28.4.06

Senza titolo 1264


Leggendo   sulla blog comunity di Pino scaccia  la news  e i commenti   dell'attewntato a Nassyria   mi viene in mente  una canzone  insegnataci dal prof  di francese allle superiori  proprio durante la prima guerra del  golfo ( 1991  )  che  ho deciso di   usare , vista  l'attualità  nonostante  sia stata  scruitta  ben  52  anni fà  come   Colonna  sonora   del  post  d'oggi 


 Le Déserteur  di Boris Vian

Monsieur le Président
Je vous fais une lettre
Que vous lirez peut-être
Si vous avez le temps
Je viens de recevoir
Mes papiers militaires
Pour partir à la guerre
Avant mercredi soir
Monsieur le Président
Je ne veux pas la faire
Je ne suis pas sur terre
Pour tuer des pauvres gens
C'est pas pour vous fâcher
Il faut que je vous dise
Ma décision est prise
Je m'en vais déserter

Depuis que je suis né
J'ai vu mourir mon père
J'ai vu partir mes frères
Et pleurer mes enfants
Ma mère a tant souffert
Elle est dedans sa tombe
Et se moque des bombes
Et se moque des vers
Quand j'étais prisonnier
On m'a volé ma femme
On m'a volé mon âme
Et tout mon cher passé
Demain de bon matin
Je fermerai ma porte
Au nez des années mortes
J'irai sur les chemins

Je mendierai ma vie
Sur les routes de France
De Bretagne en Provence
Et je dirai aux gens:
Refusez d'obéir
Refusez de la faire
N'allez pas à la guerre
Refusez de partir
S'il faut donner son sang
Allez donner le vôtre
Vous êtes bon apôtre
Monsieur le Président
Si vous me poursuivez
Prévenez vos gendarmes
Que je n'aurai pas d'armes
Et qu'ils pourront tirer


qui troverete   la  storia   dele censure  che la canzone ha dovuto subire  e  di tutti gli interpreti  che l'anno ripresa 

Attentato a Nassiriya: senza parole



Bomba nella città irachena, quattro morti, tre sono italiani 


quanta gente deve morire ancora..quanta?


Nel  fiume  d'inchiostro e di retorica  , e di polemiche  che diventano  seghe elucubrazioni mentali  inutili   , come  : <<  ritiro o non ritiro , missione di pace o  guerra , ecc >> lascio la parola ad  Adele  Parrillo ( http://adeleparrillo.splinder.com/ ) l'unica vedova  di stato  che non può commemorare ufficilamente il  suo uomo perchè   convivente    : <<  E' successo ancora. Un'altra Nassirya. Altri morti. Altro dolore. Altre vedove. Altri bambini che cresceranno senza padri. Altre parole di circostanza, parole vuote, senza senso. Bugie. Un'altra eredità del governo Berlusconi... Via dall'Iraq!! Perchè quella non è una missione di pace! E' una missione di pace secondo voi quella dove i militari, prima di partire devono firmare il Codice Militare Penale di Guerra? No! Non lo è. Quindi basta con le menzogne e l'amor di patria.....Che i politici lascino piangere in pace le vedove senza la loro retorica stantìa.>> e con queste parole  dello scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt. : <<  QUANDO LO STATO TI INSEGNA A UCCIDERE SI FA CHIAMARE PATRIA.>> e  con un estratto di un intervista  a  Marco Intravaia, fratello di Domenico, morto il 12 novembre 2003 a Nassiriya intervista a pagina 5   dell'unita  di oggi 28\4\2006 <Quando sento parlare di missione di pace, ancora oggi, in Iraq la rabbia cresce. Ma quale missione di pace? Le torture e le sevizie a cui sono stati sottoposti gli iracheni cosa sono? Come si può parlare della missione americana come di un’operazione di liberazione? Bisogna andare via da lì, gradualmente ma bisogna andare via. A Prodi chiedo di mantenere i suoi impegni, di riportare i nostri militari a casa >>

Per  finire  concludo   segnalandovi  un  buon libro :   venti sigarette  a Nassyria di  Aureliano Amadei  e  francesco trento  una  delle perle  in mezzo alla  merda  di   stucchevole retorica   che  nuovamente  tornerà  a farsi sentire  fra oggi che ritornano le salme  e  i feriti    e chi sà per  quanto  ancora  un libro stupendo e struggente. Consiglio vivamente di leggerlo, soprattutto perchè vi sono celate molte verità nascoste ai benpensanti... Proprio quando si vivono momenti terribili, ci si rende conto dell'importanza delle persone che abbiamo perduto... Un grazie ad Amadei... Perchè troppe persone dimenticano l'atrocità della guerra...







P.s
Lo so che volevo evitare  le segne  mentali ,ma  non posso  farne  a meno dopo che  ho letto questa news  che non riesco a sintettizzare   e che riporto per intero  . dall'unitò online del 28\4\2006  :


A febbraio i servizi segreti italiani avevano segnalato la presenza intorno a Nassiriya di esponenti del disciolto partito Baath e di cellule saudite in grado di predisporre trappole esplosive di nuova tecnologia da interrare e poi far saltare con radiocomandi al passaggio di convogli militari italiani

Sismi: la strage di Nassiriya era prevedibile
I «sensori» della rete del Sismi nel quadrante di Nassirya, si mettono in allarme all'inizio di febbraio. In quei giorni Abu Musab Al-Zarqawi viene segnalato in trasferimento da Nord a Sud del paese. Chi passa l'informazione fornisce dettagli precisi. Il terrorista più ricercato dell'Iraq si sta spostando insieme a una donna e un bambino e a Nassirya i suoi uomini dispongono di un appartamento di copertura ad Hayuroh, una strada della città. Secondo l'informativa, il trasferimento di Al-Zarqawi avverrebbe in contemporanea a quello di esponenti del disciolto partito Baath e di cellule saudite in grado di predisporre trappole esplosive del tipo IED (Improvised Explosive Device) da interrare nelle sedi stradali e poi far saltare con radiocomandi al passaggio di convogli militari italiani e della polizia irachena. L'obiettivo, dicono le informative, è di alzare il livello di scontro in un'area (quella meridionale) ancora trascurata dalla strategia dei gruppi terroristici e della guerriglia. A marzo l'allarme per le infiltrazioni verso Sud è altissimo. Gruppi di miliziani fondamentalisti non controllati dall'imam sciita Moqtada al-Sadr e terroristi stranieri sono in arrivo da Ramadi e Falluja. Verso la fine di marzo, l'intelligence militare segnala nella zona di Ash-Shatrah, vicino Nassirya, la presenza di guerriglieri iracheni dell'ex Baath specializzati in esplosivi del tipo IED. E nella prima metà di questo mese la rete del Sismi consente l'individuazione di un terrorista (S.D. le iniziali del nome), sorpreso in una abitazione nei pressi di una scuola elementare, mentre sta monitorando il passaggio di un nostro convoglio militare in movimento tra Ash-Shatrah e Nassirya.

di Andrea Purgatori

 Esplosivo «Made in Iran» logistica irachena, regia di Al-Zarqawi. Nelle informative che negli ultimi tre mesi l'intelligence militare italiana aveva passato ai comandi militari sul campo c'erano, purtroppo, tutti gli elementi necessari ad immaginare che sarebbe finita così. Lo spostamento verso il Sud del Paese del luogotenente di Osama Bin Laden. La presenza intorno a Nassiriya di esponenti del disciolto partito Baath, fuggiti in Siria e rientrati in Iraq con passaporti falsi. Lo stoccaggio di esplosivi di nuova generazione in arrivo dalla Repubblica islamica. Erano state individuate anche due basi d'appoggio in città e un terrorista, bloccato mentre stava monitorando il passaggio di un nostro convoglio militare. L'attentato era in gestazione da tempo. E quella del 22 aprile scorso probabilmente non era stata una prova generale o un avvertimento, ma uno sbaglio provocato da un errato posizionamento della carica. Un episodio forse sottovalutato, visto che l'esplosione di ieri è avvenuta nello stesso punto e alla stessa ora.

