14.11.04

Senza titolo 388

DARIO FO, FRANCA RAME, JACOPO FO


IL VANGELO E LE DONNE


I - PROLOGO


Nel secolo trascorso, la donna ha goduto di una improvvisa emancipazione che di certo non le e' stata regalata, ma e' stata frutto di lotte spesso durissime e cruente. Pensiamo alle battaglie delle suffragette (1,001) per conquistarsi il diritto al voto e ottenere l'applicazione di ordinamenti civili non discriminatori. Appresso dobbiamo far mente locale alle lotte sindacali delle operaie, specie le tessitrici "filandiere", contro la decurtazione del salario, anche se svolgevano gli stessi "lavori" degli uomini. Non parliamo poi delle lotte dentro le scuole, a cominciare dall'acquisizione del diritto per le donne di frequentare le universita' e le accademie.
A proposito di lotte e relativa repressione delle donne e' bene ricordare il rogo di Chicago. Nei primi anni del secolo scorso (1908) le filandiere di quella citta' si erano decise, pur di ottenere i loro giusti diritti, a occupare la fabbrica in cui lavoravano (Cottons). Era il mattino dell'otto marzo quando scoppio' un incendio, non si sa quanto accidentale. Le donne, che si erano barricate all'interno, cercarono di salvarsi spalancando le porte. Ma qualcuno dall'esterno le aveva bloccate. Nel rogo morirono 129 operaie. Qualche giorno appresso, al loro funerale c'era una gran folla; il corteo funebre transitava nel grande viale ombreggiato da piante di mimose, che attraversa il quartiere dove era avvenuto il massacro. Molti ragazzi e ragazze si arrampicarono su quegli alberi in fiore e letteralmente li spogliarono gettando sui feretri mazzi gialli coi quali furono ornate le bare. Di qui viene il rito di donare ancor oggi mimose alle donne l'otto di marzo, che e' diventata la loro festa.


Nei cosiddetti secoli luminosi dell'Umanesimo era fonte di meraviglia scoprire una donna pittrice (le figlie di Tintoretto e Artemisia Gentileschi, per la cronaca violentata da un suo collega, oltretutto pittore mediocre).
In teatro ancora agli inizi del Seicento in tutta l'Europa era impensabile che una donna montasse su un palcoscenico. Faceva eccezione l'Italia dove, fin dagli inizi del Cinquecento, i ruoli delle protagoniste femminili erano interpretati da donne, che spesso erano prostitute. Prostitute erano anche le virtuose del liuto e della viola; cosi' per le poetesse e le danzatrici. In Inghilterra le opere di Shakespeare non hanno mai visto una Giulietta ne' una Ofelia interpretate da femmine, ma solo travestiti e "femminielli".
In compenso molte erano le fattucchiere e le streghe "medicone", quasi immancabilmente perseguitate dall'Inquisizione. Dagli innumerevoli processi pubblicati dai tribunali siamo venuti a scoprire che spesso la denuncia a queste donne, abilissime nei massaggi, sapienti nel preparare intrugli di erbe e radici davvero portentosi, impareggiabili nell'arte di "aggiustaossi", veniva dai medici addottorati che non ne sopportavano lo straripante successo.
Finalmente oggi tutta questa incivile discriminazione verso le femmine e' quasi del tutto cessata. Vediamo donne operare nelle vesti di medici rispettati e stimati, di professoresse universitarie, addirittura chirurghi ineguagliabili, donne ingegneri meccanici, fisici e perfino premi Nobel per l'elettronica; una gran quantita' di giudici e avvocati; registi cinematografici, direttrici di grandi complessi musicali. Per ritrovare cucitrici e ricamatrici al tombolo e punto croce ormai bisogna far ricerca fra maschi orientali, ma attenzione che anche in Cina vanno scomparendo.
L'unico campo nel quale le donne sono rimaste relegate all'ultimo gradino e' quello della religione, specie in quella cattolica apostolica romana e in quella coopta e ortodossa.
La regola invalicabile di queste chiese e' ancora quella dettata da S. Agostino e S. Tommaso d'Aquino: nessun accesso per le femmine, nessun ruolo, nemmeno un posto da chierichetto o sacrestano. L'unico ingaggio e' quello di perpetua; ma bisogna essere molto vecchie, e soprattutto bruttine.
Non bisogna dimenticarci dei movimenti monacali sorti fin dai primi secoli. L'imperatrice Teodora raccolse, pagando di persona il riscatto, centinaia di donne pubbliche, quindi le libero' dalla prostituzione, relegandole in monasteri dai quali era loro impedito uscire: dalla strada a una vera e propria galera!
Molte di esse fin dai primi giorni della loro liberazione si gettarono dalle alte mura che le costringevano a non piu' peccare. Stesso trattamento piu' o meno fu riservato alle sorelle di santa Chiara che, seguendo san Francesco, aveva fondato un ordine di donne il cui intento era dedicarsi ai poveri e agli afflitti. Santa Chiara attese anni che il pontefice concedesse loro il timbro della regola. Finalmente (ma purtroppo stava per morire) Chiara ricevette il sacro documento, in fondo al quale era una postilla: "Le sorelle di questo monastero debbono giurare che accetteranno con devozione la clausura e quindi mai usciranno dalla loro casa".
Eppure agli inizi del movimento cristiano (I, II, III secolo), il ruolo delle femmine nel rituale era pari a quello dei maschi, non c'era discriminazione di sorta. Alle origini troviamo donne diaconi, presbiterie e perfino con cariche corrispondenti a quelle di vescovi.
Per non parlare delle oranti. Il ruolo di quest'ultime era simile a quello delle sacerdotesse nei riti arcaici del Mediterraneo: come nella liturgia nata in comunita' di origine africana, le oranti avevano il compito di recitare o cantare la prima frase di una litania, che appresso veniva ripetuta con varianti spesso improvvisate dal coro dei fedeli.
Ma a un certo punto, gia' durante i primi secoli dopo Cristo, le donne sono state dispensate dal partecipare ai riti.
Come siamo arrivati a tale discriminazione sulle femmine? Che cosa ha generato questa sorta di paradossale misoginia nei loro confronti? Cercheremo di scoprirlo insieme.
Gesu' era ebreo e circonciso. E cosi' i suoi apostoli. Come lui lo erano Pietro e gli altri seguaci. Perfino Paolo era ebreo anche se all'inizio stava al servizio dei Romani.
Cristo ha sempre ripetuto di essere fedele alle leggi di Mose'. Quindi il Vangelo si forma sul sacro libro dell'Antico Testamento; ne segue i precetti e le regole.
Ma spesso (qui sta il fatto rivoluzionario del Vangelo: euangelos in greco significa il lieto annuncio) Cristo si oppone a gran parte di quelle antiche consuetudini con forza straordinaria, buttandole letteralmente all'aria. Per capirne l'incisivita' e il valore ci bastera' rileggere i vari passi del Vangelo, inserendoli nel loro contesto storico e sociale, oltre che religioso.
Quindi, procedendo per ordine, crediamo sia fondamentale informare, seppure sinteticamente, sulle origini del movimento cristiano e in particolare sulla nascita delle scritture che testimoniano della vita e del pensiero di Cristo.



