1.3.11

provo a confrontarmi fra chi ha fatto quei gruppi cinici su sara scazzi e yara

Dopo aver  segnalato   ho ricevuto   questa  email  

   Salve 

siamo degli alla pagina Yara e Sara due bimbeminchia in meno  da lei  [ non riporto  l'url  , talmente  è cinico  e vergognosi  i contenuti  fatti  allo scopo  gratuito di provocare a tutti i costi  , ignorando che anche  nelle provocazioni ci dev'essere ,  parla  uno che ne  faceva   a bizzeffe   , un po'  di  moralità e buon senso   ]  come  quei .. che non capiscono l'ironia  e la provocazione  segnalata  conl' invito alla rimozione  sul suo blog .Cosi come lei  da falso moralista   segnala  anche la pagina alcuni nostri amici << 
Sarah Scazzi contro Yara Gambirasio (Schieramento Sarah Scazzi)   >>   Non c'è piaciuto  il suo atteggiamento censorio  e  per niente  ironico  . Faccia meno l'ipocrita  e si faccia ogni tanto qualche risata ,  visto  che  dal suo post   risulta troppo serio su  smili tragedie e  provi  ad esorcizzarle con ironia  e umorismo  .E smettila  di fare  il  falso moralista ed  avere più rispetto per i vivi che per i morti    e ipocrita  che  si batte  contro la censura  , ma poi reprime  e censura  .  


Carissimi fifoni\e (visto che   non avete  neppure  il  coraggio di  firmarvi)

Prima di buttarvi a capofitto  sulla tastiera  e spargere  veleno  leggete meglio con attenzione  l'introduzione , le faq   ed  il  blog  e se sapete   esercitare  il vostro spirito critco  sempre   che non abbate mandato il cervello all'ammasso o  in cassa integrazione   capirete il contrario . Lo so che  non dovrei  neppure  perdere  tempo a  rispondere  alle vostre accuse  gratuite  e superficiali, ma  quqndo   esse sono dettate  da  ignoranza  e poca  sesnsibilità  nei confronti   dei familiari  che soffrono   e soffrirono  per la perdità  msa  soprattutto   per  il modo di cui  persone  come voi parlano  ed itronizzano  senza  unminimo di rispetto , scelgo di farlo .
Io non sono ipocrita (  o almeno non completamente perché  in fondo tutti  a  volte  lo siamo   chi non lo è  scagli la  prima pietra  )  , ma certo tipo d'ironia \  provocazione , irrispettosa, cinica , ecc . non mi piace e mi disgusta . Alla stessa maniera  non sono bubero e serioso  anzi   certe  volte  sono un



Questa  non è , ovviamente   è soggettivo ,  ironia  \ satira  , ma cinismo e cattivo  gusto  sempre  più imperante  e di cui  già de Gregori  in Adelante  Adelante  (  qui il video e qui i testo )  del 1991\2  in canzoni d'amore  lo aveva previsto  . Io  non censuro niente  ed odio  e continuerò' ad odiare la censura , ma metto  la moderazione,questo si è innegabile  ,m che  voi considerate   uguale  alla censura  . Quando esse sonoi due  cose  differenti , anche  pur  sottilmente  come spiega benissimo  www.mentereale.com/  : <<  la differenza fra i due concetti è molto netta: mentre la moderazione serve a tenere “pulito” il sito dalla spazzatura degli insulti o di post non pertinenti, la censura ha lo scopo di tenere nascosti alcuni argomenti scottanti che il sistema ha interesse a non trattare. Ad esempio, sui siti di Grillo e di Travaglio vengono censurati argomenti come il Signoraggio o i crimini dello Stato d’Israele, che non saranno mai esclusi dai blog indipendenti, pur moderati. In altre parole, la censura si riconosce perché colpisce i contenuti non graditi al gruppo di potere. La moderazione serve a proteggere il sito ( o blog) mentre la censura serve a proteggere il sistema. Confondere i due concetti è tipico del gatekeeper, pagato per farlo e per mettere tutti nello stesso calderone, al fine di nascondere la pesante censura attuata dal gruppo di potere. Certamente, non tutti i commenti emotivi e insensati sono tendenziosi, ma soltanto una parte.  ( ....  continua  qui  )  >> . Sarò come di te  voi   falso moralista  ma  almeno  ho   dei valori  e rispetto le  persone