Infine, a metà aprile, la notizia più preoccupante. Dall'Iran sono arrivati a Nassirya nuovi ordigni IED, tecnologicamente più sofisticati e capaci di un'onda d'urto frontale devastante. Si chiamano EFP (Explosively Formed Projectiles) e consistono di una carica cava che espelle un dardo di metallo incandescente in grado di perforare la corazza di un mezzo blindato provocando un incendio all'interno. Secondo l'informativa, questi ordigni di fabbricazione iraniana sarebbero stati nascosti dentro fusti di olio esausto in alcune officine di Nassirya dove dei terroristi artificieri giunti appositamente in zona provvederebbero all'assemblaggio con gli inneschi radiocomandati.


È il prologo dell'attentato di giovedì scorso. Preceduto dall'attacco fallito del 22 aprile. Stesso posto, stessa ora. Una carica interrata EFP fatta saltare a 10 metri di stanza dal mezzo blindato italiano e il dardo incandescente che colpisce e perfora il lato sinistro esplodendo internamente in una vampata di fuoco. Nel pomeriggio, quando arriva la doppia rivendicazione delle Brigate Imam Hussein (ex baathisti) e dell'Esercito islamico in Iraq (Al-Zarqawi) con solito blabla roboante lo scenario è già tutto così tragicamente chiaro che persino il Pm Franco Ionta, capo del Pool antiterrorismo della Procura di Roma, non può fare altro che dichiarare: «Nei giorni scorsi ci sono state delle prove tecnico-operative che non hanno raggiunto l'obiettivo, mentre quello di oggi (ieri, n.d.r.), purtroppo ha avuto un tragico evento per cui credo che ci fosse una preparazione specifica. Dunque un episodio non imprevedibile». Toccherà adesso a lui scoprire se qualcosa non ha funzionato nel sistema di prevenzione messo in atto dalle nostre forze militari sul campo.



.

Senza titolo 1263

«Quando sento parlare di missione di pace, ancora oggi, in Iraq la rabbia cresce. Ma quale missione di pace? Le torture e le sevizie a cui sono stati sottoposti gli iracheni cosa sono? Come si può parlare della missione americana come di un’operazione di liberazione? Bisogna andare via da lì, gradualmente ma bisogna andare via. A Prodi chiedo di mantenere i suoi impegni, di riportare i nostri militari a casa».

Marco Intravaia, fratello di Domenico, morto il 12 novembre 2003 a Nassiriya 

27.4.06

Senza titolo 1262

la  giustizia  è morta  . Speriamo che  chi gli abbia gli occhi chiusi o   coperti da prosciutto gli apra  .

Processo Sme. Nessun appello per Berlusconi, respinte le richieste di accusa e difesa. Ma Cir potra' chiedere i danni


Silvio Berlusconi depone al processo


Milano, 27 aprile 2006


 Non ci sara' il processo di appello per Silvio Berlusconi. La Corte d'appello di Milano ha infatti respinto tutte le eccezioni, compresa quella sulla legittimita' costituzionale della legge sull'inappellabilità, proposte da accusa e difesa. Pertanto per Silvio Berlusconi, accusato di corruzione nel procedimento stralcio Sme-Ariosto, ma gia' giudicato in primo grado con un verdetto di prescrizione e assoluzione, non ci sara' il processo di secondo grado. Non si esclude un possibile ricorso in Cassazione da parte dell'accusa.
<>I giudici della seconda sezione della corte d'appello di Milano, in particolare, hanno rigettato l'eccezione di costituzionalità in merito alla legge Pecorella sull'inappellabilità delle sentenze di assoluzione e proscioglimento, sollevata dalla procura generale del capoluogo lombardo. < >
"Rientra nelle scelte discrezionali (purché non arbitrarie) del legislatore la limitazione del potere di proposizione dell'appello", sostengono i giudici nelle motivazioni della decisione, tanto è vero che "il doppio grado di giurisdizione di merito non gode di copertura costituzionale e neppure trova fondamento nella convenzione europea per la salvaguadia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali".
I magistrati d'appello hanno rigettato anche le richieste della difesa di Berlusconi, che chiedeva di considerare inammissibile il ricorso della Procura generale. Cio' significa che, salvo accoglimenti di eventuali ricorsi, viene confermato il verdetto per cui Silvio Berlusconi venne assolto dall'accusa di aver "aggiustato" la sentenza civile Sme e prosciolto, con la formula della prescrizione, dall'accusa di aver "comprato" il capo dei gip romani Renato Squillante.
Via libera, invece, a un procedimento di carattere civile cosi' come chiesto dalla Cir. Nel provvedimento depositato oggi, la Corte d'appello di Milano, dopo avere 'bocciato' l'appello e le questioni costituzionali avanzate dal procuratore generale, ha dichiarato ammissibile 'solo' l'appello proposto dalla parte civile Cir che il 3 giugno del 2005 si era 'opposto' al verdetto di primo grado chiedendo "l'accoglimento delle sue pretese civili collegate alle vicenda giudiziaria riguardante la compravendita delle azioni della Sme".


Senza titolo 1261

SAPPIATE...


 


Un giorno la Madonna disse a Jelena:" Non cercate cose curiose; nel Vangelo avete tutto;


leggetelo e credete! Vi troverete la risposta a tutti i quesiti.


Abbracciate tutte le parole che vi ha detto il mio Figlio, e capirete tutto.".


 

26.4.06

Senza titolo 1260

IL SILENZIO




Il silenzio diventa forza 


per portare la prova.


Il lamentarsi, il discutere,


il parlare delle difficoltà


fa invece diminuire le forze.


Di fronte alle prove personali,


prima di ribellarsi,


prima di ragionare sulla situazione,


bisogna mettersi in silenzio, 


attendere umilmente


che Dio ci manifesti il suo disegno,


credendo di essere sempre e ancor più


nelle sue mani.


 

25.4.06

Senza titolo 1259

no al nucleare  sia per uso civile ( almeno  fino a quando non ci saranno studi  sicuri al 100  %   che ne consentano  l'uso senza pericoli  )  sia per uso  bellico 
   cernobil 26\4\1986  26\4\1006 docet 





una delle tantissime  e cruenti  foto  su tale disastro  tratte  da   questo sito  in radom    http://snipurl.com/pnea

Senza titolo 1258

















per chi per  chi vfosse della zona o chi per turismo o  quant'altro fosse in zona   segnalo questa iniziativa 

V FESTIVAL "IN#C" BORORE TIM BERNE-LUIGI LAI

 



 



V festival”IN#C”    borore 30aprile-01maggio2006



 



L’associazione culturale “in#c” e’ attiva dal 2000 con l’obbiettivo di aprire nuovi varchi ad ambiti spesso nascosti nel panorama delle musiche contemporanee , ma che reputa forme di esressione piu’ vitali e creative.
“dalla tradizione bisogna partire,scoprendola meticolosamente,per rinnovarla e superarla.per creare nuova tradizione,ovvero per vivere il futuro.la musica è’ terreno fertile per questa creazione di futuro,per questo incontro tra la tradizione e il nuovo”.
“IN#C” rinasce per il quinto anno,dopo aver ospitato nelle passate edizioni musicisti di ambiti  eterogenei come il duo di launeddas zucca-orru’ ,il duo palmas-murgia, il chitarrista paolo angeli, i romani zu,i giapponesi ruins ed  acid mothers temple e il leggendario henry grimes col suo quartetto(h.drake,j.moondoc,k.jamal).
per l’anno 2006 ci proponiamo di realizzare un minifestival di due serate. la prima il 30 aprile 2006 con il maestro delle launeddas luigi lai.la seconda serata il 1 maggio con la musica  impro-jazz del trio newyorkese tim berne big satan(tim berne sax,marc ducret chitarra,tom rainey batteria);sono previste inoltre proiezioni di cortometraggi e video-arte di giovani autori emergenti(30aprile ore 21:00).




