15.6.04

Senza titolo 100

Percorsi nonviolenti per il superamento del sistema mafioso

Oltre il sistema mafioso. Quale il contributo della nonviolenza?


Nel dicembre dello scorso anno si e' costituito a Palermo un gruppo di

studio e iniziativa sul tema "mafia e nonviolenza".


Erano presenti varie organizzazioni della societa' civile palermitana, tra cui

- il Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"

- la scuola di formazione etico-politica "Giovanni Falcone"

- il seminario "nonviolenza" della Facolta' di Lettere

- l'IFOR - MIR

- il movimento dell'Arca di Lanza del Vasto

- l'associazione "Libera"

- il Centro sociale "s. Saverio"

e altri.


Questo gruppo iniziale ha elaborato un documento, che ha costituito base di

riflessione comune per associazioni e singole persone (magistrati impegnati

in processi di mafia, operatori sociali nelle carceri, giudici minorili,

formatori alla nonviolenza, psicologi ricercatori etc) che partecipano agli

incontri successivi.

I possibili campi di ricerca e di approccio al fenomeno mafioso per mezzo

delle risorse della nonviolenza sono numerosi (v. documento in calce).


Si vuole cosi' proseguire l?impegno per la costruzione di una rete

nazionale di esperienze e riflessioni con il contributo di studiosi e

associazioni impegnati a sperimentare il metodo nonviolento in varie

realta' del sud Italia.


L'auspicio e' che questo percorso, unico nel suo genere per l'originalita'

del tema, e per la particolare compresenza a uno stesso tavolo di tanti

addetti ai lavori con approcci esperienziali e culturali differenti, e

quindi per la potenzialita' di approfondimento e "affilamento" delle

problematiche, attiri l'attenzione di chi ha fatto della nonviolenza e

della lotta contro l'oppressione la propria direzione di crescita interiore

e conseguente modalita' di impegno politico, sociale e culturale, e ne

possa suscitare la volonta' di contribuire a fecondare questa ricerca.





====================================================


Ecco il testo del documento:


PERCORSI NONVIOLENTI PER IL SUPERAMENTO DEL SISTEMA MAFIOSO


La presenza nel nostro Paese di diverse organizzazioni mafiose radicate

storicamente nelle regioni del sud non e' un problema regionale, ma una

questione storica non risolta che compromette lo sviluppo e l?evoluzione

civile della nostra intera societa'.

In molte aree la mafia resta purtroppo l?unica forma di potere

riconosciuto. In forza di tale radicamento essa ha ormai assunto

caratteristiche strutturali e culturali che le consentono di rigenerarsi

anche dopo fasi di repressione conseguenti a fasi di escalation di violenza.

Il cambiamento di strategia di alcune organizzazioni mafiose che hanno

ultimamente adottato forme meno cruente di azione non ha mutato il clima di

intimidazione, di dominio e di conseguente rassegnazione.


L?ipotesi di un declino delle organizzazioni mafiose non e' purtroppo

suffragata dal fatto che esse continuano

- a ricattare commercianti e imprenditori con il racket

- a infiltrarsi nelle amministrazioni pubbliche e negli appalti

- a smerciare droga

- a lucrare nei mercati finanziari, nei commerci di armi, nella gestione

dei rifiuti tossici

- a svolgere un importante ruolo di socializzazione nelle aree piu'

degradate e povere del meridione, nelle quali le organizzazioni reclutano

le proprie ?giovani leve?, bambini e ragazzi che restano incastrati a vita

nella scelta delinquenziale e nella cultura mafiosa

- ad essere pienamente inserite, con la collaborazione di professionisti

preparati appositamente, nel circuito delle correnti della finanza illecita

internazionale

- ad avere un rapporto di condizionamento e di interazione con settori

delle istituzioni.


Come singoli cittadini e associazioni operanti in contesti meridionali e

impegnati da vario tempo nel contrasto alla mafia ci sentiamo ancora alla

ricerca di strategie, forme di presenza, di conoscenza, di comunicazione

che possano dare una svolta efficace all?evoluzione positiva del nostro

sistema sociale cosi' tristemente caratterizzato.


Dobbiamo riconoscere che, al di la' delle pesanti responsabilita'

politiche, al di la' di certi meccanismi economici strutturali che sembrano

non poter essere scalfiti dalle nostre azioni organizzate, al di la' dei

sedimentati atteggiamenti culturali, anch?essi a volte inattaccabili, tutto

cio' che abbiamo fatto non e' stato sufficiente.

Non si tratta soltanto della quantita' di energia messa in campo, quanto

della qualita' dei metodi adottati, del nostro modo di essere in questo

sistema.


Abbiamo individuato nella nonviolenza una possibile strada che puo'

apportare degli elementi di novita', sia nelle modalita' con cui affrontare

e conoscere il fenomeno mafioso, sia nelle prassi che essa puo' suggerire

per la trasformazione delle strutture sociali in cui siamo inseriti.

Non si tratta di stravolgere le forme storiche di impegno anti-mafia che

vedono impegnate tantissime associazioni e tanti uomini delle istituzioni

sul versante della prevenzione e della repressione, ma di aggiungere, come

diceva Capitini, una visione particolare capace di anticipare una societa'

liberata.

La nonviolenza porta ad agire sulla e con la coscienza dell?avversario,

nella consapevolezza dell?umanita' di cui ciascuno e' portatore e al

contempo della nostra corresponsabilita' al male che vogliamo superare.

Quest?approccio implica una pratica di ascolto del vissuto e del punto di

vista dell?altro, ovviamente non per accettarli passivamente e

legittimarli, ma per attivare un contatto vero e profondo.

E pur partendo da questa fondamentale acquisizione la nonviolenza non

trascura gli aspetti strutturali dei problemi sociali che ha di fronte.

Queste basi ci portano a riconsiderare le forme di lotta alla mafia e a

porci degli interrogativi che nessuna logica emergenziale puo' annullare.

Ci riferiamo al nostro rapporto con chi ancora appartiene alle

organizzazioni mafiose, con chi e' contiguo ad esse e con il proprio

comportamento gli da' consenso e con chi ultimamente ne ha preso le

distanze dopo un passato di appartenenza, anche se questo non si traduce

sempre con una collaborazione piena con le istituzioni della giustizia o

assume forme che ci appaiono ambigue o poco comprensibili.

Ci riferiamo al possibile ruolo delle vittime, dei familiari, dei soggetti

che potrebbero giocare un ruolo di terza parte.


Non vogliamo affrontare queste tematiche con un atteggiamento ideologico e

critico verso cio' che e' stato fatto e tuttora si fa nel mondo antimafia,

anche perche' molti di noi ne fanno pienamente parte. Ma riconoscendo

quanto di buono e' stato fin qui costruito su questo fronte, vogliamo

analizzare e scegliere con rigore nuove strategie atte a gettare dei ponti

di comunicazione con l?universo mafioso, senza nessuna accondiscendenza, ma

anche riconoscendo gli attuali limiti delle risposte istituzionali (basti

pensare alla crisi del principio rieducativo della pena previsto dall?art.

27 della nostra Costituzione ).


Facendo riferimento all?insegnamento nonviolento, ai suoi maestri storici

(Gandhi, Capitini, Lanza del Vasto) e ad alcune testimonianze esemplari che

hanno sperimentato il metodo nonviolento nel meridione d?Italia (Danilo

Dolci, Don Tonino Bello, Padre Pino Puglisi) vogliamo dar vita ad un

percorso di approfondimento, di ricognizione di esperienze che gia' operano

in questa direzione, di nuove sperimentazioni e progetti di azione

nonviolenta in contesti di mafia.


Facciamo appello al mondo dell?associazionismo, delle comunita' religiose

di varia confessione, agli uomini impegnati nel mondo delle istituzioni

(giustizia, scuola, servizi sociali), al mondo della ricerca e

dell?universita', ai cittadini che hanno vissuto in contesti mafiosi o ne

sono stati vittime e vogliono sperimentare oggi il metodo nonviolento.


Il percorso che proponiamo non vuole costituire l?ennesimo cartello di

associazioni, ma un laboratorio permanente in cui ciascuno possa

partecipare senza abbandonare la propria identita' personale o associativa,

rafforzando comunque il proprio impegno per il cambiamento e la ricerca.