Non è  con il cattivo  gusto  e con il cinismo   che s'esorcizzano tali eventi   ma con il silenzio 


 e non  con l'abuso  dell'ironia   \ satira  e come  riporta  questi due articoli che  vi cito integralmente  sotto    artioclo che  vi citatopmintegralmente  , magari imparate  un po' qualcosa . Gli articoli\  le voci  di   non eciclopedia  su Sarah  scazzi e  su yara  hanno   più   rispetto di vi  . questa  è vera   ) ovviamente  il  giudizio  e è soggettivo ed  opiniabile  )  satira  ed ironia 



   




i l primo  è tratto da  http://www.net1news.org/  più precisamente  qui 




BREMBATE - Preparatevi: il ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio ha riacceso i riflettori su un caso che farà fare un sacco di quattrini ai media italiani. Niente come il caso di una 13enne fatta sparire e poi uccisa, attira l'interesse di giornali, tv e siti Internet. Già lo si vede sul web in queste ore:Yara e Yara Gambirasio sono le parole più cercate su Google. Tutti vogliono sapere, conoscere, partecipare al dolore in maniera più o meno conscia, più o meno sentita. Si sta creando insomma, così come capitato con l'omicidio di Sarah Scazzi, un'onda di interesse che non si sa se sia la causa o l'effetto della smaniosa attenzione che i media dedicano a casi del genere.

E' un pubblico semplice da raggiungere e da soddisfare quello che è a caccia di ogni minimo particolare sul caso di Yara. E i giornali, i siti e le tv, saranno pronti ad assecondarlo, non solo: con la loro smaniosa ricerca di scoop veri o falsi, lo spingeranno più oltre ancora. Il problema è che il limite tra quello che è diritto/dovere di cronaca e quello che è spettacolarizzazione e sfruttamento della vicenda a fini pubblicitari/economici, è moltolabile. Quello che paga, infatti, in un panorama mediatico così interessato su un singolo caso, è sempre il particolare in più, anche se minimo, anche se lontano dal cuore dela vicenda. E allora ecco che, specie in mancanza di notizie ufficiali, fatti di nessun valore giornalistico come per esempio l'intervista al panettiere che vedeva Yara ogni tanto, o quali canzoni fossero caricate nell'Ipod che aveva con sè quando fu uccisa, diventano improvvisamente titoli di pagine e di servizi.
E un'attenzione a parte la meritano i talk show, soprattutto Matrix, Porta a Porta e Quarto Grado. Qui troviamo l'esperto di turno che su casi del genere ha fatto la propria fortuna, tra un'ospitata e un'altra, un libro, una conferenza. Quasi sempre, dopo 2 ore di questo infotainment, un misto tra informazione e intrattenimento, non ne sappiamo assolutamente nulla di più, ma abbiamo soddisfatto quel morboso bisogno di particolari inutili di cui questi programmi sono infarciti.
Se li confrontiamo a trasmissioni come Chi l'ha visto? capiamo ancora meglio che un limite, il diritto di cronaca, deve averlo. E il fatto che la trasmissione di RaiTre si occupi ogni puntata da sempre di centinaia di persone scomparse che non fanno audience (e quindi soldi), mentre quelle citate prima improvvisamente scoprono questi casi quando s'accende l'interessa nazionale, la dice lunga sull'ipocrisia che c'è dietro queste produzioni televisive.
Il fatto di sangue, da sempre è così, fa vendere più copie, fa salire l'audience dei programmi che ne parlano, fa aumentare il numero di visite dei siti Internet che ne scrivono. I media allora che fanno? Ne parlano sempre di più: esiste un codice deontologico, certo, ma in Italia non c'è un Ordine dei Giornalisti che intervenga in maniera repentina ed efficace, e allora ecco che l'orgia meditica esplode.
Alla fine sta solo all'utente, al lettore, al telespettatore, al singolo cittadino cercare di ristabilire un'ordine nella propria agenda, nella propria dieta mediatica, soprattutto ora che c'è Internet e nessuno può trovare la scusa che "si parla solo di questo", perchè sul web si parla di molto, molto, molto altro che di certo, per le nostre esistenze, ha un peso oggettivamente maggiore.



SARAH SCAZZI OMICIDIO.MATRIX ORGIA DURANTE L'OCCULTAMENTO DEL CADAVERE.

