Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
18.9.07
Senza titolo 2018
Test sugli animali
I prodotti testati sugli animali e il commercio alterativo
Sul blog OkAnimali ho trovato la lista delle aziende che testano prodotti sugli animali. Le marche in questione purtroppo sono tantissime, difficile non averle mai utilizzate. Per quanto mi riguarda, cerco di boicottare le multinazionali peggiori come la Procter & Gamble, spesso acquisto prodotti in Leggi ancora...
Senza titolo 2017
NO ALL’ACQUISTO DEGLI AEREI DA GUERRA F35
Chi condivide il contenuto e la richiesta al governo di non acquistare gli F 35 mandi la propria adesione a
sigi2003@libero.it
indicando cognome, nome, qualifica (professionale, istituzionale, o di impegno nel sociale).
Dopo la firma del “memorandum d’intesa sullo sviluppo del velivolo Joint Strike Fighter F 35” fra Italia e Stati Uniti d’America, il prossimo atto ufficiale in calendario è la decisione che dovrebbe prendere il Governo italiano di acquistarne 131 dalla Lockheed Martin Aeronautics.
Una decisione che, se assunta, comporterebbe per l’Italia una spesa che varia fra i 25 ed i 30 mila miliardi delle vecchie lire a seconda che il pagamento debba essere effettuato in euro o in dollari.
Un onere finanziario per il nostro Paese di inaudita ed ingiustificabile enormità per una operazione assurda ed inaccettabile.
Gli F 35 non sono “aerei da difesa” ma supercacciabombardieri progettati ed attrezzati per portare “fulmineamente” morte e distruzione a persone e cose sfuggendo alle intercettazioni dei radar nemici per cui o il Governo li acquista pensando che l’Italia debba risolvere le controversie internazionali con le guerre ed ottiene che il Parlamento cancelli l’articolo 11 della Carta Costituzionale o compera 131 cacciabombardieri che non potranno essere usati né dall’aeronautica né dalla marina italiane.
Per il loro acquisto si spenderebbero decine di miliardi di lire dei cittadini italiani per favorire:
- enormi profitti agli azionisti della Lockheed Martin Aeronautics
- la ricerca scientifica e tecnologica di un’azienda americana
- posti di lavoro a Fort Whort in Texas
Non solo. Chi sa di acquisti di aerei afferma, documentando, che tra il prezzo iniziale di progetto e quello finale di vendita vi è una lievitazione impressionante. Tanto è vero che il costo di un F 35 che in sede di progetto era di 31,5 milioni di euro è già triplicato.
Oltre ai 25/30 mila miliardi, quante altre decine di migliaia di miliardi dovrà sborsare lo Stato italiano, cioè noi?
Per questa ragioni e nella convinzione che la pace sia un valore assoluto non barattabile e che senza pace non vi possa essere alcun tipo di progresso
Chiediamo al Governo italiano di non acquistare i supercacciabombardieri F 35 ed al Parlamento di non consentire l’enorme spesa necessaria
Quelle decine di migliaia di miliardi non utilizzati per acquistare strumenti di morte e di distruzione - e non di difesa – possono costituire o un’ enorme somma risparmiata che non va a gravare sul bilancio dello Stato o essere investite per la ricerca, l’università, la salute, il lavoro dei giovani, le pensioni per gli anziani, gli aiuti ai diseredati del mondo, la riconversione dell’industria bellica.
tratto da http://www.francarame.it/node/529
17.9.07
Senza titolo 2016
16.9.07
Senza titolo 2015
Calamosca
Riparata dai venti di maestrale
Accogli nell’incavo dei
Tuoi seni il verde smeraldo
Del Mare nostrum
A mezzanotte la luna si dà voluttuosa
Alle lievi carezze del mare
A mezzogiorno sulle onde
Appena increspate
Infiniti giochi pirotecnici d’oro
Venire scoppiettanti dall’orizzonte
Là dove il mare bacia il cielo.
(Pietro Atzeni)
Senza titolo 2014
a cura di Simone Canova, Jacopo Fo, Gabriella Canova, Maria Cristina Dalbosco
Associati a CACAO, 27 euro all'anno,
questa settimana vi proponiamo una breve scheda di un libro per alcuni aspetti scomodo, per altri sconvolgente. Si tratta di "Cacciatori di corpi" della giornalista Sonia Shah.
Buona lettura!
