18.12.09

Da chi abbiamo imparato l'immortalità se non dall'immortale

MANO NELLA MANO NELLA NOTTE DI GIZA     


 


Splende il tuo sguardo mai quasi orfico


nella notte di nettare,


stella fissa nel firmamento,


non muore nel tramonto,non viene sciacquata via dall’alba,


le ciglia battono cicloniche


portando repentini aggrappamenti


e sulla tua bocca inzuppata


dal sangue delle escoriazioni dei papaveri è nata


oh si fremo è nata l’ultima avventura


scala appoggiata al sole


e così dobbiam traballar per la gloria di qualcuno


che non ci ama


ma io L’ho buttata la al sole, voglio il sole


le corriamo incontro scherzando la sera


aspettare era più folle del gesto che abbiamo fatto


così noi correvamo incontro alla sua alba dalla notte


in bilico sul cratere dell’intimo tentativo


sudando antiche secrezioni rem.


Dentro la corsa affannosa sentir la tua dispnea


perché vuoi toccar il folle


fa vibrar le corde che ho attaccato alle stelle


ed essa sembra uscita dal mio sogno d’oro,


troppo lontana che non lo riesco ad acchiappare


hai già compiuto la magia del miraggio,


allora tenterò anche il salto ancestrale


del morir impaziente per veder Dio


come slancio fra i germogli cascanti,


e invecchia il tempo sui nostri sogni sempre vivi,


ora sulla tua pelle scorre un fiume di acque incoscienti


che vorticano nel mio ombelico,


un gesto solo fra noi


scrive un romanzo di mille e mille pagine,


il silenzio in quel attimo


sembra che stia zitto anche il respriro


e in gemito morente viene partorito il “mai più”,


no il tempo di muovere lo sguardo,


siamo nell’infinito sensuale


dove gli uccelli del paradiso sfrecciano via disorientati.


Come svegli dentro il sogno di una notte di Persia,


come far l’amore sotto la guerra mondiale dannata,


saremo come la fine di una cascata,


come la preghiera di un condannato a morte,


satellite perduto nel cosmo dalla base sii forte,


come l’innocenza di una lancia d’avorio per terra,


come lui in coma che non può più dir


ti voglio bene a chi ama,


un orchestra di tutti suicida d’amore diretta


da un eroe sedizioso dalla criniera bianca


che non verrà accolto ne da un Dio ne da un demone,


saremo come l’inspiegabile disteso sinuoso


sulla sponda opposta di un ruscello


delle acque dei ghiacciai,


saremo le urla di libertà portate


dai venti oceanici ad alcatraz,


come l’attesa che


la gloria scenda su la storia del mattino,


saremo come il drago albino portato


con sé da un tornado


sotto una pioggia di petali di iris,


vivi più del primo assaggio


della preda da un tigrotto,


vivi più dell’universo


e i fiumi stellati verranno a noi


e noi saremo come la richiamata del paradiso.


Strillerò al tramonto della luna il nostro spasmo


per le anime perdute per un bacio


che non doveva assaporarsi


e i monti sfideranno le profondità degli oceani


e il cielo sbatterà le sue immense ali,


io e te abbiamo fatto naufragar i sensi dell’esistenza


per una caduta


una caduta dalla scala verso il sole


nei fiumi vergini solo per continuare


a guardarci negli occhi,


qualcuno dovrà considerarlo.


 


ALESSANDRO IDISIUM


 



 


 


 


  Amore della vita


  Io vedo i grandi alberi della sera 
  che innalzano i cieli dei boulevards, 
  le carrozze di Roma che alle tombe 
  dell' Appia antica portano la luna. 

  Tutto di noi gran tempo ebbe la morte. 
  Pure, lunga la via fu alla sera 
  di sguardi ad ogni casa, e oltre il cielo 
  alle luci sorgenti ai campanili 
  ai nomi azzurri delle insegne, il cuore 
  mai più risponderà? 

  Oh, tra i rami grondanti di case e cielo 
  il cielo dei boulevards 
  cielo chiaro di rondini! 

  O sera umana di noi raccolti 
  uomini stanchi uomini buoni, 
  il nostro dolce parlare 
  nel mondo senza paura. 

  Tornerà tornerà, 
  d' un balzo il cuore 
 
desto 
  avrà parole? 
  Chiamerà le cose, le luci, i vivi? 

  I morti, i vinti, chi li desterà?





       
   Alfonso Gatto 


 



 


Cucina Spirituale

Bene, l’orologio dice che bisogna chiudere, ora
Penso che farei meglio ad andare ora
Mi piacerebbe proprio stare qui tutta la notte
Le macchine brulicano nei dintorni tutte piene di occhi
Le luci della strada condividono i loro splendori (il loro cavo riflesso)
Il tuo cervello sembra confuso da una sorpresa sconvolgente
C’è ancora un posto dove andare
C’è ancora un posto dove andare

Lasciami dormire tutta la notte nella tua cucina spirituale/(della tua mente)
Fammi scaldare la mia mente vicino alla tua graziosa stufa
Scacciami piccola, e vagabonderò
Barcollando nei boschetti di neon (in una siepe fluorescente)