Avetrana 10 Novembre 2010 (CORSERA.IT)


Ieri,durante la solita puntata di Matrix, si è consumato un altro orrore in diretta,scempio della memoria di Sarah Scazzi.Dopo le tristemente note osservazioni del Professor Morelli,quelle relative alla macabra lingua in bocca di Michele Misseri,(quasi fosse stata l'arma del delitto-istantanee proposte da Matrix  a schermo gigante),si è continuato con un'altra idea, quanto mai bizzarra:la diretta in simulazione dell'occultamento del corpo di Sarah Scazzi,trasformato per l'evento in un palloncino di plastica verde,un feticcio dell'orrore...
quasi un moncone del corpo,seviziato,"anzi putrefatto e sfigurato",come descritto dalle funeree inclinazioni letterarie della Barbara Palombelli (lettera a Sarah al TG5 delle ore 20.00).

Ho guardato con ripugnanza la scena,il martirio e il mercimonio del corpo di Sarah,della sua vita,la replica simulata dell' orrenda fine.Una kermesse teatrale ributtante,ideata dal prurito degli autori del programma Matrix a tutto vantaggio dell'audience.Ma quello che mi ha reso ancora più perplesso è stato lo squallore comportamentale,la piaggeria dell'avv.Nicodemo Gentile,il sosia di Stanlio,uno dei due difensori della famiglia Scazzi,compare di Ollio,l'altro collega al secolo avv.Walter Biscotti.
L'Avv. Nicodemo Gentile,non ha sollevato una parola, contro la feticistica rappresentazione teatrale sull'occultamento del corpo di Sarah,resa in diretta senza alcuna pietà,alcun senso del pudore e della vergogna giornalistica.Sarah Scazzi ,come ormai quella fanciulla,anche il suo ricordo, sia parte integrante di una puntata di CSI,un pezzo del  fotogramma di un telefilm di successo.Una protagonista necessaria per gremire le poltrone della platea dei telespettatori dell'orrore.Un circo di successo,che replica nel corpo devastato di Sarah le proprie frustrazioni e ambizioni mancate.
Avv.Nicodemo Gentile sosia di Stanlio,come mai non sei intervenuto? Avevi paura di non essere più invitato alla kermesse necrofila che va in onda quotidianamente su Matrix?
Eppure, quando poco dopo,si è presentata l'occasione, di esternare la riprovazione per l'efferrato delitto,non hai giustamente, evitato di urlare:" Non si deve avere pietà per Michele Misseri".
La verità, cari avvocati Nicodemo Gentile e Walter Biscotti,sosia o alias di Stanlio e Onlio,anche voi due siete cicciati fuori dalle coltri dell'anonimato,grazie ai delitti efferati di Amanda Knox e oggi di Sarah Scazzi,e insieme ai Bruno Vespa e agli Alessio Vinci,siete protagonisti di un orribile spettacolo del circo mediatico,che offre pezzi di carne al pubblico affamato di sangue.
Come abbiamo spesso scritto,nella vicenda delle indagini e sulla ricostruzione del delitto di Sarah Scazzi,moltissimi giornalisti,anche blasonati,hanno rimesso la faccia,ma il circo mediatico continua,senza mostrare scrupoli,anzi con la complicità tra i protagonisti,che blaterano senza provare alcun rimorso.La Barbara Palombelli, almeno ha offerto dei soldi a Claudio Scazzi, per il suo canile in memoria di Sarah,un gesto ripatore,anche se tardivo,ma meglio che apparire avvocati e far ridere il pubblico,come e meglio di Stanlio e Ollio,senza avere nemmeno una probabile sceneggiatura da recitare sotto il braccio.

CORSERA.IT COPYRIGHT

ecco perchè iris si trova a suo agio ai bunga bunga di arcore

Questa ragazza ha un modo di muoversi e di atteggiarsi talmente banale e stupido, proprio da sempliciotta semi analfabeta, che per me non è neppure erotica... ha proprio la faccia da scema!!! Non capisco come ci possano essere uomini che pagano fior di quattrini per andare con una del genere. Dovrebbe essere lei a pagare per venire con me, non viceversa! Certo che noi uomini siamo proprio coglioni... pagare per scopare!! Capisco un vecchio di merda come il nostro B ma un giovane... che vergogna!