III - LE DONNE NEL CRISTIANESIMO


Ora, la predicazione di Gesu' era rivolta a tutta la popolazione dei giudei compresi i foresti, i samaritani, i cananei, i farisei, i pubblicani e soprattutto era dedicata ai diseredati, agli esclusi, agli umiliati, e prime fra tutte le donne.
Spesso nella Galilea si vedevano gruppi di credenti che seguivano il proprio maestro, ma erano seguaci esclusivamente maschi: le femmine a casa!
Con Gesu', per la prima volta, insieme agli apostoli e ai miserabili, apparivano stuoli di femmine spesso coi loro piccoli in braccio.
Dice un testimone pagano del tempo: "La quantita' di femmine nella comunita' che segue il cosiddetto Figlio dell'uomo nel suo pellegrinare e la loro vivacita' di azione, scossa dalla presenza di molti bimbi, la fa assomigliare a una tribu' di nomadi".
Il passaggio del gruppo che accompagnava Gesu' era quindi fonte di disapprovazione e indignazione da parte degli abitanti dei luoghi attraversati da quella strana carovana.
Un altro particolare che rendeva eccentrico e a momenti addirittura scandaloso il gruppo era la presenza di storpi, vecchi e vedove malandate, ammalati, qualche prostituta molto nota, perfino lebbrosi e indemoniati: come dire, pazzi furiosi. In tanto bailamme non potevano mancare di certo musici e cantori e qualche saltimbanco, tanto per gradire.
C'e' un'antica canzone di zingari andalusi che quasi in un dialogo cosi' si esprime:


Chi ha mai detto che Cristo non sapesse cantare?
Oh, nessuno
Anzi penso che una bella voce teneva.
E se cantava, di certo con la chitarra s'accompagnava.
La chitarra non e' forse degna di un profeta?
Di certo, anche d'un re! Pure Davide, cantando, strimpellava.
Gesu' di certo batteva il tempo e danzava.
Oh si', di certo, di certo.
E se danzava e cantava battendo mano con mano, chi puo' giurare non fosse anche gitano?


Quelle donne seguivano da tempo Gesu', fin da quando il Nazareno, appena battezzato da Giovanni, s'era mosso dalla Galilea. Alle volte esse apparivano piu' numerose dei maschi e sostenevano ad alta voce le sentenze lanciate da Gesu', superando e sfidando la consuetudine che le avrebbe volute riservate e non coinvolte in azioni religiose.
Negli Atti degli Apostoli si racconta dei viaggi dei primi sostenitori della parola del Profeta, che rispondevano all'invito di scegliere fra il fuoco della fede e il fuoco domestico. Turbe di donne abbandonavano le proprie case e trascuravano i doveri della famiglia, compreso l'accudire i figli e seppellire i genitori. I loghia (detti che non fanno parte dei Vangeli canonici) piu' antichi menzionano padri, madri, sorelle abbandonati nella loro casa dagli itineranti.
Essi rispondevano cosi' al drastico invito del Nazareno:
"Voi credete che io sia venuto a portare la pace nel mondo. No, io vi porto la discordia. Infatti sono venuto a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera. E ognuno avra' nemici anche nella propria famiglia. Poiche' chi ama sua madre e suo padre piu' di me non e' degno di me". (Mt. 10,34).


