26.5.09

Favola vera




Bosco di castagni           Immagine composta da me, con due immagini prese in rete, nella mia mente il ricordo del mio bosco era così


                                      Una bambina  "Principessa"   di Franca Bassi



Era una giornata fredda,  quando nacque Franca. Un vagito...ancora un vagito poi un grido. Dentro una bella camera del quartiere Prati, nel 1938, la levatrice teneva tra le braccia il piccolo fagottino: "Ecco è nata!.. è nata la tua secondogenita. E' una bella bambina". Furono  giorni di felicità  nella grande casa. La piccola Franca  doveva  nascere  il giorno di Natale, ma  aveva fretta  ed anticipò  cogliendo tutti di sorpresa. Faceva tanto freddo quell'anno a Roma. Passarono alcuni anni, Franca era  troppo piccola, per comprendere quel fuggi fuggi di gente che abbandonava Roma.  C'era la guerra e c'erano anche tanti innocenti che morivano. Seguirono anni di dolore, di macerie  e di malattie. Questo era ciò che ci regalava la guerra.
Franca  cresceva con i suoi fratelli e insieme alla nonna Elisabetta si trasferirono a Bagnoregio, nell'antica casa materna. Lasciarono la bella casa di Roma  per fuggire lontani dalla  città e dai suoi pericoli.
Un giorno, nel  cuore della notte, scoppiarono in paese alcune bombe. Molti furono costretti ad abbandonare la propria casa. Anche nonna Betta raccolse le  poche cose e fuggì con  i suoi  nipotini. Impauriti camminarono molto,  per i viottoli di campagna.  Di tanto in tanto il cielo s'illuminava a giorno, eppure non c'era il temporale. Tutti insieme abbracciati si rifugiarono in una casetta nascosta  nel bosco di castagni.
Franca  la sera  cercava il suo bel letto di ferro battuto, le foglie dipinte da suo padre sulle pareti.  Quando il vento faceva tremare la piccola fiammella della candela, le ombre sui muri diventavano vive e lei ci parlava  come se fossero fate e folletti.
Non capiva  perché dovesse dormire  in quella tana con un giaciglio di fortuna  fatto con  le canne. Si copriva il corpo con le foglie di granturco e cominciò a conoscere tanti piccoli animaletti. Erano gli abitatori di quel piccolo spazio, tra cui un simpatico geco, che faceva capolino tra le pietre. Quando cercava il suo bel letto spesso brontolava e perfino mugugnava e si ritirava  dentro un grande tronco di castagno scavato e  sognava il  suo bel letto tutto per lei,  i suoi fratelli la prendevano in giro e la chiamavano "Principessa".
Ogni sera  nella piccola casa di pietra, in un angolo c'era un po' di legna. Il fuoco era acceso e nel grande paiolo di rame annerito dal fumo, bolliva  la solita minestra fatta solo d'erba raccolta nei campi. La piccola casa era  in realtà il deposito degli  attrezzi da lavoro, una vanga, una zappa, corde, la mangiatoia per l'asino, ma  Principessa sognava lo stesso, seduta su una pietra grigia, la famosa  pietra Basaltina e, in compagnia di una lucertola, guardava la luce del sole che pian piano si spegneva. Prima di  dormire contava un pugno di  stelle  e cantava insieme ai  grilli, poi il richiamo della notte, la minestra era pronta e la porta di legno si chiudeva alle sue spalle.
Anche gli uccelli al calar del sole smettevano di cantare, ben nascosti nel nido. Di notte nel bosco si sentiva arrivare da un vecchio albero vicino alla casa, il canto del gufo. Principessa lo seguiva in principio intimorita, ma poi col passare dei giorni aspettava silenziosa nella sua cuccia. Quel canto ormai le era diventato amico. E come era diventata brava! Ormai riconosceva anche  il canto della civetta e il canto malinconico del maschio "hu-u-ou", ripetuto a intervalli e lei cantava con loro, fino a perdersi nel suo mondo di sogni. Quando  la civetta cantava nelle notti di luna piena, tutti si spaventavano, perché chissà a  causa di quale brutta diceria, dicevano: "chiudi le orecchie,  perché se odi il  suo canto porta male". Ma a Principessa  piaceva e non credeva a queste dicerie paesane.
Principessa  conosceva  i gufi e li chiamava per nome  non ne aveva paura, erano suoi amici. Per lei ogni giorno era tutto un giocherellare intorno  al fosso  da una pietra all'altra. Saltellava  insieme alle ranocchie e spesso ci cadeva dentro insieme a loro. Era felice, ma non capiva  e quando i cannoni  sparavano si spaventava, copriva d'istinto le orecchie e si rannicchiava  sotto l'albero di ciliegio. Nonna Betta per farle passare la paura, le raccontava che quel brutto rumore era causato semplicemente dal nonno che in cielo sulle nuvole spaccava le noci. Basta poco per distrarre una bambina e in quel bosco in verità non ce n'erano molte di distrazioni, era una scuola a cielo aperto. Nel bosco di alberi di castagni, era facile immaginare storie di fate e folletti, era bello osservare le piccole formiche e il formicaio, un mondo favoloso dove regnava l'organizzazione e la semplicità della vita. Principessa spesso con la punta delle sue piccole mani le aiutava a trascinare  chicchi di grano, pagliuzze, semi. La sua curiosità non finiva mai. Quel bosco variopinto era ormai diventato il suo mondo, il rumore del torrente, i piccoli insetti  a volta fastidiosi, le colorate coccinelle, con i suoi grandi occhi pieni di meraviglia seguiva la danza delle farfalle,  quando leggere si posavano sulla corolla dei fiori. Mille domande passavano in quella testolina. Tutto intorno sembrava meraviglioso; un mondo pulito, vero, uno spazio  pieno di colori e di profumi e bellezza. Era semplice per nonna Elisabetta distrarre  dalla guerra i suoi nipotini, la natura le era d'aiuto e con la sua fantasia e la sua saggezza riusciva a tranquillizzarli ogni sera. Le sue storie incantavano i quattro nipotini che si addormentavano sereni, felici di vivere in quel mondo, nella piccola casetta di pietra, protetta dai giganti: gli alberi della valle di Civita.
                                                  sandro




Questa foto sotto è il mio castagneto, con gruppi di ragazzi  scampagnata anni 60. Sopra il torrente "Rio Torbido", su queste pietre giocavo e facevo pupazzi di creta. La piccola casetta in pietra non si vede era a destra dell'immagine, nascosta dal fogliame.


castagneto


basta che tette e culi in tv


fra le  colonne  sonore  del post  d'oggi  oltre la bellissima   Because  the  night   di patti Sith  (  goià citata  nel    documentastrio  in quetione  , ne  trovate  qui un  video  in merito http://www.youtube.com/watch?v=PMBDEN5H-MA   c'è  anche questa  che  rapressent ail mio modello di  donna

(...)
Prendila te quella che fa il "Leasing"
che s'innamori di te
la Capitana Nemo,
quella che va al "Briefing"
perché lei e' del ramo,
e viene via dal Meeting
stronza come un uomo
sola come un uomo.