27.2.11

caso yaha ancora nessun sciaccallaggio o pelleggrinaggio morboso ma semplice pietà e silenzio tranne qualche stronzo che fa pagine d'elogio a chi l'ha uccisa

Una folla rende omaggio a Yara
tra fiori, biglietti e incredulità
Conclusi i rilievi nell'area dove è stato ritrovato il corpo della tredicenne, una folla di persone
ha raggiunto il campo per lasciare fiori, biglietti e per chiedere giustizia per il piccolo angelo


Sul luogo del ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio, a Chignolo d'Isola (Bergamo), sono tante le persone che stanno affluendo dopo la rimozione dei nastri della polizia, hanno improvvisato anche un altarino al limitare dell'area in cui sono stati fatti i rilievi scientifici. Sono persone del posto, gente che si chiede come sia potuto accadere, come la piccola Yara abbia incontrato il suo drammatico destino proprio lì a pochi passi da casa, in quel campo dove si va a correre o dove si porta a spasso il cane.
In molti portano fiori, lasciano un biglietto: "Sei sempre nei nostri cuori", si legge su uno, la parola più ricorrente è "angelo". Ci sono intere famiglie, con bambini che lasciano un peluche come se Yara potesse ancora giocare, o magari dormirci accanto. Non si avverte il senso macabro di altre situazioni quando addirittura si sono mossi pullman per visitare il luogo di una tragedia. Prevale un sentimento tra la pietà e la curiosità. E in fondo al cuore di tutti la stessa richiesta di giustizia per la piccola Yara e la volontà di vedere presto identificato e punito chi ha strappato l'angelo ai suoi affetti più cari
(27 febbraio 2011) repubblica Milano



Yara e Sara due bimbeminchia in meno

tutte le maledizioni de mondo a chi ha creato questa pagina che ho provveduto a segnalare .libertà di parola e di satira quanto si vuole , ma non ala mancanza di rispetto . Io  l'ho segnalata  

i commenti  ala mia proposta  di segnalarla 


        • Giovanna Rubanu non ho parole....i cretini esisteranno sempre,ma che vadino affanculo
          circa un'ora fa ·  ·  1 persona
    • Matteo Scarpa L'ignoranza e la cattiveria non hanno confini...
      circa un'ora fa ·  ·  1 persona
    • Claudio Torreggiani Segnalazione fatta.
      circa un'ora fa ·  ·  1 persona
    • Giuseppe Scano grazie
      circa un'ora fa · 
    • Claudio Torreggiani ci mancherebbe è una pagina allucinante
      circa un'ora fa ·  ·  1 persona
    • Federica Raimondi Ho la sensazione che questi bastardi vogliano solo attirare l'attenzione. Bisogna ignorarli. Comunque segnalare è cosa buona e giusta perché questa pagina andrebbe chiusa subito.
      circa un'ora fa ·  ·  4 persone
    • Ferdinando Sansone Renzetti Io ho segnalato la pagina!!!!!!!!!!!!
      12 minuti fa ·  ·  1 persona

SansPapier Band Manuale d'uso per giovani inesperti ( 2010 IMAGOSOUND )


tornano  a tre anni di distanza dalla pubblicazione dell’Ep SetteVolteZeta  la fresca e pimpante  nonostante  sia  attiva  da  7  anni  band Messinese   dei Sanspapier  con il loro  ultimo lavoro ( foto  a  sinistra ) . In questo disco   si propone di parlare  ai giovani inesperti, quelli che ancora hanno voglia di imparare e di ribellarsi, attraverso atmosfere surreali e dissacranti. il precedente  lavoro  settevoltetazeta   ecco il ritorno  della Manuale d’uso  per giovani esperti raggiunge picchi di genialità unendo alla parodia testi maturi, scritti da ,  secondo  http://www.shiverwebzine.com/ << ragazzi che desiderano palesemente cambiare le cose attraverso la musica.>>     S'inizia senza moti preamboli  (  lo potete notare  anche dal video sotto  ) con Appunti di un potenziale omicida   un pezzo duro  sia  nei testi che  nel suono  .Ogni uno di noi  , soprattutto  quelli che odiano le ipocrisie  e dicono  la verità a tutti i costi perché preferiscono essere  feriti ( o ferire    ) piuttosto che  illudere   dimenticando a volte  o  sapendo  che  le parole uccidono oltre   che a ferire     o più  delle armi -  La canzone d‘amore Una vera parodia sull'amore, su quello sdolcinato  e  a volte  stucchevole   delle canzonette e dei film  preconfezionati , un ottimo modo di dissacrare quello che  nessuno  almeno ufficialmente  ha il coraggio  di farlo  la summa  in tale ambito   tre metri sopra il cielo di Moccia   e la moda  dei lucchetti  ai pali il tentativo  riuscito   d'andare oltre  l'abuso  che lo  corrompe snaturandolo .

