6.10.09

Per voi

Associazione M.A.R.E.L.











Ott02

"Speciale Donna - 2010" - Quinta edizione









Concorso nazionale di poesia,  narrativa, teatro


Indetto dall’Associazione M.A.R.E.L., patrocinato dalla Provincia di Roma e sponsorizzato da IPERCLUB-Vacanze.


Sezione A (Poesia): una o più poesie inedite, in lingua italiana (o in vernacolo, con relativa traduzione) non eccedente i 40 versi sul tema: “ Universo donna” ( sentimento, impegno, silenzio, ironia, coraggio ecc. ) da trasmettere in formato Word 12, carattere arial, interlinea singola);


Sezione B (Narrativa): uno o più racconti, ciascuno non superiore a 3 cartelle in cui sia protagonista la donna. ( da trasmettere in formato word, carattere arial,12, interlinea singola );


Sezione C (Teatro) : Copione teatrale di un atto unico, max 6 cartelle, sul tema: “ Scene di vita quotidiana legate alla figura femminile” ( da trasmettere in formato word, carattere arial,12, interlinea singola ).

Ogni autore può partecipare a una o più  sezioni, con uno o più elaborati.



Modalità di presentazione degli elaborati:




Sez. A e B e C: ogni autore deve compilare la scheda allegata che, unitamente all’elaborato non firmato, va inviata, dopo aver effettuato il versamento della quota di partecipazione, preferibilmente per e-mail, al seguente indirizzo di posta elettronica: (

livia.de.pietro@alice.it
livia.de.pietro@alice.it

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) oppure, in cartaceo all’indirizzo: Ass.ne M.A.R.E.L. via Montemesola 21/23, 00133 Roma.


Quota di partecipazione a parziale copertura delle spese organizzative e di pubblicazione: 15,00 € per ogni elaborato, da inviare tramite c.c. postale n. 89019756, intestato ad Ass.ne M.A.R.E.L., causale “Donna 2010”, oppure inserita nella busta da spedire, in tal caso l’associazione non risponde di eventuali smarrimenti.

Scadenza: I lavori dovranno pervenire entro e non oltre il 31 gennaio 2010.




Premi per le tre sezioni:




  • primi classificati : pergamena, una settimana di vacanza per 4 persone in località   italiana, da scegliere su catalogo  Iperclub;

  • secondi classificati : pergamena, targa con motivazione della Giuria;

  • terzi classificati: pergamena con motivazione della Giuria.




Tutti gli elaborati, premiati e segnalati, saranno pubblicati in unica raccolta "Speciale donna 2010” collana M.A.R.E.L. nel numero di 1000 copie che saranno distribuite nelle biblioteche di Roma.


Premiazione: La cerimonia di premiazione avverrà a Roma, presso la sala del Carroccio in Campidoglio, il 12 marzo 2010 dalle ore 16,00 alle 19,00.

I risultati e i componenti della giuria saranno resi noti sul sito www.associazionemarel.net il giorno 28/02/2010. Il verdetto della Giuria è insindacabile.



Scarica la scheda di adesione e liberatoria.






 


Set07

Animazione alla lettura










Promozione per le scuole primarie di Roma e provincia


“Martina, Matilde, Beone e la matematica”
Suggerimenti per l’approccio ludico alla matematica







martina_matilde

- 2 ore di animazione alla lettura con l’autrice del libro;
- 2 copie omaggio del libro “Martina, Matilde, Beone e la matematica”;


Costo: 3 € ad alunno ( con la partecipazione di almeno 2 classi).
* per le scuole della provincia di Roma, costo aggiuntivo, forfettario di 10 €.



Per informazioni e prenotazioni:  347.7778145 

info@associazionemarel.net
info@associazionemarel.net

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…pensando di trascrivere le mie storie, sono nati i personaggi di questo libro…Matilde Cappotto, il mio alter ego, rappresenta il rigore, l’impegno e la fatica dell’apprendimento scolastico. Martina, alunna serena, gioiosa, intraprendente e mai scorretta…Infine il nonno Beone, con la passione della magia, che nella storia sta a simboleggiare l’apprendimento giocoso, in grado di rendere meno noiosi i concetti logico-matematici e quindi il più amato dai bambini.


Luisa Di Maso



 



L’autrice: Luisa Di Maso nasce nel 1968 a Roma, dove vive con il marito e i suoi due figli.



A Roma, consegue il diploma di laurea in logoterapia e intraprende la professione d’insegnante. A Perugia si laurea, a pieni voti in scienze dell’educazione.



E’ Presidente dell’associazione M.A.R.E.L.(movimento attività riabilitative, espressive e ludiche), che opera in ambito educativo e riabilitativo su tutto il territorio di Roma e provincia. Per melamusic ha pubblicato “La gioia della famiglia allargata” e “Il treno Geo Geo: viaggio nei continenti della geometria






Morti in Afganistan Serie A morti in Sicilia morti di serie B ?

Sentendo   questa   news 




Concordo con i giornalisti in questione . E mi chiedo come mai tutto lo sport tranne il calcio ( un motivo ulteriore dopo lo schifo di calciopoli di più per non appassionarmi più rispetto a qualche anno fa ) ma soprattuttto coem mai per i morti di nassyria , dell'afganistan c'è stato ed è stato pure strumentalizzato politicamente , mentre per i moorti della sicilia no . Qindi chiedo , e oltre ai miei account di facebok lo condivido anche qui , questa richiesta con  questo è tutto semper  voster   redbeppe  . 

5.10.09

Il Mondo migliore

In questi giorni abbiamo spesso sentito parlare, o forse straparlare, di "Italia migliore". Secondo gli organi d'inforNazione più accreditati, l'Italia migliore sarebbe quella che elogia il governo sempre e comunque, che non protesta mai, che plaude alle ronde e si entusiasma quando la polizia caricare gli extracomunitari su appositi autobus con inferriate, come accade a Milano; che approva senza riserve le "missioni di pace" militari (sostenute devotamente pure dall'"opposizione"); mentre se qualcuno osa timidamente obiettare che, a suo umilissimo parere, gli eroi sono, chessò, i volontari o i missionari; se ritiene che probabilmente si esagera a trattare esseri umani come bestie pericolose; beh, state tranquilli: costui è ipso facto un criminale, un anti-italiano, un apostata e chi più ne ha, più ne metta.









 

Sarà. Ma a Milano, tre sere fa, abbiamo visto un'altra Italia, addirittura un altro mondo, e, scusate, a noi piace un pochino di più. A noi sembra questo, il mondo migliore.


Un mondo che ha gridato NO non solo alle guerre. Un mondo che ha pronunciato soprattutto dei SI'.




SI' alla pace e alla nonviolenza. Da Wellington a casa nostra, dall'enorme pannello dell'Arengario, alle 18.45 tutto il mondo migliore ha intonato il Do diesis. Come un immenso, infinito mantra. Perché il Do diesis - ha spiegato Giorgio Schultze, introdotto dal Trio Medusa, Diego e La Pina di Radio Deejay e accompagnato da Francesco Sarcina (Le Vibrazioni), Emma Re e Barbara Cupisti - è il suono della Terra. Il suono delle viscere più profonde, della natura. Un suono di riconciliazione con l'universo. Un suono di resurrezione.





Gli stand dell'Anpi (a sinistra) e di Emergency (sotto). Presenti anche i rappresentanti di No al Razzismo, organizzazione cristiana di base che indirà una manifestazione il 17 p.v.










 










Con Simona di Arcobaleni in Marcia, associazione umanista GLBT. C'erano anche i gruppi gay radicali Certi Diritti e gli omosessuali cristiani evangelici del Varco.

Un suono che ci ricorda da dove proveniamo. Dalle viscere, dalla madre. Le guerre. Si spendono i 3/4 del patrimonio mondiale di denaro per gli armamenti, e solo un terzo per la fornitura di acqua potabile. L'acqua. Anche da noi, in questi giorni, alla chetichella, senza che nessuno lo rendesse noto, senza che nessuno fiatasse, è stata privatizzata. Le prossime guerre avverranno in suo nome. E non esclusivamente in quei Paesi che solo un alieno legaiolo potrebbe ormai considerare "lontani". Ma qui, tra noi. E in effetti, smontata l'illusione del "miracolo economico", rivelatosi in realtà un tragico miraggio, ora ci provano con la paura. Poveri contro poveri. Gli uni contro gli altri. Creando falsi timori. Per continuare a spadroneggiare. A loro abbiamo opposto il nostro suono. Che è un SI' alla vita, alla semplice umanità.