Ingresso gratuito.



 




30 APRILE h 21:30 BORORE museo del pane(v.le baccarini) concerto didattico con LUIGI LAI
Musicista dalle qualità sconfinate, vera e propria memoria vivente di un  patrimonio e di una tradizione che  trova sempre più vasti consensi ,Luigi Lai è infatti ,senza dubbio,il suonatore più conosciuto e apprezzato  anche a livello internazionale .
Allievo di Antonio Lara  e di Efisio Melis ,in giovane età dovette emigrare in Svizzera dove rimase quindici anni  senza mai abbandonare lo strumento.
Rientrato in Sardegna ha intrapreso la carriera di suonatore professionista ,svolgendo una intensissima  attività concertistica  caratterizzata da varie partecipazioni e collaborazioni innovative con altre realtà musicali (celebre quella col cantautore italiano Angelo Branduardi).Lo stile prevalente è quello del Sarrabus,con molti accenti virtuosistici personali che caratterizzano le sue esecuzioni .Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche
01 MAGGIO h 21:00 BORORE sala comunale loc.SanLussorio
TIM BERNE BIG SATAN avant-free-jazz-new york
Big Satan Trio  è sicuramente uno dei progetti più interessanti ed apprezzati ,per originalità e virtuosismo,della scena impro-jazz internazionale,guidato dal sassofonista newyorkese Tim Berne e completato da collaboratori di lunga data  come il batterista  Tom Rainey  e il chitarrista Marc Ducret.Il trio è un’esplosione di suoni,di atmosfere che conducono lo spettatore in un universo assolutamente nuovo e coinvolgente.
Inutile ribadire come ogni piega della musica di Berne sia immersa nella storia del Jazz: l’acida allusività di Julius Hemphill, i labirinti di Steve Lacy, l’acuminato candore di Jimmy Lyons e, perché no, il tematismo tentacolare di Anthony Braxton. Il tutto poggiante su strutture aperte a lunghi sviluppi, in cui ai tre protagonisti è richiesta la massima coerenza nell’offrire contemporaneamente contributo solistico e paritario dialogare.Nel suo distendersi attraverso lunghe sequenze, la musica del trio è pervasa da una continua tensione, trovando segnatamente nelle fasi di elaborazione dell’articolato materiale tematico la sua forza maggiore: quella di avviluppare l’ascoltatore in un arduo, ma alla fine, avvincente percorso dove ogni particolare, anche quello apparentemente estemporaneo, ci parla del tutto.
TIM BERNE,musicista tra i più influenti nel panorama del jazz contemporaneo,
 E’ più un pittore di atmosfere ancorché un vero e proprio compositore, approdato al sax  ancora diciannovenne e cresciuto sotto l’egida  di un maestro del jazz  come Julius Hemphill con il quale instaura una profonda e sincera amicizia.
 Da buon outsider, anche in molti dei suoi dischi (The Five Year Plan del 1975, 7X del 1980, Spectres del 1981, fino agli ultimissimi Open Coma, Science Friction e Big Satan) Berne più che fare riferimento agli standard, preferisce proporre musica propria, magari con delle personalissime formazioni – il quartetto Bloodcount, con Jim Black, Michael Formanek e Chris Speed, o il trio Paraphrase, con Drew Gress e Tom Rainey – nonché con etichette proprie (dall’iniziale Empire all’attuale Screwgun). Esponente della schiera degli improvvisatori più genuini e sinceri, Berne si affianca a musicisti che condividono con lui siffatta filosofia, uno stile di musica più che una scuola musicale. Fra le sue collaborazioni, Roscoe Mitchell, John Zorn,Steve Coleman, Wadada Leo Smith, ,Joey Baron, Mark Dresser Pa Chris Speed ul Motian e Bill Frisell, ma anche Ray Anderson, Craig Taborn, Bobby Previte, Alex Cline,
 Michael Fomanek, Herb Robertson Gerry Hemingway, e molti altri.
MARK DUCRET è senza dubbio uno dei chitarristi più vitali ed originali della scena jazz contemporanea. Da sempre interessato ad una varietà sterminata di stili e strumenti (come ad esempio la chitarra baritono ,quella acustica  o elettrica a12 corde,l’oud etc..) è stato membro nel 1986 della 1° orchestra nazionale di jazz in Francia ,oltre ad aver guidato per diversi anni il suo trio,con il quale ha suonato in numerosi concerti e festivals in Francia ,Italia ,Svezia ,India e Giappone.Numerose le sue collaborazioni con artisti  di livello internazionale come David Friedmann ,Miroslav Vitous ,Django Bates , Joey Baron ,Enrico Rava  .Tra i numerosi progetti è doveroso ricordare il suo tentetto “ Seven Songs”con il quale opera una rivisitazione molto originale  della musica degli anni ’60, o come il  quartetto  Latin for Travelers nel quale si serve della partecipazione del percussionista Bobby Previte.Dal 1991 la sua collaborazione con Tim Berne ,gli ha  permesso di diventare uno dei pochi musicisti che suona regolarmente oltreoceano
TOM RAINEY Batterista di indiscusso livello ,fin dal 1979 (anno in cui si è trasferito da Los Angeles a New York) ha suonato in vari festival in Europa come in NordAmerica,collaborando con un ampia lista di artisti del calibro di John Abercrombie,Ray Anderson, Matthias  Schubert ,Tom Varner  etc…
Raney inoltre è stato insignito del premio “National Endowment for Arts”,per aver composto e realizzato  un concerto per percussioni e batteria ,con la partecipazione di Dave Samuel e Arto Tuncboyaci.
Instancabile macinatore/sovvertitore di ritmi abilissimo nel passare da ruvidezze rock a morbidezze timbriche degne di un Paul Motian,attualmente è impegnato in diversi progetti come ad esempio quello con Fred Hersh  Trio,il Paraphrase di Tim Berne e numerosi altri.

 






per Info e avere notizie su dove mangiare e dove dormire:
satobo@tiscali.it
3332584550
 antonov1999@libero.it 3334301396




Senza titolo 1257

Ai compagni d’Italia

Milano vi manda il suo cuore / il vento delle pianure / le sue nevi / bianche di tanti morti, di tante case / il lungo inverno in cui attese / l’ora e l’urlo della riscossa / Vi manda la sua bandiera rossa / il cielo d’aprile / le fabbriche difese ad una ad una / la gioia che l’invase / d’esser viva e libera nel mondo./ Milano vi manda il suo cuore / compagni./ E batte sull’Europa, questo cuore / batte sull’Italia / sveglia i morti / sveglia i vivi nel cielo d’Aprile
Alfonso Gatto, «Rinascita» 1945

Senza titolo 1256


                                       TEMPO..


 


Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettari e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la
vita


24.4.06

Donne nella Resistenza

Partigiane: 35.000  - Patriote: 20.000 - Gruppi di difesa: 70.000 iscritte - Arrestate, torturate: 4.653 - Deportate: 2.750 - Commissarie di guerra: 512 - Medaglie d'oro: 16 - Medaglie d'argento: 17- Fucilate o cadute in combattimento: 2.900



 Donne che sono state attivamente al centro degli eventi e che

la Storia , quella con la esse maiuscola, ha deciso di ignorare per troppo tempo.
Eppure, se si pensa che il numero complessivo dei partigiani è valutato in circa 200.000 persone, si può vedere che le donne rappresentarono circa il 20% del movimento per la resistenza.




