30.6.07

Senza titolo 1920


A Bari c'è stato un incendio in un canile! Si cercano padroni anche solo... temporanei.


Se ti interessa, o se conosci qualcuno, basta collegarsi al sito della LAV...

aiutiamo www.ammazzatectutti.org

ricevo ed  inoltro questo drammatico SOS dagli amici di Locri ( vedere l'approfondimento sotto per saperne  di più )  che sono la dimostrazione  diun antimafia dal basso e di quanto  si gridava dopo  l'eccidi di Falcone  e Borsellino  : <<

NON LI AVETE UCCISI - LE LORO IDEE CAMMINANO SULLE NOSTRE GAMBE." "LA MIAFIA UCCIDE IL SILENZIO PURE  >>

Carissime amiche, carissimi amici,


se un anno e mezzo fa, quando scendevamo a manifestare per la prima volta pubblicamente contro i mafiosi per le strade di Locri, ci avessero detto che oggi saremmo diventati quello che effettivamente siamo, non ci avremmo mai creduto. Ed invece siamo qui, ad aver costruito mattone su mattone, passo dopo passo, un grande Movimento antimafia che oramai ha varcato i confini sia della semplice mobilitazione, sia della Calabria.
Siamo passati, seppur con mille difficoltà ed insidie, dalla fase della protesta a quella della proposta. E per questo veniamo oggi a scriverti questo messaggio nella bottiglia, questo appello a sostenerci, ad aiutarci a continuare ad esistere e diventare sempre più incisivi nelle nostre lotte di civiltà.Essere persone libere paga, ma la libertà ha un costo, ovviamente, e la nostra scelta di non legarci politicamente ed economicamente a nessun carro per poter essere veramente liberi di dire,fare e denunciare ci vincola all'autofinanziamento.
L'impegno contro tutte le mafie di tutti noi ragazzi e ragazze del Movimento Ammazzateci tutti è volontariato sociale (per sapere qualcosa in più su quello che è Ammazzateci tutti puoi dare un'occhiata in fondo a questa e-mail), ma il sito internet, il forum, uniti alle centinaia di biglietti del treno per incontrare i ragazzi nelle scuole di tutta Italia, nel momento in cui abbiamo deciso di non bussare alla porta di nessuna regione, provincia o comune per avere alcun contributo o finanziamento, diventano un impegno per il quale è fondamentale l'aiuto ed il sostegno di più gente possibile.Pertanto chiediamo, non tanto ai ragazzi quanto agli adulti, un piccolo contributo economico per poter continuare liberamente la nostra missione di cittadinanza. Perchè un Paese fatto di silenzi ed omertà non è un Paese democratico. A noi, a voi il compito di rompere, di scegliere, di impegnarsi, spendersi.Vorremo strutturarci, stampare e diffondere gratuitamente materiale informativo sulle mafie in tutte le scuole d'Italia. Vorremmo far sì che il maggior numero possibile di quelli che oggi sono bambini e ragazzi e domani la futira classe dirigente di questo Paese sappia scegliere: se stare dalla parte della legalità e dell'onestà, o dall'altra.Ma questa rivoluzione culturale non possiamo vincerla certamente armati solo di belle parole e buone intenzioni.
Vogliamo, dobbiamo fare crescere il Movimento in tutt'Italia, non solo nei cuori della gente, ma nelle strade, nelle città, con dei veri presidi di legalità. Ecco il perchè perchè dell'autofinanziamento, perchè siamo convinti che con l'aiuto ed il sostegno di tutte le persone che, per dirla con il giudice Giovani Falcone "fanno il tifo per noi", questa partita possiamo davvero vincerla.



                     Non lasciaMOci soli!

 








Senza titolo 1919

trascinato al
fondo dalle
onde mobili
che non sanno
dormire
vedo che
galleggiano
corpi stiepidano
le acque le
loro ombre
sembrano nuvole
danzanti qui
da dove le anime
son soltanto
ponti non riesco
ad annegare
forse tra i lilium
saprei amarti
solo per poi
lasciarti ecco
ora galleggiano
anche i chiodi
e la croce
graffia il fondo
del profondo
mare che
profumo d'incenso
denudato tra
gli squali mi
ricorda l'eroina
smorta che
circola contro
senso nella mia
bocca che sapore
di viola il
tuo ultimo bacio
m'ha divelto
come lucifero
all'inferno ora
che abbraccio
l'averno spero
che il grano
sia meno freddo
e che tu cominci
ad amarmi

Pubblicità progresso 1


FOTTI IL PADRONE FACENDOGLI MANGIARE LA SUA STESSA MERDA!