Si discuteva a volte di come questa ribellione riguardo al ruolo della donna portasse a un vero e proprio sfacelo nella struttura della comunita' tradizionale.
Di certo la gran parte delle donne che seguivano Gesu' manifestava riconoscenza al maestro che le liberava dal giogo domestico. A testimoniare l'entusiasmo che dimostravano le seguaci femmine per questa insolita chiamata del Nazareno, basta il grido che Matteo mette in bocca a una di loro: "Beata la donna che ti ha generato e allattato".
Esse erano le prime a scoprire che di fronte al regno di Dio i doveri della donna (come lavoro e impegni familiari) non contano.
La scelta di figure femminili nelle parabole raccontate da Gesu' fa delle donne modelli coi quali identificarsi sia per le femmine che per gli uomini.
La donna che in una societa' patriarcale si batte fino a imporre che le sia accordata attenzione e giustizia (Lc. 18,1) ha un significato e un peso allegorico straordinari, diremmo eversivi. Soprattutto e' importante ed emblematico che Gesu', come abbiamo gia' detto, si serva di continuo di personaggi femminili per alludere a un problema di giustizia civile.
Vedi la parabola della moneta smarrita. La donna che l'ha perduta cerca per tutta la casa, alla luce di una lampada, spostando ogni mobile, finche' la sua caparbieta' viene premiata: la moneta e' simbolo del bene perduto e ritrovato! Cioe' a dire che bisogna andare fino in fondo senza mai cedere per guadagnarsi il nuovo regno.
I piu' reputavano il Nazareno un eccentrico, un pazzo scriteriato. Giovanni e Marco raccontano che i parenti di Gesu', venuti per controllare il suo comportamento, dopo averlo ascoltato predicare, commentano sconvolti "Egli e' fuori di se'". Quindi anche la sua stessa gente lo considerava socialmente disadattato, un inguaribile esaltato.
Luca (Lc. 22,37) testimonia che in Israele Gesu' era considerato un malfattore (anomos in greco), un asociale.
In uno studio storico sulla vita di Gesu', Adolf Holl dichiara verosimile la versione secondo cui Pilato, uomo duro, decide di sbarazzarsi di un personaggio molesto, esaltato e pericoloso come il sedicente Messia: un facinoroso che prometteva di voler abbattere il tempio dei giudei, la "spelonca di ladri" (Mt. 21,13), insultava i rappresentanti del potere religioso e civile, incitava alla disobbedienza verso le leggi e le consuetudini imposte dai maggiori.
Ma il crimine piu' grave era ritenuto l'aver spinto le donne a uscire dalla loro normale condizione di emarginate e sottomesse, e per di piu' condotto le femmine ad abbandonare la casa, il focolare, i figli, il marito, la suocera per seguirlo. Insomma un sovversivo del genere meritava senz'altro la forca!
Ma Gesu' non e' colpevole solo di aver creato disordine. Egli e' colpevole anche per aver portato l'agape, cioe', in greco, l'amore. Ma urge spiegare perche' l'amore portato da Cristo fosse tanto pericoloso.
Egli incita ognuno a non tenere ne' odio ne' rancore verso chicchessia, ne' verso i nemici della religione ne' tanto meno contro i diversi, gli estranei, gli infetti. Peggio: Gesu' ordina di amare nemici, infedeli, donne svergognate, schiavi, gabellieri, strozzini...
Come puo' una societa' vivere senza nemici da odiare, furfanti d'altra razza da uccidere, "malefemmine" da lapidare?
Per di piu' questo amore non e' piu' un sentimento circoscritto all'ambito familiare. C'e' una passione che si muove verso l'esterno, centrifuga: ama il tuo nemico come il tuo simile, non uccidere mai, non giudicare e non punire, porgi sempre l'altra guancia a chi ti colpisce, offri pace a chi t'aggredisce. Una innovazione insostenibile per ogni potere.
Pensandoci bene, riportandoci ai nostri giorni, Gesu' agli occhi dei credenti dell'attuale chiesa conserva ben poco della sua originaria natura di anticonformista e ribelle.
E' chiaro che, a differenza di cio' che asseriscono alcuni storici e teologi, nella sua condanna a morte non ci fu errore giudiziario o equivoco per ignoranza. Tant'e' che quegli ordinamenti da lui scardinati vengono ripristinati ben presto da Paolo, pur di tenere in piedi l'accettazione del movimento cristiano. La base dei diseredati, a partire dalle donne, dagli schiavi e dagli emarginati, non accetta quella svolta conservatrice e istituzionale; ritorna alla illegalita'.
Cristo si poneva al di sopra della legge, rivendicando per se' l'autorita' di Dio. Ribadiamo che il comportamento, le tesi di Gesu', per la societa' in cui viveva e operava, erano ritenute criminali.
Sulla condanna a morte di Cristo si e' caricata la responsabilita' degli ebrei, saltando pari pari di considerare l'attenzione agli ordinamenti e alle leggi che vigevano presso quel popolo. Dal momento che Cristo, dopo un secolo e piu', veniva accettato in Occidente, Roma capitale, come il figlio di Dio, ecco che doveva diventare vittima innocente di un popolo "caparbio nel male".
Egualmente la predicazione di Gesu' era vista come azione sovversiva dai romani in appoggio agli zeloti, i ribelli organizzati della Galilea. Si sa, i principi fondamentali sui quali si regge ogni potere sono costanti: rispetto dell'autorita' costituita, rispetto delle consuetudini, della morale vigente, accettare la struttura gerarchica della societa' (ricchi da una parte, servi e schiavi dall'altra; le donne ferme nel loro spazio ecc.), rispetto per l'economia, il denaro e la sua circolazione.
Ma non dobbiamo pensare a Gesu' come a un severo asceta del deserto, tutto proiettato a fustigare i malcostumi e gli eccessi gaudenti, puntando il dito sui seguaci, imponendo loro di battersi il petto.
No, egli e' proprio il contrario di questo stereotipo: non c'e' mai l'ombra di ascetismo quando per esempio si siede a tavola. Lui dice ai seguaci: "Mangiate e bevete di quello che vi e' offerto" Lc, 10,7.
Nel suo comportamento crea sempre scandalo.
Tanto per cominciare digiunava pochissimo, non mangiava locuste e odiava ricoprirsi di pelli di capra, si lavava appena ne aveva l'occasione, in piu' si lasciava profumare da donne compiacenti.
Luca (5,33) riferisce che i maestri della legge facevano notare al Nazareno che i seguaci di Giovanni il Battista digiunavano spesso, cosi' pure i discepoli dei farisei. "I tuoi invece mangiano e bevono", senza alcuna moderazione.
Gesu' prese con se' un gabelliere di nome Levi; costui appena entrato nella comunita' degli apostoli organizzo' un ricco pranzo. I gabellieri erano socialmente al bando poiche' raccoglievano tasse su ordine dei romani. Il Maestro si faceva vedere spesso con loro e dormiva perfino nelle loro case.
L'operare di Gesu' e' visto come una festa nuziale dove lui e' lo sposo. "Quando io non ci saro' piu' allora i miei ospiti potranno digiunare. Ora siamo nel bel mezzo della festa, quindi brindiamo e gustiamo il pranzo".
Egli raccontava la parabola del banchetto identificandosi col festeggiato: "Andate dunque ai crocicchi delle strade e raccogliete tutti quelli che trovate e invitateli a questa festa. Allora i servitori andarono intorno e radunarono tutti quelli che incontrarono, buoni e cattivi, e la sala delle nozze fu piena di commensali".


http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=2241

13.11.04

Senza titolo 387


Mi sono ritrovata una sera fuori casa mia sola ad accarezzare un gatto nero… persa nei miei pensieri e in un pelo di un felino che non accarezzavo da tempo… la notte era bella… e l’asfalto bagnato anche….