 
                                      voglio una donna   di Roberto  vecchioni


Ora nonostante sia  sono un fruitore  di youporn  e  simili   cioè  quello  che  viene  comunemente  chiamato un pornodipendente  o youporn gneration  secondo  l'inchiesgta  di Xl  di repubblica    ( ne  trovate   nelle righe sotto  l'url   ) .Dipendenza   \ " intossicazione  " contro cui  anche se  con  risutati altalenanti   sto  lottando per  rimuoverla  o trasformarmala  in porno romanticismo  , qui la  definizione  ,come ha  fatto  Carolina cutolo nel  suo libro  porno romantica  )  dopo  una  figuraccia  simile 




in quanto mia madre mi ha sgamato   (  fortunatamente  lewi   e non la donna  dellle pulizie  )  ha  trovato dellle  riviste  e  dvd  che  non ho  avuto la  forza  di gettare   via e   li tengo  per  regalare  al momento  gusto (  è  un amico  con le  scambiavo  , ma  ha il problema   che  è  sposato e con prole)  .Ma  la mia lotta  non è  dovuita  solo a figuracce del genere  ,  ma  soprattutto   perchè  1)  mi sto rendendo  sempre  più conto  che "  l'attività " che    faccio doppo  la  visione \ lettuyra  di tali  cose   è  solo  piacere frustrrante , 2) Perchè la  pornografia vera  e propria  mortifica  la  dignità dell'uomo  e  soprattutto  quella  della donna  .
Infatti    le donne vengono descritte tutte  come  troie  e ninfomani o desiderose  di sesso  . Quindio  ecco  che   alla stessa   maniera  \ modo  l'uso eccessivo   ormai  privo  di tragressione  pura   o  carattere  libertario  e  anti  tabù  \  ipocrisia  cpome  è stato  nell'arte  e i  nei movimenti  culturali degli anni  60\80    è diventato  mortificante  e   nauseabondo \  stuchevole  .
E'  vero che tale  uso   ormai  mercificato  non  è  una novità  visto  che sui i giornali (  non necessariamente porno  o erotici  )   settimanali  e mensili   di qualunque  tipo  o  nelle  pubblicità v  e  cartacee  si  ne  fa  un uso massiccio  e cosi pure  in alcuni spettacoli  tv  . Ma    non credevo ( forse perchè di  tv   ne  guardo pochissimo  , leggo  o  navigo in rete  )  cosi pesante  come  ci  fa  vedere  il documentario  "  il  
corpo delle donne ", di  Lorella Zanardo, autrice con Marco Chindemi  documentario denuncia sull'immagine femminile proposta dalla televisione italiana. (  qui  maggiori in formazioni in merito  ed  ulteriori  approfondimenti dele tematiche   trattate   nel bellissimo  e ottimo  nel documentario  in questione  1 2   ) ne  trovate  sotto  la prima  parte 




qui per tutti coloro  fossero interessati  a tale  problematica  (  non solo guardoni  e\o allupati e bavosi e fruitori  di porno  )    
le  altre  tre parti  del  bellissimo documentario in questione http://www.youtube.com/profile?user=supan71&view=videos&query=donne oppure  qui  se  volete   vedervelo   tutto di seguito    http://www.ilcorpodelledonne.it  oppure  se  lritenete  di volerlo  segnalare  ad amci  o parenti che stanno all'estero  adesso esso  è  anche in inglese www.ilcorpodelledonne.it/documentary/ mi si  sono accorto  che donne vere stanno scomparendo dalla tv, sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante".
Quindi   la battuta  di Elelekappa  ( Alias  di  Laura  Pellegrini  ) riferita  alle  pagine dei settimanali (  un'altro canale  mediatico  che    mercifica    il corpo dele donne  ) Mamma, ma cosa fanno i maniaci sessuali?". "Ultimamente le copertine dell'Espr
esso, dell'Europeo e di Panorama". >>    dev'essere  applicato alla tv  .
Quindi per  rispondere  ad alcune  domande  del video  . In particolare   a quella  : <<  come mai  tutte le  done  d'italia non scendono in piazza  protestando per  come   veniamo  rappressentate   ? >>.  Da quello che ne  deuco io  , dala mia esperienza   quelle  che  hanno ancotra  una dignità  e nonn hanno mandagto il cervello all'ammasso   o  odiano  essere trattate  in sifatto moddo  hanno pèaura  d'essere prese  per  matte  o  per  comuiniste  e  preferiscono   proterstar e in silenzio  ., oppire  quelle   che  questa  cosa  glli piace  o l'accettano passivamente e acriticamente   ldevo essere  asueffatte  o splamate  (  almeno    dalla mia   esperienza  )  dalla  cultura  dominante  da  cui  anch'io cerco (  non sempre  purtroppo riuscendoci , ma  è inevitabile  l'uomo non è solo un pezzo di legno   )  di sottrarmi  e di lottare   e  dicui  esse  sono vittime  o scendono sullo stesso piano   .                                                                                                                                     Infatti  un'amica  d'amici che in una  sauna  ha  reagito  ad una molestia    d'un maniaco  ,   si  è sentita  dire  da persone presenti ìallo sputtanamento pubblico che  che  ha  inflitto a  quella  persona : << certo, che se il metti un costume così...magari voleva solo provarci...>>   concordo  con quaqnto dice lei  : <<Non credo servano discorsi su come la donna deve essere libera di scegliersi il proprio compagno sessuale, senza che uno stupido pirla qualunque possa mostrargli tutto quanto il pendaglio e le tocchi il culo, e la passi pure liscia scappando via e facendo finta di niente... (o magari che la faccia diventare una deputata parlamentare... ok, pessima battuta ) >> ( qui  l'ìntera storia   ).
Quindi  non 
limitatevi a  scandalizzarvi  o  a protestatre  se   ragazzi  sempre  più piccoli commettono strupri  e violenze sessuali   fino a d  arrivare  all'omicidio   come  è sucesso l'estatre  scorsa  ,  datemi pure  del  vetero  qualche cosa  ( leggi   bigotto  , conservatore  )  echisenefregam'importa  una sega  per  citart  una  una famosa  canzone degli ex Csi    ma  io  non  trovo (  anzi diciamo che non mi va   di farlo  )  di ricorrere  ale  solite   spiegazioni  banali  e  semplicistiche  (   colpa  della famiglia  che  non l'ha  saputo educare  , colpa della scuola  , ecc  )   soluzioni  certo ovvie  e vere  , ma   se non vengono forniti valori contrastanti  a questa becera   cultura  dominante    e  volgare   ,  citata    da questo documentario uno\a  non è capace  di farsi  un processo di sintesi  ed  antitesi  cioè di scegliere  se   seguire o  o l'altro  e   quindi    opta   solo ed  esclusivamente quello dominante  cioè quello deleterio di questa  tv    . IL   filosofo  K.Popper nelle sue  ultime opere    Il mito della cornice, Il Mulino, Bologna, 1995 , La conoscenza e il problema corpo-mente [1994], Il Mulino, Bologna, 1996 , ed  in particolare , Cattiva maestra televisione [1994], Marsilio, Venezia, 2006 e   L'informazione violenta, Società aperta, Roma, 1996 non aveva  tutti   i torti  .


con questo  è tutto  aspetto i  vostri pareri ed opinioni od  eventualemne  espertienze  , critiche  ed osservazioni


approfondimenti   








Senza titolo 1502

  QUESTE SONO DELLE VECCHIE TESSERE INTERA RETE DELLA LINEA ATAC ROMA !  VE LE RICORDATE ?  :-)


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25.5.09

Mondo nuovo



           
                   MONDO NUOVO
                  
                   Estirpare dalla Terra ogni male
                   e seminare chicchi di sorriso,
                   per veder crescere piante rigogliose
                   che diano frutti di serenità.

                   Ogni cuore ripulito dall'invidia
                   foderato con una patina di tolleranza,
                   rivestito come dovesse andare a nozze
                   fautore dell'altrui felicità.

                   Bimbi sani, uomini contenti
                   abolite tutte le distanze,
                   mani che si stringono attraverso i Continenti
                   livellate le disuguaglianze.

