13.5.06

Senza titolo 1280

lo so che questa canzone  è più adatta  per celebrare il 1 maggio , ma  mi sento felice  d'aver portato al silenzio  un amico  qualunquista e  a  volte  " prepotente  e  arrosante " ( quanfdo parliamo di politica  e politika  )   durante una " litigata "   sul primo maggioe  il suo significato attuale  ,  a cambiare  discorso 



Compagni Giovani Insieme Lavorammo
per inventare un luogo tutto nostro,
mondo di fratellanza
aiuto a chi non l'ha
la casa di un'altra umanità.
Compagne Giovani Insieme Lavorammo
per costruire un mondo di uguaglianza,
non di parole vuote
ma gesti e fantasia
la libertà chiamiamola poesia!
Milioni d'ore in fabbrica
consumano la vita,
lottare insieme avanti
e non è mai finita!
Cent'anni quanti giorni
a contarli passa un anno
e Di Vittorio e i tanti
che tornano alla mente!
E noi! E noi?
E noi testardi ancora qui
col nostro pugno giovane di un secolo,
la solidarietà che mai vien meno
giorni di gioia e pianto, un po' d'amore,
e il nostro straccio rosso in fondo al cuore
il nostro segno rosso dentro il cuore.
Adesso quanti ancora a lavorare
l'acciaieria che cambia un diverso fare,
sguardi venuti da lontano
Almir, Ahmed, Assane
camminano sicuri accanto a noi.
Adesso quante ancora a lavorare
ma il mondo per noi resta ineguale,
le rose, il pane, il sogno
della metà del cielo
le trame che affidiamo a un altro secolo.
La storia ha rotto un muro
ma le nostre radici,
le lotte, la memoria
son già dentro il futuro
Cent'anni quanti giorni
a contarli passa un anno,
e Di Vittorio e i tanti
che tornano alla mente!
E noi! E noi?
E noi testardi ancora qui...
Il nostro sogno rosso che non muore,
il nostro sogno rosso dentro il cuore.


Testo e musica: Mimmo Boninelli


per ulteriori informazioni sulla cantante  ecco qui il suo  sito ufficiale  http://www.sandraboninelli.it/

Senza titolo 1279

per chi è di  tempio  e dintorni o dovesse capitare a tempio p (sassari )  il 20 c.m   un poeta emergente  Aldo pintus presenta al cotton club ore  19.30\20.00  il  suo libro di poesie  eccone uno stralcio   dall'entroduzione    due sue poesie  . Esso  è un poeta emergente  ,  ed  è molto promettente  .   Sono talmente belle  che  l'unica cosa chje mi sento di  dire oltre  a quello che dicono alcuni\e  amici  nell'introduzione sotto riportata  è  questa frase  : << due pqarole sono troppe  una  è tropo  >>









PRE/FAZIONI IRREFERENZIATE




Lettura mai immediata, che costringe a soffermarti, a scavare, a esplorare e a dare l'affondo a pensieri ed emozioni.
Le poesie di Aldo scaturiscono con la violenza e la passione di un temporale estivo; spazzano via le convenzionali e rassicuranti giustificazioni di un mondo perbene e perbenista; strappano le illusioni per svelare le dolorose verità di un mondo a volte ingiusto e crudele nonostante le sensibilità individuali di molti che lo abitano.


Masina








Il passaggio del cuore è infinito ed è bello essere consapevoli che la poesia è come un raggio di sole che filtra nella nebbia più grigia, esprime il desiderio di comunicare e di condividere le nostre sensazioni.
Le sue parole sono specchio dell'identità e di una realtà che traspare purificata e ci pone di fronte alla nostra anima che, in questo suo volo, si innalza nel cielo del suo futuro e racconta i versi di un vero poeta.


Mario








Le poesie di Aldo Pintus, i suoi versi, ogni singola immagine che affiora dalla combinazione delle parole, sembrano racchiuse da un sottile velo di malinconia, mal celata da un linguaggio asciutto, a volte duro, che esprime una forte inquietudine interiore.
Sopra il mondo circostante egli proietta, infatti, lo stato dell’anima, una trasposizione del suo mondo spirituale.La ricerca strutturale si sottomette all’espressione in versi liberi, irregolari, che seguono il flusso del pensiero, dell’emozione o ribellione del poeta.
Una guerra interna all’anima, irrisolta, che da vita ad una poesia i cui temi raramente indulgono sulla bellezza della natura o l’esaltazione dell’amore romantico.
I contenuti delle sue poesie sono, infatti, l’inquietudine, l’angustia, i timori, la speranza, l’impazienza e a volte la rassegnazione. L’amore viene invece spesso definito nella sua assenza, rielaborato in un sentimento fantasma, che si aggira nell’anima del poeta tentando di riprendere vita.
Molte le poesie dedicate a temi sociali, che si rivolgono ad una realtà malata che intristisce il cuore, lasciandolo spossato, alla ricerca di mille perché senza risposta, di soluzioni che l’individuo da solo sa di non poter trovare.
Una voce triste ed autentica, quella di Aldo, di fronte alla storia brutale di crimini orrendi che sottolinea la sensazione di smarrimento seguito da una personale amarezza.
Un punto, infine, comune a molte poesie è il sogno, o quantomeno, l’atmosfera onirica, che attraverso, semplici immagini, proietta i versi verso una realtà dove viene abolito il tempo.