La politica, la guerra e le armi…cose da uomini! Così, all’indomani della Liberazione, a sfilare per le strade delle città italiane furono solo gli uomini. Le donne si limitarono a sventolare i fazzoletti tricolori e a ballare sulle note dei nuovi motivetti che arrivavano dall’America. Come se il sacrificio delle partigiane che si erano prodigate per combattere contro il fascismo e il nazismo  fosse stato cancellato con un energico colpo di spugna dalla memoria pubblica e istituzionale  repubblicana. La storiografia della Resistenza fu imperniata, fino alla metà degli anni ‘70, ad esaltare le imprese eroiche e gli aspetti militari della lotta partigiana, negando visibilità all’universo femminile, ugualmente coinvolto nella resistenza. A loro fu concesso uno spazio esiguo, subalterno e secondario, come se il fatto di non aver impugnato le armi avesse in qualche modo attenuato l’importanza del ruolo svolto. [continua a leggere]


Senza titolo 1255

finalmente  era ora   Ciampi si è deciso a  a rimediare alla figura  di merda ...  ehm... barbina fatta   nel dare la medaglia d'oro ad un  mercenario ( ovviamente  nel  rispetto dela persona  )  Quattrocchi  , dando la medaglia  d'oro  alla famiglia di Bartali  . Essa  è anche  un ottimo modo di celebrare in maniera  non retorica  la resistenza    perchè  :  [....] Importante inoltre la sua attività in favore dei rifugiati ebrei, svolta dal settembre 1943 a giugno 1944, quando compì numerosi viaggi in bicicletta verso Assisi per trasportare documenti e foto tessere nascosti nei tubi del telaio della bicicletta, affinché una stamperia segreta potesse falsificare i documenti necessari alla fuga di ebrei rifugiati. Ricercato dalla polizia fascista, sfollò a Città di Castello, dove rimase nascosto da parenti ed amici cinque mesi.[...] ( continua  su wikpedia ) . Una delle l pochissime cose  su cui andavo d'accordo con mio nonno paterno  burocrate fascista e è fascista della  prim'ora   . Il quale  e rimasto  ( come Bartali  d'altronde  ) coerente   nel passaggio dal fascismo  alla repubblica  preferendo  essere epurato ( anche se per poco perchè poi intervenne l'ammistia di Togliatti )    da colleghi di  grado inferiore  a lui  e  perdere perchè s'era rifiutato  di abiurare   e riciclarsi nella Dc  il suo ru9olo  ed essere relegato  ad un grado inferiore  .


 APPUNTi DI VIAGGIO
Su bartali 


sul ciclismo 


  • Il Ciclismo nella rete
    I link ai migliori siti dedicati alla storia di questo sport, gli eventi, i campioni, i ricordi.





Senza titolo 1254

La vita è un viaggio


A rendere più sicuro il viaggio occorre provvedere l’equipaggiamento necessario alle mani e ai piedi. Bisogna coprirci i piedi, perché le spine di questa vita, che sono i peccati, non ci danneggino.

Ci occorrono perciò calzature robuste (che fuor di metafora sono le austerità e le mortificazioni), capaci di spezzare la punta delle spine, di impedire cioè che il peccato penetri nell’anima fin dagli inizi, quando cioè si presenta in forma attraente ed entra in noi furtivamente.

Una tunica lunga fino ai piedi e chiusa tutt’intorno non pare molto adatta per un viaggio, che Dio vuole condotto speditamente.

Essa dovrebbe essere interpretata come il simbolo delle piacevoli comodità della vita che la retta ragione, al pari di una fascia attorno ai fianchi, deve cercare di ridurre al minimo indispensabile.

Questa fascia è la saggezza. Il bastone, destinato a tener distanti i cani, rappresenta invece le parole della speranza cui ci appoggiamo nelle stanchezze dell’anima e con ie quali ci difendiamo dai rabbiosi assalti dei nemici.

23.4.06

Senza titolo 1253

Convocazione nazionale gruppi RnS



 

E' iniziata oggi la Convocazione Nazionale dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Si può seguire l'evento anche via Internet, man mano che si svolge e che il serivizio viene aggiornato.

 

 

Per la diretta cliccare qui:


 


 


Vieni, Santo Spirito,

riempi i cuori dei tuoi fedeli

e accendi in essi

il fuoco del tuo amore !


FLOWERS 2


22.4.06

Ultime ore

Cosa succede nelle alte sfere? Vediamo un po’…Berlusconi si ostina a non riconoscere la vittoria del centrosinistra. I toni accesi li lascia ai vari Tremonti, Tremaglia e Caldaroli che non perdono occasione per dare fiato alle trombe. Non saper perdere è una prerogativa dei deboli o dei prepotenti, di chi la dignità di persona e di politico la subordina agli interessi personali. Lo sottolinea anche il Financial Times che apostrofa l’ex-premier con l’appellativo di “cattivo perdente che tiene il broncio”. Il quotidiano inglese sostiene che la strategia sia finalizzata a “destabilizzare fin dall’inizio la coalizione di Prodi e ridurne così la durata di governo”. Gioco troppo palese, quasi scontato![continua a leggere]

Senza titolo 1252

«Berlusconi è un cattivo perdente che tiene il broncio e che per il bene dell’Italia dovrebbe ammettere la sconfitta elettorale. Sta alimentando le preoccupazioni internazionali sulla stabilità politica dell’Italia, pone gli interessi personali davanti a quelli del suo Paese».
Financial Times, 21 aprile

21.4.06

Senza titolo 1251

dedico questo post  a chi dice   che i vecchi sono tutti rincoglioniti 


Usa: alla sbarra "le nonne pacifiste"



Sono 18 le militanti del gruppo "Granny Peace Brigade", la brigata delle nonne della pace, che negli Stati Uniti, a New York, sono sotto processo per aver tenuto una "condotta disordinata" durante una manifestazione contro la guerra in Iraq. Hanno tutte tra gli 80 e i 90 anni e rischiano due settimane di carcere. Ad ottobre organizzarono un sit-in di fronte ad un centro di reclutamento militare bloccando il traffico. (Agr)


20.4.06

Senza titolo 1250

RICOMINCIA.....



 


Se sei stanco e la strada ti sembra lunga,
se ti accorgi che hai sbagliato strada,
...Non lasciarti portare dai giorni e dai tempi, Ricomincia.


Se la vita ti sembra troppo assurda,
Se sei deluso da troppe cose e da troppe persone
...Non cercare di capire il perché, Ricomincia.


Se hai provato ad amare ed essere utile,
Se hai conosciuto la povertà dei tuoi limiti,
...Non lasciar là un impegno assolto a metà, Ricomincia.


Se gli altri ti guardano con rimprovero,
Se sono delusi di te, irritati,
...Non ribellarti, non domandar loro nulla, Ricomincia.


Perché l'albero germoglia di nuovo dimenticando l'inverno,
Il ramo fiorisce senza domandare perché,
E l'uccello fa il suo nido senza pensare all'autunno,
Perché la vita è speranza e sempre ricomincia...

19.4.06

Senza titolo 1249

ASPETTANDO

LA LIBERAZIONE

 



 


@

 



 


CAMMARONE

 



 



 



 



 



 


Aspettando la liberazione quest’anno raddoppia!

 



 



 



 


Lunedì 24 aprile 2006, live set con:

 



 



 



 


SUPER REVERB (rock’n’roll)

 



 


KYUURI (female rock from Emilia)

 



 


ROIPNOL WITCH (female rock from Emilia)

 



 


CHILD FROM HELL (stoner punk)

 



 


HOPESEND (metal)

 



 


ASHRAM (metal)

 



 



 



 



 



 


Sabato 29 aprile 2006, dj set con:

 



 



 



 


CESKO + CORDELLA from APRES

LA CLASSE

 



 


SKAKKOMATTO from SKA IN TOWN

 



 


MR MOON from CUCUWAWA

 



 



 



 


Entrambi gli appuntamenti si terranno, a partire dalle h 17, e per 10 ore di fila !, presso il CAMMARONE, incantevole area ricavata attorno ad un caseddhu, sulla provinciale Taviano-Torre Suda, naturalmente ad ingresso libero!