                   Un mondo nuovo, dove vivere in letizia
                   circondato dal rispetto e  tanto amore
                   dove non si odano colpi di cannone
                   ma la vita sia sacralità.

                   Scritto da Marilicia il  24/05/2009
           

Senza titolo 1501

Sono assopito
tutto è rosa,
le case, gli alberi, la gente.
Volo oltre i meleti e le more
oltre la donna che non parla mai.

Sono in città,
gli elefanti rosa sono in cielo
ci sali
ti portano oltre
dove i sensi desiderano
e la fede si riaccende.

Mangio cioccolata tutto il giorno
caramelle, torte e torroni
non avverto la morte
vedo la vita,
osservo la gente
non c'è nulla di umano in loro,
troppo buoni,
felicità inumane negli occhi.

Salgo su un elefante volante,
apre le ali,
mi regala cioccolata
e una fata protettrice.

Mi ritrovo nel mio letto.
E' un nuovo giorno.
A domani
paese degli elefanti volanti.



Papi non fuma la pipa

- hai parlato con p?

- no

- sto guardando facebook

- domani fai il mattino?

- si

- ora vado a nanna

- ok

- io sto leggendo il giornale

- un articolo sul berluska

- notte

- è incasinato

- chi Berluska?

-si

-non ho seguito nulla

-ci son novità?

-ho sentito un pò

-anche la litizzetto prima

-che ha detto?

-lei l'ha preso per il culo

-come sempre del resto

-e che ha detto?

-sisi

-eh c'è da seguir qualche telegiornale

-non ho seguito nulla

-notizie di politica

-il processo

-sì

-papi papi

-un casino

-ho capito

-papi non fuma la pipa

-le confessioni di Gino, il fidanzato di noemi alla madre di lei

-riporto la sua frase

-la figlia noemi?

-gino al giornalista dice

-gino è l'ex di noemi, la minorenne che chiama papi berluska

-dice gino

-«I genitori di Noemi non c´entrano niente. Il legame era proprio con lei. È nato tra Berlusconi e Noemi. Mai Noemi mi ha detto che lui, papi Silvio parlava di politica con suo padre, Elio. Non mi risulta proprio. Mai, assolutamente. Vi dico come è cominciata questa storia e dovete sapere che almeno per l´inizio -

-perché poi quattro, cinque volte ho ascoltato anch´io le telefonate - vi dirò quel che mi ha raccontato Noemi. Il rapporto tra Noemi e il presidente comincia più o meno intorno all´ottobre 2008.

-Noemi mi ha raccontato di aver fatto alcune foto per un "book" di moda. Lo aveva consegnato a un´agenzia romana, importante - no, il nome non me lo ricordo - di quelle che fanno lavorare le modelle, le ballerine, insomma le agenzie a cui si devono rivolgere le ragazze che vogliono fare spettacolo.

-Noemi mi dice che, in quell´agenzia di Roma, va Emilio Fede e si porta via questi "book", mica soltanto quello di Noemi. Non lo so, forse gli servono per i casting delle meteorine. Il fatto è - ripeto, è quello che mi dice Noemi - che, proprio quel giorno, Emilio Fede è a pranzo o a cena - non me lo ricordo - da Berlusconi.

-Finisce che Fede dimentica quelle foto sul tavolo del presidente. È così che Berlusconi chiama Noemi. Quattro, cinque mesi dopo che il "book" era nelle mani dell´agenzia, dice Noemi. È stato un miracolo, dico sempre. Dunque, dice Noemi che Berlusconi la chiama al telefono.

-Proprio lui, direttamente. Nessuna segretaria. Nessun centralino. Lui, direttamente. Era pomeriggio, le cinque o le sei del pomeriggio, Noemi stava studiando.

-ahahahahahahahahhahahahahahhahahahahahahahahaahahahahhahahaha

-Berlusconi le dice che ha visto le foto; le dice che è stato colpito dal suo "viso angelico", dalla sua "purezza"; le dice che deve conservarsi così com´è, "pura".

-Questa fu la prima telefonata, io non c´ero e vi sto dicendo quel che poi mi riferì Noemi, ma le credo. Le cose andarono così perché in altre occasioni io c´ero e Noemi, così per gioco o per convincermi che davvero parlava con Berlusconi, m´allungava il cellulare all´orecchio e anch´io sentii dalla sua voce quella cosa della "purezza", della "faccia d´angelo".

-E poi, una volta, ha aggiunto un´altra cosa del tipo: "Sei una ragazza divina".

-ahahahahahahahahahahahahha

-chissà la moglie

-la veronica

-come sarà incazzata

-l'articolo è di oggi

-di d'avanzo

-penna di spicco di rep

-ma è la figlia o no?

-è la minorenne

-la noemi letizia

-quella del compleanno

-non ricordi?

-lo chiama papi

-sì

-non è la figlia

-ma perchè è la figlia

-ma avevan detto che lui aveva avuto una storia con la madre

-lo chiama papì perchè potrebbe essere suo padre

-nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

- più che papi potrebbe essere suo nonno

-ah

-quello era stato un fraintendimento

-non si erano capiti con i giornalisti

-ma io avevo sentito pure questo

-poi hanno chiarito

-ah ok

-allora ho capito

-la storia è così

-te credo la moglie

-come l'ha raccontata l'ex moroso

-ok

-eh

-s'è sputtanato

-lei ha 17 anni?

-Berlusconi, all´inizio, non ha detto a Noemi chi era. In quella prima telefonata, le ha fatto tante domande: quanti anni hai, cosa ti piacerebbe fare, che cosa fanno tua madre e tuo padre? Studi? Che scuola fai? Una lunga telefonata. Ma normale, tranquilla.

-lei ha compiuto 18

-e lui è andato al suo compleanno

-e veronica si è incazzata

-perchè lui non è MAI andato al diciottesimo dei suoi figli

-capito?

-si

-che squallore

-ma che motivazioni da lui?

-è un marpione te lo dico io

-su rai 1

-cerca carne fresca

-non posso accendere la tivù

-dormono i bimbi

-dimmi tu

-se dicono qualcosa

-offende la sinistra

-poi, quando Noemi si è decisa a chiedergli: "Scusi, ma con tutte queste domande, lei chi è?", lui prima le ha risposto: "Se te lo dico, non ci credi". E poi: "Ma non si sente chi sono?".

-caso noemi

-rep intervistato l'ex

-ahahahahaahahha

-leggi

-il padre annuncia querele

-poi: "Ma non si sente chi sono?".

-a berlusconi

-lui per difendersi

-tirò fuori che conobbe il padre

-che era l'autista di craxi

-ahahahahahahhahaha

-che bugiardo

-Quando Noemi me lo raccontò, vi dico la verità, io non ci credevo. Poi, quando ho sentito le altre telefonate e ho potuto ascoltare la sua voce, proprio la sua, di Berlusconi, come potevo non crederci?

-ahahahahahahahahhahaha

-lo aspetto nel blog il berluska

-ahahhahahahahahahahahaahhahaha

-vuole diminuire il n dei parlamentari e dei deputati

-ma tu immagina di chattare con il berluska ahahahahahahahahhaahahahhaah scoppio dal ridere

-si è messo nei casini

-e te credo

-ora leggi popolari a manetta

-per le votazioni

-Noemi mi diceva che era sempre il presidente a chiamarla. Poi, non so se chiamava anche di suo, non me lo diceva e io non lo so. Lei al telefono lo chiamava papi tranquillamente. Anche davanti a me.

-quella della diminuzione dei parlamentari è popolare

-Magari stavamo insieme, Noemi rispondeva, diceva papi e io capivo che si trattava del presidente. Quando ho assistito ad alcune telefonate tra Berlusconi e Noemi, ho pensato che fosse un rapporto come tra padre e figlia. Una sera, Emilio Fede e Berlusconi - insieme - hanno chiamato Noemi. Lo so perché ero accanto a lei, in auto.