Bene, le tue dita disegnano velocemente dei minareti*
Parlano un alfabeto segreto
Mi accendo un’altra sigaretta
Imparo a dimenticare, imparo a dimenticare
Imparo a dimenticare, imparo a dimenticare

Lasciami dormire tutta la notte nella tua cucina spirituale (della tua mente)
Fammi scaldare la mia mente vicino alla tua graziosa stufa
Scacciami piccola, e sarò meravigliato
Barcollando nei boschetti di neon

Bene, l’orologio dice che bisogna chiudere, ora
So che devo andare ora
Voglio proprio restare qui
Tutta la notte, tutta la notte, tutta la notte

torre della moschea


THE DOORS



   

facebook e non solo mi hanno allontanato

 Infatti c'è  la laurea  (   facciamo  gli scongiuri  prevvista per maggio  ) , il lavoro  ,  la salute  e problemi in famiglia  . Per  il momento accontentavi   di questa  miao autoscatto via cellulare 

e  questa  frase   di   Jacopo Canevacci  <<  La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perché! >>mio amico    e  compagno di viaggio su facebook

Concorso

concorso napoli 2 


Cari amici, nell'anno 2009, ho partecipato al X concorso letterario internazionale: "Tra le parole e l'infinito"  ho ricevuto la "Menzione d'Onore"  per la narrativa, mi sono classificata al VII posto. Questo premio desidero dividerlo con tutti voi. Grazie ai vostri commenti, ho continuato a scrivere giorno dopo giorno (notti comprese) sul PC, calcolando che ho iniziato a scrivere sulla tastiera esattamente il giorno 20 aprile dell'anno 2007 con il post "Madonna della Grotta". Anche se ci sono stati momenti tristi, ho continuato grazie a voi visitatori 72658. Grazie amici, anche questo per me è un miracolo. Franca bassi


Concorso Napoli3


COPERTINA

17.12.09

Manca poco



presepio 2009


Immagine e composizione di franca "Presepio in città"


Natale 2009


Mancà pòco...'mo arriva
er Santo Natale!
Ricco de piatti boni
e de bicchieri de cristallo.
Le cannéle colorate ar centro der tavolo.
Quanti colori sembra un banco sfiorettato.
L'arbero è ricco de fili e palle brilluccicose
sotto ce so' incartati infiocchettati
pacchi  torroni e panettoni.
Li regazzini balleno la taranta  pe' apri li rigali.
La commare sora Assunta zitella e zinnona
s'è messa a capotavola co' er vestito stretto...stretto
co 'na mano se métte a sèsto er petto
e co'la lingua move la dentiera nova
lèsta pe'addentà er tocco der torrone.
Eccola!  la mezzanotte  è arrivata
tutti in piedi grideno in coro:
"'Mo nasce er Santo  Bambinello
gnudo  scarzo  e poverello."
Ecco! è  nato sta zitto!
è bono...bono  ce guarda
e  ce dice: 
"Voi che ancora magnate
anche se la panza dice basta!
Ricordateve fiji miei
e nu' ve scordate
che ce so ancora creature
che stanotte se moreno
de freddo e de fame. 
Sete bòni armeno pe' stanotte!
la robba che sprecate
fate pe' na vorta la carità
a chi stasera  strigne ancora
la  cinta de li carzòni."


franca bassi


 


Senza titolo 1716

  VI PIACE IL CARTONE ANIMATO DI MR BEAN ?  :-)


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16.12.09

Senza titolo 1715


Approfittando di questo clima di dittatura culturale,i soliti farisei e gran sacerdoti del regime attuale,hanno travisato le parole del Presidente dell'IDV Antonio Di Pietro,anzi travisare presuppone la buona fede di chi non capisce,quì invece hanno fatto dire a Di Pietro quello che lui non ha affatto detto.

Che Berlusconi sia l'unico responsabile di questa atmosfera di reattività,è verissimo,Di Pietro ha detto solo questo;

non ha affatto giustificato l'atto di aggressione.

Aurelio

Senza titolo 1714

 




GRUPPO CONSILIARE  ITALIA DEI VALORI


 


Piazza del Comune, 2


Tel 0574 1836364 1836359


Fax 0574 31220


www.comune.prato.it


a.donzella@comune.prato.it


 


 


 


                                                       


AL SINDACO


 


AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE


 


Prato.15/12/2009


 


p.g.


 


Oggetto:DOMANDA D’ATTUALITA’ SULLA NOMINA DI DUE NUOVI ASSESSORI.


 


 


Dal comunicato diramato dall’Ufficio Stampa del Comune nella tarda serata del 14 Dicembre,sono stato  informato della nomina di due nuovi Assessori,rispettivamente all’Urbanistica ed allo Sport.


Queste due deleghe erano prima tenute dal Sindaco,anche se con l’ausilio di due Consiglieri Delegati.


Pertanto la Giunta Comunale di Prato sarà composta da due assessori in più di quella di Firenze.


 


Ciò premesso


 


Chiedo all’A.C.


 



  • Di conoscere l’impegno di spesa mensile inerente il costo totale della nuova giunta.


 



  • Come giustifica questa decisione che comporta un aumento dei costi della politica,  sacrificando risorse per il sociale,in un momento in cui centinaia e centinaia di famiglie  pratesi si rivolgono alla Caritas per ottenere il minimo indispensabile alla sopravvivenza.


