15.1.12

il caso di Milano sioamo all solito sciacallaggio exenofobo da parte dei media

 leggo  sulla   Bacheca  dell'amico  e  compagno di strada  Carlo Gubitosaa  :<< Qualcuno ha chiesto scusa alla comunita' Rom per aver detto che gli assassini del vigile a Milano erano Rom Sinti? Poi si e' scoperto che erano due con passaporto tedesco ma "di origine slava". Da giornalista mi fa ribrezzo il razzismo che si insinua nella cronaca dei delitti, dove si dovrebbe essere piu' rispettosi che in altre occasioni ma spesso si scade nello sciacallaggio xenofobo.>>.  Sempre   sulla  stessa  bacheca    c'è l'ottimo commentoi  di  Lorenzo Lucioni: << Ogni fatto di violenza o illegalita' che, direttamente o indirettamente, si puo' associare a rom, e' puntualmente riportato dalla stampa con chiara impronta razzista. i giornalisti di cronaca non sono quasi mai illuminati, gli approfondimenti a freddo alle volte si ravvedono, spesso parzialmente.non provare ribbrezzo per qualcosa che e' in noi fino al midollo.Infatti  , sempre  lo stesso Gubitosa fa  notare  che L'ondata di bufale dal sapore xenofobo travolge "Il Giornale" (  vedere sotto   al centro lo  Screenshot   )  
(  fin qui  niente  di nuovo  sotto il sole  visto  che    che  è insieme  alla padania veicolo  di coloro che incrementano  l'odio   con le  loro teorie  assurde  e  razzistiche ed  exenofobe  , se non proprio tali , ci si  avvicinano  moltissimo  )    ma anche  ed  è questo   che  fa  paura  e  dovrebbe far  riflettere  Repubblica.it, Corriere.it e "Fatto Quotidiano". Con buona pace di chi dice che per essere giornalisti bisogna vivere di giornalismo dimostrandolo col 740 alla mano, io dico che per essere giornalisti bisogna conoscere le regole di una professione  e  fare  cosi  
da  http://www.giornalismi.info/ del 15 gennaio 2012 - Carlo Gubitosa


