24.2.18

Pozzuolo, trovati una bottiglia di Coca Cola con un messaggio del 1930 e un tesoro in banconote Doppio ritrovamento durante alcuni lavori in un locale a Terenzano.


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una storia d'altri tempi . ogni tanto riemerge il passato.  Infatti  ecco  cosa  n'è  uscito fuori commentando la news  su  Fb  con l'autore del  ritrovamento 


Giuseppe Scano se sei coerente 😁😀😎😉con quanto scrivi , dovresti cambiare il nome all'edificio : e chiamarlo con un nome diverso visto che si chiama casa rossa 
Gestire


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Luca Todaro Se studi la storia, o se dai un’occhiata anche a qualche paese dove è passato Mussolini, tutto ti apparirà rosso..
Esempio Torviscosa qua vicino, e’ un paese tipicamente fascista dove le costruzioni sono rosse..
Questo perché lui, il Duce, aveva capito che il colore rosso non attirava gli insetti nelle zone dove passava e che bonificava..
quindi si riuscivano a evitare almeno in parte le malattie che questi esserinj trasportavano.
La CASA ROSSA e’ storicamente stata un avamposto dei fascisti nella seconda guerra mondiale.. niente c’entra con le case cantoniere poste sulle statali dall’ANAS e nulla c’entra col comunismo.

Gestire


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Rispondi57 min
Giuseppe Scano Ok  . non conoscevo la storia della tua zona . è poi almeno fino ala scissione di Livorno del 1921 rosso non era solo necessariamente comunista . ma erano anche socialisti E poi qua in Sardegna fu usati un sistema diverso nelle costruzioni di bonifica .

Pozzuolo, trovati una bottiglia di Coca Cola con un messaggio del 1930 e un tesoro in banconote Doppio ritrovamento durante alcuni lavori in un locale a Terenzano. «Saluti a chi sarà nel futuro, da Gino di Sammardenchia, muratore, 1930»: è il messaggio, ricostruito a fatica perché la carta, già rovinata, ha dovuto essere strappata per uscire dal contenitore. Lo scritto su carta da sacco di cemento e i soldi assieme a un santino di Paola Beltrame

 

 Un messaggio murato per ricordare ai posteri chi ha costruito un edificio è una curiosità, ma non proprio una rarità. Però se il biglietto sta in una bottiglia di Coca Cola del 1930, appena tre anni dalla diffusione della bevanda in Italia, il caso è piuttosto singolare.
Il ritrovamento è avvenuto alla Casa rossa di Terenzano, dove i cimeli rinvenuti durante la ristrutturazione dal proprietario Luca Todaro sono più d’uno, a cominciare da un tesoretto di vecchie banconote, pure scoperto nel muro in sasso.
Una fortuna, quella di poter documentare la storia del locale, che cade a puntino: il ristoratore, infatti, è un cultore di questi “feticci” – come li chiama lui –, pronto a valorizzarli in bacheca e ricordarli ai visitatori.
Lavorando al riadattamento del locale, chiuso dagli anni Novanta dopo essere stato osteria e rivendita di alimentari, scrostato l’intonaco è apparsa la sagoma di una finestra: in quello spazio, tra i calcinacci, una bottiglia in vetro “contour” marchiata Coca Cola con dentro un biglietto scritto con matita da muratore su carta da sacco di cemento.
«Saluti a chi sarà nel futuro, da Gino di Sammardenchia, muratore, 1930»: è il messaggio, ricostruito a fatica perché la carta, già rovinata, ha dovuto essere strappata per uscire dal contenitore.
«Una bottiglia perfetta, ergonomica», spiega Todaro, documentato nel dettaglio sull’evoluzione che poi subì l’involucro della più famosa bibita al mondo.
La Coca Cola, di cui uno stabilimento è stato attivo a Udine in viale Palmanova fino agli anni Novanta, fu inventata da un farmacista statunitense nel 1886, inizialmente come rimedio per il mal di testa, ma poi modificata negli ingredienti cominciò la sua diffusione mondiale negli anni Venti, trasformandosi in un business di immense dimensioni.
Ma un altro reperto è stato rinvenuto durante i lavori alla Casa rossa: in una nicchia nel muro qualcuno – chissà quando – aveva nascosto un grosso fascio di banconote in lire. Nel pertugio c’erano esemplari delle mille lire anni Ottanta e della precedente edizione dello stesso valore degli anni Settanta, un foglio da 10 mila lire, alcuni da 2 mila, fino alle 20 lire in carta e un taglio da una lira.
L'immagine può contenere: una o più persone
Che scopo avesse questo deposito non è dato sapere. «I soldi – spiega Luca – sono stati trovati, assieme a un santino che ho lasciato sul posto, nel piccolo locale che era stato spaccio di alimentari gestito dalla famiglia Terenzani, dalla quale ho acquistato l’immobile nel 2014».
Ancora una storia, dunque, per Casa rossa e il suo estroverso proprietario, il quale non è nuovo alla cronaca. A partire da quando ha deciso coraggiosamente di riattivare il locale a quando, ammiratore di un certo passato, ha sfidato le critiche scrivendo sulla facciata la sua filosofia di vita: «Chi si ferma è perduto», messaggio a metà fra l’inquietante e l’ironico.
Abbiamo inoltre avuto motivo di conoscere sul nostro
giornale Luca Todaro per la domanda di matrimonio alla compagna, stampata a caratteri cubitali su un rimorchio pubblicitario. Solo uno come lui può trovare messaggi in bottiglia e pacchi di soldi dimenticati, sono questi i misteri di Casa rossa.