 



  • Se trova coerente questo provvedimento, con quanto previsto dalla legge che il Ministro leghista Roberto Calderoli sta proponendo in parlamento,legge che prevede per un comune delle dimensioni di Prato, un numero massimo di otto assessori, esattamente quelli che aveva previsto di nominare il candidato sindaco del Centrosinistra, Massimo Carlesi.


 


 


 


Il Presidente del Gruppo Consiliare dell’Italia dei Valori


 


Aurelio Donzella

14.12.09

Senza titolo 1713

Esprimo solidarietà al presidente Berlusconi. Io voto Italia dei Valori ma non accetto la violenza. Berlusconi è stato votato dal popolo sovrano ed ha diritto a governare fino a fine mandato:


Romilda

13.12.09

Empatia















 





Verde Freschezza te la


te la dedico:


Brescia Antonio.-




empatia




La nostra voce è un’unghia sul vetro


ed innalza lapidi d’affetto


lungo il sentiero della vita,


la lingua è una frusta che schiocca


con arte “consumata”


e le parole puzzano d’insultisordidi


di collera impotente


Uscimmo dalla (presunta) pattumiera familiare


con la poesia mescolata al vomito


per avventurarci nei bagordi


dei melodrammi notturni


e le spalle palestrate


si sono afflosciate nella sconfitta


Frusciamo di vita furtiva


con gli occhi caccolati


dal travaglio di un’insonnia


nel turbolentOceano


che abbiamo dragato così tristemente!


… il giorno ha inizio, con le sue calamità


che discendono saettando dal cielo


e dilaniano come spade;


ma io corro verso di loro


con la DolceMelodia che crea le sfumature


alle macchiepermanenti sul tessuto emotivo


Uno schizzo esce da un tubetto di luce


per illuminare una tela di sangue


come una sillaba dispersa

che entra nella pelle


dall’ultrasuono delle generazioni?!

Abbiamo centrifugato la morte



nell’esteticaOssessionechirurgica



per stare al sicuro sulle sponde della bugia



_ intervallo tra la culla e la bara _



abbiamo ingessato il PensieroSpezzato



nell’illusione di intonacare



i cieli prossimi al crollo…

Stiamo perdendo la connessioneCosmica



obnubilati dal nistagmo pornomediale



nella finta democrazia dello sparlantismo:


ma la coscienza è nel cambiamentoReale



e il cambiamento è nel “movimento-sintonizzato”

 Non porrai mai nulla nel cuore del prossimo



se nulla è nel tuo ».




 

Poesia scritta




da AntonioBrescia il Dom, 13/12/2009 e dedicata a smeraldoeneve



 













Senza titolo 1712

A volte penso come è possibile che esista tanta differenza fra Nord e Sud dell'Italia. In Camoania e soprattutto a Piedimonte Matese (Ce) i semafori non funzionano mai. I proprietari dei cani li fanno ciorcolare in strada senza guinzaglio, soprattutto i residenti delle case popolari. Non sanno che se i loro cani mpordono qualcuno ppoi devopno pagare i danni e che vengono imputati di lesioni colpose? In viA ADLO MORO A PIEDIMONGTE MATESE, POI è SORTO UN SUPERMERCATO MA NON VI è TRACCIA DI STRISCIE PEDONALI se qualcuno viene investito, visto che di lì passano automobilisti che non rispettano i limiti di velocità un pò per ignoranza e un pò per la droga i suoi parenti prossimi possono chiedere risarcimento danni sia al fondo vittime della strada che al comune di Piedimonte Matese.


Ciao da Romilda

10.12.09

Renato Zero, un artista singolare

Un'"affabulazione" sull'incontro di stasera tenutosi allo Iulm di Milano tra il cantautore, gli universitari e i fans.

Bentornato a Milano, Renato, anche se non hai avuto l'accoglienza che ti aspettavi. Non bisognerebbe mai aspettarsi niente. Tu stesso hai esordito paragonando la parola "sicurezza" a "ovvietà, piattume, pigrizia". Ebbene, qui non sei stato sicuro, sei stato colto un po' di sorpresa, ti hanno spiazzato.Esordirei così, se potessi trovarmi a faccia a faccia con lui, adesso. Qualcuno l'avrà seguito per fargli la posta, questa sera. Io non ho voluto. A parte il fatto che sono debilitata e voglio mantenermi in forze per domani. E poi, dato l'umore del Nostro, ho ritenuto più saggio lasciarlo tranquillo, lui aspettava altre persone, non noi. Non i "soliti noti".