In quel momento ero felice


 









Piove in esti giorni… ho freddo… ma tutto ciò ha un suo fascino….


 









La mia moleskine sta finendo non continuo a scriverci perché voglio continuare a tenere nella mia borsa tutte quelle parole scritte lì…

Senza titolo 386

Il rumore della pioggia


Mi sfiora appena


Tra passanti in collera


E gente in attesa


Il freddo mi punge la pelle


Le nuvole passanti coprono le stelle


Cerco le pozzanghere


Ma tutto m’ingoia


Guardo e non vedo


Mi lascio andare


Come una foglia al vento


Calpestata dai piedi


Senza ritorno


Spandendo fragoroso odore


Lampi di folgore


Echeggiano l’inverno


Tra giorni che passo


E le cose che dimentico


Do a tutto forma


Anche se non ce n’è bisogno


Mi sveglio perso


In un altro sogno


Col caffè che parla


Ed io che non ascolto


Pensando all’amore


Vivendo intorno

12.11.04

Senza titolo 385

Non celare il segreto del tuo cuore

Non celare il segreto del tuo cuore,
amico mio.
Dillo a me, solo a me, in segreto.
Tu che sorridi tanto gentilmente,
sussurralo sommessamente,
il mio cuore l'udrà,
non le mie orecchie.

La notte è fonda,
la casa è silenziosa,
i nidi degli uccelli
son coperti di sonno.

Dimmi tra lacrime esitanti,
tra sorrisi titubanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore!
 Tagore

Senza titolo 384

Eroi



 



Eroi come stelle

ci guardano da lassù

ci additano la strada

quella dell'onore

della solidarietà

dell'amore per gli altri

e per la Patria

Eroi misconosciuti e fedeli

ci insegnano valori antichi

ereditati da quelli

che li hanno preceduti

resteranno per sempre

nel nostro cuore



dedicata agli eroi di Nassirya


12/11/03-12/11/04


 


Sofia


 



 


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11.11.04

L'eterna lotta fra il bene ed il male.


Sottotitolo: Io, me & le disquisizioni sulla gnocca.


Qualche tempo fa mi sono ritrovato a parlare dei rapporti fra giovani uomini e giovani donne.

Essendo un argomento a me caro torno a parlarci anche ora, dopo un paio di giorni di silenzio blogghisticho (esisterà questa parola? mah...)


Dunque.


L'uomo, inteso come maschio, nella sua fase evolutiva ha intrapreso un cammino diverso da quello della donna, intesa come femmina. Su questo, mi pare, siamo tutti daccordo.


La figura che credo più si avvicini ad un maschio, è quella di un troglodita con in mano una clava che si gratta il culo soddisfatto di sè e del mondo. Non ricordo dove, ho letto che mentre una donna, di fronte a 100 uomini, ne scelga uno e ne faccia un compagno destinato a durare tutta la vita, un uomo, avendo a disposizione 100 donne, tenderà a trombarsele tutte.


Perchè accade questo? Ritorniamo al discorso evolutivo.


L'uomo è un animale sociale.

Il maschio è un animale ed a volte non è nemmeno sociale.

Quando ero più piccolo, le donne non la smollavano mai; ora che sono cresciuto, le quindicenni la smollano, le mie coetanee no.


Perchè accade questo? Mistero.


"E' meglio che mi dedichi... A studiare... L'altro grande mistero dell'universo... Le donne!" come diceva Emmet Brown; io sono una vita che le studio, che cerco di carpirne i segreti, ma ancora non ci ho capito un cazzo.


In una puntata di Ally McBeal mi ricordo chiaramente che una dei protagonisti (Elaine per chi segue la serie) si spruzza dei feromoni (o degli ormoni non ricordo) sui vestiti per poter attirare gli uomini a sè.

Dite che è una cosa che funziona anche per le donne?


Nel dubbio ne ordino qualche scatola.

Senza titolo 383


Biografia non-autorizzata di Private Outrage (Oltraggio Privato)

I parte
(il testo può contenere termini espliciti destinati ad adulti: chi lo legge lo fa perchè si sente libero di farlo)




A volte basta solo un attimo per capire la vita, altre volte nemmeno una vita intera.

Tante cose sono accadute e il ricordo vola sempre su quelle un po' più tristi. Sono quelle che ti permettono di farti delle domande. Sono importanti perchè servono a crescere. Ma le cose belle sono quelle che ti fanno continuare.

Alle volte si preferisce rimanere piccoli perchè è dura accettare certe cose. Allora ci si comincia a drogare con la TV, i farmaci, il telefono, lo shopping. Pensare fa male.

Per non crescere si rinuncia a sognare e ad amare.

Allora arriva l'amico che ti dice "l'amore è una bella leggenda", "chi pensa per sè fa per tre", "aiutati che Dio ti aiuta"...

Eppure Pinocchio è uno che si è fatto un culo così per diventare bambino... Ma non credi nemmeno più alle favole. Pensare che amavo la Fata Turchina!

Poi c'era Robin Hood che lottava per qualcosa in cui credeva... come pure Gandhi e i figli dei fiori... Peter Pan era riuscito a volare!

Gente che crede di cambiare il mondo con un fiore! Gente che crede di poter portare una fiaba nelle oscure menti dei politici. Poi c'era Woodstock con la sua musica ricca di mille significati emotivi.