SI' alla cultura. SI' alle relazioni tra persone, gruppi, religioni, sessi. Chi l'avrebbe immaginato, soltanto pochi anni or sono, gli umanisti a fianco dell'Anpi, di Emergency, della Cgil, persino di Azione cattolica? I cattolici, ecco: avrebbe dovuto essere proprio piazza Duomo dell'altra sera, il loro luogo naturale. Se non lo è stata, se da taluni sono stati visti come una curiosa minoranza, chi devono ringraziare?



SI' alla diversità, al futuro, a un'alternativa concreta al sistema imperante (ma non vincente: solo più forte, almeno in apparenza). Sarà per questo che l'intero summit dei premi Nobel per la Pace ha aderito alla Marcia, consegnando nelle mani di Schultze in persona il "decalogo della nonviolenza". Che non è pacifismo, ma uno stile di vita, un impegno costante, una metodologia per il cambiamento sociale.


Nonviolenza senza il trattino separatore, perché non si tratta semplicemente di negare la violenza ma di proporre un valore autonomo e positivo. Sulla scia di Gandhi (che nasceva proprio il 2 ottobre) e di San Francesco (festeggiato oggi). Due simboli, l'Occidente dell'Oriente e l'Oriente dell'Occidente, come Dante definiva il Poverello, che hanno incorniciato questi storici giorni. E il simbolo, lo sappiamo, è sostanza.


Ore 18.45: parte l'OHM sul Do diesis e, fra poco...



Nonviolenza come futuro: mai abbiamo visto una piazza così gremita di bambini. Con loro, che hanno allestito uno spettacolo teatrale e un coro, abbiamo visto una generazione mutata. Davvero nuova. SI' all'educazione, a una società che integri e consideri uguali le differenze, perché rendono più umani. SI' al rispetto, dell'uomo, della donna, delle etnie. Concetti che si apprendono da giovani. E che possono ramificare solo in un cuore giovane.



SI' al dialogo. Barbara Cupisti ci ha mostrato, in un suo documentario, altri giovani, altre persone di cui nessuno parla mai: attivisti israeliani e palestinesi, che collaborano tra loro per una coesistenza pacifica. Tutti con la maglietta della Marcia Mondiale. Sapere che anche in quelle martoriate terre, alla stessa ora nostra, quei ragazzi hanno intonato il Do diesis, ha procurato in tutti un lungo fremito di commozione.



E ha commosso anche la marcia ideale dei detenuti del carcere di Bollate, che, tramite la vice-direttrice, ci hanno fatto pervenire i loro messaggi. "La pace è la libertà dell'anima", è il pensiero di uno di loro, che ha riassunto tutti gli altri.



SI' al lavoro garantito per tutti. Non è più possibile mantenere in vita un sistema disumano che, in nome del profitto, condanna miliardi di persone al precariato, quando non alla disoccupazione e alla fame. Esponendole quindi non solo all'emarginazione sociale, ma anche al crimine e ai ricatti di mafia e malavita.



SI' alla ricerca scientifica come strumento (non come fine) per migliorare il benessere dell'umanità. Emergency, ma non soltanto loro, sono un esempio di medicina votata alla vita. Che è uguale per tutti, e non conosce differenze di età, sesso, religione e provenienza geografica.


E la Marcia era, infatti, anche lì: all'Istituto dei Tumori, perché la vita prosegue, e la vita vince. Era all'Università della Bicocca, perché la vita senza sapienza è pressappoco l'immagine della morte. Era in piazza, con giochi, spettacoli teatrali, balli. Era vicina all'Honduras e a tutti i popoli perseguitati.






...IMAGINE!!!


SI' affinché parole come onestà, trasparenza, informazione non vengano più stravolte nel loro significato, e quindi bestemmiate. Perché il vincente non è il più furbo o il più spregiudicato, ma chi ha senso civico. Chi, in parole povere, fa il proprio dovere.


Scherzando ma non troppo, il Trio ha chiesto a Giorgio dove sarà il giorno delle primarie del Pd. Noi ignoriamo dove sarà, in compenso abbiamo notato molti aderenti (o ex-aderenti) di quel partito aggirarsi in piazza Duomo, assieme a noi. Anche gente che, fino a pochissimo tempo fa, ci aveva snobbati quando non apertamente emarginati. Chi dovrebbe rappresentarli, del resto, è in ben altre faccende affaccendato. Ad esempio, nella singolar tenzone tra futuri segretari, uno spettacolo davvero onorevole e di altissimo profilo. Litigano su tutto, fuorché su due cose: le "missioni di pace" (appoggiate senza se e senza ma) e l'intesa sullo scudo fiscale con quello che, secondo i cartoni animati, dovrebbe rappresentare il loro acerrimo nemico. La (Ga)Binetti, la vergine guerriera che mai e poi mai, nemmeno in caso di peste bubbonica all'ultimo stadio, avrebbe disperso il proprio voto se si fosse trattato di stoppare i veri pericoli per il Paese (coppie di fatto, aborto, biotestamento...), in questo caso era a un meditabondo "convegno della Croce Rossa", il già inquisito Carra e tutta la clericaglia che solo un neologista ubriaco potrebbe ribattezzare "teodem" si sono piamente defilati, così come antiche combattenti senza macchia e senza paura, Lanzillotta, Melandri (anch'essa, curiosamente, impegnata in una "missione - ma quanti missionari! - a New York"). Così lo scudo salva-evasori è passato senza patemi d'animo, però ci hanno comunicato che la cosa gli dispiaceva molto. Dove sarà Giorgio, alle primarie del Pd? Modifichiamo la domanda: dov'è il Pd, già da adesso? Quello autentico, intendiamo?


Forte presenza giovanile anche il giorno successivo, durante la manifestazione per la libertà di stampa. Che non era affatto a difesa di un gruppo editoriale (si sono udite anzi critiche severe, pur se assolutamente educate, all'indirizzo dei baroni dell'editoria): ma a difesa del semplice cittadino, del blogger, della rete (rimasta, lo ripetiamo, l'ultimo baluardo contro la narcosi delle coscienze). Solo la rete oggi spegne gli inutili riflettori sui terremotati abruzzesi, e rende noto che gli altri, oscuri due terzi degli aquilani rimarranno senza casa. Solo la rete diffonde il permanere dell’emergenza rifiuti, a Napoli come a Palermo. E solo grazie alla rete continuano a circolare video altrimenti dimenticati o fatti sparire (vedi qui sotto il famigerato progetto del ponte sullo Stretto di Messina).


A difesa dell'articolo 21, della Costituzione. Quella per cui i nostri predecessori hanno lottato e sono morti.

 

 

Vi ho trovato anche un mio ex-studente, attualmente iscritto a Ingegneria edile, con alcuni amici. Un pizzico di orgoglio, anche per me. Concedetemelo. Lamentava di non poter essere a Roma, teatro dell'appuntamento nazionale ma, quanto a presenze, anche Milano si è difesa benissimo. "Sono qui - ha dichiarato il mio antico allievo - perché non ho visto il fascismo, e non voglio vederlo mai".


Daniela Tuscano










 









Che tristezza!

                        

Immagine in rete grazie


Che vergogna e che tristezza! La Gb, Londra denuncia choc, 64 mila donne sono pedofile. Anche da noi ci sono! Le troviamo ai parchi giochi, al cinema tra le pareti domestiche,  che approfittano di bambini indifesi e puri.