A titolo esemplificativo indichiamo alcune aree problematiche che tale

laboratorio potra' approfondire:



ESPERIENZE SOCIALI DI RESISTENZA E COSTRUZIONE CREATIVA

- In quali modi puo' intervenire la societa' civile nelle sue varie

articolazioni e con quale rapporto con le istituzioni?

- Quali esperienze cooperative e di impresa sociale si possono contrapporre

al modello mafioso?

- Che contributo puo' venire dalle associazioni anti-racket?

- Come costruire percorsi di post-dissociazione?

- Quali ruoli specifici possono avere le donne ?



AREA DELLA RICONCILIAZIONE

- Come possono essere coinvolti i familiari di appartenenti alle

organizzazioni mafiose?

- Si possono attivare, su questi temi, spazi di ascolto e di incontro

all?interno delle carceri?

- Quali nuove pratiche e' possibile costruire in ambito giudiziario? (per

es. giustizia rigenerativa/riparativa)

- Come valorizzare gli apporti in ambito psicologico per favorire percorsi

di fuoriuscita da contesti mafiosi?

- Quali cammini di accompagnamento le comunita' dei vari credi religiosi

possono predisporre nei confronti di eventuali processi di conversione?

- Sono possibili interazioni tra questi cammini spirituali e pratiche di

riconciliazione in ambito civile?



APPROFONDIMENTI SCIENTIFICI

Riteniamo che operare all?interno delle aree sopra richiamate comporti un

adeguato approfondimento scientifico, con vari apporti disciplinari e

confronti internazionali. In questo percorso sara' pertanto opportuna la

collaborazione di singoli ricercatori, centri studi, universita', riviste

scientifiche e di area nonviolenta in tema di:


- Mafia e processi strutturali

Aree di approfondimento:

-- scenari internazionali (Globalizzazione)

-- guerre, traffico d?armi

-- narcotraffici


- Metodologia nonviolenta e criminalita'

Aree di approfondimento:

-- teoria e pratica della nonviolenza

-- forme storiche di azione nonviolenta in contesti di mafia

-- modelli e sperimentazioni di mediazione in ambito giudiziario e sociale

-- Difesa Popolare Nonviolenta e criminalita' organizzata


Su questi temi proponiamo la costruzione di una rete nazionale di

collegamento e l?organizzazione di varie iniziative che possano sfociare in

un evento nazionale per la primavera del 2005.

Palermo, aprile 2004


Giovanni Abbagnato (Scuola di Formazione Politica G.Falcone)

Augusto Cavadi (Scuola di Formazione Politica G.Falcone)

Andrea Cozzo (Facoltà di Lettere e Filosofia, Palermo)

Maria Antonietta Malleo (MIR-IFOR)

Enzo Sanfilippo (Movimento dell?Arca)

Umberto Santino (Centro ?G.Impastato?, Palermo)

Carmelo Torcivia (Associazione Kairò, Palermo)

Emanuele Villa (LIBERA PALERMO)

Cosimo Scordato (Centro Sociale S.Saverio)

Piero Fantozzi (Università di Cosenza)

Nanni Salio (Centro Studi D.Sereno Regis,Torino)

Francesco Lo Cascio (MIR)

Sara Ongaro (Cooperativa Quetzal, Modica)

Rocco Altieri (Quaderni Satyagraha, Pisa)



Per informazioni e adesioni: v.sanfi@virgilio.it

Senza titolo 99

In riferimento al post del 14 giugno (cioè ieri) a cui ho lasciato il mio commento che preferisco non mettere come post (visto che è solo un mio pensiero derivato da una mia esperienza soggettiva), posto la biografia di un grande scienziato Mario Pincherle e suggerisco qualche libro che potete trovare in libreria o chiedere direttamente sul sito (www.macrolibrarsi.it). Ovviamente libri "storici" su questi argomenti ne trovate a migliaia in libreria: con ciò non voglio distruggere la fede di nessuno ma odio chi terrorizza la gente! Il terrore fa in modo di non vedere chi si è realmente! Di allontanarsi dalla Libertà dei veri maestri d'Amore come Gesù lo è stato (ma anche San Francesco o altri)! Per questo oggi regna la depressione, l'ansia e la paura! E questo ha fatto la religione: controllare la massa! Ma il vero Gesù (e gli altri illuminati, illuminati perchè hanno voluto dare questa illuminazione alle folle) ha cercato di insegnare come fare a liberarsi mentre le chiese hanno manipolato bene il suoi messaggio al fine di non far raggiungere la vera Libertà ma una libertà schiava di dogmi e depositari di falsa spiritualità.
Grazie


Mario Pincherle, grande archeologo, poeta e attento studioso dell'uomo, riesce a comunicare con estrema semplicità le più straordinarie scoperte, sfatando grandi falsi storici e rivelando i misteri dell'antichità. A lui si devono fondamentali scoperte all'interno del Tempio del Sole, la grande piramide d'Egitto. Fra i suoi libri pubblicati da Macro Edizioni ricordiamo: il Best Seller "Il Quinto Vangelo - Il Vangelo di Tommaso" tratto dai manoscritti del Nilo, il più straordinario documento della nostra Era è rimasto per diciannove secoli sotterrato e inaccessibile; Il Gesù proibito; Il Mosè proibito; Oro granulato; La Grande Piramide e lo Zed; Enoch - il primo libro del mondo.


Libri suggeriti in riferimento al post citato sopra (ovviamente ce ne sono tanti altri su http://www.macrolibrarsi.it/autore.php?aid=15&aname=Mario%20Pincherle&cid=17&cname=Religione&sid=51&sname=Ges%F9%20e%20Vangeli)


1) Il Gesù proibito. "2000 anni di ""paganesimo cristiano"


L’autore, archeologo, studioso ed esperto di lingue antiche, scopritore dello ZED (la torre di Osiride racchiusa nella piramide di Cheope) ci mostra la figura di Gesù come è andata delineandosi nella sua ricerca durata oltre due decenni. Un Gesù che ricongiunge la terra al Cielo, Uomo Perfetto che dà risposta ai misteri degli antichi Egizi e degli Accadi. Un Gesù che oltre la sofferenza e la croce ha come arma vincente la conoscenza che grazie a Lui esce dal tempio e diviene rassicurante e gioiosa.


2) Paolo il falso. Discepolo di Gesù

Grazie alle sue accurate ricerche e intuizioni, Mario Pincherle ricostruisce le vita disgraziata e il complotto che Paolo di Tarso, il futuro San Paolo, organizza per uccidere Stefano, il discepolo di Gesù impegnato a difendere e tramandare il suo autentico messaggio. Paolo, cittadino romano, dopo aver fatto lapidare Stefano, primo martire, manipola gli insegnamenti di Gesù per mantenere l’umanità in uno stato di paura, ignoranza e sottomissione.


3) Il Mosè proibito. Profeta o astuto ingannatore dell'umanità?


Pincherle completa le sue straordinarie ricerche sulla Bibbia riuscendo a offrirci la dimostrazione scientifica degli innumerevoli inganni compiuti da Mosè per sottomettere il popolo ebraico. Questo libro è un contributo all’evoluzione umana e alla liberazione da tutti quei dogmi che nascono dalla cieca fede nel Dio violento e tiranno di Mosè perfetto contrario del Dio dell’amore di Gesù.

Senza titolo 98

Caducità


Il bello delle cose brutte


è che finiscono.


Il brutto delle cose belle


è che finiscono.