C'eravamo tutti là. A sognare un mondo migliore. A lottare per un ideale.

Non dico fosse giusto, nè che fosse sbagliato. Ma era un fatto. Un qualcosa in cui credevi.

Oggi fa un po' paura. "Meglio regalare il cellulare a mio figlio che va alle elementari, chissà cosa potrebbe accadergli". Una volta c'era anche l'autostop.

Lottare implica anche coraggio.

Ma non ci si pensava. Forse eravamo incoscienti. Sprovveduti.

Ho fatto cose che nemmeno io so come. Dormire un'ora a notte abbracciato alla mia donna. Sì, la chiamo così: "la mia donna". E non certo per maschilismo o per senso del possesso. Era la mia donna. Un gusto stupendo sulle sue labbra. E dopo aver dormito un'ora ero già pronto per affrontare un'intera giornata. Perchè insieme avevamo visto le stelle nel cielo, mano nella mano, in una splendida fredda notte. Ci riscaldavamo con i nostri corpi.

Ora ci sono molti neon... Di stelle se ne vedono poche.

Mi nutrivo di energia. L'energia dei sogni e dell'amore.

Poi c'era il gusto della birra. L'ho sempre amato. Mi lascia in bocca qualcosa di magico.

Un po' di erba in una sigaretta... Sotto la pioggia ad ascoltare il concerto dei Nomadi... Con la maglietta rossa di Che Guevara che mi scoloriva addosso... Ero pure sudato... A saltare, saltare a ritmo di musica...

Polvere nelle arene all'aperto... Non si respirava nemmeno...

Stavamo con i ragazzi handicappati (si chiamavano così prima e mai nessuno si è offeso) a farli divertire... A correre sui prati...

E poi mia nonna mi raccontava le favole. Mi tagliava la fettina di carne con le mani e me la imboccava. Aveva un sapore diverso... Un bel sapore. Mi comprava le bistecche, la nonna. Ero felice con lei. Ci divertivamo.

Ora c'è il transgenico ed i "vegetariani di classe". I vegetariani di classe che comprano una mela biologica staccando un assegno.

Poi ci sono quelli delle "diete dimagranti culturali". Le diete dimagranti culturali che si trovano sulle riviste dal parrucchiere.

"Allora sù, tutti al ristorante macrobiotico con la carta di credito che ho appena iniziato la dieta dell'uva".

Eravamo là, insieme alla nostra donna. A vedere le stelle. A baciarla. Senza paura. Ad ascoltare Patti Smith con la convinzione che la gente avesse il potere per cambiare il mondo. A manifestare la nostra voglia di ridere e divertirci. La voglia di stare con la nostra donna, sotto quelle stelle luminose. O sotto la pioggia senza ombrello. Manifestavamo il nostro diritto di sognare.

Nudi, abbracciati. A fare l'amore mille volte e sognare un mondo senza frontiere. Senza guerre. Insieme ai pellerossa a cantare odi alla Luna che ci sorvegliava.

Ieri ho sentito un bimbo che avrà avuto 7 anni arrabbiarsi con la madre. Le ha detto: "se il videogioco me lo vuoi regalare, compramelo ora. Ma non ti inventare che me lo porterà Babbo Natale!".

Diritto a sognare... Dovrebbe stare nella Costituzione... Diritto a sognare... Sempre e comunque...

[continua]



Picture from the site http://www.worth1000.com

Senza titolo 382

front-cover in silence

Senza titolo 381

Io sono sempre qui


 


Io sono sempre qui…


non mi perdo


e non mi trovo


ma ci sono.


Sono dotato di pazzia,


di amore e cuore in uguale quantità


e di un pizzico di


buon umore.


Di tristezza,


dose convenzionale,


per crescere e apprezzare


i lati di me.


Conforta e proteggi,


ciò che puoi,


non pretendere o imporre,


ascolta il silenzio


dell’uomo che cade,


non fermarlo.


Sii triste,


ma viva la speranza


per il giorno nuovo,


perché ogni notte,


anche la più oscura,


è l’anticipo di un’alba.


Vivete il sole


in ogni cosa che fate,


in ogni parola o gesto


che dite o fate,


in ogni sguardo incrociato..


..sempre, non abbandonate mai


fede e fiducia.


Camminate fieri,


vicini e lontani da me,


dagli altri, da voi..


..non fermatevi mai.


Il mondo non ci aspetta e


non ci plaude,


d’indifferenza casta ci osserva,


ma senza noi non può stare,


non è mosaico perfetto,


senza una delle sue forme imperfette.


Non è giusto, loquace


ed equo con i suoi puzzle…


chi è figura piena


chi vuota a metà


chi per intero,


chi bianco


chi nero.


Non un passo indietro,


siate il peso del vostro destino,


non siete e siamo soli,


per chi ha una mano da tendere


c’è sempre chi ne ha una da prendere


e tirare a se,


a salvare una vita.


Il mondo,


non è mosaico perfetto,


senza una delle sue forme imperfette


…rende forma..


all’amore.


 


By Lapò


 

Senza titolo 380

Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.

Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.
GIBRAN

Senza titolo 379

Io credo che l’Amore Vero esista. L’Amore che non chiede niente e che si limita semplicemente ad amare. Un Amore che disseta il desiderio di Libertà e che emana dolcemente il suo delicato profumo verso colui che sceglie di crederVi. Alcuni lo chiamano “Dio”, altri lo hanno nominato “Vana Illusione”… Ma se fosse solo un ideale senza senso, allora quando sarò sul letto di morte sarò fiero di aver dedicato il prezioso tempo che mi è stato concesso di vivere, alla ricerca di questo fantastico sogno...

Senza titolo 378

siamo tutti un caso ancora irrisolto

10.11.04

Senza titolo 377








Visione negativa risucchiata dal freddo Silenzio.


