Il cielo è grigio.
Il cielo all'orizzonte
è azzurro.
Il cielo è bello.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
"Perchè continui a parlare
dei miei errori passati?"
chiese il marito.
"Credevo che avessi perdonato
e dimenticato!"
"Ho sì perdonato e dimenticato",
disse la moglie.
"Ma voglio essere sicura che
tu non dimentichi
che io ho perdonato
e dimenticato".
Discepolo:
"Non ricordare i miei peccati,
o Signore!"
Signore:
"Peccati? Che peccati?
Dovrai rinfrescarmi la memoria.
Li ho dimenticati secoli fa".
L'amore non tiene a mente le offese.
Fatanuda è con te, sostiene il tuo desiderio di vita, di emancipazione democratica; la Fatanuda corre con te felice di sollevarti dalle difficoltà del mondo reale.
Scrivimi fatanuda@gmail.com e sono pronta a capire e conoscere la tua realtà; insieme e liberamente possiamo partecipare ridendo alle Primarie, possiamo ridicolizzare i giochi delle mediocri oligarchie.
la Fatanuda da oggi è disponibile per ogni città, zona rurale, stradella; corre con chi incomincia.
Mi fa rabbia l'indifferenza della gente riguardo l'11settembre. Se provi a parlarne, se dici che è stato un "inganno globale" trovi molta diffidenza, incredulità o forse per molti è più facile accettare la "verità" ufficiale. Quest'ultima in un certo senso tranquillizza la gente, mentre l'altra verità porta più insicurezza, non sai più a quale mondo appartieni, tutto ti crolla addosso le tue certezze, le tue convinzioni, non trovi più un punto di riferimento. Mi chiedo cosa si può fare pechè queste notizie diventino di pubblico dominio, è vero che sul web si sta scrivendo tanto, ma siamo ancora lontani dal potere d'informazione che ha la televisione .La stragrande maggioranza delle persone ,ignorano, continuano a credere, addirittura alle missioni di pace condotte dagli americani ,cioè sono veramente lontane dal sospettare minimamente che in Iraq si è andati per occupare un paese solo ed esclusivamente per interessi economici.
How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
Yes, 'n' how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, 'n' how many times must the cannon balls fly
Before they're forever banned?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, 'n' how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
How many years can a mountain exist
Before it's washed to the sea?
Yes, 'n' how many years can some people exist
Before they're allowed to be free?
Yes, 'n' how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn't see?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind
interpretata da Luigi Tenco
Quante le strade che un uomo farà
e quando fermarsi potrà?
Quanti mari un gabbiano dovrà attraversar
per giungere e per riposar?
Quando tutta la gente del mondo riavrà
per sempre la sua libertà?
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.
Quando dal mare un'onda verrà
che i monti lavare potrà?
Quante volte un uomo dovrà litigar
sapendo che è inutile odiar?
E poi quante persone dovranno morir
perché siano in troppi a morir?
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.
Quanti cannoni dovranno sparar
e quando la pace verrà?
Quanti bimbi innocenti dovranno morir
e senza sapere il perché?
Quanto giovane sangue versato sarà
finché un'alba nuova verrà?
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.
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Sono reduce dalla meravigliosa giornata del gay pride e sono molto soddisfatta di come sia riuscita la manifestazione. Più di 40 carri e oltre 600 mila persone (leggi articolo1 , articolo 2 , articolo 3 e quello di Giornalettismo, con altre foto) hanno allegramente e pacificamente inondato le piazze, le strade. Moltissimi hanno applaudito il nostro carro UAAR dall' inizio alla fine del corteo, conclusosi a Piazza San Giovanni.
Ora propongo una carrellata di immagini, scattate anche dal carro, che si commentano da sole Cliccate per ingrandirle
Aggiungo solo che eravamo felici di sentirci tutti uniti.
Qui sono io sopra il carro, sono quella seduta e in piedi con il costume nero
PER LE ALTRE FOTO CONTINUA SU NERO ASSENSO!
Nel frattempo, mentre l’altro ieri si è celebrata la "Giornata Mondiale contro il lavoro minorile" (organizzata dall’Ilo), l’organizzazione “Save the children”, organismo indi- pendente per la difesa dei diritti dei bambini, ha cal- colato che nel mondo lavo- rano più di 218 milioni di minori (quasi 500.000 sola- mente in Italia). Sono tutti bambini che sono spesso costretti ad attività illecite o ridotti in schiavitù, e a cui sono stati tolti i diritti all'istruzione, alla salute e al gioco.