-è sempre gino che parla, l'ex moroso

-pensa

-pure emilio fede

-hahahahahaha

-Ora non saprei dire perché il presidente le ha passato Emilio Fede, non lo so. Pensai che Fede dovesse preparare dei "provini" per le meteorine, quelle robe lì».: vanno via assieme quei due

-hahahahahaha

-«Mai, assolutamente», è stata la risposta del ragazzo).

«Comunque, quella sera, sentii prima la voce del presidente e poi quella di Emilio Fede - continua Gino - Non voglio essere frainteso o creare confusione in questa tarantella, da cui voglio star lontano.

-ahahahahahahahahahah

-LA TARANTELLA

-hahahahahahaha

-e vai

-Nelle telefonate che ho sentito io, Berlusconi aveva con Noemi un atteggiamento paterno. Le chiedeva come era andata a scuola, se studiava con impegno, questa roba qui. Io però ho cominciato a fuggire da questa situazione. Non mi piaceva. Non mi piaceva più tutto l´andazzo.

-ahahahhahahahahahaha

-chissà sia finita per lui

-e te credo che non gli piaceva l'andazzo

-figurati se fosse piaciuto a xxx

-ahahahahahahahahahhaha

-tu che parli col berluska?

-hahahahahhahaa

-ahahahahahahha

-nooooooooooooooo

-o tua figlia a 17 anni

-magari mia figlia

-hahahahahahahahaa

-sìììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì

-ahahahahahahahhahahaha

-mio marito va dritto in parlamento

-xxx l'ammazza

-ahahhaahahha

-sììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì

-ahahhahaahhahahahaha

-anzi

-gli brucia l'auto

-sììììììììììììììììììììììììììììì

-con fede dentro

-hahahahahahahaa

-ahahahahhahahahahaha

-ahahhahahaha

-beh

-e io che devo tenerlo fermo

-per farlo stare calmo

-ahahahhahaha

-ma lui non dice nulla

-non risponde

-non sa cosa dire

-infatti il padre ha detto che lo querela

-non ha la bugia pronta

-ci deve pensare

-perchè un uomo politico deve rispondere e dire la verità

-ma lui ha le sue verità

-gli sta sputtanando la figlia

-ma perché si sarà esposto così?

-insomma poteva immaginare che usciva

-tira più un pelo di figa ...........

-si ma

-lo sapeva del casino

-fede non lo ha avvertito?

-pensavano di farla franca?

-evidentemente sì

-non credo

-c'è qualcosa sotto

-Non vedevo più le cose alla luce del giorno, come piacevano a me. Mi sentivo il macellaio giù all´angolo che si era fidanzato con Britney Spears. Come potevo pensare di farcela? Gliel´ho detto a Noemi: questo mondo non mi piace, non credo che da quelle parti ci sia una grande pulizia o rispetto.

-Mi dispiaceva dirglielo perché io so che Noemi è una ragazza sana, ancora infantile che non si separa mai dal suo orsacchiotto, piccolo, blu, con una croce al collo, "il suo teddy". Una ragazza tranquilla, semplice, con dei valori.

-una con dei valori non va a fare certe foto

-non ti pare?

-se xxx vede sua dare via certe foto

-sicuro le mette le mani addosso

-beh insomma

-non far la moralista

-ma tu le hai viste le foto della noemi?

-qualcuna

-con la mano in mezzo alla figa?

-quella non va bene

-no

-non doveva fare quella foto se aveva dei valori

-berluska è stato attratto da quella foto

-te lo dico io

-voleva la cosa che sta sotto la mano

-ahhahahahahaahahhaha

-Con i miei stessi valori, almeno fino a un certo punto della nostra storia».

-il punto della storia

-coincide con la foto

-secondo me

-ahahahahahahhaha

-«Ho cominciato a distaccarmi da Noemi già a dicembre. Però la cosa che proprio non ho mandato giù è stata la lunga vacanza di Capodanno in Sardegna, nella villa di lui.

-capisci?

-è stata nella sua villa

-mamma mia

-che sputtanamento

-ahia

-si

-per tutti e due

-e tanto santa non è

-appunto

-si è fatta na grande pubblicità

-Noemi me lo disse a dicembre che papi l´aveva invitata là. Mi disse: "Posso portare un´amica, un´amica qualunque, non gli importa. Ci saranno altre ragazze". E lei si è portata Roberta.

-si sa che il berluska

-in sardegna

-ne vuole più di una di ragazza

-ahahahahahahahha

-ma a 17 anni i suoi non le han chiesto dove andava tutto quel tempo?

-ora capisco perché veronica disse mio marito frequenta minorenni

-con la i capisci?

-evidentemente sapeva della festa di capodanno

-ma non ha mandato giù la storia del compleanno

-quindi è esplosa

-già

-E poi è rimasta con Roberta per tutto il periodo. Io le ho fatto capire che non mi faceva piacere, ma lei da quell´orecchio non ci sentiva. Così è partita verso il 26-27 dicembre ed è ritornata verso il 4-5 gennaio.

-e si prende tanti bei soldini

-una lunga vacanza

-chissà che hanno fatto con il berluska tutto quel tempo

-azz

-già

-ma lui non era in parlamento?

-avevan chiuso?

-sicuro c'era anche lui in sardegna

-Quando è tornata mi ha raccontato tante cose. Che Berlusconi l´aveva trattata bene, a lei e alle amiche.

-bisognerebbe cercar nel registro del parlamento se c'erano assemblee e se lui era assente a festeggiar il capodanno

-Hanno scherzato, hanno riso... C´erano tante ragazze. Tra trenta e quaranta.

-hai letto?

-Berlusconi l´aveva trattata bene, a lei e alle amiche.

-c'era anche lui diamine

-sì

-Le ragazze alloggiavano in questi bungalow che stavano nel parco. E nel bungalow di Noemi erano in quattro: oltre a lei e a Roberta, c´erano le "gemelline", ma voi sapete chi sono queste "gemelline"? Penso anche che lei mi abbia detto tante bugie.

-vuoi che si perda la festa?

-eheheheh

-Lei dice che Berlusconi era stato con loro solo la notte di Capodanno. Vi dico la verità, io non ci credo.

-ahahahahahhahahha

-e te credo che non ci crede

-ahahahahahahahahah

-Sono successe cose troppo strane. Io chiamavo Noemi sul cellulare e non mi rispondeva mai.

-ahahahahahahahahahhahaahahahahha

-che sputtanamento ahahahahahahhahahaha

-e nomi di altri politici?

-dai che succede un casino

-Provavo e riprovavo, poi alla fine mi arrendevo e chiamavo Roberta, la sua amica, e diventavo pazzo quando Roberta mi diceva: no, non te la posso passare, è di là - di là dove? - o sta mangiando: e allora?, dicevo io, ma non c´era risposta.

-diventava pazzo ahahahahhaha

-e te credo

-era di là la noemi ahahahahahahahah

-Per quella vacanza di fine anno, i genitori accompagnarono Noemi a Roma. Noemi e Roberta si fermarono prima in una villa lì, come mi dissero poi, e fecero in tempo a vedere davanti a quella villa tanta gente - giornalisti, fotografi? - , poi le misero sull´aereo privato del presidente insieme alle altre ragazze, per quello che mi ha detto Noemi…

-che bei festini organizza il presidente

-saran state delle belle orge te lo dico io

-si credo pure io

-chissà chi c'era oltre al berluska

-qui è un casino

-però i genitori sapevano

-Al ritorno, Noemi non è stata più la mia Noemi, la mia alicella (acciuga, ndr), la ragazza semplice che amavo, la ragazza che non si vergognava di venirmi a prendere alla sera al capannone. A gennaio ci siamo lasciati.