14.6.04

Senza titolo 97


Il gesto che sta al centro della nostra vita cri­stiana è a bassissimo contenuto di ideologia e di sen­timentalismo. Voglio dire che nell’ultima cena (II Lettura), Gesù ha lasciato anche degli in­segnamenti : parole da inter­pretare, da approfondire, da fare oggetto degli esercizi della nostra intelligenza e dei nostri sentimenti -oltre che del nostro senso morale. E ne parlano tutti e quattro i Vangeli, soprat­tutto Giovanni, dal Cap. 13 al 17. Ma non sono questi, la cosa più importante di quella cena. Insomma : quella sera Lui non diede ai suoi discepoli un libro dicendo :”Sfogliate e in­terpretate”, ma un pane DA MAN­GIARE e un vino DA BERE. le cose che si possono fare con il pane e con il vino non sono poi tante, pane e vino non lasciano spazio a creatività e fan­tasia : come ogni cosa reale, come ogni fatto, TI SI IMPON­GONO. Il pane e il vino non si interpre­tano ; qualcuno ci ha provato, tradu­cendo le parole di Gesù così :”Prendete e man­giate, questo SIGNIFICA il mio corpo”, ma si trattava di una tradu­zione sciocca che ben presto è stata lasciata cadere da tutti quelli che prendono sul serio le parole di Gesù.Le parole e i simboli ai quali ciascuno può far dire quel che vuole a seconda dei suoi gusti o dei suoi stati d’animo C’ERANO PRIMA. Dall’Incarnazione in poi, Dio è presente NELL’OGGETTIVITA’ DELLA CARNE : la Chiesa, il Cibo che vi si viene a man­giare... non sono “sussidi” per pensare a Dio : SONO LA PRESENZA REALE DI DIO, l’unica presenza reale , della quale non può fare a meno chi cerca il Dio vero e non soltanto una qualche gratificazione sentimen­tale o una qualche giustificazione ideologica.

( dall' omelia Don Mario Caccia www.cardinalferrari.org.)

Senza titolo 96


Dopo aver letto in internet e sulla carta stampa ( purtroppo non ricordo dove in quanto nella riformattazione non sono riuscito a salvare questa parte del mio archivio ) le dichiarazioni calunniose ed insultanti contro Stegfania Ariosto ( testimone nel caso Previti-Squillante ) e i magistrati , di Luciano de crescenzo mi è venuto in mente il post d'oggi .

Quando un intelletuale per conformismo o per opportunismo serve il potere ( qualunque esso sia e qualunque ideologia rapressenti ) diventa un servo\ un lachè . Ed è ciò che mi ha portato ad odiare L. decrescenzo , non come persona sia ben chiaro , ma per quello che rappresenta . Ecco quindi che preferisco : 1) Aldo ricci ( anche se è di una corrente di pensiero opposta alla mia ) che ha lottato ed è boicottato dalla lobby degli ex di lotta continua che gli ha anche censurato un suo libro , infatti gli ci sono voluti 12 anni per poterlo diffondere visto che tutte le case editrici gli hanno rifiutato e il suo ultimo editore non lo vuole più ristampare perchè minacciato . Ed e in virtù di ciò è fuori dal mondo ufficiale della cultura e dell'editoria . trovate qui ulteriori news sulla censura di cui è vittima www.almanaccodeimisteri.info/espressorostagno.htm
2) francesca comencini autrice del film Carlo giuliani ragazzo http://www.piazzacarlogiuliani.org/deu/filmlibro.htm sarà schierata e di parte ,se si vuole , ma almeno non si è "venduta " al potere coem de lorenzo o gli ex di lotta continua 3) Fulvio Grimaldi boicotato sia da rai 3 che da liberazione per il suo spirito critico contro la dittatura di fidel castro . e adesso non lo fanno pèiù scrivere sul quotidiano di liberazione 4) la scrittrice \ regista cristina comencini sorella di francesca . 4) il blog e i sotto blog di loredana morandi ( luna di carta ) http://bloggersperlapace.splinder.it 5) gli articoli di Maria Serena Patriarca del Il Messaggero 6) mario pischedda  ecco  qui alcune  sue referenze  il suo blog
http://mariopischeddainmovement.blog.tiscali.it/    siti  a cui  collabora  http://www.giornalediconfine.net/anno_2/n_2/13.htm
http://www.pixiport.com/gallery-E46.htm http://www.frigomag.it/am/Pischedda%20opere%20maiviste/page_01.htm
http://www.kultunderground.org/autori/mario_pischedda.html http://www.kultunderground.org/sussurri/p_sussurri2003.htm  u giornale locale  che  parla di lui  http://www.unionesarda.it/unione/2002/13-11-02/CULTURA/CLT01/A01.html ;
7) laura bogliolo http://www.laurabogliolo.splinder.it/  ; 8) antonella serafini www.censurati.it sito a cui collaboro
quelli della rivista solaria ( per chi si vuole iscrivere trova il modulo sul mio blog )  9) pino scaccia   http://www.pinoscaccia.com/     10  ) " di http://go.to/buiobuione 11) riccardo orioles e la sua catena di san libero
12) marco Mostallino auotre "L'Italia radioattiva http://italy.peacelink.org/ecologia/articles/art_4887.html che a causa di queste indagini scomiode non stà più scrivendo sull'unione sarda



e tutti quelli che sono iscritti a questo blog in particolare quelli di volobliquo e Stefano Lorefice poeta/scrittore , ecc



Senza titolo 95

Colui che non sa niente,non ama niente.

Colui che non fa niente,non capisce niente

Colui che non capisce niente è sgradevole,

ma colui che capisce ,ama,vede,osserva...

La maggior conoscenza

E' congiunta indissolubilmente all'amore..

Chiunque creda che tutti i frutti

Maturino contemporaneamente come le fragole

Non sa nulla dell'uva

( Paracelso )


Senza titolo 94

Agonia,dolore,stress.


Un insieme di cose che ti portano a pianger nervose lacrime.La notte,ti rigiri nel letto..non riesci a prendere sonno..troppi pensieri confusi..troppe cosa da pensare.


Odio.


                                          Confusione.                                                              Amore.


                                                                 Rabbia.


-Lu-

Senza titolo 93

"The second time"


"Dopo aver scoperto chi è, il bruco diventa farfalla. Quindi non spaventarti se ti trasformerai: è la tua natura. Ma stavolta è veramente la tua natura. Nessuno ti ha messo una maschera da farfalla. Dovevi diventarlo. Ma per farlo devi guardarti bruco senza averne paura, senza dare giudizi... E quindi, dopo averti accettato, diventerai naturalmente ciò che è la tua evoluzione. Osserva. Tutto è come deve essere se non c'è paura. Un bruco a cui hanno appiccicato delle ali è sempre un bruco. Una farfalla è una farfalla. Ha accettato il suo passato e ora può volare libera. In una nuova forma.
Il bruco non è uno stupido bruco è una potenziale farfalla. Un uovo non è uno stupido uovo... è una potenziale creatura. Ma è necessario vedersi come si è per riuscire ad evolvere. Se ad un bruco appiccichi le ali non diverrà farfalla ma rimarrà schiavo di una forma. Se apri un uovo perchè vuoi che subito diventi qualcosa, non farai altro che uccidere ciò che era in potenza.
Quindi sii fiero di ciò che sei stato e di ciò che sei in questo momento, solo così potrai diventare la tua natura."



(Picture from the site http://slam.canoe.ca/TorontoPecotaImages)

Senza titolo 92

RICOMINCIA...


Se sei stanco e la strada ti sembra lunga,
se ti accorgi che hai sbagliato strada,
...Non lasciarti portare dai giorni e dai tempi... Ricomincia.


Se la vita ti sembra troppo assurda,
Se sei deluso da troppe cose e da troppe persone
...Non cercare di capire il perché... Ricomincia.


Se hai provato ad amare ed essere utile,
Se hai conosciuto la povertà dei tuoi limiti,
...Non lasciar là un impegno assolto a metà... Ricomincia.


Se gli altri ti guardano con rimprovero,
Se sono delusi di te, irritati,
...Non ribellarti, non domandar loro nulla... Ricomincia.


Perché l'albero germoglia di nuovo dimenticando l'inverno,
Il ramo fiorisce senza domandare perché,
E l'uccello fa il suo nido senza pensare all'autunno,
Perché la vita è speranza e sempre ricomincia...

iniziare ( o rincominciare per chi è caduto ) a volare


avevo già postato questo scritto , ma forse causa forte congiuntivite lo ho cancellato , dato che non lo ho più

ritrovato lo riporto qui


Questo scritto che si intitola "Compendium" è stato composto da un amico che da molto tempo lavora su se stesso... e che ha , causa lavoro , poco tempo per scrivere su questo blog . Lo pubblico qui perchè penso possa benissimo essere il Manifesto di questo blog. Parla di un uomo ma io penso che si possa benissimo dire che parla dell'uomo. Lo dedico a tutti coloro che ogni giorno cercano di uscire dalla prigione in cui qualcuno li costringe (o li ha costretti) a vivere. Appena sarà pronta, pubblicherò la II parte che dovrebbe trattare della pratica (come uscire dalla gabbia) anche se penso che anche la I parte, da sola, possa farci fuggire fin da adesso...