Insomma l'incontro allo Iulm di Milano si è rivelato, da questo punto di vista, al di sotto delle aspettative: sala mezzo vuota, e quel mezzo riempito in gran parte di fans. E lui, giunto col solo fido Giorgio Lamberti (ma mi hanno poi riferito che Roberto e Mariano aspettavano fuori, li hanno incrociati tutti e quattro, più tardi, in via Montenapo...), era aggrondato già all'ingresso, alle 16 circa. Ha deplorato moltissime volte l'assenza degli studenti universitari, voleva domande diverse dalle solite, ha manifestato una intenzione di comunicare e di essere stimolato a mio avviso in gran parte sincera; non so, forse parlo da fan accanita, ma a me sembra molto assetato di umanità autentica, al punto che, quando sono riuscita ad afferrare quel microfono per rivolgermi a lui (dalla terza fila, vicinissima!), all'inizio sono scoppiata a ridere e me ne sono scusata (replica: "Ma sai, io è dall'inizio che rido!!!". Mi è tornata alla mente quella battuta di Montesano: "C'è chi piange di gioia, e io rido di dolore!"). Ma poi ho tenuto a informarlo che, benché non (più) studentessa, lo ero però stata, e ora sono prof, con alcuni studenti al seguito ("Braaaavaaaa!", mi ha elogiato col suo vocione da camionista), l'ho informato di un prossimo ciclo di incontri dove ci sarà spazio per una sua monografia e gli ho espresso il mio provocatorio compiacimento nel vederlo così imbizzito (ed è lì che mi ha corretto con "Nooo, dispiaciuto! Ma per loro che non ci sono e che si sono persi la possibilità di dialogare con l'artista che non è solo spettacolo ma anche vita ecc."). Ho replicato, o meglio, ho cercato di replicare che proprio questa sua reazione era la cifra del vero artista, ma lui era irrefrenabile e non sono più riuscita a reinserirmi nel mare magnum di ricordi di Mastroianni, Panelli e Valori a Castoglioncello, del suo innamoramento per Dalì ignorando all'inizio chi fosse, e così per Pasolini passando dai detenuti/detenute di Sollicciano dove si è intrattenuto anche con trans brasiliane che gli hanno comunicato la loro difficile situazione. Renato ha lamentato la scarsa attenzione verso gli artisti da parte del pubblico/cultura italiana in generale, e finalmente ha chiarito il suo pensiero su certi temi scottanti. E' stato molto bravo, sensibile. Si è scagliato con parole di rara efficacia contro il consumismo e il voyeurismo televisivi che involgariscono il sesso "mentre io sono... pùdico (come ha detto) o pudìco (come ha chiesto)", e, alla mia risposta: "pudìco", ha borbottato: "Aoh me cambiate tutti gl'accenti, prima si diceva èdile e mo' se dice edìle, poi pùdico e adesso pudìco...". Le battute servono sempre a smorzare un clima che soprattutto nella seconda parte è diventato davvero incandescente. Insomma Renato ha proclamato a chiare lettere che la trasgressione, "che poi non ho capito mai chi fosse il trasgressore", come la intendevano quelli della sua generazione era l'esatto contrario dell'appiattimento attuale, dove si mostrano vicende anche crude e violente (non è mancato un appello accorato contro gli stupri e l'abuso del corpo femminile) in modo del tutto decontestualizzato e "appiattito", senza nessun rispetto per chi le vive, per gli spesso disgraziati protagonisti, deprivati del loro dramma e della loro umanità. Un degrado che infierisce sulla solitudine delle famiglie, e qui si riferiva proprio a quelle dei personaggi coinvolti in torbide vicende: "Bisogna conoscere i disperati, i trans, le persone per poterle capire e non esibire". Non così ovvio come potrebbe apparire, se ci riflettiamo.

E tutto va detto ma non tutto nello stesso modo, volgare, violento, disumano. "Perché tutto resta così in superficie? E poi che si fa, si va al confessionale di Vespa?". Non si trattava di una semplice boutade, mi è parso davvero angosciato. E voleva sapere se 'sti giovani sono davvero intenzionati a ricercare un senso. "Altrimenti non chiedano aiuto, peggio per loro", ha sentenziato, duro.Se è questo l'andazzo, "che è, la cultura attuale?" ha domandato al disorientato interlocutore che avrebbe dovuto moderare il dibattito divenuto presto monologo... "Il mondo si sposta a destra? Allora, mi scanso!". Applausi.

Ognuno deve rimettere in moto la coscienza (intendeva l'interiorità), perché solo quest'ultima sa discernere la parte buona dell'altro (qui alludeva alla fiducia, a non seguire le apparenze, a considerare il prossimo nella sua interezza ecc.). Il contrario di quanto avviene oggi, in tempi di strani razzismi riemergenti. "E la coscienza non è solo la fede religiosa, anche perché poi le fedi devono confrontarsi tra loro e cercare le analogie, che esistono" ecc. Renato ecumenico. Ma non ipocrita né accomodante.