23.2.18

Il video-fake che soffia sul fuoco dell’anti-politica . quando l'antipartitocrazia e antipolitica è fatta con disinformazione e fake news

premetto     che  : sono anti parlamentare      e  voto le persone non i partit . E sono  6  anni  che  non sono  più iscritto ad  un partito  o voto a primarie  o paretecipo ad  loro inziative  , e  quest'anno   sono indeciso  se  andrò a votare  a meno .  E condvido  ogni news  o  video contro d'essi  .
Ma  questa  è una bufala  .
Lo so  che la  fonte  è  di parte   , infatti  il sito  è   del Pd  . Ma  ho  avuto modo di verificare la news : 1)    vedend in rete  video  e  foto    di tutti i siti  parlamentarti , extraparlamentari  , qualunquisti  , populisti , ecc  ,  in tv  le immagini del nostro  senato e  della nostra  camera  ., 2)  nelle foto  di contatti ed   amici parlamentari  di diversi schieramenti  politici .
Dopo questo mio posrt  d'avocato del diavolo    ecco il post

  da  https://www.democratica.com/focus/

Il video-fake che soffia sul fuoco dell’anti-politica


Focus
Un video, divenuto virale, mostra un parlamentare intento ad un comportamento poco consono. La voce a commento ne stravolge il contesto e ne trasforma il significato. Ecco come è stata costruita l’ennesima bufalaInsulti, parolacce, imprecazioni. In un video che sta circolando parecchio in queste ore su WhatsApp c’è l’espressione più becera delle bufale create ad arte per seminare odio e bugie.Nel video che vi mostriamo di seguito un uomo, non meglio identificato, commenta un filmato evidentemente ricevuto attraverso qualche chat. Nel video in questione, si vede chiaramente un individuo intento a inserire dei tesserini sugli scranni di un’Aula parlamentare. La voce narrante presume di sapere di cosa si tratti: “Questo parassita sta mettendo i cartellini della presenza dei parlamentari assenti, – dice – tra questi c’è pure Napolitano”.Segue una serie di insulti e improperi contro i parlamentari e pure contro giornalisti. Ma c’è un problema: il video è un falso.

Il video non mostra il Parlamento italiano

Come detto, la voce del video tira in ballo anche Giorgio Napolitano, ex Presidente della Repubblica e attuale senatore a vita. Se fosse vero (cosa che non è) ci troveremmo di fronte all’Aula del Senato della Repubblica. Cioé questa:

Ansa /Angelo Carconi
Già al primo sguardo si capisce che non si tratta dello stessa Aula ripresa nel video-fake. Proviamo a mettere accanto due immagini in dettaglio. A sinistra un frame del video, a destra la vera immagine dell’Aula del Senato. Appare chiaro come gli schermi presenti nella prima immagine non siano gli stessi della seconda.
Il secondo fotogramma che vi proponiamo svela altri due particolari. Il primo è relativo al pavimento dell’Aula di colore grigio, visibile in alto a destra (in Senato, invece, è di un caratteristico rosso rubino); il secondo riguarda uno degli uomini che finiscono nell’inquadratura. Si vede chiaramente che non indossa una giacca e anzi ha un abbigliamento piuttosto “sportivo”. Un’eventualità che nell’Aula del Senato non potrebbe mai verificarsi, visto che tutti i senatori, e pure il personale dipendente, sono tenuti a indossare obbligatoriamente giacca e cravatta. Ultimo particolare: le poltroncine di questo arredamento hanno dei braccioli in legno, dettaglio assente nell’Aula di Palazzo Madama.

Ma allora quel Parlamento non esiste?

L’Aula parlamentare ripresa in questo video-fake esiste, naturalmente. Ma non si tratta né del Senato, come abbiamo appena dimostrato, né della Camera (per le quali valgono sostanzialmente le stesse osservazioni, anche se l’arredamento delle due camere differisce in più di un particolare).La controprova è data dalle seguenti immagini che potrebbero rivelare la reale possibile location. Gli elementi a disposizione sono davvero pochi, però è possibile riscontrare una forte somiglianza tra l’aula del video e questa foto del Parlamento ucraino (la prima e la seconda foto). Stessi colori e stesso arredamento.Non è abbastanza per affermare con assoluta certezza che sia  lo stesso ambiente, ma è sufficiente non solo per instillare un ragionevole dubbio, ma anche per affermare con assoluta certezza che l’intento con il quale il video è stato messo in circolazione, quello di soffiare sul fuoco dell’anti-politica,  è un totale artefatto.

ormnai tutto è spettacolo . Crolla un pannello durante un esame , ma l’esame continua., Lo spot elettorale di CasaPound girato sul Sacrario di Redipuglia

la  prima   notizia   non è proprio  spettacolo  ma  è  collegabile  adesso    dallo   slogan    titolo anche  di  due  famosi album musicali  (  Pink floid  e  Queen  ) The Show Must Go On .
L'unico commento che mi sento di fare è che assistenti, docenti , rettori incoscienti è a dir poco . cosa volevano un morto per sospendere la sessione d'esami ? aspettiamo la reazione ad orologeria della ministra Valeria Fedeli






