11.6.19

ma come fai a dire non sono razzista Una serie di frasi dal tono razzista e omofobo su Twitter. Carlo Gallarati è presidente di commissione allo scientifico di Pavia

 Qui non è  questione  di  destra  o di sinistra ( perchè il razzismo e , l'odio e la  discriminazione non hanno colore  politico ed  ideologico )   , di pubblico o di privato  che   con le  nuove  tecnologie   ormai   no esiste  o se  esiste   è  difficili  da tenere  \ mantenere  .  Infatti come     fa     a  dire  : << Questi sono soltanto post privati  >>    se  poi   sono stati trovati   ( e   vi  hanno potuto fare lo Screenshot \   la  copia    )  dagli stessi  ragazzi   ?     se  fossi un  il giornalista   ,   con cui  si  è giustificato    a mo'  d'arrampicata  sugli specchi  , gli avrei chiesto  : <<  se     sono come dice  lei ost  privati  , come   mai     sono stati leggibili  anche   da tutti\e  e   solo dopo  che  è scopiato lo scandalo   gli  ha resi visibili solo  ai suoi  contatti  >>


https://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2019/06/11/

                          Anna Ghezzi     11 GIUGNO 2019

Commissario-choc alla maturità del liceo Copernico: «Spero abbiano travolto quel negro in bici»


Una serie di frasi dal tono razzista e omofobo su Twitter. Carlo Gallarati è presidente di commissione allo scientifico di Pavia






I segreti delle onde della Sardegna svelati da Andrea Bianchi fotografo surfista

  da  La nuova  sardegna  del 10\6\2019

I segreti delle onde della Sardegna svelati dal fotografo surfista Gli scatti di un 35enne di Oristano selezionati dalle riviste sportive più prestigiose. È il professionista con il maggior numero di pubblicazioni nel Mediterraneo


                                         di Claudio Zoccheddu


 

SASSARI. L’obiettivo di un surfista è trovare l’onda perfetta per poi domarla sopra una tavola. Non è facile, ovviamente, ma loro ci provano comunque. Poi c’è qualcuno che alza l’asticella e che al sogno di gettarsi dentro al tubo - il tunnel formato dalla cresta che si chiude sull’onda - aggiunge un difficoltà: fotografarlo. Ma non per confezionare uno scatto qualsiasi, uno di quelli buoni al massimo per Instagram, piuttosto per ricavare un’immagine destinata a fare il giro del mondo.Andrea Bianchi, oristanese 35enne, ha scelto di mixare le sue due passioni, surf e fotografia, riuscendo anche a inventarsi un lavoro. Adesso è un fotografo professionista, le sue foto hanno già fatto il giro del mondo e sono state pubblicate da prestigiose riviste specializzate: «Il 28 giugno uscirà l’annuario del surf europeo – spiega Andrea – che includerà alcune delle mie foto di surf nel Mediterraneo. A dicembre dello scorso anno sono stato inserito nelle 20 session memorabili del 2018 da “Wavelenght”. Sempre a dicembre sono diventato collaboratore per The Inertia, uno dei network di surf più importanti del mondo. Prime Surfing, nell’edizione di agosto pubblicherà un mio portfolio e una bella intervista. Poi c’è un altro portfolio che riguarda le mie foto a pellicola e uscirà a breve su Damp la rivista italiana».


Gli impegni, insomma, non mancano. E nemmeno il lavoro. Quello che manca, perlomeno a chi non conosce Andrea, è il pregresso. Perché non ci si improvvisa fotografi, nonostante chi abita i social network possa anche essere indotto a credere il contrario: «La mia passione per la fotografia si è accesa quando mio padre mi ha regalato una macchina fotografica. Ero piccolo ma ne subivo il fascino». L’approccio, però, non era stato semplice: «La mia prima macchina fotografica scattava su pellicola, con le difficoltà che ne derivano».Per fortuna Andrea non si è arreso e quando la rivoluzione digitale ha messo in saccoccia anche i 100 e passa anni di fotografia “chimica”, la sua passione si è riaccesa: «Per un neofita il digitale è di gran lunga più semplice, sia da imparare sia da gestire – spiega – e allora ho iniziato con i ritratti». Ma c’era qualcos’altro che stava per travolgere Andrea. Qualcosa che ha il gusto salmastro dell’acqua di mare e la forza indomabile della natura. In una parola: surf. «Ho scoperto questo fantastico sport e ci ho trasferito la mia passione per la fotografia». Una scelta azzeccata che ha permesso ad Andrea di affinare la tecnica allegando ai suoi portfolio non solo i ritratti ma anche gli scatti realizzati in mare. Le occasioni di immortalare onde e surfisti, poi, non gli sono mai mancate: «Faccio surf sempre, ogni volta che posso. È questo il collante che tiene unita la baracca– spiega il fotografo –, e chi frequenta Capo Mannu e la Penisola del Sinis sa benissimo che le onde di queste parti sono particolarmente belle e puntuali».