-Eravamo andati insieme, prima di Natale, a prenotare per la sua festa di compleanno il ristorante "Villa Santa Chiara" a Casoria, la "sala Miami" - lo avevo suggerito io - e già ci si aspettava una "sorpresa" di Berlusconi, ma nessuno credeva che la sorpresa fosse proprio lui, Berlusconi in carne e ossa.

-in carne e ossa ahahahahahahha

-ha perso la testa il berluska

-pazzesco

-che merda

-Ci siamo lasciati a gennaio e alla festa non ci sono andato. L´ho incontrata qualche altra volta, per riprendermi un oggetto di poco prezzo ma, per me, di gran valore che era rimasto nelle sue mani.

-Abbiamo avuto il tempo, un´altra volta, di avere un colloquio un po´ brusco. Le ho restituito quasi tutte le lettere e le foto. Le ho restituito tutto - ho conservato poche cose, questa lettera che mi scrisse prima di Natale, qualche foto

- perché non volevo che lei e la sua famiglia pensassero che, diventata Noemi Sophia Loren, io potessi sputtanarla.

- Noemi Sophy

-non poteva scegliere paragone migliore il ragazzo

-Oggi ho la mia vita, la mia Manuela, il mio lavoro, mille euro al mese e va bene così ché non mi manca niente.

-sto ragazzo ora rischia

-ora si che prende il nobel per la pace

-co sto casino

-ahahahahahahahahhahahahaahhahaha

-hahahahahahaa

-il nobel per la pece gli do

-Certo, leggo di questo nuovo fidanzato di Noemi, come si chiama?, che non s´era mai visto da nessuna parte anche se dice di conoscerla da due anni e penso che Noemi stia dicendo un sacco di bugie. Quante bugie mi avrà detto sui viaggi.

-- avrà imparato dal berluska no?

-ora giurerà sulla testa dei suoi figli

-che tra lui e noemi non c'è mai stato nulla

-dovrà rispondere

-dovrà inventare qualcosa

-credo

-che tra poco

-farà un nuovo trapianto di capelli

-ahahahahahahhahahahahahahahaha

-perchè li perderà tutti

-ahahhaahahhahahahahahahahahahaha

-A me diceva che andava a Roma sempre con la madre. Per dire, per quella cena del 19 novembre 2008 a Villa Madama mi raccontò: "Siamo stati a cena con il presidente, io, papà e mamma allo stesso tavolo".

-Non c´erano i genitori seduti a quel tavolo? Allora mi ha detto un´altra balla. Quella sera le sono stati regalati una collana e un bracciale, ma non di grosso valore. E il presidente ha fatto un regalo anche a sua madre. Sento tante bugie, sì, e comunque sono fatti di Noemi, dei suoi genitori, di Berlusconi, io che c´entro?».

-ma letizia è lei vero?

-Le parole di Gino Flaminio appaiono genuine, confortate dalle foto, dalla memoria degli amici (che hanno le immagini di Noemi e Gino sui loro computer), da qualche lettera, dai ricordi dei vicini e dei genitori, ma soprattutto dall´ostinazione con cui il ragazzo per settimane si è nascosto diventando una presenza invisibile nella vita di Noemi.

-sì

-noemi letizia

-letizia è il cognome credo

-Repubblica lo ha rintracciato con fatica, molta pazienza e tanta fortuna nella fabbrica di corso San Giovanni dove tutti i suoi compagni di lavoro conoscono Noemi, la storia dell´amore perduto di Gino.

-ahahahahahahahahahahha

-ora ho capito il post di kkk

-ahahahahahahahahahahhahahahaha

-titolo del post di kkk

-L'amore perduto

-ahahahahahahhaha

-ora han detto una notizia

-non so se ho capito male

-letizia aveva perso un figlio e lui le era stato vicino

-lui chi?

-credo berlusconi

-Compagni di lavoro che - fino alla fine - hanno provato a proteggerlo: «Gino? E chi è ‘sto Gino Flaminio?» e Gino se ne stava nascosto dietro un muro.

-ma non ho capito

-La testimonianza del ragazzo consente di liquidare almeno cinque domande dalla lista di dieci che abbiamo proposto al capo del governo. La ricostruzione di Gino permette di giungere a un primo esito: Silvio Berlusconi ha mentito all´opinione pubblica in ogni passaggio delle sue interviste.

-Nei giorni scorsi, come quando disse a France2 di aver «avuto l´occasione di conoscere [Noemi] tramite i suoi genitori». O ancora ieri a Radio Montecarlo dove ha sostenuto di essersi addirittura «divertito a dire alla famiglia, di cui sono amico da molti anni, che non desse risposte su quella che è stata la nostra frequentazione in questi anni».

-Come di cartapesta è la scena - del tutto artefatta - disegnata dalle testate (Chi) della berlusconiana Mondadori.

 

-Il fatto è che Berlusconi non ha mai conosciuto Elio Letizia né negli «anni passati», né negli «ambienti socialisti». Mai Berlusconi ha discusso con Elio Letizia di politica e tantomeno delle candidature delle Europee (Porta a porta, 5 maggio).

-Berlusconi ha conosciuto Noemi. Le ha telefonato direttamente, dopo averne ammirato le foto e aver letto il numero di cellulare su un "book" lasciatogli da Emilio Fede. Poi, nel corso del tempo, l´ha invitata a Roma, in Sardegna, a Milano.

 

-CHE SPUTTANAMENTO

-TUTTO PER UNA MINORENNE

-SI STA ROVINANDO PER ESSER CORSO DIETRO A UNA MINORENNE

-Le evidenti falsità, diffuse dal premier, gli sarebbero costate nel mondo anglosassone, se non una richiesta di impeachment, concrete difficoltà politiche e istituzionali. Nell´Italia assuefatta di oggi, quella menzogna gli vale un´altra domanda: perché è stato costretto a mentire? Che cosa lo costringe a negare ciò che è evidente?

-È vero, come sostiene Noemi, che Berlusconi ha promesso o le ha lasciato credere di poter favorire la sua carriera nello spettacolo o, in alternativa, l´accesso alla scena politica (Corriere del Mezzogiorno, 28 aprile)?

-Dieci giorni dopo, ci sono altre ragionevoli certezze. È confermato quel che Veronica Lario ha rivelato a Repubblica: il premier «frequenta minorenni».

-Noemi, nell´ottobre del 2008, quando riceve la prima, improvvisa telefonata di Berlusconi ha diciassette anni, come Roberta, l´amica che l´ha accompagnata a Villa Certosa.

-- QUEL CHE TI DISSI PRIMA IO

-L'HA PENSATO PURE D'AVANZO AHAHAHHAHAHAHA

-La circostanza rinnova l´ultima domanda: quali sono le condizioni di salute del presidente del Consiglio?

 

-Giuseppe D'Avanzo - Conchita Sannino, la Repubblica 24/5/2009

-FINE ARTICOLO

-quali sono le condizioni di salute? gli tira ancora?

-andiamo a chiederlo a noemi

-AHAHAHAHAHAHAHAHA

-prenderà il viagra di sicuro

-ma è tutto venuto fuori

-grazie alla confessione di gino, il suo ex

-perché la moglie ha detto che vuol separarsi vero?