Crolla un pannello al Bo, ma l’esame continua
Rivestimento si stacca dal muro e piomba vicino agli studenti, che denunciano: «Gestione indecente della sessione»
                 di Enrico Ferro  (  e.ferro@mattinopadova.it  ) 

PADOVA. Quaranta studenti si spremono le meningi sulle ragioni di opportunità del liticonsorzio (istituto del diritto processuale italiano) quando improvvisamente un pannello di metallo di quasi due metri si stacca dal muro e cade a terra con un grande frastuono, schivando uno degli allievi impegnati nella prova scritta di Diritto processuale civile


È successo ieri mattina nell’aula di Giurisprudenza intitolata a Giuseppe Gabbin, eroe militare durante la prima Guerra Mondiale. Erano le 11.45. Il freddo polare filtrava dalla breccia e il pericolo, se non altro da un punto di vista statico, era evidente.
Ma i quaranta studenti sono dovuti rimanere tutti ai loro posti a completare la prova scritta. È chiaro che più di qualcuno s’è indignato. Qualcuno che non esita a parlare di “gestione indecente della sessione d’esame”.
«Con un buco di 2 metri sul muro in aula si gelava. Andirivieni continuo di addetti alla sicurezza, professori e segretari per isolare la zona. Tra l’altro stiamo parlando di un esame di 3 ore, il più impegnativo di tutto il ciclo di studi».
Il professore Marco De Cristoforo non era presente in aula. I suoi assistenti hanno ritenuto di continuare, nonostante gli spifferi, i transennamenti e le misurazioni.
L’aula è stata chiusa solo a prova ultimata e anche questo ha suscitato qualche perplessità. «Il pannello che si è staccato non era l’unico sopra i finestroni. Sarebbe stato logico evacuare l’aula, perché come ha ceduto quello potevano cedere anche gli altri», racconta un altro studente che chiede di rimanere anonimo. «Non capisco come hanno potuto prendersi un rischio del genere».
Il personale in servizio in facoltà, in evidente imbarazzo, ha cercato di minimizzare. «Qualcuno si poteva ferire gravemente se quel rivestimento gli finiva addosso», ragiona ancora lo studente.
Solo nel primo pomeriggio sono stati avviati gli accertamenti tecnici per capire le cause dell’improvviso distacco. Sbalzo termico. O forse semplicemente usura dei materiali.
Due tecnici dell’area edilizia hanno eseguito il sopralluogo e si sono messi al lavoro per riparare il danno. «Avete il pomeriggio, per domani deve essere a posto» esortava ieri pomeriggio una segretaria accompagnando i due nell’aula Gabbin, al piano terra del palazzo del Bo.
Nelle stesse ore, tra i quaranta studenti che hanno sostenuto la prova scritta in condizioni
non proprio favorevoli, si è scatenato un gran chiacchiericcio. E qualcuno si è tolto la voglia di rendere pubblico l’inconveniente (per usare un eufemismo) contattando il mattino. 


la seconda   si tratta  di un uso strumentale ed propagandistico \ ideologico a scopo elettorale della  storia   .  E  spiega bneissimo del  perchè non possa esistere   una  memoria condivisa  . e  di come   si  us per  scopi elettorali un evento   tragigo e drammatico  che   creo  uno scossone   nel XX secolo come  la prima   guerra mondiale   che  ha portato  alla  falciudia   di un intera generazione  

Lo spot elettorale di CasaPound
girato sul Sacrario di Redipuglia



Spot elettorale di CasaPound sul Sacrario di RedipugliaIl video, che mostr




Il video, che mostra il candidato premier Simone Di Stefano camminare dove sono custodite le spoglie dei caduti della Grande Guerra, sta suscitando molte polemiche. Il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello: "Il Sacrario di Redipuglia è un luogo sacro e pertanto non si può pensare di utilizzarlo per realizzare uno spot elettorale" (video a cura di Cinzia Lucchelli)

UDINE. 
Il filmato in cui il candidato premier di CasaPound, passeggia per il sacrario dove sono sepolti centomila soldati italiani che hanno combattuto durante la Prima Guerra mondiale, proprio come fece qualche tempo fa il rapper Justin Owusu, scatenando molte polemiche
CasaPound ha scelto un simbolo della Grande Guerra per la propria campagna elettorale: sul profilo Facebook e sul canale Youtube del movimento è stato postato uno spot in cui il candidato premier, Simone Di Stefano, cammina sul Sacrario di Redipuglia, dove sono custodite le spoglie di circa 100 mila soldati caduti nella prima Guerra mondiale.


CasaPound, spot elettorale al Sacrario di Redipuglia (come il rapper Owusu)Ecco il filmato (pubblichiamo solo il girato al sacrario militare, il video completo si trova sul sito del movimento) in cui il candidato premier di CasaPound, Simone Di Stefano, passeggia per il sacrario dove sono sepolti centomila soldati italiani che hanno combattuto durante la Prima Guerra mondiale, proprio come fece qualche tempo fa il rapper Justin Owusu, scatenando molte polemiche. Qui il video del rapper


Mentre Di Stefano sale lungo i gradini e le tombe del Sacrario, una voce racconta che "nei momenti difficili, noi italiani abbiamo saputo unirci e combattere per difendere i nostri confini e quanto fatto dalle generazioni precedenti".
Quando arriva in cima al monumento, la voce conclude: "Oggi l'Italia è in pericolo, tocca a te difenderla".