Ho analizzato e tradotto


L’Urto Rimbalzante…


Appagata spremo Spugne Gorgoglianti!


“SONO RINATA”


La Massa mi ha costretto a sbalzar fuori


Bagagli Soffocanti.


Bagagli che cautamente sono scivolati


Come la Vecchiaia nel Cestino chiamato


Dimenticatoio!


Lui non è stato capace di ascoltare i miei Sussurri.


Ho appena terminato di sfilare Cerotti umidicci dal mio cuore debole


Cerotti che potrebbero causare Orrore.


Per fortuna anche


Il ghiaccio fastidioso ha terminato il suo Viaggio:


Non mi tormenterà più con i suoi affilatissimi


Spigoli.


Guardate:


le sue vesti esteriori si son Liquefatte.


La notte


Solo se stessa


Notte dagli occhi Sfumati e Persi


-“Mi offri ancora il tuo umile e tiepido Corpo?”-


Suonami una nenia puerile.


Sospiro e godo dell’abbaglio tremolante.


Carezzo la Lampadina distratta e inserisco l’affettuosa chiave d’Oro nella toppa.


L’Espressione si sveglia,


il Letto sussulta,


le Parole ronzano e scivolano su Fogli verginali.


Mia,mia,mia


Felicità!


Gioia sei solo Mia ti ho ritrovata...


Sei così Doux quando mi osservi,


quando mi scaldi con i tuoi Palmi.


Puoi scombussolare nuovamente l’Armadio,


Puoi sputare liquido alterato spaccando gli


Ultimi bicchieri mascherati,


puoi indossare i miei vestiti


che il Gentil Sesso Adora.


Mia Gioia somigli ad uno Scoppiettante Giullare.


Oh mio cantastorie cerimonioso emani un Fascino Perverso!


A testa in giù assaporo l’Alimentata Vittoria…



Dama Perlacea

Senza titolo 376

Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
E tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l`un l`altro, ma non fatene una prigione d`amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l`un l`altro le coppe, ma non bevete da un`unica coppa,
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benchè vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l`uno non sia di rifugio all`altro,
Poichè solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l`uno all`ombra dell`altro.

Gibran

non farti omologare

 Cercando  spunto  per il blog  sui ng   non ricordo se  it.cultura  antagonista  o  it.cultura.filosofia  ho trovato  ala  fine di un post    questo sito  http://www.genteomologata.it/indice.htm  . che  prende  in giro i  luoghi comuni e  invita  a non   farsi omologare .Infatti il  stio www.2go.it/ridere/: <<  Sei inaffidabile e un po' leccaculo? Sei una persona indecisa, con lo sguardo sfuggente, la stretta molle e la mano sudaticcia? Sei invidioso, pigro, fazioso, bugiardo e goloso? visita www.genteomologata.it >> . Tale sito  ospita   una  Comunità virtuale che ospita una chat e un forum, mette in evidenza luoghi comuni, immagini divertenti e canzoni . infatti l'autrice  dice  di se  : <<  Ho deciso di crearmi questo spazio su internet, un po' per passione e un po' per la noia, di queste lunghi notti insonni, vorrei dare spazio a tutti voi, per divertirci insieme, per riflettere o semplicemente per il gusto di farlo Vi aspetto numerosi...Sara P.>>

Senza titolo 375




UN ANNO FA......domani...


Un anno fa aprivo un blog, su clarence.


E come la maggior parte delle cose che si fanno nella vita,


non avevo ben chiaro il perchè.


Se oggi, ad un anno di distanza, sono meno "confuso",


lo devo a Voi.


Avervi "conosciuto", qualcuno in carne ed ossa e tantissimi grazie


ai commenti ed ai blog, è già un ottimo motivo per "esistere" anche qui,


in questa rete...


__G R A Z I E__






http://bestio.splinder.com


B E S T I O

9.11.04

Senza titolo 374


 


 


 


 


 


Ho finito di leggere esto libro stamane nel treno.


Zadie Smith: L’uomo autografo


Questo è il suo secondo libro. Mai avuto voglia di leggerlo fino a pochi giorni fa perché il primo era stato bellissimo e avevo paura che la sua scrittura potesse deludermi.. e invece anche questo è un gran successo…


“Intelligente, graffiante, ironica: ecco Zadie Smith” così la definisce L’Espresso


E se avessi dovuto descriverla avrei usato gli stessi aggettivi!!!


 



“Supponiamo che mi fossero vietati i gesti che la gente compie quando non sa cos’altro fare: giocherellare con la fibbia dell’orologio, sbottonarmi e riabbottonarmi il colletto della camicia, passarmi le mani fra i capelli. Alla fine non avrei più niente che mi sostenga. Sarei perduto.”


 



Ed ora


Mi ritrovo di nuovo senza un libro!!!!!



Rimedierò presto!!!

Senza titolo 373

SE...


Non gettare la tua sublime anima,
Mai,
Perché non si sa se
e da chi verrà raccolta.
Chiudi gli occhi e pensa,
prova a fermare l'impeto della tua realtà.
Prova ad immaginare d'essere una carezza
una carezza che arriva
con la sua affettuosa ironia.
Anche se giunge dal freddo senza confini
essa ha il potere di bruciarti il sangue.
Ora apri gli occhi.
Anche se non potrai mai vedermi
sappi che sei la mia carezza.

Senza titolo 372


È arrivato l’inverno!!!!


 





Camminavo stamane per la città.


Stavo andando a lavoro.


Volevo non arrivare mai


Ma continuare a camminare


Sotto la pioggia


Sotto il mio ombrello


Sotto il mio cappello


Nel mio cappottino.


 





Camminare


senza risentire il male che una scena vista ieri mi ha fatto…


Mia mamma, mio nonno…


 


 







Volevo camminare


E dimenticare


Quella scena


La lite


E


Fare pace solo con la vita!