Poi, a un certo punto, gli studenti si sono materializzati. Mica tutti, eh. Alcuni erano zerofolli "camuffati". Altri provenivano effettivamente dallo Iulm, e Renato li ha invitati sul palco con lui, e a quel punto avrebbe gradito un interscambio tra noi fans e loro. Ma, da subito, la faccenda si è trasformata in un faccia a faccia tra gli studenti e Renato, a volte con accenti decisamente sulfurei, soprattutto quando è intervenuto Riccardo Vitanza, il convulso responsabile dell'ufficio stampa, che si è praticamente impadronito del microfono per una buona mezz'ora lagnando la scarsa preparazione di certi universitari e la leggerezza con cui vengono trattati alcuni artisti. Che era anche vero, ma sarebbe stato opportuno lasciar spazio ai diretti interessati più che alle sue intemerate (io avrei voluto chiedere ai ragazzi cosa ne pensassero della famigerata lettera di Celli, rettore dello Iulm romano, nella quale si esortava il figlio a lasciare l'Italia...), infatti poi i ragazzi si sono reimpossessati della scena, con Renato visibilmente felice di star in mezzo a loro. Quando è emersa un'altra novità: sembra che l'incontro fosse stato poco pubblicizzato, il moderatore ha borbottato che l'avevano previsto per novembre poi era slittato per ragioni tecniche e oggi era l'ultimo giorno utile per la sessione d'esami ecc. Non una splendida figura. Al punto che Renatino, un po' nel pallone, si è rivolto ai ragazzi riconoscendo: "Stando così le cose, io vi chiedo scusa". Ma il senso di trascuratezza e d'improvvisazione che permeava l'evento non gli è sfuggito: "E la prossima volta - ha ghignato, ironico ma non troppo - io con me vorrò soltanto loro (indicando i ragazzi) e non altri", alludendo ai docenti che non l'avrebbero valorizzato. Questi ultimi lo guardavano talvolta come un bimbo bizzoso. Renato ogni tanto i capricci li fa, però è autentico. E questo secondo me lo assolve ampiamente. Sarà che gli voglio troppo bene, ma quando rivendica la sua caratura d'artista, il suo bisogno quasi fisico di contatti umani, io sono disposta anche a lasciarmi trascurare come fan. E se volete "cogliere" qualcosa di lui, non contate troppo su giornali e riviste, spessissimo sbagliano prospettiva e ne fraintendono il pensiero. Ascoltate le sue canzoni, in primis; perché lì c'è veramente un uomo che poco riesce a scindere dall'artista. E poi, quando ne avete la possibilità, sfruttate occasioni come queste. Che difficilmente si dimenticano, Renato l'ex travestito è quello che ha meno maschere di tutti...



(Nelle foto, dall'alto in basso, alcuni momenti della serata milanese: Renato con gli studenti, la sottoscritta con l'amica Graziana e altri due scatti dell'artista... dall'espressione molto eloquente!).

8.12.09

lettera ai padri che ...

é l'otto di dicembre del 2009 qui sulla Terra.
Ugo Arioti
Padre,
comprerò il mio scampolo di terra, la mia abitazione, mi farò una famiglia. La famiglia ! No, padre, non vorrò mai, proprio, essere come te. Se non ci lasciavi soli in quell'inferno di debiti forse ora non avrei sposato una che non capisce niente di sentimenti e di amore, una idiota che crede di sapere tutto solo perché sa fare quello che le dicono di fare (serva) e che cerca sempre chi giustifica le sue cazzate! Una che non sa fare l’amore, non sa fare la moglie e nemmeno la madre. Una come cazzo le capita è …. Frigida, come il cuore di un Iceberg sopra il Circolo Polare Artico. Povero figlio mio.

Ma tu non devi preoccuparti più per me, papà, io ritroverò l’amore e  la mia donna, una vera donna con tutti i sentimenti al posto giusto, e ci ameremo liberamente e per sempre. Ovunque tu sia sappi che ti ho voluto bene, per quello che non ti è mai interessato, nella vita, è già abbastanza.

Solcherai mille universi pur di ritrovarti,difficile! Ma, se ce la farai non ti abbandonare mai più a stupide diatribe con te stesso, senza costruire e distruggere come hai sempre fatto. No! Basta! Mai più, giuralo.

Io ho capito cosa realmente importa in questa vita. Non sono i soldi, non è la causa rivoluzionaria, non è una bella scopata …. no. Solo un amore e un figlio. Alex è la cosa migliore che ho mai stretto tra le mie braccia.  Intorno a me, a noi, vedo solo esseri umani guidati esclusivamente dall'istinto di uccidere la bellezza e l’amore per delle guerre del cazzo che procureranno morte e distruzione. Vorrei gridare loro: State sbagliando tutto. Ma, illusi dal potere e dai finti Dei capitalistici, muoiono come formiche senza rendersi conto dell’inganno .... Senza amore!

Dio mio!?!

Senza titolo 1711

  L'AVETE VISTO IL FILM LO SCOCCIATORE ?  :-)
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7.12.09

Quelle piccole morti quotidiane

 


Vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, vivere ogni giorno come se fosse l'unico. Quale disperazione, quale noia, quale nostalgia ed attaccamento alla vita, da quando il mio ultimo giorno bussa alla porta ogni mattina ed ogni notte, con la sua missiva d'addio tra le mani e fiori bianchi tra i capelli. Quale mancanza di gioia, nell'alzarsi al mattino, spazzolare i capelli priva della felicità dell'abitudine. E quella pochezza di senso che si impadronisce di me, quando ogni gesto diviene potenzialmente unico, potenzialmente l'ultimo, spoglio della bellezza della routine. Privata dell'incanto della distrazione, del piacere dell'attesa di tempi migliori, di un futuro incerto, di un domani possibile. L'attaccamento alla vita fugace, l'urgenza disgraziata di un unico giorno, di un ultimo giorno, la prepotenza dell'allarme di perdita, quanto mi derubano, per ogni istante che passa, della delizia della mia monotonia. Dimenticare le chiavi di casa con la certezza che avverrà ancora, rinunciare alla panna sul caffè perchè domani ne avrò il tempo, la sicurezza del rimandare, dell'aspettare, del fare piano, del non far rumore, del vivere lento. Vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, vivere ogni giorno come se fosse l'unico. E non concedersi più il tempo di fermarsi ad interpretare le nuvole e i suoni, ed a fare progetti. Non posso cedere, non posso crederci, non devo piegarmi. Ribellarsi, alla fugacità dei giorni, alla vita precaria, al cogliere l'attimo. Sia maledetto, quell' angoscioso carpe diem. Se la vita mi priva della quiete dell'attesa, io non sono più nulla.