 
Segue  poi    una visione dissacrante verso la nostra società allo sfascio con le difficoltà che si porta dietro con Il sipario magico del Sè   una visione dissacrante verso la nostra società allo sfascio con le difficoltà che si porta dietroproprio  come dicono loro  nel dizionario finale <>  una serie  di variegati periodi ipotetici . Una delle canzoni  che mette  in musica le tematiche   del documentario  e del libro www.ilcorpodelledonne.net/ è pezzi di bambole per tutti i tipi  canzone  più attuale  che mai  con lo scandal o  ( o pseudo  scandtale  visto che il potere  non  è nuovo a tali cose  )  bunga bunga
L’album è rock, molto rock con la giusta carica di grinta che ti invita e invoglia a proseguire nella scoperta di un mondo  dove le chitarre elettriche diventano sottofondo per le voci che comunque da sole potrebbero bastare. Quelle di Valeria e Giampiero sono graffianti, un po’ sempre  secondo www.shiverwebzine.com/  <<  sporche e la loro imperfezione, basta ascoltare “In Volo“, le rende terribilmente interessanti. >>la più  bella e profonda  insieme a  bambole .L’alternanza del canto maschile, profondo,  a quello femminile, caldo e un po’ stridulo, impedisce a chi ascolta di annoiarsi perché l’attenzione è sempre mantenuta viva.

E poi quando pensi che l’album non possa più stupirti arriva “Pelle di Pollo” con quel suo intro di chitarre grezze che si mischiano alla batteria che, fino ad ora, non era mai stata incisiva. Il pezzo propone, in chiave grunge, quel vecchio scioglilingua “Apelle figlio d’Apollo fece una palla di pelle di pollo“ usato paradossalmente come valvola di sfogo per una protesta profonda ed incisiva verso il nostro mondo e la nostra società.

La ImagoSound, casa discografica che produce gruppi emergenti molto interessanti, ci ha visto giusto anche questa volta presentando al pubblico una giovane band che ha molto da dire e che speriamo non si pieghi mai alle logiche del mercato. 
Testi   surreali dove “oggi non ammazzo nessuno” e “se taglio i capelli li rinforzo“Udisco fiero ed  indigesto per  chi  è abituato all'usa   e getta  o dare un giudizio  con ascolto affrettato  Ottime e citazione  che non rilevo per  non   togliere il sapore  di assaporare il dissco   . Ecco in poche parole, si può descrivere il lavoro dei Sanspapier.



Il gesuita e la filosofia zenPadre Piras: ho insegnato yoga a diecimila allievi






dall'unione sarda del 27\2\2011 chi se ne frega se è doi Berlusconi o dela sua famiglia , quando un articolo è interessantre a Fncl le ideologie 
di GIORGIO PISANO pisano@unionesarda.it

Alla faccia dei 96 anni compiuti proprio l'altra domenica, ha ben chiaro il segreto del suo successo: «So cosa vuole da me la gente». Gente vuol dire operai, ragazzi, intellettuali, impiegati. Arrotondando per difetto, sono più di diecimila le persone che hanno seguito finora le sue lezioni. Ha  esordito nel 1982 con un corso che pareva riciclato da una tardiva cultura hippy: meditazione.

Meditazione de che?, un gesuita che insegna meditazione zen? Padre Francesco Piras, servus Jesus, ridacchia vagamente mefistofelico mentre racconta la scelta di una vita: «Spiegare al prossimo come arrivare alla perfezione».


.
Si può raggiungere la perfezione qui, in terra?
«Certo che si può. Attraverso lo zen si può raggiungere la perfezione umana».