Pedofilia


Un uomo buono la prese per mano.
Una donna amorevole le carezzò i capelli
Un uomo buono le regalò cioccolate e caramelle.
Una donna le comprò un  tutù rosa.
Un uomo...una donna che lei credeva buoni
le fecero male!
Un giorno buio per la sua strada
incontrò un orco e una strega cattiva
le fecero tanto...tanto male
e le sporcarono la sua anima pura.


franca bassi

Il ponte sullo stretto di sicilia un esempio di come buttare i soldi e portare l'italia in bancarotta

ianziche investire  uin infrastrutture   vere     e serie    come  dimostra  questop   filamto oche dovrebbe essere ovvio  , ma per  i nostroi  politici   cialtroni  non è  VIDEO VERITA' DA VEDERE ASSOLUTAMENTE!!IMPORTANTE



 


ATTENZIONE..QUESTO è FRA I LINK PIU' IMPORTANTI CHE ATTUALMENTE è SU FACEBOOK..FATELO GIRARE!!!!!TRA "TUTTI I LINK DA 4 SOLDI "VI PREGO DI CONDIVIDERE QUESTO IMPORTANTISSIMO VIDEO. ma se invece di sprecare soldi non li usano per mettere in sicurezza i fiumi e le montagne , o costruire autostrade e infrasturre al sud in sicilia e in calabria

 

premio internazionale di poesia Città di Torvaianica (scad. 31 ottobre 2009)

Premio Internazionale di Poesia


Città di Torvaianica

2009

Prima edizione

Il premio si articola in 3 sezioni


1-SEZIONE POESIA (1 copia)
Si partecipa inviando una terna di poesie inedite.
2-SEZIONE SILLOGE POESIA (1 copia)
Si partecipa inviando una raccolta di poesie
(min 5 max 10 poesie)
3- SEZIONE SPECIALE "LUCIANO RE CECCONI (1 copia)
Si partecipa inviando una terna di poesie inedite.
(Quota di partecipazione 5,00 euro che verrà interamente devoluta alla Fondazione Gabriele Sandri)

· Al primo classificato delle sezioni 1;2 sarà consegnato diploma e pubblicazione di un quaderno autocopertinato di 28 pagine. Il lavoro conterrà anche la motivazione del riconoscimento e recensione. La pubblicazione è a cura delle Edizioni Stravagario. Qualora si vorrà si potrà concordare con l'editore un numero maggiore di pagine e verrà fatta una proposta editoriale.

· Per la sezione speciale" Luciano Re Cecconi" i vincitori riceveranno una targa personalizzata.
· Saranno premiati i primi dieci (10) di ogni sezione, con attestati personalizzati, targhe e/o medaglie. La giuria si riserva inoltre di assegnare ulteriori premi.
· Saranno altresì vagliate proposte editoriali ai primi 3 classificati di ogni sezione.
· I secondi e terzi classificati delle sezioni andranno opere artistiche, libri, pergamene di merito.
· La giuria può anche decidere di non assegnare il primo premio qualora non ritenga meritevole il lavoro.
· Le opere inviate non verranno restituite e ciascun concorrente ne autorizza la pubblicazione gratuita. Le poesie degli autori saranno pubblicate in un quadro antologico.
· Durante la manifestazione sarà disponibile il libro che raccoglie le poesie del premio, al prezzo di 10 euro la copia.
· I vincitori, ai quali sarà tempestivamente comunicata la data di premiazione, dovranno assicurare, con telegramma o con lettera prioritaria, la Loro presenza alla cerimonia conclusiva. L'inosservanza di questa norma comporterà, per i concorrenti, la perdita del diritto alla riscossione dei premi.

Regolamento



1. Si può partecipare a tutte le sezioni anche con poesie in vernacolo o lingua straniera purché corredate di traduzione.
2. La tassa di iscrizione, a titolo di rimborso, è di 10,00 (15,00 per sezione 1+2) euro a sezione. Suddetta quota può essere direttamente allegata agli elaborati, o tramite versamento su postepay (numero 4023600455299000) intestata a Sparagna Irene), a richiesta dati per il bonifico bancario in ogni caso allegare fotocopia dell'avvenuto pagamento.
3. I testi, completi dei dati anagrafici (solo su una copia), dell'indirizzo, del recapito telefonico e del curriculum dell'Autore, eventuale e-mail (più copia dell'opera in floppy disc o per e mail per facilitare l'inserimento in un file contente tutte le opere e per l'inserimento nell'antologia del premio), dovranno essere inviati entro il 31 ottobre 2009, al

segretario del premio:

Sparagna Irene -

via Stazione snc -

04026 Tremensuoli (LT)

recapito telefonico 393-6593511

indirizzo e- mail irenesparagna@alice.it

indirizzo web www.memorialsparagna.com

4. L'inosservanza del punto 3 comporterà l'esclusione dal premio;
5. È richiesta dichiarazione che l'opera è frutto della propria fantasia creativa
6. Il giudizio della Giuria è insindacabile;
7. La premiazione avrà luogo durante cerimonia pubblica, entro dicembre 2009 ;
8. I vincitori saranno resi noti solo il giorno della premiazione. L'organizzazione non si farà carico di spese di soggiorno e/o altro.
9. Tutti i partecipanti sono invitati alla cerimonia di premiazione

Giuria del Premio

Presidente onorario: Irene Sparagna;

Presidente Fondatore: Antonio Sangervasio;

Componenti: Massimiliano Badiali, Marcello Caliman, Sandra Cervone, Stefano Re Cecconi,

Gloria Togni, Michela Zanarella

4.10.09

verità o menzogna . ecco la mia scelta

è meglio essee feriti dalla verità che essere consolati da una menzogna

...il signore delle tempeste.

 

 

…c’era freddo fuori ed era di inverno

la neve cadeva e l’ultima farfalla se ne andava,

anche il passero fuggiva

e in un covone di paglia si annidava

 ombre sui muri animavano alberi spogliati

e dalle appassite foglie brillavano colori ,

mentre lupi gitani cantavano la loro malinconia

una melodia che chiedeva amore…

 

…e seguivo il lamento ,il loro canto !

un messaggio di tristezza che  la tempesta avvertiva:

e vi fu furia nel creato ,nel olimpo!

 culla della mia poesia,

il signore delle tempeste distruggeva ogni cosa 

insinuava tra le genti il funebre lamento

e  le dolci creature  non respiravano più  aria pura…

 

…e fu squarciato il cielo e le saette aprirono le acque

e tutto intorno il mare fu tempesta ,

le scannate pecorelle fuggirono dai germogli

e la rugiada si nascose tra i cespugli ,

tutto intorno scorreva sangue

e di morti abbandonati  in larghi rivi,

cani che banchettavano gli avanzi dei signori

e nel giorno ,il buio appariva…

 

…e di amore nacque dalla mente spoglia

 e gli ignobili gli fecero ferocia,

la croce di Gerusalemme il dio prega

 e la candida fanciulla a lui ci crede,

e dai tenebrosi rovi volarono aquile reali

volteggiavano e salivano dove non c’è più nessuno

dove la mia sete ora  si fa di sale e   non si placa

l’amore mio lo colgo nella dolce musa…

 

…e tu, tu dio dell’immenso ,

il figlio tuo lo accogli nel patrio tetto lo consacri,

tu che al suo lato siedi accanto per te egli prega

e di giubilo la novena:

oh figlio! figlio mio diletto

sia così il reo destino ,il benedetto!

a perdonare ogni volontà il cuore crede….

 

il poetanarratore.

lavorare e muoversi con lentezza

a volte mi sento cosi : << Alla fine l'equilibrio interiore non è da cercare . Forse ce l'abbiamo già , e più ci muoviamo o ci agiatiamo o altro , e più ce ne allontaniamo .>> ( Jack frusciante è uscito dal branco  di  Enrico Brizzi  ) ma poi m'accorgp che se non voglio diventare fossile e mettere radici devo sempre muovermi e cercarlo ogni giorno ogni momento  ed   è meglio  muoversi  e  creare  \ lavorare   con lentezza  come  l'omonimo   film o  come  l'omonima canzone    di cui trovate  sotto il video 




 

Francesco

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AUGURI  A FRANCESCO! E A TUTTI COLORO CHE HANNO QUESTO NOME IMPORTANTE

3.10.09

La mia

dopo  un post   , non ricordo  più  url  in cui    affermavano  come  era possibile viaggiare senza  droghe  (  od eccesso delle  leggere  )  ed  oltri medicinali  e  palliativi    come l'acool   . mero stato detto che ch'ero  utopista   e  un illuso  . Ebbene  io ci  sono riuscoito  con queste canzoni  qui   a  voi decidere se  sono un illuso  o un sognatore 

1)




un paesaggio ancora intatto ( fino a quando ? ) com'era la mia terra fino a 50 anni fa , ora distrutta da speculazione , moda delle case in campagna per spuntinare , ecc