COMPENDIUM




(I PARTE)




Teoria









Mi sono alzato quella mattina di dicembre... Non volevo ma alla fine l'ho fatto. Non so se per colpa di qualcun altro. Ormai non interessa più.




La cosa che conta è che c'ero e quindi ci sono.




Non cercare il colpevole. E' un gioco inutile e deleterio!




All'inizio ti vuoi imporre... Chissà forse stai solo seguendo qualche consiglio o cerchi di imitare chi pensi stia meglio di te. Ma è come se sei già qualcuno: sensibile, timido... Forse sei già stato programmato in un certo modo o forse bastano veramente pochi secondi per creare un personaggio. Dipende dall'età.




Insomma stavo dicendo che all'inizio ti vuoi imporre. Forse anche con rabbia. Ma poi, ad un certo punto (forse appunto per quella storia che sei stato programmato in quel modo) ritieni che il mondo ha ragione. E così ti nascondi. Hai paura.




Ma la paura è una limitazione che qualcuno o qualcosa ti impone, anche in modo inconsapevole. Probabilmente sei tu stesso a importela. E' qualcosa di astratto... E' come un pensiero: non vorresti pensarci ma facendo ciò è già nelle tua mente.




La paura è la limitazione. E' il tuo limite. E' la tua gabbia.




Il resto non conta più. Il resto è tutto condizionato da questa gabbia. Il resto è falso: una vita in cattività è una vita falsa.




Ma non per condannare alcuno: una vita in gabbia ti fa credere di poter vivere solo questa vita. Anche perchè se tu uscissi dalla gabbia probabilmente ti ucciderebbero. Come un canarino che è nato in gabbia: non sa nemmeno volare. Ha sempre trovato il suo pasto in una vaschetta e quindi non saprebbe nemmeno che significa cercarsi da mangiare o da bere.




Ma c'è una soluzione. Perchè una cosa nessuno ha potuto togliere al canarino: l'istinto.




L'istinto sarebbe come dire quella cosa che avevamo prima che ci mettessero in gabbia. Non importa se siamo nati in gabbia o ci hanno catturati dopo. L'istinto è qualcosa che esiste con noi. Da sempre. Come dire "lo Spirito". Quella cosa che ci fa sognare di vivere una vita libera. La paura ci dice che noi non potremmo vivere fuori dalla prigione ma l'istinto ci fa sognare di farlo. Come se in questo istinto noi siamo diversi. Non abbiamo più limiti e siamo immortali poichè nulla potrebbe farci male in quel mondo esterno.




E' proprio come un sogno. Questo istinto ci vuol dire che là fuori non ci sono le regole della gabbia: se nella gabbia corri troppo veloce magari ti fai male; se nella gabbia non ti comporti in un dato modo, potresti morire. E la paura ti dice: "se nella gabbia può succederti di morire, figurati all'esterno. Là c'è l'ignoto! Almeno la gabbia la conosci! Ci vivi da sempre! Ma fuori? Come farai a cavartela?".




Ma è un buon segno.




Ci sono quelli che hanno perso del tutto l'istinto e la gabbia li domina completamente. Questi non si pongono nemmeno il problema che fuori potrebbe essere diverso! Non sanno nemmeno che c'è un fuori poichè, del resto, la gabbia non è il loro inferno ma il loro paradiso! La paura li domina completamente. Sono quelli che sopravvivono. Quelli che non hanno più sogni.




Allora l'istinto è come un ricordo. Il ricordo di una vita passata fuori da quella gabbia. Per alcuni un ricordo vivo e presente, per altri lontano. Per altri solo una fantasia infantile. E questi ultimi sono appunto coloro che non sognano più.




Ma l'istinto è forte. Basta poco per riaccenderlo. Ma la paura riesce a dominarlo.




La morale e la religione sono una parte di quelle cose di cui si serve la paura per "far riflettere". Tramite il pensiero la paura fa riflettere.




Fa riflettere che uscire dalla gabbia significherebbe "poter" morire; "poter" essere abbandonati da chi ci è stato vicino ma non vuole uscire dalla gabbia; "poter"... Poter! Il dubbio è l'unica arma della paura!




La morale, la religione, le regole: sono cose che mettono il dubbio! Potremmo morire o non essere più accettati o stare male!




E allora è meglio stare "al sicuro" in gabbia! Al sicuro con un carcertiere a cui noi diamo potere di tenerci sott'occhio, per proteggerci: la paura!




Ma chi sta peggio è chi convive non solo con la paura ma anche con quell'istinto! Quell'istinto di libertà! Questo individuo non respira, si sente soffocato! Soffocato dalla gabbia! Ma anche terrorizzato da quella libertà che lo sta chiamando come le sirene in un mare in tempesta!




Vuole, ma qualcuno dice che non può. Egli stesso si dice che non può. Egli stesso si pone un limite. Un limite inesistente poichè basato sul dubbio! "Potresti" morire... Ma anche no! Dovresti avere il 50% di possibilità di salvezza ma siccome la posta in gioco è troppo alta, meglio non rischiare! Del resto c'è di mezzo la tua vita! Anche se tu avessi il 99.9% di possibilità di riuscita c'è sempre quello 0.1 di rischio...




Se anche per uno 0.1% di insuccesso rimaremmo volentieri in gabbia, figuratevi per un 50%!!!









Ma questa non è una telecronaca sulla vita com'è o come dovrebbe essere. Qui si deve trovare il rimedio.




E per trovare il rimedio bisogna sapere dove sta il male.




Le parole chiave sono: ISTINTO e DUBBIO! La LIBERTA' si raggiunge lanciandosi nell'istinto e abbandonando il dubbio! Questa è la libertà. Senza rischio non c'è libertà.




Ora conosciamo il male (la paura e quindi il dubbio) che ci impone il limite. Ma sappiamo come uscirne (con l'istinto ovvero il rischio) che ci riporterà alla nostra illimitatezza.









Cosa dobbiamo fare ora?













--------------------------------------------------------------------------------








Lo yoga, la meditazione e varie infinite discipline di tutti i tempi e luoghi ti danno la possibilità di fare il salto. Ognuno ha i suoi metodi. Per alcuni invece bisogna buttarsi e basta, lasciandosi tutto alle spalle, senza stare a pensare a quale sia il modo più giusto.




Questo però è difficile.




Una vita trascorsa non può essere così inutile. Perchè siamo noi. Con i nostri piccoli errori e le nostre piccole vittorie. Anche se in una gabbia.




Qualcuno dice di lanciarsi fuori dalla gabbia tenendo sempre però presente chi siamo stati. Liberandosi comunque dalle paure che ci rifarebbero tornare in gabbia.




La meditazione ci dice di osservare il pensiero e riconoscerlo quindi per il valore che ha: un inutile pensiero. Così come molte discipline orientali. Quindi la paura diventa solo una illusione.




Ma se non sai chi sei, come fai a sapere cosa vuoi? Tutte queste discipline diventano allora qualcosa che qualcuno ha inventato... ma non vanno bene per te! Perchè chi le ha inventate le ha fatte per se e non per un individuo con la tua esperienza! Del resto siamo tutti diversi! Come si fa a suggerire un metodo che io ho inventato a chi è diverso da me?




Ma prima di parlare dell'importanza di conoscere il proprio ruolo e di sapere chi siamo, è bene trattare di alcune delle possibili limitazioni che non ci permettono di essere liberi e infiniti. Limitazioni che risalgono ad un progenitore comune: la paura.




Quando sei per la strada ti dicono che sei: magro, basso, alto, grasso, bello, brutto etc... Di solito le cose negative non te le dicono ma te le fanno capire. O comunque le capisci tu quando vedi un manifesto che albeggia sulla strada di fronte casa tua dove c'è una mega modella iper-bona dal fisico perfetto o idem un modello. Allora subito comprendi che sei inadeguato. Ti dici che così non potrai mai essere e da questo deduci che non sarai mai nessuno nella vita.




Questa è una prima limitazione: la limitazione fisica. Cioè puoi fare certe cose ma non tutte perchè le altre sono riservate a chi è bello, muscoloso etc... Di questo poi ne hai conferma perchè "tutti gli altri" ti dicono che effettivamente è così! Che sei inadeguato a giocare a basket solo perchè magari sei su una sedia a rotelle.