Il perché, in realtà, lo sappiamo tutti. Tali farmaci emergono dal pantano di un'innumerevole serie di esperimenti falliti, ognuno condotto su decine e decine di esseri umani vivi, alcuni dei quali è probabile ne siano stati danneggiati in modo irreparabile. Il fatto che la ricerca medica comporti un prezzo alto da pagare è una verità che non amiamo riconoscere, che non ci piace, che suona sinistra. Eppure, siamo costantemente alla ricerca di pillole che alleviino i nostri malesseri o stimolino il nostro rendimento. Da tempo, persino da quando gli scienziati britannici alla metà dell'Ottocento iniziarono a coprire col segreto il loro lavoro di macelleria sugli animali vivisezionati, viviamo questa contraddizione. Il problema vero è che il peso dei possibili abusi tende a ricadere su quanti tra si ritrovano più poveri e socialmente vulnerabili.
Secondo Usa Today, i protagonisti del "Big Pharma" mondiale come Pfizer, GlaxoSmithKline, Wyeeth, Merck e altri, che oggi già conducono fra il 30 e il 50% dei propri esperimenti al di fuori degli Stati Uniti e dell'Europa Occidentale, avevano in progetto di arrivare entro il 2006 a effettuare all'estero il 67% della loro sperimentazione. "Il trasferimento all'estero della sperimentazione sui farmaci sta iniziando ad accelerare", confermava il Washington Post nel maggio del 2005.
Sonia Shah - rinomata scrittrice e giornalista d'inchiesta, già autrice di "Oro nero. Breve storia del petrolio" (Mondadori, 2005) - ci fa notare che le conseguenze vanno al di là delle sorti individuali dei soggetti coinvolti negli esperimenti, più inquietanti sono le possibili ripercussioni per i sistemi sanitari dei paesi che "ospitano" le sperimentazioni nel loro complesso. Infatti, mano a mano che cresce l'importanza della sperimentazione clinica, una porzione crescente delle già scarse risorse a disposizione viene distolta dall'assistenza ai pazienti. A rincarare la dose, le decisioni politiche degli stessi governanti di cui sopra: norme restrittive nella legislazione sui brevetti e scarsa attenzione all'osservanza dei principi etici nella sperimentazione. Insomma, sembra proprio che ad incoraggiare l'oscuro business multinazionale sempre più spesso ci pensino, fatalmente, coloro che per primi se ne dovrebbero guardare.
Senza titolo 2013
Prato - Molti imprenditori locali ottengono un grosso guadagno ogni volta che assumono un operaio immigrato. Ma i loro introiti non provengono dalle convenzioni statali bensi dagli immigrati stessi. In questi giorni ho avuto modo di parlare con un imprenditore edile di origini campane. Mi ha detto che molti suoi colleghi sfruttano lo stato di necessità di molti immigrati ed estorcono loro fino a tremila euro per assumerli presso le loro ditte. "In effetti l'immigrato viene messo a contatto con l'imprenditore tramite un suo connazionale - ha spiegato Ciccio (nome in codice per indicare il mio interlocutore n. d. r.) - L'uomo di affari assume l'immigrato presso la sua impresa dietro un conpenso che non và al di sotto dei 3000,00 euro, ed è lui ad accuparsi della presentazione dei documenti necessari presso la Questura di competenza. Una volta ottenuto il permesso di soggiorno l'immigrato, se non c'è lavoro, viene licenziato". Questa procedura favorisce la permamnenza in Italia di molti immigrati impelagati nella criminalità organizzata e dediti allo spaccio di droga. Qualche sventurato, invece, che a sua insaputa si ritrova senza lavoro viene arruolato o dalla criminalità italiana (Camorra, Mafia, N'ddrangheta n. d. r.) o da quella del suo paese di origine.
Romilda Marzari
Immigrati in fila per il permesso di soggiorno
15.9.07
Quattordici anni fa, Padre Pino Puglisi
14.9.07
Senza titolo 2012
Dove sei.
Ti ho cercato quando eri ancora sconosciuto alla mia mente,
ti ho cercato indugiando con lo sguardo su volti ignoti,
ti ho cercato non sapendo dove e quando ci saremmo incontrati,
e in ogni mio sospiro un grido senza voce: dove sei?
poi ti ho trovato,
e il mio cuore consapevole ti ha riconosciuto da subito.
Insieme.... librandoci in volo; insieme... come all'inizio dei tempi
in quei mondi ora a noi sconosciuti.
Insieme... tenendoci stretti come se non ci fossimo mai perduti....
E poi di nuovo separati, e di nuovo io ti cerco
e ti aspetto.
In altri mondi,in altri tempi ti cercherò ancora
perchè il mio cuore sa che in quel luogo senza confini e senza tempo,
dove tutto è cominciato ci ritroveremo.
13.9.07
che fine ha fatto la lotta alla mafia da parte dello stato ?