 



 



 



 


Vuoi arrivare al CAMMARONE? Segui fiaccole e frecce!

 


18.4.06

Rew

...ho schiacciato il tasto REW...


e in questo viaggio indietro nel tempo
però
c'è questo presente che si mescola
e fa riflettere
questo specchio dell'anima
al quale non mi sottraggo
e che certamente

è punto di partenza e punto d'arrivo


è punto di non ritorno

Senza titolo 1248


Petizione rivolta al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

INCARICO AL PIU' PRESTO A ROMANO PRODI




E' stata lanciata in rete una raccolta di firme di singoli cittadini e di associazioni di base a sostegno di una Petizione nazionale (vedi allegato) rivolta al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, affinché - nel pieno rispetto del dettato costituzionale - dia al più presto l'incarico di formare il governo a Romano Prodi.
Se condividi l'iniziativa ti chiediamo tre cose:

a) invia la tua adesione con nome, cognome e città a:

incaricoaprodi@libero.it

b) promuovi il passaparola telematico

c) promuovi anche l'adesione di associazioni, comitati, organizzazioni di base ecc ecc


Segui e sostieni la petizione sui siti www.welfareitalia.it , www.welfarelombardia.it e www.welfarecremona.it

Grazie per l'attenzione.


*****

PETIZIONE DI CITTADINI ED ASSOCIAZIONI
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI


Carlo Azeglio Ciampi
Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale
Roma
 

Signor Presidente,
 
corrisponde ai più alti interessi della nostra democrazia l’esigenza da Lei espressa di voler concludere nel pieno rispetto della prassi istituzionale un settennato condotto con grandissimo equilibrio ed altissimo senso dello Stato. Per questi sette anni gli italiani devono ringraziare la Sua grande statura morale, politica e istituzionale.
 
In forza di questa nostra convinzione sentiamo l’urgenza di rappresentarLe una stringente necessità, che noi viviamo sia come cittadini sia in quanto associazioni, ma che siamo sicuri incontri anche gli interessi fondamentali del nostro amato Paese.
 
L'Italia é una grande nazione democratica ed é in grado di affrontare tutte le prove che le si parano davanti. La complessiva situazione economica, sociale, morale e politica - interna ed internazionale - esige però che il nostro Paese entri al più presto nel pieno della propria funzionalità istituzionale.
 
In assoluto adempimento del dettato costituzionale, verificati i tempi tecnici, una volta eletti i Presidenti dei due rami del Parlamento e i Presidenti dei Gruppi parlamentari, le nuove Camere saranno nel pieno delle proprie funzioni. A quel punto non ci sarà alcun impedimento istituzionale a che Lei possa iniziare le consultazioni e conferire l’incarico per la formazione del nuovo governo.

Per questo, con la presente petizione, chiediamo rispettosamente a Lei di voler affidare al più presto l'incarico per la formazione del Governo all'on. Romano Prodi, leader della coalizione che ha legittimamente vinto le recenti elezioni politiche

17.4.06

Senza titolo 1247

LeLo so che  Onofri  è  un  tipo ambiguo infatti è indagato per  pedofilia   ,  o  sembra  dentro fino al collo   nel riciclaggio ambiente  in  cui  è maturato  il sequestro  - omicidio  , di suo   figlio  , ma   in questo caso ha  perfettamente  ragione 

 immagini del piccolo ucciso regalate al funerale oggetto di compravendite La famiglia insorge: "Rispettare il dolore, stop ai traffici"


Foto e pellegrinaggi, no degli Onofri
"Basta all'horror show su Tommaso"






PARMA - "Ci repelle l'idea di un 'horror show'". I genitori di Tommaso, Paolo Onofri e Paola Pellinghelli, intervistati da Sky Tg24, hanno criticato aspramente quanto sta accadendo nei luoghi che hanno segnato il triste percorso della scomparsa del loro bimbo. Le fotografie del piccolo distribuite durante il funerale e fatte stampare dalla famiglia pare che siano attualmente oggetto di compravendita tra collezionisti del macabro. Mentre diversi "turisti dell'orrore", come sono stati ribattezzati, si recano in lugubri pellegrinaggi davanti alla cascina di Casalbaroncolo, dove è avvenuto il sequestro, o sulla sponda del fiume Enza, dove è stato ritrovato il corpo del bambino, per scattare foto da inviare agli amici.
"Ci è giunta voce da più parti - ha spiegato nell'intervista Paolo Onofri - di un uso dell'immagine di nostro figlio a scopo commerciale. Le immagini che abbiamo fate stampare sono state regalate, che questo diventi un business, sia per rispetto al nostro dolore che per rispetto a nostro figlio, non lo vogliamo accettare. Qualora venissimo a sapere che qualcuno ha lucrato sull'immagine di Tommaso, avvertiremo immediatamente la Guardia di finanza". Dopo le iniziali 50.000 copie, gli Onofri hanno fatto stampare altre 60.000 foto di Tommaso distribuendole a chi porta un fiore alla cascina di Casalbaroncolo.
Saputo dei pellegrinaggi nei pressi della cascina, Paolo Onofri ha commentato gelido: "Facevano la foto del luogo dove è stato trovato Tommaso per mandare gli auguri di Pasqua". "Io mi auguro che sia una bufala - ha aggiunto la moglie Paola Pellinghelli - ma se fosse vero, invito queste persone a usare il buon senso, se ce l'hanno". La coppia ha anche ringraziato per gli attestati di solidarietà ricevuti dal Papa e dal presidente della Repubblica, inviando un messaggio al presidente Ciampi per bocca della signora Pellinghelli: "Una cosa al Presidente della Repubblica vorrei dirgliela: bisogne cambiare le leggi. Se ci fosse stata una legge più rigida, probabilmente Tommaso sarebbe ancora con noi".

Senza titolo 1246

«Non è stata la chiara vittoria promessa dai sondaggi e dagli exit poll, ma certamente rappresenta il trionfo di un uomo il cui modo di essere mite e i cui argomenti ragionati sono stati messi in ombra in campagna elettorale dal chiassoso e volgare comportamento del suo clownesco oppositore. Alla fine il professore è riuscito a battere il clown»

The Guardian, 12 aprile

16.4.06

Senza titolo 1245


come ho già spiegato nel mio blog(visitami!) ho pensato di organizzare per l'imminente festa dell'arte uno stand basato sul tema di woodstock: Pace & Musica...che ne pensate? Avete qualche suggerimento al riguardo?please comment!


PS Buona Pasqua a tutti!

Senza titolo 1244

















Una copertina di un recente albo di Spiderman. � Marvel.