Dice d'averlo capito prima di molti altri. Quando ha cominciato, non c'erano neppure testi in italiano che parlassero di filosofia orientale. «Ma è stato proprio questo il ponte che mi ha unito al prossimo». Molto prossimo, tanto prossimo, qualcuno dice perfino troppo per uno che indossa l'abito talare e che sembra ogni tanto non ricordarsene. Ancora oggi riempie puntualmente il teatro di via Ospedale a Cagliari. «Ho molti allievi semplicemente perché ho intuito di cosa c'è bisogno. Il fatto è, ma questo non lo scriva, che i preti dicono cose inutili, cose che non interessano. Per questo le chiese si svuotano».
Padre Piras è nato sacerdote: «Sapevo da piccolo quale sarebbe stata la mia strada. Tutto quello che ho sognato in gioventù si è puntualmente realizzato. Sono un uomo fortunato». Laurea in Lettere a Torino, prima di essere accettato nella Compagnia di Gesù ha dovuto fare un lungo bagno laico nella scuola pubblica. Frequentava già l'università quando al liceo faceva faville un altro aspirante gesuita: Carlo Maria Martini. «Intelligenza straordinaria, straordinaria sensibilità, schiena dritta».
Gli hanno proposto di fare lezione in tivù ma ha detto no: all'aula virtuale prevista dall'Auditel quattrocentomila ascoltatori) ha sempre preferito il rapporto diretto col suo pubblico, i trecento (non tutti giovani e neppure forti) che di solito frequentano i suoi corsi. Anche adesso, naturalmente. L'età è solo una questione d'anagrafe: padre Piras è lucidissimo, fa danzare le dita lunghe e magre prima di dare una risposta, dice sempre molto meno di quello che vorrebbe. Si appoggia a un bastone, cammina lentamente ma non parla mai di salute (anche questo dev'essere evidentemente un problema degli altri). Sottile, occhi appena velati e profondi, doppio maglione e giacca a vento, ascolta con pazienza le domande di un'intervista che non gli interessa fare. 
Chi lo sopporta a fatica (e in fondo lo invidia) sussurra che brucerebbe volentieri nel falò delle vanità. 
La verità è che per fare un mestiere da guru occorre autostima, altrimenti è la fine: «Non credo d'essere superbo. So bene che il Signore si serve anche d'una mascella d'asino per raggiungere i suoi fini. Io sono una mascella d'asino». Gli manca, per fortuna, la voce salmodiante d'ordinanza, il tono da predica, lo sguardo contrito di tanti che spiegano da un pulpito cos'è il bene e cos'è il male. 
A che serve la meditazione in un mondo che va di fretta?
«Serve per imparare ad andare adagio. Ci stiamo rovinando con la fretta. Meno male che adesso, sia pure in ritardo, stiamo cominciando a interrogarci sul valore del silenzio. Le mie lezioni sono precedute da un quarto d'ora di musica. L'ideale per rilassarsi».
A chi serve la meditazione in un mondo di pochi ricchi e moltissimi poveri?
«Ai ricchi serve per aprirsi ai poveri, per capire le ragioni degli altri. La meditazione insegna e dimostra che siamo una cosa sola, che siamo tutti fratelli. Questo è il messaggio che ci arriva dall'Oriente».
Lei, insomma, è un medico dei non pacificati.
«Quando mai, troppo definirmi così. Nello zen c'è una bella espressione, dice: il maestro è discepolo. Questo per dire che io imparo molto dai miei allievi».
Cos'è la discesa zero?
«Un esercizio di rilassamento dei nostri tre livelli: fisico-corporale, emotivo e mentale. La discesa zero porta a una condizione di benessere totale, in una sensazione di pace priva d'angoscia, d'ansia, di paura. Ci tiene in uno stato momentaneo d'armonia».
Dall'82 a oggi ha cambiato ricetta sulla felicità?
«Certo. In questi tempi i bisogni delle persone sono più pressanti di quelli che bussavano alle porte della coscienza trent'anni fa. Ci sono più malati, ora. Soprattutto a Cagliari».
Perché soprattutto a Cagliari?
«La crisi è generale, intendiamoci. Ma ci sono aree, e Cagliari è una di queste, dove si percepisce in modo più acuto. Colpa dell'aridità delle persone. I cagliaritani, poi, sono incontentabili».
Cosa chiedono?
«D'essere aiutati, ma questo avviene fuori dalle lezioni. C'è un problema di resistenza ad affrontare le necessità della vita, sforzarsi di essere e diventare normali. Questioni economiche a parte, non siamo tutti fortissimi».
Fa anche lezioni a domicilio?
«Per nessun motivo. Lo riterrei sconveniente. Eccessivo. Mai eccedere, abusare del proprio potere: prima o poi, com'è successo a Napoleone, si finisce nella polvere».
I corsi sono aperti a tutti al di là di religione, razza, orientamento sessuale.
«Che senso avrebbero se non fosse così? Non è una scuola d'élite. Vengono a sentirmi uomini e donne di ogni ceto sociale, che hanno letto molto o che non hanno mai sfogliato un libro. Non c'è bisogno di un titolo di studio o di un reddito alto per ascoltare quello che ho da dire».
In molte lezioni non viene mai citato Dio.
«In moltissime, a voler essere precisi. Nei primi tempi questo aspetto ha reso diffidenti nei miei confronti perfino i gesuiti. Ne ho sofferto. Non avevano capito quali erano le reali necessità degli allievi».
Ma scusi, lei non punta a fabbricare buoni cristiani?
«No. No perché il buon cristiano deve essere prima di tutto un buon uomo. Altrimenti è una maschera di cristiano. Il soprannaturale deve poggiare sul naturale. Spesso i preti sbagliano proprio per questa ragione: cercano prima il cristiano e poi l'uomo».
Padre Francesco Piras è considerato piuttosto irritabile. Molti ricordano la lezione interrotta per lo squillo di un telefonino in sala. Conclusione brusca: «Abbiamo finito, a domani». Pubblico stupefatto, nessuna possibilità di farlo tornare indietro. Spiega questa e altre rigidità con l'esigenza di conservare rispetto per il prossimo. «Altro errore del nostro tempo è quello dei sacerdoti che in nome di un malinteso senso di carità cristiana non sanno dire no». Detto questo, si capisce perché durante il corso di meditazione non si senta volare una mosca, il silenzio è assoluto, avvolge tutto e tutti in una sorta di catarsi collettiva, uno stato di grazia che non tollera disturbi di alcun tipo. Tre le fasi di apprendimento: si inizia col training autogeno (che a tanti è servito per riuscire a prender sonno in pieno relax), si prosegue con lo yoga e si chiude con lo zen che è la tecnica di perfezionamento.
E Dio?
È proprio sicuro che santa romana Chiesa gradisca questa super-apertura a tutti?
«Leggendo certe espressioni di Sua eminenza il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, ci sarebbe da dubitare».
Il Papa si muove sulla rotta della tolleranza?
«Lui sì. E sta anche facendo progressi. Tutti miglioriamo col tempo: da pontefice, Ratzinger è sicuramente meglio di quand'era cardinale». 
Però nasconde un cuore reazionario, no?
«Semmai, ma anche questo non lo scriva, un cuore pauroso, titubante. È malattia diffusa tra noi: i preti hanno tutti paura».
La Chiesa, a suo parere, da che parte sta?
«Posso sbagliare ma penso che si attenga al principio ispiratore: dalla parte dei poveri, dei diseredati. Il fatto che al suo interno possano esserci persone che esagerano non intacca il principio».
A proposito di esagerazione: lei avrebbe dato la Comunione al divorziato Berlusconi?
«No. Altri lo avrebbero fatto e non mi permetto di discutere la loro buona fede ma io ritengo che su certe questioni non possono esserci deroghe o aggiustamenti».
Esagera anche chi parla del pericolo di una islamizzazione dell'Occidente?
«Il pericolo, se lavoriamo bene e apriamo il cuore, non esiste. Lo diventa se facciamo la guerra. Non è cristiano fare la guerra».
Ma la facciamo ugualmente.
«Per interessi precisi, non per ragioni ideali. Avete visto che sono tornati i soldati di ventura, cioè persone che vanno a combattere per danaro? Personalmente non farei nemmeno il cappellano militare, a meno che non si sia proprio in guerra: negare l'assistenza spirituale in un momento drammatico non si può».