 


 









Parlo in chat con due ragazze che non conosco bene ma stimo per quel po’ che conosco e sento di loro!

Senza titolo 371

8.11.04

come rubare e\ o acquistare in nero opere d'arte e farla franca

Proposta di legge firmata da Carlucci, Orsini, Santulli, Licastro Scardino
(tutti di Forza Italia) e, in un'altra variante senza modifiche sostanziali,
da altri due deputati dello stesso partito, Gianfranco Conte e Marinello.il Codice dei Beni Culturali viene integrato come segue: "I privati
possessori o detentori a qualsiasi titolo di beni mobili di interesse
archeologico non denunciati né consegnati a norma delle disposizioni del
Codice, ne acquisiscono la proprietà mediante pagamento del 5% del valore",
purché vi sia "una dichiarazione dell'interessato attestante il possesso o
la detenzione in buona fede"....
basta che chi ha occultato beni archeologici anziché denunziarli o
consegnarli secondo la legge dichiari che lo ha fatto "in buona fede", e il
reato che ha commesso si trasforma in merito: si tiene il maltolto,
pagando - sinistra beffa - il 5% del suo valore. E chi determina il valore?
La soprintendenza competente, ovviamente; ma nel caso essa non si esprima in
tempo, "la richiesta si intende accolta":
i beni archeologici ormai privatizzati "possono essere oggetto di attività
contrattuale a titolo gratuito o oneroso e la loro circolazione è libera".
Anzi, a scanso di equivoci, chiunque ne presenti istanza è ipso facto non
più punibile non solo per i reati previsti dal Codice dei beni culturali, ma
nemmeno per i reati di cui agli articoli 648 e 712 del Codice Penale
(rispettivamente: "Ricettazione" e "Acquisto di cose di sospetta
provenienza"). Ricettare antichità, acquistarle e rivenderle anche se di
sospetta provenienza (purché "in buona fede") diventa una virtù. "

da http://www.repubblica.it/2004/k/sezioni/cronaca/settis/settis/settis.html


Ah, come amo questo governoe  credo come   anche  l'oposizione  visto che   per  alcune leggi chiede dio copllaborare  o non s'opone 
Ho una borsa di Reperti...posso dire di averla smarrita, poi non so...ad
esempio un mio amico potrebbe dire di averla trovata in bagno, oppure che
l'aveva un suo trisavolo in soffitta o che ne so e così...yeah, paghiamo il
5% e rivendiamo il tutto al mercato antiquario perfettamente lecitamente.fermiamoli, vi prego, vi supplico... indipendentemente  dagli schieramenti politici e partitici  in nome del fatto che  sotto la pioggia  e  con il mal   di gola  a disegnare ( anche se  sono imbranato  )  e fotografare il taglio di un pozzo medievalee  la  casa   dellla  ecx  curatoria del giudicato  delal gallura    per non perdere
nemmeno una piccola briciola di testimonianza della storiae  del nostro passato

sono giorni tristi, questi

Senza titolo 370

Donna, non sei soltanto l'opera di Dio


Donna, non sei soltanto l' opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.

I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immoralità.

Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d' estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.

Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna, e per metà sei sogno.

                 Tagore

Senza titolo 369




"La notte dei cristalli"
Germania



All'indomani dell'assassinio del diplomatico tedesco in Francia, il 7 novembre 1938 per mano di un ebreo polacco, la Gestapo scatenò la tristemente nota Notte dei cristalli - tra il 9 e il 10 novembre - un "pogrom" contro gli ebrei in tutta la Germania.

Vennero uccise 91 persone, rase al fuoco 267 sinagoghe e devastati 7.500 negozi.
Circa 20-30.000 ebrei vennero deportati nei campi di concentramento i Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen: ebbe così inizio il genocidio degli Ebrei europei.
La polizia ricevette l'ordine di non intervenire e nessuno tra vandali, assassini e incendiari venne processato.

Il nome "notte dei cristalli" è dovuto, pare, ai cocci di vetro di cui erano piene le strade della Germania la mattina successiva.
Pogrom: definisce l'inizio della campagna antiebraica nazista che portò alla Shoah. Il termine, di derivazione russa, indicava le sommosse popolari antisemite avvenute al tempo degli zar di Russia.

Durante la famigerata notte venne deportato anche Elie Wiesel, Premio Nobel per la Pace nel 1986.
Egli fu portato prima ad Auschwitz e poi a Birkenau: liberato nel 1945, nei campi ha perso i genitori e una sorella. Ha raccontato la propria esperienza in un libro, "La notte", una delle testimonianze più importanti e sconvolgenti sull’Olocausto, tradotto in più di 30 lingue.
Wiesel è autore di oltre 40 volumi tra romanzi, saggi e testi teatrali, oltre che di una autobiografia.
Ha dato vita con la moglie Marion alla Elie Wiesel Foundation for Humanity "per far progredire la causa dei diritti umani e della pace nel mondo".

Sempre per "il filo della memoria" segnaliamo il reading La storia e la memoria, il 26 novembre a Milano, Università Bicocca.
Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore, e il sassofonista Michele Fusiello portano in scena una narrazione incentrata sulla memoria italiana: riannodano il lungo filo nero che conduce dalle stragi nazifasciste avvenute in Italia nel 1944 e 1945, alla scoperta del cosiddetto "armadio della vergogna" con i suoi centinaia di fascicoli rimasti sepolti per anni sugli eccidi a Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto, Fosse Ardeatine.

da www.smemoranda.it




Fine Dell'Inizio

io detesto gli addii...soprattutto quando gli altri se ne vanno senza salutare.e una parte di me muore dalla voglia di raccontare per filo e per segno quei sei giorni purtroppo passati,ma 'altra parte di me non ci riesce,non trova le parole,del resto come fare capire a chi non li ha provati tutti i sentimenti così complessi che ho provato?ho già tentato e mi sono espressa molto male.oh,the guilt,the guilt,mi seno in colpa e non so perché.ora avrei voglia di chiedere scusa a tutti,ma scusa di cosa,accidenti,sarei davvero capace di rendermi così ridicola?di scusarmi per aver creduto in ciò che poteva essere,per aver voluto provare ad essere diversa da me stessa?per essere stata bene?cristo,non riesco a capire come ci possa essere gente che vuol farmi sentire in colpa per la mia felicità.spiacente,ma lo sapete,io faccio come mi pare....e non come pare a voi.e in questo momento io voglio cambiare,sentirmi simile alla persona che sono stata fino a venerdì,a quella che non si faceva problemi a sorridere una volta di troppo e ad essere gentile.nemmeno l'ombra di un brutto pensiero,soltanto alla fine,proprio perché tutto stava per finire e io immaginavo anche come.dalle stelle alle stalle...eccoti servita,little girl,e non ripensare all'occasione che hai perso,perché non tornerà.