2)




a gli amori non corrisposti e illusori , e mancati per la mia sfortuna ( erano gia fidanzate , sposate , conviventi , o c'ero troppo amico , o femministe ) oppure per il mio modo di corteggiare rozzo ( tipo quando presi da dei documenti il n di cell di ua che faceva servizio civile da noi in bottega e fingevo d'aver sbagliato numero e le chiedevo in maniera rozza d'uscire )
3)





4)




  di fuggire    , scapare  dala  mia  bidda  ( piccolo paesello  )  mai  poi   scopro  chje  è irrealizzabile nele realtà  perchè : << Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei 
Eddy Merckx. >> (  dal film  radio freccia  , il discorso  di Ivan alla  radio  ,  non riporto il video  perch+è lo'horiportato tante di quelle volte  )  


e    e altre canzoni  di cui  o non riporto il video perchè troppo pesanti  e che  sono  : tutte le canzoni  di Plays Morricone di    Mauro di domenico     chittarista     che rifà le   colonne sonore di ennio morricone  
qui  i titoli
tutto  il  cd  della colonna sonora  del film Into the Wild - Nelle terre selvagge  e altre  che non ricordo ,ma che  ho citato )( o  hanno citato  )  nel corso  dei post  di  questi  4 anni di blog  




diversi tipi di prostituzione Come si guadagna da vivere Maurizio Belpietro? di Alberto Piccinini

 dal blog  dela  cdv   non splinderina    di facebook   rossalba  leoni  http://networkedblogs.com/p13483840   Qualora voleste interloquire con me potete lasciare un commento nei post o mandare un mail all'indirizzo rosalbaleoni@gmail.com   continua  qui 


Come si guadagna da vivere Maurizio Belpietro? di Alberto Piccinini


Non era soltanto da Santoro, giovedì sera, Patrizia D’Addario. Era anche da Bruno Vespa, che non è scemo. Avrà spiazzato qualcuno la replica di una parte dell’intervista appena andata in onda su Raidue con il logo di Raiuno e di Porta e Porta. Vecchio trucco blobbistico, un gancio da manuale. La sequenza: i giornalisti Maurizio Belpietro e Nicola Porro spingono sul tasto della «ricattatrice». Che ci era andata a fare con un registratore a Palazzo Grazioli? «A questa domanda non c’è stata risposta», ha chiosato Vespa tornando in studio. Di rimando, il primo intervento del ministro La Russa: «Parla come una bocca della verità una persona che fa la prostituta, una finta Maria Goretti». Il think tank di Palazzo Grazioli che ha studiato la nuova linea di difesa per tamponare gli effetti di Anno zero (7 milioni di spettatori) dev’essere rimasto particolarmente soddisfatto da questa trovata. Vespa, ancora, dopo un po’: «Se le parole di Berlusconi valgono quelle di una prostituta, Berlusconi ha smentito». Cioè: ha smentito di aver incontrato una prostituta. A Porta a Porta in studio con Maurizio Belpietro e Ignazio La Russa, c’è il sottosegretario delle comunicazioni Paolo Romani, quello che ha imparato a memoria il contratto di servizio della Rai, e ci delizierà nei prossimi giorni con le sottigliezze dell’articolo 39. A proposito, altra grande trovata retorica: il contratto di servizio lo ha stilato Paolo Gentiloni, durante l'ultimo governo Prodi, perciò sappiamo con chi prendercela. Sempre in studio, ma dall’altra parte, gli spaesati Ignazio Marino e Maurizio Donadi. Ai quali un pensierino di commiserazione, per aver partecipato al teatrino di riparazione, va innalzato. Cos’altro? Prima della trasmissione, nel pomeriggio di giovedì, Maurizio Belpietro e Bruno Vespa erano passati da palazzo Grazioli. Non è purtroppo una gran notizia. Nemmeno la banale scusa che il conduttore di Porta a porta era da Berlusconi a parlare del suo nuovo libro fa fremere di indignazione. Vespa è l’uomo che in passato inventò il termine «editore di riferimento» (la Dc, all’epoca) in un agitato scambio postelettorale con La Malfa. E’ il giornalista beccato al telefono con Salvo Sottile, ex portavoce di Fini, a promettere di «cucirgli addosso» la trasmissione, e a lasciargli la scelta come «contradditore» tra Fassino e Rutelli. «E’ lo stesso», disse Fini. «Va bene », concesse Vespa. E’ , infine, l’attuale intervistatore di fiducia di Berlusconi (domande fatte, forse quattro in totale – la prima: «Buonasera presidente, come va?»). Quindi prendere nota: il Porta a Porta dell’altra sera ha dettato la linea dei prossimi mesi a Libero, Il Giornale, un bel po’ di pugnaci giornali locali, e forse ai tg Rai e Mediaset nel caso escano dal silenzio E prendere nota dell’elenco di trasmissioni proscritte recitato da un ispirato Ignazio La Russa: L’Infedele di Gad Lerner, Parla con me, Report, Che tempo che fa, e «un’ora e mezza con l’Annunziata». Che poi sarebbe In ½ ora. Auguri a loro. Ultima curiosità. Dove andrà a parare il tormentone di Maurizio Belpietro: «Come si guadagna da vivere Patrizia D’Addario?». Tanto come si guadagna da vivere Belpietro l’abbiamo capito.


Francesco e Chiara...


Francesco e Chiara fanciulli autunno

Immagine: costumi scenografia  di franca "Incontro di Francesco e Chiara sui monti della Laga"


 


L'autunno aveva ricoperto la vallata e i calanchi di un caldo colore. Il fogliame iniziava a marcire e sprigionava nell'aria un buon profumo. Da giorni Francesco aveva lasciato alle sue spalle il Monastero, ancora tanta strada davanti a lui; la sua figura, la sua ombra seguiva, passo dopo passo lungo i sentieri scoscesi, al suo fianco il Rio Torbido trasportava il fogliame a valle, la radura dei rami dei giganti di castagni lasciava filtrare raggi di sole, che si gettavano nel torrente rispecchiando in cielo la luce. Nella parete tufacea s'intravedevano grotte etrusche incastonate nei dirupi come occhi. Francesco era affascinato... il canto dell'acqua e degli uccelli lo distraeva dal lento cammino; tre passi e poi una sosta, lo sguardo verso il cielo a cercare qualcosa che le spiegava le sue incertezze. Passano giorni l'autunno stava ultimando il suo ciclo di morte, alle porte si affacciava il freddo dell'inverno. Dopo giorni di cammino arriva stanco ai piedi del Piccolo Tibet, a una sorgente incontra una fanciulla.


Francesco: -Salve! sei sola, come ti chiami?


Chiara:-Salve anche a te! sono sola, il mio nome è Chiara, avevo un piccolo cane, ma si è ammalato ed è morto, sono dispiaciuta per lui, era un buon compagno di viaggio, adesso in questa terra non mi sento sola. Sono giorni che mi sono fermata a questa sorgente, qui ho trovato qualcosa da mangiare, acqua per dissetarmi e lavarmi, guarda! vedi dietro a quella roccia? c'è una caverna è lì che la sera mi riposo, ma tu come ti chiami e da dove vieni?


Francesco:- Per molti anni credevo di essere un folletto e vivevo nel bosco insieme a Fate e Folletti, in un terra lontanissima, la terra degli antichi Messapi; poi quando sono rimasto solo, ho iniziato a cercare Principessa, una mia amica che giocava sempre con me, invece di trovare lei, ho incontrato due Frati e loro mi hanno spiegato, che io non sono un folletto! ma un fanciullo e mi hanno chiamato Francesco.


Chiara:- Francesco...se non ti disturbo, possiamo riposarci per qualche giorno e poi proseguiamo insieme e attraversiamo l'altopiano, i Monti della Laga prima che la neve chiude il passaggio, ci sono rimasti pochi giorni il freddo la notte è pungente, con il gelo e la neve sarebbe impossibile salire fino all'altopiano, poi oltre mi hanno detto: che c'è oltre le montagne c'è il mare e l'infinito.


Francesco:- Certo che vengo insieme a te, anche se ho fatto tanta strada da solo, delle volte la notte ho paura.


Chiara:- Prendi...prendi sono mele selvatiche, le ho raccolte lungo la strada, sono dolcissime, ti farà bene mangiare qualcosa, per domani troveremo ancora qualcosa lungo il cammino.


Francesco:- Grazie! accetto volentieri, da giorni avevo terminato il pane e le bacche che i frati mi avevano dato, ho solo un po' di formaggio lo lasceremo per domani.