NON COMPRARE LA NUOVA 500!


La macchina che decresce in dimensione ma aumenta in prezzo, lascia che se la guidi LAPO!


Robespierre-Offlaga Disco Pax

Ho fatto l'esame di seconda elementare nel 1975.


Il socialismo era come l'universo: in espansione.

La maestra mi chiese di Massimiliano Robespierre.

Le risposi che i Giacobini avevano ragione e che,Terrore o no la Rivoluzione Francese era stata una cosa giusta.

La maestra non ritenne di fare altre domande.

Ma abbiamo anche molti ricordi Di quel piccolo mondo antico

fogazzaro:- l'astronave da trecento punti di Space Invaders- Enrico Berlinguer alla tv- le vittorie olimpiche di Alberto JuantorenaIn nome della Rivoluzione Cubana- i Sandinisti al potere in Nicaragua- il catechista che votava Pannella- gli amici del campetto passati dalle MarlboroDirettamente all'eroina alla faccia delle droghe leggere- i fumetti di Zora la vampira porno e la Prinz senza ritorno- il referendum sul divorzio e non capivamo perchéSe vinceva il No il divorzio c'era e se vinceva il Si non c'era- Anna Oxa a Sanremo conciata come una punk londinese- i Van Halen- la prima sega- la vicina di casa, un travestito ai più noto come Lola che Mia madre chiamava Antonio con nostro sommo sbigottimento- Jarmila Kratochivilova- il Toblerone, qualcuno sa perché- una scritta degli ultras della Reggiana dopo il raid aereo americano su Tripoli negli anni ottanta.Diceva: "grazie Reagan, bombardaci Parma"- e poi la nostra meravigliosa toponomastica:

Via Carlo Marx

Via Ho Chi Minh

Via Che Guevara

Via Dolores Ibarruri

Via Stalingrado

Via Maresciallo Tito

Piazza Lenin a Cavriago

E la grande banca

non più locale

con sede in

Via Rivoluzione d'Ottobre

- e infine il mio quartiere,

dove il Partito Comunista prendeva il 74% e la

Democrazia Cristiana il 6%

Senza titolo 1918

Un chilo di libri


Benedetto Della vedova è uno dei pannellisti iperliberisti che hanno scelto
di stare con Forza Italia. Ha presentato un emendamento al «pacchetto
Bersani» che è stato approvato dalla destra e dai radicali e che
liberalizza il prezzo dei libri. Che fine faranno adesso i librai
indipendenti e i piccoli editori? Sul nuovo numero di Carta settimanale, la
testimonianza di chi subisce il liberismo a mezzo stampa.
http://www.carta.org/rivista/settimanale/2007/24/sommario.htm

29.6.07

Giornalista della MSNBC si rifiuta di dare la notizia della liberazione di Paris Hilton

Finalmente dei giornalisti coraggiosi  che si ribellano aalla legge dei tg spazzatura dove il gossip e il trash  prevale sui fatti .Magari sucedesse una cosa simile in italia  in particolare nei tg di studio aperto e o di rete quattro  o  in quello del tg 1  e  tg 2 .
Guardate questo video e legget tale news riportata dal corriere.it del 29\6\2007





Doveva leggere la notizia della ritrovata libertà di Paris Hilton prima delle news che riguardano gli orrori e le quotidiane vittime americane in Iraq. Ma la giornalista Mika Brzezinski si è rifiutata categoricamente di seguire questa scaletta e dopo aver tentato di bruciare il foglio dove era stata battuta la notizia del rilascio della bella ereditiera, l'ha strappato indignata Un siparietto televisivo che ha conquistato gli utenti di Youtube: oltre 250.000 persone hanno già visto sul sito americano il video del "gran rifiuto" della Brzezinski. Tutto è accaduto sulla rete televisiva americana MSNBC durante il programma televisivo "Morning Joe": nel video si vede la giornalista Brzezinski che dopo aver salutato i telespettatori comincia il telegiornale presentando le notizie nazionali. Ad un certo punto si ferma e esclama: «Io odio questa notizia e penso che il nostro telegiornale non dovrebbe cominciare così». Successivamente la Brzezinski accartoccia il foglio su cui è scritta la news della Hilton e tenta di bruciarlo, ma è fermata dal co-conduttore.