...per poco.ma tutte le situazioni finiscono,bene o male,e non serve rimpiangere quelle durate troppo poco.c'est la vie,I daresay.e la vita continua,anche se ora come ora mi pare di averla lasciata in un ostello fognoso che un giorno,seppure per poche ore,mi è sembrato il castello dei miei sogni.per l'appunto,un castello in aria.

nuova legge sulla diffamazione applicata al blog ?

http://www.wintricks.it/news1/article.php?ID=3255


La Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge sulla "diffamazione, diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelante". L' art. 2 modifica alcuni articoli del codice penale ma, soprattutto, estende esplicitamente a Internet gli effetti della legge 8 febbraio 1948, n. 47. L'estensione però non riguarda l'insieme del web, ma esclusivamente i siti Internet di natura editoriale. La norma contribuisce a colmare il precedente vuoto legislativo ma lascia aperti alcuni spazi interpretativi, come troppo spesso succede. I siti editoriali soggetti alla legge sulla diffamazione sarebbero, stando alla nuova legge, quelli che hanno provveduto a registrare la testata presso la Cancelleria del Tribunale. Non e' sicura l'esclusione dei blog personali in quanto considerati presumibilmente forma di pubblicità. Assai piu' probabile che questa valga invece per le mailing list ed i forum. Quindi prudenza ed attenzione diventano ancor più d'obbligo.

altrove ho scritto...

"... bisognerà prima informare il lettore o ricordargli che ogni persona è più di una persona, ogni persona è una determinata intensità esistenziale che si rivela in forme diverse a seconda dei momenti, una molteplicità contraddittoria. E in questo modo Ruth sapeva, come tutti sanno o dovrebbero sapere, di non esser la stessa persona, che c'erano tante Ruth distinte..."


DI TUTTE LE COSE VISIBILI e INVISIBILI. Amore e altre menzogne.

Lucia Etxebarrìa


Prendere un libro. Crederlo da "spiaggia", leggerlo con superficialità aspettando l'autobus e ritrocarsi descritta all'interno di una frase come in uno specchio.


Senza titolo 368

Agrodolce


 


Agrodolce pensiero,


su corde fissate al cielo,


funambolico equilibrista,


dondola il corpo


tra vuoto e pieno


di sé e di noi.


Allegro andante,


piedi in fila indiana,


all’infinito


tendono,


che a da venire..


..a passi incerti.


Contrappesi,


un braccio protende


e sorride


a palmo aperto


all’altro


in opposta visione.


Un fiore rigato,


ondeggia,


sinuose scie che


carezzano


l’aria tesa e


divisa a metà.


La compare,


arriccia il suo mezzo, 


ossequiosa,


riverisce e unisce


il ricamo di due.


Agrodolce pensiero..


equilibrio instabile,


precario,


cammina e,


non sa,


dove andrà,


con me,


suo improbabile genitore…


By Lapò


 

7.11.04

Senza titolo 367


“Quando sarai stato con tutte quelle che vuoi, quando ti sarai stancato, quando ti accontenterai di me. Le persone non si accontentato. Decidono di stare con qualcun altro. Ci vuole fede. Tracci un cerchio nella sabbia, e decidi che lì dentro vuoi stare, è in quello che devi credere. È fede, idiote che non sei altro.”


 



Non ricordo ciò che provo, né cosa vorrei scrivere.


Non ricordo nulla.


 



“E’ fuggita l’estate e nulla rimane, si sta bene al sole eppure questo non basta…


Quella che poteva esser una foglia dalle cinque punte mi si è posata sulla mano eppure questo non basta….


Né il bene, né il male sono passati invano, tutto era chiaro e luminoso eppure questo non basta…


La vita mi prendeva sotto l’ala, mi proteggeva, mi sollevava, ero davvero fortunato eppure questo non basta…


Non sono bruciate le foglie,


non si sono spezzati i rami,


il giorno è terso come il cristallo


eppure questo non basta…”


 



Da un biglietto datomi ( che custodirò gelosamente) tratto (penso) da un film visto insieme….


 


Si,sto bene con te!


 



Ho avuto tanto e tanto intensamente…


 


Ho paura di tante cose…


 



Vorrei essere un’acrobata per vivere ogni giorno in giro per il mondo e tra la vita e la morte!

Senza titolo 366

t’ho suggerito


il silenzio come


veste d’amore


lasciando esanime


l’algida fiamma


del tuo cuore


in questo letto


spoglio di sudore


ti copro di


sospiri il corpo


che oltre lo sguardo


non tocco in


passi dettati da


cuscini colgo


le tue impronte


ed i tuoi sorrisi


dolce sposa


d’eterno

Un viaggio lontana da me...

Questa sera sono troppo vicina a me... sento troppo gli urli che la mia anima produce ... sento grida terribili che mi lacerano l'anima... io mi sento lacerare da me stessa.. odio questa me stessa sempre in conflitto con me... e in questi momenti desiderei solo .. fuggire fuggire loentano da tutti .. da tutto .. ma soprattutto da me stessa...