Francesco e Chiara uniti, contenti nel loro cuore  cercano intorno un po' di legna e nel bosco, raccolgono rametti, foglie secche e pigne, le depongono in un angolo della grotta, Chiara in silenzio guarda il suo nuovo amico, ogni tanto alza lo sguardo e le dona un dolce sorriso. Nell'angolo della grotta la legna accatastata, due giacigli fatti con foglie colorate, Francesco intento a sistemare il fogliame secco; ormai era diventato bravissimo a sfregare due legni per accendere il fuoco, sicuro che sarebbe stato utile per il freddo e un buon compagno per la notte. franca bassi


Cari amici perdonatemi per gli errori, ho scritto questa notte e lo devo ancora sistemare. Questa è una pagine della trilogia "Francesco e Chiara fanciulli". Adesso fino a lunedì, devo andare a impacchettare la mia vita, in settimana mi attende un altro trasloco, spero presto di collocare e sistemare tutto. Vi auguro un felice fine settimana un grande abbraccio. franca




1.10.09

Buzzichino...



Grotta di montevicoli 2


Immagine di franca "Grotta di Montevicoli"


Calanchi 1


Immagine difranca "Calanchi" 


Il folletto Buzzichino partito da solo dalla terra dei Messapi, dopo mesi di cammino arriva in autunno a Civita. I suoi sandali sono consumati percorre a piedi nudi i sentirei argillosi dei calanchi della terra di Tuscia; stremato si addormenta nella grotta di San Bonaventura. La notte riposa e sogna tranquillo. All'alba infreddolito per scaldarsi si mette di nuovo in cammino; dopo ore i suoi piedi ormai sono piagati quasi non li sente e da quanto sono sporchi non li vede più. Lungo il sentiero trova un torrente s'immerge e sente prima un grande dolore poi un benessere. Ancora del cammino e arriva a un antico monastero. Due frati le vanno incontro e con amore lo accolgono; ma il folletto impaurito, non sapendo chi fossero si nasconde nella radura, i frati con garbo lo chiamano e lo portano in convento, Buzzichino spiega di essere un folletto del bosco, loro sorridono lo accarezzano e da quel giorno lo chiameranno Francesco. Passano sereni i giorni Francesco viene vestito con abiti più caldi e insieme a Fra Natalino e Fra Realino trascorre giorni pieni di felicità; con loro si sente sereno, vorrebbe fermarsi! ma i due frati lo lasciano andare e le raccomandano che se desidera tornare, loro sono felici di accoglierlo. Ma prima deve comprendere bene le sue radici e quello che desidera fare della sua vita.franca bassi


cella di San BonaventuraGrotta di san Bonaventura


Autunno a CivitaImmagine di franca "Autunno Civita rapita della nebbia" 



  Antiche radici



Sono un Folletto del bosco
amo la natura e la vita!
Sono nato nei boschi
ho giocato con  Principessa
nell'antica terra dei Messapi.
Oggi che sono rimasto solo
il suo insegnamento mi aiuta
ad andare avanti nel mio cammino.
Ogni giorno vado alla ricerca delle mie radici.
Dormo con il freddo nelle caverne
con il caldo nei tronchi degli alberi cavi
nei boschi trovo sempre qualcosa che mi ricorda lei.
Principessa amava il freddo dell'inverno
si vestiva con teli tessuti  in primavera
camminava a piedi nudi nei campi di grano
adorava la bellezza dei colori autunnali.
Quando era triste cercava nella natura
la serenità poi mi donava il suo sorriso
giocava con me alla sorgente fatata
felici insieme scivolavamo dal pagliaio
ormai sono lontani anche per me qui giorni.
Dopo giorni...giorni di cammino
sono arrivato  al torrente Rio Torbido
ho riconosciuto il suo torrente
ho lavato i miei piedi piagati
ho rivolto lo sguardo intorno
mi sembrava già di conoscerlo
tutto mi è amico come se fossi sempre stato
in questa terra.
Le foglie degli antichi castagni
nella valle di Civita si spogliano
e come  farfalle variopinte
la terra scura  ammantano di giallo di rosso
e tutto intorno dolcemente s'addormenta.
Dopo poco ho riposato il mio corpo
nella grotta di San Bonaventura
qui due frati mi hanno trovato
con amore accolto e curato.
Mi hanno spiegato
che non sono un folletto
e mi hanno dato il nome di Francesco.
Ho trascorso mesi nel monastero
di Lubriano ogni giorno il mio sguardo
e rivolto al borgo antico di Civita
quando la neve lenta ha incipriato tutta la valle
 dai calanchi sale la nebbia
silenziosa rapisce l'antico borgo
e lo sospende sulle nuvole.
In primavera  quando la valle si tinge
del giallo delle ginestra
ho ripreso il mio cammino
scoprendo le mie antiche radici.
franca bassi


Calanchi e ginestre Civita



Immagine di franca



 


 



30.9.09

L' Addio dell'Estate


composizione autunno1                                                        Immagine tratta dal web.

Dolcemente, ma quasi con ritrosia
settembre schiude le porte all'autunno
che sparge tutto intorno alle cose
una patina bigia di malinconia.

Il cielo è sempre azzurro ma non è più brillante
il sole splende ancora ma senza fulgore
le foglie mostran venature stanche
i fiori hanno spento ogni colore.

Tutto appare come prima ma così non è:
nell'aria c'è un presagio di tristezza
la natura sembra aver perduto smalto
la freschezza della giovinezza.

E' la fine dell'estate calda
la stagione dei colori e dei sapori
dei profumi e dell'allegria
che purtroppo, ci sta dicendo addio.

Scritto da Marilicia il 14/09/2002

Autunno in città

autunno in città4immagine di franca " La mia finestra"


Autunno in città


Ricordo ancora...
la voce di mio padre:
“Ma dove sei venuta ad abitare?”
Oggi dopo tantissimi anni
passati in questa casa
guardo dalla mia finestra
e comprendo le parole di mio padre!
Avevo venti anni quando lasciai
il mio quartiere...
Ero nata e vissuta all'ombra del cupolone
i platani di lungotevere lasciavano cadere
in questo periodo le bellissime foglie.
I gabbiani si tuffavano
gridando di gioia nel biondo tevere
saltellando raccoglievo le foglie
e gridavo a mio padre:
"babbo voglio volare..."
lui sorridente mi rispondeva:
"Volerai...voletrai!"
La collina di Montemario
era un bellissimo parco giochi
con mia sorella in pattini
ci allenavamo a viale Mazzini
 qui in questi giardini
ho ricevuto sulla guancia
il mio primo bacio...
e le giostre a piazzale Clodio 
chi è di Roma e ha la mia età
sicuro che se le ricorda!
Amici ricordate la circolare
che faceva il giro di Roma?
Quante volte...
facevo finta di non ricordare
la mia fermata per  girare ancora.
Oggi guardo dalla mia finestra
 mi chiedo: troppe...troppe stagioni
ho lasciato passare...
Devo ascoltare la voce di mio padre
mi lascerò portare per mano da lui
per uscire da questo ginepraio
di rumori assordanti e volti spenti!
Devo lasciare la mia vita alle spalle
ricordarmi le mie radici
all'ombra dei castagni
nella valle di Bagnoregio.
Devo  trovare un piccolo spazio
dove posso vedere ancora
l'alba e il tramonto
dove il silenzio è canto
dove il vento m' accompagna
e quando  cadono le prime foglie
comprendo che sta arrivando l' autunno
e serena  attendo il mio ultimo tramonto.


franca bassi



tramonto su Roma


Immagine di franca " Tramonto in autunno a Roma "


 


29.9.09

2 ottobre 2009, Milano canta per la Pace


 