Il limite fisico è un limite molto forte, soprattutti nella società odierna fatta di modelle e uomini fisicati presenti come simbolo di bellezza e quindi salute. La società odierna fa sentire un uomo inadeguato perchè ha il potente mezzo dei media: riviste, televisione, internet sono mezzi di comunicazione ultra-veloci per poter comunicare al mondo lo stereotipo di bellezza (e quindi salute, anche se poi non si capisce quanto di salute ci sia nelle modelle molto magre o nei cantanti che stanno dalla mattina alla sera a consumare sostanze stupefacenti per essere al top).




Tutti ti dicono (o ti fanno capire, che è ancora peggio) che sei inadeguato. Te lo dicono perchè loro stessi, in prima persona, si sentono inadeguati. Allora magari un grasso dirà ad un magro che è troppo magro e viceversa.




Insomma devono trovare il difetto in te affinchè loro stiano un po' meglio ("c'è chi sta peggio di me").




E' come un virus: un malato fa sentire malati anche gli altri. Gli trasmette la sua inadeguatezza al mondo. E gli altri si ammalano.




Dall'infinito si passa al limitato: il fisico non ti permette di fare la modella (anche se lo vuoi); i capelli non ti permettono di fare ciò che vuoi etc... E poi nasce il concetto di DNA: sei calvo perchè tuo padre lo era; sei grasso per colpa del fisico di tua nonna; hai la costituzione fisica magra etc...




Allora ti convinci che sei senza speranza! E questo solo per il fisico!




Figurati quando scopri che sei depresso a causa dei tuoi geni; che puoi ammalarti al cuore e morire da un momento all'altro perchè tuo zio ha fatto la stessa cosa...




Allora inizi le diete, ad andare a farti i controlli dal dottore... Sei una catastrofe!




Ma non è ancora nulla! Figurati se da piccolo sei stato violentato e ti hanno inculcato questa paura magari a livello inconscio e ora sei impotente! Se da piccolo ti hanno detto che eri un fallito e ora ti comporti in un dato modo e non sai nemmeno perchè! E non sai da dove vengono le tue paure e i tuoi limiti!









Questo è il limite! Ogni giorno rinfrescano le tue paure e ti dicono che sei: inadeguato, mortale, che non potresti vivere solo, che sei malato... E ti dicono: "come ti vedo male oggi" oppure "sto male" (e fanno sentire male anche te) o anche "che caldo, mi sembra di svenire" (e svieni anche tu).




Da quando nasci: loro hanno dei problemi e cercano qualcuno che come loro stia male: mal comune, mezzo gaudio! E poi pure tu cominci a dire frasi negative del tipo "stamattina sto veramente male", "mamma mia, sono dimagrito ancora" etc. Te le dici e te le dicono.




E non è che diventi una persona limitata... Diventi limitatissimo!!! Con 2 milioni di handicap! E te lo dice pure la tv, i giornali etc.




Sei circondato da negativi!!! E ti dicono pure che lo fanno per il tuo bene e quindi tu ci credi ancora di più!!! "Mia madre mica vuole il mio male!!!" Ma se è cresciuta in quel mondo trasmetterà il negativo anche a te (non lo fa per male, lo fa perchè è contagiata e te lo contagia. O magari lo fa anche in modo consapevole perchè pensa che dirti "in che mondo cattivo viviamo" ti renda più forte: INVECE STA SOLO CREANDO UN NUOVO MALATO!!!!!!).









Penso che prima di parlare di altre cose bisogna cominciare a conoscere il nemico: bisogna riconoscere tutte queste cose che ci fanno sentire inadeguati e riconoscere che sono solo terrorismi affinchè diventiamo pecore da essere controllate. Perchè se siamo impauriti non possiamo fare nulla. Non possiamo vivere fuori dalla gabbia. Moriremmo subito.




Bisogna reagire e dire: "Me lo dicono affinchè diventi come loro. Un malato. Ma io sono infinito e illimitato. Mi amo perchè sono unico. E tornerò ad essere chi sono. Io sono un essere senza limiti. Questo io sono. E se voglio, faccio qualsiasi cosa. Mi basta volere. L'inadeguatezza è solo una idea. Una idea che qualcuno mi ha messo in testa ma io non mi farò contagiare perchè so chi sono. E se ho delle paure e non so perchè ce le ho, significa che qualcuno me le ha messe magari quando ero troppo piccolo per capire. Moriranno anche quelle perchè io so che mi hanno contagiato e che quelle paure non sono io ma solo cose estranee. E io le butterò fuori e me ne libererò".









Tutte le cose negative ci limitano: hai paura di un cane e quindi magari non fai una determinata cosa; sei geloso e allora sei schiavo di un pensiero e non vivi più; hai paura di rimanere solo e allora costringi qualcuno a starti vicino e ne diventi schiavo (oltre ovviamente a fare del male a questa persona perchè magari ti arrabbi anche nei suoi confronti, come se la colpa fosse sua che non ti vuole stare vicino!!! Ognuno deve essere libero!!! Costringere qualcuno è la stessa cosa che ci hanno fatto quando ci hanno inculcato i nostri limiti: ci hanno costretti ad accettare!!! E ora siamo schiavi del limite!)









Insomma tutte paure per non farti capire chi sei realmente. Tanto che alla fine pensi di essere le tue paure! Cioè hai paura dell'acqua e allora pensi di essere un cattivo nuotatore; hai paura delle altezze e allora ti dici che non sarai mai uno scalatore! Alla fine sei le tue paure. Un uomo fatto di paure (non di sangue e ossa). Una torre con mattoncini di paura!




Anche i tuoi obiettivi quindi diventano dipendenti dalle tue paure: "sarò un impiegato perchè non ho la forza di fare il sollevatore di pesi! Non ho il fisico!" Oppure ti dici che sei troppo stanco per fare una cosa: un altra paura di morire di stanchezza! O ci sono anche quelli che dicono di essere troppo vecchi per fare...




Alla fine non sai chi sei (perchè sei tutto limitato) e non sai nemmeno che lavoro fai (perchè l'hanno scelto le tue paure!).









Siamo immortali e infiniti! E' giunto il tempo di aprire gli occhi! Questa è l'unica verità! E se c'è chi muore è perchè è convinto che deve morire! Se c'è chi è limitato è perchè è convinto di esserlo! Se c'è chi dimagrisce se non mangia è perchè è convinto che senza cibo e acqua l'organismo non vive! Se c'è chi ingrassa se mangia è perchè è convinto che il cibo lo fa ingrassare!




E se pensi che nessuno ti ami è perchè te l'hanno fatto credere o non ti hanno dato amore: ma diventa un tuo limite pensare che il mondo sia tutto pieno di gente che non sa amare e capirti! Una tua convinzione, perchè anche tu diverrai come chi non ti ha dato amore: TI HANNO CONTAGIATO LA LORO SOFFERENZA! E diventi schiavo dell'odio e non puoi amare! O anche peggio: ami e vuoi qualcosa in cambio dell'amore che dai e soffri se il tuo amore è ricompensato con odio! Sei uno schiavo! Non sai più chi sei! Vittima dei limiti che ti hanno imposto!




"Potresti amare infinitamente ma non ne sei capace! Puoi fare tutto quello che vuoi ma non ne sei capace!": ti dicono così ma in realtà sei tu che non ne vuoi essere capace! Ti sei fatto contagiare!









Ma ora è il momento di guarire!













--------------------------------------------------------------------------------








Ti dicono che devi comportarti bene ma poi ti insegnano a competere e a schiacciare l'altro. Perchè chi dà amore a chi non lo merita o chi dà amore e non viene ricambiato o chi dà amore e viene ricambiato con odio è solo uno stupido.




Ti dicono che l'amore deve essere dato solo in cambio di altro amore. E te ne convinci!




Chi è quel pazzo che ama il suo persecutore?




Ma questo è un altro motivo per disorientare! "Mi devo comportare bene o lo devo fare solo in certi momenti e con certe persone?" Un altro motivo per non farti più capire chi sei! Un altro dubbio! Una nuova paura!




Che cos'è l'amore? Cosa significa "voler bene"? Chi sei veramente? Quali sono i tuoi obiettivi?