Ancora una volta insomma sono gli interessi economici a comandare lo sport. Ma è in casi come questi che bisogna spingere per far sì che si cambino le regole del gioco, partendo dal denunciare l’ingiustizia di quelle in atto ora.
La mezza verità sulla Diaz non basta, e occulta la verità sul G8 di Genova
di Gennaro Carotenuto
Sulla Diaz e il G8 sta emergendo una mezza verità fuorviante. Si ammettono le violenze, ma si cancellano le motivazioni che portarono all'irruzione nella scuola. Il vice questore Michelangelo Fournier l'ha chiamata "macelleria messicana", ma non c'era bisogno di attraversare l'Oceano.
Le immagini del termosifone della Diaz, mostrate dal TG di Sky, con quell'enorme macchia di sangue raggrumato, riportano indietro di sei anni. Riportano all'alba di quella domenica mattina del 2001, quando chi scrive è entrato alla Diaz dopo aver attraversato a piedi Genova deserta. Di quella visita due dettagli mi hanno poi perseguitato per mesi. In primo luogo quel termosifone, con quell'enorme macchia di sangue raggrumato. Ancora adesso faccio fatica a credere che la persona che ebbe la testa fracassata contro quel termosifone sia sopravvissuta. Il vicequestore Michelangelo Fournier racconta di una ragazza che perdeva sangue così copiosamente da pensare impossibile che sopravvivesse, racconta di quello che a lui sembrava materiale cerebrale. Racconta le stesse cose che ricordo io, e decine o centinaia di altre persone. Ma doveva dirlo lui, un vicequestore, perché bucasse, anche se solo per un istante, il muro di omertà elevato dai media e dalla classe politica tutta sui fatti di Genova.
La verità di Fournier racconta i fatti, quelli che decine di testimoni avevano già raccontato senza essere creduti, ma non li spiega. La verità di Fournier può ancora collocare la Diaz nella categoria della frustrazione, della tensione sfogata, dello scoppio d'ira, della vendetta -che quando è compiuta dalle forze dell'ordine va ascritta alla categoria di rappresaglia- ma tutto sommato può essere archiviata come sbagliata, immotivata, irrazionale, estemporanea, casuale, non programmata, non avente alcun obbiettivo pratico. Davvero la violentissima irruzione alla Diaz, dove erano noto che fossero ospitati un centinaio di pacifici attivisti della comunicazione fu casuale?
LE PROVE DEL GSF La riapparizione di quel termosifone inondato di sangue dalla penombra della memoria è stata uno choc. Non lo fotografai, forse perché era così vivo da non essercene bisogno. In tutti questi anni non era in altro luogo che nella mia mente, ho perfino cercato di convincermi di averlo immaginato. Rivederlo per la prima volta in un TG è stato come un secchio di acqua gelata, come il pezzo di un puzzle che chiama un altro pezzo per completare il quadro.
Recupero un mio articolo, scritto all'epoca per il settimanale uruguayano Brecha, del quale ero inviato, dividendomi tra il G8 ufficiale e il Genoa Social Forum (GSF) che aveva il centro stampa proprio alla Diaz: "i locali, che fino a poche ore prima ospitavano il nostro lavoro, sono completamente distrutti. Il pavimento è un tappeto di macerie, sacchi a pelo, libri, quaderni, creme solari, assorbenti femminili, medicine, e sangue. Sangue da tutte le parti, sulle pareti, sul pavimento, tra i vestiti ammontonati, nelle scale, sui termosifoni. Siamo di fronte ad un luogo dove la democrazia è stata sospesa. [...] Ci descrivono la distruzione metodica dei computer, il sequestro dei dischi rigidi, ci raccontano la ricerca feroce di qualunque cosa che sembrasse una pellicola di foto o di video. Sono le prove che il GSF aveva promesso per testimoniare le violenze subite nei giorni anteriori".
E allora ricordo, ricordo perfettamente una parete della palestra dove più macerie erano accumulate, più vestiti, più oggetti personali insanguinati, ma soprattutto erano buttati lì decine e decine di rollini, oramai esposti alla luce e resi inservibili. Non posso più rimuovere. La violenza della Polizia che per sei anni è stata negata e adesso viene spiegata come irrazionale, dovuta all'esuberanza di pochi agenti particolarmente stressati, con catene di comando interrotte per salvare i veri responsabili, non lo fu affatto.