-sì

-la moglie ha avviato la causa per il divorzio

-prima non si sapeva di noemi

-no

-è partito dalla moglie

-sì

-dalla sua dichiarazione a repubblica

-mio marito frequenta minorenni

-definendo ciarpame

-questo articolo di d'avanzo è una bomba

-domani usciranno le reazioni

-ci sarà da ridere

-vedremo i commenti che saltano fuori

-ok ti lascio

-ok

-notte

 

il silenzio

a volte, anche il silenzio è a sua volta una forma di intelligenza...

24.5.09

Senza titolo 1500

Photobucket


Avviene che


l'attrazione indicibile


improvvisa, misteriosa

si fermi tra terra e cielo


per uno scrupolo o un timore.


                     Vita vera perduta.


****      ****
Buona vita e Buona domenica
Tony

23.5.09

Laggiù

Mia madre ricorda sempre che Porta Venezia, a Milano, era mèta di pellegrinaggio per lei e per tutta la famiglia. Abitavano poco lontano, in Corso Buenos Aires, in un palazzone liberty scrostato. Ci erano finiti chissà come, forse rifugiati, sbadati dell'arte come tutti i disperati di quegli anni lontani. I fregi curvilinei non potevano interessarli, l'importante era un solido tetto, e l'avevano occupato, come topi spauriti. Quel palazzone ottocentesco aveva conosciuto anni migliori. Ma decadeva in un destino d'oblio: niente ascensore, soprattutto niente bagno. E così, la domenica mattina, tutti in fila verso Porta Venezia, con sapone, panni e asciugamani: "Laggiù c'era un diurno", ha spiegato la mamma. "Laggiù" è oggi una vestigia, una nicchia, una strana edicola sacra: il diurno è scomparso da tempo, lasciando di fronte a sé un vasto spazio di desolazione, in cui s'ammassano spente storie irresolute. Decisamente poco raccomandabile, avventurarsi da quelle parti. A qualsiasi ora del giorno.

Non è nemmeno marginalità, ma usura. Anime sperse, condannate al grigio del bitume. Passano come ombre, non si materializzano mai. Sono nullità temute, prive persino di tragicità. Infondono semmai un cupo e confuso disagio, e le lacrime salgono senza saper perché. E' la coscienza che stride e sfugge, che viene rapinata a quelle esistenze dozzinali, perdenti già dalla nascita. Nel loculo dimenticato, anzi mai scoperto, due anni fa è sorto un ritratto. "Laggiù", nella cornice scioccamente pretenziosa, una mattina qualcuno ha trovato un'icona ferma e al tempo stesso palpitante: un Cristo senza occhi, che spande nero dappertutto. Uno sguardo buio come quelle esistenze impalpabili, nato in un nascondimento diruto. Se ne accorsero persino alcuni giornalisti del Tg Regionale, che lanciarono un appello per ritrovare l'autore di quell'insolito affresco. Ma non si presentò mai. Al punto che si diffuse la convinzione che, come il Cristo di San Giovanni in Laterano, non fosse stato "dipinto da mani d'uomo".

Il Cristo è sempre al suo posto, e t'accoglie con severa e penetrante dolcezza all'uscita della metropolitana. Emerge tra bancarelle di chincaglieria dozzinale, negozietti equivoci, spazzi d'erba gualcita ed ex-cinemini porno. "Laggiù", dove non te lo aspetti, nel mezzo d'una città sì pagana, ma senza gloria; fra ombre mute, prive di fascino e colore. Grigio.
L'ho scelto come corollario del video d'uno stupendo brano di Renato Zero, uno degli esordi: Salvami. Che racconta ciò che non si osa, perché sconciamente inutile: il giovane di cui Renato parla vende il suo corpo sulla stessa strada bituminosa, perché non c'è posto, per lui, nell'albergo della vita lumescente. Renato aveva sicuramente davanti agli occhi la desolazione infuocata del selciato romano, non l'umore freddo degli stambugi del Nord; ma nulla cambia, in fondo; siamo sempre in un "laggiù", sempre in mezzo a cartacce, marginalità e preistoria. Fissità. Il mondo atemporale della plebe. Quelli per cui è sempre così, e nulla mai cambierà.

Quelli che li chiamano "rassegnati". Quelli che il paradiso non osano nemmeno sperarlo, perché non sanno cosa sia. Quelli che non possiedono la fantasia dello spirito.

Renato (ma, prima di lui, Pasolini) ha osato svelare al mondo che costoro aspirano a essere salvati. Che dal loro "laggiù" fatto di sguardi orizzontali vorrebbero non risorgere, ma veder finalmente l'aurora. Un inizio vero. Il Cristo del "laggiù" è allora il Cristo per loro. Quindi per tutti. Il Cristo che il mondo altro non si aspetta. Il Cristo che a quell'invocazione "Salvami" ha già risposto, con lo stesso occhio fraternamente accostato, ma in qualche modo arcano e superno. Anche laggiù, nella materia bruta della metropoli e dei nostri cuori rattrappiti. Non esistono chiese. Forse è vero, forse è troppo umano per essere sbocciato da mani d'uomo.



22.5.09

I pupi, i papy e il puparo senza arte

1. Sulla preside di Genova, Giovanna Cipollina, che scrive le liste di proscrizione, mercoledì prossimo spedirò il mio articolo per la Repubblica/Il Lavoro che verrà pubblicato domenica prossima.

2. Ci mancava questa! Il Corruttore (sic! «C» Maiuscola per dire che rappresenta un modo d’essere irreversibile) di testimoni perché dicano il falso, il papino bugiardo preoccupato della sua «bambina», ora appena maggiorenne, l’«uomo malato» che si crede Napoleone, Gesù Cristo, il Padre eterno, si trucca di nascosto al raduno della Confindustria: il trucco nascosto nel fazzoletto e lui, il papino delicato, che fa finta di asciugarsi il sudore, mentre invece si sta stuccando per «venire meglio in tv». Anche nelle frivolezze è falso. Anche quando agisce di nascosto è finto.

3. La scena raccapricciante però non è lui, ma quelli che gli stavano davanti: il gotha dell’intellighenzia italiota, la classe nobile del Paese, che ascolta in silenzio le fregnacce di un uomo malato (parola di moglie) e alla fine metà dei presenti applaudono e metà stanno zitti. E’ l’immagine amara dell’Italia, trasformata in un immenso teatro finto, dove il puparo muove le file agita i pupi come vuole e quando vuole.


4. Di fronte alle rivelazioni, ormai accertate da la Repubblica che ha dimostrato che Berluglioni ha mentito sul caso di Noemi la ex-minorenne [qui sotto, l'"artistico" book fotografico realizzato quando la ragazza non aveva ancora 18 anni, n.d.r.], di fronte alle accuse atroci di una moglie che lo accusa di pederastìa e di essere uomo malato di paranoia narcisistica, di fronte al vuoto che regna sul terremoto di Abruzzo, trasformato in un palcoscenico tra i ruderi (che romantico!!!), di fronte all’esercito italiano, comandato da La Russa, che dichiara guerra a due barconi bucati di clandestini, di fronte al governo che dichiara guerra all’Unione Europea e all’Onu, ci sarebbe stata bene una presa di posizione della gerarchia cattolica, dal momento che sono in ballo questioni di etica, di giustizia internazionale, di protezione di poveri, emarginati e quindi prediletti da Dio. Sarebbe stato bello!