Il razzismo è una malattia contagiosa, trasmessa attraverso i media.Quando la cronaca diventa "caccia allo straniero".
Dov'è nato il ragazzo che ha ucciso il vigile Savarino a Milano? Nemmeno il capo della Squadra Mobile sa dirlo, ma per le grandi testate italiane non c'è dubbio che sia un Rom. O in alternativa un nomade, slavo, al massimo tedesco.
Due uomini uccidono un vigile urbano travolgendolo con un'auto. Hanno importanza le loro origini per decidere come giudicarli? Il buon senso dice di no, e se qualcuno ti uccide un parente non è consolante pensare che sia stato uno svizzero, un bianchissimo neozelandese o un nobile britannico della camera dei Lord. Non ci interessa da dove viene, ci interessa che cosa ha fatto e che subisca le conseguenze del suo comportamento.
Anche la deontologia del giornalismo dice che la nazionalità di un criminale è irrilevante. Può esserlo quella di una vittima in caso di persecuzioni razziali, ma quella di un criminale non aggiunge nessuna informazione utile al fatto di cronaca, e si presta a indebite inferenze che estendono il suo comportamento anche ai "simili" del criminale. Nella "carta dei doveri" del giornalista, infatti, è scritto a chiare lettere che ogni riferimento a "caratteristiche della sfera privata delle persone è ammesso solo quando sia di rilevante interesse pubblico".
Ciò nonostante, la cronaca dell'omicidio dell'agente di polizia municipale Niccolò Savarino viene arricchita si molti particolari "etnici". Su Repubblica.it alle 9:35 del 13 gennaio si legge che "i due uomini visti dai testimoni sono entrambi nomadi" ma alle 12.31 dello stesso giorno quel testo diventa "I due uomini visti dai testimoni - e descritti come nomadi -".
La distinzione tra la realtà oggettiva e la descrizione fatta da fonti non primarie, per quanto dirette, è già un bel passo avanti. Il passo successivo potrebbe essere l'accensione del cervello per domandarsi che cosa caratterizza un nomade "a prima vista", e quali sono i segni particolari per distinguerlo con un veloce colpo d'occhio da una persona con uno stile di vita stanziale. E sulla homepage non ci sono controlli più stringenti sulle notizie pubblicate, al punto che per diverse ore si parla di "due ragazzi di origine rom sinti di 26 e 28 anni". Ma poi scompaiono.
L'errore di Repubblica probabilmente è ereditato dall'Ansa, che alle 9:15 dello stesso giorno produce un lancio di agenzia viziato da fretta, ignoranza o entrambe le cose, un minestrone dove si afferma che "i due uomini visti dai testimoni sono entrambi nomadi" (senza neppure il doveroso "sarebbero"), che sono stati "compiutamente identificati" dalle forze dell'ordine, e che "uno dei due sarebbe di nazionalità tedesca, l'altro di origini slave". Vai a capire.
Anche il Fatto Quotidiano, che pure ha una redazione locale a Milano e in questo caso avrebbe potuto consumare più scarpe e meno tastiere, rinuncia al dovere di verifica sul campo e al diritto di esercitare l'intelligenza critica, e decide di ripetere pari pari il compitino/minestrone fornito dall'Ansa: "sono due nomadi gli assassini di Niccolò Savarino". Anche in questo caso l'articolo viene corretto, e nel giro di poche ore si passa a "Sarebbero due i sospetti responsabili dell'omicidio". Ottimo lavoro, condizionale dubitativo più eliminazione del dato di nazionalità in quanto irrilevante ai fini della notizia. Ma la prossima volta non è meglio contare fino a dieci e rileggere meglio prima di fare clic sul tasto "pubblica"? Vi assicuro che non ho nessuna fretta di sapere da che paese viene un assassino, su questo tipo di vicende preferisco un articolo che esce per ultimo ma esce bene. E credo che molti lettori del Fatto, amanti del giornalismo rigoroso e accurato, sarebbero d'accordo con me.
A dispetto della "compiuta identificazione" descritta confusamente dall'Ansa e da chi le è andato appresso dovendosi poi correggere, il prestigioso Corriere della Sera non parla di nomadi, tedeschi o slavi, e in via Solferino gli assassini "sarebbero due Rom sinti incastrati dal cellulare". Salvo poi far cadere il condizionale dubitativo e affermare perentoriamente nell'interno dell'articolo che "I due Rom, dell'83 e dell'85 erano in liguria con un'auto a loro intestata". Ma il web ha memoria corta, e a poche ore di distanza anche l'articolo "Vigile ucciso dal suv. Due fermati" viene ammorbidito e stravolto, fino a diventare "Vigile ucciso dal Suv, telecamera Atm filma l'assassino", se non altro perché i due fermati non c'erano. Ma nel frattempo la notizia è stata ripresa su altri siti e commentata in rete, per confermare la teoria degli "zingari assassini". E se lo dice il Corriere della Sera...
Domenica 15 gennaio l'agenzia Agi segnala un avvenuto arresto e annuncia una "conferenza stampa che si terrà questa mattina alle 11:00 in Questura", ma anche dopo l'arresto la nazionalità del sospettato rimane un mistero. Non ho modo di presenziare direttamente alla conferenza stampa, e dopo alcune telefonate riesco a mettermi in contatto con Alessandro Giuliano, il capo della squadra mobile di Milano, che mi spiega come stanno le cose: i sospettati dell'omicidio Savarino non sono due, ma è uno solo, si chiama Goico Jovanovic e non si sa dove sia nato.
A detta di Giuliano, di lui sappiamo soltanto che è di origine serbo-bosniaca, perché i suoi familiari sono noti alle forze di polizia, si sa che ha precedenti per reati contro il patrimonio, che vive a Milano da vari anni e che la sua famiglia vive in Europa da decenni. Sul piano formale, invece, la questura di Milano (per ammissione del Capo della Squadra Mobile) non sa dire quale sia la nazionalità di questo giovane ragazzo. Giuliano mi spiega per telefono che l'urgenza di raccogliere prove e impedire la fuga del sospettato ha messo in secondo piano gli accertamenti su di lui o sui componenti della sua famiglia per verificare se in tasca hanno un passaporto italiano, francese, tedesco o di qualche altro paese.
Ciò nonostante, anche in assenza di dati certi e a vari giorni di distanza dalle rettifiche di Repubblica, Fatto Quotidiano e Corriere, il 15 gennaio "Il Giornale" titola spavaldamente "I Rom finiscono sotto torchio", e l'autrice di questo capolavoro ha anche il coraggio di firmarsi Paola Fucilieri, a differenza di tutti gli altri pezzi citati finora attribuiti genericamente alla redazione della testata. Più la bufala è razzista, più si propaga velocemente: provate a cercare su Google "I Rom finiscono sotto torchio" e potrete toccare con mano con quale rapidità si sono riprodotte su internet menzogne come quelle della Fucilieri.
Su Repubblica.it, invece, lo sport domenicale del 15 gennaio non e' la torchiatura dei rom ma la "caccia agli slavi", e al momento di scrivere questo articolo non ci risulta che sia stato rettificato.
Lo stesso giorno il Corriere della Sera si affretta a spiegare che Jovanovic, classe 1987, sarebbe "nato in Germania, di origine slava". Come se le cause del comportamento criminoso di un Europeo o di un italiano vadano ricercate anche nelle "origini" e non più solo nella nazionalità. E' il razzismo 2.0, che chiede conto anche ai nuovi cittadini italoeuropei della provenienza dei loro bisnonni, per distinguerli da quelli di razza pura. Ma dopo essere stato ricontattato per confermare questo dato, Giuliano mi spiega che la nascita in Germania è solo una delle tante origini dichiarate dal ragazzo, che in altre occasioni ha fornito altre identità affermando di essere nato a Palermo o a Parigi, nel 1990 o addirittura nel 1994. In pratica i giornalisti si sentono autorizzati a dire tutto, tranne che non possono dire ancora nulla perche' non ci sono dati certi.
Il giorno prima della conferenza stampa, invece, Repubblica sostiene che "dei due ricercati gli investigatori sanno ormai tutto, tranne dove si trovano", li descrive come "i due nomadi" e sostiene che "entrambi sono di origine slava, anche se di passaporto tedesco il proprietario del Suv (...) mentre è italiano il suo amico e complice abituale". E il dubbio rimane: nomadi, slavi, tedeschi o italiani? Spiegateci per bene con chi dobbiamo prendercela.
Una volta calmati i bollori della folla assetata di vendetta, l'accertamento di origine, nascita, nazionalità e passaporto di questo ragazzo avrà ancora importanza? E sul piano sostanziale, culturale e umano, non dovremmo dire che un ragazzo "milanese" da anni e una famiglia "europea" da decenni sono un problema nostro e non di altri popoli? Il dato rilevante non dovrebbe essere il fatto ché vivono da anni assieme a noi, anche se in tasca hanno una carta bollata che li associa a qualche altro paese?
In ogni caso, visto che finora non lo ha fatto nessun collega, sarò io a porgere delle scuse.
Chiedo scusa a tutti quelli che hanno letto bufale fidandosi delle testate che le hanno sdoganate e pensando che il mestiere di giornalista preveda l'obbligo di verifica delle notizie o quantomeno la prudenza nel diffondere notizie incongruenti.
Chiedo scusa soprattutto alla famiglia Savarino, che al proprio dolore ha visto aggiungersi la confusione da voci incontrollate, l'istinto di "caccia allo straniero" e la nostra ansia irrazionale di voler appiccicare per forza ad ogni assassino una bandiera che non sia tricolore, perché i cattivi sono sempre "gli altri".
Chiedo scusa ai Rom Sinti, coinvolti in questa vicenda solo perché oggi il nostro pregiudizio più di moda ricade su di loro. Se questo omicidio fosse avvenuto cinque o sei anni fa, probabilmente sarebbe stato più istintivo parlare di "marocchini", e andando più indietro nel tempo i presunti assassini sarebbero stati senz'altro "albanesi".
Chiedo scusa anche a tutti i razzisti dal cervello ottenebrato che appena hanno letto "Rom Sinti", sono scattati come molle con una "caccia allo zingaro" che ha trovato un sfogo visibile in rete e troverà chissa quali sfoghi invisibili nel mondo reale. Mi scuso anche con i razzisti perché se nel loro cervello ha attecchito l'ignoranza, la superficialità, il pregiudizio e la paura del diverso non è soltanto colpa loro. Dietro ogni uomo che legge poco ce n'è un altro che scrive male.
Qui sotto potete ammirare alcune conseguenze di questa storia scritta male e raccontata peggio, sputando su tutte le buone pratiche del giornalismo e sui codici deontologici che restano nei cassetti a prendere polvere. Chi semina vento raccoglie tempesta, e chi semina odio raccoglie razzismo. Qui ne ho distillato una minima parte, che va moltiplicata per milioni di lettori, ascoltatori e telespettatori. Guardate gli effetti di questa bufala sui Rom Sinti e pensateci bene, cari colleghi. Non vi costa nulla rispettare voi stessi e la vostra professione, e l'alternativa può avere un prezzo altissimo per tutti.
 Ora è  profondamente ipocrita indignarsi e dissociarsi dagli atteggiamenti, dalle dichiarazioni, dalle posizioni espresse, senza affrontare con decisione  l'uomo, l'essere umano che quelle idee ormai le ha nel dna
C'è un interessante trattato su questo: "I volenterosi carnefici di Hitler"(  foto  a  destra  ) di  Daniel J. Goldhagen    che spiega molto bene come, anche quando latente, ogni genere di razzismo culturale non si potrà mai spegnere.In pratica, l'autore prende in considerazione il fatto che non furono solo i militari a perseguitare gli ebrei: non avrebbero potuto, senza l'appoggio della popolazione. Così come non sarebbe stato possibile, per il governo, attuare politiche antisemite così pesanti, senza il popolare consenso. E la Germania potè (terzo motivo) fare quello che ha fatto, per la sua posizione di potere che andava facendosi sempre maggiore, negli ultimo periodo degli anni 30.