Non chiamateli soltanto fumetti

I fumetti hanno da sempre una doppia vita: cultori e gli appassionati li considerano alla stessa stregua di opere letterarie; per i lettori occasionali e per certi tipi di pubblici, invece, sono e rimangono soltanto dei divertenti quanto innocui passatempi poco impegnativi.
Una recente ricerca, per�, sembra avvalorare una nuova tesi: i fumetti sarebbero un'ottima risorsa per capire e interpretare la realt� e - oltretutto - non sarebbero cos� innocui come li si dipinge.
I fumetti, e in particolare quelli che narrano le gesta dei supereroi, sarebbero uno specchio della societ� in cui sono stati creati. E sarebbero stati usati anche come mezzo di propaganda e di sottile manipolazione dell'opinione pubblica.
L'affascinante ipotesi � stata avanzata in uno studio pubblicato nell'ultimo numero di Political Psychology, pubblicazione della International Society Political Psychology, un'associazione statunitense che analizza le interrelazioni tra i processi politici e quelli psicologici.
Specchio delle mie trame. La ricerca ha evidenziato l'esistenza di analogie tra certe tematiche presenti nei fumetti e le problematiche presenti nella realt�. � risultato oltremodo chiaro che in situazioni di crisi economica, instabilit� politica e periodi bellici i supereroi abbiano molto di pi� da fare, e le paure e il sentimento di minaccia provocato dalla instabilit� sociale sono riflessi totalmente nelle vicende raccontate dalle strisce.
I comics, quindi, si animano di episodi di violenza piuttosto crudi a cui i supereroi devono porre rimedio.
Che storia! I fumetti raggiungono la loro maturazione e identit� come mezzo espressivo attorno al 1917. A partire da questi anni, soprattutto negli Stati Uniti, il genere vive un periodo d'oro. Nascono personaggi storici come Braccio di Ferro, Felix the Cat, Topolino (e a seguire tutta la banda disneyana), Betty Boop e Buck Rogers. A questa schiera di fumetti �familiari�, si contrappone il filone dei supereroi, che nascono tra gli anni trenta e quaranta.
Personaggi quali Flash Gordon, l'Uomo Mascherato, Superman,�Mandrake e Prince Valiant vengono alla luce proprio a cavallo tra i due conflitti mondiali.
Con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, i fumetti diventano anche strumento di propaganda, dando modo ai loro autori di prendere posizione. Si sviluppa un genere definibile "ultrapatriottico" (Captain Marvel) che simboleggia la cosiddetta "Justice Society of America�.


 tratta  da www.focus.it

Senza titolo 1243

Senza titolo 1242

15.4.06

Giuda Iscariota

Se ne parla molto in questi giorni. Se ne parla così tanto che Benedetto XVI ha  sentito l'urgenza di smentire la notizia durante l'omelia del giovedì santo. Si tratta del Vangelo di Giuda, un testo gnostico che dovrebbe risalire al II secolo d. C. Il prezioso documento, vergato su un papiro in lingua copta, è stato trovato tra le sabbie del deserto egiziano negli anni '70. Dopo lunghe traversie, è stato finalmente tradotto svelando i segreti in esso contenuto. [continua a leggere]

Senza titolo 1241

Cos'è Giro Rapido

Io ho trovato queste informazioni sul sito internet di Porsche....magari a qualcuno puo' interessare...

Giro Rapido e' una manifestazione riservata a coloro che vorranno scrivere un racconto sul tema del viaggio.Giro Rapido non è un concorso, ma una selezione a carattere nazionale, con sei prove eliminatorie in altrettante città e una finale che si terrà nella Comunità di San Patrignano. Il racconto che sarà giudicato il migliore in assoluto sarà pubblicato sul mensile Gente Viaggi, mentre l’autore sarà gratificato con un viaggio offerto da Porsche Italia. I 20 racconti più meritevoli saranno pubblicati in un libro dal titolo Giro Rapido e potranno essere presentati nell’ambito della rassegna Cinque sensi d’autore in varie città italiane.

Riviera del Brenta, motonave Burchiello – 25 maggio; Desenzano del Garda, Le Terrazze – 31 maggio;  Roma, battello Agrippina (Isola Tiberina) – 9 giugno; Napoli, Caffè Gambrinus – 12 giugno; Genova, Jolly Hotel Marina al porto vecchio – 20 giugno;  Milano, Scimmie (chiatta sul Naviglio) – 23 giugno; Ospitaletto di Coriano, Comunità di San Patrignano – 29-30 giugno


Per richiedere la scheda di adesione contattare la segreteria organizzativa: attivita.culturali@porsche.it, fax 0498706831.

Senza titolo 1240

alla  faccia di chi dice  che  il maschilismo  è morto e che  si è raggiunta la parità  fra i sessi 

 fonte  google news del 15\4\2006














Incastra l'assassino e viene ripudiata
 
Fa arrestare l'assassino della studentessa di Partinico dal quale era stata aggredita anche lei. Il fratello la ripudia, il datore di lavoro la licenzia


Palermo, 15 aprile 2006 - Ha consentito di fare arrestare l'assassino della studentessa ventiduenne di Partinico (Palermo), Roberta Riina, uccisa lo scorso 18 ottobre, dopo essere stata lei stessa, il 30 marzo, aggredita dal pericoloso balordo, Emilio Zanini di 42 anni.
Per 'premiarla' del suo coraggio, il fratello, dopo averla spinta a ritrattare, le ha incredibilmente voltato le spalle ripudiandola, e il proprietario del bar in cui lavorava l'ha licenziata. Il giorno dopo la svolta nelle indagini, parla la donna di 38 anni, rivendica il diritto di puntare il dito contro il suo aggressore e ad avere una vita normale. «Ho fatto la cosa giusta. Ora vorrei che anche gli altri la facessero. Voglio continuare a lavorare, facendo le mie piccole cose. Nulla di più».
L'esame del Dna eseguito dai carabinieri del Ris di Messina, ha consentito di risolvere il giallo dell'uccisione di Roberta Riina. Dagli accertamenti erano emersi elementi a carico dell'uomo arrestato pochi giorni fa con l'accusa di violenza carnale. Zanini, aveva diversi precedenti penali per reati di tipo sessuale. È addirittura accusato di avere usato violenza tre anni fa sulla nonna ottantenne. Per questo motivo, da allora, era rimasto in attesa di perizia psichiatrica e di sentenza, libero di aggredire e di uccidere. Fino alla sua ultima aggressione.
Ma già nel 2003 per i carabinieri era un soggetto «pericolosissimo, capace di qualunque delitto e che può tornare a commettere reati». L'allarme però cadde nel vuoto.
«Non ho esitato a denunciare quell'uomo - aggiunge la vittima - i miei genitori sono morti e mi terrorizzava l'idea che quell'uomo potesse ancora andare in giro, che potesse riprovarci una seconda volta. Questa volta, magari, ammazzandomi. E quando lo hanno arrestato, mi sono sentita libera, come se la mia vita ricominciasse».
Adesso vive in una casa famiglia: «Qui mi vogliono bene e mi sento protetta. Sto provando a recuperare la mia serenità. Ogni tanto penso a Roberta, alla sua fine orribile e ingiusta. Oggi però bisogna essere contenti: quell'uomo è in galera».
A suo favore è scattata una grande mobilitazione. Il commissario di polizia, Carmine Mosca, ha convinto il datore di lavoro a riassumerla, mentre il sindaco Giuseppe Motisi assicura: «Siamo pronti a difenderla e ad aiutarla in tutti i modi».

Quindi ex e nuove femministe   datevi da fare i vostri diritti  ( vedere sconfitta al referendum  del giugno  2005   e le  ultime dichiarazioni del Pontefice sui pacs )  vengono sempre di più rimesse indiscussione  svegliatevi  finchè siente in tempo


La bambina e il vento, ovvero del viaggiare controcorrente

La bambina e il vento, ovvero del viaggiare controcorrente


Una mattina come tante, nel corso di un anno come tanti, in un mondo come tanti, la bambina decise di uscire per fare una passeggiata, in modo da aprire i suoi piccoli occhi sul grande mondo. Uscì e si ritrovò all'aperto dove tirava un forte vento, un vento così forte da trascinarla via. Lei non aveva mete. Avrebbe potuto seguire la forza del vento e lasciarsi trasportare in qualche luogo senza opporre resistenza: sarebbe stato facile. E invece la bambina, indispettita dalla violenza del vento, si oppose con tutte le sue forze e scelse la sua direzione per scoprire le meraviglie del mondo. Il vento non le dava tregua, per ogni piccolo passo doveva fare ricorso a tutte le sue energie, e a volte le sembrava di non farcela. La bambina continuava ad incedere con fatica, stremata dalla continua violenza del vento, ma non si arrese e non tornò indietro, e non cambiò idea. Più il vento si ostinava ad osteggiarla e più la bambina andava avanti con il suo intento. Ad un certo punto, avendo fatto un bel percorso ed avendo visto le meraviglie del mondo, la bambina stramazzò al suolo esausta, ed il vento le chiese: «Bambina, non sarebbe stato meglio per te seguire la mia corrente? Avresti visto molto di più e adesso saresti fresca e riposata. Perché non hai voluto seguire il percorso che ti suggerivo?». E la bambina rispose: «No, non sarebbe stato meglio! Se ti avessi seguito io non saprei chi sono. Se mi fossi lasciata trasportare dalla corrente non avrei potuto misurare la mia forza. Se non mi fossi opposta io non sarei nulla. Adesso so chi sono, conosco la mia forza e so che valgo qualcosa». (copyright Tigì)

Senza titolo 1239

buona pasqua

Senza titolo 1238

Colorare la città per abbellirla

Questa è l'intenzione del Sindaco di Mosca, che ha assunto più di un centinaio di giovani writers (graffitari), col compito di combattere il grigiore e il degrado, ereditato dal passato regime e dalla sua arte realista. La visione di Luzhkov sembra più lungimirante di quella di Stefano Bruni, in materia di politica giovanile e urbanistica.
Chissà che ne penserà il sindaco di Como ?