Vivere ogni giorno come se fosse il primo, vivere ogni giorno come se fosse uno.




Parole e pensieri da MariLouLou, casa mia: http://trattidanima.splinder.com

Senza titolo 1710

  VI PIACE L CANTANTE LILY ALLEN ?  :-)


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5.12.09

Senza titolo 1709

  VI PIACE QUESTA VIGNETTA ?  :-)


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Senza titolo 1708

  L'AVETE LETTO IL LIBRO IL GIORNO PRIMA DELLA FELICITA' ?  :-)


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Sto pensando

casale2


Immagine di franca


Mi capita spesso di fermarmi
osservo con attenzione
tutto quello che mi circonda.
Tocco le mie mani
sento che sono calde.
Un grande respiro
e sono felice
di sentire e vedere
la natura che nasce e muore.
Sono felice di scaldarmi
davanti a un camino
sto pensando alla mia vita passata
 chiudo gli occhi
sento il profumo su di me
della legna bruciata
e vedo ancora una volta la mia vita.


franca bassi

... i mali minori .


 




… i mali minori vengono dal cuore
sono quelli dell’amore
anche se questi ci fanno più male,
ma è ben altro il tormento :
è la nostra anima che piange
nel sentir disprezzo e non voler vedere …

… le ingiustizie sociali ,la fame nel mondo ,i dispersi
di questi vagano nella notte in cerca di un rifugio,
soffrono le pene e cercano aiuto
nutrono speranze per non morire …

… credo che in questa vita,la nostra vita!
quella in cui viviamo molta gente viene umiliata ,
in un mondo condannato di padroni
dove l’egoismo cieco non vuol vedere …

… gente all’estremo delle forze ,i diseredati !
in miseria e povertà vengono abbandonati,
resi invisibili dalle lotte di potere
e con il mitra in mano un bimbo chiede aiuto …

… e le malattie ,le tante pestilenze
dallo sporco spande la piaga si diffonde.
Aiutateli! aiutiamoli!
aiutiamoci per non soffrire …

… sono solo che parole queste che io scrivo
io portavoce di un nulla , promotore senza una battaglia
nullità che vive su questa terra,
ma io canto! … canto la disperazione
per dare un pezzo di pane a un povero fanciullo …

… si ! ne son convinto!
sono i sacrifici quelli che non hanno fine,
ben altro occorre dove la terra trema,
dove il brivido della morte è sempre li presente
e parole vaghe non servono a nulla
le scrivo per voi ,per ricordare la vera fame …

… e tu fratello negro non ti disperare
nell’evoluzione di questo tempo tanta strada dovrai fare
i mali minori potrai avere,
e un giorno sarai alla pari
e la tua mano nera la bianca stringerai …

Il poeta narratore.


3.12.09

Goccia di Fiore


                                                                                                                                                                                                                    

Foto tratta dal Web.

Come ogni giorno il risveglio è faticoso,
la noia m'assale, il cielo è uggioso,
stancamente m'avvio, rituale ogni gesto,
idee confuse mi ronzano in testa.
Cose e persone mi passano accanto
le sento, le vedo, ma ugualmente distanti,
par che nulla mi scuota da tanta apatia
tantomeno un saluto di cortesia.
Eppur sembra strano, da tanto torpore
riesce a svegliarmi  la carezza di un fiore
messaggero un petalo fresco e vellutato
danzando nel vento, sul cuor si è posato.
Spicca sul candore della maglietta
pare goccia di sangue sgorgato dal petto,
ma non fa nascer pensieri di mestizia
è una goccia di sangue  che dona letizia.
Così tenero, impalpabile e lieve
fa scioglier nell'animo il peso piu greve
e spargendo nell'aere il delicato odore
crea un momento di arcano sapore.

(Marilicia)

2.12.09

Sempre con te


la grotta3


Immagine di franca


Sono trascorsi alcuni giorni Principessa e il suo amico Glauco si sono trasferiti nell'antica terra di Tuscia. Il sole riscalda le giornate invernali. Gli alberi lungo il viale sono ancora ricchi di colore, si avverte un forte odore, la bruma compare a tratti, la corrozza si ferma e Principessa con il suo amico si avviano verso....


Glauco- Ma cos'è questo odore strano? mi viene la nausea, ieri era il cloro, oggi dove mi hai portato?


Principessa- Brontolone...girati! chiudi gli occhi che mi devo spogliare e poi ti dirò cos'è questo odore.


Glauco- Ho capito... non devo guardarti! Ieri sera, ti ho guardato mentre riposavi, il tuo volto era sereno, sicuro che stavi sognando qualcosa di bello.