Quello su cui comunque l'autore insiste, è che l'antisemitismo, in Europa e non solo in Germania, è una questione secolare, nata sulla scia degli insegnamenti del cristianesimo che volevano gli ebrei delle persone orribili (avevano condannato gesù cristo alla croce e lo avevano assassinato). Con il tempo, dato che ai cristiani non era permesso svolgere attività legate agli scambi di denaro, e che agli ebrei non era concesso lo svolgimento di molti tipi di lavoro, si ebbe che gli ebrei si occupavano di commerci e della gestione delle prime banche. Da qui, anche la nascita di quelli che l'autore chiama "complotti economici e finanziari". Ed  è quello   che  negli ultimi 20\25  sta  succedendo in Italia  . Infatti  come giustamente  << La crisi economica esaspera una cultura comunque xenofoba. E non   ----  cone dice  l'articolo  della  rivista  AltraEcomia  che  riporto sotto    interramente   ----    c’è da illudersi: passata l’indignazione per il pogrom di Torino e la strage di Firenze, la logica liberista, la cultura dell’efficienza, torneranno a dominare, causando nuove guerre ai poveri e nuove lotte fra poveri. A meno che non si cominci a ricostruire una cultura dei diritti e della solidarietà. >>
Nel 2007 Mihai Mircea Butcovan scrisse sul settimanale Internazionale una lettera aperta a un immaginario “cronista razzista”: “Sono stanco di inseguire gli articoli che contengono l’equazione rumeno/straniero=delinquente (dove la variabile straniero non è incognita, ma la soluzione di tutti i mali) per poi chiedere rettifiche che non arrivano mai. Allora per una volta protesto prima”. Butcovan, che è romeno e scrive i suoi libri in lingua italiana, chiedeva al suo ipotetico interlocutore di “non scrivere quell’articolo razzista. Così sapremo orientarci e capire se ‘da quindici anni in Italia’ è una grave malattia pregressa o un certificato di buona salute”.
L’articolo torna alla
mente all’indomani del tentato pogrom di Torino, ossia l’incendio di un campo rom, nel quartiere delle Vallette, ad opera di un gruppo di cittadini staccatosi da una manifestazione -ufficialmente una “fiaccolata contro la violenza”- organizzata dopo la denuncia di una ragazzina del quartiere, che aveva detto d’essere stata violentata da due giovani rom. Il maggiore quotidiano locale -La Stampa- aveva riportato con

la censura dettata dall'ignoranza il caso di rimozione e chiusura account su vimeo di nemesianimale.net


Il video di Nemesi Animale  rimosso da  vimeo  , ma  riopotato  su  youtube  e  sotto da me    riportato  non  da  youtube  , ma  copiando  sul  mio desktop  e poi caricato  da li

mostrava uno di questi allevamenti, ma senza volerne puntare col dito uno in particolare (in questo caso della ditta Bruzzese) preferiamo mostrarvi il video dicendo che la situazione è uguale in tutti gli allevamenti intensivi di questo genere. Quando ero bambina, il fine settimana andavo a trovare i miei nonni e lungo la strada, all’altezza di Palmanova (provincia di Udine) circa, c’era un enorme allevamento di polli, da fuori erano dei grandi capannoni grigi in cemento e l’odore che si spargeva per chilometri era insopportabile, ci si accorgeva che ci si stava avvicinando già centinaia di metri prima, all’epoca non realizzavo cosa succedeva lì dentro ma quando chiesi ai miei genitori come potevano vivere i proprietari così vicino (avevano una stupenda villa giusto a fianco) loro mi risposero “Per i soldi”…
Non mi ha meravigliata il fatto che stamattina il link al video non funzionasse più, così ho contattato Genesi Animale, il loro account su Vimeo.com è stato cancellato e con esso anche tutti i video contenuti. Il video in questione è stato ripubblicato su Youtube e qui di seguito presento la dichiarazione di Nemesi Animale ( www.nemesianimale.net  ) al riguardo:

         “OLTREPASSARE LA CENSURA!
Il video della nostra investigazione su Bruzzese è stato rimosso dallo staff di Vimeo.com e ci è stato chiuso l’account, su cui avevamo anche altri video.
Questo perché a loro dire abbiamo pubblicato “immagini di crudeltà e violenza su animali” e quindi violato le condizioni della community. Abbiamo ribattuto dicendo che queste sono immagini che mostrano la realtà, ciò che accade di nascosto dietro alle porte degli allevamenti, e che la loro censura è un’altra spessa porta che impedisce alle persone di vedere cosa accade agli animali negli allevamenti e nei macelli.
Immaginiamo che ci sia stata qualche segnalazione da parte di chi trova il nostro video troppo scomodo e speriamo che sia solo un errore a cui ripareranno, perché Vimeo è una community di persone sensibili ed è utilizzata appositamente da molti gruppi antispecisti di tutto il mondo per pubblicare le loro investigazioni.
 Nel frattempo è urgente che tutti coloro che hanno condiviso e pubblicato il nostro video modifichino il link e utilizzino quello su Youtube, che trovate in fondo a questo messaggio.
 È importante che tutti coloro che hanno visto quelle immagini le condividano, le diffondano, le mostrino a chi ancora non sa cosa si nasconde dietro all’industria delle uova.
Di fronte alla censura e alle menzogne, diventa ancor più necessario diffondere le immagini che documentano la realtà e sentiamo che il lavoro svolto da noi e altri gruppi di attivismo è sempre più importante.
                                        GrazieNemesi Animale 


La  battaglia   di  tale  assocciazione  è  giusta e  sacrosanta  \  condivisibile   perchè serve  a far conoscere cosa si cela dietro all'industria delle uova, alcuni attivisti di Nemesi Animale hanno deciso di documentare le condizioni delle 200.000 galline prigioniere dei capannoni già attivi di questa azienda  (  ,ma  potrebbe essere  anche  di altre  ) 
Quello che emerge è un mondo terribile che tutti dovrebbero vedere in prima persona: file di gabbie di sette piani una sopra l'altra, con decine di migliaia di galline che urlano, si lamentano, cercano inutilmente di aprire le ali, si beccano a vicenda per lo stress, molte sono ferite, prive di piume e penne, muoiono tra le loro compagne o vengono lasciate agonizzanti nei corridoi e finiscono mangiate dai topi. Si tratta di un luogo che rimane impresso per la sua inquietante architettura, in cui gli animali sono prigionieri fino alla morte e vorrebbero poter uscire per vedere il sole, respirare aria fresca e toccare il prato con le zampe.
Gli allevamenti di galline in batteria per la produzione di uova sono

14.1.12

come affrontare la crisi ed essere felici

Gli europei (  ed   tutti i paesi  del Nord   del  mondo  ) avevano perso  salvo alcune comunita  di persone   considerate matte   e\o stravanganti  come : 
                                                 il matto di  Francesco  Guccini 

                                                             un matto di de  andrè
                                                                       i matti di de gregori


il senso dell'essenziale  (  proprio come   questa  l'altra  canzone  de Modena  city Ramblers  )



, ma la crisi ce lo farà riscoprire. Peccato che ci sia bisogno di questo per ritrovare il gusto della semplicità ecco come  fanno  a vivere  conn 1000 € al mese

  da  http://www.presseurop.eu/it/

tendenze e costume  Spagna

Viva la vita low cost

9 gennaio 2012 El País Madrid



Un supermercato Dia a Valencia.
                                         Un supermercato Dia a Valencia.Polycart via Flickr CC
 