Ci fu la Diaz, perché c'era stata Genova. E dentro la Diaz c'erano decine di migliaia di foto, video e documenti sulle violenze dei due giorni anteriori che i presunti "terroristi" avevano interesse a diffondere e le forze dell'ordine, invece di sequestrare, distrussero perché non volevano fossero diffuse.
Alla Diaz alcuni poliziotti commisero le violenze sulle persone, 70 feriti e 92 arrestati, poi torturati a Bolzaneto. Ma ci furono soprattutto (e restano ancora totalmente nell'ombra) quelli che entrarono per distruggere le prove delle violenze del venerdì e del sabato. E' questo il vero motivo dell'irruzione alla Diaz nella notte tra sabato e domenica, altrimenti totalmente immotivata, o motivata con bugie dalle gambe corte.
Certo non tutti i poliziotti che infierirono su ragazze e ragazzi indifesi erano coscienti del perché erano lì. Ma un gruppo di loro, ben più addentro, aizzò e usò i colleghi per poter agire, distruggere metodicamente computer, esporre alla luce decine e decine di rollini, in nessun luogo concentrati come alla Diaz quella notte, già che il GSF, sbagliando, aveva chiesto che lì si concentrassero le prove delle violenze. Per quello l'assalto fu alla Diaz e non al Gaslini o alla Sciorba o in altri luoghi dove si concentravano militanti in qualche caso meno pacifici di quelli della Diaz. Fosse stato per vendetta, sarebbero andati a cercare i Disobbedienti, o i Black Block. Ma non interessavano.
A Genova successero molte cose. Un movimento forte, plurale e rigoglioso, si stava saldando e doveva essere messo in un angolo. Per farlo fu usato il terrore. La Diaz servì a distruggere le prove e ammettere quella violenza ma solo per farla passare come casuale ci allontana dalla verità.
Alla fine ce l'abbiamo fatta!
Il ministro Gentiloni ha annunciato l'oscuramento in territorio nazionale del sito della vergogna, ringraziando poi tutta la rete per la grande protesta messa in atto su blog e siti di tutta Italia.
Ben 50.000 firme sono state raccolte!!!
La fonte di questa splendida notizia è Il Sardegna.
C'è da dire però che il sito resta accessibile da altri paesi dell'Unione Europea, tuttavia si stanno svolgendo incontri tra le polizie delle diverse nazioni per tentare un'azione comune e definitiva.
Nel frattempo, qui in Italia e soprattutto a Roma pare che circolino voci di manifestazioni silenziose a favore della pedofilia, con largo uso di candele azzurre (simbolo pedofilo) nei vicoli. A questo proposito, il sindaco Veltroni ha dichiarato Roma città simbolo per la lotta alla pedofilia, così come riporta la community di Libero.
Continuiamo ad alzare la voce, diffondiamo le notizie, abbiamo compiuto un gran passo in avanti e ne faremo altri!
La Resistenza Laica è cominciata
La concessione con effetti retroattivi del beneficio dei crediti formativi agli alunni che frequentano l'ora di religione rappresenta l'ennesimo tentativo di ritornare alla concezione dello Stato confessionale che il Concordato dell'84 aveva superato.
Negli ultimi tempi le manovre intese a svuotare di contenuto gli articoli della Costituzione che riconoscono l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, impedire la promozione dei diritti civili e rendere meno certo il diritto non sono sfuggiti a nessuno.
Le sentenze con le quali il Consiglio di Stato ha sostituito con il crocifisso il simbolo identitario dello Stato italiano scelto nel '48 dall'Assemblea Costituente, si è concluso il processo Calvi, è stato condannato il giudice Tosti in merito alla sua richiesta di togliere i simboli religiosi dai luoghi pubblici e sono stati assolti gli operatori di Radio Maria dall'accusa di aver procurato la morte di diversi bambini con la diffusione delle onde radio vanno certamente in questa direzione.
La classe politica delegittimata ha stretto un'alleanza con la chiesa nel tentativo di sopravvivere. I citadini sono stati abbandonati a se stessi. La deriva clericale sta per raggiungere il punto di non ritorno.
E' questo il motivo per il quale domani Resistenza Laica, il portale ideato e realizzato da un pugno di blogger laici e anticlericali con l'obiettivo di organizzare la protesta e ripristinare lo Stato Laico, la democrazia e il rispetto della Costituzione, sarà presentato alla stampa.
trotzky.splinder.com aderisce a www.resistenzalaica.it".
La storia di Lia Pipitone è davvero tragica e complessa. Lia Pipitone fu uccisa nel 1983, e nonostante le circostanze del suo omicidio, lo S...