Principessa- I miei sogni, sono i miei sogni e sono segreti; si, era un bellissimo sogno, ma non ti dico altro. Questa acqua è preziosa e fa molto bene, passeremo un po' di giorni e poi ritorneremo, anche se il tempo e brutto è bellissimo stare dentro si sta molto bene, anche se fuori fa molto freddo; una volta cadevano dal cielo fiocchi di neve, il vapore li scioglieva come per magia, Glauco ti piace questo posto? sembra un lago magico, e questo odore di zolfo, dopo poco non lo senti più. Poi se non ti lamenti, domani ti porto anche a teatro.


Glauco- Ma che caldo e cosa stai facendo, nuoti, fai ginnastica, ma fermati un attimo, voglio poltrire senza affaticarmi tanto.


Trascorsa una giornata, alla sera Glauco si sente sfinito, vorrebbe fermarsi ma...


Principessa- Io sono pronta, ti piace il mio vestito?


Glauco- Si...si!  andiamo a piedi o prendiamo la carrozza?


Principessa- La notte non vado senza carrozza, ci sono sempre tanti pericoli per una donna sola.


Glauco- credevo che mi facevi ancora stancare, sono sfinito, mi dovrò abituare, altrimenti dovrò trovare un'altra casa, ma non si sa mai quello che trovi. 


Una sala piccola rivestita di rosso, una breve sosta prima di entrare, poi Principessa si siede in prima fila; le luci si spengono, si apre il sipario, Glauco...finalmente  manda un lungo respiro, si rilassa s' accomoda e comincia a sonnecchiare. Passano alcuni minuti, iniziano le risate, Glauco si sveglia, si innervosisce e per attirare la sua attenzione, comincia a far lacrimare Principessa.


Glauco- Ma come parlano? cosa ridono, io non capisco nulla, e poi vorrei ridere anche io, altrimenti fammi dormire  in questa sala al buio e ottima per fare un bel sonnellino.


Principessa- Recitano in vernacolo romano, se fai silenzio, con il mio pensiero ti racconto e ti traduco le frasi, poi da domani, iniziamo a parlare in romanesco.


Glauco- Romanesco...che devo studiare?


Principessa- Certo! studierai insieme a me, poi andiamo al centro di Roma e facciamo pratica. Lo sai che ci sono tantissime fontane che lo  parlano?


Glauco- Mi sono reso conto anche questa estate, ero appena venuto da te, ti ricordi quando hai messo il collirio? credevi che il sole forte ti aveva dato fastidio? ebbene ero io, che, senza presentarmi sono venuto a trovarti. Veramente avevo bussato alla finestra della cucina, ma tu non avevi compreso, poi quando hai fatto l'immagine al vecchio albero di olivo, io per un attimo sono apparso, ero la  luce verde alle radici dell'albero,  e tu mi hai chiamato il folletto Toc.


Principessa- Adesso mi ricordo, era un giorno con tanta luce e la sera tu sei apparso ai piedi dell'albero. Adesso comprendo! Glauco, desidero chiarire una volta per tutte, con me non ti riposerai mai! ti renderò la vita movimentata, poi un giorno ci sarà molto tempo per poltrire e riposeremo in eterno. Se ti vuoi riposare adesso  con me, hai sbagliato persona, lo sai quando mi fermerò? solo quando dovrò trasferirmi sulle nuvole e se posso, porterò con me tanti aquiloni colorati.


Glauco- Perdonami Principessa, cercherò di seguire le tue orme, mi sono affezionato a te, non credevo di passare dal buio alla luce, in così poco tempo. A quale teatro mi porti domani?


Principessa- Una sorpresa, vedrai che ci faremo tante risate.


Glauco- Questa sera mi piacerebbe accendere il fuoco e mangiare qualcosa di buono, sono un po' di giorni, che mi offri solo pietanze insipide, direi quasi brodaglie, con pezzi di erba, eppure sai cucinare, perché non mi fai qualche pietanza succulenta? ho tantissima voglia di una fila di salsicce, un pollo allo spiedo, qualche fetta di pane fatta a bruschetta e castagne arrostite, tutto annaffiato con del buon vino rosso.


Principessa- Così poco? mio caro, piacerebbe anche a me, ma per colpa tua devo rinunciare a tante cose, perciò non ti lamentare delle brodaglie, mangia e non fiatare, se c'è qualcuno che ha diritto di lamentarsi, questa sono io, e mi sembra di non farlo.


Glauco- Perdonami! Non sapevo che avrei combinato tutto questo pastrocchio, mia principessa, cerca di resistere ci abitueremo a convivere insieme, ti sarò fedele fino alla fine, non ti lascerò mai sola, sarò un amante fedele, accarezzerò i tuoi riccioli, veglierò su di te, la sera sussurrerò parole d'amore solo per te. franca bassi


tramonto al trulloImmagine di franca "La luce del sole e Glauco"




1.12.09

Scusate, Signore! Da quale parte è la città dei Pazzi???