Ovunque. Ormai la Marcia Mondiale si è dilatata a macchia d'olio, con una velocità vertiginosa, e impiegherei giorni interi, forse anche mesi, a stilare lo sterminato elenco di eventi e di adesioni che abbiamo ricevuto. Per questo vi rimando al sito. Ma partiamo tutti il prossimo 2 ottobre. Da Roma a Madrid, dal Benin al Messico, dall'Australia al Medio Oriente, la Marcia c'è. In nome di Gandhi, della pace, di noi. Qui mi limito a illustrare il programma milanese, che si svolgerà appunto il 2/10 in Piazza Duomo. Per l'occasione, il luogo-simbolo della "capitale morale" si trasformerà in un immenso palco di pace e nonviolenza. Dalle ore 10 fino alle 18 si esibiranno compagnie teatrali, e stand di associazioni garantiranno la loro presenza per tutta la giornata. Dalle 18 si terrà un happening con testimonial e personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura (Emma Re, Gianluca Pessotto, il Trio Medusa, La Pina e molti altri). Alle 18.45, eseguiremo la nota Do diesis per lanciare il progetto Tune the World (Intona il Mondo) mentre il megaschermo, allestito per l'occasione, proietterà il testo Imagine di John Lennon, che canteremo insieme. L’iniziativa sarà seguita da Radio Deejay e Lifegate.
In concomitanza con le iniziative in Piazza Duomo, il carcere di Bollate organizzerà una Marcia per la Pace con i detenuti, la direttrice e la polizia. Presso l’Università Bicocca si terranno conferenze e concerti sulla nonviolenza, mentre al Teatro Smeraldo sarà rappresentato uno spettacolo dedicato ai bambini. Alle 20.15, una compagnia teatrale si esibirà all’Istituto Nazionale dei Tumori. Appoggeremo anche, sabato 3 ottobre, sempre a Milano (piazza Duomo, ore 17) la manifestazione per la libertà di stampa e d'informazione.


Ne abbiamo, insomma, per tutti. Ed è solo l'inizio. Nel mondo, e a casa nostra.


 

In Italia, ogni cambiamento è sempre partito da Milano. Siamo certi che anche stavolta andrà così. In Marcia, ragazzi!

Daniela Tuscano



2 ottobre 2009, Milano canta per la Pace

Ovunque. Ormai la Marcia Mondiale si è dilatata a macchia d'olio, con una velocità vertiginosa, e impiegherei giorni interi, forse anche mesi, a stilare lo sterminato elenco di eventi e di adesioni che abbiamo ricevuto. Per questo vi rimando al sito. Ma partiamo tutti il prossimo 2 ottobre. Da Roma a Madrid, dal Benin al Messico, dall'Australia al Medio Oriente, la Marcia c'è. In nome di Gandhi, della pace, di noi. Qui mi limito a illustrare il programma milanese, che si svolgerà appunto il 2/10 in Piazza Duomo. Per l'occasione, il luogo-simbolo della "capitale morale" si trasformerà in un immenso palco di pace e nonviolenza. Dalle ore 10 fino alle 18 si esibiranno compagnie teatrali, e stand di associazioni garantiranno la loro presenza per tutta la giornata. Dalle 18 si terrà un happening con testimonial e personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura (Emma Re, Gianluca Pessotto, il Trio Medusa, La Pina e molti altri). Alle 18.45, eseguiremo la nota Do diesis per lanciare il progetto Tune the World (Intona il Mondo) mentre il megaschermo, allestito per l'occasione, proietterà il testo Imagine di John Lennon, che canteremo insieme. L’iniziativa sarà seguita da Radio Deejay e Lifegate.
In concomitanza con le iniziative in Piazza Duomo, il carcere di Bollate organizzerà una Marcia per la Pace con i detenuti, la direttrice e la polizia. Presso l’Università Bicocca si terranno conferenze e concerti sulla nonviolenza, mentre al Teatro Smeraldo sarà rappresentato uno spettacolo dedicato ai bambini. Alle 20.15, una compagnia teatrale si esibirà all’Istituto Nazionale dei Tumori. Appoggeremo anche, sabato 3 ottobre sempre a Milano (piazza Duomo, ore 17) la manifestazione per la libertà di stampa e d'informazione.

Ne abbiamo, insomma, per tutti. Ed è solo l'inizio. Nel mondo, e a casa nostra.

In Italia, ogni cambiamento è sempre partito da Milano. Siamo certi che anche stavolta andrà così. In Marcia, ragazzi!

La notte nera

Questa notte una ragazza ha urlato. Indossava un maglioncino rosa, e la solita acconciatura fuori moda per tenere in ordine i capelli troppo lunghi. Questa notte una ragazza ha urlato perchè qualcuno, nel silenzio della città addormentata, le ha puntato contro una pistola. Una ragazza ha urlato, e chi lo sa in quanti l'hanno sentita. Chi dormiva, chi nella sua insonnia ha preferito tenere gli occhi chiusi. E le orecchie spente. Quella strada sembrava così più silenziosa del solito, come avvolta da uno stato comatoso, surreale, grottesco, crudele. E' la ragazza della Città Senza Giustizia. E' la ragazza della Città Senza Cuore. E guardando negli occhi quella pistola ha visto il proprio corpo disteso sull'asfalto, davanti ai suoi occhi. Ed ha temuto, ha perso la speranza. Per la vita, propria e del suo compagno. E chi può dire che cosa abbia pensato in quel momento. Ha detto no, per favore, no. Ha detto Dio, non può essere vero. Non qui. Non ora. Non può essere vero. Oh Dio, oh Dio, oh Dio. Non togliermi tutto ciò che ho. Questa notte una ragazza ha urlato, e chi lo sa in quanti l'hanno sentita. Nessuno, in ogni caso, l'ha ascoltata.


Questa notte, questa notte ho urlato. Indossavo un maglioncino rosa, e la solita acconciatura fuori moda per tenere in ordine i capelli troppo lunghi. Questa notte ho urlato perchè qualcuno, nel silenzio della città addormentata, mi ha puntato contro una pistola. Ho urlato, ho urlato perchè qualcuno mi sentisse. Perchè qualcuno accorresse, perchè qualcuno mi salvasse.


Dormivano tutti. Nessuno si è svegliato per me. Per me, per noi, per ogni ragazza che urla, per ogni ragazzo schiacciato dall'impotenza, dal terrore. Per ogni bambina smarrita. Per me, per noi, nessuno si è svegliato.


La mia speranza è morta. E' morta, morta, morta.

quando (raramente) il bene fa notizia

Corriere della Sera.it
CAGLIARI - Una dimostrazione esemplare di onestà. Un pensionato sardo settantenne ha trovato una schedina del Superenelotto vincente (circa 15 mila euro) e l'ha restituita al suo proprietario, un operaio di 36 anni. È accaduto a Sinnai, un grosso centro a pochi chilometri da Cagliari. LA STORIA - L'anziano, Paolo Spina, stava facendo una passeggiata - come ha riportato il quotidiano «L'Unione Leggi ancora...

Roma: in un’assemblea, convergenza di percorsi differenti verso una manifestazione nazionale

martedì 29 settembre 2009

 


Oggi è in gioco la capacità di farsi parola attiva, visibile, mobilitante





"Le nostre pratiche, le loro parole: donne - politica - informazione": l’incontro che si è tenuto sabato 26 settembre alla Casa Internazionale delle donne a Roma ha visto la presenza di più di 60 donne. Si potrebbero nominare una ad una perché sono quelle che da anni continuano, imperterrite, a garantire una presenza politica capace di smentire, in ogni momento, i titoli mediatici sul “silenzio delle donne”.





Sarebbe auspicabile, anche in vista della manifestazione del 3 ottobre, una onesta autocritica di giornalisti/e, direttori in testa, sulla loro ignoranza colpevole proprio perché dovuta alla totale assenza di curiosità. Pochissimi sono i colleghi, un po’ di più le colleghe interessate a capire il perché delle pratiche e del linguaggio politico di chi continua a mantenere il punto su quella rivoluzione permanente e non cruenta che va sotto il nome di femminismo o femminismi.


Da decenni molte donne si sono intestardite a portare avanti questa nuova cultura considerandola indispensabile per la salute politica di questo povero Paese. Salute oggi minacciata da una violenza così aggressiva da permeare ogni cosa. Non è un caso che durante questa riunione si è parlato proprio di guerra maschile contro le donne. Una aggressione camuffata di volta in volta o in guerra di religione, o in guerra economica, o in guerra mediatica e non da ultimo in guerra politica. E’ come se ci fosse una volontà profonda di riorganizzare la polis secondo primitive gerarchie di potere. Senza accorgersi che la stessa rivoluzione tecnologica ha messo in forse antiche certezze ed esige profonde rielaborazioni concettuali.