La missione di far conoscere gli “spot” alternativi con le sue foto, sposata da riviste e appassionati sempre alla ricerca di nuovi scenari, ha permesso ad Andrea Bianchi di spiegare con l’arte della fotografia che anche il Mediterraneo è una grande e bellissima “surf area” tutta da scoprire per i cacciatori di onde non residenti. A dargli una mano ci potrebbe pensare il suo primo libro fotografico, “1096 giorni a Capo Mannu”, praticamente un piccolo cult che mette in fila i migliori spot della Sardegna, dal cagliaritano al sassarese, partendo proprio dalla Mecca del surf dei quattro mori, il Sinis. «E dimostra – aggiunge Andrea – come soprattutto la costa ovest della Sardegna possa contare su condizioni oceaniche per quanto riguarda la frequenza delle onde surfabili e la loro qualità. Da queste parti si può fare surf su ottime onde per 200 giorni all’anno. Un’enormità se si considera che alle Hawaii si sesce in mare al massimo 250 giorni all’anno».
Ma non è solo costa Ovest, anzi: «Capita poi di trovare mareggiate che impressionano anche i professionisti. Poco tempo fa una sciroccata che ha investito il sud Sardegna ha formato onde che hanno sorpreso anche alcuni surfisti professionisti portoghesi». Gente che magari entra in acqua a Nazarè, un paesino dell’Estremadura portoghese famoso in tutto il mondo per le grandi onde che si infrangono sulla costa. Per fortuna a documentare questi e altri momenti ci ha pensato proprio Andrea Bianchi che ora è pronto a pubblicare il suo secondo libro “Luxury clochard” che uscirà entro la prossima estate e racconterà i protagonisti del surf nel Mediterraneo e la loro vita, spesso bella e invidiabile ma sempre molto poco agiata.




Tra i progetti futuri, invece, prende sempre più quota un viaggio alla scoperta delle mete europee del surf, ovviamente quelle poco conosciute o tutte da scoprire: «Sarebbe noioso parlare di quello che conoscono tutti, come le solite Hawaii, Bali o l’Australia. Mi affascina la Galizia, quasi sconosciuta a livello internazionale ma molto frequentata dagli spagnoli. E magari l’Islanda». Per rendere più coinvolgenti i suoi scatti, poi, il fotografo di Oristano ha deciso di ritornare alle origini alternando il digitale alla pellicola e ottenendo scatti che sembrano arrivare dal passato. Un po’ come il surf, una disciplina antica praticata dai polinesiani già quattro secoli fa (ma forse molto prima) che ancora affascina migliaia di sportivi sparsi in tutto il mondo.

10.6.19

si può essere duri senza insultare e senza odio . Niente e nessuno ci potrà più separare ! di Mariella de Angelis




. Niente e nessuno ci potrà più separare ! 

All'ombra della Lanterna e sotto il Matitone
è stato a causa di una banale collisione
tra il mio motorino, guidato da nu’ malu guaglione
e la portiera di un Fiorino, bianco furgone
è stato solo il caso a riportarti tra le mie braccia
chè cercarti sarebbe stata una faticaccia
eri lì, sempre nello stesso quartiere, 
ma forse era troppo impegnato il brigadiere.
A ogni modo, mi chiama il vigile, sosia di Paolo Insinna
quando io già ero pronta per andare a ninna
-Signorina, c'è stato un sinistro in via Pietro Chiesa
venga presto, è arrivata l'ora della resa!
Mi precipito incredula in via di Francia
correndo veloce con le farfalle nella pancia
senza denuncia, trovando la moto un po’ malconcia:
ti avrà forse colto in pieno la mia invettiva
o il parabrezza l’hai rotto per la tua idiozia oggettiva?
Sai cosa ti dico? Non importa che hai danneggiato la scocca
Io sono qui sul mio mezzo che scrivo un’altra filastrocca
per dire a tutti che la fortuna gira a fasi alternate 
e dopo l’inverno arriva sempre l’estate!
Ma non voglio essere troppo buonista 
per cui scompari dalla mia vista o la prossima volta
altro che carabinieri, vado dritta da un camorrista!:)