Breve nota al testo: L'inizio della piece teatrale in atto unico "La città dei pazzi" scritta da Ugo Arioti già nel 2003, ad una rilettura più attenta, con la sua ironia tragica ci riporta, ahi noi, all'attualità ... per cui uscite dai vostri gusci e, se volete trovarla, cercate Eldorado o Atzum o Samarcanda, ma attenti.....chi vi garantisce che quella è la vostra meta e se lo è.........buona lettura!  

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Fratello, cosa è per te una tenda, una scena di teatro di posa?

Vorrei darti un suggerimento per evitare che i tuoi occhi trasmettano alla tua mente il “pathos” della scena; forse dietro non c’è quello che tu pensi ora, con la tua semplicità di fumetto sopravvissuto. La luce ti inganna, fratello! Mette in risalto le ombre, le enfatizza, ti tira brutti scherzi, rendendosi complice della tua coscienza sudicia.

Amico, distruggi lo spessore che ti impedisce di giungere alla verità, l’ostacolo più difficile nasconde l’insidia e la ipocrisia organizzata per mangiarti il fegato, scegli la trasparenza e non avere paura delle ombre.

Vorrei costruire per te una scena, e tu sai, la scena è senza spessore, e farti partecipe delle ombre del giorno, prova anche tu a radere al suolo la memoria di pietra!

Prova in ogni modo, costruirai la tua immagine. Trasmettila agli altri, ma sappi che tutto questo per te adesso è nebbia.

Sognare, e sognare ancora, fino al punto di pensare di avere certe situazioni e ti sembra quasi reale la maniera con la quale si svolgono i fatti, vedi cose mai viste…eppure le vedi. É un intreccio di creazioni ondeggianti, quasi fumanti e sfumate; non riesci a percepire quello che effettivamente il sogno emana con i suoi colori e le sue immagini folgoranti che cambiano, tu lo sai, secondo quello che hai provato o che provi in quell’istante e che ti viene quasi tramandato.

Non sai dove puoi arrivare e quando ti svegli, anche se riesci a spiegarti in parte le sensazioni provate, hai quasi dimenticato del tutto il sogno, ti resta soltanto l’illusione.

Ecco di fronte a te la realtà.

Viaggiare attraverso i ricordi spesso ti porta in una stanza piena di nebbia, e corri, come un bambino, alla ricerca di una sicurezza. Ma non trovi la mano di tua madre.

Io sarò per te nebbia e ti avvolgerò per non farti vedere il tempo che, complice degli specchi, ti ha fatto invecchiare….

Ho costruito un tempio per il tuo oblio e tu non lo vedrai se non quando troverai la strada che porta alla città dei pazzi …

Guarda intorno a te e cerca la luce.

Che sensazione meravigliosa quella di vivere in un luogo che al tuo apparire ti offre, quasi per incanto, perché riconosciuta, la libertà di muoverti spontaneamente, quasi conoscessi già quei luoghi.

Ci sei.

Ci vivi.

E intorno a te.

Personaggi di giorno e personaggi notturni, anime, desideri, astrazioni, sogni, tutto si muove intorno a te … la follia del sogno che rinnova la speranza di essere sempre capaci di superare il giorno e trovare ancora un’altra città dei pazzi.

Siediti e ascolta.

Senza titolo 1707



 


l’On. Domenico Scilipoti


 


                                          ha il piacere di invitarLa al CONVEGNO


 


AMBIENTE E SALUTE


 


Lunedì 7 dicembre 2009 ore 15.00


 


Sala della Colonne - Palazzo Marini - Via Poli 19, Roma


 


Relatori:


Prof. Ing. Stefano Lanzuolo: Amministratore Sintesis International; Consigliere delegato AISLO; Docente Master Energia e Ambiente, Facoltà Economia, Università La Sapienza -Roma


 


Dott. Paolo Rebecchi - Medico Chirurgo specializzato in Medicina Interna - Presidente Associazione A.M.O. (Associazione Malati Oncologici)


 


Rossano Ercolini - Presidente Nazionale Associazione Diritto al Futuro


 


Dott.ssa Lucia Marotta - Presidente A.N.I.Ma.S.S. (Associazione Italiana Malati Sindrome di Sjogren)


 


Dott. Aurelio Donzella - Medico Specialista in Ostetricia e Ginecologia – Consigliere Comunale - Prato


 


Avv. Paola Monno - Presidente Associazione Vivere Adesso - “Ambiente, cultura e disabilità”


 


Dott. Guido Zaccarelli  - Professore di Informatica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena


 


Raffaele De Raffele – Comitato No Rigassificatore di Priolo (SR)


 


Loris Cicero - Pegaso Ambiente s.r.l.


 


Gianni Mori – Comitato Tutela Valdichiana


 


Massimiliano Cedolia – Segretario Nazionale Associazione Valori in Movimento


 


Daniela Pasini – Coordinamento dei Comitati e Associazioni Ambientaliste – provincia di Grosseto


 


Aldo Cucchiarini– comitato interregionale NO TUBO – Marche Umbria Abruzzo


 


Conclusioni:


On. Dott. Domenico Scilipoti - VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici


 


Moderatore:


Adriano Mei - Presidente Associazione Marche Rifiuti Zero


 


 


R.S.V.P.: Segreteria On. Domenico Scilipoti  Tel: 06 6760 8028


scilipoti_d@camera.it

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