  


 

lettera allo pseudo ministro dela giustizia

L'aggiornamento d'oggi  è dedicato sia   a tutti coloro che come me sono costernati e si chiedono  se Italia esiste ancora la  giustizia  o  è ancora una barzelletta  o  chi la gestistice  è una macchietta , sia  a  tutti quelli che  ( ed particolare  nelle istituzioni politiche , religiose , culturali )  remano  contro  chi combatte per le ingiustizie e conro le lobby  e contro le abberrazioni come  queste  .
La vignetta sotto  riportata   è tratta dall'ottimo   blog ( e  nostro ) cdv  antipedofilia di massimiliano frassi







28.6.07

ecco cosa intendo per compagnidiviaggio

a chi ancora  ( sia che legge  e che non legge le faq ed i rispettivi aggiornamenti )  mi chiede  di cosa parla  questo blog   dedico questo  video



il caso maoloni

fonte articolo www.ilquotidiano.it/

 di Adamo Campanelli e Mimmo Minuto



San Benedetto Del Tronto
Proposta in Piazza di alcune mamme, che si sono unite per la difesa dell'infanzia a favore delle sig.ra Maria Pia Maoloni e le sue due figlie, una bambina di tre e una di sette anni. La video intervista delle "mamme coraggio". Perchè proteggere un bambino è salvare l'umanità intera".Con questo slogan oggi mamme e cittadini sono scesi in piazza per una raccolta di firme a sostegno della vicenda che vede coinvolte la sig.ra Maria Pia Maoloni e le sue due figlie, una bimba di tre e una di sette anni.Mamme coraggio, potremmo definirle, perchè unite, non da uno spirito esibizionistico mediatico, ma semplicemente dal fatto di essere mamma, sensibili alla vicenda e di voler far qualcosa per aiutare l'infanzia che molte volte viene negata.Nella video intervista oltre alla testimonianza della sig.ra Maoloni, l'intervento di Cinzia Rottoli, motore infaticabile di questa iniziativa, e Annapiera Boellis durante la raccolta di firme.A coloro che hanno aderito, spille rosa con scritto "infanzia ferita, salviamo due bambine" e nastri celesti e rosa a sostegno dell'iniziativa.


                                       









P.s


Se nel caso ci fossero difficoltà  con il video  potete vederlo  ache  sul ilquotidiano  oppure i su  censurati.it
Per chi volesse  approfondire la vicenda in questione e trovare dei link  dove poter firmare  la petezione  vada su questo url che combatte  quotidianamente  contro la pedofilia e  legga i commenti in particolare  il primo  quello di  c antonella serafini di censurati





Senza titolo 1917

se sapessi


dove andrei


smetterei


giro contorto


tra spine di


grano e spire


contrite ho


voglia di


fuggire ma


quel che resta


lo devo ancora


capire forse le


sigarette non


bastano a


mozzarmi il fiato


ma quel che resta


di me è un incrollabile


fede al peccato ecco


perchè ho sposato


la morte per


addormentarmi


incerto tra le braccia


della sorte

27.6.07

Senza titolo 1916


NO alla legge bavaglio!