Una poesia dove le parole sono dotate di più significati, che si mescolano dando un senso specifico ai versi ed una vita propria ai messaggi che l’autore trasmette ai lettori.


Graziella








E la notte si fece giorno.
Tale espressione ben si adatta a descrivere la luce dell'alba che, sfuggita alle tenebre, inarrestabile corre verso l'apice del mezzogiorno.
E poiché le radici delle poesie di Aldo affondano proprio nel buio dell'oscurità, la pubblicazione di questo libro rappresenta quella luce che, illuminando le fessure del suo animo, trasforma l'abbozzo istintivo delle sue sensazioni in opera adulta capace di emozioni.


Roberto




Tutti siamo passeggeri di questa vita…. Sono fortunati quelli che hanno la capacita’ e la possibilità di vedere i posti più belli, conoscere la gente molto speciale, scoprire i veri e profondi valori della vita….Avendo conosciuto l’autore di questo prezioso libro, ho tutti i diritti di mettermi in questo gruppo….Non sono tanto le parole, non e’ il modo in quale si esprimono le cose, non e’ la semplicità dei pensieri ma il valore reale che si trova proprio nel suo modo di essere….suo modo di maturare attraverso le parole della sua poesia…Un po’ romantica e leggera un po’ pessimistica e nera e a volte profonda e appassionata, la sua poesia mi ha provocato emozioni consapevoli, sentimenti dimenticati e pensieri sotterrati…e di nuovo, come un vento forte, mi ha tirato della realta’ e mi ha portato nell’assurda immaginazione della vita…Bozza di un dolore, Frenesie celebrali e Creatura aniconica sarebbero le mie preferite…sono molto speciali e potenti…vedo il collegamento perfetto tra tutte le parole e l’idea basica e mistica diventa pura e chiara alla fine…Vorrei ringraziarlo per la sua amicizia che la trovo come il piu’ grande regalo mai donatomi…e nello stesso tempo vorrei incoraggiarlo per scrivere ancora e ancora…Magari la vita non fosse tanto sadica!!!

Annette



La poesia di Aldo può essere vista come una rivalutazione di alcune tensioni espressive proprie del tardo ermetismo, in cui il messaggio poetico si era dotato di nuove aperture di comprensione.I suoi versi hanno la capacità di trasportare, con facilità e semplicità di comunicazione, il lettore in dimensioni “altre” da quelle che si vivono quotidianamente. creano così atmosfere molto spesso surreali in cui la realtà contrasta con i ricordi d'infanzia e la progressiva crescita dell'uomo.
La voce di Aldo Pintus si pone, con questa sua capacità mai solo tecnica di costruzione del verso, come una delle più significative e personali del nuovo piccolo “rinascimento” della parola poetica a Tempio e non solo.


Giovanni












AUTOPSIA DELL'ESISTENZA






Il giorno



appare d'incanto



dopo il lungo travaglio



di una notte insonne



Sottili e loquaci



i raggi di sole



scolpiscono chimere



trafugate o sottratte



ad un sonno



che sempre più latita



nelle mie certezze



dove ho veduto rifugi



celarsi



dentro paure altrui



d'incanto addomesticate



dalla eco delle promesse



che intrise



d'insipida razionalità



giocano ancora



alla bella addormentata nel bosco



che non si sveglia.



31-01-2004



5:24











BOZZA DI UN DOLORE









L'insonnia mette a nudo



tutte le nostre incertezze



le nostre debolezze



e i nostri pianti



privi di lacrime



unica e dolorosa certezza



è che un minuto fa



appartiene



inesorabilmente al passato



e impotenti noi



possiamo solo stare a guardare



accomodandoci



sulla poltrona dei ricordi



07/11/2005



2:34






 

Senza titolo 1278










Il Padre nostro della Pace!

Padre che consideri tutte le persone uguali.
Nostro, di ognuno, di tutti quei milioni di persone che abitano la terra, senza differenza di età, colore o luogo di nascita.
Che sei nei cieli e sulla terra e in ciascuna persona, negli umili e in coloro che soffrono.
Sia santificato il tuo nome nei cuori pacifici di uomini e donne, bambini e anziani, qui e altrove.
Venga il tuo regno, il tuo regno di pace, di amore, di giustizia, di verità, di libertà.
Sia fatta la tua volontà sempre e tra tutte le nazioni e tutti i popoli.
Come in cielo così in terra: che tutti i tuoi piani di pace non siano distrutti dai violenti e dai tiranni.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano: che sia impastato di pace e di amore, e allontana da noi il pane della discordia e dell'odio che genera gelosia e divisione.
Rimetti a noi i nostri debiti, non come perdoniamo noi, ma come perdoni tu, senza risentimento, senza rancore nascosto.
Non ci indurre nella tentazione di guardare gli altri con sospetto, di dimenticare i nostri fratelli e le nostre sorelle nel bisogno, di accumulare per noi stessi ciò che potrebbe essere necessario per gli altri, di vivere bene a spese altrui.
Liberaci dal male che ci minaccia, dall'egoismo dei potenti, dalla morte causata dalla guerra e dalle armi; perché siamo in tanti, Padre, a desiderare di vivere in pace e di costruire la pace per tutti.
AMEN

12.5.06

Senza titolo 1277

L'ultimo singolo dei Muse, Supermassive Black Hole, mi ha un po' deluso... che cacchio, sembra un pezzo dei Queens Of the Stone Age...