Redipuglia, la storia del Sacrario dei CentomilaLa storia del mausoleo deidicato ai caduti della Grande Guerra, la tomba della crocerossina, le trincee blindate, il colle Sant'Elia e il cimitero degli austro-ungarici (Video di Nicolò Bortolotti)


"Il sacrario di Redipuglia è un luogo sacro e pertanto non si può pensare di utilizzarlo per realizzare uno spot elettorale".
Così Sergio Bolzonello, vicepresidente del Friuli Venezia Giulia: "Il sacrario rappresenta un luogo importante di riflessione e memoria, un monumento ai caduti di una guerra terribile e proprio per questo mai mi sarei permesso di utilizzare un cimitero di guerra per la propaganda elettorale".









Spot elettorale di CasaPound sul Sacrario di Redipuglia



bufale e disinformazione elettorale . il caso 35 euro in bolletta della luce per pagare il debito dei morosi

leggi anche  

premetto    che  .......  com'ero   anch'io sono incappato in questa  fake news  o disinformatia   ed  anche    a  causa  di questo    ho litigato con  alcune persone  sui social  . 
Poi una mia  amica su WhatsApp mi  ha  fatto leggere l'ottimo  l'articolo  di https://www.ultimenotizieflash.com/cronaca/attualita-italiana/2018/02/22/ che  riporto sotto  


35 euro in bolletta della luce per pagare il debito dei morosi: cosa c'è di vero? Vi spieghiamo da dove nasce la bufala delle 35 euro in bolletta 


In questi ultimi giorni, dopo un articolo pubblicato dal Sole24ore molto specifico e quindi di non facile lettura per tutti, circola in rete una strana teoria secondo la quale nelle prossime bollette della luce, per dirlo in termini spiccioli, ci saranno da pagare delle more. Gli italiani che pagano le bollette, secondo questa notizia diventata virale in pochissimo tempo, troveranno un nuovo addebito sulle utenze della luce. Ci sarebbero 35 euro in tutte le bollette degli italiani onesti che servirebbero per pagare le more di chi invece da tempo non paga le bollette dell’energia elettrica. 


In questi ultimi giorni, dopo un articolo pubblicato dal Sole24ore molto specifico e quindi di non facile lettura per tutti, circola in rete una strana teoria secondo la quale nelle prossime bollette della luce, per dirlo in termini spiccioli, ci saranno da pagare delle more. Gli italiani che pagano le bollette, secondo questa notizia diventata virale in pochissimo tempo, troveranno un nuovo addebito sulle utenze della luce. Ci sarebbero 35 euro in tutte le bollette degli italiani onesti che servirebbero per pagare le more di chi invece da tempo non paga le bollette dell’energia elettrica. Come potrete immaginare la notizia data in questi termini è una bufala ma parte da un articolo veritiero, di un giornale serio, che dà una notizia reale. Poi, come sempre più spesso accade, c’è chi cerca di utilizzare l’ignoranza e l’analfabetismo digitale di tanti italiani che si indignano e condividono, senza porsi nessun genere di domanda, immagini provocatorie sui social. Cosa c’è quindi di vero nella storia delle 35 euro in bolletta della luce, la nuova catena che sta girando su Facebook e Whatsapp nelle ultime ore?Iniziamo dall’articoli del Sole 24 ore da cui questa bufala prende il via. L’articolo inizia con una frase che se, semplificata, può generare quello che poi è successo nelle ultime ore: “Si stima attorno al miliardo di euro l’insoluto totale delle bollette elettriche non pagate dai morosi, non i morosi che oggi s’inteneriscono per San Valentino ma quelli di ben altra specie che evadono la fattura della corrente. Al posto loro ne pagheranno una parte tutti gli altri consumatori elettrici, quelli che saldano con regolarità il conto della luce.”

E’ proprio questa ultima frase ad aver scatenato l’indignazione di chi ha poi creato la bufala del 35 euro in bolletta e del conseguente bollettino da andare a pagare con la sola cifra delle utenze ( cosa che ovviamente non si può fare). L’articolo continua:  “sarà distribuita fra tutti i consumatori una prima fetta di “oneri generali” elettrici pari a circa 200 milioni arretrati.