Senza titolo 1237

Qualche giorno  fà  ( 10\11 aprile ) sono pasati   15 anni che era  successa  la tragedia del Moby Prince , ma  tutta la stampa ufficiale ( strano di solito non perdono occasione  , per gettarsi sulla news , in oparticolare quelle celebrative  ,  come  avvoltoi )   e , Sic ,  quella  non ufficiale (  salvo questo  caso )  erano tutti  rivolti alle  elezioni  e  alla diatriba  che  tutt'ora  continua  su  chi ha  vinto e  su chi ha perso  .
Ora mi verebbe da chiedermi  , ma  tanto è inutile,  perchè  in italia  ( salvo pochi matti o nostalgici   come viene chiamato chi ricorda  o tiene viva la memoria ) tutto debba  diventare nebbia&stato  ovvero  un mistero  irisolto come tanti in questo paese ( http://www.almanaccodeimisteri.info/ )


burn15 anni e 140 morti senza ancora un perchè Una strada luminosa in mare ricordera' le 140 vittime del Moby Prince, morte nel '91 per la collisione con la petroliera Agip Abruzzo. Lo ha annunciato il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi presentando le iniziative di 'Per non dimenticare la piu' grande sciagura della marina civile italiana' in occasione del 15/o anniversario. 'Sara' una strada di luce in mare - ha spiegato Rispoli, presidente del Comitato Moby Prince 140 - la strada luminosa che avrebbe potuto portare alla salvezza'. (ansa)
Perchè non ci scorderemo mai di loro... perchè i processi, le commissioni possono insabbiare tutto ma non la nostra memoria, quella non riusciranno ad insabbiarla mai! Mille domande senza una risposta sono la vera condanna per chi non ha voluto far piena luce su quello che accadde quella notte nella rada di Livorno, gli anni passano, si nasce e si muore e qualcuno si porterà nella tomba il macigno della verità, autentico fardello, sulla triste fine di quelle 140 vittime innocenti...........


Sul tema i miei ricordi sono vaghi  perchè avevo appena 15 anni . ma  fu proprio  questa  insieme a quella di ustica  di cui si celebrava  l'anno prima il ventennale  a farmi interessare ai misteri d'italia . E proprio  in virtù di tale avvenimento che  segnalo l'ottima trasmissione di RAI Edu "La storia siamo noi - La tragedia del Moby Prince" di Minoli rintracciabile in rete anche in rete esattamente qui ( con la  ricostruzione di tutti  i retroscena  e tentavi di  insabbaimento ) e l'ultimo libro di E. Fedrighini "Moby Prince - Un caso ancora aperto" ( trovate qualcosa  nei collegamenti ipertestuali riportati sotto )
E per chi avesse ancora dubbi riporto  anche questa news del bellissimo sito  archivio900 che  cita un articolo  del  settimanale
Carta del 13/06/2005 l'articolo 
Originale qui



Moby Prince, ovvero una Ustica del mare. Ora gli Usa dicono: c'erano nostre navi



di Erasmo D'Angelis






È L'ALBA TRAGICA dell'undici aprile di dodici anni fa. Nel piccolo spazio di coperta della bettolina che fende le onde del mare livornese e ci fa scivolare verso quella tragica camera ardente che è diventato il traghetto Moby Prince, ormai del tutto annerito e in fiamme, c'è un portuale che si tormenta. "Adesso le hanno portate via, le hanno fatte sparire!", sbotta rabbioso. Cosa? Chi?, chiediamo. "Le navi americane…erano cinque le navi militari americane… erano qui ieri sera e dovevano scaricare a Camp Darby. Sparite!".
Sparite, appunto. Dodici anni dopo, quella strage con 140 morti carbonizzati, arsi vivi o soffocati dal fumo, la più grave tragedia nella storia della marineria italiana, torna alla ribalta insieme al suo doppio, la base statunitense di Camp Darby. La base è a due passi da qui, al Tombolo. È il più grande arsenale di George W. Bush all'estero, da qui provenivano le munizioni usate in Iraq nel 1991 e la maggior parte delle bombe cadute sulla Serbia nel 1999. La strage e la base. Legate da una crepa che può allargarsi o inesorabilmente restringersi, e da una domanda, proprio quella che frullava nella testa di quel portuale: dove erano posizionate quelle navi militari al momento dell'incidente?
Già, dove erano posizionate? Chi lo sa? Possibile che non esista uno straccio di documento, di tracciato radar, di foto satellitare, che possa chiarire il dubbio? Possibile che quella sera maledetta del 10 aprile 1991 non vi fosse un solo satellite militare in orbita e in funzione di controllo, quando il traghetto della Navarma si schiantò contro la superpetroliera Agip Abruzzo, nella rada di Livorno? Possibile che, dopo tre processi, la nebbia avvolga ancora tutto e tutti e che dobbiamo accontentarci del destino cinico e baro? Perizie e documenti ufficiali agli atti dei processi parlano di cause tecniche, distrazione, addirittura nebbia. C'è chi ha parlato anche di traffici di armi o di carburante che erano in corso a quell'ora nel porto di Livorno. Già, perché sono rimaste sullo sfondo le imbarcazioni militari che facevano la spola tra il porto e Camp Darby?
Abbiamo chiesto per anni lumi all'ambasciata Usa a Roma e, con nostra grande sorpresa, è ora giunta una riposta ufficiale, inviata al gruppo della Margherita nel Consiglio Regionale della Toscana. È l'unico documento ufficiale statunitense sull'incidente del Moby Prince. È una lettera del governo Usa, firmata dal Capitano di Vascello della Marina Militare John T. Oliver capo ufficio responsabile dell'avvocatura militare del Dipartimento della difesa degli Stati uniti. I militari si dicono certi che "il governo degli Stati uniti abbia ampiamente contribuito alle indagini ufficiali svolte dalle autorità italiane".