La caparbietà di voler mantenere il punto sul nesso sessualità potere ha portato a deformare e manipolare alcune elaborazioni di fondo del femminismo : “il personale è politico” si è trasformato in “il privato è politico” con tutte le conseguenze che oggi abbiamo sotto gli occhi. Oppure l’elaborazione e le pratiche relative alla libertà di poter decidere sulla propria sessualità, sul proprio corpo sono state aggredite dalla volontà di annullarne ogni valore etico per ricondurre il tutto a espressione di bisogni quantitativi propri della cultura del “libero” mercato. Così il corpo si fa merce, acquista una proprietà transitiva, perde la forza dell’Io –dell’io sono mia. Diventa proprietà altrui.


E’ d’obbligo ricordare allora la legge 40, ma anche tutto quello che si è detto sulla prostituzione, sulla pornografia e sull’immaginario mediatico per arrivare ai problemi della disoccupazione, dell’abitare e del migrare, della salute e dell’educazione, senza nominare stupri o assassini, si può dire e, in questa riunione è stato detto: tutte le differenze che si sono articolate in questi anni è bene che trovino un denominatore comune capace di farsi parola attiva, visibile, mobilitante.


E’ per questo che è stato chiesto di riattivare quella rete carsica capace di riproporre in ogni città il dibattito su questi ma anche su altri temi da individuare. Così da arrivare al 21 novembre il sabato prima del 25, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ad una manifestazione nazionale.


E ancora prima, il 10 ottobre, ci si incontra di nuovo alla Casa delle donne sul documento Sesso e politica nel post patriarcato ( "il manifesto", 26 settembre).


Oggi rispetto a ieri abbiamo una fortuna in più: con le nuove tecnologie, grazie alla rete virtuale le donne possono contare su una possibiltà maggiore di scambio e rafforzamento reciproco. Forse possiamo fare a meno dei media che rappresentano le donne insignificanti, invisibili e mute, di quei media che si ostinano a voler far vedere non le realtà ma il loro immaginario strumentale.


La foto è presa dal sito latorredibabele.blog.rai.it


Da: Il Paese delle donne on line



NON C'è COSA PIù DIVINA, CHE...!

NON C'è COSA PIù DIVINA, CHE...! Leggi ancora...

28.9.09

CONTINUA...

Finita l'estate e le sue promozioni telefoniche , fiammetta ha deciso con chi trombare del gruppo hanno il loro pezzo e che pezzo... la tim ha deciso che bisogna cambiare volto roba più seria, rispolverato de sica e chi mettono come bellona tipica dei cinepanettoni?? Belen che ci ha frantumato le palle (almeno a me) con i suoi "amori" sarà gnocca e chi non vorrebbe un'insegnante così... ma a mala pena parla italiano anche il latino , certo avessero scelto la marini per quel ruolo era la stessa la preparazione culturale , potevano studiarsi un'ambientazione diversa vista la crisi in cui versa la scuola ormai fatta di ragazzine che si vendono per qualche ricarica e belen in quanto a spogliarsi non è seconda a nessuno un bell'esempio come a dire fatelo che volete che sia... anzi farete carriera!!
aiutatemi...

a chi mi dice che sono contro la vita perchè ho difeso il diritto di Eluana......

  .....  si legga   questa  storia   che   rispetto    e che  testimonia sempre   più  l'urgenza  di un testamento biologico e di una legge    che  ti lasci la  posibilità di   scelta  fra  un opzione come questa   riportata  qui  sotto e    quella scelta da  Eluana   e portata a vanti  dai genitori 





A tutti gli utenti del mio blog e non solo che nei post pro eluana e testamento biologico mi accusano di essere a senso unico , di parte , fazioso , contro la vita , ecc ( e altre baggianate \ boiate che ho cestinato perchè offensive , volgari ed arroganti ) , Ma prima di passare alla replica rispondo riggettand9o le accuse di faziosità , d'essere a senso unico ( sìperchè se cosi fosse avrei cancellato anchei commenti contrari al mio punto di vista ) , e accettando le critiche d'essere di parte , perchè lo sono stato , ma davanti a temi delicati come questi è impossibile essere obbiettivi , ma d'altronde è meglio essere di parte che indifferenti e apatici e lasciare che siano glia ltri a decidere per te , ed ed in questo caso del tuo corpo e e e della tua vita se continuare a vivere in queslle condizioni o morire con dignità . Adesso vi lascio alla risposta vera e proopria che è costituita da questa canzone (  eccovi qua  il video  in questione   http://www.youtube.com/watch?v=0HB2UZztdvI )






LAICO REGGAE



Sai che mi è sempre mancato?
uno spirito etico autentico e addomesticato.
Ma è tardi ormai per la questine morale...
è come imporre ai tuoi 26 figli un anticoncezionale.
Sull'aborto invece è lei che deve deliberare
perchè l'uomo è cacciatore ma ha paura a sparare.
Ma alla mia età
vivo bene anche queste contrarietà
guardo in alto e mi convinco che Dio
è laico come me...
è laico come me...
è laico come me...

La vita è in se preziosa chi l'ha mia negato?
Ma purtroppo non c'è nulla al mondo che sia più a buon mercato...
per questo credo che con un pluriassassino
avremmmo pure il diritto di farci qualche bel giochino...
Disprezzo invece queste perversioni del sesso
ma se non picchio mia moglie il cane non si gode l'amplesso.

Ma alla mia età
vivo bene anche queste contrarietà
guardo in alto e mi convinco che Dio
è laico come me...
è laico come me...
è laico come me...

Genetica etica dimmi se passiamo la soglia
se clonando un uomo non si rischia di clonare la noia.
Ma come può evolversi l'uomo se fa l'impegato?
Imparando dei buoni motivi per darsi malato?
Nell'etica come per radersi ci vuole esercizio



e con questa storia tratta dall'unione sarda  ((  giornale  filo berlusconiano   ) del 27\9\2009

Piacere Ale, ex vegetale
L'incidente in moto d'acqua, il coma: «Ora mi laureo»




Quando ti predicono una vita da vegetale è un miracolo se riprendi a parlare, camminare, sorridere. Ma Alessandra Pisu è una donna d'acciaio. E a sette anni dall'incidente che ha stravolto la sua vita e a due dalla maturità conquistata con un'immensa forza di volontà ha deciso che tra una seduta con la psicologa e il neuropsichiatra e sfiancanti esercizi con il fisioterapista e il logopedista vale la pena di combattere per un'altra sfida: la laurea. «Mi sono iscritta in Scienze politiche e ho dato due esami, micro e macro economia. I voti: 18 e 20».
Pantaloni blu aderenti, maglia bianca, sneakers ai piedi, capelli tinti di un rosso discreto, trucco curato, Alessandra racconta la sua seconda vita seduta su una sedia del bar di famiglia, By Marcella, locale storico di via Mameli.

Tono cupo, cervello attivo come e forse più di prima, certamente più avanti del suo fisico ancora lento, ha uno sguardo birichino e un senso dell'umorismo finissimo. Le sue battute, spesso in sardo, fanno ancora più ridere perché parla come un disco rallentato. Spiazza, sorprende. Lei lo sa ed è la prima a sorriderne. Scherza molto, tranne quando parla del suo cruccio: «So che molte persone si occupano di me e che è necessario. Mi piacerebbe essere più indipendente e non pesare sugli altri, soprattutto economicamente. Vorrei lavorare, ma nelle mie condizioni è difficile».



Le sue condizioni sono “postumi da trauma cranico encefalico con emiparesi destra”. Conseguenza di un incidente in moto d'acqua, il 3 febbraio del 2002. Appassionata di sport estremi, Alessandra passava le sue giornate tra il bar di famiglia, dove lavorava e gli amici. Quel giorno era sullo specchio di mare davanti al D'Aquila quando la sua Yamaha Jet Sky 800 si era impennata. Lei era stata come eiettata e si era schiantata contro un muro d'acqua. Quando era arrivata al Brotzu non aveva un graffio ma era in coma profondo. Ai genitori i medici non avevano dato nessuna speranza. «Ci dissero che sarebbe rimasta un vegetale», racconta Antonello, il padre. Un mese in coma profondo in rianimazione, poi il trasferimento in neurologia. Dopo un mese e mezzo a Villa Beretta, la clinica specializzata di Costa Masnaga, vicino a Lecco, dove sono stati curati Umberto Bossi e Marco Columbro dopo i rispettivi ictus. Dopo sei mesi aveva riaperto un occhio, dopo 15 giorni il secondo. Piano piano migliorava, un frammento di capacità in più ogni giorno. Per cercare di comunicare, i genitori le scrivevano le lettere dell'alfabeto in un foglio e lei le indicava. La prime frase che aveva detto, raccontano, è «Ho combinato un casino».