Diverse aziende elettriche erano entrate in crisi, e qualcuna aveva addirittura dovuto chiudere i battenti, quando si è trattato di saldare ai fornitori alcune voci parafiscali della bolletta che erano state fatturate ai consumatori ma non erano state incassate. Altre aziende erano state colpite da politiche commerciali poco indovinate.”E c’è poi una frase che dà modo di pensare alle famose more che tutti i consumatori dovrebbero poi pagare: ” sulle bollette della corrente già cariche di risarcimenti, di oneri, di voci e di incentivi si aggiunge un nuovo capitolo, ovvero saremo noi consumatori a rimborsare alle società elettriche di distribuzione della luce una parte del buco creato negli oneri parafiscali delle aziende in crisi da chi evade la bolletta della corrente.”E ancora: “Quant’è il valore da saldare? Per ora è impossibile dare una cifra esatta: le morosità complessive rivendicate dalle società elettriche ammontano a cifre superiori al miliardo di euro, ma per ora questa delibera sfilerà dalle nostre tasche una prima fetta di circa 200 milioni.Altre delibere ancora allo studio dovrebbero essere messe a punto nei prossimi mesi per completare le procedure con cui noi consumatori rimborseremo ciò che non è stato pagato dai furbetti della bolletta.”Ma quali sono i motivi di questa morosità? In Italia vige la regola del furbetto per cui ci sono molte persone che si allacciano in modo abusivo ai contatori dell’energia elettrica e non sempre poi possono risarcire il danno fatto. Quella che però è stata fatta è solo una stima indicativa, non è detto che si vada avanti e si possa recuperare la cifra per intero. A tal proposito sempre nell’articolo del Sole 24 ore ( qui il link per leggere l’articolo completo) viene spiegato anche quello che è il fenomeno del turismo dell’elettricità. Si legge: “Il fenomeno delle morosità è più ricorrente nel Mezzogiorno ed è più forte sul mercato libero, dove si può cambiare fornitore di corrente con un clic del mouse. Viene chiamato “turismo dell’elettricità”, e si basa sul fatto che prima di poter portare a conclusione la sigillatura del contatore ci vogliono carriolate di bollette non pagate. Il “furbetto della bolletta” straccia un po’ di bollette bimestrali e prima che si attivi la procedura di recupero credito cambia vittima, cioè cambia società di fornitura elettrica, con la quale ricomincia.”Dal Giornale.it: “L’Autorità, dice che la misura serve a bilanciare il sistema e da la colpa alle sentenze del Tar che hanno annullato le regole che imponevano ai gestori di energia elettrica di prestare garanzie finanziarie in favore dei distributori anche a copertura degli oneri generali di sistema. Insomma il Tribunale ha preso una decisione senza però valutarne a fondo, come spesso accade, le spiacevoli conseguenze.”Da chi è partita la notizia dei 35 euro in bolletta? La risposta arriva da AffariItaliani.it: “Fate girare! Nella prossima bolletta luce ci saranno 35 euro in più per i morosiche non pagano. Io non

 li pagherò. Facciamolo tutti!”. Firmato Antonio Santo (nella foto a sinistra). Questa volta la rivolta contro le aziende elettriche capeggiate dall’Enel è guidatata da un famoso oncologo di Verona, noto in passato anche per alcune battaglie alle case farmaceutiche, e non dal singolo consumatore sconosciuto che su Facebook lancia il suo grido di rabbia contro i rincari delle bollette.”Altra precisazione da Repubblica.it: “gli oneri vengono pagati da tutti noi in bolletta ma non finiscono nelle casse del gestore che ci vende l’energia: quest’ultimo è tenuto a versarli alle imprese di distribuzione, che a loro volta li gireranno a Csea (Cassa per i servizi energetici e ambientali) e Gse (Gestore dei servizi energetici). In caso di bollette non pagate, infatti, le società di distribuzione non riescono più a ottenere questi soldi – che nel frattempo hanno anticipato – dai venditori.”E’ chiaro quindi che di fronte a un modo di fare tutto italiano, qualcuno prima o poi debba pagare per gli errori commessi da altri. Un rischio che non ci sarebbe se fossimo tutti onesti. A fronte di una notizia reale, è nata quindi una bufala: nessun italiano dovrà pagare 35 euro in bolletta per le famose more. Probabilmente, se si andrà in fondo a questa storia, ci sarà l’ennesima voce in bolletta ma, come purtroppo succede spesso, sarà qualcosa di impercettibile. La storia dei sacchetti di plastica bio al supermercato vi dice qualcosa? 





Infatti L aumento se ci sarà pare irrisorio secondo alcuni ( comuque ingiusto) e partirà dal prossimo anno. Ma soprattutto è un'accisa. Ma llora su fb ho chiesto chi a colei ha fatto il commento


( IO ) ed un ccisa non è un costo aggiuntivo ?
ecco la sua risposta
( ******** ) Infatti. Così si capisce. Hanno sparato una bufala per nascondere la verità.
Cioè aggiungono una piccola quota costante alle spese fisse


l dibattito s'è aggiunta un altro  contatto


******
Appunto!......leggiamolo tutti fino all'ultima riga (...".se" si andra fino in fondo,sarà qualcosa di impercettibile). smentisce la storia fasulla dei 35 euro, quante accise paghiamo in ogni goccia di benzina e nessuno si lamenta, ci siamo incavolati fino allo sfinimento per i sacchetti bio e nessuno se ne ricorda piu. Lasciamo perdere tutti questi paladini che raccolgono firme per avere visibilità.....in campagna elettorale !
Da 0,18 cents al mese a 35 euro c'è una bella differenza......far pagare a chi ha sempre pagato le morosita dei disonesti è un discorso a parte

quindi  occhio  alle bufale   \  fake news   soprattutto   quelle    elettorali 

22.2.18

servizi estoriti sui cellulari tramite i social come evitarli e come non cascarci esperienza personale