Senza titolo 1276













fonte  le pagine cultura e spettacoli di www.corriere.it












La storia

Il porno all’italiana: l’industria «vietata»

Dalla caduta del Muro alla scoperta della Cina le nostre luci rosse sono sempre puntate a Est















Dalla grande illusione del cinema e dell’home video di ieri — epoca di edicole, sexy shop e lap dance—ai film amatoriali di oggi, con pay-tv, Internet, i-Pod,telefonini. Con il titolo ironico di «Non lo fo per piacer mio», il tifoso di cinema (e di Sampdoria) Bruno Vecchi ha raccolto in un brillante saggio la storia dell'industria porno in Italia. Edito da Melampo (pag.115, 10 euro) il libro racconta come la caduta del Muro di Berlino, nell’89, abbia travolto gli ideali e liberato le belle ragazze bionde dell'Est, turiste «non per caso», e trasformato il vecchio cinema sexy all’italiana in una vera industria che lavora però soprattutto negli ex Paesi comunisti. Oggi che il passo è compiuto — dice l'autore — la nuova meta erotica è la Cina: nell'autunno 2005 è stato inaugurato a Shangai il primo mercato del sesso e i porno asiatici sono già i preferiti negli Usa.







Ma torniamo a Milano, anni 70, epoca di porno notturni con antenne portatili per carpire segnali di emittenti locali. Nel '76 nasce il Majestic (ex Delle Stelle) primo cinema a luci rosse, poi se ne aggiungono altri 20, con spettatori intimiditi e semiclandestini. Gola profonda è subito caso di costume, ma poi con l’avvento di vhs e dvd l'hard core cambia. Ora sono giochi senza frontiere: le nuove pornostar sono ucraine, russe, moldave, ungheresi, ceche, slovacche, rumene, perfino bulgare. Budapest diventa la nuova capitale delle luci rosse, si gira a buon prezzo, come quando si facevano gli spaghetti-western in Spagna. Rocco Siffredi — vera star italiana—prende la residenza ungherese. Evgenia Eremina, in arte Ashanti, scrive sul suo sito: «In America sono pagata 1500 dollari l'ora per un servizio di nudo, in Russia 400 dollari al giorno». Urge ottimizzare i visti d'ingresso che durano tre mesi: vado, giro e torno, un film alla settimana. Scene sexy da 350 a 600 euro, cash e in nero: bisogna capitalizzare dopo i 30 è la pensione, come il calcio.





Accanto alle star che negano ogni piacere, comeDeborah Wells, che fece la controfigura a Megan Gale nella doccia in Vacanze di Natale 2000, ci sono le love story. Rosa Caracciolo, il vero nome lo sa solo lei, dall'Est è giunta da noi, ha conosciuto lo stallone Rocco, l'ha sposato e ha messo su famiglia. Marilyn Chambers oggi è la testimone di un sapone per bambini, ma ieri era la star di uno dei porno cult. Moana Pozzi — unico vero mito italiano — divenne da porno star una testimonial tv («Matrioska ») e dei salti del comune senso del pudore, diceva: «Faccio in pubblico quello che altre fanno sul divano dei produttori». Scrisse anche un libro di ricordi intimi. Morì il 17 settembre del ’94, mentre si apriva fra bolgia di folla il primo Mi-Sex d'Assago, 62.350 presenze in 3 giorni, blocco dell'autostrada per Genova. Tante storie: Manya, ragazza madre romana, il porno l'ha fatto per mantenere il piccino. Venere Bianca era sposata col pugile Nino La Rocca e quando scappò con il figlio si inventò questo lavoro. Gessica Massaro diceva di essere l'amante di Pacciani, il mostro di Firenze. Ursula Cavalcanti, in arte Patrizia, morta di tumore, aveva fatto un hard con fascisti e partigiani, commentato da l'Unità: fu scandalo.






Ma, accanto alla deputata radicale Cicciolina, la storia più nota è forse quella di Eva Henger, anche lei dell'Est, hard star della scuderia di Riccardo Schicchi diventata poi angelica icona per i bimbi tv con «Paperissima sprint»: «La trasgressione ha una scadenza, altrimenti diventa abitudine». La Staller, star erotica alla radio, non può tornare alla Maldive, Paese musulmano dove girò un film porno: se la beccano, condanna a morte. E gli uomini? Roberto Malone usciva di casa ogni mattina come ogni buon impiegato, a Torino, ma andava a girare i film hard. Quando la moglie se ne accorse lo lasciò e lui andò a raccontare la sua vita da Costanzo.







Maurizio Porro









 


Senza titolo 1275

HO SENTITO IL BATTITO DEL TUO CUORE



 Ti ho trovato in tanti posti, Signore.
Ho sentito il battito del tuo cuore
nella quiete perfetta dei campi,
nel Tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota,
nell’unità di cuore e di mente
di un’assemblea di persone che ti amano.
Ti ho trovato nella gioia,
dove ti cerco e spesso ti trovo.