Queste sono le domande a cui devi rispondere!




Comprendendo chi sei veramente potrai definire i tuoi obiettivi. E per realizzarli dovrai adottare quel modo di vita che è l'amore. Prima di tutto dovrai voler bene a te stesso poichè chi non ama se stesso non può amare nessun altro.




L'amore è l'unico modo di vita poichè a nessuno piace l'odio. A nessuno piace volersi sentir non-protetto. L'amore è proprio questo: sentirsi protetti e quindi agire in libertà. Ma se noi ci comportiamo con falso amore diffonderemo questo falso amore che ricadrà anche su di noi. Come chi semina paura. Un contagio!




Dobbiamo contagiare amore: solo così la paura cesserà di esistere! Perchè se noi invece di terrorizzare l'altro lo amiamo, questo ci amerà per reazione! E così l'amore si diffonderà! Ma questo amore vero deve diffondersi, perchè l'amore falso è schiavitù e quindi paura! Noi obblighiamo qualcuno ad amarci solo perchè lo amiamo noi! E così gli altri faranno con noi e diverremo loro schiavi! Un'altra gabbia!




Nell'amore non esiste paura!




L'amore è quella capanna in cui il bambino si rifugia e cerca l'affetto che lo ricarica per affrontare la vita. Ma spesso quel bambino (che è il nostro bambino interiore) in quella capanna non è stato amato ma terrorizzato! Qualcuno gli ha insegnato che non esite l'amore puro ma solo un amore commerciale. Un amore che ti viene dato solo in cambio di qualcosa. I genitori di qul bambino hanno detto per esempio "se fai il cattivo non ti voglio più bene!" e così gli hanno insegnato a dare amore solo a chi fa il buono con lui!!! Non certo un amore disinteressato!




Dobbiamo riscoprire quell'amore che cercavamo in quella capanna. Un amore gratuito e senza interesse. E dobbiamo darlo perchè solo così guariremo il nostro bambino interiore facendogli capire che un amore diverso può esistere. Esiste!




E cesserà ogni paura. Saremo protetti poichè quell'amore che cercavamo (e che cerchiamo) nell'altro è ora con noi. L'altro siamo noi! Noi dobbiamo amarci! Noi dobbiamo amare! E basta diffonderlo per riceverlo. Come appunto il contagio! Ma questa volta un contagio positivo!




Dal falso amore nascono persone malate! Dall'amore vero nascono persone sicure della loro identità e del loro obiettivo.




Per sapere chi sei devi amare: così le tue paure cesseranno di esistere e non sarai più una torre fatta di mattoncini di paura ma una persona! Una persona infinita e illimitata. Immortale.




E l'obiettivo diverrà quello di diffondere questo amore che ti ha resuscitato dai morti! Perchè eri morto e ora sei tornato alla vita!




Voli fuori dalla gabbia, sicuro! Senza paura! Sei in armonia con te e con il tutto!




E questa è la tua missione sulla terra! Diventare armonia! Creare armonia! E se diventi armonico allora diventi il "dottore" dell'umanità. Basta che tu diffonda questo amore anche ad una sola persona e questa lo darà ad un'altra in un catena infinita che contagerà il mondo in pochi istanti! Come succede, in negativo, per le epidemie. Ma questa è una cosa positiva! E poi l'amore ti ritornerà. E la pura verrà eliminata.









Stiamo avvicinandoci al nocciolo della questione. Qual'è il primo passo da fare? Ora che sappiamo queste cose come dobbiamo cominciare? Perchè comunque non abbiamo ancora lasciato la gabbia e abbiamo paura addosso! E' come se fino ad ora abbiamo capito la verità ma fra capire e mettere in pratica la nostra paura ci dice che c'è un po' di strada. Sappiamo che è solo la nostra paura che ce lo sta dicendo... Ma è ancora forte! La nostra paura ci dice "ma sei proprio sicuro che sia così?" E si insinua nuovamente il dubbio!




Come abbiamo detto la prima cosa da fare e amare se stessi poichè chi non si ama non può amare! Ed è proprio questa la strategia della paura: fare in modo che l'individuo non si ami! Ed infatti ti docono che sei brutto, grasso, magro etc... e così, come dicevamo all'inizio di questa chiacchierata, ti fanno sentire inadeguato. Non sai più chi sei e qual'è il tuo ruolo! E così non uscirai mai dalla gabbia perchè pensi che solo nella gabbia puoi trovare amore! Quel falso amore di cui abbiamo parlato: l'amore che vuole in cambio qualcosa!









Allora ora dobbiamo iniziare a camminare!













--------------------------------------------------------------------------------








La paura e le limitazioni che ne derivano ci fanno assumere atteggiamenti che riflettono tali paure. Ad esempio devo andare dal meccanico per controllare il livello dell'olio. Potrei controllarlo anche io ma non riesco a svitare il tappo dell'olio. Quindi decido di andare dal meccanico. Però mi sento uno stupido e mi dico: "che fallito che sono, chissà che penserà il meccanico! Penserà che non riesco nemmeno a svitare un tappo! Che vergogna". E così vado dal meccanico con quell'atteggiamento da perdente! E lui mi considererà tale ma non perchè pensa che sia un fallito ma perchè io gli comunico, con le posizioni del mio corpo, con la mia voce o con le parole che sono un fallito! Facci caso! E' proprio così!




Quindi per una stupidaggine, per una paura, io mi faccio considerare in un dato modo e poi ne soffro! Ho fatto tutto io!




Il mondo non c'entra nulla! Stai comunicando al mondo di essere un perdente ed il mondo ti vede semplicemente per come ti vedi tu!




Hai costruito tutto tu con una semplice paura!




Hai pensato di essere un debole e ora lo pensa anche un altro. E ovviamente la cosa si diffonde perchè vale sempre la regola del contagio!




Quindi sarebbe bastato andare dal meccanico con la verità in mano: "non so svitare il tappo, mi dà una mano? Almeno controllo il livello dell'olio..." Che male c'è? Quindi anche l'orgoglio è un'arma della paura! Tanto per farti sentire inadeguato ancora una volta! Anche qui, qualcuno, ti ha messo in testa questo falso mito dell'orgoglio! Se c'è orgoglio, dimenticati dell'amore! Dimenticati di fuggire dalla gabbia! Dimenticati della libertà!




Qualsiasi cosa che ti blocca o che ti fa comportare com non sei (cioè non in accordo con la verità) è paura! Se l'orgoglio ti blocca: è paura! Se l'orgoglio ti fa comportare come non sei: è paura! Se l'orgoglio non ti fa dire la verità e non ti fa esprimere liberamente: è paura!




Se ti vergogni: hai paura! Non ti stai esprimendo!




Tu sei infinito! Illimitato! Un pensiero che ti blocca è solo paura, non amore! E così facendo non potrai dare amore nè a te nè a nessuno!




L'unico orgoglio che non ti bloccherà mai è quello di sapere che sei infinito! Questo orgoglio ti farà andare avanti nella tua opera d'amore! Sii orgoglioso di essere te stesso, libero e senza paura! Il falso orgoglio ti fa comportare come non sei. E' come il falso amore.




Devi amare la verità! La paura è solo inganno e falsità affinchè tu non realizzi te stesso. La paura ti dice una menzogna, ti dice che sei limitato e quindi inadeguato. Ma tu sei l'opposto: sei infinito!




Tu puoi fare tutto: questa è libertà! Puoi scegliere!




Puoi mangiare o no: non sei schiavo di nulla per vivere (nemmeno del cibo)! Sei immortale!




Puoi scegliere di mangiare ma lo fai solo per tuo piacere: non sei schiavo del cibo! Puoi benissimo vivere senza!




Puoi mangiare all'infinito: non ingrasserai, non ti intossicherai! Nessun cibo può limitarti! Sei infinito!




Se invece non mangio non dimagrirò nè mi ammalerò: non dipendo da nulla: sono libero!









Nasciamo già con la paura: nei testi sacri orientali si parla di karma. Il karma sono le azioni delle vite passate che ci portiamo in questa vita. Sono le paure che ci hanno fatto agire in determinati modi che, come abbiamo visto, ci fanno agire da schiavi anche in questa vita.




Le paure si trasmettono. Da vita a vita. I limiti viaggiano sul DNA. Le cellule sono inquinate da questa memoria.