Risultati immagini per abbonamenti non richiesti windInizialmente    avevo scritto   questo sfogo  solo per per facebook . 
basta non invitatemi più a giocare , o a fare test . Soprattutto quest'ultimo sono trappole . Meno male che me ne sono accorto in tempo e mi ha fregato solo 5 € in tre  giorni 
Ma poi per avere un numero maggiore di visualizzazioni coinvolgere più persone ho pensato   lo pubblico anche qui  sul blog .Infatti   qualche  giorno fa  , mi è stato attivato   forse    partecipando su Facebook ad uno di quei test passatempo che tanto ci tengono a farci sapere  << a quale animale potreste assomigliare o di quale attore potreste essere sosia., ecc  >>  Ebbene sì, quando scorrendo sulla home di Fb  devo aver  fatto  un qualche  " giochino  "   test del tipo “A che animale assomigli?” o “ Di quale attore sei top mobilesosia”, perchè    dopo altre fregature  parziali  in quanto contenevano  sms  con il link per  dissattivare l'abbonamento non richiesto   , ma  non per   non prenderti i soldi  , ne ho  preso  una  occulta . . Di solito  ben attento ai banner   pubblicitari di  certe app  \  siti  o  delle peseudo news  che si trovano  in molti siti   e  appvisto  che mote ap   che sono free    contengono spam ( e fin qui  niente di  male   è il fastidio minore   visto che   niente  è gratis   veramente  ) ma  anche il cosidetto clicjacking

Infatti sta vota la fregatura era una di quelle non percetibili come topmobile . Uno tra gli abbonamenti maggiormente riscontrati in fattura, è l’ennesimo prodotto delle pratiche scorrette ingegnate dalle compagnie telefoniche (avvalendosi di fantomatici loro partner di cui nulla si sa), per fare ancora più soldi di quanti già normalmente facciano…se pensate anche solo 1 euro al mese, moltiplicato per le migliaia di italiani titolari di un’utenza telefonica, capite bene che questo giochetto frutti milioni e milioni di euro!!!
IL servizio a cui sono stato involontariamente abbonato , meno male che avendo le app : my wind e veon per controllare il mio credito telefonico avevo scoperto che esso stranamente diminuiva . ho mandato tramite l'appa un messaggio all'assistenza online e mi sono fatto bloccare tutti i servizi a pagamento .
ecco cosa suggerisce   https://disserviziotelefonico.it/top-mobile-abbonamento/


 COME FARE PER DISATTIVARE TOP MOBILE

Non essendo possibile interagire direttamente con il formale titolare di Top Mobile, avrete tutto il diritto di contestare la problematica al vostro gestore telefonico, che sia TIM, WIND, VODAFONE, TRE, o qualsiasi altro, in quanto parte integrante di queste tecniche illegittime. Tecnicamente cosa succede:
• Partecipando al test su Facebook, è come se sottoscriveste un abbonamento con Top Mobile.
• Top mobile, nell’immediatezza, comunica i vostri dati al gestore telefonico;
• il gestore telefonico, il più delle volte H3G, vi addebita in fattura gli addebiti relativi a Top Mobile, come se fosse terzo al contratto di abbonamento.

Non potendo essere un semplice “click” un consenso (per potersi integrare il quale è essenziale la volontà ad obbligarsi, o meglio, la volontà a sottoscrivere un abbonamento), il relativo contratto non può che essere nullo, dandovi diritto a quanto avreste pagato in fattura.
Se è vero che il vostro gestore sia soltanto un terzo all’abbonamento Top Mobile, in quanto mero intermediario a riscuotere il credito, di riflesso quando avete diritto ad un rimborso sarà la compagnia telefonica stessa a dovervi restituire le somme indebite, vedendosi bene poi con chi rivalersi.
Tra l’altro essendo Top Mobile tra i servizi in abbonamento mai richiesti maggiormente contestati, se i gestori telefonici volessero rendersi estranei a queste vere e proprio truffe, la smetterebbero di dare agio a tali eventuali terzi che tanto si prestano a prendersi gioco di voi


I miei   consigli per  disatticvaree  tali servizinon richiesti  
  •  Alcuni  siti   sono  " onesti  " cioè vi avvisan  via  sms  che siete  abbonati e che  potete disdire  cliccando  o sul  un lnk e  seguendo la procedura  o  rispondendo  al sms   con stop .... ( tipo d'abbonamento )
  • contatta   Il tuo operatore telefonico può, infatti, disattivare questi servizi. Attenzione: molti adddetti di call center dei gestori telefonici ti consigliano di inviare un messaggio “STOP” al numero dal quale hai ricevuto il messaggio.Ora, se è vero che questo metodo funziona quasi sempre, il risultato non è sempre certo. La disattivazione di ogni abbonamento prevede un percorso specifico che, se eseguito correttamente, assicura la cancellazione immediata del servizio.Pertanto, chiama il numero del tuo Servizio Clienti o  se  hai  apa  come  my  wind  e simili   chiedilo online la disattivazione immediata del servizio attivato e il blocco  di  tutti i servizi  a sovrapprezzo
  • Collegati   s e conosci il servizio a cui ti hanno abbonato \  iscritto al sito www.disattivati.it da cellulare o da pc. Vedrai una lista di abbonamenti disattivabili. Scorri fino al servizio che ti interessa e clicca su DISATTIVA. A questo punto, inserisci il tuo numero di cellulare e attendi l’SMS gratuito che ti verrà inviato, contenente la password che inserirai per disattivare l’abbonamento. L’SMS di avvenuta disattivazione confermerà la cancellazione dal servizio;
  • Utilizza la piattaforma di MobilePay, recandoti sul sito selfcare.mobilepay.it  ovviamente devi  essere  refistrato con il tuo cellulare  o  essere  stato abbonato involontriamente  o  aver in passato acquistato giornali o riviste  o altro
 come    suggerisce  https://bastabollette.it/abbonamenti-indesiderati/musikdate-disattivare-rimborso/  da  cui  h deliberatamente   tratto informazioni   ecco  come non cascarci o cascarci il meno possibile  stessi consigli valgono  anche  sul pc   \ taqblet  non solo cellulare   

