stesso, la folle ricerca di piaceri tanto più proibiti quanto più facilmente "degradabili". La donna è accettata solo come prostituta, poiché merce in vendita, sottomessa per contratto. Ma la trans va oltre, donando all'uomosessuale l'illusione d'un potere assoluto, che nemmeno la prostituta donna, per quanto assoggettata, ormai accetta più. Lo scambio non è mai alla pari e non si crea nessuna vera relazione, ma una masturbazione a due (o a più), un moltiplicarsi di specchi che riproducono un'unica immagine.
E' contro questa cultura che si scagliarono san Paolo e Dante. I quali, non per nulla, additavano il vizio in personaggi di alto livello sociale, politico e culturale; nei potenti dell'epoca. E il potere è prevaricazione.
Eccoci tornati, quindi, al punto di partenza. Il disfacimento è senz'altro un "segno dei tempi"; diciamolo senza tema, un rifiuto dell'altro che è anche un rifiuto del totalmente altro: Dio. Una forma di idolatria che però, contrariamente a quanto afferma Galimberti, non è ancora la più grave delle regressioni. Già se ne profila una peggiore, dopo il mercimonio di entrambi i sessi e il prevalere dell'uno sull'altro: la pedofilia. La soglia d'attenzione rispetto all'abuso del minore si sta pericolosamente abbassando. Personaggi noti, spettacoli, giornali e persino annunci pubblicitari veicolano messaggi sempre più espliciti, a cui ci si sta quasi abituando. E niente più della pedofilia dà sfogo al delirio d'onnipotenza e di sottomissione, una "prova di forza" ottenibile senza alcuno sforzo ai danni di un individuo per sua natura debole e non formato. La pedofilia, dunque, è il punto d'arrivo e costituisce un arretramento verso la bestialità.
E' un segno dei tempi. Ma è anche un segno senza tempo; un serpente antico. La tentazione primordiale. Perché fin qui non si è parlato di sesso, ma di violenza, blasfemia, dominio, superbia. Violenza e superbia che, nel corso della storia, si sono manifestate in diverse forme, ma che hanno un'unica origine.
Questi sono i frutti del paganesimo sessista; questo è il risultato del rifiuto del dialogo, della sottomissione forzata d'una metà del genere umano, spesso benedetta persino da rappresentanti della religione (non a caso, uomini). E' fenomeno recente? E' colpa delle femministe? Degli omosessuali? Dei marxisti? Degli ambientalisti? O non è, piuttosto, colpa di tutti noi, quando puttaneggiamo, in misura maggiore o minore, con l'ingiustizia, la soverchieria e il potere?
Daniela Tuscano
Lara Cardella al sindaco di Montalto: «Emargina una stuprata, si dimetta»
ROMA - Una valanga di commenti, indignati, duri. Sono oltre un centinaio i post caricati in due giorni sul sito roma.corriere.it per criticare l'atteggiamento di molti abitanti di Montalto di Castro, in merito allo stuprodi una quindicenne (avvenuto nel 2007) da parte di un branco di coetanei. Al coro di riprovazione, si unisce anche la scrittrice Lara Cardella, che su Facebook chiede «le scuse e le dimissioni del sindaco» del paese dell'Alto Lazio. Leggi ancora...
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Il serpente antico
28.10.09
Ira
Aggiungiamo, a titolo puramente informativo, che uno dei "bravi ragazzi" è casualmente nipote dell'esimio Sindaco, il progressista Salvatore Carai, il quale ha pagato le spese legali per tutti, a partire dal caro congiunto. E i "bravi ragazzi" ora son fuori, a godersi la vita.
D'altro lato, secondo il Primo Cittadino del Pd (la misoginia è molto democratica e se ne impipa del colore politico), non esistono stupratori italiani: chi brutalizza le donne sono solo i romeni, che - testuali parole - "lo stupro ce l'hanno nel sangue". Conclusione del fine sillogismo? La solita: la femmina se l'è cercata. E si divertiva pure!
Su Facebook sono sorti molti gruppi spontanei anche per sostenere Iride Allegri, l'unica cittadina montaltese che, per aver preso le difese della vittima (vale a dire, la ragazza: visto come siamo ridotti, occorre essere precisi), è stata quasi linciata dalla folla inferocita.
Qui di seguito si possono trovare i link dove indirizzare la propria protesta e richiedere le immediate dimissioni del "Sindaco". Finora non abbiamo ricevuto risposta dal novello segretario del Pd, l'on. Bersani, né ci pare d'aver letto proclami di solidarietà da parte di associazioni che si battono per gli emarginati, le minoranze sessuali, ecc. Ma non si sa mai. Non è mai troppo tardi. Il guaio è che lo è già, tardi.
COMUNE DI MONTALTO DI CASTRO: Sindaco (Salvatore CARAI): http://www.comune.montaltodicastro.vt.it/canale.asp?id=288
Proposte e suggerimenti: http://www.comune.montaltodicastro.vt.it/canale.asp?id=8
CARFAGNA - Ministro Pari Opportunità
m.carfagna@governo.it
PAGINE FB DIRIGENTI PD – il partito del sindaco di Montalto
BERSANI – segretario PD http://www.facebook.com/pages/Pierluigi-Bersani-Pagina-Ufficiale/127457477096#/pages/Pierluigi-Bersani-Pagina-Ufficiale/127457477096
ANNA FINOCCHIARO – presidente senatori PD e già oppositrice di Carai http://www.facebook.com/pages/Pierluigi-Bersani-Pagina-Ufficiale/127457477096#/pages/Anna-Finocchiaro/10538186002
ROSY BINDI - http://www.facebook.com/search/?q=rosy+bindi&init=quick#/pages/Rosy-Bindi/59109988600?ref=search&sid=1051504122.470120650..1
ANNA PAOLA CONCIA – duputato PD attiva sui temi violenza, razzismo e discriminazione di genere http://www.facebook.com/home.php#/annapaolaconcia?ref=mf
Nel video qui sopra, al minuto 7.17, l'amico Tony Troja traccia un quadro limpido e spietato dell'italica ignavia di fronte allo stupro di Montalto. E non solo, certo; affronta anche altri temi, su cui anch'io tornerò, statene certi. Ma sono poi altri o non, alla fine, risvolti d'un'unica, sozza medaglia?
Parafrasando un noto aforisma, gran brutta malattia il maschilismo. Più che altro strana: colpisce gli uomini, ma fa fuori le donne.
Daniela Tuscano
Emilio Fede difendendo Piero Marrazzo tutela anche Silvio Berlusconi?
“Fino a quando non ci saranno conclusioni dell’inchiesta – ha dichiarato Emilio Fede - per noi il caso Marrazzo si ferma qui. Per mesi abbiamo assistito alla violenza di certa informazione su fatti privati. Se li abbiamo criticati, ieri, dobbiamo farlo oggi.” ha ufficializzato ieri, poco dopo le 17.00, la sua uscita di scena dalla vita politica italiana.“Finché mi è stato possibile –
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