5. Ci dobbiamo accontentare di piccoli colpi di spillo, dati con stile diplomatico, con linguaggio asettico e, perdinci, non offensivo. Gli interventi del Vaticano e della Cei, che pure ci sono stati e anche tempestivi, sono stati del tutto inadeguati, minimalisti, quasi pudichi.


a. Nulla hanno detto sul caso «del marito che va con le minorenni», non rilevando nel comportamento dalla massima autorità di governo, nemmeno una traccia di disdoro etico. Non sarebbe stato il caso che la Cei chiedesse formalmente le dimissioni di un corruttore di tribunali e di minorenni?



b. Non sarebbe stato il caso che il papa, nel suo candore teologico, affacciandosi alla finestra, avesse detto: non abbiamo niente da spartire con un uomo del genere che mentre manda l’esercito contro le carrette del diritto negato e mentre la gente di Abruzzo cuoce nelle tende militari, egli fotte le minorenni con il plauso della sua maggioranza cattolica?



c. Non sarebbe stato straordinario se il papa o il Bertone o l’Angelo Bagnasco avessero detto pubblicamente che non è lecito ai cattolici collaborare con un uomo del genere sia dal punto di vista etico che politico e civile? Non avrebbero dovuto smentire la clack plaudente del mondo cattolico che pare goda e si diverte e giustifica e approva? Secondo la morale cattolica, non tanto ladro chi ruba che chi para il sacco?



6. Non abbiamo assistito a nulla di tutto questo, ma abbiamo appena sentito un sussurro, quasi un bisbiglio: l’invito ad una «maggiore sobrietà», come dire ad uno stupratore che invece di quattro donne al giorno, se ne faccia soltanto due o tre. Finché non passa la buriana. E’ la morale dell’elastico. Eppure siamo sempre convinti che dalla gerarchia che si appella a Dio e pretende di parlare in nome di Dio, dovessero venire parole e comportamento di fuoco, parole e comportamenti profetici. Se in Italia regna l’omertà, l’accondiscendenza e il servilismo, in Vaticano e in Cei regna l’opportunismo e la convenienza. Non è più il criterio della verità che dirige la vita, ma quello mercantile dell’utilità.





Paolo Farinella, prete - Genova

il novello pulcinella, ve ne tira ... un'altra bella!

pulcinella

"Pullecenella", la popolare maschera napoletana, ma direi la più nazionale di tutte, racconta di un popolo che con furbate prende in giro i potenti e tira a campare; naturale che ogni tanto ci scappi qualche "parola di troppo", ma in ogni ragionamento che fa mai niente è fuori posto, anzi, c'è sempre un filo logico da seguire. Oggi questa maschera si è buttata in politica e con furbate lancia slogan e costruisce divertimenti sui vizi della gente lucrando e creando intorno a se un aria da "vittima dei terroristi del fare". Lui, invece, fa e fa molto soprattutto per se e per distruggere quello che faticosamente dopo due guerre mondiali, il fascismo, il nazismo , l'ashoà e il terrorismo gli italiani erano riusciti a costruire: UNA DEMOCRAZIA POPOLARE! Oggi il nostro pulcinella scaltro e in malafede lancia strali contro tutto e tutti e chi può impedirglelo?


Noi cerchiamo, ci sforziamo, di dare ai nostri figli dei principi di vita, mentre lui con due rimbambiti che fanno cortile in televisione e si mettono sotto i piedi( letterale) ogni principio fanno diventare tutto una barzelletta e la democrazia, ex reale, è ormai un fantasma che ogni tanto riemerge, solo per essere una controvoce, presto calunniata, vilipesa e schiacciata .... se ora anche il PARLAMENTO è PLETORICO, domani anche la GIUSTIZIA sarà una bufala di cui far parlare Maria De Filippi o qualche altro attoricchio presentatore di quelli che a MEDIASET si trovano a quintali. Loro hanno risolto il problema del lavoro, gli italiani poi si vedrà. Intanto diamo sotto con la demagogica visione di un pulcinella che sta in mezzo alla gente .... ma attenti, lo fa per fregarvi il portafoglio, non mettetecci l'anima, potrebbe rivendersela al migliore offerente!


Ugo Arioti

Quando ti volto le spalle


Quando ti volto le spalle
non è per andare lontano
ma per rimanere ferma
e vestirmi un po' di rimpianti

quando s'arresta l'amore
l'anima se ne va via
e se batti le mani
correndo
non esce un grido di gioia.


Alda Merini
15 Dicembre 2002

Volti senza faccia



voltisenzafaccia

La faccia. La parte del corpo umano che, per le sue caratteristiche di unicità, più di ogni altra contraddistingue l’uomo in mezzo a tutti gli altri uomini. E’ il suo segno di riconoscimento, la faccia. E’ la firma del suo corpo.

Ma non tutti hanno la loro faccia, o meglio, non tutti riescono a conservarla. Molti, presto o tardi, la perdono e si riducono ad avere solo un volto. Un volto è come una maschera, è stereotipato, è tipico di ben determinate caratteristiche.

I volti, quando sono senza faccia, sono tutti uguali, come quelli tirati dal bisturi del chirurgo. I volti senza faccia sono prevedibili, monotoni, senza vita.


voltibalconi
Come quelli di queste persone, nel giorno del lutto cittadino a Marano per l’apertura della discarica a Chiaiano, che guardano inebetiti i manifestanti sfilare sfilare sotto i loro nasi. Come quelli di tanti altri, che come loro, restano fermi sui marciapiedi ai lati del corteo. Come quelli dei corpi affacciati ai balconi.
In silenzio d'avanti allo scempio di una discarica ricavata all'interno di cave situate nel mezzo di una zona sovraffollata, su cui insistono circa 250.000 residenti. Nei pressi di tre grandi ospedali: il Cardarelli (il più grande del mezzogiorno), il Monaldi e il Pascale (un stituto per la ricerca e la cura dei tumori). Una discarica alla base della principale falda acquifera metropolitana e per di più nell' unico polmone verde rimasto in città. Un progetto folle iniziato sulla carta dal goverto Prodi e portato a termine da quello Berlusconi poi, con l'uso dei militari.



voltimarciappiedi
La loro espressione è fissa, impassibile. Mi fa impressione osservare come siano tutti uguali tra loro. Sembrano come impossessati da una non-coscienza collettiva che li irrigidisce nel corpo, nella postura. Non capisco se stiano capendo cosa sita veramente succedendo sotto i loro occhi. Provo a fissarli ma mi accorgo che mantengono il loro sguardo nel vuoto, mi oltrepassano.

Non rispondono agli inviti, agli sproni della folla. Non manifestano ne assenso ne dissenso. E’ come se fossero morti. Morti in piedi. Solo il fumo di qualche sigaretta accesa testimonia il fatto che c'è ancora vita in quei corpo. Restano impassibili anche di fronte alle piccole provocazioni verbali dei manifestanti che cantano cori di sfottò rivolti anche nei loro confronti.

Anime da anni disidratate di speranza, tristemente segnate da una vita di apatia, ignoranza, paura e disistima di se.


21.5.09

...ma quanti sono?

Tenetevi forte: Isabel Allende, Pedro Almodovar e Penelope Cruz hanno appena aderito alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. I loro nomi si aggiungono al già sterminato elenco parzialmente pubblicato in precedenza, che nel frattempo si è arricchito della presenza prestigiosa di Rigoberta Menchù, Evo Morales, Ermanno Olmi, Alex Zanotelli e molti altri.


Buone notizie anche da casa nostra: oltre ai sopra menzionati, ci giunge la graditissima notizia della partecipazione di Gianni Vattimo (futuro protagonista, con Giorgio Schultze, d'un incontro-dibattito a Venaria Reale), Imma Battaglia, Alessandro Bergonzoni, Frankie Hi-Nrg, Ivan Scalfarotto. Auspicando che altri li imitino, non possiamo non rallegrarci per l'eccellente risultato. La causa della pace e della nonviolenza è, del resto, troppo importante per passare sotto silenzio.