Le cellule hanno paura. Una paura quindi che imbeve lo spirito. Ogni cellula è contaminata.




Il DNA produce proteine di paura. E ogni cosa è paura. Quindi le paure ci sono inculcate in questa vita ma non solo. Ancora prima di nascere.




Non importa credere nella reincarnazione.




Al momento del concepimento, nell'utero materno, appena prima della nascita: anche in questi momenti possiamo avere assorbito paura. Quando due individui non si amano e concepiscono, questo non amore è nelle loro cellule. E il loro figlio, che è l'unione delle loro due cellule, assorbe tale inquinamento. E comunque tutte le paure dei genitori (di tutta la loro vita) sono nella memoria delle loro cellule, nel loro DNA. Il figlio, essendo fatto da due loro cellule, le erediterà.




Inoltre quando ci si riferisce alle "altre vite" si può anche pensarla in maniera diversa: in una stessa vita ricopriamo vari ruoli. Oppure quando superiamo qualche limite è come se rinascessimo a nuova vita. Quindi dire "altra vita" può significare tante cose.




Nasciamo inquinati da mille paure (ad esempio quella di morire: sappiamo già alla nascita che dobbiamo morire... E' scritto nel nostro DNA anche se magari non ne abbiamo ancora coscienza): una paura si tramuta in realtà (ad esempio appunto la morte)! Possiamo morire da piccoli pur non sapendo (in coscienza) che possiamo morire (ma le nostre cellule lo sanno benissimo).




Nasciamo pieni di paure che ci fanno agire da schiavi, durante la vita ce le aggiungono, stiamo male, e poi moriamo: tutto per un pensiero a cui crediamo ciecamente!









Basta: dobbiamo capire come liberarci. Dobbiamo morire metaforicamente. Cambiare abito. Buttare le nostre paure. Resuscitare dai morti che ci circondano. Rinascere a nuova vita immortale!









Ma come fare?




13.6.04

Senza titolo 91

"The first time"

 

Tornare indietro e ricordare. Ricordare quello che si può. Quello che qualche trauma non ha nascosto in qualche parte remota della coscienza inaccessibile. Da quello cercare di capire.

E' l'unica cosa che si può fare. Capire chi si è da questi piccoli frammenti.

Come un puzzle dove ci sono pochi pezzi e da là cercare di indovinare il tutto. Qual'è l'immagine. Cercando di non farsi prendere dall'emozione o da qualche falso indizio. Quando un pezzo bianco può essere sì una nuvola ma anche la schiuma del mare.

Ricordare.

Una cosa tira l'altra e scopri chi sei. Ti basta solo iniziare a vedere tutto quello che ti hanno appiccicato addosso: cioè chi eri e chi sei ora. Chi eri è rappresentato da quel puzzle di ricordi. Chi sei ora? Basta guardarti allo specchio. Le cose che fai probabilmente non sono quello che eri nel puzzle.

Ti hanno appiccicato paure e dogmi e ti hanno trasformato. A volte ti trasformi anche da solo... perchè è meno doloroso.

E quando ricordi puoi provare dolore e rabbia. Rabbia verso chi (o cosa) ti ha fatto cambiare. Verso chi ti ha obbligato a mettere la maschera. A girare mascherato per le strade.

Ed è qui che serve perdonare. Perchè nessuno ha fatto niente di male. Tutti pensavano di fare il tuo bene. O comunque anche loro agivano spinti dalle loro paure. Anche loro non erano più i loro puzzle.

Purtroppo non tutti capiscono in tempo.

Ma perdonare anche e soprattutto se stessi per aver permesso di cambiarci. Non potevamo fare altrimenti.

Il lavoro che si deve fare è ora delicato. Sappiamo che sotto un affresco se ne nasconde un altro di altissimo valore: dobbiamo cerare di farlo venire alla luce. Non succede da un giorno all'altro ma con disciplina.

Intanto dobbiamo eliminare le paure che ci hanno attaccato sopra ma stando attenti: con calma. Inizieremo a vedere chi siamo.

Queste paure sono proprio la maschera. A volte ce ne sono diverse.

Ricordiamoci però che ciò che sta sotto è delicato. Non esponiamolo subito alla luce: si rovinerebbe. Pian piano dobbiamo mostrarci come siamo e ciò può far paura (proprio perchè non ci eravamo accettati e ci eravamo messi questa maschera). Ma se non lo facciamo perderemo il bellissimo dipinto sottostante o comunque un giorno ne pagheremo le conseguenze. Perchè nessuno può fingere in eterno.

E se non sai chi sei e agisci per la maschera che porti un giorno potresti scoppiare e a quel punto che ne sarà della tua vita? Scoprirai di avere un lavoro imposto dalla tua maschera; così come la moglie o il marito e persino i figli; e vorrai scappare ma poi ci sono i sensi di colpa e il resto. Ma non è mai troppo tardi. Basta che appena ve ne accorgiate corriate ai ripari.

Iniziate una nuova (vecchia) vita: cioè chi siete sempre stati senza paure o maschere. Vi apprezzerete e potrete apprezzare tutto il resto.

Perchè è quello che siete: i vostri sensi non saranno più tappati da false coperture. Vedrete la verità.

 


(Picture from the site http://gourmetravel.com/images)

Senza titolo 90

Son giunta anche qui...con la mia fragilità,la mia infantilità,i miei difetti e le mie nuvole sfumate di rosa e nero con i miei sogni.Lascero' presto le mie tracce.Grazie dell'invito


-Poetessa delle ombre-

Senza titolo 89

Ciao!
Vi volevo consigliare un libro splendido che ho letto in questi giorni passati... L'autore è David Icke (informazioni su di lui le trovate sul suo sito
http://www.davidicke.com/ o su qualsiasi sito di controinformazione e nei motori di ricerca); il titolo è "Io sono me stesso io sono libero" (edito da Macro Edizioni; lo trovate in libreria o sul sito www.macrolibrarsi.it).
David Icke è un uomo coraggioso: basta leggere cosa scrive!
Fatemi sapere


Ciao

Senza titolo 88

Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere

la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.
[Pablo Neruda]


...senza ispirazione...scrivo parole non mie in attesa che qualcosa di bello mi venga in mente.

Senza titolo 87


Sparano dalla Croce Rossa. L’Avv. Maurizio Scelli, rappresentante della Croce Rossa Italiana parla del chirurgo Gino Strada (Emergency) con ospedali in Iraq e Afghanistan: "Quelli di Emergency se ne sono andati via al primo scoppio di mortaretto". Per "mortaretto" l’avvocato di Roma, intende la guerra.
Emergency è sempre al suo posto.


Gino Strada risponde all'offesa, difendendo il lavoro di Emergency: "Siamo in Iraq dal 1995, il nostro personale lavora senza protezione militare e ha curato oltre 300mila persone anche nei contesti dei violentissimi combattimenti che hanno avuto luogo nel Nord del Paese negli anni tra il 1995 e il 1999".


Chi è Maurizio Scelli? Ecco le sue referenze: Maurizio Scelli, il commissario della Croce Rossa Italiana che ha fatto tanto parlare di sé in questi giorni, è un illustre "trombato" alle ultime elezioni politiche. Scelli si è presentato come candidato alle elezioni - nel 2001 - con Forza Italia, nel collegio 20 del Lazio 1 ( Roma - Gianicolense), perdendo contro Walter Tocci, l'ex assessore capitolino alla mobilità. Per la precisione, Scelli ha preso 28.457 voti, contro i 34.755 di Tocci.
Sicuramente si tratta di un soggetto in carriera e firmato Berlusconi.
Il che rende la sua testimonianza a favore di Berlusconi stesso alquanto discutibile

12.6.04

Senza titolo 86

Filastrocca


 


Ho chiesto ad un folle


chi fosse .....


 


Ragazzo, non vedi ?


Io sono un poeta,


io sono un pittore,


talvolta un pianista,


insomma un artista


o forse son Dio


vestito da uomo.


 


Ho chiesto ad un folle


cosa cercasse .....


 


Cerco un momento


per dare alla gente


un'opera vera,


qualcosa di giusto,


qualcosa di onesto


che nessuno


abbia detto.


 


Ho chiesto ad un folle


come potesse .....