Ma sempre ti trovo nella sofferenza.


La sofferenza è come il rintocco della campana


che chiama la sposa di Dio alla preghiera.


Signore, ti ho trovato nella terribile grandezza


della sofferenza degli altri.


Ti ho visto nella sublime accettazione


e nell’inspiegabile gioia di coloro


la cui vita è tormentata dal dolore.


Ma non sono riuscito a trovarti


nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri.


Nella mia fatica ho lasciato passare inutilmente


il dramma della tua passione redentrice,


e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata


dal grigiore della mia autocommiserazione.


Signore io credo. Ma aiuta la mia fede.


(Madre Teresa di Calcutta)

11.5.06

Senza titolo 1274













Cari amici



















lo so che alla mia età , 30 anni , darmi da fare a finire l'università è smettere di cazzegiare , soprattutto quando ho vicino un esame agiografia ma non riesco a non : << Mi recai nei boschi perché desideravo vivere come volevo io, affrontare solo i fatti essenziali della vita, e veder se potevo imparare ciò che aveva da insegnarmi, e non, giunto alla morte, scoprire di non aver vissuto. Non volevo vivere ciò che non era vita, la vita è cosi cara; né volevo praticare la rassegnazione se non fosse stato assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente e succhiare tutto il midollo della vita, robustamente come gli spartani e sgominare tutto ciò che non era vita, falciare un'ampia zona e raderla a zero, mettere la vita in un angolo e ridurla ai minimi termini, e, se si fosse dimostrata meschina, afferrarne la intera e genuina meschinità e proclamarla al mondo; o, se fosse stata sublime, sperimentarla direttamente ed esser capace di darne un vero resoconto nella mia prossima escursione. >> come diceva un famoso poeta  non vi dico chi per : 1) non dare le perle ai porci come mi accusano alcuni cdv , da intendersi non utenti del blog ; 2) e provare   per una volta  a non  darvi la pappa pronta ma invitarvi \ spronarvi ad informarvi e a non essere pecore . Ma comunque per chi volesse sapere chi è eccovi un url http://snipurl.com/q5c2 dove potete scoprire o riscoprire chi è ( cercando  chi è fra i vari poeti ) . Dalla  Nuova Sardegna edizione di olbia\ gallura del 30\4\2006 :


<<






TEMPIO. “Senza buio, senza paura. Viaggio attraverso i pensieri, le visioni e gli sguardi dei ragazzi”. E’ questo il titolo di una mostra fotografica aperta dal 2 al 10 maggio nel salone del palazzo Pes dei Villamarina, affacciato su piazza Gallura.
 I lavori presentati sono stati realizzati da un gruppo di studenti della seconda SPT del locale liceo scientifico in attuazione di un progetto tendente a far acquisire agli allievi l’utilizzo della macchina fotografica quale strumento per comunicare sentimenti, emozioni, pensieri e paure. Le foto - che sono di grande effetto visivo - sono state realizzate sotto la guida della fotografa Stella Ciotti (esperta esterna del progetto) e saranno accompagnate da un lavoro di approfondimento e ricerca artistica e letteraria curato dalle professoresse Lucia Naitana e Velia Sechi.


>>


 


Infatti tale  mostra   ha sia una base psicologica che pedagocica in quanto si propone come messaggio etico , un inno alla vita , un tentativo di esorcizzare le proprie paure ed angosce ,le brutture del mondo , d' insegnare a convivere con la morte , una funzione catarchica insomma . Essa è una comparazione \ contaminazione fra le arti , infatti ha visto coinvolti prof ed esperti di diverse materie
Mi è piaciuta talmente tanto che ci sono ritornato più volte per rivedermi e scolpirmi nella memoria certe imnmagini e certe poesie scritte ( quando non sono di nessun autore dai ragazzi stessi ) e per sentire ogni volta una spiegazione diversa , alcune volte anche dagli autori stessi delle foto . Hanno azzeccato in pieno il loro intento che era quello : << di favorire e stimolare la lettura , produrre , sviluppare , tradurre in atto dele esperienze interiori , attraverso , un testo poetico , un opera pittorica e un immagine fotografica . Educare alla comprensione di un testo .Potenziare la sensibilità estetica . educare all'immagine . [...] Creare,cosa insuale ,una quadreria dedicata al visitatore al fine d'invitarlo oltre che alla cvisione della mostra , al piacere dela lettura, di ulteriori testi poetici , alla visione di altre opere d'arte ,[...]. Gli allievi hanno voluto e potuto scegliere tra una rosa di poeti e di artisti , le opere e i testi che più hanno sentito consoni al loro stato d'animo , alle loro emozioni , pensieri , paure , e che hanno poi ,tradotto in immagini con una macchina fotografica . >> (dal volantino della mostra ) . Ottimo e riuscito il tentativo di mettere in atto la teorie estetiche M.Marangoni  dimenticato e poco citato dalla critica ufficiale salvo che nei testo per specialisti e universitari .
Le opere di questa mostra sono meglio di quelle d'artisti professionisti che molto spesso si danno tante arie e sono ridondanti di boria ; . E molto spesso appena qualcuno\a alle prime armi non s'omologa al gusto corrente lo bolla e lo etichetta come dilettante recependo le loro opere come insulse . Gli autori delle opere esposte dimostrano una capacità di mettersi in discussione ( cosa sempre più rara in una cultura omologata alla tv e al conformismo imperante ) di non chiudersi come fanno molti intellettuali ed artisti in una torre d'avorio o peggio nell'attendismo e nell'omologazione . Un energia vitale , una potenza espressiva , un senso di plasticità . << [...] Un qualcosa capace di fotografare ciò che va oltre l'aspetto visivo e può dipingere i colorio dell'anima , la nostra anima Noi anime e vite diverse , con storie ed esperienze diverse , ma con una caratteristica comune