Naturalmente, quando accenno all'Italia, mi riferisco al Paese reale. Non a quello legale (?) che però, controllando la quasi totalità dell'informazione, finisce per confondere e anestetizzare pure chi anela, e magari ha perso la speranza, in un mondo diverso, meno brutale e ottuso. Non se ne può più di questa violenza. La maggior parte dell'umanità, e senza dubbio la migliore, sia nei Paesi del cosiddetto "Primo mondo" sia in quelli in via di sviluppo è stanca di conflitti, paure, odii, devastazioni ambientali e corsa agli armamenti. E non di rado, per questi motivi, sfida i rispettivi governi, anche se non sempre la sua voce riesce a oltrepassare le barriere nazionali (in tal senso, Internet si sta rivelando uno strumento indispensabile di comunicazione, e non per nulla i diversi poteri cercano di imbavagliarlo).



Qui, ai "piani alti", si va gioiosamente in controtendenza. Il governo ha infatti appena destinato una considerevole somma di denaro per l'acquisto di 131 cacciabombardieri di quinta generazione, mentre, chissà perché, le risorse per la ricostruzione in Abruzzo, la lotta alle mafie e alla disoccupazione scarseggiano sempre. Va da sé che di questa, come delle notizie sulla Marcia, nulla troviamo sui tradizionali e diffusissimi mass-media. Qui, ai "piani alti", siamo combattivi, pugnaci. Il "premier" è impegnatissimo nella sua guerra personale contro i giudici, anzi, le giudici (un particolare forse non trascurabile), come un toro ferito nell'arena. Il resto non conta. Marcia, nonviolenza? Figurarsi! Trastulli da comunisti smidollati.

Ebbene, gli smidollati proseguono per la loro strada. E vi aspettano. Mancano 131 giorni al 2 ottobre. Trascorreranno in fretta. Prepariamoci.




 



















N. B.
: Poiché la Marcia Mondiale è presente anche su Facebook, alcuni hanno pensato fosse sufficiente iscriversi al gruppo per diventarne sostenitori. Non è così: perché l'adesione venga ufficializzata, occorre registrarsi direttamente dal sito. Grazie a tutti per la collaborazione!



Daniela Tuscano

20.5.09

prima di sposarvi o convivere fartelo protetto







Film pour le port du préservatif - kewego
Publicité pour le port du préservatif et contre le sida, ce clip fait partie d'une série d'animations sur le même sujet





ringrazio la cdv http://sieropositiva.splinder.com per avermelo fatto conoscere e condiviso su facebook

SENZA SE, SENZA MA! Video di Donatella Camatta

perchè sono un sognatore

                                 chi rifiuta il sogno deve mmastrubarsi con la realtà                                                                                    ennio flaiano  1910-1972 



foto  tratta  da  www.lazyclan.com/foto/sogno.jpg

IL che non sempre è piacevole e bello anchje se necessario . L'uinica soluzione è unire i sognoi \la fangtasoia con la realtà ovvero il cuore e la mente .  Su cui non mi  dileguo  oltre  perchè  ne  ho (  e  ne  parlo spesso  e    ne  parlate   spesso   )  . Quindi andate  a leggervi o  a rileggervi le  faq    e  l'archivio  ,  ma se  nel caso  ne  volesse  sapere  di più  po  avesse  delle dfifficoltà  non esiti a  contattarmi   resgto 8 ovviamente  nel limite  del  possibile  )  a  disposizione   qui  o nell amia email  o  su facebook  mi  trovate  come  : 1)   useppes@tiscali.it  lo trovate   anche   fra le  icone  di   destra  .,  2)    scano.giuseppe@libero.it creato dopo  l'equivoco  con l'assistenza

dedicato a falcone e Borsellino e non solo






sia a chi fa antimafia in modo ambiguo e di parata cioè mediatica e personalistica da prima donna ( non faccio nomi perchè coem  mi  è stato consigliato da  una  cdv : <<   fatti di questo tipo si possono scrivere in privato, ma pubblicati in un forum vorrebbe dire passare il resto dei tuoi giorni in tribunale a difenderti, con aggravio di soldi che man mano verranno sempre più a mancare. Certa gente si muove si muove così   >> , di più non dico   di più  non parlo     chi capisce  e   capisce  quindi  non fatemi domande   tanto non risponderò . Unico  consiglio che posso dfarvi  è diffidate  di certi  maestri    e  di chi  si da  l patente   d'antimafia  e  dellle primedonne    ) sia a chi la fà .  rischiando in prima persona come quelli di Telejato o Piera  aiello 

Senza titolo 1499

Africa chiama Europa


Questo blog affaticato cerca di scrivere qualcosa di non troppo scontato sul tema deiafrica migrant migranti, cosa difficile perché sulla questione si sono già espressi in tanti, comprese persone di grande competenza e autorevolezza. Tuttavia è troppo il disgusto per il consueto tatticismo con cui si muove il nostro governo nell’affrontare i problemi (*), accompagnato come sempre da una grande capacità mediatica che anche in questo caso va a sposarsi benissimo con le ventate emotive di ampi settori dell’opinione pubblica.
E’ per me innegabile l’estrema complessità del problema, che esclude risposte facili sia nel senso dell’accoglimento che in quello del respingimento: trovo peraltro scontato che sia necessario porre un freno all’attuale flusso migratorio proveniente dal Mediterraneo, se penso a quanto poco può offrire l’Italia in termini di bacino occupazionale rispetto al potenziale numero di migranti provenienti dal continente africano, e senz’altro vanno affrontate le bande criminali che gestiscono le tratte.




19.5.09

Senza titolo 1498

protocollarono e chiusero tutto in un cassetto.
Un ingegnere della Soprintendenza individuava i punti di crisi dell'Aquila
nella relazione conclusiva per un'esercitazione antisismica di 21 anni fa.
L'AQUILA - Anno 1988, il rapporto inascoltato
I risultati della "Esercitazione di protezione civile Amiternum", anno 1988,
sono seppelliti dalle macerie di ciò che avevano previsto 21 anni prima.



Senza titolo 1497

Un piccolo gesto di generosità che non costa nulla: DEVOLVIAMO IL 5 X MILLE ALL’ASSOCIAZIONE ANTIMAFIE “AMMAZZATECI TUTTI”.

Sono i ragazzi che hanno avuto il coraggio di ribellarsi pubblicamente alla ‘ndrangheta sfidandola con l’ormai famoso striscione “E adesso ammazzateci tutti” esposto durante il funerale del vice presidente del Consiglio Regionale calabrese Francesco Fortugno.


Oggi questo movimento è diventato una grande associazione presente in quasi tutte le regioni d’Italia, con migliaia di giovani – e meno giovani – aderenti.


Aiutiamoli a realizzare i loro percorsi di educazione alla legalità nelle scuole di tutta Italia, le loro piccole e grandi battaglie di giustizia, il
loro sostegno a tutti i familiari di vittime di mafia ed ai testimoni di giustizia, la loro meravigliosa testimonianza antimafia.


Basta indicare il codice fiscale  9 0 0 1 8 6 6 0 8 0 4  e mettere una firma nello spazio riservato alle Associazioni.
E’ un piccolo gesto simbolico che però si traduce in un atto concreto di lotta per la legalità!
 


diario di bordo n 79 anno II C’è una maestra alle Tremiti: “Io, pendolare e precaria riapro la scuola dopo 21 anni” , Toghe choc: vietato licenziare chi viola le norme di sicurezza , sicurezza sul lavoro non solo colpa dei padroni

la prima è una storia come Un mondo a parte , regia di Riccardo Milani (2024) C’è una maestra alle Tremiti: “Io, pendolare e precaria ...