Al cittadino non far sapere


M. Travaglio - Unità


Cari lettori,
quando il Parlamento approva una legge all’unanimità, di solito bisogna preoccuparsi. Indulto docet. Questa volta è anche peggio. L’altroieri, in poche ore, con i voti della destra, del centro e della sinistra (447 sì e 7 astenuti, tra cui Giulietti, Carra, De Zulueta, Zaccaria e Caldarola), la Camera ha dato il via libera alla legge Mastella che di fatto cancella la cronaca giudiziaria. Nessuno si lasci ingannare dall’uso furbetto delle parole: non è una legge “in difesa della privacy” (che esiste da 15 anni) nè contro “la gogna delle intercettazioni”. Questa è una legge che, se passerà pure al Senato, impedirà ai giornalisti di raccontare - e ai cittadini di conoscere - le indagini della magistratura e in certi casi persino i processi di primo e secondo grado. Non è una legge contro i giornalisti. È una legge contro i cittadini ansiosi di essere informati sugli scandali del potere, ma anche sul vicino di casa sospettato di pedofilia. Vediamo perché. Oggi gli atti d’indagine sono coperti dal segreto investigativo finché diventano “conoscibili dall’indagato”. Da allora non sono più segreti e se ne può parlare. Per chi li pubblica integralmente, c’è un blando divieto di pubblicazione, la cui violazione è sanzionata con una multa da 51 a 258 euro, talmente lieve da essere sopportabile quando le carte investono il diritto-dovere di cronaca. Dunque i verbali d’interrogatorio, le ordinanze di custodia, i verbali di perquisizione e sequestro, che per definizione vengono consegnati all’indagato e al difensore, non sono segreti e si possono raccontare e, di fatto, citare testualmente (alla peggio si paga la mini-multa). È per questo che, ai tempi di Mani Pulite, gli italiani han potuto sapere in tempo reale i nomi dei politici e degli imprenditori indagati, e di cosa erano accusati. È per questo che, di recente, abbiamo potuto conoscere subito molti particolari di Bancopoli, Furbettopoli, Calciopoli, Vallettopoli, dei crac Cirio e Parmalat, degli spionaggi di Telecom e Sismi. Fosse stata già in vigore la legge Mastella, Fazio sarebbe ancora al suo posto, Moggi seguiterebbe a truccare i campionati, Fiorani a derubare i correntisti Bpl, Gnutti e Consorte ad accumulare fortune in barba alle regole, Pollari e Pompa a spiare a destra e manca. Per la semplice ragione che, al momento, costoro non sono stati arrestati né processati: dunque non sapremmo ancora nulla delle accuse a loro carico. Lo stesso vale per i sospetti serial killer e pedofili, che potrebbero agire indisturbati senza che i vicini di casa sappiano di cosa sono sospettati. La nuova legge, infatti, da un lato aggrava a dismisura le sanzioni per chi infrange il divieto di pubblicazione: arresto fino a 30 giorni o, in alternativa, ammenda da 10 mila a 100 mila euro (cifre che nessun cronista è disposto a pagare pur di dare una notizia). Dall’altro allarga à gogò il novero degli atti non più pubblicabili.Anzitutto “è vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pm o delle investigazioni difensive, anche se non più coperti da segreto, fino alla conclusione delle indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare”. La notizia è vera e non é segreta, ma è vietato pubblicarla: i giornalisti la sapranno, ma non potranno più raccontarla. A meno che non vogliano rovinarsi, sborsando decine di migliaia di euro. È pure vietato pubblicare, anche solo nel contenuto, “la documentazione e gli atti relativi a conversazioni, anche telefoniche, o a comunicazioni informatiche o telematiche ovvero ai dati sul traffico telefonico e telematico, anche se non più coperti da segreto”. Le intercettazioni ­ che hanno il pregio di fotografare in diretta un comportamento illecito, o comunque immorale, o deontologicamente grave ­ sono sempre top secret. Bontà loro, gli unanimi legislatori consentiranno ancora ai giornalisti di raccontare che Tizio è stato arrestato (anche per evitare strani fenomeni di desaparecidos, come nel vecchio Sudamerica o nella Russia e nell’Iraq di oggi). Si potranno ancora riferire, ma solo nel contenuto e non nel testo, le misure cautelari, eccetto “le parti che riproducono il contenuto di intercettazioni”. Troppo chiare per farle sapere alla gente. E i dibattimenti? Almeno quelli sono pubblici, ma fino a un certo punto: “non possono essere pubblicati gli atti del fascicolo del pm, se non dopo la pronuncia della sentenza d’appello”. Le accuse raccolte (esempio, nei processi Tanzi, Wanna Marchi, Cuffaro, Cogne, Berlusconi etc.) si potranno conoscere dopo una decina d’anni da quando sono state raccolte: alla fine dell’appello. Non è meraviglioso? L’ultima parte della legge è una minaccia ai magistrati che indagano e intercettano ”troppo”, come se l’obbligatorietà dell’ azione penale fosse compatibile con criteri quantitativi o di convenienza economica: le spese delle Procure per intercettazioni (che peraltro vengono poi pagate dagli imputati condannati, ma questo nessuno lo ricorda mai) saranno vagliate dalla Corte dei Conti per eventuali responsabilità contabili. Così, per non rischiare di risponderne di tasca propria, nessun pm si spingerà troppo in là, soprattutto per gli indagati eccellenti. A parte «Il Giornale», nessun quotidiano ha finora compreso la gravità del provvedimento. L’Ordine dei giornalisti continua a concentrarsi su un falso problema: quello del “carcere per i giornalisti”, che è un’ipotesi puramente teorica, in un paese in cui bisogna totalizzare più di 3 anni di reclusione per rischiare di finire dentro. Qui la questione non è il carcere: sono le multe. Molto meglio una o più condanne (perlopiù virtuali) a qualche mese di galera, che una multa che nessun giornalista sarà mai disposto a pagare. Se esistessero editori seri, sarebbero in prima fila contro la legge Mastella. A costo di lanciare un referendum abrogativo. Invece se ne infischiano: meno notizie “scomode” portano i cronisti, meno grane e cause giudiziarie avrà l’azienda. Mastella, comprensibilmente, esulta: «Un grande ed esaltante momento della nostra attività parlamentare». Pecorella pure: «Una buona riforma, varata col contributo fondamentale dell’opposizione». Vivi applausi da tutto l’emiciclo, che è riuscito finalmente là dove persino Berlusconi aveva fallito: imbavagliare i cronisti. Ma a stupire non è la cosiddetta Casa delle Libertà, che facendo onore alla sua ragione sociale ha tentato fino all’ultimo di aumentare le pene detentive e le multe (fino al 500 mila euro!) per i giornalisti. È l’Unione, che nell’elefantiaco programma elettorale aveva promesso di allargare la libertà di stampa. Invece l’ha allegramente limitata con la gentile collaborazione del centrodestra. Ma chi sostiene che nell’ultimo anno non è cambiato nulla, ha torto marcio. Quando le leggi-vergogna le faceva Berlusconi, l’opposizione strillava e votava contro. Ora che le fa l’Unione, l’opposizione non strilla, anzi le vota. In vista del passaggio al Senato, cari lettori, facciamoci sentire almeno noi, giornalisti e cittadini.