Sama', la prima Dj donna palestinese: "Abbatto muri e stereotipi a colpi di techno" e Ezio Bosso “Che storia è la musica

di cosa  stiamo parlando 

che come dimostra la replica ( ne ho parlato qui  ) di  Stefano Massini è al suo  monologo    in cui  aveva parlato  quando ha parlato delle offese razziste verso un bambino che giocava a calcio su un campetto di periferia   che    si può fare politica anche senza essere ideologici e che gli artisti sono anch'essi politici senza essere politiki ( la k è voluta per differenziare la politica che viene dal basso e politica dei partiti e delle ideologie )


premetto che  non mi  piace  il genere  musicale  , lo  giudico  " ciocchi di stagnali  " , forse perchè   jurassico  o legato ad un musica   armonica \  ritmica     e non dozzinale  , di qualità , indipendentemente  dal genere . Ma     sono  concorde  con l'intervista  rilasciata   dala  giovane    e    con la sua storia  

"Non parlo di politica, io sono già un messaggio: sono una donna palestinese che fa la Dj". Sama' Abdulhadi è la prima Dj donna della Palestina. Undici anni fa ha introdotto in Cisgiordania la techno, un genere musicale figlio della musica elettronica, ed è riuscita a emergere nonostante le difficoltà create da muri e checkpoint. Ribelle sin da piccola, la sua è stata una sfida continua al patriarcato e agli stereotipi.

                     di Valentina Ruggiu





e il bellissimo concerto di Ezio Bosso “Che storia è la musica “ andato in onda ieri su rai 3 che è riuscito a far emozionare persino Enrico Mentana che ha detto: “Un giornalista, soprattutto televisivo, non dovrebbe mai commuoversi nè restare senza parole” ma è capitato.  Esso ha  






Ezio Bosso ha vinto la sfida di portare la musica classica in prima serata. Una sfida che intimorisce i più navigati esperti di indici di ascolto ma lui non ha avuto alcun timore di proporre Ludwig van Beethoven. Su Raitre, in prima e seconda serata a Che storia è la musica, Bosso si è messo in gioco dirigendo l’orchestra dell’Europa Filarmonica, da lui fondata due anni fa, nell’esecuzione della Quinta e della Settima sinfonia del compositore tedesco. Un amore per Beethoven che risale a quando da bambino ascoltò per la prima volta la Sonata al Chiaro di luna. Tre ore e mezza di musica e spettacolo nel Teatro Verdi di Busseto, in provincia di Parma che hanno appassionato i telespettatori. E i risultati sono andati al di là di ogni più ottimistica previsione. Bosso ha manifestato grandi doti da intrattenitore. È riuscito a spiegare la musica classica e a stregare il pubblico raccogliendo, infatti, davanti al video 1.010.000 spettatori pari ad uno share del 5.3% (presentazione dalle 20.27 alle 20.35: 720.000 – 4%). Un dato sorprendente, considerato che la musica di Beethoven non è mai stata proposta in una prima serata televisiva. Una scelta importante quella di Bosso: «Il fatto che sia una musica non parlata fa sì che ognuno, sulla base di ricordi, pensieri e sogni, possa costruirci sopra la sua storia per poi confrontarla con quella degli altri». [ .... continua qui]

9.6.19

allenando di più l'arte di ascoltare l'altro impareremo ad ascoltare meglio noi

Risultati immagini per l'arte di saper ascoltare
Parlare è una necessità. Ascoltare è un'arte”. Quante volte abbiamo letto o ascoltato   in qualche lezione  o programma questa  frase  di Johann Wolfgang von Goethe ( 1749 – 1832 ) ?