Da una poesia di peppino impastato
Il testo di Ciuri di campo
Ciuri di campo chi nasci
biati l'occho di cu lu pasci
ciuri di campo chi crisci
e la lapuzzainchi li vischi
ciuri di campo che mori
chianci la terra chianci lu cori
Rit.
ciuri chi nasci
ciuri chi crisci
ciuri chi mori
chianci la terra chialci lu cori
come ciuri di campu nascisti
e la terra ti fici di matri
comu ciuri di campo criscisti
e la lotta ti fici li patri
come ciuri di campo muristi
na sira i maju chi stiddi tristi
non riesco a trovare le parole per commentare questa storia e quindi lascio che a parlare siano questi articoli degli ottimi compagnidiviaggio ammazzatecitutti.org
bistrasciati ( tratati male ) dai media sopratutto da quello che sembrava un buon giornalista qui maggiori dettagli
Testimoni di giustizia o di ingiustizia?
di Rosanna Scopelliti
Non conosco bene il trambusto che ha vissuto il nostro amico Pino Masciari quella notte di 10 anni fa quando, dopo aver scelto di testimoniare contro i suoi estorsori ed aguzzini, si è affidato anima e corpo allo Stato per collaborare nelle indagini ed ottenere non solo giustizia, ma soprattutto protezione per sé e la sua famiglia. Da quel giorno lui sarebbe stato un “testimone di giustizia”, una sorte che tocca tutti coloro che, per vissuto, si sono trovati a vivere la violenza della malavita fino a trovare la forza di denunciare e testimoniare apertamente contro i propri aguzzini. Pino spesso racconta che, dopo aver deciso di collaborare ed essere stato trasferito per motivi di sicurezza, non ha potuto ricominciare a vivere come garantito: niente lavoro per lui e la moglie, un reddito minimo che basta appena ad arrivare alla fine del mese e l’impossibilità di impiegarsi in alcun modo.
E mi chiedo se sia possibile che i suoi figli vadano a scuola come gli altri bambini, ma i loro nomi e cognomi siano alla luce del sole, chiari, palesi e di certo facilmente rintracciabili? E se sia poi ammissibile che a Pino stesso venga recapitata la posta a nome suo come ad un normale cittadino che ha cambiato residenza per motivi personali? E che senso ha allora l’essere relegato in un località segreta, il rinunciare ad una vita normale ed agli affetti della propria terra se poi non si è tutelati, se non si ha la sicurezza dell’anonimato, se si vive comunque sotto gli occhi di tutti, buoni e cattivi ?
Nel tempo il nostro coraggioso amico ha continuato e continua a svolgere il suo compito di “testimone di giustizia”: ha testimoniato, racconta nei suoi numerosi interventi pubblici, spostandosi anche a sue spese, anche senza scorta e rischiando in prima persona pur di contribuire a segnalare e far punire non solo i suoi estortori, ma coloro che, con la violenza e la tracotanza tipica dei malavitosi, intimidivano altri imprenditori e tenevano sotto scacco tutto un sistema di economie e piccoli potentati. Con il suo contributo sono stati sgominati i più pericolosi clan del vibonese e le sue dichiarazioni sono state decisive nei vari processi a carico dei suddetti signori. Eppure le sue deposizioni pare venissero spostate all’ultimo minuto, le macchine impiegate ad accompagnarlo si rompevano “casualmente” per strada o la scorta per un motivo o per l’altro sembrava sempre riscontrasse problemi ad arrivare. Ma Pino, nonostante tutto, ha sempre presenziato per rendere la sua preziosa testimonianza.
Spesso mi è capitato di incontrare Pino ed i suoi. l coraggio delle sue parole, la speranza che nutre, la voglia di rientrare nella sua terra, l’impegno impiegato per una giustizia che, come spesso avviene, tarda ad arrivare imprigionata dalle mille ragnatele burocratiche sono le motivazioni che spingono me a trovare la forza di essergli vicino, di voler essere quasi uno scudo umano per lui e la sua importantissima lotta non solo di legalità, ma soprattutto di CIVILTA’.
Questo vuol dire essere cittadini italiani, questo è vivere portando il tricolore nel petto, vivere onestamente, o solo semplicemente VIVERE.
Adesso Pino ha bisogno di aiuto. E’ solo, abbandonato da una parte di Stato che da lui ha solo preso, uno Stato che offre mille garanzie ai “Pentiti” e che ahimè si dimentica degli ONESTI cittadini, coloro che non hanno mai ucciso, o estorto, o contravvenuto alla legge.