Sei mesi dopo Alessandra era rientrata a Cagliari su una carrozzina. Per altri sei mesi aveva fatto una rieducazione minima poi l'avevano trasferita in un altro centro specializzato a Torino. Lì le avevano restituito le capacità cognitive: un anno e mezzo di lavoro duro, anche con un robot che la guidava nei movimenti aiutandola a coordinarsi. Piano piano aveva riacquistato la memoria breve, che prima balbettava. Anche se, chissà perché, ricordava benissimo i numeri di telefono.
Rientrata a Cagliari, ha proseguito con le sedute quotidiane di rieducazione. È migliorata ogni giorno, faticando. Ora Alessandra cammina solo se sorretta e parla a fatica. È disabile, ma viva e le sue capacità intellettive sono integre. Anche per questo nel 2006, incoraggiata dai genitori, ha deciso di riprendere gli studi di ragioneria ai corsi serali del Leonardo Da Vinci e di diplomarsi. Ha lavorato duro ma ha rischiato di gettare tutto all'aria perché alla fine del primo quadrimestre non le avevano ancora dato l'insegnante di sostegno. Il padre, dopo aver atteso a lungo, aveva denunciato pubblicamente l'ingiustizia e l'insegnante glielo avevano dato. L'anno successivo, luglio 2007, si era diplomata: lenta ma preparata, aveva parlato di Alessandro Manzoni e di forme di Stato e di governo, di immobilizzazioni finanziarie e di questione meridionale. Antonello e Marcella, i genitori, quando ha finito l'esame hanno pianto. «Sono felice per lei e spero che la sua esperienza incoraggi altre persone nelle sue condizioni», aveva detto il papà commosso.
Dell'incidente Alessandra non ricorda nulla. E della sua vita precedente ha solo qualche flash: «Cose insignificanti, come dettagli della casa di mio nonno» che, chiarisce il padre, è morto 25 anni fa. Il neuropsichiatra e i genitori l'hanno aiutata a ricostruire tutto, senza nascondere nulla. Il lavoro dietro il banco del bar, il pattinaggio, la passione per il bungee jumping e gli sport estremi, gli amori, i viaggi, l'incidente, il risveglio dal coma e l'aggressione ai genitori. «So che gliene ho dette di tutti i colori» (una classica reazione post coma).
«In questi anni», dice, «ho capito che cos'è l'amicizia. Dopo l'incidente quasi tutti i miei amici mi hanno voltato le spalle. Sono fuggiti, proprio quando ne avevo bisogno. Sono ignoranti e l'ignoranza è trasversale: grandi e piccoli, ricchi e poveri, maschi e femmine, laureati o con la licenza elementare. Mi trattano con modi bruschi, qualche volta dicono cattiverie sulla mia condizione, pensano che io non sia in grado di intendere e di volere. E invece capisco molto più di loro. Ed ho sviluppato una sensibilità che mi consente di individuare le persone sincere e quelle false e a diffidare dal falso pietismo. Giada no. Giada, una delle dipendenti del bar di famiglia, è un amica vera. Ogni volta che la guardo penso all'amicizia» (dall'altra parte del bancone Giada la guarda, sorride, strizza l'occhio e le manda un bacio).
Poi ci sono Antonello e Marcella, il padre e la madre. Hanno seguito ogni momento del suo calvario, hanno fatto sacrifici per farla seguire nei centri migliori d'Europa, l'hanno incoraggiata e sostenuta e la spronano quando cede al pessimismo fornendole l'energia giusta per guardare oltre i mille ostacoli che si è trovata e si trova davanti. «Se non avessi avuto loro non mi sarei salvata, non potrei sedermi in una sedia all'aria aperta come ora (piange). È grazie a loro che vedo il sole e la luna. Li sentivo quando mi dicevano che non mi avrebbero mai abbandonata. Sentivo mio padre che mi diceva prova a camminare, vedrai che ce la fai e sentivo mia madre vicina, lei c'era e c'è sempre. Ora so che sono orgogliosi di me, più di quanto non lo fossero prima».
Tra i suoi amici ci sono la psicologa Pina Garippa, che incontra una volta alla settimana, il logopedista e il fisioterapista, che stanno con lei almeno otto volte al mese e Luca Pani, neuropsichiatra che l'ha aiutata a sconfiggere il pessimismo dei medici e a tornare ad essere un essere umano. Poi c'è un toscano di 38 anni, il suo fidanzato. «Sono innamorata di lui, anche se ci vediamo poco». È per lui che si è presa una pausa dall'università: «Ma riprenderò presto».
Ale passa il tempo tra una passeggiata con il padre o qualche amico, i solitari al computer e i cruci puzzle e By Marcella, la seconda casa. «Vorrei insegnare ai miei a farsi fregare meglio dai fornitori», si rammarica. Usa una sola mano, ma le basta. Vorrebbe imparare ad usare meglio il computer e cerca qualcuno che le insegni a navigare su internet.
Si è fatta fare due tatuaggi: uno tribale a ridosso del fondo schiena e uno nel polso. «Volevo verificare se avevo sensibilità nella pelle», spiega mentre esibisce un ghigno beffardo.
Vorrebbe incontrare i calciatori della Juventus (che giocherà a Cagliari il 29 novembre). Tifosa sfegatata, nel '96 era all'Olimpico di Roma ad assistere alla finale di Coppa dei campioni (Juve - Ajax 5-3), era a Monaco l'anno successivo quando la squadra allenata da Lippi perse la seconda finale consecutiva con il Borussia (1-3), era ad Amsterdam ad assistere alla vittoria del Real Madrid, altra finale persa. Ammira Alex del Piero, unico superstite di quell'epoca. «Vorrei incontrarlo», dice, anche se una volta con l'aiuto del padre gli ha scritto una lettera ma lui non le ha risposto.
Antonello dice che se Alessandra fosse in grado di guidarla le ricomprerebbe una moto d'acqua. Ma non può. Forse lo dice per stimolarla, per spostare in avanti l'asticella e indurla a conquistare un altro record. Quest'estate sono stati a Miami, dove Giada ha un fidanzato. Le foto la ritraggono a Villa Vizcaya, in ristorante, in un centro commerciale, nel lungomare. I suoi pensano di aprire un locale lì e di trasferirsi con lei.
Ale ci pensa: «Mi piacerebbe». Ma prima vorrebbe incontrare i medici che le avevano predetto uno stato vegetativo perenne. «Vorrei guardarli in faccia e dirgli: O teste di cavolo, perché mi avete detto che non mi sarei mai ripresa. Avreste fatto così se si fosse trattato dei vostri figli?» .





Autunno - 1

Autunno 18


Immagine di franca "Autunno"


Autunno


Per le strade ho visto
i primi cesti ricchi d'autunno!
Castagne...funghi profumati di terra
l'antico melograno sta per donare
i suoi frutti ricchi di buon augurio!
Nei vicoli si sente...
il profumo del mosto che ribolle nei tini.
Mi manca il giallo degli alberi
e quel dolce calare di foglie
accompagnate da folate di vento.
Piano...piano la terra si copre di
pennellate di giallo di rosso
il pittore ci regala un'immagine
di una morte solo apparente.
Per i giovani semi la vita si assopisce
sotto uno strato di foglie
per donarci in primavera ancora la vita.
La sera quando il primo freddo
si fa sentire penso alla mia vita passata
guardo in silenzio la fiamma
scoppiettare nel camino
e dalla finestra della sala
restano i rami spogli dell'albero delle noci
le ultime  foglie rimaste cadono silenziose.
Con gesti lenti attizzo la legna
in cerca di calore
una nuvola di faville colorate
fuggono nella cappa  annerita dal tempo
m' assesto nella poltrona
con gli angoli consumati
accarezzo il tessuto
cerco nell'ordito la trama
della mia vita che è appena passata.
Stringo il mio corpo tra le mie braccia
sono felice che posso ancora godermi
la vita e la bellezza delle stagioni.
franca bassi


autunno21


 Immagine di franca "Autunno Piccolo Tibet"


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