Dal forum di AnnoZero è nata una petizione contro questa legge.

Firmiamola e facciamoci sentire!!


NO alla legge bavaglio!

Per diffondere questo banner copia il seguente codice html nelle tue pagine:

 <a href="http://www.petitiononline.com/bavaglio" target="_blank"><img border="0" alt="NO alla legge bavaglio!" src="http://www.forum.rai.it/uploads/post-105879-1178053306.jpg" /></a> <br />    



Che imbranati quelli della C.I.A.!

Alzi la mano chi alla parola, anzi alla sigla, C.I.A. non visualizza immediatamente marcantoni agilissimi in abito scuro e auricolare, capaci di intercettare, subodorare, individuare, capire prima di tutti e meglio di tutti l’ennesima minaccia alla sicurezza nazionale del loro paese. Film come SPY GAME (con due agenti della C.I.A. del calibro di Robert Redford e Brad Pitt), serie televisive come ALIAS (con un’agente praticamente miracolosa come Jennifer Gardner) ci hanno dato un’immagine delle spie della C.I.A. assolutamente romantica, eroica, superiore alle capacità del comune essere umano. Entrano in un bar affollato e immediatamente, con una sola ampia occhiata individuano il nemico, lo isolano, lo rendono inoffensivo. Il cinema americano dal dopoguerra in poi ha svolto un’attività di propaganda a livello mondiale che si può riassumere in una sola, romanissima frase: “L’Americani so’ forti!”.