In tempi di crisi, quando si è costretti a sbarcare il lunario con 1.000 euro lordi al mese e non si vuole rinunciare del tutto al proprio stile di vita, ridurre le spese è una scelta obbligata. Una tendenza che sta stravolgendo le abitudini dei consumatori.  
Secondo le cifre del Sindicato de Técnicos del Ministerio de Hacienda (Gestha), in Spagna 17,1 milioni di persone guadagnano appena mille euro lordi al mese. Parliamo del 63 per cento della popolazione attiva. Con questa cifra arrivare alla fine del mese è una fatica degna di Ercole, e fare la spesa diventa un'avventura complessa. Oggi, per migliaia di spagnoli, acquistare un prodotto è un atto di rinuncia.
In questo scenario di sofferenze e privazioni, il fenomeno del low cost è in grande crescita e con ogni probabilità nell'immediato futuro è destinato a svilupparsi ulteriormente, occupando uno spazio sempre più rilevante nel tessuto sociale ed economico.
Ristoranti, viaggi, automobili, assicurazioni, elettronica, immobili, tempo libero, abbigliamento, alimentari: nulla sembra sfuggire al fascino del basso costo. Resta da capire se il fenomeno sopravviverà una volta superata la crisi. Si tratta di una strategia strutturale o congiunturale? In che modo cambierà l'atteggiamento del consumatore dopo la fine della crisi? Sarà più razionale e meno impulsivo? La ricerca del prezzo più basso è ormai diventata un nuovo stile di vita?
"Spendere molto denaro in maniera compulsiva è una patologia che incontriamo spesso, mentre al contrario il risparmio estremo non ha un'accezione clinica", spiega Guillermo Fouce, psicologo e professore dell'Università Carlos III di Madrid. Secondo Fouce, insomma, non esistono "malati di risparmio". Non è una precisazione irrilevante, perché se portati all'estremo tutti i comportamenti legati all'acquisto possono creare complicazioni.
Non c'è dubbio che il consumatore del dopo-crisi sarà molto diverso da quello attuale. Innanzitutto avrà imparato da questi tempi difficili. "Il consumatore sta scoprendo grazie al low cost che può acquistare prodotti simili a quelli a cui è abituato a prezzi di gran lunga inferiori", sottolinea Javier Vello, responsabile del settore distribuzione e consumo della società di consulenza PriceWaterhouseCoopers. In secondo luogo "dopo la crisi, il cliente farà più attenzione alle spese, e sarà più cosciente delle alternative a ciascun articolo".
L'attuale periodo di estrema difficoltà economica lascerà strascichi profondi, e con il tempo sarà sempre più difficile tracciare un profilo del consumatore. Questo aspetto influenzerà non poco le strategie commerciali delle aziende, e di conseguenza il concetto di occasioni di consumo diventerà dominante. Per esempio è probabile che individui con un certo potere d'acquisto sceglieranno il low cost per alcuni prodotti e privilegeranno le marche più costose per altri. Ma in ogni caso tutto ciò riguarda il futuro, e oggi il concetto di low cost spadroneggia nei settori più disparati.
"Il consumatore è passato da quella che chiamo una 'funzionalità superiore' a una 'funzionalità sufficiente', che è la più economica. In altre parole, perché acquistare un'automobile dotata di tutti gli optional quando in realtà non ne ho bisogno?", spiega Javier Rovira, professore della business school Esic.
Juan Carlos Esteban, un giovane disegnatore sposato con figli, è l'esempio di come lo stile di vita low cost si sia insinuato in gran parte del tessuto sociale spagnolo. La sua "strategia del risparmio" ha cominciato a prendere forma nel 2007, "quando le spese hanno iniziato a mangiarsi lo stipendio". Il piano di Esteban abbraccia le telecomunicazioni ("in poco tempo ho cambiato tre volte operatore di telefonia mobile, e oggi anziché 50 euro al mese ne spendo 18"), le assicurazioni ("per il mio monovolume ho stipulato una polizza con un franchising globale che mi permette di risparmiare 350 euro rispetto alla precedente") e l'alimentazione ("compro soprattutto prodotti sottomarca". In totale, oggi Esteban spende il 25 per cento in meno rispetto a prima.  
"L'essenza del low cost non si limita all'abbassamento dei prezzi in sé, ma comprende il taglio dei costi superflui per ottenere un prezzo inferiore", sottolinea Jorge Riopérez, responsabile de settore consumo e industria di Kpmg. "Oggi si fa molta confusione tra [prodotti] low cost  e low price. Naturalmente anche il low cost mira a ridurre i prezzi, ma in altri casi la concorrenza può portare a un taglio basato non sulla riduzione dei costi ma su un minore margine di profitto".

L'unione fa il risparmio

Il fenomeno del low cost testimonia una situazione di emergenza, ma paradossalmente anche la volontà di non rinunciare al proprio tenore di vita e di continuare a godere di prodotti accessori o addirittura di lusso. "Le famiglie sono

ecco come viaggiare senza droghe

  foto tratta  da http://gobilumusic.wordpress.com/2009/09/09/dylan-dog-e-la-musica/

Afghanistan, marine Usa urinano su cadaveri, il video

se  criticare  queste  cose   vuol  dire  essere  anti americano  lo  sono  .
Va bene  direte erano terroristi  e criminali  ,  ok  ,  ma  che  c... un minimo di rispetto  nèdella  pèersona nè dei morti




da Notti notturne: 13 anni fa, moriva Fabrizio De Andrè

da  http://mattax-mattax.blogspot.com/2012/01/13-anni-fa-moriva-fabrizio-de-andre.html?spref=bl


L'11 gennaio 1999, Fabrizio De Andrè ci lasciò da questo assemblaggio naif, dimostrando, ancora una volta, di fare la cosa giusta.

13.1.12

libero pensiero


Libero pensiero

Tra “Grande fratello”
gossip
e sesso a volontà
ormai il disegno è evidente
non il libero pensiero vi preme
ma una società libera
dal pensiero

Pietro Atzeni

12.1.12

Feste finite si ritorna alla normalità II [ come rimettere in circolo i regali che non piacciono o doppi ]



Lo so  che ormai  le feste  sono giàpassate   ed  i regali venduti o riciclati  . Ma   c'è anche  chi  agisce  con lentezza  ed  aspetta    per  rimettewre  in circolo  in regalo   che  ha  ricevuto .

Capita a tutti, specie sotto le feste natalizie, di ricevere in regalo qualcosa di cui si sarebbe fatto volentieri a meno. Questo perchè non sempre i doni rispecchiano i gusti o i desideri di chi li riceve. Solitamente in queste circostanze si ringrazia comunque, mentre già si pensa a cosa fare di quel regalo non gradito.
Se si riceve qualcosa in regalo che non è stato di proprio gradimento o peggio ancora si tratta di qualcosa che non verrà mai utilizzata  (  o  che non ci  piace  )   occorre pensare a cosa farne, per evitare di tenere inutili ingombri in casa .
Oltre  alla  soluzione  più ovvia  e  sbrigativa  che sarebbe  quella  del cassonetto con relativo  spreco di materie  prime   esistono altre  soluzioni migliori 
1) Se proprio pensiamo di non aver bisogno di quel determinato oggetto ricevuto in regalo, la cosa più bella che si potrebbe fare è senza dubbio darlo in beneficenza  ad enti benefici,caritatevoli, organizzazioni no profit impegnate nella cura dei più deboli, o direttamente a persone bisognose sia un gesto di sobrietà e di attenzione necessario nelle festività natalizie prossime venture, o direttamente a persone bisognose
2) rimettere in vendita i regali non graditi e col ricavato comprare qualcosa che rispecchi i nostri gusti o desideri
3)  barattare un determinato oggetto con un altro, sempre ricorrendo ad internet (  vedere  link sotto ) o ai mercatini dell'usato  .
4) il riciclo dei regali.
Riciclare i regali di Natale sarà anche un gesto poco elegante o se preferite decisamente cafone, ma sempre meglio che buttarli via, non vi pare?
L’idea del riciclo è entrata infatti oramai nella normale routine della vita, considerando che  soprattutto il tempo di crisi in cui ormai si è entrati da tempo, ove risparmiare e riciclare, sono una vera e propria regola.