Risultati immagini per abbonamenti non richiesti windPer prevenire eventuali attivazioni future, puoi   come   si  è già detto  nelle  righe  precedenti  richiedere il blocco totale di tutti i servizi a pagamento. Devi sapere però  che con questa operazione, definita barring, impedirai l’attivazione di qualsiasi servizio, compresi quelli eventualmente attivati con la tua banca (ad esempio la notifica dei movimenti del conto).Se intendi davvero prevenire l’attivazione totale di ogni tipo di servizio, devi telefonare al Servizio Assistenza Clienti del tuo operatore e chiedere il “barring” dei servizi a pagamento. E’ possibile anche fare da sè e impostare il blocco dei servizi dall’Area Riservata presente sui siti  dei gestori telefonici.Oltre al barring , ci sono anche altri modi per proteggersi dall’attivazione di servizi a pagamento.
Risultati immagini per abbonamenti non richiesti windNon consentire il trattamento dei dati da parte di terzi. Quando firmi un contratto, leggi con attenzione tutte le clausole presenti;
Non rispondere a sms o altri messaggi (soprattutto quelli ricevuti da numeri della decade 4x) o telefonate provenienti da numeri di dubbia provenienza;quindi usa la lista nera o blocco chiamate , cerca in rete il n distubatore ode evitare di mettere nela lista nera numeri che ti servono per lavoro o d'amici\che
Presta attenzione quando navighi da smartphone sotto copertura 3g (non wi-fi): cerca di non sfiorare i banner o pop-up e controlla sempre i pulsanti presenti sulle inserzioni pubblicitarie. Frequentemente, la X da premere per chiudere l’annuncio nasconde il pericolo di abbonamenti a sovrapprezzo. Controlla sempre che il pulsante con la X sia solo uno e fai attenzione se proprio devi premerlo e non sai se aspettare che lo spot sia finito e quel banner chiuso ( ci sono siti ed app onesti che evitano e hanno bandito ed contrastano si fanno spam ma il gratis \ free ha un prezzo 😄😏 il clicjacking )
cerca con il motore di ricerca siti no script , cosa difficilissima perchè ormai tutti hanno gli script uppure usa dele estensioni che li blocchino , unica rottura è che devi configurarle altrimenti non rieci a vedere nessun portale o hai difficltà a navigare in essi ,
Una volta completato il procedimento di disattivazione, è opportuno chiedere il rimborso delle somme indebitamente sottratte. Per farlo, devi mandare un reclamo scritto al tuo gestore (simile a questo che abbiamo preparato per gli addebiti di PlanetClub di 3, avendo cura di inviarlo al tuo operatore) con cui chiedi la restituzione delle somme sottratte e la disattivazione del servizio.

ci si occupa di fesserie e non di cose gravi . Cagliari, canne al concerto di Caparezza: blitz della Finanza, 27 segnalati

leggendo   la news   che trovate  sotto    mi viene questa  riflessione






A rivoglio i sequestri di persona 😁così la Gdf può tornare a occuparsi di cose serie invece che di stronzate come questa si occupassero di cose più serie e gravi . certo, potrebbero occuparsi dei grandi evasori, ma non conviene inimicarsi la gente "perbene"Infatti
si vedono ancora padroni che non assicurano i propri dipendenti, cantieri fuori legge, buste paga falsate, notai e medici che non fatturano o in parte, prostituzione nelle strade e magnacci a piede libero, tangenti per parcheggiare e non parliamo di appalti.. e concentriamo le nostre forze davanti ai cancelli di un concerto per 3 Spinelli ?





Cagliari, canne al concerto di Caparezza: blitz della Finanza, 27 segnalati




CAGLIARI. Ventisette persone segnalate alla Prefettura, con 35 spinelli già pronti all’uso, più circa 25 grammi di marijuana e altri 13 di hashish, di cui alcuni nascosti tra i cespugli. È quanto sequestrato dai militari ieri sera prima del concerto di Caparezza alla Fiera. Gran parte della droga è stata trovata addosso a ventisette persone, tutte tra i 15 e i 42 anni, mentre una piccola quantità è stata recuperata per terra o tra i cespugli. Con quelle di ieri, salgono a 71 le segnalazioni alla Prefettura per possesso di sostanze stupefacenti.