L’abbiamo pensato tutti, alcuni continueranno a pensarlo per sempre. Ma certo l’apertura degli archivi della Central Intelligence (?) Agency ha dato una bella botta all’immagine dell’elefante canaglia come veniva amorevolmente indicata l’agenzia per eccellenza. E da quello che esce dai colloqui tra il direttore Colby e il presidente Ford è si un elefante, ma imbranato come pochi. Scopriamo così che grosso modo dal 1950 al 1975 la C.I.A. ha infiltrato organizzazioni, prodotto documenti falsi, tenuto sotto controllo i telefoni e la posta di diecimila americani ritenuti oppositori politici (tra cui Jane Fonda!), spiato se stessa nella paranoia (pare non del tutto ingiustificata) di essere essa stessa infiltrata da infiltrati degli infiltrati di tutti i principali servizi segreti mondiali. Un pasticcio degno di film come UNA PALLOTTOLA SPEZZATA, altro che SPY GAME. E giù con sequestri di persona ingiustificati, con giornalisti pedinati (i giornalisti, tipo Victor Marchetti, sembravano sempre saperne più, sull’Agenzia, dell’Agenzia stessa), spionaggio interno, test con sostanze psicotrope ai danni di cittadini ignari (della serie X-files non si è inventato niente). Per non parlare dell’accurata pianificazione (e mancata realizzazione perché non sono stati capaci) di assassini di stato ai danni di quei capi politici (per lo più dittatori, ma fidatevi, non era questo il motivo della loro condanna a morte) come Fidel Castro (tentativo nel quale sarebbe stato coinvolto anche Bob Kennedy, però quelli che hanno pianificato il suo, di assassinio, erano più organizzati), Patrice Lumumba (ucciso nel 1971, ma pare che la C.I.A. non se ne possa prendere il merito), Rafael Trujillo (anche lui ucciso nel 1961, ma anche qui l’agenzia pare c’entri solo di straforo), per non parlare del ventilato complotto ai danni di Saddam Hussein che George Bush padre avrebbe chiesto (e non ottenuto) dopo la mezza vittoria contro l’Iraq nella Prima Guerra del Golfo.



Dai documenti resi pubblici risulta che Henry Kissinger (premio Nobel per la Pace, non dimentichiamolo) era molto preoccupato nel 1975 di dover rendere conto al Congresso dei soldi con i quali l’Agenzia stava innaffiando le nazioni giudicate a rischio, tipo l’Italia perché i successi elettorali del PCI angosciavano Washington. E la genialata di Kissinger qual è, sempre da quello che riportano i documenti? Accusare i membri del Congresso troppo curiosi di mettere la rischio la sicurezza nazionale americana (la stessa motivazione con cui Bush respinge oggi tutte le domande sull’Iraq). E il direttore della Cia, nel lontano 1975, ebbe l’onestà intellettuale di rispondere che: “facciamo troppo poco per poter davvero giustificarci con la sicurezza nazionale… non riusciamo neanche a portare a termine i complotti per assassinare i leader sgraditi (in codice operazioni bagnate)… se viene fuori quanto poco riusciamo a fare, rischiamo di fare la figura dei bigné alla crema…” Intellettualmente onesto, il direttore Colby, e anche poetico. Noi, in Italia, più che di bigné alla crema avremmo parlato di figura di m…a!






Laura

Una domenica...da film


Io,la Fata Sconsy e il Folletto Flesh, abbiamo trascorso una domenica all'Indiana Jones, per realizzare delle foto per "La leggenda dell'orchidea Cegliese". Siamo andati alla ricerca della grotta fatata nei pressi della necropoli Etrusca, e poi città Romana, nella zona di Ferento.


Un angolo di "Paradiso Terrestre" in pieno degrado, una vergogna! Si corre il rischio di farsi male. Un viottolo pieno di rami secchi, tronchi spezzati che ostruiscono il passo, pochi scalini ricoperti di un profondo strato di fango. Sulla destra un dirupo privo di protezione, un vero peccato, un posto così bello, non può essere accessibile a trascorrere  una domenica serena. Basterebbero tre giorni di lavoro, di due persone per ripulire il viottolo e mettere una ringhiera.


Eccola finalmente! La piccola grotta fatata rivestita di "adiantum capillus veneris", che cresce rigoglioso e spontaneo appare nella sua bellezza. Spuntano da ogni fessura le piccole foglioline di un verde delicato, bagnate  da goccioline di acqua colorata di rosso. A destra due cascate, Acquarossa e Francalancia, scorrono copiose nei fossi facendosi strada tra la vegetazione  rigogliosa. Qui abbiamo ripreso molte immagini. 