Oltre  a  rimandare  alla  guida  dell'amnno scorso ( qui l'url )  ecco alcuini con sigli su come  farlo  .presi da http://donna.tuttogratis.it/casa/come-riciclare-i-regali-di-natale-qualche-idea/P283661/


1. Un primo modo potrebbe essere quello di cambiarli, sostituendoli con qualcosa che più si accorda al vostro gusto personale. Se il regalo sgradito proviene da una persona con la quale potete permettervi un certo grado di franchezza, allora non vi resta che chiedere alla persona in questione se è possibile sostituire il dono. Questa pratica, ahimè, non dipende solo dalla disponibilità della persona che ve ne ha fatto dono, ma anche dall’oggetto di per sé: se si tratta di un capo d abbigliamento, un libro, un elettrodomestico o simili non avrete nessuna difficoltà a trovare un degno sostituto. Molti negozi, in presenza di etichette o imballaggi integri non fanno richiesta nemmeno dello scontrino. Il problema si pone quando il regalo che avete ricevuto è stato a sua volta riciclato dalla persona che ve ne ha fatto dono e chiederglielo vuol dire metterla con le spalle al muro di fronte all’imbarazzante confessione oppure è stato acquistato in occasione di un viaggio o sul web pertanto rispedirlo al mittente diventa un’operazione veramente complicata.
2. In questi casi un modo ottimo per riciclare i regali di Natale è venderli o barattarli on line. Ricordate che quello che è considerato orrido da uno può rappresentare l’oggetto del desiderio lungamente ricercato da qualcun’altro. Si tratta semplicemente di fare incontrare la voglia di disfarsi di un oggetto di uno con il desiderio di appropriarsene dell’altro. Di solito siti come Ebay o ZeroRelativo sono un ottimo terreno di incontro.
3. Americani docet! Altro ottimo sistema per riciclare i regali di Natale, molto in voga negli Stati Uniti, è quello di organizzare uno swap party, una festa in cui tutti portano qualcosa da scambiare. Oltre a rappresentare un utile mezzo per sbarazzarsi di oggetti poco graditi, è un ottimo modo per ridere tra amici delle fregature ricevute.
Se poi vogliamo mettere fine alla spirale dei regali non graditi, cosa che accade molto di frequente, cominciamo ad essere noi (  se mai  ci riusciremo  )i primi a scegliere con criterio quando ci apprestiamo a regalare qualcosa.

a queste regole   ne  aggiungo alcune mie  :
1) evitate  di riusare  se  regalate  cd  o libnri che  ci sia  il vostro nome o  una dedica  di chi  ve lo ha regalato 
da www.smemoranda.it    archivio 2007
2)  se   vi capita  come il punto  1 strappate la  pagina  o incollate  sopra  un altra  o  se la scrittura  e " pesante "  un pezzo di cartone dele stesse dimensioni .Nel xcaso del cd potete  o  togliere il libricino testi ( ma  si fà se lòo  avete uguale ) o fotocopia scanerizzata  a colori   da  incollare  sopra  l'originale  o d'attaccare  al libretto  se avete  strappato la pagina per  non lasciare  l'ultima   rotta  .
3) sia  che lo  dobbiate regalare   o vendere su  ebay , segnatevi su  un foglio o un'agendina  il nome di chi  velo  ha regalato e controllate se  frequenta  ebay  o simili ( siti di scambio  o di baratto  ) . eviterete  errori









Per  approfondire   troivate  sotto siti  di baratto e  di scambio 





mancato arresto di cosentino e bocciatura referendum come andare avanti ?

  dopo  gli avvenimenti  d'oggi  , vedi  titolo  , mi chiedo   se  fare o  :
1) come  il finale

completo di Goodbye Lenin (manca solo la parte in cui la mamma comincia a stare male, ma diventava ---  secondo   http://www.youtube.com/user/Zukhov1945 autore  del video ---- molto lungo e mi servivano più vids, forse magari farò l'upload di tutto il film stiamo a vedere), uno dei film che mi sta più a cuore in assoluto. Questo film racconta la travagliata storia di una famiglia della DDR ma nache un po' la storia di una nazione che ha creduto e lavorato per il comunismo. Nonostante la DDR non sia sicuramente stato un paese che potesse veramente contrapporsi alla Germania Ovest, merita anch'essa un addio, o meglio un arrivederci.
Gli ideali di socialismo ed uguaglianza non hanno fallito. Il motivo del crollo della DDR stanno in vari punti, come per esempio l'enorme debito di guerra con L'Unione Sovietica, mentre alla Germania Ovest andavano i miliardi del piano Marshall... O la cattiva burocrazia etc. La mancanza di libertà (che è uno degli obbiettivi del comunismo!) ha causato la fine di questo paese.
La Germania Est aveva però qualcosa di positivo: tutti avevano una casa, un lavoro, la criminalità era bassissima e alcune mode perverse occidentali non esistevano.
Purtroppo i politici fin dall'inizio non hanno saputo sostenere il confronto con l'ovest, ma non a causa dell'ideale comunista.
Una cosa però la DDR la vince: Bandiera e inno nazionale sono semplicemente magnifici, battono assolutamente quelli dell'ovest.
   Per  chi  volesse  il film  purtroppo non più reperibile  ( perchè  il mondo  è  uno strano paese  , se  ha  successo di  critica  non   ti ristampano  , se  hai successo al botteghino ---  anche  se  il film  fa  cagare  -- si  )  lo  trova  uTorrent (italiano con sottotitoli, qualità molto buona) ecco l'url http://tinyurl.com/7bs5o7z e   news  sul  film   http://it.wikipedia.org/wiki/Good_Bye_Lenin!  e  i  link finali  per  chi volesse  saperne  di più  su quel periodo  storico e  culturale

2)  oppure  era meglio


11.1.12

dedicato a paolo villaggio chi di pecora colpisce di pecora ferisce

 Il popolare attore genovese Paolo Villaggio durante la trasmissione Brontolo condotta da Oliviero Beha su Rai 3 fa una battutaccia sulle abitudini sessuali dei sardi:" Nascono pochi figli in quella regione perché si accoppiano con le pecore

ed ecco alcune  risposte  satiriche   prese  dal gruppo di fb  sardipersempre







infine  nonnricordo il sito  perchème  l'ahnno mandata  via  email 

vieni villaggio vieni !!!!!!!! i sardi ti aspettano !!!!!!!!

9.1.12

la vita


Il mondo fa schifo. Ma non sempre. Le persone vanno e vengono, e a volte non tornano. Il dolore viene ad onde, come la felicità e l'acqua agli occhi. Così bisogna tenersi in allenamento, restare giovani nuotatori per apprezzare lo sforzo di ogni bracciata o spinta della corrente, e godere il regalo di ogni boccata d'ossigeno quando il mare è più gonfio. I porti ce li scegliamo noi. Le sirene no, ma siamo fortunati quando sappiamo riconoscerle

8.1.12

Feste finite si ritorna alla normalità I [ come ritornare in forma ]


da http://www.lerika.net/index.php/son-cose-di-inizio-anno/

Seguendo il consiglio d'amici\che  che  mi chiedevano : << viste le   buon  guide natalizie perchè non n  fai una post  feste  ? >>  .                                                                     Faccio due puntate . La  prima è  riguarda come recuperare  la linea  dopo le feste ., 2) l'altra  sui regali  