la paura
Quella che può farti
tremare
piangere
soffocare
ma non solo .....









>>
 ( idem  citazione  precedente  )
Infatti  in  tale mostra il vocabolo paura viene riportata alla giusta dimensione : cioè aiuta a comprendere che i nostri timori , piccoli o grandi che siano non appartengono solo a noi . Con questo progetto ho avuto modo di capire , di iniziare ( o ricominciare ) il piacere d'ascoltare gli altri\e , di poter finalmente tirare fuori ( cosa che in queste periodo non sto più facensdo in quanto cadevo nell'errore di considerarlo come i miei genitori o critici elucubrazioni mentali ) ciò che è dentro di noi .Ho imparato ulteriormente che il merito va sia ai detratori ( fra cui ex cdv e utenti di questo blog ) sia da chi nonostante le divergenze culturali , politiche , continua a scrivere o a commentare sulo blog o a scrivermi via email , a fermarmi in strada o sms al cellulare che mi hanno seguito o mi seguono tutt'ora anche non commentando che mi hanno e continuato a seguirmi attivamente o passivamente , in questo picco
mi9 ha gentilmente messo su cdlo , ma dolce e fecondo pezzetto di vita \ strada . Ringrazio quindi i curatori dell'esposizione perc è grazie a loro che posso affermare ( anzi riaffermare ) con gioia e soddisfazione d'essere riuscito ( e di ricominciare a percorrere la strada che avevo smarrito ) a ridimensionare le mie paure e dare loro il giusto peso e a non crearmene inutili . Un Grazie anche per avermi fatto vincere ricredere da quel pregiudizio pessimistico che questa generazione fosse solo una generazione di pecore e omologata ed incapace di uscire dal gruppo per parafrasare romanzo Jack frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi


. Infatti  ecco cosa  dice  l'edizione  di Olbia \ gallura  della  nuova sardegna  edizione Olbia  del 23\5\06  :
<<
TEMPIO. Ha saputo cogliere nel segno e ottenere molti consensi la mostra che gli studenti di una seconda classe del Liceo psicopedagogico di Tempio hanno realizzato e allestito nei giorni scorsi al Palazzo Pes. La mostra è stata anche il risultato di un progetto didattico cui studenti e insegnanti hanno voluto dare un titolo suggestivo in grado di raccogliere il senso delle esperienze maturate e della carica sentimentale trasferita nella produzione dei lavori. “Senza buio e senza paura” (titolo dell’esposizione) è stata, come hanno potuto riconoscere i visitatori, una mostra come poche altre, e non solo perché ad averla realizzata, malgrado la sapiente partecipazione di insegnanti (Lucia Naitana e Velia Sechi) ed esperti (la fotografa
Stella Ciotti), siano stati dei ragazzi che da poco più di un anno si sono affacciati nel mondo delle scuole superiori.  Della mostra ha colpito,in particolare, l’intensità della ricerca individuale che i giovani autori hanno messo in luce, scavando nei propri vissuti e facendo emergere con coraggio ed onestà le attese e le comprensibili paure del tempo che vivono. Con i loro scatti gli studenti hanno rappresentato un mondo che non sempre appare così come realmente lo vivono e percepiscono. La paura è stata perciò il leitmotiv della mostra: la paura che nasce dal complesso rapporto con gli altri, la paura che comporta l’azzardo di scelte che non si possono non compiere, la paura che negli altri ci sia solo sopraffazione e indifferenza. Ma anche la paura che, in una sala d’ospedale, si confonde con la speranza. Il buio e l’oscurità hanno costituito la linea cromatica per le immagini realizzate.  Come commento e termine di confronto gli studenti hanno utilizzato opere di grandi artisti (Boccioni, Cezanne, ad esempio) e liriche di poeti come Neruda e Satta.  Il risultato finale è stata la descrizione, tanto psicologica quanto artistica, di un universo inquietante e minaccioso di cui è sempre bene raccogliere e non rigettare mai la sfida.  La mostra, che si è chiusa nei giorni scorsi, avrà presto un seguito. A giorni sarà allestita nei locali dell’aeroporto di Fertilia (luogo quanto mai indicato per incrociare sguardi, filtrare paure, osservare ciò che di solito sfugge alla vista) e prossimamente farà capolino anche in due scuole di Firenze e Lodi, dove insegnanti e dirigenti scolastici hanno chiesto di ospitarla. (g.pu.)
>>