Perché sostiene che l'Inferno sia vuoto?
«Chi può affermare con sicurezza che Giuda sia finito tra le fiamme eterne? La Chiesa, non a caso, non si è mai espressa su questo tema. Chi ci dice che anche il peggior peccatore non venga toccato dalla grazia divina in punto di morte?»
E il Purgatorio, esiste?
«Certo. Lo viviamo in terra. La vita è un purgatorio, una strada di sofferenza attraverso la quale scontiamo le nostre colpe e ci purifichiamo».
Vuoto l'Inferno, Purgatorio al sottopiano. Tutti in Paradiso, dunque?
«C'è qualcosa di scandaloso se alla fine fossimo tutti perdonati e ci ritrovassimo insieme in Paradiso? Riuscite a immaginare il Padre che rifiuti un figlio? Anche Gesù ha dubitato quand'era sulla Croce. Eppure è salito al Cielo».
Il Diavolo, un'altra invenzione?
«Eh no, il Diavolo esiste. Gesù parla chiaramente della sua presenza».
Dove si nasconde?
«Sicuramente è passato da Villa Certosa, di certo si maschera negli strumenti di comunicazione di massa e nei falsi valori che ci propinano. Il demonio stravolge i nostri bisogni essenziali e noi ci caschiamo».
Il comunismo è una di queste trappole?
«Il comunismo è stato una grazia di Dio perché ci ha aperto gli occhi sul dovere di andare verso i poveri e fare giustizia».
L'applicazione terrena di questo modello non è stata però un successone.
«Il comunismo si è rivelato fallimentare perché ha esagerato. Ha commesso ingiustizie nel tentativo di fare del bene alla collettività».
Ci sono domande che l'hanno messa in imbarazzo?
«Ci sono interrogativi a cui non ho saputo dare una risposta. Non mi piace atteggiarmi a maestro e dover dire sempre e comunque qualcosa purché sia. Ci sono, semmai, episodi che mi hanno messo in imbarazzo».
Per esempio?
«Ricordo la vicenda di un ragazzo che, bocciato al catechismo, si era visto negare la Comunione. Da allora non ha messo più piede in chiesa. Che dirgli? L'unica verità possibile, anche se imbarazzante: avevano sbagliato a cacciarlo, ad allontanarlo con una bocciatura».
L'eutanasia è omicidio o atto di carità?
«Omicidio, per un semplice motivo: noi non siamo padroni della vita degli altri. La vita è un dono di Dio ed essendo un dono abbiamo il dovere di non sciuparlo».
Crede davvero che dopo la morte ci sia un giudizio e tutto il resto?
«Tutti gli uomini possono avere un dubbio: porsi domande non è mai peccato. Credere a un'altra vita dopo la morte è tuttavia un atto di fede. La fede è abbandono, la razionalità non c'entra».
Domanda gesuitica: tornasse indietro?
«Mi piacerebbe molto riacchiappare la gioventù: riuscirei a fare meglio tutto quello che ho fatto finora. Da gesuita, ovviamente»

