Addio dunque VECCHIO…..
ti saluta chi ha sciupato la sua vita ... per restarti accanto!
sussurrato da FORZARAGAZZI alle 23:56
http://lavocedeigiovani.splinder.com
Ogni riproduzione,
se non autorizzata dall'autore,
è severamente vietata.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
Addio dunque VECCHIO…..
ti saluta chi ha sciupato la sua vita ... per restarti accanto!
sussurrato da FORZARAGAZZI alle 23:56
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Ogni riproduzione,
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è severamente vietata.
È il poeta della verticalità del fumetto, colui che ha spezzato la classica divisione in vignette per prendersi l’intera pagina, per raccontare le sue storie con e attraverso lo spazio. Sergio Toppi ci fa vivere il fumetto non come una sequenza di azioni, ma come un momento infinito: sta al lettore scegliere la velocità e l’intensità con le quali muoversi nelle sue pagine intrise di magia grafica.
In questo volume vengono presentate due celebri saghe a fumetti dell’autore milanese: quella di Sharaz-de, in cui reinterpreta l’epopea de Le mille e una notte; e quella del Collezionista, un personaggio creato da Toppi che va in cerca di introvabili tesori nascosti nelle pieghe della storia e del mondo. Introvabili, s’intende, per chi non ha la sua costanza, cultura e furbizia.
Libertà
Spesso ti sogno
ti cerco in ogni anfratto
mi stringo forte...forte
dentro la mia pelle
sento un grande dolore
mi giro ti cerco guardo avanti
mi sembra di smarrire la via
mi stringo...mi stringo ancora
fino a sentire un profondo dolore
stanca lascio cadere
le braccia sui fianchi
poi lontano una luce
avverto un senso di sicurezza
benessere...mi sembra di volare...
ecco! ho trovato
nell'azzurro del cielo
la mia Libertà.
franca bassi
Pino Masciari assurdo vivere così!
http://www.pinomasciari.org/2009/05/diretta-da-roma/
Samantha | Sabato Festa in famiglia... Ho riunito quattro Amici di Maria de Filippi |
Sharon | Ma è Fantastico! Chi presenta.. Ehm, chi è presente? |
Samantha | Vip... Ballarò tutta la sera...... |
Sharon | Con chi? |
Samantha | Con Ulisse, il piacere della scoperta. Verrai? |
Sharon, | No, scusa, ma Domenica In vado con Enrico all'Isola dei Famosi. Questa vacanza insieme sarà la Prova del cuoco. |
Samantha | Che bella, questa Storia siamo noi... Ma come l'hai conosciuto? |
Sharon | Pensa, abitiamo Porta a Porta! |
Samantha | Carramba, che fortuna! Che lavoro fa? |
Sharon | Il medico in famiglia, come sognavo. |
Samantha | Eh, I sogni sono desideri... |
Sharon | Certo che ci va bene: io sabato ballando con le stelle e tu una Buona Domenica... |
Shamantha | Abbiamo trovato Un posto al sole! |
Quanti di voi scrivono parole d'amore, quanti depositano l'emozine dell'anima, un amore finito, il canto del vento, i colori della natura, su un foglio bianco? Non smarrite i vostri scritti, le vostre sensazioni, partecipate ai concorsi, resterà nel tempo una traccia, una radice, del vostro scritto. Con questa mia poesia ho partecipato al concorso "Tagghjate 2009" questo è l'indirizzo:
http://sirenadipietra.splinder.com/post/20512606/E%27+STATA+UNA+MAGNIFICA+SERATA
La mia anima
Nel fitto bosco la mia anima
s'è persa.
Ti cerca sotto ogni ramo
si china per trovarti
disperata!
Ferita dal ramo pungente
stanca non s'arrende.
Il primo freddo l'accarezza
cominciano a cadere le foglie
non si ferma...ti chiama
ti cerca invano non ha pace
il suo lamento è troppo fioco
perchè tu la possa sentire
ti ama ...ti cerca
sul freddo terreno si posa
e le ultime foglie
teneramente la coprono
solo le sue lacrime
per bagnare il terreno
e quando i tiepidi raggi di sole
la riscaldano.