 


Basta avere


serrati in un pugno


la sofferenza del mondo,


due gocce di sangue,


un istante d'amore


e pietà per chi muore


ignorato da tutti.


 


Ho chiesto ad un folle


cosa mancasse .....


 


Soltanto colmare


il pugno che è vuoto


con quanto di giusto


nel corso dei tempi


l'uomo ha già detto,


impararlo a memoria


ed iniziare la storia.


  


Ho chiesto ad un folle


perché non narrasse .....


 


Millenni ho cercato,


i pugni entrambi son chiusi,


ed eccomi folle


per ciò che ho appreso;


perduto è il momento


per dare alla gente


il mio grande terrore


 


Ho chiesto ad un folle


chi fosse .....


 


Ragazzo, non vedi?


Io sono la vita,


la vita che fugge,


che fugge dal mondo,


dal mondo impazzito,


impazzito io sono,


io sono la vita .....

a tutti quelli che mi hano e mi danno la forza di andare avanti

questa poesia è stata scritta da un anonimo ed è dedicata ad uno dei pochi politici degni , Enrico berliguer di cui ieri 11\6\2004 era il 20 della morte .


Gabbiano

delle nostre vite

Sei stato

il vento

dei nostri pensieri

Sei stato

la vela

dei nostri entusiasmi

oggi

sei il rosso

delle nostre bandiere

11.6.04

Senza titolo 85

SPERANZA


 


Il fiume


che cambia il suo corso


 


E l'acqua


che viene dal mare alla terra.


 


E sorgenti di ghiaccio


che nascono nei deserti senza sole


 


E la pioggia


che asciuga il caldo dell'inverno


 


E la voce di un muto


che grida al mondo la sua gioia


 


E tu


che appari nei vuoti dell'anima mia

Senza titolo 84

Grazie alle informazioni raccolte da www.peacereporter.net (vedi sito www.emergency.it) e basate su testimoianze dirette e certificabili, la versione offerta dal Governo italiano sulla "liberazione degli ostaggi italiani" è pressocchè interamente falsa.

In particolare lo sono le dichiarazioni del signor Berlusconi. Gli ostaggi sono stati prelevati da un appartamento nella cittadina di Abughraib, dove erano già liberi, da una camionetta americana. Non c'è stato alcun blitz, gli ostaggi eran già stati consegnati dopo che erano stati pagati 9 milioni di dollari!

L'indecorosa gazzarra autopubblicitaria del Governo si è sgonfiata nello spazio di 24 ore.

Purtroppo però la notizia è ancora nascosta praticamente da tutti, nonostante le dichiarazioni di Gino Strada (vedi Unità di oggi) nè la televisione nè i giornali ne hanno parlato.

Senza titolo 83

   Ciao a tutti, sono tornata!


 

Senza titolo 82

Ringrazio chiunque mi abbia invitata a postare sul blog.


Probabilmente finiranno per accorgersi che non sono all'altezza,ma non sono all'altezza di talmente tante cose che ormai faccio quello che mi pare senza pensarci troppo su...finché non me lo fanno notare.


Probabilmente capiterà anche questo.Resisterò alla tentazione di raccontare la mia scialba e poco interessante vita,almeno qui,il mio blog basta e avanza.


L'inizio spesso è il punto più difficile.Avevo voglia di scrivere un post decente,ma non riesco a trovarci un senso.Al diavolo.Tornerò.


Per il momento,auguro la buonanotte a chiunque voglia leggere le parole di questa strana ragazza alla ricerca di in buon inizio.

10.6.04

Senza titolo 81

E m'illumino d'immenso


Questa frase-poesia ha avuto per me sempre tanto significato... per me ha sempre costituito il desiderio di appartenere a qualcosa di più grande, di essere pervaso dall'energia che questa terra possiede, energia creativa, energia buona... per me è il voler far parte del Tutto dove con questo Tutto posso intendere il Cosmo, l'umanità, Dio.... a volte noi uomini ci concentriamo su noi stessi, sui nostri dolori, nel nostro piccolo senza considerare che facciamo parte di una realtà più grande... se avessimo questo sempre presente vedremmo i nostri "piccoli" dolori con più lucidità e distacco

Senza titolo 80

un commento non mio , ma che condividomin pieno su : << Questa ennesima inutile stupida polemica contro la musica del demonio >> dopo che alcuni esaltati uccidono in nome di tali credenze ( conndivisibbili o meno ) << abbisogna della colonna sonora appriopriata... pesco Marylin Manson, a caso, essì, proprio a caso... mi trovo a pensare che è strano come in certi frangenti si citi sempre un'artista che non ha mai inneggiato a Satana... solo perchè si trucca come una drag-queen? Che la lotta al diavolo nasconda anche una velata omofobia? Lungi da me dar fuoco all'ennesima diatriba... ne abbiamo ben donde di siffatte ciuffole... e non è cinismo nei confronti di chi è morto in modo assurdo ed indicibile, né offesa nei confronti della famiglia. Ce l'ho con chi strumentalizza una violenza per farne un manifesto. Ce l'ho con i giornali che imbastiscono sondaggioni in nome di Satana, accoppiandoli con immagini di Star Wars. Ce l'ho con chi preferisce incolpare il Male, piuttosto che chi lo fa. Credevo che le streghe e i gatti neri fossero roba da Medioevo... ma forse, dove le streghe non sono mai veramente esistite, gli stolti inquisitori ancora vivono e si riproducono.


p.s. e comunque se vi dico che oggi ho voglia di mordere qualcuno, per favore non pensate subito ai vampiri!!!

>>


articolo tratta da blog di http://fatamorgana.splinder.it/ (n che consioglio per chi è appassionato di questo genere di cose .

Senza titolo 79

E' dolore
sciupar dolore
avido dolore
che si unisce ad altro dolore.
E sempre soffro
ed avidamente voglio soffrire
e sempre piango.
Ma dolore più pianto
potrebbero darmi
un'ora di vita.

Senza titolo 78




Una miniera tu cerca

in fondo al cuore

..e scava la luce

nell'abisso dell'essere...

..e scava in fondo..

..e premi e fruga con le mani

e troverai in cristalli acuti

lucenti prismi

in luccicor di gemme.

Tu picchia e scava!

C'è un tesoro in fondo

che Dio ti presta..

E' così breve la vita..

ma quella dell'anima infinita..

Nel vibrar dei colpi

da quella roccia dura

emergerà un tesoro immenso

che brillerà come stella

nell'universo..


tratto dal bellismo blog http://volobiquo.splinder.it di lovefanny un sito che mi dà la forza di continuare a vivere








Senza titolo 77

Un amico che scrive nel mio blog ha postato un messaggio che credo sia molto significativo. Un messaggio breve ma che parla di libertà. Potete leggerlo per intero sul mio blog (http://elevation.splinder.it). Ma riporto una frase che mi pare significativa: "...aneliamo un mondo diverso in cui non dobbiamo solamente scrivere della Libertà che non abbiamo" .
Invio l'immagine di due eroi della Libertà. La prima è famosa: "L'eroe di Tien An Men". Nella seconda è ritratto un monaco buddhista che si dà fuoco per la libertà di religione (Vietnam, 1963).


ESSERE SE STESSI: IL PROPRIO IDEALE



(Picture from the site http://www.emsf.rai.it/)



(Picture from the site http://history.sandiego.edu/)

Senza titolo 76

vivo sepolto


nel letto d’un ospedale


con radici impiantate


che mi fanno andare avanti


nell’eco dei pianti


cerco la ragione nei


camici bianchi


ma loro non fanno altro


che sorridere


ed iniettarmi qualche giorno


di dubbio vivere


sto perdendo la ragione


in questa bara amara


riflettendo a quanto


la morte sia avara


ora che le voglio donare


il colore del mio viso


il destino di altri


ha reciso


negli occhi spenti mi rifletto


mi augurano di morire


in questo letto


non sento più dolore


ora che le plastiche radici


hanno raggiunto il mio cuore


non mi resta che divenire


l’esperimento di un altro dottore

“The Beatles Everyday. Tutte le canzoni dei mitici “Fab Four .di federico martelli un libro non solo per Beatles mitomani

 Finalmente   è  arrivato  l'ordine dell'autore  stesso   i  quanto     sesso   sono feticista     e    quando un libro  mi  prende ...