"Niente radar a Camp Darby"

Aggiunge il Capitano Oliver: "Sono convinto che non vi sia altro in possesso del governo americano che possa gettare luce sul disastro del Moby Prince". Ma la risposta getta poi più di un'ombra sulla più grande santabarbara statunitense fuori dai confini nazionali: "Camp Darby - si legge ancora - non è in possesso, né lo era all'epoca, di attrezzature in grado di intercettare le comunicazioni radio del Moby Prince. Poiché non si tratta di una base portuale, Camp Darby non ha motivo di intercettare le comunicazioni che le navi trasmettono a terra. Allo stesso modo Camp Darby non è dotata di attrezzatura radar… Il governo Usa non aveva alcun motivo di monitorare il porto di Livorno con un sistema di immagini satellitari e non lo stava facendo. Non sono quindi disponibili immagini o registrazioni di alcun tipo".
Il Dipartimento della difesa chiarisce poi definitivamente: "Non vi erano navi della Marina militare Usa nel porto di Livorno la notte dell'incidente. Vi erano, al contrario, cinque navi merci noleggiate dal Comando Trasporti Militari Usa nel porto, una delle quali dovette essere rapidamente allontanata perché minacciata dalle fiamme del Moby Prince… le autorità italiane hanno avuto la possibilità di interrogare i capitani e gli equipaggi delle cinque unità nel corso delle indagini ufficiali". La missiva così si conclude: "A nome del Presidente degli Stati uniti e dell'ambasciatore Usa in Italia desidero rivolgere a Lei e alle famiglie delle vittime l'espressione della mia comprensione per le perdite e il dolore causati dalla continua incertezza sullo svolgersi degli eventi. Sfortunatamente però non siamo in possesso di alcun ulteriore elemento che possa spiegare la tragedia".
Pur apprezzando la disponibilità dell'ambasciata e del Dipartimento della difesa, prendiamo atto che, dopo due processi in primo grado [tutti assolti] e un processo di appello [con la condanna, prescritta, di un marinaio dell'Agip Abruzzo], i misteri che ancora avvolgono la tragedia restano tali e ricordano molto da vicino quelli della strage di Ustica. È davvero strano infatti che, pur avendo ben cinque navi militarizzate cariche di armamenti e munizioni alla fonda all'interno del porto di Livorno, e al termine dell'operazione di guerra "Desert storm", il governo Usa non abbia predisposto un sistema di controllo e di monitoraggio satellitare del porto e, soprattutto, non esistesse un sistema di comunicazione via radio in grado di coordinare le delicatissime operazioni militari in mare tra Camp Darby e la Capitaneria del Porto. Se ciò fosse vero, alla vigilia della guerra in Iraq, dovremmo tutti essere preoccupati per le condizioni di elevata insicurezza del porto livornese.
Le uniche due certezze che restano, a questo punto della nostra storia, riguardano la lentezza assassina dei soccorsi [il traghetto bruciava nella rada, i primi soccorritori sono giunti con un ritardo pazzesco e nessuno si è potuto salvare] e l'impossibilità di raggiungere un qualche credibile spiraglio di verità. Il Presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, chieda al suo amico Bush di collaborare, perché è del tutto evidente che esistono tracciati e foto satellitari. Ci dicano, in particolare, dove erano posizionate almeno le tre navi, "Cape Flattery", "Cape Breton" e "Gallant 2". È assai probabile che in quelle foto e in quei tracciati si nasconda il segreto di quel tragico speronamento. Nessuno può escludere, infatti, che una delle navi-arsenale di ritorno dalla Guerra del Golfo - che al momento dell'incidente stazionavano, tutte, nella rada livornese navigando con codici militari senza alcun coordinamento con la Capitaneria del porto - possa essere divenuta un ostacolo improvviso sulla rotta del Moby Prince per una manovra incauta e non comunicata.
Dopo anni di silenzio è l'ora di aprire gli archivi, anche per eliminare qualsiasi dubbio sul ruolo attivo delle navi nella strage senza colpevoli. Soprattutto, è interesse del nostro governo fugare ogni dubbio sui sistemi di sicurezza nel porto livornese, alla vigilia di un possibile conflitto in Iraq. Ancora oggi il traghetto Moby Prince, costruito nei cantieri inglesi di Birkenhead, entrato in esercizio in Italia l'8 maggio 1986, con stazza lorda di 6187 tonnellate e quattro motori entrobordo che consentivano una velocità di 19 nodi, continua a bruciare accanto ai bunker di Camp Darby. Senza un colpevole.



Altri articoli  nelll'archivio














Esclusivo: un libro svela il mistero del traghetto incendiato
Moby Prince, l'altra verità






Documenti



Libri consigliati



















di Elisabetta Arrighi edito da Valenti ed Allegranti - Pisa, 1993







di Enrico Fedrighini edito da Paoline Editoriale Libri, 2005


14.4.06

Senza titolo 1236

L'immagine “http://www.fegovi.com/ovejas/oveja5.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.


Basta alla tradizionale violenza che vuole le tavole della festa colme di agnelli e di capretti uccisi in pochi giorni per accompagnare questa ricorrenza religiosa. Nel corso della Pasqua del 2005 sono stati macellati 774.958 agnelli e agnelloni contro i 771.164 della Pasqua del 2004 (Istat), il dato annuale invece è in leggera flessione.
Diaciamo basta a questa stupida mattanza.

13.4.06

Le beau geste

Il bel gesto. Quello di mostrarsi disponibile, all'indomani della sconfitta elettorale, non è dettato da una generosità di altri tempi. E', ancora una volta, una mossa strategica in cui l'anima dell'imprenditore emerge con forza incredibile. Il buon imprenditore valuta il mercato, lo osserva in maniera analitica, coglie l'opportunità che gli si palesa e che gli altri non hanno colto, agisce velocemente per non perdere l'occasione e per portare a casa il suo risultato, computato come una possibilità di lucro fruttuosa. Per attuare il suo piano, l'accorto imprenditore vende fumo, semina zizzania, crea scompiglio. E' il suo gioco...lui ne conosce le regole e agisce in base a quelle, aggirando il codice di comportamento altrui.[continua a leggere]

12.4.06

Senza titolo 1235

concludo  questo reportage sulle elzioni  politiche italiabne ( le più brutte e le più dure  difficili e dure  degli ultimi  60 anni ) con una battuta  : << «IL mandare i comunisti al potere per un paio di mesi, magari farsi aggiustare da loro il bilancio, e poi tornare più forte di prima: dunque ha vinto ancora una volta. Avremo due mesi di governo dei comunisti, poi dieci anni ancora di S progetto politico di Silvio era quello di perdere le elezioni, in modo da Silvio >>  di Antonio cornacchione  e  questa vignetta qui 






del forattini di sinistra  overo sergio staino 

la notte delle matite spezzate

camminare per quasi tutti è una questione normale...


respirare è quasi per tutti un'azione automatica, che si compie senza pensare


alzare lo sguardo e potere godere della luce, dei colori, è per la maggior parte di noi la normalità.


Bene, vorrei ricordare che ci sono persone che non camminano, non respirano e non vedono....


Ieri sera ho visto un film..."La notte delle matite spezzate"


E' ambientato nell'argentina ai tempi dei colonnelli....


Si intitola così perche' tutti quelli che sono diventati desaparesidos dopo quella notte erano studenti.


E io mi chiedo quante Argentine ci siano in giro per il mondo...


 


 

11.4.06

Senza titolo 1234

Pane bianco, pane nero..

"Attorno a te il pane non manca.
Non si tratta solo di farina.
Tu stesso hai bisogno di altro pane
per vivere una vita veramente umana:
il pane bianco dell'amicizia, dell'accoglienza,
del rispetto, dell'aiuto reciproco,
dell'amore fraterno, della giustizia, della libertà,
quello dei diritti e delle responsibilità,
quello della salute e della cultura.
Tutto questo, condividilo:
sarai "fratello" con tutti gli uomini.

Ma c'è anche il pane nero:
quello della povertà,
della sofferenza, della solitudine,
della disperazione, della malattia, dell'ignoranza.
Se non saprai condividere anche questo,
non sei discepolo del Signore.

Se non condividerai il pane,
quello bianco e quello nero,
resterai nella situazione dei due discepoli di Emmaus:
erano vicinissimi al Cristo,
camminavano accanto a Lui,
ma non potevano riconoscerlo...
lo riconobbero solo allo spezzare del pane".
(Card. KIM - Corea)

Come fanno a scattare le foto le persone ipovedenti e cieche? Le tecnologie utilizzate.

Alle scorse Paralimpiadi di Parigi il fotografo cieco João Maia da Silva ha stupito tutti con i suoi scatti. Ma come ha fatto? Scattare foto...