.Ma veniamo  all'argomento in questione 

E' innegabile: dopo il periodo festivo moltissimi di noi avranno acquistato qualche chilo. I dolci, i vari brindisi,  i piatti molto sostanziosi e calorici, la scarsa attività fisica e sessuale  ,  il non saper dir  di no  ,  oppure tanto  è festa , ecc  non hanno di certo giovato alla linea, per cui occorre, una volta concluso il periodo di bagordi, smaltire quanto accumulato. Il buon senso  che  trova  d'accordo pensare comune   e  il pare d'esperti ( o pseudo  tali   )chiamati  dai media  (  tv ,portali internet  ,  e  giornali seri o meno  seri  ) suggeriscono di iniziare prima possibile affinché sia più semplice ritrovare in fretta un equilibrio dietetico visto che, sempre secondo gli specialisti del settore, per recuperare possono servire addirittura tre mesi. Se i chili accumulati sono davvero un po' troppi, potrebbe essere utile consultare un medico nutrizionista e farsi suggerire una dieta adatta e personalizzata. In ogni caso i suggerimenti generali più utili del momento sono i seguenti (  che  andrebbero seguiti tutti l'anno ) 


1. muoversi di più, camminare e passeggiare a lungo da  soli  o in compagnia a passo  svlto per  20  \40 al giorno inn particolare in salita  ( salvo ch  non siate troppo avanti  con l'età  o non abbiate problemi di respirazione  o  di cuore  ) 
2. mangiare con lentezza  per facilitare il lavoro del sistema digerente. 
3 Cercate di sostituire i cibi con molti grassi, con alimenti che ne contengono pochi 
4  Evitate pasti abbondanti, cercate di mangiare poco e spesso 
3. ridurre le porzioni  evitate i bis 
5 ridurre  all'osso  o cercare di eliminare gli alimenti grassi e zuccherati
6. mangiare più frutta e verdura. Per assicurare il giusto apporto di vitamine, minerali, oligoelementi e fibre al vostro organismo, mangiate ogni giorno almeno cinque porzioni di frutta e verdura 
7 Per una dieta equilibrata e ricca di nutrienti essenziali, aiutatevi con gli integratori alimentari [  dietro consiglio medico ]
8 Bevete almeno per  due  settimane Oltre ala razione  giornaliera  di 1.5  \ 2  litri al giorno  è  consigliabile  quasi ovvio .Infatti Bere abbondanti liquidi, o introdurli sotto forma di cibi molto acquosi come frutta e verdura, aiuta ad eliminare le tossine e a purificare l’organismo appesantito da troppi bagordi. Infusi e tisane costituiscono un ottimo supporto, piacevolissimo d’inverno.
Anche l’uva è assai utile, sia perché ricchissima d’acqua, sia perché contiene flavoinoidi, antocianine, polifenoli e antiossidanti preziosi che aiutano a combattere i radicali liberi. Un’azione simile l’hanno i carciofi, grazie all’azione che favorisce il funzionamento intestinale. Ottimo l’aiuto del tè verde con potere diuretico e disintossicante e ricco di antiossidanti. Agisce anche riattivando il metabolismo.
Zuppe e minestre, preparate con ricche verdure, sono perfette per reidratare l’organismo favorendo nel contempo la sua depurazione progressiva. Scegliete però quelle da preparare in casa anziché quelle già pronte da scaldare. Favorite tra le verdure spinaci e bietole, ricchissimi di fibre, acqua, vitamina C. Per la stessa ragione dovreste aumentare il consumo di agrumi, specialmente arance e pompelmi, che contengono anche altre vitamine, minerali e antiossidanti e hanno la capacità di rafforzare il sistema immunitario.


Infine, chiedete aiuto alle erbe fresche  come  questa il tè Rooibos, meglio conosciuto come tè rosso  (foto a  destra tratta  da  / http://www.yourself.it/te-rosso-smaltire-abbuffate-natale-capodanno/ )

Gli ultimi a dimostrare le proprietà benefiche del tè rosso sono stati alcuni ricercatori dell’Universitat Rovira i Virgili di Reus, in Spagna, in uno studio pubblicato sulla rivista Phytomedicine. Le sue proprietà benefiche si devono ai più di 25 polifenoli in esso contenuti, che come hanno dimostrato diversi studi scientifici, sono in grado di migliorare il processo digestivo e depurare l’organismo dalle tossine.Questa bevanda, un infuso a base di un arbusto che cresce in Sudafrica, è infatti un toccasana per migliorare la digestione, proteggere il fegato e aiutare a migliorare i disturbi del metabolismo.Infatti  non contiene caffeina) riduceva il colesterolo e gli acidi grassi liberi nel sangue, migliorando la funzione epatica.
I polifenoli in esso contenuti aiutano anche a ritardare l’invecchiamento, perchè combattono i radicali liberi, oltre a stimolare un particolare enzima che riduce il senso d’appetitoe favorisce il senso di sazietà, rendendolo di fatto l’ideale rimedio alle abbuffate post natalizie.
7)  fate l'amore ( sia con il vostro partnr  o  amante  )  prfrendo  le posizioni del kamasutra particolarmente impegnative, così da associare al godimento un dispendio di energie, paragonabile a un’attività sportiva in piena regola e, quindi, in grado, come tale, di bruciare calorie. Assolutamente da bocciare il missionario, sì invece a posizioni da “prestazione”.(  ecco  due  links  utili  I II nell'ultimo  l'ultimo potete cliccare  sulle  singole immagini in alto  per  ripassare  o  conoscere  nuove posizioni


io  qualche idea l'avrei ;-)


lettera agli idioti che usano i petardi per torturare gli animali



Leggendo quest' articolo di cronaca locale

07 gennaio 2012 —   pagina 08   sezione: Olbia
«gioco» criminale contro una gattina
 LA MADDALENA. Le mani di quei violenti teppisti, non volevano accarezzarla. Perché appena sono riusciti ad agguantare la dolce gattina, ferma sulle scale vicino all’immobiliare “La Cala”, le hanno infilato un petardo acceso in bocca.
 La gattina ha perso un occhio e riportato danni gravissimi sul muso e alla mandibola. A raccontare l’ennesimo caso di atroce maltrattamento nei confronti degli animali (avvenuto la notte di Capodanno) è Manuela Deiana(  foto  a sinistra ), giovane proprietaria della bestiola 
 La gattina, nonostante perdesse molto sangue, è riuscita a rientrare a casa. Ma Manuela Deiana si è accorta che era ferita solo quando l’ha vista accasciarsi. La giovane, che fa la volontaria per il 118, insieme con un’amica, ha tentato di medicarla e curarla come poteva, cercando soprattutto di alleviarle il dolore.
 E’ andata avanti così per tutta la notte e per altri due giorni: in quel momento alla Maddalena il veterinario era assente.
 Manuela Deiana ha quindi portato la gattina ad Arzachena: qui è stata operata, ma i veterinari non sono riuscite salvare l’occhio, frantumato dal petardo, ma hanno creato una speciale ingessatura per la mandibola. L’operazione è riuscita, ma è costata alla ragazza 200 euro: una cifra enorme, per lei. E dovrà spendere ancora, per la lunga cura. I vicini di casa si sono fatti avanti per aiutare la gattina e per dare una mano soprattutto alla sua padrona. E sicuramente la catena di solidarietà si allungherà ancora.




 La volontaria del 118 non ha parole: un «gioco» criminale da condannare nel modo più duro, con la speranza che i colpevoli vengano catturati. La Lida considera gli autori del gesto «bambini criminali o bulletti da strapazzo. Se la prendono solo con chi non è capace difendersi. La colpa maggiore - dicono dall’associazione - ce l’hanno però i genitori: l’uso dei petardi non era consentito e non hanno controllato i loro figli».