pasqua nele botteghe del comercio equo e solidale



Pasqua 2011

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Nasce da un attenta riflessione la decisione che porta Commercio Alternativo a non proporvi per la Pasqua 2011, una propria linea di prodotti. Riteniamo allo stesso modo importante il nostro appoggio al progetto sviluppato da Ad Gentes in collaborazione con Equoland, la prima fabbrica del cioccolato 100% equo e solidale. Attraverso questo progetto vogliamo sostenere e diffondere i canali del commercio equo e solidale, la cultura della tutela dell’ecosistema e della qualità del prodotto offerto. APOV, organizzazione di produttori situati nella provincia del Los Rios in Ecuador, coltiva da lunghi anni una delle migliori varietà di cacao presenti al mondo: IL CACAO NATIONAL FINO DE AROMA, nato da una delle migliori piante autoctone del luogo, il criollo o nativo, oggi ritenuta una delle piante a maggior rischio d’estinzione a causa dell’espansione del cacao clonato. EQUOLAND, prima fabbrica italiana di cioccolata equo e solidale, realizza, utilizzando questa particolare pianta di cacao, le uova di cioccolato al latte e fondente per la nostra pasqua 2011. Nasce da questa filiera L’ARCOBALUOVO, uovo di cioccolato al latte e fondente contenuto in un versatile sacchetto di cotone realizzato dalle artigiane di Ralla, Sry Lanka. Inoltre le uova di Pasqua, LINEA TRADIZIONALE, le potrete trovare nella versione latte o fondente da 200gr e 300gr. Il cartoncino applicato nasce da un progetto della Bottega Vagamondi di Formigine sviluppato in collaborazione con MAXIMUS, Sry Lanka, il cordino che racchiude l’uovo è realizzato da Creation, Bangladesh. Il disegno che troverete stampato sulla carta che ricopre l’uovo, è realizzato dagli artigiani di Gospel house, Sry Lanka.
Di seguito potete scaricare il listino con i prodotti.

Listino pasqua 2011

 Vi ricordiamo che il termine ultimo per inviare le vostre prenotazioni è mercoledi 23 marzo.

Per qualsiasi informazione potete contattare l'ufficio commerciale allo 0532/774811 o scrivere a ordini@commercioalternativo.it

Buona Pasqua a tutti!

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