La fata immersa nell'acqua, con le sue dita gioca con l'acqua, vestita di un telo antico fatto al telaio, attende l'arrivo della sua Principessa. Intorno solo il verde, interrotto a tratti da un bellissimo color rosso mattone. I raggi del sole penetrano a fatica, le piccole libellule si posano delicate sulle foglie. Si ode il rumore dell'acqua,  che scorre nel suo letto veloce.


 


                                         franca bassi     

26.6.07

perchè lo chiamiamo passato








Naneddu Meu  cantato dalla Corale  Rossini  di Sassari (preso dai video di Loi Salvatore)


ma è difficile
far passare il passato
ma il passato non passa
perchè lo chiamano  passato se non  passa mai ? 


scritto inedito di  Fabrizio  de  Andrè


La Fondazione De André raccoglie gli scritti inediti del cantautore


Alcuni frammenti di scritti inediti del cantautore Fabrizio De André sono stati trovati e raccolti.
“I ragazzi della Fondazione De André stanno facendo un lavoro molto impegnativo per catalogare i tanti materiali tra appunti scritti, aforismi e altro ancora”, ha dichiarato la vedova del cantautore Dori Ghezzi, che ha poi continuato: “Escludo ci sia materiale con cui ricostruire un eventuale disco mancato di Fabrizio: sono molti, invece, gli scritti 'sopravvissuti' ai traslochi”. (Fonte il quotidiano  La Repubblica del 25\6\2007 )


Senza titolo 1915

Quarant'anni ad  oggi il 26\06\1967   moriva  don lorenzo milani ( al centro dela foto  riportata sotto  .


Ora per parafrasare una famosa  fiction tv    due parole  sono troppe  una è poca  rinvio oltre  a questo  video   di gooogle  girato 
2007-04-22 - San Martino Buonalbergo - Memoria di Don Lorenzo Milani che  trovate qui sotto   oltre  che   a dei post precedenti   che trovate   sotto la categoria Scuola, Don Milani,Barbiana  e capirete perchè  è ancora  attuale  e del perchè  viene o  fatto prioprio (e purtroppo  talvolta  strumentalizzandolo    dalla destra  e dalla sinistra  )





unica cosa  che posso consigliarvi sono di leggervi  i suoi libri

Esperienze Pastorali
lettera ai capelllani militari ( che li causerà  un processo )
L'obbedienza non è più una virtù Documenti del processo a Don lorenzo Milani
lettera a una professoressa


per libri postumi e il suo  epistolario vedere qui e  nei  link sotto riportati



ulteriori  per proffondimenti

Estratto da   http://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Milani







Senza titolo 1914

oggi la


tristezza


è un vagone


vacante


di serpenti e


tormenti


troppo allegri


per esser spenti


cadono le


stelle sul mio


viso m'avvicino


al paradiso


un'altro affitto


da pagare la


sifilide consuma


le calze sputo


sangue tra


sorrisi di carte


e bicchieri distanti


ecco i corvi


distinti signori


continuano a


perdere contro le


rondini rilanciano


occhi io passo


la mano il sussulto


d'un binario m'ha


svegliato svaliggiato


della mia coscienza


spero che la


pioggia porti pazienza


se ancora la


indosso a


tratti aspetto la


bufera spero che


mi maltratti


mentre imbocco


la sera

Senza titolo 1913

Domande e risposte




 



*****



"Che cos'è Dio?"
domanda un bambino.




La madre
 lo stringe tra le braccia
e gli chiede: "Cosa provi?"



"Ti voglio bene"
risponde il bambino.


"Ecco, Dio è questo".


25.6.07

Senza titolo 1912

Tutti bravi a dire abc e poi non si ha il coraggio di andare avanti. Tutti bravi a fare le vittime e dare la colpa dei propri sbagli ad altri. Tutti bravi a essere volgari e a trovare il giusto momento per dire parole insensate. La gente è brava a fare del male, credono di mettere in ridicolo il nemico...ma i primi sono loro ad esserlo. Sono pronti a distruggerti, a rovinare il rapporto che hai con la persona a te più cara. E non ci sono ragioni. Cadi giù, sempre più giù, non trovi nulla a cui aggrapparti, nè una spalla su cui piangere. Rimani solo. Non capiscono che le parole devono essere usate correttamente, tante frasi messe insieme sono peggio di un colpo di fucile, ma a loro non interessa nulla. Ridono, godono dietro quella brutta maschera che hanno. Ti lasciano morire.. e il bene che prima regnava nel cuore non c'è più, sparito, bruciato in un piccolo istante. E c'è da dire solo una cosa...