                                 Andrea Nieddu

 mi viene  di getto , scuso  sarà stupida  e scontata, ma  ho crcato di trattenermi \  contenermi  per non scndere  al loro  livello d'idioti e  allo stesso modo  non mi va  di scendere  livello  di qusto gruppo di  fb http://www.facebook.com/group.php?gid=44694323007&v=info che  applica   a questi idioti  ( metaforicamente parlando  ) il'occhio per occhio dente  per  dente


Cari idioti
Ma non vi vergognate  neppur un po'  ne'della  sofferenza portata  all'animale nè  di quella  creata  alla  padrona dell'animale  da  voi barbaramente massacrato con i petardi  .
Posso capirne l'uso   anche  se  d'anni  non  ne uso più vista la loro pericolosità per le persone  e gli animali , ma  quello che  non riesco a capire   il divertimento provato  nel torturare  un povero gatto . Ma l'etica  della reciprocità  risssumibile  con La massima :<< Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te >> dovrebbe valre  anche  per  gli animali .

Cari genitori
Ma che  va bne  nonn essere oppressisivi   e lasciar  libertà ai vodtri  figli\e  ma  insegnateli il rispetto  verso la natura e  i loro appartenenti in modo  d'attuare    ciò
con questo  è tutto

starlettte rifatti pure il seno con le protesi diffettose tanto paga pantolone il ministro dela sanità le mett a carico del servizio sanitario nazionale



Apro  l'home  di facebook  ed  apprendo  da  miei contatti  di fb questo  sfogo  che  non commento   , perché  se due parole  sono troppe  e  un a  è  troppo  (  citazione televisiva   ) ma  soprattutto  perché  me ne scendo le  braccia  e poi il mio commento  è giù  nel titolo e  da  questo video   che  riporto sotto




(... ) Ma   in tempi di crisi , in cui si taglia anche nella sanità mettendo in serie difficoltà le famiglie, il ministro della salute comunica che gli interventi per la ricostruzione delle protesi francesi per i seni, giudicate pericolose, saranno a carico del sistema sanitario nazionale. Io capisco bene, quelle donne malate o che hanno subito interventi, ma mi viene spontanea una domanda. Bene vogliamo la rivoluzione o la guerra civile? 
Dobbiamo pagare noi per i capricci di qualche signora insoddisfatta del proprio aspetto fisico, oppure di qualche starlette, o di signorine pagate per fare presenza e niente di più nei vari programmi poco culturali che ci propone a tutte le ore la tv? Io non ci sto, se proprio si vogliono levare le protesi difettose, lo facciano a spese loro, visto che sicuramente le signore in questione non soffrono di problemi economici. E i soldi che il ministro vuole impiegare per risolvere i capricci di qualcuno, vengano destinati a chi ne ha veramente bisogno.









6.1.12

la befana nella tradizione sarda


L'epifania tutte le feste si porta via" è senza dubbio una delle filastrocche più recitate dai e ai bambini italiani di ogni tempo alla vigilia del 6 gennaio; ma sono tante le rime, strofe e poesie che celebrano contemporaneamente la notte dell'arrivo dei Magi a Betlemme e del volo a cavallo di una scopa della Befana. In un intrico sacro-profano di tradizioni nordiche e mediterranee, cristiane, pagane o ortodosse, il colpo di coda delle festività natalizie è un interessante serbatoio di poesia popolare e riti ancestrali. Che in Sardegna, ovviamente, resistono: non c'è villaggio diventato paese e paese diventato città che ancora non conservi le sue celebrazioni per sos tre res, alias i re magi. Dalla Barbagia al Campidano sono tanti e simili gli eventi che si ripetono, tra il focolare e il centro abitato. Un rito che ancora si conserva nel Logudoro è S'essida a sos tres res, tradizione molto somigliante a quella di "Su mortu mortu" di Ognissanti. C’è una relazione? Pare di sì e Claudia e Luigi Manciocco, studiosi autori del volume L’incanto e l’arcano. 
Da http://www.sardegna24.net/cultura/ online del 5\1\2012
Per una antropologia della befana (Armando Editore), spiegano perché: «La funzione principale che la Befana svolge da secoli - argomentano gli autori - è quella di mediatrice culturale tra il mondo dei vivi e l’aldilà, tra la nostra vita quotidiana ed il “tempo fuori dal tempo” degli antenati. La vecchietta col sorriso benevolo e sereno ci distoglie da quell’ansia di apparire, dalla frenesia del fitness e del benessere fisico, in una dimensione familiare e universale al tempo stesso, oltre l’insensatezza di tanta vuota contemporaneità». Non per sconfinare indebitamente nel sacro, ma

la befana [ come soppravivere alle feste natalizie ultima puntata ]

in mancanza di tempo , infatti  ,  l'ho  scritta in ritardo  ma  potrà essere utile pr l'anno prossimo ( sempre  che non crediate  alla  boiata  della profezia maya  dela  fine dl mondo )  ,  copiando e  rielaborando  da www.amando.it e  to  di alcuni dei suoi link  di cui  trovate  gli url qui http://www.amando.it/natale/befana.htm
In  tempo   di  crisi  ( anche se  non sembra  sia   sentita  da  tutti\e  . Infatti  << l bar dove lavoro io è sempre trafficato (e meno male) si vedono sfrecciare lancia y, mini e golf, molcler, iphone, i ristoranti e pizzerie il fine settimana sono sempre pieni (e non dite di no) molti non lavorano però in giro hanno sempre soldi. Io ho una fiesta da 10 anni, per il resto non mi lamento, non sopporto chi spesso e volentieri lo fà.. che si lamenta per sentito dire, almeno un pò di rispetto per chi la crisi la combatte sul serio, non con i link! >> dalla  bacheca  fb di http://www.facebook.com/profile.php?id=1570038239 ) questa  sarà la Festa della Befana all'insegna del “fai da te”! La Befana segue Babbo Natale sulla scopa aspettando pazientemente il suo turno, e chiude in questo modo le feste natalizie e come dice  il proverbio tutte le feste si porta via ed a fncl chi  pensa che la calza della Befana sia una tradizione ormai vecchia






Care mamme , nonne  , zie e  chi più ne  ha  ne  metta   potete ancora far vivere queste emozioni travestendovi da Befane! Per questo oggi ho pensato di darvi qualche dritta per confezionare un bel costume da Befana per poter entrare pienamente nel ruolo della vecchina che distribuisce i doni.Il costume da Befana è molto simile a quello di una strega ed è fatto per lo più da avanzi di tessuto, quelli che normalmente chiamiamo stracci. È un costume che può essere utilizzato anche a Carnevale e ad Halloween. Vediamo come si realizza. 
Occorrente:


maglioncino scuro di lana;
scialle di lana (tipo quelli della nonna o in alternativa una mantella lavorata)
gonna lunga che tocca terra;
scarponcini vecchi;
calzettoni lunghi, meglio se vecchi;
guanti di lana vecchi (bene anche quelli senza dita);
foulard fantasioso per raccogliere i capelli;
sacco di juta grezza per mettere dentro i doni da portare ai bambini;
scopa di saggina;
dolci vari;
carbone;
un cuscino singolo.




E per quanto riguarda il trucco avete bisogno di: 
cerone per il viso;
matita nera per un contorno occhi molto marcato;
un porro finto per il naso;
parrucca di capelli bianchi da arruffare con la spuma e fissare con la lacca.


ABBIGLIAMENTO BEFANA
Per quanto riguarda l'abbigliamento non c'è molto da sapere. Dovete solo vestirvi con maglione, gonna, calzamaglie e calzettoni, scarponcini, scialle e foulard per capelli. Gli abiti non devono essere necessariamente vecchi e distrutti, vanno bene anche gonna e maglioncino che avete nell'armadio (preferibilmente della nonna) che siano di fantasie differenti. Il cuscino singolo vi servirà per fare la gobba. Dovete metterlo sotto il maglione, dietro la schiena. Per quanto riguarda le scarpe potete anche optare, se non avete degli scarponcini, per la variante stivaletti neri o marroni. Se per caso riuscite a trovare un cappello a punta usatelo!