Cittadella, modella nera attacca gli immigrati: «Sono parassiti» La 30enne replica alle critiche su Fb ribadendo le sue idee: «Chi viene in questo Paese lo migliori e rispetti le regole»


Molti  leggendo questo articolo  \  storia  presa tramite  ala pagina fb di geolocal dal  http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2018/02/22/
mi  diranno : <<   come se lo dice  un italiano  li dai del razzista o del malpancista  salvinista   , se  lo dice   uno  immigrato   o figlio\a  d'immigrati     ti va  bene  non pè razzista  ? >>  .    Ora a questi analfabeti funzionali  , mi verebbe la tentazione di mandarli  a .....  insoma dedicargli questa  vecchia canzone 
  . Ma  poi   intenerito   e  compatito   gli rispondo  .  Un conto  è la teoria politicamente  corretta  o  buonista  ( pèer  usare  un termine ala moda  )   e  vedere   in ogni dove  anche quando non c'è  il razzismo    , e  dire queste cose   con   prima  gli italiani  ,  tornate a casa  tua  , ed  altri epiteti , generalizzando     e mettento tutti nello stesso calderone  \   capèo espriatorio .  Un altro e fare la distinzione   e  lasciare da parte  tali  termine  ,  fra chi non lo  è   chi  lo  è . 
  Ora  dopo  questo spiegone    veniao ala notizia  di cui parlavo nel titolo  

 Cittadella, modella nera attacca gli immigrati: «Sono parassiti» La 30enne replica alle critiche su Fb ribadendo le sue idee: «Chi viene in questo Paese lo migliori e rispetti le regole»

 di Silvia Bergamin


     

CITTADELLA. «Dicono a me, nera, che sono razzista».
La cittadellese Giada Sgarbossa è rimasta sorpresa dall'attenzione virale che il suo post ha ricevuto. Oltre mille like in poche ore, centinaia di condivisioni e commenti. Lei ha 30 anni, una bellezza che colpisce. Lavora come modella, da tempo, e da 4 anni ha aperto un’agenzia di eventi e comunicazione. Quel pensiero che ha espresso tutto d'un fiato su Facebook ce l'aveva dentro, lo covava. Ma la molla che l'ha fatta scattare, «perché è giusto dare voce a queste idee», è legata a un dialogo con la sua parrucchiera. Che, guarda caso, è nera, originaria della Costa d'Avorio
Cittadella, modella nera attacca gli immigrati: «Sono parassiti»
La cittadellese Giada Sgarbossa è rimasta sorpresa dall'attenzione virale che il suo post ha ricevuto. Oltre mille like in poche ore, centinaia di condivisioni e commenti. Lei ha 30 anni, una bellezza che colpisce. Lavora come modella, da tempo, e da 4 anni ha aperto un’agenzia di eventi e comunicazione. Quel pensiero che ha espresso tutto d'un fiato su Facebook ce l'aveva dentro, lo covava. Ma la molla che l'ha fatta scattare, «perché è giusto dare voce a queste idee», è legata a un dialogo con la sua parrucchiera. Che, guarda caso, è nera, originaria della Costa d'Avorio



«Ha 42 anni, lavora molto, paga le tasse, come faccio io. Tutto in regola. Si dà da fare. E con lei ho condiviso la sofferenza di venire etichettati per colpa di gente di colore come noi che si comporta male, non lavora, non rispetta le leggi. Gente che mi importuna, per strada. Gente che non fa il bene di questo Paese»      ontro di loro Giada, autofirmatasi "negra italiana", ha usato parole forti. Alla faccia del politically correct.
E qui si sono creati i malintesi: qualcuno è arrivato a definirla razzista. «Razzista io? Non c'è nulla di più lontano da me del razzismo. Ho dato degli scimmiotti e parassiti a chi non fa nulla». E lo «scimmiotto» nulla ha a che fare con il colore della pelle.«Scimmiotto sta per pelandrone», puntualizza. La giovane chiarisce il suo pensiero: «Io, come tante e tanti, sono preoccupata per il futuro delle persone di colore che vivono in questo Paese, la classe politica ha una grande responsabilità nel non affrontare i problemi, gestirli, governarli. Sono d'accordo con chi dice che bisogna creare occasioni di sviluppo nei Paesi d'origine e io, qui in Italia, vorrei creare delle strutture dove si impara la lingua italiana».Per rimuovere una barriera di comunicazione e generare opportunità. «Mi dispiacciono i commenti in cui vengo accusata, ma ho usato parole forti apposta, non ci si può attaccare ad alcune frasi e strumentalizzarle. Ma scusate, se critichi un bianco va bene, se fai la stessa critica a un nero sei razzista? Io voglio solo difendere, con la mia voce, chi ha la pelle del mio colore e si trova penalizzato da quelli che sbagliano e delinquono. Loro devono essere rimandati a casa, fanno del male a tanti come noi che si comportano bene». Il post arriva in piena campana elettorale. Giada andrà a votare il 4 marzo, ma è tra gli indecisi. «Andrò al seggio, certo, non so ancora chi voterò. Ma, anche per rispondere a chi mi accusa, di una cosa sono certa: non sceglierò Salvini e la Lega».

IL NEO-ANTISEMITISMO PROVOCATO DA “BIBI”.benjamin netanyahu

  .IL NEO-ANTISEMITISMO. .PROVOCATO DA “BIBI”. IL CONFRONTO La violenza del 7 ottobre è stata il frutto della scelta terroristica di uccider...