Vergognatevi!!!


per le parole false che dite, per la vostra mentalità, per il vostro orgoglio, per il vostro schifo, ma soprattutto per la vita di merda che fate!!!

Sara

Sara…jeans a vita bassa e magliette attillate, troppo truccata per essere una bambina, troppo fragile per essere una donna, Sara…troppi sogni in un vicolo sporco alla periferia di Palermo, dove si cresce in fretta e le favole non esistono più o forse non sono mai esistite…Sara che canta a squarciagola le canzoni di un vecchio cd e si sente una diva, come quelle della televisione, balla e poi si inchina davanti ad un pubblico fatto di bambole di pezza, che la fissano con vuoti occhi stanchi. Quando era cominciato tutto questo? Gli uomini avevano iniziato a guardarla in quel modo strano, che un po’ la spaventava, ma la faceva sentire importante. La sera sua madre piangeva, stirava,lavava,badava ai suoi cinque fratelli e poi non faceva che piangere, sembrava una vecchia eppure aveva solo quarant’anni, suo padre quasi non lo ricordava, era andato via tanti anni prima…la notte rimaneva sveglia fino a tardi a sognare di scappare via da tutto quel dolore, da tutta quella miseria, no, lei non avrebbe fatto quella fine, sarebbe diventata una star della televisione, non faceva parte di quel mondo, era troppo bella per appassire nelle lacrime come sua madre.


Così, quando aveva un po’ di tempo libero, si chiudeva nella sua stanza e giocava a fare la velina, appena riusciva a mettere da parte qualche euro correva assieme alle amiche al vicino mercato rionale a comprare cd, trucchi e vestiti…il passaporto per fuggire via…il ragazzo non ce l’aveva, non voleva stare con uno del quartiere, erano tutti così banali, non facevano che fumare, andare in giro in moto, parlare di calcio, fischiare quando le ragazze passavano davanti a loro, le altre arrossivano e ridacchiavano,ma Sara no, mai, andava avanti a testa alta, guardandoli con disprezzo…un giorno avrebbe incontrato un ragazzo ricco, come quelli delle soap e avrebbe avuto vestiti firmati, grandi macchine con l’autista, ville con piscina e poi alla sera il suo principe azzurro sarebbe tornato da lavoro con grandi mazzi di rose e diamanti, niente miseria, niente lacrime, avrebbe portato con sé anche la madre e i fratelli. Ogni tanto sarebbe tornata nel vecchio vicolo, perché la gente potesse vederla in tutto il suo splendore e avrebbe sentito su di sé sguardi carichi di approvazione ed invidia…


Sara…jeans a vita bassa e magliette attillate, troppe fiabe in un mondo dove è difficile sognare, dove la speranza ha lasciato il posto a secoli di rassegnazione, Sara coi vestiti strappati e il sangue che gli scorre tra le cosce e giù fino alle gambe, quel dolore profondo nel corpo e nell’anima, quell’uomo, l’odore del suo sudore, quel corpo troppo più forte del suo, ancora da bambina, malgrado i vestiti e il trucco.


Ieri ha messo via i suoi vestiti da finta vamp e le bambole di pezza, guarda fuori dalla finestra i cumuli d’immondizia, tristi monumenti ad un mondo che dimentica, poi si passa una mano sulla pancia e si siede a piangere, come sua madre, come tutte le donne di quel quartiere che non avrebbe mai lasciato, aspettava un figlio…forse sarebbe stata una bambina…forse avrebbe avuto più fortuna e sarebbe riuscita ad andare via o sarebbe rimasta in quel vicolo sporco contando sulle note di uno dei suoi vecchi cd…


 

Lia Pipitone figlia ribelle di un boss uccisa da Cosa nostra non è per lo stato italiano vittima della mafia.

La storia di Lia Pipitone è davvero tragica e complessa. Lia Pipitone fu uccisa nel 1983, e nonostante le circostanze del suo omicidio, lo S...