E quante volte parliamo senza  ascoltare  e  dare minimamente retta  alle parole dell'altro, soprattutto a quelle non dette, a quelle nascoste dietro le parole pronunciate, che rivelano la vera natura dell'anima di chi ci è di fronte ?
Siamo sempre di corsa,o  distratti dagli smartphone    ed ipod , dai social   lo so: il lavoro  ( ed  non solo ) non ci dà tregua, in modo particolare quando lo amiamo e ci assorbe in ogni istante della nostra vita. Così spesso ci capita che, mentre stiamo con qualcuno, pensiamo a come pianificare il dopo-chiacchiera, con chi dobbiamo incontrarci, quali pratiche burocratiche dobbiamo svolgere, che cosa cucinare, oppure rispondiamo alle mail o disegniamo su un foglio di carta ...  .Lo faccio anche   d'anni   molte volte  senza  neppure  rendeme  conto   ormai è diventato abitudine  . Ma provando poi un senso di colpa per questo .
 Perché stare con qualcuno senza ascoltarlo davvero mi dava la sensazione di rimanere in superficie nel dialogo e nel rapporto . Comprendere solo parti di discorsi, sentire che la mia testaovolava da un'altra parte, non mi lasciava soddisfatto, ma come 'spezzettato' e anche inutile. Sì inutile, perché se, mentre qualcuno apre un dialogo con te, tu sei altrove, cosa potrai rimandargli   , cosa  gli rimarrà di te  ? Quale contributo gli darai ? Quale relazione avrai instaurato, anche silenziosa ? Ci ho fatto caso spesso sia su di me che sugli altri. Allora sto iniziando    con  alterni risultati   a fare attenzione ai miei gesti:

 ho cominciato a non portarmi il cellulare o  a ,metterlo silenzio  \  con vibrazione  , a non sentire la necessità di rispondere ad una telefonata, ad  una  notifica  e  se sto parlando con qualcuno, a dire “no, ora non posso, perché sto facendo un'altra cosa”, insomma a non scappare dall'ora, a ritagliarmi uno spazio vero … . Insomma anche  se è per  poco   almeno  ci  sto provando   ,  devo solo allenarmi  a  farlo più a lungo e  più spesso    non  solo per i momenti da condividere con gli altri, ma anche con me stessa, arrivando per esempio a disconnettermi (  già non portarmi il cellulare    aletto   prima di dormire    è il primo passo  )  anche se  per  poco   e  cercare  di   dedicare tutta me stesso ad un libro, ad ad   lettura  di un giornale  o  vedere  qualcosa  in tv o in rete  senza   fare  due  cose  insieme  ,  alla stesura di pensieri per  il mio archivio cartaceo  ed  eventualmente  al del blog    e dei social   all'ascolto di un brano    o di un cd  , o a me ed  ale persone care … . La stessa cosa  dovrei fare o meglio iniziare    a farla anche  con il  pc  . 
Ora

 come suggerisce la  bravissima  Angela Iantosca nel suo  ultimo editoriale  di  IO Acqua & sapone  mensile   omaggio   della  grande catena della bellezza e dell'igiene omonima   qui maggiori dettagli  
  infatti   mi abbioccavo  o  a volte  mi sono addormentato  rilassandomi talmente  tanto  nel  provarci  a  volte  a casa  ,  ma  a  volte  anche  in una  sala d'attesa    del dentista 

Eccoci alla prima partita della nazionale italiana a mondiali di di calcio femminile ed già prima dell'incontro iniziano ad esserci le polemiche dei stalinisti

Eccoci alla prima partita    della nazionale italiana   a  mondiali di  di calcio femminile   ed   già   prima dell'incontro   (  poi  vinto per   2-1   dall'Italia  )  iniziano   ad esserci  le  polemiche     dei patridioti   o sovranisti \  populisti  , mal pancisti    ed   degli ignoranti  \   analfabeti  funzionali   Ecco una  discussione    avvenuta   poco fa  sulla mia  bacheca   facebok

Se già alla prima partita compaiono post così chi sa cosa sarà quando vince con un goal della capitana. O, 🤞🤘, vincerà il titolo

NEXTQUOTIDIANO.IT
Sara Gama è nata a Trieste nel 1989 (sua madre è triestina, suo padre è congolese). Ma questo è soltanto un dettaglio, perché il problema non è dove è nata lei, ma perché hanno diritto di parola loro
Commenti
  • Mario de Carlo Giuseppe,ma basta con ste cazzate ,rilassati,state urlando al lupo x niente,goditi la partita che stanno vincendo alla grande

 ecco  che  ho  creato   per  sentire  la  vostra  opinione   un sondaggio
SECONDO   VOI TALI COMMENTI RIPORTATI DA  https://www.nextquotidiano.it/sara-gama-insulti-razzisti-nazionale-femminile-di-calcio/  SONO