Un vero  peccato   che non ho potuto , SIC , usare la mia macchina fotografica perchè un giono avevo le pile scariche e gli altri giorni perchè me la dimenticavo . Pero ho provveduto : 1)   riportando l'url (http://snipurl.com/q404 se nel caso  fosse cancellato  o non più presente   in quanto è un autore oltre che profilico  in continuo movimento e in word  progres  eccovelo qui a sinistra   direttamente dal mio pc












10.5.06

Senza titolo 1273

Maria, una mamma

 


Mentre Maria sbriga il lavoro domestico e fa le faccende quotidiane,


il suo spirito persevera nella preghiera. Adora Dio nel cielo,


ma anche nel suo Figlio. Questa preghiera, che tocca e racchiude


cielo e terra, la fa partecipare alle preoccupazioni del Padre, alle


gioie e alle preoccupazioni del Figlio, ma non riduce la sua autentica


partecipazione agli avvenimenti terreni. Forse le dà un poco di


colore, poiché vive nella fede e nella speranza e non si lascia opprimere


da ciò che è incomprensibile e sovrabbondante nella sua vita;


fa perdere importanza alle piccole preoccupazioni della vita di fronte


alle preoccupazioni per l'opera futura del Figlio, per ciascuno dei


giorni di lui, per la sua propria preparazione a tutto questo. Proprio


in Maria si mostra il giusto curare­ (non si potrebbe dire spartire)


i diversi doveri e diritti. Soffre nella croce insieme col Figlio,


e lascia che sia nascosto ciò che deve restare nascosto:


la sua consapevolezza della redenzione.


Deve sostenere un determinato grado di notte.


Ma ciò non le impedisce di vivere la gioia piena della resurrezione,


la fede piena, ininterrotta, in essa. E tuttavia più tardi rivivrà nella


piccola casa di Giovanni, le piccole preoccupazioni, e ciò sarà


giustissimo. Soltanto nella misura minima in cui è stato


possibile risparmiarlo al Figlio, viene risparmiato a Maria il vivere


a contatto con il mondo, così com'è, con il suo peccato e le sue


mancanze, e il bisogno pressante di più preghiera e l'impossibilità


di esaurire la preghiera. C'è nella sua esistenza una fortissima tensione;


benché possa sembrare che, con il suo sì, metta dietro di sé


ogni tensione, da ogni superamento nasce qualcosa di nuovo, che


deve a sua volta essere superato. Nel suo lasciar-accadere non c'è


nulla che non possa stare in esso. Maria deve continuamente restare


vigilante: non soltanto per ascoltare nella preghiera la voce


di Dio per perseverare davanti a lui nel silenzio, ma per accettare


ogni nuovo compito. La vigilanza condiziona la partecipazione. E


la partecipazione condiziona a sua volta il patire. Il patire significa


sempre, anche dopo la resurrezione, patire ancora con il Figlio


sulla croce.







Certo si può vedere tutta la vita della madre come una semplice


curva, dal percorso ininterrotto, che tuttavia è spezzato da un


numero incredibile di cose, che hanno l'apparenza di epicicli o di


ritorni all'indietro. In essi si scorge l'effetto della preghiera di Maria.


Ella prega sempre per ciò che verrà, ma non può e non deve


separarlo da ciò che è stato. E quello che della sua sostanza mette


dentro alla preghiera, porta nuovo frutto nel suo senso e nel Dio


trinitario. Lei vive per amare e ama per vivere. Questo sia nella


sua preghiera come nel suo operare, sia nella sua contemplazione


come nella sua azione. E può accadere benissimo che nella sua


preghiera non porti soltanto davanti a Dio le grandi domande della


chiesa, non soltanto le innumerevoli domande


dei prossimi, ma anche le piccolissime, insignificanti domande che


le si impongono nel suo vivere quotidiano. Queste cose stanno tutte


sotto l'effetto della preghiera e si trasformano in essa e avrebbero


ricevuto un aspetto del tutto differente, se non fossero divenute


anche parte della sua preghiera totale


Senza titolo 1272



Auguri Presidente!
Per conoscere la storia di Giorgio Napolitano clicca QUI

Senza titolo 1271

nay_stmai sentita una  musica  mistica  cosi  profonda e trascinante  come  questa  ( se nel caso non riuscisse  , in quanto è un file  in linux , a scaricarlo  lo trovate  qui http://www.sufi.it/sufismo/nay.htm  cliccando Ascolta il ney . Alla faccia di chi dice  che  i mussulmani sono tutti  terroriosti e fondamentalisti 