Pino ha dalla sua la società civile, quella che ha voglia di informarsi e che non vive preoccupandosi solo del suo “orticello”; con Pino ci siamo noi giovani, noi familiari delle vittime di mafia, noi piccoli sognatori che vediamo in lui un esempio da seguire e da difendere contro ogni ingiustizia o intimidazione… Prima che sia troppo tardi.
Tardi com’è stato per Fedele Scarcella, imprenditore calabrese, onesto, coraggioso. Non pagava il pizzo lui, anzi, denunciava a ruota libera i suoi estortori, una, dieci, cento volte. Gli proposero di emigrare perché in Calabria non si sarebbero riuscite a creare le condizioni per proteggerlo, ma rifiutò scegliendo di cambiare solo provincia: da Reggio Calabria a Vibo. Continuò a lavorare cercando di portare dalla sua anche altri imprenditori, di convincerli a denunciare, a non pagare. Lo hanno trovato morto carbonizzato nella sua auto una mattina d’estate. Ai suoi funerali nemmeno una rappresentanza delle Istituzioni.
E allora quali garanzie? he garanzie lo Stato è in condizione di offrire ai suoi cittadini? ome si fa a chiedere collaborazione se poi chi fa il suo dovere è costretto ad un esilio senza garanzie o ad affrontare la morte?
Tempo fa in un intervista fatta da Curzio Maltese ad un negoziante del Corso di Reggio emergeva come fosse normale pagare il pizzo (o la mazzetta per essere più precisi). Tramite quel pedaggio il commerciante aveva assicurata la buona riuscita del suo esercizio e la protezione contro ogni malintenzionato, una specie di assicurazione “furto - incendio”. E il commerciante era contento così, anche perchè sosteneva che lo Stato non sarebbe riuscito a garantirgli di più.
“Ha mai pensato di denunciare?” Chiedeva poi, attonito, il giornalista. “Nemmeno per sogno, non voglio fare la fine di Pino Masciari!”
Ed è proprio questa la mentalità che vorrei si iniziasse a scardinare, noi come società civile e le Istituzioni facendo la loro parte, dimostrando così insieme la nostra forza.
Perché Pino possa finalmente tornare a lavorare in Calabria, nella sua terra e sia finalmente chiaro che la vera bandiera dello Stato sono i cittadini onesti, che denunciano e che lo Stato ha il dovere di proteggere non in “località segrete” ma nel proprio paese.
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Lettera aperta dell'imprenditore Pino Masciari
di Pino Masciari 11 settembre 2007
Sono un imprenditore edile calabrese sottoposto a programma speciale di protezione da parte del Ministero dell’Interno dal 18 ottobre 1997, unitamente a mia moglie e i miei due bambini, perché ho denunciato la criminalità organizzata la “ ’ndrangheta ” e le sue collusioni nella sfera Politica-Istituzionale. Da tali denunce sono scaturiti diversi processi e numerose condanne tra le quali anche contro qualche Magistrato. Tale scelta ha sconvolto l’esistenza di un’intera famiglia, perché siamo dovuti fuggire dalla nostra terra per salvarci la vita. Ciò mi ha portato all’esilio, alla perdita delle mie imprese di costruzioni edili e mia moglie ha dovuto rinunciare alla sua professione di medico odontoiatra.
Ebbene, dopo le intimidazioni e le minacce al Presidente dell’ANCE di Catania, Andrea Vecchio, e al Presidente della Camera di Commercio di Caltanisetta, Marco Venturi, l’Associazione degli Industriali Siciliani ha stabilito una norma che sarà inserita anche da Confindustria a livello nazionale : “ gli imprenditori che non si ribellano al racket delle estorsioni pagando il pizzo e in qualunque forma collaboreranno con la mafia saranno espulsi da Confindustria”.
Solidarietà è stata espressa dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal mondo Politico- Istituzionale.
E’ giusto! Via gli imprenditori che pagano il pizzo, via chi paga le tangenti e via anche i politici che prendono le tangenti, via ogni forma di illegalità ! continua qui
per chi volesse contattare l'imprenditore trovare qui il suo blog
Gentius
Gentius
In primavera
dopo un lungo cammino
sui monti della Laga
finalmente ti ho trovato.
Una goccia di cielo blu
mi sei sembrato
sperduto solo
in un verde prato.
Le tue antiche
nobili origini
l'ultimo re Illirico
nella sua determinazione
in eredità il suo nome
"Gentius" ti ha lasciato.