TRUCCO BEFANA


Stendete un bel po' di cera chiara su tutto il viso. Con la matita nera disegnate bene il contorno occhi, marcando molto, e fate un neo sul mento bello grosso. Applicate sul naso il porro finto. Se riuscite a trovare anche un grosso naso da strega usate anche quello.
Riempite infine il vostro sacco di juta grezzo con tanti dolci e anche un po' di carbone e distribuite con cura e dedizione.
E se avete voglia create delle calze (o acquistatele) da posizionare sopra il camino o in alternativa in salotto. Appendetele come volete, con delle mollette per i panni o altro – come nell'immagini  dell resto del post   
Sarete delle Befane bellissime e generosissime ;)
Se invece  non volete mascherarvi  potete ricorrere  alla  fantasia e  al fai da  te  per la preparazione  della  calza  





Se non volete  comprare o riciclare  calze  vecchie , la  calza  potete  farla  voi   Nel caso sappiate usare i ferri e la lana, beh il gioco per voi sarà facile e sarete in grado di produrne in quantità anche da regalare per le amiche, ma se con i ferri non avete confidenza ecco una semplice e pratica idea.

Occorrente
  • Tessuto (andrà benissimo qualsiasi tessuto, anche quelli che da tempo avete li in un angolino e non sapete cosa farne, non state a acquistarne di nuovi )
  • Forbici
  • Filo per cucire, ago, ditale, carta velina, spillini.
Procedimento

Disegnate prima sulla carta velina la sagoma della calza, decidete voi liberamente la misura, la grandezza e la lunghezza. Dovrete disegnarla in due copie, queste andranno poi appoggiate sul tessuto, fissate con degli spillini e ritagliate.
Passate poi alla cucitura, o a mano oppure se avete dimestichezza con la macchina per cucire. Molto bella se ne avete in caso è usare della semplice iuta, è grezza, semplice e rende l’idea della semplicità che dev’essere legata anche concettualmente alla calza della befana ( che è povera, viaggia su una scopa e ha le calze rotte!).
Se volete abbellirla, potrete passare tutto lungo il perimetro del nastro di raso.
E la vostra calza è pronta, semplice no?


Per completare l’opera restando in tema, potreste creare la scopa scaccia guai










                    Creazione scopa scaccia guai

che  crediate  all tradizioni  o non vrà ma  è bello  crederci  è sempre bene possederne una in casa, da posizionare dal 6 gennaio per tutto l’anno preferibilmente dietro la porta.       


Occorrente
  • Una scopa di saggina (vera a grandezza naturale)
  • Una bomboletta spray color oro
  • Rametti di agrifoglio
  • Nastri di velluto rosso e dorato
  • Frutta di bosco di plastica o silicone
  • Forbici e nastro adesivo
Procedimento

Procedete con la doratura della saggina, fatta eccezione per il manico, lasciate asciugare all’aria aperta (vi consiglio di eseguire l’operazione di vaporizzazione magari sul balcone, si tratta di sostanze volatili non esattamente salutari da respirare). Quando la scopa è ben asciutta, procedete a ricoprire il manico con il nastro rosso e dorato , magari alternandoli, e alla base del manico (la parte che si collega alla scopa) crete una piccola composizione con i fiocchi e la frutta.
In alternativa alla composizione sopra descritta potreste creare su un cartoncino spesso una sagoma di una simpatica befana, dipingerlo a vostro piacimento, sistemargli accanto magari, un sornione gattino nero e applicarlo con la colla a caldo sulla scopa.

 Per  chi volesse  può anche preparare  il Carbone dolce fatto in casa 
Passiamo ora al carbone, siete ghiotti del dolce carbone e i vostri bimbi qualche marachella l’hanno combinata? Bene, provate a produrre da soli il carbone da inserire nella calza, sarà economico e sicuramente più salutare di quello trovato in commercio!


Ingredienti
1 kg di zucchero .,300 grammi di acqua.,colorante alimentare nero.,1 albume di uovo., zucchero a velo
Preparazione  Fate bollire un kg di zucchero, in 300 grammi di acqua, aspettate che inizi a caramellizzarsi, inserite del colorante nero, aggiungete il bianco d’uovo e lo zucchero a velo, girare bene e spegnere il fuoco. Appena inizia a indurirsi rompere a blocchetti il composto.


                  Composizione della calza





Adesso non vi resta che inserire nella vostra calza le leccornie tanto amate, ma occhio a non compiere errori, infatti, gli esperti in nutrizione ci avvertono che la maggior parte dei dolcetti in commercio, caramelle, lecca lecca, ecc, sono un concentrato di zuccheri e soprattutto conservanti e coloranti.
Che cosa fare?
Proviamo a pensare cosa mettevano un tempo le nostre nonne e troveremo la giusta risposta: mandarini, frutta secca (noci, mandorle, noccioline, uva passa , fichi secchi, ecc ), il nostro carbone fatto in casa, biscotti magari fatti in casa con la pasta frolla, barrette di sesamo, qualche cioccolatino, fichi secchi, torroncini e un vasetto in miniatura di miele (rigorosamente italiano o  equo solidale ) o marmellata ai frutti di bosco.Vedrete che i bambini apprezzeranno tantissimo e li abituerete anche in quest’occasione a un sano approccio con il cibo, alla parsimonia e al risparmio.
Innanzitutto, come sempre, se volete fare un pensierino “befanesco” a chi volete bene, la cosa migliore è metterci impegno e affetto. Al bando le calze comprate al supermercato all'ultimo momento, sono banali e totalmente impersonali. Se siete davvero brave, fate voi una calza di maglia o di panno, richiede un po' di tempo, ma non è così difficile.
Dentro dovete metterci tutto il vostro amore, tutto quello che può piacere a chi la riceve.


Calza della befana per bambini
Partiamo dai più piccoli, i più importanti: i bimbi sanno emozionarsi davvero con poco, sono sinceramente felici se sentono il  nostro affetto. Meritano allora qualcosa di speciale, la loro calza può

nostro affetto. Meritano allora qualcosa di speciale, la loro calza può essere riempita di:
  • dolci fatti in casa
  • frutta colorata
  • giochi riciclati, di quando eravamo piccoli noi
  • teli multiuso
I bimbi amano i dolci, non priviamoli di questa gioia, ma prepariamo loro qualcosa di goloso e allo stesso tempo sano e nutriente. Biscotti o torte (tagliate a cubotti) vanno benissimo, basta avvolgerle in carta velina colorata o carta argentata e luccicante.
Anche la frutta è importante, molti bambini amano il colore e il gusto dei mandarini, allegri e di stagione, saranno apprezzati e gustati.
Donare ai nostri bambini un piccolo gioco che ci è appartenuto, significa dare un pezzo importante di noi. Raccontate loro la storia di quell'oggetto, quanto ci avete giocato, in che avventure vi ha accompagnato. Poi donateglielo chiedendo di averne cura e di ridargli vita, nel gioco.
Il massimo della semplicità per il massimo del divertimento: dei teli di stoffa colorata. I bambini li useranno in mille modi, per travestirsi, per saltare, per farli volare, per creare un rifugio improvvisato tra i mobili di casa, vedrete quante soluzioni troveranno. Prendete della stoffa di diverso colore, dimensione e peso, o anche dei vestiti vecchi che non utilizzate più, in modo da stimolare al massimo la loro fantasia.


Calza della befana per il partner

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