8.5.06

Senza titolo 1270

LE ANIME DEL PURGATORIO

A Padre Pio non si rivolgevano solo i vivi. Anche le anime del Purgatorio. Era ancora un giovane frate quando vide aggirarsi nella foresteria un misterioso vecchietto. Era tardi, gli chiese chi l'avesse fatto entrare. Quello rispose che aveva bisogno delle sue preghiere per uscire dal Purgatorio, luogo nel quale si trovava dal 1884. Disse anche di essere morto lì, nell'incendio che aveva devastato il convento in quell'anno. E' sparì. Il frate domandò al portinaio, ma quello non aveva visto nessuno. Si fecero ricerche presso archivi del Comune e si scoprì che davvero un vecchio era morto carbonizzato nell'incendio del 1884. Padre Pio cominciò a pregare come richiesto e da quel momento cessarono i rumori di catene e le apparizioni di cani mastini neri che avevano terrorizzato molti in convento fino a quel giorno. Un'altra volta vide un fraticello che lustrava come un matto gli arredi nel coro. Non lo aveva mai visto prima, e dire che conosceva tutti là dentro. Gli chiese chi fosse e il giovane rispose di essere un novizio morto molti anni prima, ancora giovane. Scontava in Purgatorio le negligenze del suo noviziato e si raccomandava alle preghiere di Padre Pio. Anche quest'anima fu liberata. Il Sanguinetti una volta lo trovò che stava pregando per suo nonno. <<Ma come, Padre, se mi ha detto tempo fa che era già in Paradiso!>>. Quello rispose che erano state proprio le sue preghiere ad aiutarlo ad andarci. Ma non solo quelle già dette; anche quelle ancora da dire. Padre Pio non aveva studiato molto, ma aveva della teologia quella conoscenza <<autentica>> che hanno i mistici. In effetti passato e futuro sono nozioni che vanno bene per noi che siamo nel tempo. Nell'eternità è un'altra cosa. Anche per questo il frate partecipava volontariamente alle sofferenze di Cristo: facendolo nel presente era come se fosse stato al Suo fianco nel passato. 


Senza titolo 1269

Non vi è cosa
che non sia generata da qualcos'altro.
Quindi non vi è cosa
che non sia vuota.


Nagarjuna

roberto libero!!!!!!!!!!

CASTELNOVO MONTI (RE, 8 mag. 2006) - E' arrivata attorno alle 14 ora italiana al Sindaco di Castelnovo Monti la notizia che il Tribunale di Igoumenitza ha accolto l'ultima domanda presentata dalla difesa del sub castelnovese Roberto Zappaterra per il rilascio su cauzione. Spiega il Sindaco Gianluca Marconi: "E' una notizia che ci solleva e ci da grande soddisfazione: il tribunale si è espresso in tarda mattina, e soltanto perchè gli uffici preposti al ricevimento della cauzione erano già chiusi non è stato possibile far uscire già oggi Roberto dalla sua cella di Amfissa. I fratelli pagheranno la cauzione nella prima mattina di domani, quindi Roberto potrà finalmente uscire. La cauzione è stata fissata in 15 mila euro: naturalmente trattandosi, appunto, di una cauzione la cifra verrà restituita al momento del processo, ma restiamo perplessi di fronte ad un importo che appare molto ingente e non proporzionato al valore dei reperti raccolti da Zappaterra, stimato in 900 euro. Sono personalmente molto contento che questo risultato arrivi dopo il mio viaggio in Grecia per cercare di sostenere la causa di Roberto: spero che anche questo sia servito a far comprendere ai giudici che non si tratta di un trafficante internazionale di reperti. Ha certamente commesso un errore, una grande leggerezza, ma del resto ne è lui stesso consapevole e lo ha ammesso da subito: l'accoglimento della richiesta per la libertà su cauzione dimostra che i giudici hanno accolto questa tesi".


FINAòLMENTE UNA BUONA NOTIZIA!!!!!!!!!!!!!!

problemi tecnici

a causa di  problemi con linux e  la  poca dimestichezza con la nuova versione di  splinder ho cancellato  alcuni post . alcuni  sono riuscito a recuperrali   trovandoli online   da  altri siiti  , altri chiedeo a Benedettaj  di ripostarli  .

ecco quello che  ho recuperato 

preso  dal bellissimo blog   anche se differente  da me  per  cultura  e  politica  ,  ma  un blog  valido    fatto da uno spirito libero  http://splendor.splinder.com/

Tiçchfaid àr la
Il nostro giorno verrà



Come è buono il vino, ma è finito. Come è fragrante la rosa, ma sta morendo. Come è leggero il vento, ma sospira. Cosa c'è di buono nella giovinezza quando invecchia? Quale gioia c'è in occhi che non vedono? Quando c'è tristezza nella luce del sole e nei fiori, e saranno sempre e soltanto i nostri fiumi a scorrere liberi.



Michael Mc Cannel 1973


Belfast - Murale che ricorda Bobby Sands
Era il maggio del 1981 non avevo ancora sedici anni e con Gigi e Giacomo – gli inseparabili compagni di scorribande in motorino – avevo sposato la causa dei giovani attivisti irlandesi dell’IRA che scioperavano nel blocco H del carcere di Long Kesh.
Esponevamo lungo il corridoio del Liceo Plinio, all’ora di ricreazione, lugubri manifesti listati a lutto che scandivano i primi decessi dei giovani hung strikers irlandesi.
Poi arrivò l’estate, il nostro giovanilismo ci fece scordare velocemente la “causa” – non si muore d’estate, dice Pavese – tornati dalle vacanze estive contammo dieci morti e li chiamammo martiri, qualche mese dopo il nostro sentimento antinglese si rivolse verso la Regina e le scorribande della Royal Navy nelle isole Falkland …
Ricordare quegli avvenimenti oggi, che sono venticinque anni dalla morte del primo dei dieci scioperanti, rende giustizia anche a quello che – per inesperienza – non riuscimmo a comprendere allora. E non vuole essere un semplice atto di nostalgia, ma una memoria per rendere assaporabile - qui ed ora - la conquista quotidiana della propria libertà: la libertà vale più della vita.