Un prato di profumate viole
resta a fargli compagnia.
Ti chiama...ti chiama
invano ti ama.
Cerca anche tu nel fitto bosco
la mia anima.
franca bassi
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5) mandaci una mail all’indirizzo amka@assoamka.org scrivendo il tuo nome e cognome e il nome e cognome della mamma alla quale stai regalando il sostegno al progetto. Nella mail indicaci anche la sua mail (o se vorrai il suo indirizzo postale).
Pensa che bello per la tua mamma ricevere in regalo un sostegno alle mamme congolesi
Sulla vicenda il nostro Giorgio Schultze ha redatto un'acuta e tagliente opinione, sottolineando come, dietro quell'abbraccio, nulla sia da cancellare, ma tutto da ricordare. Oggi però, l'abbiamo detto, è un'altra giornata delle donne. Di donne. Aung San Suu Kyi sta male. Ravvolta in una contraddittoria casa-prigione, sembra che il suo corpo stia sfaldandosi pian piano, come se persino la sua presenza esile e muta incarnasse uno sgarbo, uno spregio, forse, peggio, un'impertinenza, perché l'impertinenza è tipica dei bambini ed è quindi più insidiosa e molesta per chi detiene ordine e potere. L'impertinenza è la nota stonata, il sobbalzo impreveduto, l'innocenza impietosa che grida: "Il re è nudo!". Aung lo grida col suo semplice esistere da molti anni. Ma quanti inferni dovrà scontare, chi soffocherà quel grido.
Viveva a Muscoline, provincia bresciana, e non era famosa. Voleva soltanto, di nuovo, sentirsi madre. Come se spendersi non le bastasse mai, e così, con assoluta naturalezza, aveva voluto ripetere il miracolo, sentire ancora accanto a sé quel vapore di nido irrorato da una gota di bimba. Aveva lasciato il lavoro per fare la baby-sitter. Accompagnava la figlia di un'amica, per strada. Ha fatto giusto in tempo a salvarla, prima che un trattore, sorto chissà da chissà quale epoca feroce, le travolgesse entrambe con rombo cupo e affaticato. Se n'è andata anch'essa con un gesto, la donazione estrema e disperata. Ha spinto la carrozzina lontano, salvando la bambina. Non ha pensato a sé stessa, e forse, a quel punto, non lo desiderava nemmeno più.
E' stata una riappropriazione, forse una pacificazione con timidezze e ansie perdute, tralasciate su quei muri ottocenteschi, dove la mia vita si è srotolata, frastagliata e a sbalzi, strappata e involuta e mai come la si aspettava. Le amiche erano lì. Con loro tratteggiavo sogni, progetti, speranze, in un allegro mormorare domestico, in un gineceo sospeso e spaziante, così, sole nell'azzurro, e libere nell'aria gemmata.
Daniela Tuscano
Parlano poco gli alberi, si sa.
Passano tutta la vita meditando
e muovendo i loro rami.
Basta guardarli in autunno
quando si riuniscono nei parchi:
soltanto i più vecchi conversano,
quelli che donano le nuvole e gli uccelli,
ma la loro voce si perde tra le foglie
e assai poco percepiamo, quasi niente.
È difficile riempire un piccolo libro
coi pensieri degli alberi.
Tutto in essi è vago, frammentario.
Oggi, ad esempio, mentre ascoltavo il grido
di un tordo nero, di ritorno verso casa,
grido ultimo di chi non attende un'altra estate,
ho capito che nella sua voce parlava un albero,
uno dei tanti,
ma non so cosa fare di quel grido,
non so come trascriverlo.
(da Alcune parole, 1976)
la prima è una storia come Un mondo a parte , regia di Riccardo Milani (2024) C’è una maestra alle Tremiti: “Io, pendolare e precaria ...