pollcode.com free polls



perchè programmi di merda come uomini donne ed & hanno molto successo


 
vedendo  tale video   ironico   ho capito   c ed  ho trovato la risposta alla mia elucubrazione su come ed  perchè   la gente continuasse a vedere programmi di .....💩🤔 . Anche  se  non in realtà   lo dicevo già a miei genitori che sconsolati nel vedere certe scene a blob,  TV Talk  di Massimo  Bernardini  o leggere  nelle cronache   non solo  nella pagina  dello spettacolo  sentire  ai tg   ed  pseudo approfondimenti   di polemiche   e  " scannamenti  "  trai i protagonisti  d tali programmi   si chiedevano come fa la gente a vedere programmi simili che se la gente gli piace la merda logico che la tv e la rete gli da merda.
  Infatti  ricordo ancora   di come  :  durante  un  uscita  con gli amici in cui si  parlava   di programmi   come  Amici , Tronisti   , Uomini & dinne   erano stupiti (     e  come  non darli  torto  visto  che  sono molto loquace  e  chiacchierone  )  , insomma   fece  scalpore ,  del  mio silenzio   (  dal  non intervenire  alla discussione )   che  durava     per più  di  di 10 minuti  

Un motivo in più per chiederci ma che ci stiamo a fare nella UE o se n'esce o si riforma IL CURIOSO CASO DEL PECORINO ANTICOLESTEROLO prodotto in sardegna e riconosciuto da studi scientifci ma non dalle norme della Ue

Cercando approfondimenti all'articolo riportato  sotto  preso dalla nuova sardegna del  9\6\20019  ho trovato qualcosa   su  https://www.livefiuggi.com/il-curioso-caso-del-pecorino-anticolesterolo/

l pecorino è buono e sano, tuttavia va mangiato come un formaggio. Questo significa che bisogna stare attenti al grasso, al colesterolo…non è particolarmente indicato per i cardiopatici o per chi deve stare attento alla linea.
Diciamo che, nonostante la genuità, l’ottimo sapore e il piacere che reca ai palati di coloro che lo apprezzano, non si può consumare come frutta e verdura, tanto per dire.
arriva-cladis-il-primo-pecorino-anticolesterolo
Questa è una certezza. Eppure, tempo fa sono rimasta colpita da una notizia letta distrattamente sul web: esisterebbe un pecorino che fa bene alla salute e addirittura contribuirebbe ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue. Pare si chiami Cladis e ha lo stesso sapore del formaggio tradizionale di pecora, la differenza è che risulta ricco di acido linoleico coniugato (Cla), un acido che contribuisce a proteggere l’organismo dalle malattie cardiovascolari.Il particolare formaggio è stato ottenuto mediante latte di pecore nutrite con uno speciale mangime ricco di semi di lino e pare sia stato sperimentato per diversi mesi e passato al vaglio dei ricercatori. Fautori di tale prodigio: il Dipartimento di Scienze biomediche dell’università di Cagliari, l’Asl 8, l’ospedale Brotzu e l’università di Pisa insieme all'azienda casearia Argiolas.   [...  continua  sull'url   citato   ] 




l'istinto di sopravvivenza porta ancher a questo Anziano muore solo in casa da un mese , il cane affamato gli strappa e morde alcune parti del corpo

  da   https://www.ilmessaggero.it/italia/ Sabato 8 Giugno 2019
Anziano muore in casa, il cane gli strappa e morde alcune parti del corpo, come la testa



Dramma della solitudine a Nuraminis, in provincia di Cagliari, nel sud Sardegna, dove un anziano di 87 anni è morto in casa e il suo cane  non potendo uscire  ed  per  non morie   di fame   [ corsivo mio ]  ha fatto scempio del suo corpo. Il cadavere è stato scoperto ieri sera, ma l'uomo sarebbe morto da parecchio tempo. L'allarme è stato lanciato da alcune persone che lo conoscevano e da settimane non riuscivano a mettersi in contatto con lui. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco ed i carabinieri

miracolo gli uomini che non insultano ,ma rispettano gli arbitri donna


lo  so  che  saranno delle mosche  bianche   visto  le   recenti cronache   , il caso   del telecronista  ex arbitro  Sergio Vessicchio contro Elena Tambini,, per un match all'ultima domanda sulle regole del calcio organizzato   dalla Trasmissione  le Iene  docet 


 riportano    dei vergognosi insulti  ancora peggiori  rispetto  a quelli che subiscono gli arbitri maschili ma  ci sono anche gente  in  questo caso    giocatori rispettosi   verso gli arbitri donna  .   Ecco la  storia  presa  dall'unione  sarda del  9\6\2019

L'immagine può contenere: una o più persone

Lia Pipitone figlia ribelle di un boss uccisa da Cosa nostra non è per lo stato italiano vittima della mafia.

La storia di Lia Pipitone è davvero tragica e complessa. Lia Pipitone fu uccisa nel 1983, e nonostante le circostanze del suo omicidio, lo S...