“Oggi è la festa di San Patrizio e come al solito niente di notevole. Sono stato a messa. Con i capelli tagliati stavo meglio. Non conoscevo il prete che ha detto la messa. Gli inservienti distribuivano il cibo a tutti quelli che tornavano da messa. Hanno provato a darmi un piatto pieno. Me l’hanno messo sotto il naso, ma io ho tirato dritto come se non ci fossero. Oggi ho ricevuto due giornali e, piacevole novità, c’era l’Irish News. Ad ogni modo ricevo tutte le notizie dai ragazzi. Ho visto uno dei dottori questa mattina, un tipo sbarbato. Mi sfibra. Il mio peso è di 57,50 Kg. Nessuna lamentela. Il governatore è venuto da me e mi ha detto aspramente: "Vedo che stai leggendo un libro breve. Meglio così, se fosse lungo non riusciresti a finirlo". Ecco che gente sono. Maledetti! Non importa. È stata una giornata lunga. Pensavo allo sciopero della fame. La gente dice tante cose del corpo, ma non vi fidate. Io penso che ci sia davvero una specie di lotta. Prima il corpo non accetta la mancanza di cibo e soffre per la tentazione del cibo e per altri fattori che lo tormentano in continuazione. Il corpo reagisce, naturalmente, ma alla fine della giornata tutto ritorna alla considerazione primaria, cioè alla mente. La mente è la cosa più importante. Se non hai una mente forte per resistere a tutto non ce la fai. Ti manca ogni spirito combattivo. Ma da dove ha origine questa forza mentale? Forse dal desiderio di libertà, ma non è proprio certo che venga di lì. Se non riescono a distruggere il desiderio di libertà non possono stroncarti. Non mi stroncheranno perché il desiderio di libertà e la libertà del popolo irlandese mi stanno nel cuore. Verrà il giorno in cui tutto il popolo irlandese avrà il desiderio di libertà. Sarà allora che vedremo sorgere la luna.”

Bobby Sands – 17 marzo 1981

NOTIZIE DALLA GRECIA

Come promesso vi aggiorno sulle notizie che ho di Roberto Zappaterra il sub reggiano incarcerato in Grecia per avere raccolto dei pezzetti di anfora dai fondali ellenici ben 2 mesi fa...


Sabato c'è stata l'udienza per stabilire se era possibile fare uscire Roberto su cauzione visto che il valore dei reperti non superava gli 800 euro...


Sembra (teniamo le dita incrociate) che abbiano accettato una cauzione di 6000 euro e che lui possa ritornare libero presto....(aspettiamo conferma da un momento all'altro)


Sembra e speriamo.....


un saluto e grazie a tutti per la solidarieta' dimostata.

7.5.06

Senza titolo 1268

Rubo un po' di spazio a questo bellissimo blog solo per avvisare che il mio blog è stato aggiornato...con il resoconto de "La Festa Dell'Arte", woostock e tutto il resto...visitami CL*N

Senza titolo 1267


BUONA DOMENICA A TUTTI!!!!

30.4.06

Senza titolo 1266

Festival letteratura e giornalismo di viaggio

festival


I° Festival di letteratura e giornalismo di viaggio. Padova dal 26 al 28 Maggio 2006. info: attivita.culturali@porsche.it

Pedro Salinas - 1

"Non respingere i sogni perché sono sogni"
Pedro Salinas

Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.


Eccomi qui...son una nuova blogger di qst splendido luogo...sono molto onorata
di farne parte e ringrazio chi di dovere per l'invito!



°daniela°


29.4.06

Senza titolo 1265


trovata in internet


 

Brividi di piacere
scivolano sulla mia pelle nuda
quando le tue delicate mani
accarezzano il mio corpo.
Le tue gambe dentro le mie
Tu dentro di me
Le tue dita fanno dei ghirigori sulla tua nuca
mentre ti bacio i morbidi capelli.
Ti sento forte e possente in me
Non sono più io,
ma…
un’arpa dal melodioso suono,
Mentre la tua lingua cerca la mia
Viviamo…
Mentre le tue mani mi desiderano
Viviamo…
e lo stridore dei vecchi censori
disprezziamolo.
Viviamo una …cento…mille
interminabili notti. 
Si…parlami
Vivimi…
Toccami…
Nell’ infinito che mi fai raggiungere
Esauriscimi senza pietà .
Ricomincia ancora.
Parlami…
Ripetimi …
Dimmi di te…
di cosa provi.
Dimmi tutto nel proibito
nelle emozioni di noi.
Non togliere le mani brucamente da me.
Ti amo.
Silvana 


Come fanno a scattare le foto le persone ipovedenti e cieche? Le tecnologie utilizzate.

Alle scorse Paralimpiadi di Parigi il fotografo cieco João Maia da Silva ha stupito tutti con i suoi scatti. Ma come ha fatto? Scattare foto...