Franca Bassi
in attesa di un esame
la prima è della nostra cdv si è appena iscritta al blog www.fotografandoquaela.splinder.com che appunto s'intitola
CHI VUOL ESSER LIETO SIA.
la seconda della brava per essere una non professionista che prossimanente invitero nella nostra grande famiglia per parafrasare i Modena City Ramblers www.girovita.splinder.com/
che s'intitola appunto
narrativa mistica nel non risveglio onirico
Forse credi che sia meglio uscire dal tuo non risveglio
in un mondo in cui fra il bene e il male vince sempre il male
tutto ciò che è materiale a volte mi spaventa
vivo nell'oscurità dove la luce è sempre spenta
esci dal tuo corpo viaggia con lo spirito
aldilà del sogno un non risveglio onirico
fra sogno e realtà
12.9.07
Senza titolo 2011
Mi arrivano lettere via email sull'indecenza delle primarie, in particolare qualcuno mi chiede di sottolineare che chi vota non vota Adinolfi, la Bindi o Letta...è un imbroglio, bisogna risalire ai Prncipi elettori per trovare una cosa simile; la composizione delle liste locali che andrete a votare saranno piene di vecchi tromboni della politica, gente che si recicla dalle municipalizzate alle spa, dalle segreterie occluse alle liste bloccate!!
il 14 ottobre quindi vi chiedo di scrivere il mio nome sulla scheda: vota la liberazione, vota la Fatanuda
11.9.07
Gentiana Verna
Senza titolo 2010
Per far luce su questo, a novembre uscirà nelle sale un film italiano, una vera inchiesta-documentario, frutto della collaborazioni di professionisti, giornalisti, esperti, attori e registi di fama internazionale. Si intitolerà
e cercherà di spiegare perchè ciò che ci hanno raccontato non può essere vero. Attenzione, il film non ha la pretesa di dire come sono andate davvero le cose, ma di dimostrare che la versione dei fatti come finora ci è stata raccontata non può essere vera.
Nel frattempo, scaricatevi i film-documentari che già sono stati prodotti in italia e all'estero.
Ricordare non basta, bisogna chiedersi "perchè".
10.9.07
Senza titolo 2009
tutti vogliono farsi un partito di plastica, sono i tempi di Grillo, Corona, Brambilla, Adornato, Veltroni....qualcuno vede documenti interessanti? solo convention e arrivederci sul video per altre "suole".
nuda mi affaccio sulla linea del portico, sento la pioggia sulla pelle.
alle Primarie votami, non vivo di cialtronate.
Beppe Grillo non è qualunquismo....
Ammazzateci Tutti - lunedì 10 settembre 2007
Sii
*****
Nella generosità e nell'aiuto degli altri sii come un fiume.
Nella compassione e nella grazia sii come il sole.
Nel nascondere le mancanze altrui sii come la notte.
Nell'ira e nella furia sii come la morte.
Nella modestia e nell'umiltà sii come la terra.
Nella tolleranza sii come il mare.
Esisti come sei e sii tu!
Riflettori sulla MAFIA
Nelle loro analisi Abbate e Gomez hanno descritto una trama (per altro tratta da documenti delle inchieste dei magistrati, ma correlati da inchieste svolte da bravi giornalisti e soprattutto messi insieme da una filo logico che percorre il libro dall'inizio alla fine) che non risparmia nessuno: e tanto per essere chiari fanno nomi e cognomi di chi ha avuto rapporti di favori e scambio con i boss mafiosi.
E' proprio scrivendo quei nomi e cognomi che Lirio Abbate ha pestato i piedi a chi oggi comanda in Cosa Nostra.Sabato scorso, a Palermo, c'erano tutti alla passeggiata di solidarietà che si è trasformata in una manifestazione: non solo sindaci e giornalisti a “passeggiare”,ma anche quelle persone di Palermo che vogliono vivere senza gioghi di sorta, senza ombre e combattere apertamente la Mafia.
'La libertà d'informare,
senza dovere temere per la propria vita o incolumità,
è un patrimonio prezioso che appartiene a tutti i cittadini.
In Sicilia e nel Mezzogiorno, poi, questa libertà
si lega alla lotta per la liberazione dal giogo mafioso e dell'illegalità in generale.'
Bloggers, uniamoci
affinchè i riflettori restino accesi,
con uguale dignità e serietà
perché non è assolutamente normale morire
mentre si cerca e si racconta la verità
e perché non diamo alcun alibi
né ombre
alla violenza.
Lia Pipitone figlia ribelle di un boss uccisa da Cosa nostra non è per lo stato italiano vittima della mafia.
La storia di Lia Pipitone è davvero tragica e complessa. Lia Pipitone fu uccisa nel 1983, e nonostante le circostanze del suo omicidio, lo S...
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https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
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dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. C...
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Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...